Caporalato. Mongiello: "La legge va applicata e integrata. Strategica la collaborazione tra Regione, imprese e Comuni"

Dichiarazione di Colomba Mongiello, componente della Direzione nazionale del Partito Democratico

A poche ore dalla manifestazione contro il caporalato, a cui mi dispiace molto non poter partecipare per impegni professionali che mi hanno condotto all'estero, ritengo doveroso esprimere alcune considerazioni provando ad andare oltre la commozione e la compassione che le tragedie dei giorni scorsi hanno suscitato.

Un primo dato di fatto da riportare è che la legge, che ho contribuito a scrivere ed approvare, sta funzionando nella parte repressiva. Arresti, sequestri amministrativi e multe dimostrano che lo Stato è seriamente impegnato a contrastare l'illegalità nei campi.

Altro dato di fatto è che la Regione Puglia è concretamente impegnata a organizzare il servizio di trasporto e di accoglienza dei lavoratori migranti. Impegno che potrebbe garantire risultati migliori con una maggiore collaborazione di aziende agricole e Comuni.

Ecco perché trovo politicamente sbagliato perseguire, come ha dichiarato il ministro Centinaio, la via della revisione della legge senza aver prima fatto in modo che ciascuna delle sue parti sia realmente applicata.

Pensiamo alla 'rete lavoro' costituita per facilitare e legalizzare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro nei campi. In tutta Italia sono solo 3.500 le aziende che hanno aderito al nuovo sistema d'intermediazione. Un numero di poco superiore al 5% delle imprese agricole della sola provincia di Foggia.

Se le aziende non partecipano alla 'rete lavoro', è impossibile stabilire tempi e modalità del trasporto in sicurezza dei lavoratori, italiani e stranieri. Se questo sistema non funziona, ragioniamo insieme su come modificarlo e migliorarlo.

Perché c'è una sola certezza: l'inerzia favorisce la vittoria dei caporali!

Invece di smantellare la legge, Governo e maggioranza potrebbero integrarla introducendo premialità economiche a vantaggio delle aziende che operano legalmente, rendendole riconoscibili con il 'marchio etico' attribuito a chi promuove lavoro vero e non lavoro nero.

Così come dovrebbero agire rapidamente ed efficacemente per vietare le aste al doppio ribasso praticate dalla Grande Distribuzione Organizzata, che penalizzano doppiamente i produttori di fatto imponendo prezzi di vendita del prodotto trasformato che non consentono la copertura dei costi.

Se davvero vogliamo sconfiggere i caporali certamente dobbiamo reprimere severamente ogni forma di sfruttamento e altrettanto certamente dobbiamo costruire un'alleanza tra imprese, lavoratori e consumatori per mettere al bando chi non ha scrupoli a sfruttare agricoltori e braccianti italiani e stranieri in nome del profitto.

 

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