M. Notarangelo: “Monte Sant’Angelo dovrebbe difendere la sua democrazia”

nota del Consigliere comunale "A Monte" e Sociologo e counselor professionale Matteo Notarangelo

«L'Amministrazione intende portare avanti la candidatura a “Capitale italiana della cultura 2025”.

Voglio precisare che con l'espressione Amministrazione comunale si intendono tutte le figure - politiche e tecniche - che collaborano all'amministrazione del Comune.

In qualità di consigliere comunale, ribadisco:

1) che il Consiglio Comunale non è mai stato chiamato a confrontarsi e a deliberare sulla candidatura a “Capitale italiana della cultura 2025";

2) che il gruppo di lavoro, chiamato a sostenere la candidatura di Monte Sant’Angelo a “Capitale italiana della cultura per l’anno 2025", non è espressione dell'intero consiglio comunale;

3) che la Giunta Comunale ha escluso da questo processo istituzionale il Consiglio comunale, organo rappresentativo della Città di Monte Sant'Angelo;

4) che le "idee e i progetti - per una nuova narrazione del nostro territorio - resteranno idee e progetti impossibili, fino a quando i" lor signori" violeranno le regole democratiche e le competenze del consiglio comunale;

5) che il Consiglio comunale viene, continuamente, esautorato delle sue funzione di programmazione e di indirizzo;

6) che gli atti autoritari e antidemocratici non innescano alcun processo di cambiamento nella nostra comunità e non portano ad alcun sviluppo culturale e turistico;

7) che resta inspiegabile il silenzio e l'immobilismo del Presidente del Consiglio, il quale deve rappresentare e tutelare il Consiglio Comunale e tutti i consiglieri.

Per queste ragioni di primitivismo politico-istituzionale, ritengo, giusto e opportuno, richiamare l'attenzione dei cittadini democratici per stigmatizzare il silenzio e l'arroganza di chi ricopre, pro tempore, le cariche istituzionali.

Il 28 agosto io non ho partecipato all'incontro, pubblico, organizzato con il fine demagogico e elettorale;

L'incontro oligarchico è una ulteriore presa in giro per giustificare il falso coinvolgimento dei cittadini.

Il 13 settembre il dossier di candidatura - che verrà sottoposto alla valutazione di una commissione di sette esperti nella gestione dei beni culturali - sarà l'inno all'esclusione dei cittadini e l'offesa della democrazia civica.

Ho capito e comprendo la vostra paura, pertanto non vi chiedo di mettere il vostro "mi piace"».

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