Le serigrafie di “Bansky a Vieste” tra ammirazione e polemica

Non è solo attrazione, proposta culturale di rilievo, evento per alzare quell’asticella di turismo e cultura di un territorio che in affanno cerca il riscatto. È anche polemica. La mostra “Banksy a Vieste che, dal 13 maggio al 17 settembre 2023, sta permettendo al pubblico di ammirare alcune tra le opere più rappresentative degli ultimi decenni, conosciute ovunque, seppur serigrafie, è al centro di una diatriba tra la MetaMorfosi Eventi e il giornalista Davide Grittani.

Di seguito la risposta di Pietro Folena, Presidente di MetaMorfosi Eventi

«Davide Grittani, sul Corriere del Mezzogiorno, in riferimento alla mostra di Banksy aperta a Vieste qualche giorno fa, si domanda chi autorizza operazioni di questa natura. Semplice: nessuno. Le mostre in democrazia non vanno autorizzate. Sono espressione di libero arbitrio, quando hanno una curatela, un catalogo, un’interpretazione di un artista o di un fenomeno culturale. Metamorfosi da tempo si muove su questa linea rigorosa. E proprio perché non intende far credere che la mostra coinvolga l’artista, in accordo con la società che lo rappresenta – Pest Control Ltd di Londra -, informa tutti che la mostra non è autorizzata. Quello che chi è titolare dei diritti d’autore può fare è chiedere i diritti sulle immagini riprodotte nel catalogo o sulla comunicazione, come fanno, per esempio, la Fondazione Picasso o quella Warhol. Nel caso di Banksy, essendo anonimo l’artista, ogni tentativo di sollevare la questione del diritto d’autore non avrebbe ovviamente alcun fondamento.

Ma veniamo alla questione più insidiosa che solleva Grittani. Quella dell’autenticità delle opere. Addirittura in un post su Instagram, Grittani scrive che “una pubblica amministrazione incoraggi un falso, fissando un biglietto di ingresso, trovo che sia la cosa più grave”. Si tratta di affermazioni assolutamente calunniose, passibili di conseguenze penali. Tutte le opere esposte, che vengono da collezioni private -poiché non esistono collezioni pubbliche di Banksy- sono autentiche, certificate da Pest Control Ltd. Si tratta di edizioni numerate fatte dall’artista fra il 2003 e il 2010, in una sua stamperia. Pest Control vigila sui falsi. Le stesse opere, come Grittani ricorda, sono state esposte a Bari, nella scorsa primavera, e nessuna obiezione né da lui né da altri è stata fatta.

Esporre dei falsi, o spacciare delle fotocopie per opere autentiche – come è stato scritto- è un reato.

Che poi ci siano o si annuncino tante -troppe- mostre di Banksy, questo è vero. Molte sono immersive, e altre di riproduzioni non autentiche. La nostra mostra, come testimonia il catalogo edito da Sagep, in vendita al bookshop del Museo Petrone, ha un carattere critico e scientifico, un apparato didattico completo e articolato, e una contestualizzazione storica delle opere. E tutto ciò va a merito del lavoro fatto da noi insieme a Giuseppe Benvenuto, gallerista foggiano stimato e apprezzato, e all’Amministrazione Comunale di Vieste, che ha fatto un’operazione lungimirante».

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Redazione

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