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Ubik Foggia. Nell’incantamento di “Malinverno”, Domenico Dara, primo incontro live in Biblioteca

Giovedì 15 ottobre, ore 18.30 (ingresso ore 18). Presentazione del libro edito da Feltrinelli.m Lo scrittore calabrese inaugura la sinergia con “La Magna Capitana”: incontri in auditorium.

“Mi sembrò per un attimo che ogni cosa nel mondo – anche i pensieri, anche i sentimenti, anche i morti – avesse la sua giusta collocazione nell’universo.
Anche io, Astolfo Malinverno, l’unico bibliotecario guardiano di cimitero che l’umanità abbia mai avuto”. Non poteva trovare approdo migliore l’attività di incontri con gli autori della libreria Ubik: dopo la pausa estiva, le presentazioni letterarie “in presenza” riprendono nell’auditorium della Biblioteca “La Magna Capitana” di Foggia. Una via naturale, vista la lunga collaborazione già rodata con una delle strutture culturali più importanti e sicure del Mezzogiorno: si riparte giovedì 15 ottobre con 48 posti a sedere disponibili, stando alle ultime disposizioni anti-covid (ingresso ore 18, incontro ore 18.30). Ad aprire questa preziosa sinergia sarà Domenico Dara, uno degli scrittori che più hanno intrigato pubblico e critica in queste prime settimane trascorse dall’uscita del suo splendido romanzo, Malinverno (Feltrinelli, 2020), al centro di un intenso passaparola. A sugellare la collaborazione tra Ubik e Biblioteca è lo stesso protagonista della vicenda narrata: un bibliotecario. Conversano con l’autore, la direttrice de La Magna Capitana Gabriella Berardi e il direttore artistico della libreria, Michele Trecca. Prenotazione obbligatoria, necessaria la mascherina (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; tel. 0881.706446).

Malinverno (Feltrinelli, settembre 2020). Ci sono paesi in cui i libri sono nell’aria, le parole dei romanzi e delle poesie appartengono a tutti e i nomi dei nuovi nati suggeriscono sogni e promesse. Timpamara è un paese così da quando, tanti anni fa, vi si è installata la più antica cartiera della regione, a cui si è aggiunto poco dopo il maceratoio. E di Timpamara Astolfo Malinverno è il bibliotecario: oltre ai normali impegni del suo ruolo, di tanto in tanto passa dal macero per recuperare i libri che possono tornare in circolazione. Finché un giorno il messo comunale gli annuncia un nuovo impiego: il pomeriggio continuerà a occuparsi della biblioteca, ma la mattina sarà il guardiano del cimitero.
Lettore dalla vivida immaginazione, Astolfo mescola le storie dei romanzi – per i quali inventa nuovi finali – con quelle dei compaesani, dei forestieri, dei lettori della biblioteca e dei visitatori del cimitero, dei vivi e degli estinti. A incuriosirlo è soprattutto una lapide senza nome e senza date: solo una fotografia, una donna dallo sguardo candido e franco, i capelli divisi in due bande liscissime e l’incarnato pallido. Per lui è da subito la sua Madame Bovary, la sua Emma. Attratto dal mistero racchiuso in quel volto, Astolfo si trova a seguire il filo che sembra dipanarsi dalla fotografia: tra i viottoli e le campagne di Timpamara, complice l’apparizione di una giovane sconosciuta nerovestita, prende forma a poco a poco una storia che mai Astolfo avrebbe saputo immaginare.
Domenico Dara unisce il talento dei narratori orali a una scrittura sospesa nel tempo: Malinverno è un romanzo pieno d’incanto sui libri, sul potere delle storie, dell’immaginazione, dell’amore.

Domenico Dara. Nato a Catanzaro, vive e lavora tra Valbrona, in provincia di Como, e Milano. Nel 2013 è stato finalista al premio Italo Calvino con il romanzo inedito Breve trattato sulle coincidenze (Nutrimenti, 2014), per il quale ha ottenuto numerosi riconoscimenti, fra cui il premio Palmi, il premio Viadana, il premio Corrado Alvaro e il premio Città di Como. Sempre per Nutrimenti ha poi pubblicato il romanzo Appunti di meccanica celeste (2016), vincitore del Premio Padula, del Premio Città di Rieti e del Premio Stresa.

 

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Redazione