"La bussola del lavoro punta a Sud", al Politecnico di Bari la tappa finale di Nobìlita

Al Politecnico di Bari la tappa finale di Nobìlita 2021. Tre città, da nord a sud, per raccontare l’Italia del lavoro. Ottanta speaker, tavole rotonde, monologhi ispirazionali in difesa di una Nuova Cultura del Lavoro.

Ancora un’edizione dal vivo per Nobìlita, l’unico festival nazionale dedicato alla cultura del lavoro. Giunto al quarto anno, nelle prime due tappe appena concluse a Ivrea e Imola è già stata portata sul palco tutta l’attualità che ha segnato gli ultimi mesi: finalità di Nobìlita è sempre quella di rimettere seriamente il tema del lavoro al centro dell’informazione e dei dibattiti nazionali.

Nobìlita è organizzato ogni anno da FiordiRisorse - la business community premiata nel 2008 da LinkedIn come “Best practice italiana” a cui aderiscono in oltre 8.000 tra manager e aziende per condividere competenze e networking di alto livello - e SenzaFiltro - il giornale della cultura del lavoro, edito da FiordiRisorse.

Su esplicita richiesta dei Sindaci di Ivrea e Imola e del Rettore del Politecnico di Bari quest’anno il Festival si è moltiplicato per tre, visitando tre aree geografiche del Paese molto diverse fra loro per meglio interpretare i cambiamenti già in atto nel mondo del lavoro. Il 17 e 18 settembre in Officina H ad Ivrea Città Industriale del XX secolo e Patrimonio Unesco, il 24 e 25 settembre all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola e il 26 Ottobre prossimo al Politecnico di Bari: 80 speaker tra panel, tavole rotonde e monologhi ispirazionali in stile TedX (quelli che Nobìlita chiama i suoi “JobX”, 20 minuti di pensiero in forma teatrale).

Proprio al Politecnico di Bari si chiuderà martedì 26 ottobre il viaggio 2021 di Nobìlita con un’intera giornata dedicata all’orientamento professionale riletto in un’ottica originale e troppo spesso trascurata dai media e dalla politica nazionale: l’ottica del Sud.

“È fondamentale che dentro le Università si parli di lavoro e si costruiscano messaggi e progetti concreti. Questa edizione 2021 di Nobìlita è stata costruita passo passo insieme a due Comuni, Ivrea e Imola, e al Politecnico di Bari e un festival pensato così non può che restituire ai territori l’impegno degli enti e delle istituzioni, oltre che di FiordiRisorse e SenzaFiltro.

In particolare, a Bari metteremo l’accento sulle enormi potenzialità di questa regione che da decenni offre umane risorse verso le regioni più industrializzate. Dobbiamo fare proprio un’inversione di paradigma iniziando a pensare al lavoro non come privilegio di poche aree italiane ma come unico territorio nazionale che si muove nella stessa direzione”, spiega Osvaldo Danzi, Presidente di FiordiRisorse.

“La tappa di Nobìlita a Bari è la naturale prosecuzione dell’impegno con cui SenzaFiltro racconta ogni giorno le notizie del lavoro, mettendo al primo posto le geografie italiane, tutte. Tra il 2018 e il 2019 avevamo viaggiato con la redazione dentro un lungo reportage che ci aveva fatto visitare otto grandi regioni italiane per mappare la cultura del lavoro nei diversi territori: la sosta in Puglia era stata sorprendente. Avevamo titolato “Puglie parallele”. Siamo curiosi di parlare questa volta con i giovani, con il Politecnico e con le istituzioni per aprire lo scenario del prossimo decennio partendo dalle nuove generazioni messe a dialogo col mondo del lavoro e delle imprese. I festival cittadini, del resto, servono a questo: mettere in piazza il pensiero per guardare insieme e fare un passo in avanti”, sono le parole di Stefania Zolotti, Direttrice Responsabile di SenzaFiltro.

“Il Politecnico di Bari, per scelta strategica – afferma il Rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino - rivolge particolare attenzione al mondo del lavoro e alle intersezioni fra la domanda delle aziende di giovani laureati e la formazione più adatta a favorire e velocizzare opportunità di lavoro ai nostri studenti. Tale attenzione, è stata confermata anche dai positivi dati del XXIII rapporto Almalaurea 2021: il tasso medio di occupazione dei laureati di secondo livello del Politecnico a cinque anni dal conseguimento della laurea è pari al 94,1%.

La nostra ambizione è quella di favorire sempre più uno sviluppo del territorio ricco di potenzialità e peculiarità attraverso una partecipazione attiva e di servizio d'alto profilo. Una formazione aggiornata, di qualità, aderente alle necessità di imprese pubbliche e private – conclude Francesco Cupertino - costituisce ricchezza e futuro non solo per il nostro Politecnico, ma per l'intero territorio nazionale”.

L’EVENTO
La mattinata del 26 ottobre sarà dedicata dalle 9.00 alle 13.00 al Career Fair del Politecnico di Bari; alle 11.00 il workshop di Osvaldo Danzi: “Linkedin è il social migliore per il tuo lavoro: ma sai usarlo?”.

Nel pomeriggio: dalle 15.00 alle 16.00 si presentano sul palco le imprese coinvolte nel festival e dalle 16.00 alle 18.00 il panel sopra descritto.

Ospiti sul palco del Politecnico di Bari, per il panel dal titolo “La bussola del lavoro punta a Sud” in programma dalle 16 alle 18 di martedì 26 ottobre; saranno:

Francesco Cupertino (Rettore del Politecnico di Bari), Mariangela Turchiarulo (Professoressa e Delegata all’orientamento del Politecnico di Bari), Antonio Decaro (Sindaco di Bari), Marco Scippa (HR Director  Angel Company), Marina Mastromauro (AD Granoro), Mariarita Costanza (AD Everywhere Tew), Cecilia Stallone (HR Manager Barili), Monica Abbinante (Navigator Anpal Servizi), Daniele Manni (Docente di imprenditorialità giovanile), Marco Leo (Fondatore di Liferay Commerce), Lucio Zanca (Docente Università di Bologna). Moderatore Enzo Tamborra, firma di Repubblica Bari oltre che nome e volto prestigioso di Telebari.

Questi i temi portanti dei panel di Nobìlita 2021 nelle tre tappe, costruiti intorno al filo rosso della cultura italiana del lavoro dopo il Covid e mettendo al centro la scuola, l’etica, le geografie del lavoro, il sociale, i giovani, le competenze, un nuovo senso del tempo.

Come cambieranno le città?
Saranno capaci i grossi centri urbani – e Milano in particolare – a rispondere ai grandi cambiamenti a cui sono chiamati per recepire le nuove esigenze dei lavoratori?

Anche la nuova cultura del lavoro si inserisce dentro questa fase evolutiva urbana in chiave non soltanto economica ma soprattutto sociale e relazionale. Dal commercio all’industria, dall’architettura ai trasporti, dallo smartworking ai lavori da remoto in varie forme, lo sguardo sulle città consente di interpretare nuovi atteggiamenti e nuove politiche. Oppure si prospetta un ritorno schizofrenico alla “vecchia normalità”?

Sicurezza
Nell’anno del lockdown sono aumentati gli incidenti e le morti sul lavoro. Nel primo trimestre del 2021 c’è già un incremento rispetto all’anno precedente. Incidenti come quelli del Mottarone o di Luana d’Orazio sono l’evidenza di un sistema industriale troppo attento ai fatturati e meno alla sicurezza dei propri operai. La sicurezza sul lavoro non può più essere ridotta alla tragedia del giorno ribattuta sui media locali e nazionali o ai dati che ciclicamente ricordano il livello di guardia ancora troppo basso nel nostro Paese. Senza cultura dentro le aziende, i passi sono ancora troppo corti e poco funzionali così come non è possibile che la sicurezza sui luoghi di lavoro sia solo considerata un costo.

Competenze giovani o giovani competenze?
Si parla tanto di “reskilling” e di nuove competenze, ma intanto le aziende investono pochissimo sulla formazione e nelle scuole è assente qualsiasi contatto con le imprese e con il mondo del lavoro in generale. Serve una riconsiderazione generale dato che i responsabili HR, così come le agenzie interinali e le società di selezione, sono sempre più consapevoli della necessità di mappare le competenze e avviare progetti di cosiddetto reskilling e upskilling - intendendo il processo di apprendimento di nuove competenze in modo da poter svolgere un lavoro totalmente o parzialmente diverso o - per adeguare rapidamente le conoscenze. Non si tratta solo di tecnologia ma anche di valorizzazione del capitale umano, per permettere alle persone di cambiare logica e mentalità.

Piattaforme Digitali
Hanno ormai un ruolo importante e sono insostituibili. Amazon, Facebook, Google, per non parlare delle piattaforme legate alla GIG economy dei “lavoretti”. Che futuro stiamo costruendo e che ruolo avranno dal punto di vista giuridico, economico ed etico i grandi colossi del digitale?

Dietro la cultura delle piattaforme si nascondono meccanismi e dinamiche di cui la privacy è solo la punta dell’iceberg: ciò che si ignora è che l’epoca delle piattaforme ci chiama innanzitutto alla responsabilità individuale e che viviamo un tempo unico nel suo genere per tutti gli strumenti a disposizione nel prendere scelte legate alla nostra vita privata, professionale e relazionale. Il 2020 è stato l’anno della presa di coscienza: gli Stati non sono più in grado di governare la complessità.
 
Lavoratori Introvabili: siamo sicuri?
I giornali ne hanno parlato per tutta l’estate, ma è già da molto tempo che gli imprenditori e le associazioni di categoria si lamentano di non trovare personale qualificato. Qual è la verità? Ad una verifica approfondita che SenzaFiltro conduce da diversi anni tramite fact checking, la verità è che molte delle aziende che si lamentano di fatto non attivano processi di selezione del personale, non pubblicano annunci e offerte di lavoro, non investono sulla ricerca. Intorno ai temi delle assunzioni e della disoccupazione italiana circola ancora, purtroppo, troppa disinformazione che finisce per distorcere la realtà soprattutto in alcuni settori economici quali il turismo, la ristorazione, l’accoglienza.

Carceri: le nuove aziende
Come è strutturato l’ambiente lavorativo all’interno del carcere? Poco o nulla si sa di queste realtà, quasi tutti crediamo che i detenuti vivano a spese degli italiani che li mantengono attraverso le tasse. Invece il lavoro si svolge anche dentro le carceri, soprattutto tramite progetti di investimento da parte di aziende che stanno scegliendo di non delocalizzare più all’estero e di utilizzare invece spazi, risorse e sgravi fiscali messi a disposizione dal Ministero della Giustizia e dalle carceri stesse: cresce così anche il valore sociale di reinserimento dei detenuti stessi.

I JobX 2021, interviste e monologhi sul mondo del lavoro, sono stati affidati a Paolo Benanti (francescano, Docente di etica delle tecnologie all’Università Gregoriana), Domenico de Masi (sociologo), Francesco Zambon (ricercatore, ex funzionario OMS), Bruno Giordano (Magistrato, Direttore dell’Istituto Nazionale del Lavoro, Eugenio Sideri (drammaturgo e regista), Piero Dorfles (giornalista e conduttore di “Per un pugno di libri”), Diego Alverà (scrittore e storyteller), Federica Angeli (giornalista d’inchiesta sotto scorta).

info: www.nobilitafestival.com

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