Tutto il programma su Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico (www.borsaturismoarcheologico.it).
“La città di Bovino è uno dei borghi più belli d’Italia, situato nel comparto sudoccidentale dei Monti Dauni in provincia di Foggia. Ha rappresentato, nel tempo, importante via di collegamento tra la Campania e la Puglia e ha goduto dei vantaggi derivanti dalla sua posizione di cerniera tra il cuore dell’Appennino e la grande pianura del Tavoliere, aperta sul mare Adriatico. Intensamente abitata già dal Neolitico, divenne nell’Eneolitico luogo, unico nella Puglia e nel Meridione d’Italia, della manifestazione dello speciale fenomeno delle stele antropomorfe, affascinanti testimonianze del mondo spirituale e dell’assetto sociale delle comunità che le produssero. Per le età successive non mancano evidenze archeologiche risalenti all’Età del Bronzo come pure quelle di una frequentazione daunia aperta agli influssi della civiltà sannitica. Ma è con l’età romana che avviene il più significativo riconoscimento dell’importanza strategica del luogo con la fondazione di un vero e proprio centro urbano, Vibinum, i cui resti si rivelano oggi inglobati negli edifici del borgo medievale. Nonostante le informazioni sulla sua fondazione siano ancora lacunose, proprio le fonti, i materiali archeologici e le epigrafi, conservati nel Museo Civico Nicastro offrono indizi utili sulla ricostruzione della sua storia”. Lo ha affermato Nunzia Roccottelli dell’Archeoclub D’Italia sede di Bovino, in Puglia.
Sabato 27 Novembre alle ore 13 e 30, Archeoclub D’Italia si è svolto un incontro in cui son stati illustrati gli Acquedotti storici. Alle 14 Massimo Santaniello, Presidente Archeoclub d’Italia sede di Castellammare di Stabia, Catello Lamberti, Vice Presidente di Archeoclub D’Italia sede di Castellammare di Stabia, Rachele Esposito, archeologa, hanno illustrerato le ricerche condotte sugli acquedotti dell’Ager Stanianus. Alle ore 14 e 30, l’architetto Roberto Tedesco, ha presentato l’Acquedotto Cornelio di Termini Imerese. Alle ore 13 e 30, si sono svolti studi e ricerche nella relazione “Il percorso dell’acqua a Vibinum” dell’archeologo Romano Valentino.
Domani, mentre, domenica 28 Novembre, alle ore 10 studi e ricerche su “l’Olivo della Madonna, rarità botanica tra archeologia, tradizioni e fede popolare”, con la relazione dell’archeologa Anna Rotella.
Dunque uno spazio particolare è stato riservato quest’anno all’Archeoclub d’Italia presso la BMTA, per parlare del 50ennale associativo – 1971/2021 – celebrato a Roma lo scorso 22 ottobre. Lo farà il Presidente Nazionale dell’Archeoclub d’Italia, dott. Rosario Santanastasio, nella mattinata di domenica 28 novembre, presso la Sala “Cerere” nel complesso immobiliare dell’ex Tabacchificio Cafasso”.
Valentino Romano (archeologo Università di Foggia ) : “Indagini di ricognizione sistematica nel territorio di Bovino su una superfice di 20 km quadrati. Individuati siti inediti, tra la preistoria e l’età tardo antica, una serie di insediamenti del neolitico e dell’età del bronzo e sono novità rilevanti. Individuati nuovi insediamenti rurali di età romana e ville molto importanti e tra questi un insediamento in zona pianeggiante un pretorium che per un certo periodo sarebbe stato di proprietà di un console romano e che con ogni probabilità costituiva il centro amministrativo di una grande proprietà imperiale che si estendeva nella zona pianeggiante del Tavoliere”.
“In particolare, nel I secolo a. C., si costruiscono, nella cittadina, la cinta muraria e l’acquedotto. In molti punti della città moderna si possono ancora scorgere tratti delle mura come anche in alcuni cortili di case private. Dell’acquedotto resta uno splendido arco in località, dal toponimo indicativo, Mura d’Acque o Mura d’Archi a Sud-Ovest di Bovino, mentre i condotti e le cisterne sotterranee sono ancora utilizzati come cantine degli edifici all’interno del centro storico. Proprio questo complesso sistema di cisterne - ha concluso Roccottelli - e canali ipogei per l’adduzione e lo stoccaggio dell’acqua è stato oggetto di studio nel corso delle recenti ricerche del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Foggia e grazie, anche, alle competenze e alle strumentazioni dell’associazione A.S.S.O. (Archeologia Subacquea Speleologia Organizzazione) di Roma, si è avviato il censimento, l’esplorazione e il rilevamento delle strutture ipogeiche. I depositi per l’acqua furono in parte scavati nella roccia viva, in parte costruiti: nello specifico, le c.d. cantine Cerrato, già identificate da Joseph Mertense come castellum aque rappresentano un imponente monumento sotterraneo della Bovino romana”.
E il modello Archeoclub D’Italia sarà protagonista della prossima edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico in programma a Paestum, in Campania, dal 25 al 28 Novembre.