Ieri, 11 aprile 2023, la Giunta della Regione Puglia tra i provvedimenti deliberati ne ha adottati tre per la Capitanata:
- La concessione in uso gratuito al Comando dei Vigili del Fuoco di Foggia, per la durata di anni trenta, del bene immobile ubicato in agro di Vieste (FG), per il presidio in Foresta Umbra, ben argomentato dall’assessore e vicepresidente Raffaele Piemontese.
- Il “Raddoppio della premente esistente idrica e potenziamento del serbatoio a servizio dell'abitato di Monte Sant’Angelo”, atteso da anni e che finalmente vedrà la luce.
- La maggiore fruibilità per la mobilità dolce e per il potenziamento della funzione ecologica del tratturo magno L’Aquila-Foggia.
L’argomento clou che ha interessato maggiormente lettrici e lettori è stato il potenziamento, meglio specificato, il raddoppio delle già esistente rete idrica per Monte Sant’Angelo. Il lavoro svolto e la sua attuazione sono per merito di una convenzione di collaborazione tra Regione e Soprintendenza rispetto al progetto da elaborare e realizzare insieme.
Nel merito abbiamo chiesto più dettagli all’assessore Piemontese, che ha subito risposto.
«È un intervento per 21.420.000 euro che prevede la realizzazione di un nuovo serbatoio e di una nuova condotta di alimentazione idrica in grado garantire all'abitato di Monte Sant'Angelo continuità del servizio idrico. Al completamento delle opere, sarà garantita una maggiore riserva idrica (passando da meno di 12 ore a 24 ore circa) e una maggiore sicurezza di approvvigionamento idrico per il Comune di Monte Sant'Angelo.
Saranno realizzati un serbatoio di capacità di 2.800 mc, disposto in affiancamento a quello esistente, e 8.610 metri di condotta premente, posata in parte in sede propria e in parte nel sedime di un cunicolo esistente che ospita la vecchia premente di alimentazione dell'abitato di Monte Sant'Angelo e la vecchia premente di alimentazione per San Giovanni Rotondo, entrambe ormai dismesse.
Dal punto di vista progettuale, è stato redatto un progetto definitivo, in virtù del quale si procederà a redigere il progetto esecutivo. L’intervento prevede l’acquisizione di aree private con conseguente attivazione dell’iter espropriativo»
Tempi e modalità di realizzazione dovrebbero rientrare nei tempi dovuti dopo la gara di attribuzione, come ha assicurato lo stesso Piemontese: «Si prevede vada in gara entro l’anno».
L’emergenza idrica cui soffre da troppi anni il comune garganico è sentita e molto sofferta da tutta la popolazione, spesso rimboccandosi le maniche per approvvigionarsi da autobotti in caso di malfunzionamenti, rotture e interruzioni della rete idrica. Un intervento del genere, di una infrastruttura primaria, per un bene inalienabile come l'acqua che dovrebbe essere del tutto pubblica (come stabilirono due Referendum oggi inascoltati dai Governi che si sono avvicendati in questi anni) dovrebbe risanare questi “handicap”, garantendo acqua ai Montanari.
«L’intervento nasce dagli eventi verificatisi nel periodo estivo del 2019 -come spiega Raffaele Piemontese, che prosegue-. In detta circostanza, a causa di un disservizio causato dalla mancanza di energia elettrica all’impianto di sollevamento idrico di Manfredonia vi è stata l’interruzione del flusso idrico di alimentazione del serbatoio a servizio dell’abitato di Monte Sant’Angelo. L’attuale schema di alimentazione del serbatoio di Monte Sant’Angelo di soli 2.650 mc prevede infatti che l’acqua venga sollevata fino ad una quota di circa 865 metri dal così detto “Nuovo Impianto di Sollevamento Idrico di Manfredonia” mediante un’unica condotta del DN 400 in acciaio realizzata negli anni 80. Per cui l’unica fonte di alimentazione dell’abitato di Monte Sant’Angelo è l’ISI di Manfredonia e la sua premente.
Al momento dell’interruzione di alimentazione dell’ISI di Manfredonia, per altro durata poche ore, il serbatoio esistente, considerato il suo scarso volume di accumulo, soli 2.650 mc, non è stato in grado di garantire all’abitato continuità del servizio idrico causando gravi disagi alla popolazione residente ed alle strutture ricettive (il paese è a forte vocazione turistica). Pertanto il primo obiettivo dell’intervento è l’incremento della capacità del serbatoio a servizio dell’abitato di Monte Sant’Angelo, al fine di garantire una maggiore riserva idrica. Dall’analisi del fabbisogno idrico risulterebbe necessario raddoppiare l’attuale capacità del serbatoio portandola, dagli attuali 2.650 mc, a 5.405 mc.
La premente in esercizio, realizzata negli anni 1980, in acciaio del DN400, rappresenta l’unico vettore di alimentazione dell’abitato ed è sottoposta a forti pressioni, fino a 100 bar in regime ordinario. La condotta risulta in un precario stato di conservazione ed è soggetta a frequenti interventi di manutenzione, eseguiti anche in condizioni estreme viste le caratteristiche del territorio (pendenze notevoli, presenza di gravine profonde, ecc.). Pertanto -termina l’assessore-, considerato lo stato della premente esistente, il secondo obiettivo è quello di garantire sicurezza di approvvigionamento idrico raddoppiando l’attuale premente».
Una nota a margine è dovuta per le altre aree del Comune di Monte Sant’Angelo. In particolare quella di Macchia, che attende da decenni un intervento risolutore per la rete fognaria e per l’illuminazione, per le strade. Poi ci sono le due valli, quella di Carbonara e di Ruggiano, che necessitano di molti interventi infrastrutturali. Ma queste sono “beghe” che il Comune deve affrontare, come la continua messa in sicurezza della zona marina di Macchia per il dissesto idrogeologico e di bonifiche per quella industriale, tra l’altro aree tutte quelle citate, sofferenti di lavoro e depauperamento demografico. Speriamo che il due volte sindaco d’Arienzo ci onori di una sua approfondita analisi.