Lasciati a piedi 24 studenti di Macchia. S.E. Arcv. Moscone chiede più pullman sulla tratta Mattinata - Manfredonia

Questa volta non è il politico di turno o di zona a insorgere contro un disservizio e a difesa di chi lo ha subito sulla propria pelle. È un sacerdote. Con una lettera alla stampa, S.E. Mons. Franco Moscone, Arcivescovo della diocesi di Manfredonia-Vieste-S.Giovanni Rotondo, denuncia pubblicamente il grave atto messo in pratica a 24 studenti da chi ha in gestione il servizio di trasporto da Macchia (frazione di Monte Sant’Angelo) per chi si reca a scuola. La tratta incriminata è la Mattinata – Manfredonia. S.E. Mons. Moscone chiede spiegazioni, a fronte delle norme anti CoVid-19 da rispettare, perciò limitando l’accesso a chi regolarmente ha pagato un abbonamento o un biglietto, ma con più pullman in servizio.

«L’arcivescovo di Manfredonia-Vieste-S.Giovanni Rotondo, p. Franco Moscone, denuncia il disservizio del trasporto pubblico degli studenti residenti a Macchia, frequentanti scuole in Manfredonia.
Per alcuni giorni, ben 24 studenti residenti nella frazione Macchia di Monte Sant’Angelo, pur avendo pagato l’abbonamento per il mese di settembre, sono stati regolarmente lasciati a piedi dai pullman di linea provenienti di Mattinata e diretti a Manfredonia. Se pur buono e doveroso che si osservino le norme di sicurezza dei passeggeri a bordo, rispettando i limiti di affollamento previsti dalle norme in materia di diffusione del coronavirus, è altrettanto doveroso che le aziende concessionarie del trasporto pubblico che ben conoscono il numero degli abbonati, provvedano con urgenza al trasporto degli abbonati studenti con mezzi bis e/o tris che sulla tratta in argomento possano consentire agli studenti di raggiungere la scuola al mattino e all’ora di pranzo di ritornare a casa.
Sono giorni che l’Arcivescovo riceve telefonate e messaggi dagli studenti e dai genitori infastiditi per il disservizio del servizio pubblico di trasporto che sta creando problemi alle famiglie residenti a Macchia e agli studenti che restano a piedi perché i pullman sono già pieni, per cui i genitori sono costretti a provvedere con mezzi propri al trasporto dei giovani studenti a scuola.
Al rientro, poi, dopo le 12,30, se per la calca non possono salire sul pullman, gli studenti devono attendere i pullman successivi previsti alle 16 o alle 17. In teoria i ragazzi devono aspettare diverse ore per far ritorno a casa.
L’Arcivescovo auspica, facendosi voce degli studenti di Macchia, che per l’attenzione delle aziende di trasporto pubblico, nelle fasce orarie di entrata e uscita da scuola, si provveda presto a intensificare le corse con più pullman in servizio visto che gli automezzi pubblici possono essere riempiti solo per 80%.
Con stima invio cordialità».

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