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Nuovo DPCM. Premier Conte: ai sindaci poteri di chiusura di vie e piazze, orari scolastici flessibili, no a sagre e fiere e eventi pubblici in forma statica
C’era attesa per la conferenza stampa indetta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, andata in onda in diretta sulle reti Tv nazionali. Il Presidente Giuseppe Conte, puntuale, a Palazzo Chigi ha illustrato le modifiche apportate al DPCM di qualche giorno fa. Concausa anche l’aumento considerevole dei casi positivi registrati in questa settimana appena trascorsa.

Con un indice Rt > 1,17, come ufficializzato oggi dal Ministero della Salute, il Governo davvero corre ai ripari.

In giro circola già una bozza del nuovo DPCM, ma si attende quello ufficiale, già approvato. Nel frattempo si possono già illustrare alcuni punti che lo stesso Conte ha citato in conferenza.

"I sindaci dispongono la chiusura al pubblico, dopo le ore 21,00, di vie o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento –ha confermato Conte-, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private".

La ristorazione sarà consentita dalle ore 5 a mezzanotte se il consumo avviene ai tavoli; contrariamente sarà fruibile fino alle ore 18. La consegna a domicilio avverrà entro e non oltre la mezzanotte.

Scuole di secondo grado con orari più flessibili, con ingresso dalle ore 9 e turni pomeridiani; stessa cosa per le università.

No a sagre e fiere e per quanto riguarda eventi pubblici si potranno svolgere in forma statica. Per le palestre tutto è rimandato di una settimana: se le abitudini continueranno a essere quelle attuali, saranno chiuse.

"In questi mesi abbiamo lavorato intensamente. Aabbiamo raddoppiato i posti in terapia intensiva e subintensiva –ha detto Conte facendo un sunto sull’attuale situazione sanitaria degli ospedali italiani-. Siamo partiti da zero per le mascherine e ora ne produciamo venti milioni. Questa strategia muove da un'analisi dettagliata, ora dobbiamo impegnarci per tutelare la salute e l'economia. Ma le misure più efficaci rimangono le precauzioni di base: la mascherina e l'igiene delle mani. Facciamo attenzione a quelle situazioni in cui di solito abbassiamo la guardia. La situazione –ha chiudo il Premier- è critica, il Governo c'è ma ciascuno deve fare la propria parte".

In sintesi, le principali novità del nuovo DPCM

- I SINDACI DISPONGONO ZONE ROSSE SE RISCHIO ASSEMBRAMENTO
"I sindaci dispongono la chiusura al pubblico, dopo le ore 21, di vie o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private".

- OK ALLA DAD IN CASO DI CRITICITA’
"Previa comunicazione al Ministero dell'Istruzione da parte delle autorità regionali, locali o sanitarie delle situazioni critiche e di particolare rischio riferito ai specifici contesti territoriali, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell'organizzazione dell'attività didattica, incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, che rimane complementare alla didattica in presenza".

- EVENTUALI TURNI POMERIDIANI PER LE SCUOLE
Modulare "ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l'eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l'ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9".

- MASSIMO SEI PERSONE PER TAVOLO IN LOCALI
"Le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5,00 sino alle ore 24,00 con consumo al tavolo, e con un massimo di sei persone per tavolo, e sino alle ore 18.00 in assenza di consumo al tavolo; resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l'attività di confezionamento che di trasporto, nonché, fino alle ore 24,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze".

- OBBLIGO CARTELLO NUMERO MASSIMO PERSONE IN LOCALI
"E' fatto obbligo per gli esercenti di esporre all'ingresso del locale un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale medesimo, sulla base dei protocolli e delle linee guida vigenti".

- STOP A CONGRESSI, SAGRE E FIERE LOCALI
"Sono vietate le sagre e le fiere di comunità. Restano consentite le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale ed i congressi, previa adozione di protocolli validati dal Comitato tecnico-scientifico, e secondo misure organizzative adeguate alle dimensioni ed alle caratteristiche dei luoghi e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro". "Sono sospese tutte le attività convegnistiche o congressuali, ad eccezione di quelle che si svolgono con modalità a distanza", viene disposto.

- RESTANO APERTI BAR E RISTORANTI NELLE AUTOSTRADE
"Restano comunque aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situati lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro".

- NELLA P.A. OBBLIGO DI RIUNIONI A DISTANZA
Nell'ambito delle pubbliche amministrazioni le riunioni si svolgono in modalità a distanza, salvo la sussistenza di motivate ragioni di interesse pubblico; è fortemente raccomandato svolgere anche le riunioni private in modalità a distanza.

- SALE GIOCHI APERTE DALLE 8 ALLE 21
Le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo sono consentite dalle ore 8 alle ore 21. L'apertura è consentita a condizione che le Regioni e le Province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l'andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi; detti protocolli o linee guida sono adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali.
 
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