Facebook come luogo per discutere sul futuro di un luogo (e non è un gioco di parole). Non è la prima volta che il social è utilizzato per tal fine. Spesso sulla piattaforma di Zuckerberg si scrive di tutto e di più. Ma se l’idea è lanciata da chi in passato ha amministrato quel luogo, che ne conosce pregi e difetti, che sa che è lo strumento più utilizzato dai suoi concittadini, vuol dire che oltre ad averle chiare, le idee saranno ben strutturate. Poi sarà compito della politica indirizzarle e dei tecnici attuarle.
Giovanni Ciliberti, Montanaro, perciò di Monte Sant’Angelo, in un post, di seguito riportato, lancia l’idea e invita i suoi concittadini a esprimersi sul futuro del centro garganico. Ciliberti, per chi non ancora lo sa, è un medico, primario emerito (quiescente) della pneumologia del Policlinico OO.RR. di Foggia. Ma è stato anche per 30 anni un politico, amministratore di Monte, pertanto conosce e rappresenta la memoria storica della politica locale. Circa mezzo secolo al servizio della politica e dei suoi concittadini. E se lui si chiede cosa fare di Monte un perché ci sarà.
MONTE SANT'ANGELO, CHE FARE?
A cura del dott. Giovanni Ciliberti
«Anno 1991, istituzione del Parco Nazionale del Gargano (PNG).
Ricordo i magnifici articoli della rivista Airone che magnificava il patrimonio naturalistico, la storia, la bellezza di Monte e la millenaria attrazione che il culto di San Michele esercitava.
Tutti eravamo convinti che il PNG sarebbe stato il volano dello sviluppo turistico della città.
Anno 2011 e 2017, due riconoscimenti Unesco per la Basilica di San Michele e per le Faggete della Foresta Umbra .
Qui le cose sono andate leggermente meglio ma siamo lontani da quello che avevamo immaginato e che la città meritava.
Anno 2020, Monte: una fucina di interventi, prevalentemente strutturali, a tutto campo.
Monte è stata inserita nella lista dei borghi più belli d'Italia
Nel primo numero di gennaio 2021 la rivista Borghi & Città magazine ha dedicato la prima pagina oltre a 5-6 pagine di articoli.
Anche adesso le attese sono tantissime.
Perché queste aspettative rimangono solo tali?
Perché tutti gli investimenti e gli sforzi fatti non hanno cambiato l'economia della città?
Mi piacerebbe che su Facebook se ne parlasse per evidenziare quello che non è andato a partire dagli ultimi 40-50 anni e per cercare insieme un percorso condiviso, fatto di soluzioni concrete, che portino alla creazione di nuovi posti stabili di lavoro in campo turistico, agroalimentare, industriale e culturale.
NB: Se vogliamo un dialogo produttivo la discussione dovrà essere serena e senza evidenti atti di accusa».