Foggia, “affari in Comune”. Rigetti di mandato, perquisizioni, “orecchiette nel coccio di creta”, le novità dello scandalo Comunale

Sarà stata anche una standing ovation per l’ingresso in Consiglio comunale quella ricevuta sui social, ma Micky Sepalone rimanda ai mittenti politici il suo ingresso. Le dimissioni di diversi Consiglieri comunali e gli arresti di altri ha inevitabilmente ridotto il loro numero nell’assise foggiana. E come da prassi, con Consiglio ancora in funzione, si procede alle sostituzioni con i primi non eletti.  Sepalone è tra questi ma non accetta la poltrona a Palazzo di Città. «Prendo le distanze da Forza Italia e da chi governa in modo ignobile la nostra Città ormai da mesi» il succo del suo rifiuto.

Pare ovvio che oggi entrare in un Consiglio comunale sotto i riflettori per le note vicende giudiziarie è un azzardo, oltre che un “tacito” consenso a far continuare prassi che potrebbero sentenziare definitivamente la fine di un’Amministrazione che è anche al vaglio della Commissione antimafia. Micky Sepalone si defila (e fa bene) e l’unica standing ovation che merita è quella per le sue attività artistiche canore, da sempre apprezzate e conosciute in molte parti d’Italia.

«A prescindere dalle decisioni del Sindaco sono pronto a rassegnare le mie dimissioni immediatamente, sia dal Segretario Generale che dal Notaio» Il commento di Micky Sepalone comparso sui social dopo i numerosissimi auguri per il suo automatico ingresso in Consiglio comunale. «Prendo le distanze da Forza Italia e da chi governa in modo ignobile la nostra Città ormai da mesi. In un comunicato stampa più dettagliato e in un mio prossimo video -prosegue Sepalone- illustrerò le motivazioni di questa triste, ma ritengo saggia, decisione. Avrei voluto varcare la porta di Palazzo di Città immaginando una Foggia migliore ma purtroppo, per ora, non proverò questa gioia. Grazie ancora a chi fortemente crede in me, da sempre».

Nel frattempo proseguono le indagini degli inquirenti, o meglio l’attenta analisi del materiale che ha incastrato Consiglieri comunali, da giorni agli arresti. “Orecchiette nel coccio di creta” preferite a votazioni di accapo e debiti fuori bilancio, “zuppe” e amicizie rionali le preferenze alla responsabile decisione per il futuro di una città, sono i temi che tenevano banco tra chi oggi è accusato di tentata corruzione e induzione indebita e peculato.

E la lista non è completa. Vi sarebbero altri Consiglieri sotto i riflettori della Magistratura inquirente, al vaglio con intercettazioni ambientali e telefoniche, oltre a testimonianze, tutte sotto il massimo riserbo e bocche cucite. Con loro compare anche il nome del Sindaco Landella, oggi dimissionario ma non protocollate, che è stato oggetto di una perquisizione domiciliare lo scorso 1° maggio e il sequestro dei telefoni cellulari suoi e della consorte.

Foggia naviga sempre verso una deriva acclarata, sia dalla politica, sia da affari poco chiari tra politica e mafia su cui si sta facendo luce. È ovvio che nessuno tra i ripescati si senta in dovere di ricoprire cariche istituzionali che, obtorto collo, avrebbero da fare con sistemi, dirigenze, segreterie, che da tempo avrebbero potuto tirar un freno a una corsa pericolosa, ed oggi le prove lo evidenziano, con un traguardo che non è quello della gestione pubblica per il pubblico.

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