Oasi Lago Salso. Pazienza «L’uomo che spreca il suo tempo non ha scoperto il valore della vita …e noi non vorremmo sprecare il nostro»

Pazienza: «Su Lago Salso solamente mistificazioni della realtà e becere strumentalizzazioni da parte di alcune sigle dell’associazionismo ambientalista». 

Il 15 maggio 2021 la nota/denuncia, con tanto di foto satellitare, della Federazione Nazionale Pro Natura e il WWF Foggia sulla trasformazione, o presunta tale, di un sito naturale dell’Oasi Lago salso in aree coltivabili. Un nota che chiedeva l’urgente intervento della Commissione Europea del Ministero dell’Ambiente, del Parco Nazionale del Gargano, del Comune di Manfredonia, dell’Assessorato all’ecologia e della Regione Puglia per una verifica presso l’Oasi , facente parte del Parco Nazionale del Gargano, dei lavori che secondo i denuncianti avrebbero comportato la messa a coltura di una notevole parte dei terreni vincolati alla creazione di habitat naturali,  applicando, di fatto, la Procedura di Infrazione numero 2001/4156 avviata dalla Commissione Europea, relativa alla non corretta applicazione delle Direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE.

Oggi, sempre in una nota stampa, arriva la risposta del presidente del Parco Nazionale del Gargano, Pasquale Pazienza, che rimanda al mittente le accuse.

Si pubblica la nota stampa pervenuta presso la nostra redazione.
Nota in premessa al comunicato stampa - Questo comunicato stampa è stato pubblicato integralmente come contributo esterno del mittente. Pertanto questo contenuto non è un articolo prodotto dalla redazione. È divulgato come Diritto di Cronaca sancito nell’art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana, in quanto libera manifestazione del pensiero.

«Qualche giorno fa, presso gli uffici dell’Ente parco nazionale del Gargano, è giunta una segnalazione di presunti lavori presso l’Oasi Lago Salso “…che hanno comportato la messa a coltura di una notevole parte dei terreni vincolati alla creazione di habitat naturali in seguito alla conclusione della Procedura di Infrazione avviata – già parecchi anni orsono – dalla Commissione Europea, relativa alla non corretta applicazione delle Direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE”.

A seguito della segnalazione, il Presidente Pazienza, già consapevole della sua infondatezza, ha voluto tuttavia indire lo svolgimento di un sopralluogo tecnico per dare definitiva certezza alla inesistenza della reclamata violazione di norme sulla tutela dell’habitat nell’Oasi Lago Salso. Il sopralluogo (svolto congiuntamente dagli organi di PG Carabinieri forestali, sezione parchi, dai funzionari dell’Ente parco e dall’agronomo delegato della Oasi Lago Salso SpA) è terminato con la redazione di un verbale ufficiale, nel quale è stata acclarata l’assoluta inesistenza delle questioni sollevate nella segnalazione. All’interno dell’Oasi Lago Salso non vi è stata alcuna attività di dissodamento di aree pascolive e/o di trasformazione di superfici in terreni coltivati. Nell’intera area dell’Oasi Lago Salso non è in corso alcuna attività illecita da sospendere e non vi è necessità alcuna di adoperarsi in azioni di ripristino di habitat deteriorati; non ricorrono responsabilità, omissioni o danni ad opera di alcuno.

I segnalanti sono i Sigg. Vincenzo RIZZI e Maurizio MARRESE. Mentre quest’ultimo è referente territoriale del WWF, il primo è rappresentante della Federazione nazionale Pro Natura, ma è anche stato membro del precedente Consiglio di amministrazione dell’Oasi Lago Salso SpA, quale espressione del socio di minoranza (Centro Studi Naturalistici onlus al 4%). Non sfugge all’attenzione dell’Ente Parco la mole di comportamenti riottosi e sobillatori posti in campo dal CSN onlus, sin dall’inizio della vicenda relativa allo scioglimento e alla liquidazione dell’Oasi Lago Salso SpA, che fu avviata a seguito dell’adozione di una delibera del 12.11.2019, votata all’unanimità dal Consiglio Direttivo dell’Ente Parco, su proposta di Pazienza, dopo aver verificato l’esistenza di una serie di irregolarità e mancanze nella gestione della Società (di cui il Parco è socio di maggioranza al 96%) governata, nei fatti, dal socio di minoranza CSN onlus. Non sfugge che le numerose mistificazioni e strumentalizzazioni operate dal CSN onlus, rappresentano tentavi di trascinare l’Ente Parco in una infinita e asfittica querelle, per indurlo a desistere dal suo intento di voltare pagina nella zona umida di Lago salso, ovvero quello di portare la gestione della Società in un alveo di correttezza amministrativa e di pieno rispetto delle norme di legge. 

Apprezziamo e sosteniamo chiunque si rivolga al Parco per denunciare illeciti in materia ambientale e approfittiamo per ringraziare i Carabinieri forestali, che lavorano al nostro fianco per controllare e tutelare l’ambiente, ma ci dispiace di dover prendere atto che in questo caso ci troviamo di fronte all’ennesimo tentativo di mistificazione della realtà, finalizzato alla costruzione di becere strumentalizzazioni; il risultato è la perdita di tempo e di energie per gli uffici dell’Ente Parco nazionale del Gargano, notoriamente in sofferenza di organico.

Parafrasando Charles Darwin riteniamo che gli uomini che sprecano il loro tempo, perché incapaci di usarlo fruttuosamente, sono uomini che non conoscono il valore della vita. Nell’Ente Parco vorremmo concentrarci a lavorare per affermare l’interesse generale associato alla tutela e alla valorizzazione dell’ambiente e non vorremmo più perder tempo a confrontarci con segnalazioni e denunce infondate e strumentali che, tra l’altro, provocano un grave danno d’immagine istituzionale e territoriale e che sarà fatto valere nelle sedi opportune».

Ecco la nota/denuncia

«Si fa presente che quanto segnalato riguarda la trasformazione di un sito di immensa valenza naturale in aree coltivabili, in violazione degli accordi presi con la Commissione Europea precedentemente menzionati. Lo stesso Comune di Manfredonia ha ricevuto dalla Regione Puglia un finanziamento di 500.000,00 euro che prevedeva la trasformazione di quei terreni in habitat naturali. In data 02.04.2021 Commissari Prefettizi del Comune di Manfredonia hanno inviato al liquidatore unico e all’Ente Parco Nazionale del Gargano e al Centro Studi Naturalistici ONLUS una missiva giusto protocollo n° di protocollo 14353/2021 riguardante la Revoca contratti di concessione di terreni agricoli comunali rep. 9617 del 14.05.2015 e rep. 9697 del 10.08.2015. Conclusione del procedimento.

L’area presentava, prima di questi interventi, sia prati-pascoli che zone umide su una superficie di circa 1.041 ettari, ed è annoverata tra le più importanti zone umide del Mediterraneo, costituendo un importante tassello della Rete Natura 2000 voluta dalla Commissione Europea per tutelare ambienti e specie minacciate a livello europeo. Per questo l’Oasi Lago Salso è inclusa dal 1996 nel Sito di Importanza Comunitaria “Zone umide della Capitanata” Important Bird Area (IBA) e dal 2007 nella Zona di Protezione Speciale “Paludi presso il golfo di Manfredonia”, dal 21 Marzo 2018 Zone Speciali di conservazione (ZSC) nonché ricompresa nel Parco Nazionale del Gargano.

Da una prima valutazione mediante il confronto delle foto satellitari (Fig. 1 di maggio 2020 e Fig. 2 di maggio 2021) le aree oggetto di trasformazione potrebbero anche superare i 100 Ha. Ma per una quantificazione più precisa sarebbe necessario effettuare dei rilievi (Foto 3 del 11 maggio 2021 [foto in copertina, ndr.])

Oasi Salso foto satellite presunti campi coltivati ph WWF FG

La Federazione Pro Natura e il WWF Foggia chiedono di verificare se per tali trasformazioni, è stata eseguita una specifica valutazione d’incidenza ambientale stante i vincoli e gli obblighi esistenti in quest’area particolarmente tutelata, vista tra l’altro la presenza di un comando dei carabinieri forestali e tenuto conto che l’Oasi è sotto il controllo di una società in liquidazione dove l’Ente Parco Nazionale del Gargano ha il 96% delle quote della società.

L’Oasi Lago Salso ricade come precedentemente scritto nel Parco Nazionale del Gargano, in una ZSC/SIC e ZPS e IBA per la presenza di: 2 habitat prioritari, 5 specie prioritarie tra anfibi e rettili, 1-2 specie di pesci prioritari, diverse altre specie di flora e fauna e ben 49 specie di uccelli ritenuti oggetto della massima tutela dagli obblighi comunitari. Pertanto, il danno che ne consegue in seguito alla messa a coltura è, in termini di conservazione delle specie e degli habitat, incommensurabile. La sottrazione o la cattiva gestione delle aree a pascolo, destinandole ad usi diversi da quelli naturali, riduce drasticamente le possibilità di alimentarsi, riprodursi e di effettuare altre attività indispensabili per la sopravvivenza delle singole specie.

La Federazione Pro Natura e il WWF Foggia propongono l’immediata sospensione degli interventi in corso e l’immediato ripristino delle condizioni iniziali. Pertanto si chiede alle autorità competenti di intervenire, per quanto di propria competenza, nell’accertare le eventuali responsabilità, omissioni e danni da parte di chi ha,  autorizzato i lavori. La Federazione Pro Natura e il WWF Foggiaribadendo la necessità del ripristino dei luoghi, al fine di ridurre al minimo la compromissione del sito protetto, si riservano, in assenza di immediate risposte, di richiedere alla Commissione Europea l’avvio di una procedura di infrazione comunitaria».

Contributi fotografici del WWF Foggia

Oasi Salso presunti campi coltivati ph WWFFG 2018 2021

Oasi Salso foto satellite presunti campi coltivati ph WWF FG 01

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