Foggia. “Affari in Comune”, Landella e Iacovangelo tornano in libertà, ai domiciliari restano la moglie del sindaco, Daniela Di Donna, e l’imprenditore Tonti. Nuovi sviluppi

Dopo l’interrogatorio di garanzia che l’ex sindaco di Foggia, Franco Landella, e consorte, hanno tenuto dinanzi al GIP, dott. Antonio Sicuranza, quest’ultimo in data odierna ha deciso di ridare libertà a Landella e all’ex Consigliere comunale Dario Iacovangelo.

Tuttavia, se per Iacovangelo al momento non sussistono prove tali confermare la misura cautelare, per Landella e Antonio Capotosto, l’altro Consigliere ai domiciliari, da oggi seppur liberi, il GIP ha disposto la misura interdittiva per dodici mesi dall’esercizio di ogni pubblico ufficio o servizio di cui siano titolari, sostituendola e quella coercitiva dei domiciliari.

Rimangono ai domiciliari la moglie dei sindaco, Daniela Iolanda Di Donna, e l’imprenditore Paolo Tonti, che potrà, al contrario della Di Donna, incontrare i familiari dopo previa comunicazione e autorizzazione. Di fatto, la richiesta per i due è stata rigettata per gravi indizi ancora in fase di conferme sostanziali.

Ma ci sono alcune novità sul fronte delle indagini. Spunta un’altra ipotesi di reato che l'ex Consigliere comunale Bruno Longo avrebbe confermato durante l'interrogatorio e che riguarderebbe il suocero dell'ex sindaco. Ipotesi descritte nelle ultime carte prodotte dl GIP Sicuranza «Deve darsi anzitutto atto come le dichiarazioni rese dagli indagati nel corso dei rispettivi interrogatori di garanzia non abbiano minimamente scalfito il quadro, compiutamente posto in risalto con l’ordinanza del 20 maggio 2021, dei gravi indizi di colpevolezza emergente nei loro confronti, dovendosi anzi lo stesso ritenersi ancor più corroborato dalle dichiarazioni rilasciate il 28 maggio 2021 da Bruno Longo (sentito in qualità di indagato dai PM in presenza del suo difensore di fiducia), il quale ha anzi arricchito di ulteriori elementi il detto quadro, sia in relazione al caso dell’accapo Tonti, sia per la tentata concussione per l’appalto della pubblica illuminazione. Longo ha aggiunto di aver appreso da De Carlo Michele, intermediario tra il sindaco Landella i vertici della Sitie Impianti Industriali spa che analoga richiesta di tangente era stata richiesta alla detta società, tangente che poi era stata effettivamente versata nelle mani del suocero del sindaco».

Sul fronte dei prosciolti dai domiciliari c’è l’ampia soddisfazione di Iacovangelo, che per mezzo del suo legale, l'avv. Maddalena Manniello, fa sapere che: «Apprendiamo con soddisfazione la decisione del GIP che per quanto ci riguarda era assolutamente prevedibile. Con i tempi e i modi giusti confidiamo di poter dimostrare l’innocenza di Dario Iacovangelo in tutte le sedi».

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Redazione

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