La Paranza culturale di Napoli. Per il prof. Giuliano Volpe è un modello di tutela sociale del patrimonio culturale

Una realtà che sta facendo parlare di se, e molto, che sta contribuendo alla cultura italiana e internazionale sulla ulteriore conoscenza del nostro patrimonio artistico e culturale.  "Una sfida educativa, pastorale, sociale, economica" è stata definita nel novembre 2019, a Napoli, nel convegno "Cultura e sociale muovono il Sud, di cui oggi abbiamo un primo documento, a cura della Fondazione di Comunità San Gennaro Onlus, consegnato dal prof. Volpe che mettiamo, come nelle intenzioni dello stesso professore, a disposizione della comunità.

Nell'occasione, Volpe scrisse un suo contributo "Il patrimonio culturale gestito dal basso", dove parla delle catacombe di Napoli come modello di tutela sociale del patrimonio culturale e punto di inizio di una rivoluzione culturale che coinvolga i più giovani e che possa essere il volano per il rilancio e la riconsiderazione di siti archeologici presenti in Capitanata.

QUI IL TESTO IN PDF "IL PATRIMONIO CULTURALE GESTITO DAL BASSO"

«Mi fa piacere mettere a disposizione il mio breve contributo negli atti, in tre tomi, del convegno "Cultura e sociale muovono il Sud" in occasione del decennale della gestione delle catacombe di Napoli da parte dei ragazzi e ragazze della coop. La Paranza. Invito tutti a visitare questa splendida realtà napoletana e anche le tante altre che stanno germogliando in Italia».

Con queste parole, Giuliano Volpe, professore ordinario di archeologia, oggi all'università di Bari, Rettore emerito dell'Università di Foggia, Presidente del Consiglio Superiore 'Beni culturali e paesaggistici' del MIBACT, Presidente della Società degli Archeologi Medievisti Italiani, ha condiviso un suo lavoro letterario per ridar energia alla cultura e conoscenza del nostro patrimonio artistico, unico in Italia e ineguagliabile nel mondo.

Questa volta ha concentrato l'attenzione su Napoli, in particolare sul Rione Sanità cui sono presenti le le catacombe di San Gennaro, da alcuni anni è centro formativo per giovani archeologi, studiosi e artisti.

E' una vera «comunità di patrimonio», come l'ha definita il prof. Volpe, che ha proseguito «Una comunità locale, napoletana, campana, italiana e internazionale, che si è andata progressivamente allargando in cerchi concentrici, fortemente e strettamente interconnessi tra loro: il centro, coincide con padre Antonio Loffredo e i suoi fantastici ragazzi della Paranza. Quello del Rione Sanità è divenuto oggi un caso esemplare, da promuovere e far conoscere, anche per dare forza e coraggio alle tante altre esperienze sparse nel Paese, molte anche al Sud, quasi sempre poco note e spesso ostacolate da chi invece dovrebbe sostenerle».

Volpe elogia il gran lavoro e la gestione del patrimonio culturale svolta dal FAI -Fondo Ambientale Italiano-, classificandola "eccellente",  per «molti siti da parte del FAI costituisce un esempio, quello più noto e ormai affermato, delle straordinarie possibilità che si potrebbero aprire favorendo nuove forme di coinvolgimento delle energie e delle competenze diffuse in Italia».

Una gestione che -prosegue Giuliano Volpe- «Anche lo Stato e tutte le istituzioni pubbliche dovrebbero modificare le loro strategie, individuando, indirizzando, sostenendo, coordinando e monitorando le tante realtà presenti nel Paese, pronte a gestire “dal basso” pezzi di patrimonio. Deve essere chiaro che non è un passo indietro dello Stato: al contrario, è una visione che lo spinge di dieci passi in avanti. Si metta definitivamente in soffitta la tradizionale concezione “proprietaria” del patrimonio, si prenda atto dell’impossibilità di gesti-re con un’unica formula un patrimonio così ricco e diffuso come quello italiano, non più solo direttamente, com’è ovvio nel caso dei grandi musei e parchi, per i quali, peraltro, la riforma dell’autonomia introdotta negli ultimi anni andrebbe molto più ampliata».

Volpe, nel suo atto parla dei molteplici aspetti che la cultura può fornire, come opportunità, lavoro, studio, conoscenza. «L’Italia -chiosa il prof. Volpe- è un paese straordinario, riserva di continue scoperte e anche di sorprese imprevedibili. Il nostro patrimonio culturale è presente in ogni luogo. Molti però sono i beni in stato di abbandono. Si pensi alla miriade di piccoli musei, aree archeologiche, chiese o palazzi chiusi».

Si ringrazia il prof. Giuliano Volpe per la concessione del testo. Un ringraziamento particolare va a "La Paranza Cooperativa Sociale ONLUS" per la concessione della foto delle Catacombe di San Gennaro. Un grazie dal basso per un fine grande e di consocenza culturale inestimabile.

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