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Spettacolo allo Zaccheria. 1 a 1 al super berby tra Foggia e Taranto, pareggio meritato

È stata una partita avvincente, un derby degno del nome, un super derby molto più bello di quello contro il Bari di mercoledì scorso, con due compagini che si sono affrontate a viso aperto e spesso con gioco maschio. Sul campo si sono viste due squadre equilibrate, come le azioni da rete.  Il Foggia tiene il ritmo fino alla fine e gioca aprendosi, come vuole Mister Zeman. Partita bellissima, con un Taranto arrembante e un Foggia tenace, veloce e finalmente padrone delle aree giocate. Allo Zaccheria 1 a 1 è il risultato finale per la undicesima giornata del campionato italiano di Serie C 2021/22, gara di andata. Il Foggia conquista un punticino prezioso, portandosi a quota 17, quarto in classifica e quinta per quella avulsa, in compagnia dello stesso Taranto.

Un primo tempo con due formazioni in campo molto equilibrate. Il Foggia spinge e si apre a centrocampo, lasciando spazi utili al Taranto, che in velocità costruisce diverse azioni da rete.  Al 17esimo Saraniti trova l’ennesimo varco libero nell’area piccola dei satanelli, s’incunea a colpo sicuro si scontra con Alastra che in netto vantaggio gli toglie la palla dai piedi, ma Saraniti cade e per il sig. Saia è fallo da rigore. Salgono le proteste dei rossoneri. Dal dischetto va lo stesso Saraniti che segna superando sulla sinistra Alastra, che per un soffio non parava. Foggia 0 – Taranto 1. Il Foggia riparte. Non ha accusato il colpo e tenta il pareggio. Ma lascia varchi aperti e il Taranto ne approfitta impegnando per due volte consecutive Alastra  che vola miracolosamente e nega il raddoppio. Il Taranto ci crede, spinge e cerca gli spazi lasciati dai padroni di casa. E proprio su uno di questi da un lancio sulla sinistra la palla va alle spalle di Alastra ma è offside e il goal viene annullato. Il Foggia c’è ma lascia spazi ghiotti ai rossoblu. Merola pare non farcela e Zeman lo sostituisce con l’esordiente Rizzo Pinna. Tre minuti di recupero e si va a riposo.

Il secondo tempo è tutta un’altra storia. In campo le due squadre partono al massimo. Il Taranto spinge e impensierisce i foggiani. Il gioco si fa sempre più maschio, al limite del falloso, più volte interrotto per le cure mediche. Di Pasquale è costretto a giocare con una vistosa fascia alla testa, dopo uno scontro. Il Foggia vuole il pareggio e ci prova. Rizzo Pinna sfodera un tiro da limite sfiorando il sette alla sinistra difesa dal giovanissimo Chiorra. Gli ospiti, molti giovanissimi, sentono la spinta dei foggiani e si chiudono a centrocampo, sfruttando le palle inattive. Zeman si alza dalla panchina, inusuale per lui, e i suoi undici pressano. Al 22esimo dopo un primo tentativo di incursione verso la porta tarantina, la palla carambola sui piedi di Petermann che dribbla un avversario e dall’unico varco libero calcia alla sinistra di Chiorra, siglando il pareggio. Foggia 1 – Taranto 1. Gli ospiti accusano il colpo e il Foggia ne approfitta, imbastendo azioni e concludendo a rete, senza centrarla. Il Foggia è tutto in avanti e il Taranto attende lo sbaglio. Da un rimbalzo, i rossoblu conquistano la palla e sfiorano la rete, con il pallone deviato miracolosamente da un difensore di casa. Ma la palla ritorna sui piedi dei padroni di casa che più volte la dirigono verso l’estremo difensore ospite sfiorando la rete con Curci e poi Ferrante. Il Taranto vuol chiudere il match e con Marsili fa tremare gli spalti per un tiro dal limite intercettato e bloccato dall’ottimo Alastra. I rossoneri volano e tentano il raddoppio ma Chiorra c’è e para. Cinque minuti di recupero, combattuti, giocati fino alla fine e termina la partita.

Tutto sommato è stato un pareggio meritato. Il Foggia sembra aver ingranato la marcia Zeman e tiene il campo per 90 minuti. Tuttavia lascia spazi, corsie preferenziali per gli avversari che non perdonano. Forse un Foggia sottotono se analizzato con il volume di lavoro svolto, che potrebbe essere finalizzato. Proprio da qui Zeman ripartirà, che a fine partita ha dichiarato sommariamente che ha visto una squadra non troppo veloce per come la vuole, riconoscendo un Taranto che si è difeso bene. Parla del rigore subito, un errore difensivo evitabile su un intervento interpretato non al massimo. Riconosce gli errori che rivedrà in settimana per eliminarli, pur affermando che di occasioni ce ne sono state ma non finalizzate.

Per Petermann la partita lo ha soddisfatto con il rammarico di un pareggio che poteva concretizzarsi con le occasioni mancate. Un punto gli sta stretto.

Da notare a fine partita che i calciatori del Taranto hanno salutato Zeman, chiamandolo Maestro e lo stesso Laterza lo ha omaggiato con una stretta di mano. Del resto, ed è realtà, Zeman a ha contribuito a far la storia del calcio.

Sugli spalti non c’erano le tifoserie tarantine per il divieto di trasferta (per ordine pubblico).

I rossoneri, infine, si son fermati a salutare i tifosi delle rispettive curve, salutandoli dal campo. Un segno di comprovato amore reciproco e soprattutto di gratitudine che va evidenziato.

Il Tabellino

FOGGIA (4-3-3) Alastra; Garattoni, Di Pasquale (37’st Girasole), Sciacca, Martino (34’pt Di Jenno); Rocca, Petermann, Gallo (30’st Garofalo); Merola (33’pt Rizzo Pinna (37’st Vigolo)), Ferrante, Curcio. A disposizione: Volpe, Merkaj, Ballarini, Tuzzo. All.: Zeman.

TARANTO (4-2-3-1) Chiorra; Riccardi, Zullo, Granata (21’st Tomassini), Ferrara; Civilleri, Marsini; Mastromonaco (38’st Labriola), Giovinco (38’st Ghisleni), Santarpia. (18’st De Maria); Saraniti. A disposizione: Loliva, Antonino, Falcone, Bellocq, Pacilli, Cannavaro. All.: Laterza.

Arbitro: Saia di Palermo
Assistenti: Severino di Campobasso - Terenzio di Cosenza
Marcatori: 17’pt rig. Saraniti (T), 22’st Petermann (F)
Ammoniti: Riccardi (T), Sciacca (F), Alastra (F), Civilleri (T), Giovinco (T), Rocca (F)

 

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