Una conversione che ha anche tra le sue strategie quelle dell’imprenditoria foggiana. Si tratta di Agromed, l’ex stabilimento Miroglio di Castellaneta, in provincia di Taranto, che da tessile diverrà polo dell’ortofrutta, grazie a fondi pubblici con legge sulla reindustrializzazione.
Foggianità work in progress, puntando sulle iniziative “Facciamo Filiera” e “Local Tourism” della foggiana “Rete del Mediterraneo”.
«Un altro piccolo ma importante risultato non può che renderci soddisfatti» fa sapere Enzo Dota, presidente della “Rete del Mediterraneo” che promuove un nuovo modello di sviluppo basato sulla coesione territoriale. «Come presidente –prosegue Dota- sono orgoglioso che le idee e la strategia di Rete del Mediterraneo per la valorizzazione del territorio vengano riconosciute in altri luoghi importanti della nostra bella Puglia. Logiche di investimento, tecnologia e messa in risalto degli aspetti socio-culturali, che sintetizzano Local Tourism, sono poste in risalto dal più importante quotidiano di economia in Italia, Ilsole24ore».
Un traguardo importante che rilancia l’economia locale, almeno per quella che investe facendo rete, che inorgoglisce chi da anni tenta di portare a livelli internazionali l’estrosità e imprenditorialità di tutta la Capitanata, svolta con forze locali e che punta a maggiori collaborazioni.
Sul IlSole24Ore si legge per voce di Vincenzo Cesareo, presidente di Agromed, società benefit della Camera di Commercio di Taranto: «La missione di Agromed resta quella di polo logistico dell'ortofrutta che vuole allungare la vita di scaffale dei prodotti, puntare sulla quarta e quinta gamma, effettuare l'essiccazione di frutta e verdura. Faremo anche mandorle sgusciate usando criteri di economia circolare. Ci sarà il riutilizzo di mallo e guscio delle mandorle a fini energetici».
