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Ritardi al Pronto Soccorso di Foggia. Gli ultimi casi, il racconto di un paziente e la risposta punto per punto della Direzione Generale del Riuniti

La vicenda di cui si parlerà è nota, divulgata (in tutte le salse) sui vari organi di informazione locali, e forse anche oltre regione. Non è la solita, spesso rimescolata, nota di malasanità dovuta a incompetenze professionali. E difatti non è malasanità. Potrebbe essere disservizio gestionale, che è ben lontano dalle ottime professionalità sanitarie, cui il Policlinico Riuniti di Foggia gode ed è anche d’esempio per altre realtà nazionali. Tuttavia, ogni ospedale ha il suo problema, amplificato di questi tempi da due anni di protocolli ferrei per combattere e arginare il Covid-19.

Qui si parla dei tempi di attesa nel Pronto Soccorso di Foggia, di persone con forti e lancinanti spasmi addominali, che dopo esser stati registrati hanno dovuto attendere tempi lunghi per la visita o che son andati via in altri Pronto Soccorso della provincia. Tempi dettati da urgenze che si sono succedute con arrivi di altri pazienti in codice rosso.

La vicenda più nota è quella del sig. Rocco Scarnecchia che dopo quattro ore di attesa, ha deciso di abbandonare il Pronto Soccorso di Foggia per recarsi a quello della Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, dove poi è stato ricoverato. Il caso, nell’ultimo periodo, fa il paio con un altro avvenuto due giorni dopo, dove un paziente con dolori similari a quelli del sig. Scarnecchia e dopo un’attesa oltre due ore, si è recato al Pronto Soccorso dell’ospedale Lastaria di Lucera, dove è stato visitato e rimandato a Foggia per esser sottoposto a un urgente intervento chirurgico, come detto dal paziente, per ulcera duodenale perforata con peritonite diffusa.

È evidente che al Riuniti c’è un problema, che non è ascrivibile alla professionalità dei sanitari ma all’organizzazione, in questo caso del reparto Pronto Soccorso. Sui media, nei social, sulle varie chat, si parla di un Pronto Soccorso ingolfato di persone e di ritardi dovuti a queste problematiche, avvalorate anche da immagini di ambulanze in fila indiana. Ovviamente quest’ultima è stata una straordinarietà di un giorno, che non è passata inosservata e che ha alimentato le già aspre critiche dei cittadini.

La redazione ha preso contatto con le parti, i cittadini che denunciano i fatti a loro accaduti e la dirigenza del Policlinico Riuniti di Foggia che ha dettagliatamente risposto, punto per punto, sui casi avvenuti. È il mimino sindacale per un giornalismo che nel caso non rimarcherà solo i fatti accaduti, bensì farà conoscere cause, concause, soluzioni.

«Nel mio post pubblicato su facebook e poi ripreso dalla stampa, -fa sapere telefonicamente il sig Rocco Scarnecchia-, sono partito senza criticare il personale. A Foggia nel Pronto Soccorso stavo male e arrivato a San Giovanni Rotondo mi è stato diagnosticato 900 di transaminasi, 30 volte circa il normale. Poi il ricovero.

A Foggia –precisa Scarnecchia- sono entrato in P.S. alle ore 12:13 e c'erano solo 4 pazienti prima di me. Come scritto sul documento ospedaliero avevo il codice giallo, poi passato a celeste. Nell’attesa sono arrivati altri casi, 4 codici rossi e 3 semplici. Ho atteso quattro ore fino alle ore 16:23, poi i dolori iniziavano a essere lancinanti. Non riuscivo a stare neanche su una barella e –prosegue- su mia richiesta mi hanno tolto l'ago dal braccio, dove avevano prelevato un campione di sangue per le analisi, e sono andato. Non ho firmato il foglio di dimissioni perché non c'è stato nessun referto medico, anche dopo il prelievo di sangue. È possibile che dopo 4 ore non c'è stato nessun referto? A San Giovanni, accompagnato da mio zio, ho atteso un’ora per spiegare la mia situazione. I dolori iniziavano a essere forti e son stato messo sulla barella, per poi essere trasferito nel reparto dove c'erano gli infermieri che con il medico hanno proceduto alla visita. Al P.S. mi hanno fatto una ecografia, i raggi alla pancia, hanno rilevato la temperatura corporea per sospetta, poi confermata, infezione nello stomaco e alcuni prelievi di sangue. A referti conclusi in tempi celeri, la dottoressa mi ha ricoverato per verificare lo stato di salute. Sono stato ricoverato per 5 giorni, da lunedì fino a oggi (venerdì 06 maggio 2022, ndr.), e sto molto meglio» termina il sig. Rocco Scarnecchia.

«E’ riportata da tempo e, particolarmente nell’ultimo periodo –ci fa sapere la Direzione Generale del Policlinico Riuniti di Foggia-, dagli organi di stampa anche nazionali, la situazione dei Pronto Soccorso Italiani, soprattutto quella dei grandi Pronto Soccorso, in cui sussistono:

  • la carenza del personale medico (ne mancano 4000 in tutta Italia);
  • la ripresa degli accessi, in particolar modo nelle ultime due settimane, a seguito di una ripresa della domanda di prestazioni sanitarie, soprattutto per patologie croniche;
  • la necessità di mantenere un doppio percorso per i pazienti positivi Sars-Cov-2;
  • la permanenza protratta in Pronto Soccorso di pazienti con necessità di ricovero a causa della perdurante operatività dei reparti Covid, con ridotta disponibilità dei posti letto ordinari.

Tutto quanto esposto rende complicato e gravoso il lavoro dei medici nei Pronto Soccorso di tutta Italia e richiede, pertanto, risposte istituzionali a livello governativo centrale.

La MeCAU del Policlinico Riuniti di Foggia è il Dipartimento di Emergenza Accettazione di secondo livello della provincia e, pertanto, sede di centralizzazione da parte del 118 di casi ad elevata complessità e di patologie “tempo dipendenti”, ovvero la cui evoluzione è condizionata fortemente dalla tempestività del trattamento, nonché l’unico Presidio Ospedaliero dotato di Pronto Soccorso nella città di Foggia.

In merito alla vicenda del Sig. R.S. -prosegue la precisazione alla nostra testata-, si precisa che, condotto in Pronto Soccorso da ambulanza con assistenza infermieristica (ambulanza India) del 118 di Foggia in codice giallo per dolore addominale con parametri vitali nella norma, è stato sottoposto a triage alle ore 13.21 del 2 maggio 2022. 

“Il Triage, quale primo momento d’accoglienza delle persone che giungono in Pronto Soccorso, è una funzione infermieristica volta alla identificazione delle priorità assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica dei pazienti e del loro rischio evolutivo, in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire l’ordine d’accesso al trattamento. Generalmente, la funzione di Triage non riduce i tempi d’attesa dei pazienti, ma li ridistribuisce a favore di chi ha necessità d’interventi in emergenza e urgenza”, come da Linee di Indirizzo Nazionali sul Triage Intraospedaliero del Ministero della Salute.

La valutazione del codice di priorità è stata effettuata sulla base dell’anamnesi, dei parametri vitali e delle indagini di laboratorio richieste, volte a supportare il processo diagnostico del medico e a ridurre i tempi di attesa dei referti.

Durante il tempo di attesa tra il triage e la visita, infatti, il laboratorio analisi già lavora per il paziente, trasformando in attesa attiva quella che, diversamente, sarebbe un’attesa passiva. Questa procedura al Triage, non presente in tutte le strutture di Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza (MeCAU), riesce a ridurre i tempi, fornendo al medico una base di orientamento diagnostico con i risultati di laboratorio.

E’ importante sottolineare che il risultato di tali esami non avrebbe determinato alcuna modifica nel codice colore assegnato, non indicando alcuna situazione di emergenza.

Relativamente alle ambulanze all’esterno del Pronto Soccorso in data 6 maggio 2022, si precisa, inoltre, che:

- dalle ore 12.00 alle ore 18.00 del 6 maggio 2022 (in sei ore) erano giunti al Pronto Soccorso del Policlinico Riuniti di Foggia 42 pazienti, 16 dei quali condotti con ambulanza

-un incidente accaduto in città in data 6 maggio 2022 aveva causato l’arrivo di una parte di queste ambulanze quasi contemporaneamente.

-la presenza nello stesso momento di più pazienti con trauma e con necessità di immobilizzazione su barelle spinali aveva determinato, pertanto, la necessità di tempi aggiuntivi per il ripristino del normale flusso.

 -la circostanza all’interno del Pronto Soccorso è stata affrontata con il rafforzamento della visita del medico già al triage in modo da consentire in sicurezza lo spostamento dei pazienti dai presidi nel più breve tempo possibile.

-il tutto si è risolto in un breve intervallo di tempo, con ripristino del normale flusso delle attività» conclude la Direzione Generale del Policlinico Riuniti di Foggia.            

Ora si attende sabato 28 maggio 2022, che dal sig. Scarnecchia e alcuni cittadini è stato indetto un sit-in davanti al Pronto Soccorso di Viale Pinto, nel quale pacificamente protesteranno contro i disservizi registrati “Ognuno ha qualcosa da raccontare” lo slogan della giornata di mobilitazione, un modo civile e pacifico per “raccontare tutte le storie che hanno afflitto tutti coloro che hanno avuto il dolore e l'esperienza negativa di transitare dal Pronto Soccorso”.

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