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Ridiamo respiro a Mauro, i suoi occhi finestra sulla vita

Il caso proposto si colloca in doppio alveo: quello di una coscienziosa richiesta di aiuto, l’altro nel dovere di adempiere a semplici regole di urbanizzazione, tra l’altro regolamentate da leggi.

Si sta parlando del caso umano di Mauro, giovane foggiano disabile che è limitato a vivere in casa e per “vivere” la quotidianità esterna è costretto ad affacciarsi al balcone di casa sua.

Già nell’anno 2014 da parte dei suoi familiari vi fu un’accorata richiesta al Comune di Foggia per rendere più visibile l’esterno dell’area in oggetto. Questo perché lì c’è un albero che crescendo ramifica e adombra la visuale, rami così lunghi che finanche sfiorano il balcone.

Basterebbe potare l’albero, e con esso gli altri esistenti lungo la via, prima della primavera, semmai ottemperando alle regole naturali arboree.

Sulla pagina social di Facebook di “Voce di Foggia” alcuni giorni fa la sig.ra Silvana, sorella di Mauro, ha scritto un appello, sperando che le istituzioni locali, in particolar modo i dirigenti comunale e i tre Commissari straordinari prefettizi, leggessero e si adoperassero per risolvere il problema.

Congiuntamente, leggendo il post, la dott.ssa Mariana Berardinetti, della Fondazione Italiana Autismo, ha preso a cuore il caso, uno dei tanti, non solo su Foggia e provincia bensì in tutta Italia. A nome della Fondazione e dell’On. Davide Faraone, cui ne è parte attiva, ha chiamato il Comune di Foggia e ha parlato con l’assistente sociale addetto alla disabilità, chiedendo gentilmente di intervenire.

«Abbiamo smosso la segnalazione per la potatura, adesso è “un nodo al fazzoletto”. Mauro non è più solo. La Fondazione Italiana Autismo nella mia persona si è presa carico di lui» ha dichiarato la Berardinetti, sperando di ridare “respiro” agli occhi e migliore vivibilità a Mauro.

Tuttavia, oltre al problema “arboreo”, da qualche tempo, e diverrà definitivo se non si interviene ora in fase di ristrutturazione, se ne sta profilando un altro. Nel merito si sta creando una barriera architettonica. Difatti all’uscita del portone, in caso Mauro dovrebbe uscire, la rampa per disabili sui marciapiedi, cosiddetto scivolo, è vicina al cordolo per l’asola dell’albero. Un’asola rifatta da pochi giorni, per gli interventi di ristrutturazione dei marciapiedi, che misura cm 170 x 170. Una grandezza spropositata a fronte delle canoniche di cm 130 x120 e/o cm 120 x 120 sempre esistenti a Foggia, che limita l’uscita dalla rampa. Difatti lo spazio tra rampa e cordolo è di appena cm 180, tra l’altro limitato che l’asola, con quelle misure, ha limitato lo spazio di utilizzo della stesa rampa, riducendolo da cm 120 a cm 90. Ora, che senso ha avere un’asola di cm 170 x 170 con alberi che possono tranquillamente vivere con quelle più piccole e sempre fatte in città?

 

Alberi via Mazzini pozzettigrandi gen2023 09

 

Ecco l’appello della sig.ra Silvana.

«Ciao Voce. Torno a scriverti dopo 8 anni per rappresentarti lo stesso problema al quale tu desti ascolto nel 2014. Lui è Mauro, mio fratello, un ragazzo che per motivi legati alla sua disabilità non può uscire di casa come vorrebbe e l'unico modo per guardare il mondo esterno è quello di affacciarsi al suo balcone di via Mazzini 27 a Foggia. Purtroppo però, la fitta vegetazione degli alberi, nei mesi primaverili ed estivi, gli preclude ogni possibilità di contatto esterno. Adesso quei rami di albero, così lunghi quasi da entrare in casa, sono spogli ma quando germoglieranno torneranno a tarpare le ali di mio fratello. Voce, ti chiedo di aiutare Mauro pubblicando questo post è confidando, come successe nel 2014, nella sensibilità dei manutentori del verde pubblico affinché vengano al più presto a potare l'albero dinanzi a casa sua e, così, farlo respirare».

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