Angela Quitadamo e la civiltà Daunia

Presso il Castello di Monte Sant’Angelo, dal 17 al 29 Luglio 2022, sono esposte le opere artistiche di Angela Quitadamo, riferite alla civiltà daunia e quindi alla produzione della ceramica geometrica del VII-III secolo a. C. Opere di grande pregio non solo artistico quanto iconografico che ci riportano verso quel mondo arcaico legato alla presenza dei Dauni in terra di Capitanata, chiamata Daunia, per la presenza del popolo dauno di provenienza illirica. Un tempo in cui la Daunia presentava un ricco patrimonio storico-culturale legato non solo alla ceramica, quanto alle meravigliose stele daunie, che oggi ritroviamo nel Museo Archeologico Nazionale di Manfredonia. Un popolo che viveva anche sulle pendici del Gargano, con i loro miti e i loro culti, legati da una parte alla civiltà greca in terra pugliese e dall’altra alla civiltà daunia, dopo l’arrivo  dell’eponimo eroe illirico Dauno che occuperà un posto importante nella saga romana di Enea, insieme a Diomede, l’eroe argivo della saga troiana, che morirà con i suoi compagni nelle Isole Tremiti. Eroe del mare Adriatico, il quale fondò in Daunia varie città, fra cui Arpi, Siponto, Salapia, Canosa, dove abbiamo ritrovato resti di ceramica daunia e le meravigliose stele, con i loro culti e le loro usanze legate alla civiltà daunia.

Angela Quitadamo, attraverso le sue opere e quindi le sue riproduzioni artistiche, ci fa rivivere questo mondo antico legato alla civiltà e alla cultura daunia risalente prevalentemente all’VIII-III secolo a. C., con le sue varianti geometriche e iconografiche. Sul piano storico le testimonianze più eloquenti di questo periodo sono rappresentate dalla sepoltura collettiva di Masseria Fandetti, alle pendici di Monte Saraceno presso Mattinata e dalla diffusione della ceramica protogeometrica iapigia in Daunia, per poi diffondersi verso i territori circostanti, fra cui Manacora, Monte Sacro, Coppa Nevigata, Ordona, Madonna di Ripalta.  Presso Monte Saraceno sono venuti alla luce numerosi reperti ceramici, d’impasto e dipinti, di bronzo, in osso (aghi) e corno, insieme a conchiglie, frammenti risalenti al protogeometrico iapigio dell’XI-X secolo a. C. Così come altri reperti di ceramica sono stati rinvenuti in territorio di Arpi, di Ordona e di Ascoli Satriano, con un campionario nettamente più nutrito dei contesti abitativi.

Angela Quitadamo  con le sue opere ci riporta verso questo mondo  con la sua vasta e nutrica riproduzione di  Vasi,  Olle, Coppe, Askos, Kilyx e Statue raffiguranti i personaggi mitici dell’antica Grecia, come Apollo e Venere. Sul piano storico la comparsa di una ceramica identificabile con certezza come «daunia» e perciò ben distinta da quelle delle regioni contigue, non si può porre prima dell'inizio dell'VIII sec. a. C. Il Geometrico Protodaunio, che occupa tutto quel secolo, è contraddistinto da vasi di argilla raffinata, di colore nocciola o crema, modellati a mano o alla ruota lenta e levigati, in superficie, con argilla liquida. Un mondo particolare che oggi l’artista Angela Quitadamo fa rivivere e ne indica le peculiarità storico-artistiche. Generalmente il Geometrico Protodaunio predilige nettamente un repertorio di forme globulari, ovoidali, piriformi, nel quale rientrano le olle di grandi dimensioni, così come le brocchette, caratterizzate anche da alte anse a nastro, angolose. Sono diffusi pure gli askòi e le scodelle monoansate. La decorazione è monocroma e consiste in un colore bruno-nero opaco, disposto sulla superficie chiara del vaso secondo motivi geometrici semplici e accurati. La ceramica «subgeometrica daunia» si sviluppa, infatti, ininterrottamente, dai primi decenni del VII sec. a.C. sino alla fine del IV, attraverso tre principali fasi stilistico-cronologiche: Daunio I (700-550 a. C.); Daunio II (550-400 a. C.); Daunio III (400-300 a. C.).

  Da poco Angela Quitadamo, residente a Manfredonia, ha spostato il suo laboratorio nei pressi degli ipogei Capparelli, incastonando nella storia di quel luogo le mille storie che sapientemente raccontano con le sue produzioni, risultato di varie tecniche apprese in un percorso personale e professionale sempre in continua evoluzione. È l’unica artista al mondo, ad esempio, a realizzare murales in vetro di ceramica. Anche la riproduzione delle stele daunie lascia di stucco per l’accuratezza e la passione che si evince dai dettagli ed un suo sogno è quello di realizzarne una opera molto grande da donare alla città. Restauratrice ed insegnante all’Accademia delle Belle Arti, per spiegare il suo talento Angela confessa di aver semplicemente aperto il suo cuore all’arte. Le sue mani prodigiose svelano un disegno quasi magico in cui sembra sia stata più l’arte a scegliere lei che viceversa,  in attesa che il sogno di Angela si avveri e che Manfredonia possa godere di un’opera unica e grandiosa, e noi esprimiamo l’augurio è questa nostra artista possa continuare ad affermare il suo talento nel nostro territorio, in giro per il mondo, portando alto col suo nome anche quello della nostra città.  Del resto le sue opere sono esposte in vari musei italiani ed europei, tra cui quelli di Capitanata e persino al British Museum di Londra.

Nella riproduzione artistica di Angela Quitadamo non ritroviamo solo la ceramica daunia, ma anche altri temi e tecniche come le stele daunie, diverse sculture micaeliche, oggetti di vetro con  varie decorazioni pittoriche.  Il nostro augurio che possiamo dare ad Angela Quitadamo è quello che finalmente le Istituzioni, locali e regionali, si accorgano dell’esistenza di una grande artista che ha dedicato la sua vita a far conoscere il ricco patrimonio storico-artistico della nostra terra, che nasconde ancora nelle sue viscere tanti tesori che andrebbero riportati alla luce e valorizzati. Ed è questo il messaggio di Angela Quitadamo, un messaggio di amore per la sua terra e per la sua storia ancora da scrivere e far conoscere.

Read 757 times
Share this article

BANNER 2   News Gargano 1150x290

FABS2022 long animate

 

 

Top
Этот шаблон Joomla был скачан с сайта ДжуМикс.