Lettere da un mondo neanche troppo lontano Raffaele Niro si fa “archeologo del futuro”

Giovedì 6 dicembre, ore 19, Ubik di Foggia. Lo scrittore e poeta presenta “Lettere a Gaia” (Les Flâneurs)

Dopo i versi de “L’attesa del padre”, vincitore del Premio Minturnae, l’autoredi San Severo torna alla prosa

Una raccolta di lettereindirizzate a qualcuno che non è ancora qui, “piccolo miracolo” in arrivo. Un balzo di qualche decennio attraverso lo sguardo, le visioni, le emozioni di un archeologo del futuro: epistole poetiche di un poeta che torna alla prosa con una nuova, originalissima pubblicazione. È la sintesi del nuovo lavoro editoriale di Raffaele Niro, autore di San Severo ormai riconosciuto e recensito con favore di critica e pubblico in tutta Italia, con diverse traduzioni anche all’estero, protagonista dell’incontro di giovedì 6 dicembre, alle ore 19, nello spazio live della libreria Ubik Foggia. Dopo l’emozionante raccolta di poesie dal titolo L’attesa del padre, vincitore nel 2017 del Premio Minturnae, l’autore presenta il suo nuovo libro,Lettere a Gaia(Les Flâneurs Edizioni, 2018), incontrando il pubblico in anteprima nazionale nel giorno della sua uscita ufficiale. Conversa con lo scrittore e poeta, l'autore di libri di satira Adelmo Monachese.

Lettere a Gaia. Le scoperte di un archeologo del futuro(Les Flâneurs Edizioni, 6 dicembre 2018). Quello che state per leggere non è un romanzo. E neanche un saggio o una biografia. È una raccolta di lettere che un padre scrive a un piccolo miracolo che deve ancora essere, custodito nel ventre della donna che ama, e sarà in un mondo difficile. Un mondo tutto da spiegare per essere compreso anche solo in minima parte. È la storia di un dispensatore di carezze, parole e consigli prima chiuso nel suo piccolo mondo, regolato da dettami precisi e puntuali, poi aperto alla vita come mai l’aveva conosciuta. O forse come l’aveva dimenticata. Come l’hanno dimenticata tutti, in realtà. Ed è una storia che parla del presente ma è datata 2068, un futuro neanche troppo lontano che ha perso ogni traccia del mondo che conosciamo e in cui viviamo oggi.

Raffaele Niro. Coautore di Inchiostro di Puglia (2015, postfazione di Nicola Lagioia), de I fuggiaschi (2013, prefazione di Franco Arminio), di Babel Hotel (2011, prefazione di Gian Antonio Stella) e di Rondini e ronde (2010, prefazione di Jean-Léonard Touadi). Più conosciuto come poeta presente su antologie, riviste e siti online italiani e stranieri e tradotto in Austria, Cile, Messico, Nicaragua e Spagna. Il suo ultimo libro di poesia è L’attesa del padre (2016, seconda edizione nel 2017 – Premio Minturnae). Ha scritto per il teatro e per la radio. Realizza videopoesia e documentari. Da alcuni anni conduce un laboratorio poetico di scrittura e lettura creativa per bambini e ragazzi chiamato il Cantiere delle parole bambine.

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