a cura del prof. Giuseppe Piemontese - Società di Storia Patria per la Puglia.
Con il Recovery Fund, predisposto dall’Unione Europea per far fronte alla emergenza socio-economica dell’attuale pandemia, sia le Regioni che i Comuni e le Province stanno predisponendo i Progetti per presentare alla Commissione Europea in vista della finanziarizzazione di tali progetti. La Provincia di Foggia ha presentato ben 126 Progetti per un totale di 5 miliardi di euro, in cui vedono in primo piano il coinvolgimento non solo della Provincia e quindi della Regione, quanto i vari Comuni che dovrebbero costituire la parte più attiva sul piano socio-economico, che istituzionale. I progetti riguardano lo sviluppo di alcune opere infrastrutturali importanti, tale da ammodernare soprattutto gli impianti irrigui per una green economy, l’ammodernamento delle pubbliche amministrazioni smart, la salvaguardia e lo sviluppo della sanità, da diversi anni penalizzata sul piano dei finanziamenti. In tutto questo molto importante è il coinvolgimento degli enti locali, ma soprattutto il coinvolgimento dell’Università, specie il dipartimento di Economia, a cui spetta il ruolo di acceleratore delle attività di programmazione. In altri termini l’Università dovrebbe preparare un tavolo tecnico di supporto alla Presidenza del Consiglio Provinciale e quindi dei singoli Comuni, specie per quanto riguarda la composizione delle istanze progettuali e l’analisi del contesto dei territori e la loro conoscenza. Un compito altamente formativo, ma nello stesso tempo che tende a creare le basi per lo sviluppo locale di un territorio. Del resto gli elementi di particolare rilievo in tutto questo sono da ricercarsi, da una parte, nella crescita degli attori locali, ricollegabili alla creazione di un sistema meno centralizzato rispetto al passato, in grado di prendere anche decisioni a livello locale e gestire quindi lo sviluppo attraverso processi di riqualificazione del territorio. Tale consapevolezza è sorta agli inizi degli anni Settanta-Ottanta, in riferimento alla nascita del fenomeno della globalizzazione, che tende a privilegiare soprattutto lo sviluppo globale, anziché quello locale. Infatti, in questi ultimi anni abbiamo assistito purtroppo al declino dei territori locali, che hanno subito una deindustrializzazione tale da creare in diversi territori un abbandono degli stessi e quindi una crisi generalizzata a livello occupazionale e a livello di investimenti. In altri termini è venuta meno l’identità del territorio su cui si fonda il suo sviluppo.
Oggi si tenta di colmare tale distacco, attraverso una maggiore presenza di tutte quelle componenti che costituiscono il territorio inteso come organismo vivente e come parte integrante di un tutto, compreso Enti Pubblici, come la Regione, la Provincia, i Comuni, il Parco Nazionale del Gargano, la Scuola, l’Università, le Imprese. In questo contesto l’Università ha un ruolo molto importante, in quanto può interagire fra il mondo della cultura, il mondo della politica e il mondo economico, che a sua volta crea i presupposti per intervenire nelle strutture del territorio tramite le imprese e gli organismi preposti allo sviluppo locale. In questo modo si legittimano gli attori locali, che hanno la reale possibilità di presentarsi e di svolgere ruoli rilevanti non soltanto sulla scena nazionale ma anche su quella europea. Del resto ogni piano che si va ad approntare e quindi a far eseguire, deve tenere presente le potenzialità intrinseche del territorio, ma anche gli attori che devono essere in grado di realizzare tale piano, sia esso sociale, economico, politico-culturale, ecc. Questo in riferimento non solo alla posizione geografica del territorio, ma anche in vista di una politica di rete fra tutti i componenti, pubblici e privati, dello sviluppo territoriale, sia quelli interni che quelli esterni. In tutti questo discorso speriamo che vengano coinvolte anche piccole comunità locali, come quelle del Gargano, fra cui Monte Sant’Angelo, che avrebbe bisogno veramente di nuove idee e nuovi progetti tale da creare lavoro e sviluppo, puntando soprattutto alla Rigenerazione Ecosostenibile non solo del suo contesto urbano, come per esempio il suo Centro storico, quanto soprattutto del suo territorio, come la Piana di Macchia, la Valle di Carbonara, la Zona di Pulsano, con una nuova rete viaria, che possa collegare il Centro urbano con il Tavoliere delle Puglie, i cui territori presentano grandi potenzialità storico-culturali, oltre che economiche. Il tutto inserito in un Piano Strategico del Turismo, del Centro Storico, del Periurbano, del Patrimonio boschivo, dell’area Ex-Enichem, del Porto Alti Fondali, e così via. In conclusione bisogna che i Progetti del Recovery Fund possano sviluppare efficacemente le logiche di concertazione locale, attraverso reti significative di sviluppo territoriale, tale da rispondere, in maniera adeguata, alle richieste dei territori e delle loro collettività. In questo senso c’è bisogno di metter in pratica una formazione permanente attraverso la previsione di un iter formativo di tutti gli attori che costituiscono il territorio, al fine di operare in funzione dello sviluppo locale. In questo modo si deve instaurare un produttivo rapporto di interazione tra il nostro territorio, gli Enti locali, pubblici e privati e l’Università, in grado di offrire una risposta alle problematiche quotidiane, soprattutto oggi che la pandemia ha accentuato mettendo in crisi non solo il settore sanitario, quanto soprattutto il settore socio-economico, che ha bisogno oggi, come non mai, del supporto dell’intervento pubblico, a livello regionale, nazionale ed europeo.