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Per il bene comune della città

#contrappunti

«Ho aspettato con ansia e partecipazione i risultati delle ultime elezioni comunali, non perché avessi qualche interesse di parte, oppure qualche scopo da raggiungere in ordine politico. Del resto mi sono sempre definito un uomo di cultura, anziché un uomo politico, e come tale ho agito in tutti questi miei anni, nel fare conoscere innanzitutto la nostra storia e la nostra cultura attraverso la pubblicazione di libri e attraverso circostanziate riflessioni giornalistiche che ponessero in risalto innanzitutto il bene della nostra comunità e la conoscenza delle nostre grandi potenzialità in campo sociale, economico e culturale. E come tale ho agito, con equilibrio e coscienza, mettendo in primo piano il “bene comune” e non il bene individuale , come del resto, oggi, stiamo assistendo in alcuni partiti dove l’individualismo predomina sacrificando purtroppo il “bene comune” dell’intera comunità, vista come un organismo sociale e culturale, che ha bisogno dell’aiuto di tutti e della presenza dello Stato per superare quelle difficoltà oggettive di ordine burocratico ed economico.

Ed ecco, quindi, siamo giunti  ai risultati che hanno visto vincente, con grande differenza di voti,  la coalizione di Pierpaolo D’Arienzo, a cui va il mio augurio. Anche  se la presenza della coalizione di Felice Scirpoli  ha creato, qualche mese fa, l’illusione di un nuovo corso nella storia del nostro paese. In ogni modo, a differenza di alcuni che non accettano i risultati delle elezioni, oggi bisogna dare il giusto merito a chi ha saputo raccogliere e, quindi, far suo più della metà della volontà popolare locale,  il 65,69 % dei votanti.

Tutto questo ci pone oggi il problema di dare il nostro contributo, come cittadino, ma soprattutto come operatore culturale, alla nuova coalizione e, quindi, ai nuovi esponenti politici affinché interpretino nei migliori modi possibili la volontà popolare e le sue priorità in campo sociale, economico e culturale, superando ogni forma di individualismo e di egoismo di parte.

È tempo di creare un clima di maggiore partecipazione alla vita politica e culturale della città, con una nuova consapevolezza che si raggiunga il “bene comune” e lo si difenda, non attraverso una opposizione selvaggia e delatoria dell’avversario, ma attraverso una  piena consapevolezza di agire per il “bene comune” e, quindi, per il bene  dell’intera comunità, sia essa di parte che contraria. Ed ecco, quindi, che deve nascere una nuova coscienza e consapevolezza in ognuno di noi, specie in chi ha competenza e amore per il paese, affinché la città possa crescere e possa esprimere tutto la sua valenza economica e culturale.

Con la sola politica e, quindi, con le sole forze di maggioranza non si va da nessuna parte, se non si coinvolgono e si rendono partecipi tutte le forze sane del paese e, quindi, anche dell’opposizione, specie quella parte più preparata e ben disposta a creare le condizioni affinché si faccia della Città di Monte Sant’Angelo la Capitale della Cultura italiana  per l’anno 2025. Obiettivo che si può raggiungere solo se vi sono le condizioni univoche per un’azione propositiva di rinascita e di valorizzazione dell’esistente. In questo senso ognuno di noi deve essere chiamato a partecipare al “bene comune” e, quindi, alla rinascita della nostra città.

Da parte mia voglio ribadire la mia piena disponibilità a mettermi al servizio del “bene comune” della Città, come storico e come uomo di cultura, come componente a tutti gli effetti: della Società di Storia Patria per la Puglia;  della Carta di Calenella, che oggi è rappresentata dalla maggior parte degli intellettuali del Gargano, di estrazione umanistica e scientifica, come Nello Biscotti;  dell’Alta Scuola di Formazione Politica “Aldo Moro”, di cui è Presidente il Prof. Domenico di Iasio, con i suoi corsi di formazione rivolti specialmente agli Istituti Superiori; e non ultimo quale componente per la istituzione di una Fondazione per la diffusione e la valorizzazione del patrimonio culturale della Città di Monte Sant’Angelo e del Gargano.

Quindi, competenza e volontà di dare il proprio contributo, in maniera collaborativa e fattiva, affinché la nostra città acquisti di nuovo quel prestigio che aveva negli anni Settanta, allorquando era considerata la capitale culturale del Gargano e della Puglia, attraverso la istituzione del Parco Nazionale del Gargano, della Comunità Montana del Gargano, del Centro Studi Garganici, con la sua Rivista “Gargano studi” e le sue pubblicazioni, della Sede dell’Università di Foggia, della nascita di vari Ospedali, fra cui quello di Monte Sant’Angelo, chiuso da anni per colpo della politica e dei suoi bilanci in negativo.

Speriamo che l’attuale amministrazione, uscita dalle elezioni del 2022, abbia la volontà e la capacità di intraprendere un nuovo corso, ponendo al centro del suo programma la rinascita della nostra città, attraverso la creazione di una nuova dignità sul piano personale e collettivo e una nuova valenza culturale, ponendo al centro della sua azione innanzitutto la cultura, il turismo, l’economia e soprattutto la collaborazione con tutte le forse vive e vitali della nostra città, senza pregiudizi e senza interessi di parte.

Auguro a tutti un buon lavoro e una nuova era di progresso e benessere generalizzato,  in nome e per conto del “bene comune”».

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