Print this page
Brucia l'Oasi Lago Salso. Tra fiamme, fumo e canadair, prolificano parole…parole…parole

#contrappunti

Fiamme domate sugli ettari dell’area protetta dell’Oasi Lago Salso, in località Palude Frattarolo, in fiamme da ieri 21 giugno 2022.  Circa 60 ettari andati in fumo.

Un incendio di vaste proporzioni ha letteralmente incenerito ciò che da anni si sta preservando a beneficio della natura, della flora e soprattutto della fauna, quella stanziale e quella migrante. Sul posto ci sono unità dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile, dell’Arif, Canadair in azione, volontari delle varie associazioni locali.

L’atto incendiario potrebbe essere l’ennesimo criminale, senza ovviamente escludere la fatalità del caso viste le alte temperature e l’assenza di piogge. Tutto, comunque, si direziona verso la volontà umana, quella delittuosa di chi vuol distruggere per poi ricostruire.

Oggi, 22 giugno 2022, le fiamme stanno ancora distruggendo ettari dell’Oasi, che è parte del Parco Nazionale del Gargano. Aerei Canadair sono in azione per spegnere le fiamme, mentre il caldo vento alimenta i roghi e dirige i fumi verso i centri abitati limitrofi.

Da più parti ci si interroga sul Piano Antincendio Boschivo, cosiddetto AIB, con tanto di piano cartografico, sia l’Ente Parco Nazionale del Gargano, sia la Regione Puglia, devono adottare nelle aree protette sottoposte a rigidi protocolli di prevenzione e sicurezza. Uno strumento di pianificazione per la tutela e la conservazione degli habitat dell’area protetta, che comprende anche la prevenzione da atti derivanti da menti e mani criminali.

Ogni anno, rimanendo in zona, sul Gargano, anche sui Monti Dauni ma con meno intensità, si registrano incendi di aree verdi, boschive, forestali, e tutte a ridosso e integranti aree protette e abitate. Un problema di cui se ne parla tanto ma con poche azioni repressive e soprattutto preventive.

FABS2022 short animate

Pinuccio, il noto inviato di “Striscia la Notizia” su facebook commenta così:

«Quest’anno ho avuto modo, per lavoro, di godere della bellezza dell’area palustre di Lago Salso a Manfredonia, dove nidificano migliaia di specie e dove purtroppo da tempo c’è l’attenzione di una criminalità senza scrupoli che puntualmente lancia segnali. Oggi ho appreso di un vasto incendio che sta minacciando centinaia di nidi di uccelli oltre a ridurre in cenere ettari di vegetazione. Le fiamme di oggi potrebbero essere l’ennesimo avvertimento di una criminalità che guarda alle aree protette e ai parchi come un problema per i propri interessi e non una risorsa per il territorio. Siamo solo al primo giorno d’estate e già ci troviamo ad annotare sul taccuino delle cronache del Gargano una decina di incendi con aree come Baia delle Zagare sfigurate dalle fiamme».

Un incendio, si spera l’ultimo, che è balzato alle cronache nazionali, che fa da sponda alle richieste di intervento delle istituzioni locali. Gianni Rotice, sindaco di Manfredonia, scrive al presidente Emiliano e commenta: «L'episodio incendiario verificatosi in un'area pregiata di Manfredonia quest'oggi, primo giorno d'estate, è un atto che non può lasciarci indifferenti ed essere sottovaluto nella sua assoluta gravità, a cui bisogna rispondere immediatamente ed in maniera risoluta con gli interventi più opportuni. Con Prot. n.26872 poco fa ho inviato una nota urgente a Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia e Donato Pentassuglia, Assessore regionale al ramo.

"Egregio Presidente, Egregio Assessore,

sono a scriverVi con somma urgenza a seguito del vasto incendio che sta devastando la zona protetta della Palude Frattarolo. Sono molto preoccupato per questo fenomeno criminoso manifestatosi all’inizio della stagione estiva con nefasti scenari per un territorio fragile e già segnato profondamente come il nostro. Il grave episodio odierno ha evidenziato una carenza di squadre di pronto intervento immediatamente operative. Mi segnalano l’esiguità di uomini e mezzi dell’Arif destinati a presidio stabile di quell’area e dislocati su altri fronti territoriali. Pertanto, visto il delicato contesto, sono a chiederVi maggiori attenzioni ed un potenziamento dei presidi di prevenzione e pronto intervento, poiché si prevede una stagione estiva particolarmente arida ed a rischio incendi. Certo, del Vostro celere e concreto riscontro, e rendendomi sin da subito disponibile ad un incontro, porgo cordiali saluti".

Dell’incendio, che dovrebbe interessare tutta la classe politica e istituzionale della provincia di Foggia, spicca in solitario il commento su facebook di Liliana Rinaldi: «Come Consigliere Provinciale con delega alle AREE PROTETTE, sono profondamente dispiaciuta di quanto sia successo oggi nei pressi dell'Oasi Lago Salso. Un devastante incendio, ha distrutto ettari di habitat che ospita tante specie di animali. Sul posto ancora presenti mezzi Antincendio e Canadair per spegnere il rogo.

Episodi che purtroppo da giorni si verificano in Capitanata. Con la speranza che questi episodi non accadano più».

«La distruzione della biodiversità, nella logica ignorante e violenta di chi brucia le stoppie e le ramaglie per pulire cunette o per mafia» è il punto di vista, scritto su facebook, di Gianfranco Eugenio Pazienza, ricercatore e precedentemente Responsabile di Misura FEAMP presso GAL Gargano Agenzia di Sviluppo. Un commento che fa rima con altri, dove al centro si pone l’attenzione sullo «smaltimento criminale di rifiuti dove il fuoco viene utilizzato per "pulire" le prode di fossi e canali, per aprire spazi nel canneto per la futura stagione venatoria dei bracconieri, per le reti degli uccellatori, anche gli agricoltori hanno la loro parte di responsabilità. Confagricoltura, Coldiretti che dicono, che pensano in proposito invece di stare a piangere miseria ogni giorno nei TG?» è l’amara quanto realistica considerazione di Primula Carloni scritta su facebook.

Speranza che andrebbe alimentata da azioni. E chi più di chi è nelle istituzioni politiche potrebbe “indurre” i vertici regionali e nazionali, dell’ente preposto, a intensificare quelle azioni a garanzia della tutela del patrimonio naturale, maggiormente quello protetto. Va bene essere solidali, essere dispiaciuti, ma sono le azioni che contano specie quelle svolte con cariche elettive, politiche e nominate, altrimenti tutto si vanifica nel pourparler di social e corridoi.

A margine di tutto, però, c’è ciò che Maurizio Marrese, Presidente presso OA WWF Foggia e Dottore Naturalista presso Centro Regionale Mare - ARPA Puglia, ha posto in evidenza osservando una foto che ritrae una cicogna che protegge i suoi piccoli mentre le fiamme avanzano, chiarendo che un drone così vicino spaventa il volatile nel suo nido, un’affermazione che nient’altro è un atto d’amore e di rispetto che va compiuto a tutela della fauna.

Tutela, riprendendo i doveri istituzionali, che la Regione Puglia e il Parco Nazionale del Gargano devono, e non dovrebbero, mettere in campo con il piano AIB, mentre le parole…parole…parole…. prolificano sui social, senza averne lette dai vertici interessati. Qui si che è deprimente.

Share this article

About author

Redazione