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Legna da ardere

#contrappunti

Forse diverranno legna da ardere per camini pronti a riscaldare giornate invernali, per cuocere carne e pesce sulla griglia, per castagne da arrostire, per momenti di cordialità e convivialità tra parenti e amici, tutti quegli alberi di ulivo che verranno “traslocati” (circa 400) di qualche metro più in là durante i lavori per la “sistemazione e ampliamento della strada litoranea Manfredonia - Mattinata”, meglio conosciuta come litoranea di Macchia.

I lavori sono in corso e anche i regolari espropri dei terreni e perciò degli alberi di ulivo presenti da decenni, forse secoli, in quell’area.

Un intervento dovuto per conferire maggiore sicurezza alla viabilità stradale, condiviso dai vari proprietari terrieri e completo di tutte le autorizzazioni del caso. L’Albo Pretorio, anche online, del Comune di Monte Sant’Angelo lo attesta e certifica.

Tuttavia si sono già presentati i primi problemi. Alcuni di quegli alberi sono stati già spiantati e ripiantati lungo i muretti di cinta della litoranea allargata, nei rispettivi campi di appartenenza, come previsto nel progetto. Quello che pare non vi sia traccia nel progetto è la cura degli ulivi. Il condizionale è d’obbligo giacché nella lettura dei vari documenti non v’è traccia della cura dopo il trapianto. Se così non fosse saremo ben lieti di darne smentita, con i documenti forniti dal Comune stesso. Siamo qui.

Infatti, non basta solo ripiantarli, bensì, quanto detto da esperti agronomi, hanno bisogno di continua acqua e sistemazione del terreno circostante, oltre alla cura dei germogli.

E qui nasce il problema sollevato da Giovanni Ciliberti, oggi imprenditore agricolo a Macchia di Monte Sant’Angelo, con uliveti e vigneti, già medico e direttore emerito U.O. Malattie Apparato Respiratorio Policlinico OO.RR. Foggia e già amministratore di Monte Sant’Angelo, che ha documentato con fotografie lo stato di abbandono degli alberi già trapiantati, alberi secchi, senza vita perciò alberi morti, alberi per legna da ardere, appunto.

Eppure il sindaco di Monte è un agronomo, iscritto all’albo dei dottori agronomi e dottori forestali della provincia di Foggia, sezione “A” senior”, e certi interventi dovrebbe conoscerli. Lui ben sa che in quell’area vivono ulivi secolari e per dipiù protetti da leggi ferree, che gli ambientalisti giustamente hanno voluto inserire nell’ordinamento giuridico italiano. E qui nasce un altro problema, più etico e soprattutto di rispetto normativo che gli ambientalisti dovrebbero sollevare e far rispettare.

A tal uopo ci chiediamo e chiediamo a chi "lotta" per un ambiente, una natura, un verde migliore e protetto, ma Legambiente che da quelle parti è parte dell'humus territoriale, che dice? E soprattutto cosa fa?

 

Ulivi secchi Macchia dic2022 GiovCiliberti 02

 

Ovviamente l’appello è rivolto al sindaco Pierpaolo d’Arienzo (nel silenzio tombale e confinale di Legambiente) affinché provveda a far vivere quegli ulivi, trattandoli secondo le dinamiche previste e non solo assicurando il semplice trapianto.

È Natale ma a Macchia si sta consumando una prece ambientale, che i media locali sicuramente punteranno l’occhio.

Nel frattempo Giovanni Ciliberti s’interroga: «A Natale dobbiamo essere tutti più buoni, anche quando il lupo perde il pelo ma non il vizio?» Ma va oltre “denunciando” l’obbrobrio ambientale in essere: «Erano 20 alberi rigogliosi e forti ed ora sono morti, eppure gli avevano promesso un trasloco indolore in un luogo migliore perché appartengono ad una specie protetta dalle normative regionali e statali (centro raccolta rifiuti nei pressi della rotatoria per Monte a Macchia)», riferendosi ai suoi alberi trapiantati, poi rinsecchiti e infine morti.

«Tanti auguri di buon Natale a tutti gli amministratori comunali di Monte che si sono prodigati per realizzare tutto ciò -prosegue Ciliberti-. Questa sarà la medesima fine dei circa 400 ulivi che verranno sacrificati per l'allargamento di 3 km della litoranea di Macchia? Si dice che il rispetto dell'ambiente sia una caratteristica prevalente della sinistra, meno male! Fino ad oggi ne ho contato 266 di ulivi capitozzati e che verranno trapiantati a pochi metri dall'espianto dove passeranno a miglior vita perché nessuno provvederà a somministrare l'acqua necessaria per il loro attecchimento».

 

Ulivi secchi Macchia dic2022 GiovCiliberti 03

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