La notizia è giunta da pochi minuti, accaduta a Bari. Si è appena concluso un trasporto sanitario urgente di una donna in gravidanza gemellare, uno dei due gemelli in imminente pericolo di vita.
La donna trasportata in ambulanza a bordo di un C130 dell’Aeronautica Militare da Bari a Ciampino, che necessitava di essere trasferita nel più breve tempo possibile dall'Ospedale "Di Venere" di Bari al Policlinico Gemelli di Roma.
QUI IL VIDEO DELL'INTERVENTO CON IL C130
A richiedere il trasporto aereo d'urgenza è stata l'Azienda Sanitaria Locale di Bari, tramite la Prefettura del capoluogo pugliese, cui ha fatto seguito - dopo un rapido coordinamento con le strutture sanitarie interessate - l'ordine di decollo da parte della Sala Operativa del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico (Ferrara) ad uno degli equipaggi della 46esima Brigata Aerea sempre pronti al decollo per questo tipo di interventi.
Il velivolo, partito dalla base stanziale di Pisa, si è quindi diretto su Bari, dove ha imbarcato l'ambulanza con la donna a bordo per il trasferimento a Roma, dove come detto era attesa per il ricovero e le cure specialistiche necessarie presso il Policlinico Gemelli. Questa particolare tipologia di trasporto sanitario ha permesso di ridurre al minimo i tempi del trasferimento della paziente, assicurando al contempo costante monitaraggio e assistenza medica viste le condizioni critiche di uno dei due bimbi.
Equipaggi e velivoli da trasporto dell'Aeronautica Militare sono pronti ogni singolo giorno dell'anno, 24 ore su 24, per assicurare, laddove richiesto e ritenuto necessario per motivi di urgenza, il trasporto sanitario di persone in imminente pericolo di vita, di organi o equipe mediche o come in questo caso di persone bisognose di trasferimento presso centri di cura specializzati sul territorio nazionale. Sono centinaia ogni anno le ore di volo effettuate per questo genere di interventi dagli aerei del 31°Stormo di Ciampino, del 14° Stormo di Pratica di Mare e della 46ª Brigata Aerea di Pisa, come accaduto in questa missione. I velivoli della Brigata Aerea di Pisa sono gli unici, in particolare, che possono garantire questa tipologia di trasporto, che prevede anche l'imbarco dell'ambulanza. Si tratta di una capacità essenziale quando le condizioni del paziente richiedono una assistenza medica costante e tempi strettissimi di trasferimento, una capacità che l'Aeronautica Militare e la Difesa ha messo a disposizione del Paese in modo esteso durante l'emergenza Covid per il trasporto aereo in bio-contenimento.
Tre mesi di attività, oltre 720 milioni di dati analizzati nell'ambito di uno scenario di simulazione in cui hanno oltre cento operatori specializzati, sia militari che civili, hanno lavorato in stretta sinergia per affrontare le principali sfide evolutive del mondo informatico e valutare l’utilizzo di tecnologie innovative per il dominio cyber. Questi i numeri della “Cyber Eagle 2023”, esercitazione di cyber security pianificata e condotta dall’Aeronautica Militare - attraverso il Comando Logistico della Forza Armata - in partnership con DEAS (Difesa e Analisi Sistemi), società italiana leader nella sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici del Paese, che si è conclusa ufficialmente oggi.
I risultati dell’esercitazione, divenuto ormai un modello di partenariato pubblico-privato tra una Forza Armata e un’azienda e tecnologie italiane, sono stati illustrati questa mattina presso il Reparto Sistemi Informativi Automatizzati (Re.S.I.A.) dell’Aeronautica Militare, che ne ha curato la fase progettuale, alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, di autorità istituzionali e rappresentanti di aziende del settore.
L’esercitazione - giunta alla sua ottava edizione - ha avuto l’obiettivo di accrescere la consapevolezza sulla minaccia cibernetica e testare la capacità di reazione della Forza Armata nella valutazione della minaccia stessa e delle successive azioni da intraprendere, con il coinvolgimento del Reparto Gestione e Innovazione Sistemi di Comando e Controllo (Re.G.I.S.C.C.) per le fasi di conduzione delle attività esercitative e del Reparto Generale Sicurezza dello Stato Maggiore dell'Aeronautica per gli aspetti di sicurezza legati all'incidente informatico sulle reti AM.
“Dobbiamo essere abili a trasferire nel nostro peculiare ambito questo genere di collaborazioni con il mondo accademico e con realtà aziendali di settore per essere pronti a gestire e, laddove possibile, anticipare il cambiamento e le possibili derivanti minacce”, ha dichiarato il Generale Goretti nel suo intervento. “Ritengo che i risultati conseguiti nel corso dell’esercitazione possano costituire un patrimonio informativo da condividere nel comparto Difesa e costituire un riferimento in ambito tecnologico. La cooperazione in materia di cybersicurezza e di cyberdifesa, in questo senso, è un qualcosa che può concretizzarsi non solo in campo nazionale, ma anche offrendo il nostro contributo alla collaborazione a livello internazionale con gli alleati della NATO, Paesi ed istituzioni dell'Unione Europea ed altri paesi amici”
“In un'epoca in cui la cybersecurity assume una rilevanza geopolitica e geostrategica sempre maggiore, la nostra partnership con Aeronautica Militare è strategica”, ha sottolineato la Dottoressa Stefania Ranzato, Amministratore Unico di DEAS Spa. “La Forza Armata è stata apripista nello sfruttare appieno il binomio tecnologie disruptive associato ad aziende totalmente italiane per migliorare la sua resilienza verso le minacce cyber presenti e future”.
Partendo dalla realizzazione di software ottimizzati volti a orientare e facilitare il lavoro degli operatori, in gergo tecnico dei “cyber agent”, e grazie all’utilizzo di modelli di Intelligenza Artificiale (AI) e al ricorso al potente supercalcolatore HPC - High Performance Computer del Re.S.I.A., che ha ridotto di oltre 14 volte il tempo di elaborazione dati necessario con strumenti di calcolo standard, personale specializzato della Forza Armata e un team di ricercatori ed esperti della società DEAS, che hanno anche ricoperto il ruolo di potenziali aggressori esterni, hanno lavorato per quasi tre mesi a stretto contatto su uno scenario fortemente realistico, pensato anche alla luce dell’attuale contesto geopolitico internazionale in atto. Sono state replicate comunicazioni e scambi di dati dei sistemi di radio assistenza e radio terra-bordo-terra dei velivoli, sfruttando anche la capacità di video processing capability dei sistemi a pilotaggio remoto Predator ed altre piattaforme aeree di comando e controllo in dotazione alla Forza Armata.
Attraverso la produzione di specifici cruscotti informativi dedicati agli operatori e analisti cyber, in grado di associare in modo immediato la minaccia ad una o più capacità operative potenzialmente degradate dagli attacchi cibenetici, l’esercitazione ha permesso di accrescere la capacità di reazione della Forza Armata nella valutazione della minaccia e delle successive azioni da intraprendere e valutare tecnologie innovative per il dominio cyber. Inoltre, con il coinvolgimento di personale specializzato del Reparto Sperimentale Volo dell’Aeronautica Militare, in ambiente esercitativo è stata per la prima volta simulato un attacco cibernetico ad un sistema avionico di un velivolo militare, generando ed installando una modifica malevola su un sofisticato sistema utilizzato sul velivolo Tornado per la raccolta e l’analisi dei dati della missione. Un’attività che ha dimostrato l’importanza del garantire un’appropriata cornice di sicurezza cyber a protezione degli assetti aerei, andando così ad ampliare anche a potenziali minacce cibernetiche la gamma dei possibili inconvenienti o errori che è possibile investigare nelle fasi di test di volo.
Il Reparto Sistemi Informativi Automatizzati (Re.S.I.A.) dell’Aeronautica Militare ha di recente concluso, tra l’altro, il processo di audit nell’ambito di uno specifico bando dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, ricevendo la Certificazione ISO27001:2017 sul Sistema di Gestione per la Sicurezza delle Informazioni, prima tra le Forze Armate a raggiungere tutti i requisiti necessari nell’ambito del processo di certificazione voluto dallo Stato Maggiore della Difesa.
Domani, mercoledì 6 dicembre, la chiusura dell’esercitazione e la presentazione dei risultati conseguiti in quasi tre mesi di attività.
Si avvia alla conclusione la “Cyber Eagle 2023”, esercitazione di cyber security pianificata e condotta dall’Aeronautica Militare - attraverso il Comando Logistico della Forza Armata - in partnership con DEAS (Difesa e Analisi Sistemi), società italiana leader nella sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici del Paese, per affrontare le principali sfide evolutive del mondo informatico.
I risultati dell’esercitazione “Cyber Eagle”, modello di partenariato pubblico-privato tra una Forza Armata e un’azienda e tecnologie italiane, verranno illustrati domani, mercoledì 6 dicembre, presso la sede del Reparto Sistemi Informativi Automatizzati (Re.S.I.A.) dell’Aeronautica Militare, che ne ha curato la fase progettuale, alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, di autorità istituzionali e rappresentanti di aziende del settore.
L’esercitazione - giunta alla sua ottava edizione - ha l’obiettivo di testare la capacità di reazione della Forza Armata nella valutazione della minaccia e delle successive azioni da intraprendere, con il coinvolgimento del Reparto Generale Sicurezza dello Stato Maggiore dell'Aeronautica per gli aspetti di sicurezza legati all'incidente informatico sulle reti AM, e rappresenta inoltre una opportunità preziosa per valutare tecnologie innovative per il dominio cyber.
Partendo dalla realizzazione di software ottimizzati volti a orientare e facilitare il lavoro degli operatori, e grazie all’utilizzo di modelli di Intelligenza Artificiale (AI) e al ricorso al potente supercalcolatore HPC - High Performance Computer del Re.S.I.A., personale specializzato della Forza Armata e un team di ricercatori ed esperti della società DEAS, che hanno ricoperto il ruolo di potenziali aggressori esterni, hanno lavorato per quasi tre mesi a stretto contatto su uno scenario fortemente realistico, pensato anche alla luce dell’attuale contesto geopolitico internazionale in atto. Sono state replicate comunicazioni e scambi di dati dei sistemi di radio assistenza e radio terra-bordo-terra dei velivoli, sfruttando anche la capacità di video processing capability dei sistemi a pilotaggio remoto Predator in dotazione alla Forza Armata.
Il Reparto Sistemi Informativi Automatizzati (Re.S.I.A.) dell’Aeronautica Militare ha di recente concluso, tra l’altro, il processo di audit nell’ambito di uno specifico bando dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, ricevendo la Certificazione ISO27001:2017 sul Sistema di Gestione per la Sicurezza delle Informazioni, prima tra le Forze Armate a raggiungere tutti i requisiti necessari nell’ambito del processo di certificazione voluto dallo Stato Maggiore della Difesa.
Il volo da Cagliari a Roma si e reso necessario per trasportare una piccolissima paziente in imminente pericolo di vita.
Si concluso nel tardo pomeriggio di oggi il volo salva-vita che ha visto impegnato un Falcon 900EX dell’Aeronautica Militare. Il trasporto sanitario d'urgenza, da Cagliari a Ciampino, ha permesso ad una piccolissima paziente di appena 1 giorno, in imminente pericolo di vita, di raggiungere l’Ospedale Bambino Gesù di Roma.
La piccolissima paziente è stata imbarcata - all'interno di una culla termica - sul velivolo appartenente al 31° Stormo ed accompagnata dal padre e da un'equipe medica che ne ha curato l'assistenza durante il volo. La richiesta di trasporto dal Presidio Ospedaliero “Duilio Casula” – Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, come previsto dalle procedure di urgenza, è pervenuta dalla Prefettura di Cagliari.
Come succede in simili occasioni, la richiesta è stata gestita e coordinata dalla Sala Situazioni di Vertice del Comando della Squadra Aerea, la sala operativa dell’Aeronautica Militare che ha tra le proprie funzioni anche quella di disporre e gestire questo tipo di missioni in favore dei cittadini.
Equipaggi e velivoli da trasporto dell’Aeronautica Militare sono pronti giorno e notte, 365 giorni all’anno, 24 ore su 24 per assicurare, laddove richiesto e ritenuto necessario per motivi di urgenza, il trasporto sanitario di persone in imminente pericolo di vita, trasporto organi o equipe mediche.
Sono centinaia ogni anno le ore di volo effettuate per questo genere di interventi dagli aerei del 31° Stormo di Ciampino, del 14° Stormo di Pratica di Mare e della 46ª Brigata Aerea di Pisa e dagli elicotteri del 15° Stormo di Cervia.
Il piccolo paziente, in imminente pericolo di vita, ha viaggiato a bordo di un Falcon 50 del 31° Stormo per raggiungere l’ospedale Gaslini di Genova.
Si è concluso nel primo pomeriggio di oggi il trasporto sanitario d’urgenza di un bimbo di due mesi, da Alghero a Genova, effettuato con un velivolo Falcon 50 dell’Aeronautica Militare.
Il bambino, in imminente pericolo di vita, aveva la necessità di essere trasferito d’urgenza dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Sassari ed ha viaggiato all’interno di una culla termica insieme l’equipe medica.
Il trasporto sanitario d’urgenza è una delle attività istituzionali che l’Aeronautica Militare svolge al servizio della collettività. Il volo, definito in questo caso “IPV – Imminente Pericolo di Vita”, è stato attivato su richiesta della Prefettura di Sassari alla Sala Situazione di Vertice del Comando Squadra Aerea dell’Aeronautica Militare. Questa ha immediatamente interessato il 31° Stormo, uno dei Reparti che svolge il servizio di prontezza operativa per tale genere di missioni. All’atterraggio a Genova, avvenuto dopo le 13 locali, un’ambulanza era già in attesa del piccolo paziente per trasferirlo direttamente all’Ospedale Gaslini, per il successivo ricovero.
I Reparti di volo dell’Aeronautica Militare sono a disposizione della popolazione 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno, con mezzi ed equipaggi in grado di assicurare il trasporto di pazienti, organi, equipe mediche e ambulanze anche in condizioni meteorologiche complesse.
Sono centinaia ogni anno le ore di volo effettuate, per questo genere di interventi, dagli aerei del 31° Stormo di Ciampino, del 14° Stormo di Pratica di Mare, della 46ª Brigata Aerea di Pisa e dagli elicotteri del 15° Stormo di Cervia.
Partito dalla base di Pisa, il velivolo della 46ª Brigata Aerea ha permesso al mezzo di soccorso, con a bordo il paziente, di arrivare più velocemente da Milano al Policlinico di Bari.
È atterrato all’aeroporto di Bari, poco prima delle 21 di venerdì 24 novembre, il velivolo da trasporto tattico C-130J che ha trasferito da Milano a Bari un uomo di 66 anni in imminente pericolo di vita.
A valle della richiesta della Prefettura di Milano al COA (Comando Operazioni Aerospaziali), l’Aeronautica Militare ha messo a disposizione il C-130J della 46ª Brigata Aerea di Pisa, che ha imbarcato direttamente l’ambulanza, insieme al paziente e all’equipe medica, per diminuirne drasticamente i tempi di trasporto dal San Raffale di Milano al Policlinico di Bari.
Il velivolo è decollato dall’aeroporto di Pisa dopo che l’equipaggio militare ha effettuato tutte le procedure necessarie, e si è diretto verso l’aeroporto di Milano Linate, dove ha imbarcato il mezzo per il trasporto sanitario d’urgenza. Dopo l’atterraggio presso l’Aeroporto di Bari, il C-130J ha fatto rientro a Pisa, tornando subito disponibile per possibili nuove attivazioni.
La 46ª Brigata Aerea di Pisa è uno dei Reparti dell’Aeronautica Militare che svolge il servizio di prontezza operativa per questo genere di missioni, insieme al 31° Stormo di Ciampino, il 14° Stormo di Pratica di Mare e agli elicotteri del 15° Stormo di Cervia. I Reparti di volo sono infatti a disposizione della collettività 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno, con mezzi ed equipaggi in grado di operare, anche in condizioni meteorologiche complesse, per assicurare il trasporto urgente non solo di persone in imminente pericolo di vita, ma anche di organi, equipe mediche o ambulanze.
La piccola, in gravissime condizioni, necessitava di essere trasferita da Cagliari a Genova.
Partito dalla base di Ciampino nel tardo pomeriggio di ieri, il velivolo Falcon 50 del 31° Stormo dell’Aeronautica Militare ha permesso il trasporto in tempi brevi, da Cagliari a Genova, di una bimba di 18 mesi in imminente pericolo di vita.
La piccola, in gravissime condizioni, necessitava infatti di essere trasferita dall’Azienda Ospedaliera "G. Brotzu" all’Istituto Giannina Gaslini per ricevere cure mediche specifiche.
Messo a disposizione dall’Aeronautica Militare su richiesta della Prefettura di Cagliari alla Sala Situazioni di Vertice dell'AM, il Falcon 50, partito da Ciampino, è dapprima atterrato su Genova, intorno alle 19:30, al fine di imbarcare l’equipe medica che avrebbe assistito la piccola durante il viaggio, per dirigersi subito dopo verso Cagliari. Atterrato poco dopo le 20:30 sull’aeroporto sardo, la bimba, accompagnata anche dal suo papà, è stata così imbarcata intorno alle 22:30, per giungere finalmente a Genova dopo poco più di un’ora.
Dopo l’atterraggio, la paziente ha proseguito in ambulanza il suo viaggio verso la struttura ospedaliera di destinazione. Il Falcon 50 ha invece fatto rientro a Ciampino, tornando subito disponibile per possibili nuove attivazioni a supporto della collettività.
Il 31° Stormo di Ciampino è uno dei Reparti dell’Aeronautica Militare che svolge il servizio di prontezza operativa per questo genere di missioni, insieme alla 46ª Brigata Aerea di Pisa, al 14° Stormo di Pratica di Mare e agli elicotteri del 15° Stormo di Cervia, dislocati su tutto il territorio nazionale. I Reparti di volo sono infatti a disposizione della collettività 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno, con mezzi ed equipaggi in grado di operare, anche in condizioni meteorologiche complesse, per assicurare il trasporto urgente non solo di persone in imminente pericolo di vita, ma anche di organi, equipe mediche o, come nel caso dei velivoli C-130 J della 46^ Brigata Aerea di Pisa, anche di ambulanze, accorciando così notevolmente i tempi di trasporto.
L’intervento di recupero della donna ferita è stato effettuato con un elicottero dell’85° Centro SAR di Pratica di Mare.
Si è concluso nelle prime ore di questa mattina, con un elicottero HH-139B dell’85° Centro SAR (Search and Rescue) di Pratica di Mare, il recupero di una escursionista rimasta bloccata sul Monte Miletto, una delle vette più alte dei monti del Matese, in zona Campobasso.
La richiesta di intervento dell’Aeronautica Militare è giunta dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) Molise poco dopo la mezzanotte di ieri. La ragazza infatti, rimasta ferita in una zona particolarmente impervia del massiccio matese, è stata raggiunta dapprima da una squadra del CNSAS ma, a causa della natura del terreno e delle condizioni critiche della donna, si è reso necessario il recupero tramite l’impiego di un verricello.
L'intervento da parte dell’85° Centro SAR, il cui elicottero è decollato poco dopo le due del mattino da Pratica di Mare ed è giunto sul luogo di recupero dopo circa cinquanta minuti, si è subito rivelato complesso a causa delle forti raffiche di vento, rendendo le operazioni di recupero particolarmente lunghe e articolate, con necessità di allontanarsi per fare rifornimento presso l’aeroporto di Capodichino e poter così continuare la missione di volo.
Con il contributo del personale del soccorso alpino, una volta spostata la donna, politraumatizzata, in una posizione del Monte più idonea al recupero con l’elicottero, è stato finalmente possibile assicurare la paziente, tramite una speciale barella aviostrasportabile, insieme ad uno dei tecnici del CNSAS, al verricello calato dall’equipaggio in volo. Una volta a bordo, intorno alle 7:00 del mattino, l’elicottero si è diretto presso la Base Aerea Protezione Civile Molise, a Campochiaro (CB), dove un'ambulanza ed il personale medico del 118 ha trasportato la paziente in ospedale. A questo punto l’HH-139B, dopo un secondo rifornimento a Capodichino, ha potuto fare rientro a Pratica di Mare e riprendere la prontezza operativa a supporto della collettività.
L’85° Centro SAR dipende dal 15° Stormo di Cervia che garantisce, 24 ore su 24, senza soluzione di continuità, la ricerca ed il soccorso degli equipaggi di volo in difficoltà, concorrendo, inoltre, ad attività di pubblica utilità quali la ricerca di dispersi in mare o in montagna, il trasporto sanitario d’urgenza di pazienti in imminente pericolo di vita ed il soccorso di traumatizzati gravi, operando anche in condizioni meteorologiche complesse.
Dalla sua costituzione ad oggi, gli equipaggi del 15° Stormo hanno salvato migliaia di persone in pericolo di vita. Dal 2018 il Reparto ha inoltre acquisito la capacità AIB (Antincendio Boschivo) contribuendo alla prevenzione e alla lotta agli incendi su tutto il territorio nazionale nell’ambito del dispositivo interforze messo in campo dalla Difesa.
La bimba, con una insufficienza respiratoria grave, è stata trasportata in incubatrice a bordo di un Falcon 900.
Una bimba di appena un mese di vita, ricoverata presso l'ospedale San Francesco di Nuoro con una grave insufficienza respiratoria e bisognosa di essere trasferita urgentemente presso l'ospedale Gemelli di Roma, è stata trasportata nella serata di oggi con un Falcon 900 dell'Aeronautica Militare.
Per il volo ambulanza, richiesto dalla Prefettura di Nuoro, è stato impiegato un equipaggio ed un velivolo del 31° Stormo di Ciampino, uno dei reparti di volo della Forza Armata che assicura 24 ore su 24, tutto l'anno, velivoli ed equipaggi pronti a decollare in tempi ristretti per questo genere di missioni.
Dopo i contatti tra la Prefettura, l'ospedale dove era ricoverata la bimba e la Sala Situazioni del Comando della Squadra Aerea, la sala operativa che ha il compito dei coordinamenti iniziali in questi casi, è stato attivato l'equipaggio in prontezza che in tempi ristrettissimi è decollato dall’aeroporto di Ciampino alla volta di Olbia per imbarcare la piccola, che ha viaggiato in una incubatrice ed assistita costantemente da un'equipe medica.
Equipaggi e velivoli da trasporto dell'Aeronautica Militare sono pronti ogni singolo giorno dell'anno, 24 ore su 24, per assicurare, laddove richiesto e ritenuto necessario per motivi di urgenza, il trasporto sanitario di persone in imminente pericolo di vita, di organi o equipe mediche o come in questo caso di persone bisognose di trasferimento presso centri di cura specializzati sul territorio nazionale. Sono centinaia ogni anno le ore di volo effettuate per questo genere di interventi, a supporto dei cittadini, dagli aerei del 31° Stormo di Ciampino, del 14° Stormo di Pratica di Mare e della 46ª Brigata Aerea di Pisa. Ove ci siano specifiche necessità operative, l'Aeronautica Militare impiega anche gli elicotteri del 15° Stormo di Cervia.
Nello Spazio insieme per eseguire ricerche scientifiche.
La partecipazione alla missione Ax-3 di Axiom Space permetterà di incrementare le migliori competenze nazionali legate alle attività umane nello spazio, sia in ambito medico sia tecnologico, attraverso esperimenti in microgravità.
La missione Ax-3, diretta verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS – International Space Station) nel 2024 e a cui la Difesa partecipa con il Col. Walter Villadei dell’Aeronautica Militare, darà la possibilità al Sistema Paese di incrementare competenze scientifiche, tecnologiche e operative – sia di enti istituzionali sia di società private – legate alle attività umane nello spazio.
Con un equipaggio tutto europeo, la missione della società statunitense Axiom Space – che decollerà dal Kennedy Space Center (Florida) a bordo della navetta Crew Dragon di SpaceX –, permetterà agli astronauti a bordo della ISS di eseguire una serie di esperimenti scientifici in orbita bassa (Low-Earth Orbit - LEO). Per l’Italia, gli esperimenti sono stati promossi dal Ministero della Difesa e dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), in coordinamento con centri di ricerca, università e industrie, per amplificare – attraverso la sperimentazione – la grande esperienza nazionale in ambito operativo, medico e tecnologico, applicata allo spazio.
Nel dettaglio, l’Aeronautica Militare effettuerà attività di sperimentazione, per la prima volta dallo spazio, sul sistema software ISOC (Italian Space Operations Centre), cuore della propria capacità Space Situational Awareness (SSA). Gli astronauti a bordo della ISS replicheranno alcune analisi normalmente svolte dal Centro SSA, uno dei centri operativi spaziali europei in prima linea per il monitoraggio degli oggetti spaziali che rientrano in atmosfera, e che sorveglia costantemente i possibili eventi di collisione tra oggetti artificiali orbitanti attivi (ISS compresa) con i detriti spaziali.
La permanenza di due settimane in condizioni di microgravità renderà possibile testare e verificare gli effetti fisiologici del volo spaziale sugli esseri umani, per comprenderne i cambiamenti sia biologici sia psicologici. In tale ambito, l’Aeronautica Militare porterà avanti uno studio legato al sistema cardiovascolare, focalizzato sulle reazioni biologiche alla microgravità della funzione endoteliale, mentre l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) tornerà ad analizzare l’effetto della microgravità sull'aggregazione delle proteine beta amiloide (Aβ), che sono implicate nelle malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer. L’ASI, inoltre, realizzerà l’esperimento ORION, finalizzato allo studio della fertilità femminile in condizioni di microgravità e l’esperimento PROMETEO II per lo studio dello stress ossidativo, alla base di molti effetti deleteri del volo spaziale, tra cui in particolare disturbi cognitivi e comportamentali.
Una lista non esaustiva degli esperimenti in orbita è disponibile a questo link.
Background Aeronautica Militare
Nell’ambito del rinnovato interesse internazionale verso il settore spaziale, l’Italia – dove già risiedono eccellenze umane e tecnologiche in questo campo – è in prima fila nella valorizzazione di iniziative di collaborazione civile-militare e partenariati pubblico-privati, finalizzati ad assicurare concreti benefici sia in termini di sviluppo e potenziamento di capacità operative e di difesa nel settore spazio, sia in termini di concreti ritorni sociali, scientifici, economici e industriali al Paese. In quest’ottica, la missione Ax-3 rappresenta il trait-d’union abilitante nell’ambito di una visione strategica nazionale, che lega sinergicamente Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Difesa, Ministero delle Imprese e del Made in Italy – con delega allo Spazio, Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste, e Agenzia Spaziale Italiana, rappresentando un’occasione privilegiata per continuare a promuovere l’impegno verso un accesso sicuro ed efficace allo Spazio.
L’Aeronautica Militare, con il proprio patrimonio di competenze, è naturalmente proiettata a valorizzare e monitorare anche l’ambiente spaziale, fornendo la propria esperienza a servizio della Difesa e del Paese. Attraverso i programmi nazionali, le cooperazioni bilaterali e la partecipazione ai progetti industriali e di ricerca, la Forza Armata è pienamente inserita nel Sistema Paese e opera per garantire il mantenimento dell’eccellenza nel comparto Spaziale e Aerospaziale nazionale, anche grazie alla sua capacità di addestramento e supporto alle attività umane nello Spazio.
Background Agenzia Spaziale Italiana
L’Agenzia Spaziale Italiana vanta un’importante esperienza nel settore del volo umano nello spazio che si è affermato e consolidato negli anni. Da oltre 15 anni realizza e testa scienza e tecnologia in microgravità a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, in virtù della partecipazione ai programmi dell’ESA e degli accordi internazionali con NASA. In particolare, sono stati sviluppati esperimenti scientifici di fisiologia umana per il monitoraggio della salute degli astronauti e payload per Life Science. Grazie all’accordo con la NASA, siglato nel 1997 (ASI-NASA Memorandum of Understanding - MoU), l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ha un accesso privilegiato alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Grazie all’avveniristico e tecnologico contributo industriale italiano che ha portato al completamento della ISS con la fornitura di tre moduli MPLM (uno dei quali, il PMM è diventato nel 2011 modulo permanente della ISS) l’ASI ha ottenuto, in cambio, il diritto a effettuare voli supplementari di astronauti italiani per missioni di lunga durata e allo sfruttamento delle risorse di bordo della ISS. Una situazione che si è tradotta con la opportunità di effettuare continuamente esperimenti a bordo della ISS.