Luci, decorazioni, riunioni di famiglia con pranzi e cene di rito ma soprattutto regali. Le festività natalizie oltre ai nobili sentimenti di calore e bontà spesso sfociano in eccessi consumistici che mal si conciliano con gli sforzi che ogni giorno, durante l’anno, si compiono per mitigare gli impatti sull’ambiente. Senza necessariamente trasformarsi in Scrooge, il protagonista egoista del racconto ‘Canto di Natale’ di Charles Dickens, è possibile fare regali e ospitare amici e parenti a tavola in modo più sostenibile. Lo pensa Plastic Free Onlus, l’organizzazione di volontariato impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento da plastica, che ha stilato un decalogo di consigli per un Natale con un ospite di riguardo: l’ambiente.
“Sorrisi, gioia e luci in questi giorni di festa non devono mai mancare – dichiara Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free Onlus – Ciò che invitiamo a fare è semplicemente il prestar attenzione a piccole abitudini che, spesso inconsapevolmente, procurano ingenti danni al nostro Pianeta e, quindi, a noi stessi. Basti pensare che da uno studio dell’Università di Manchester è emerso che le abitudini alimentari natalizie della sola società occidentale causano la stessa impronta di carbonio di un’auto che compie il giro del mondo per 6.000 volte. E che il 10 per cento dei regali – prosegue De Gaetano (Plastic Free) – viene buttato via subito dopo, diventando rifiuto, perché non gradito. Eppure per limitare sprechi e inquinamenti sono sufficienti alcune piccole accortezze, pur rispettando le tradizioni e i grandi momenti conviviali legati ai festeggiamenti di fine anno”.
Ecco allora il decalogo per un Natale Plastic Free amico dell’ambiente.
1 – Non usare imballaggi e nastri di materiale plastico per incartare i regali, ricicla le carte colorate trasformandole in addobbi senza disperdere nulla in natura.
2 – Scegli regali sostenibili e responsabili perché quel che conta è il gesto, il pensiero.
3 – Evita il fast fashion natalizio spesso in fibre sintetiche che rappresentano circa il 16 per cento delle microplastiche presenti negli oceani secondo l’Unep, il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente.
4 – Non lasciare volare in cielo i palloncini, anche quelli venduti come biodegradabili, perché prima o poi ricadranno sulla terra, provocando anche la morte di animali inconsapevoli.
5 – Niente piatti, bicchieri e posate ‘usa e getta’: anche quando sono biodegradabili sono comunque rifiuti che provocano inquinamento.
6 – Evita spugne sintetiche per pulire le stoviglie: come per il vestiario, rilasciano microplastiche negli scarichi e, quindi, nel mare.
7 – Preferisci un’illuminazione a led a basso consumo, spegnendo sempre la luce quando si esce da un locale.
8 – A tavola proponi piatti della tradizione, legati a prodotti locali e di stagione. Evita cibi che devono attraversare i continenti in aereo inquinando.
9 – Stop ai fuochi d’artificio: oltre a far paura ai nostri animali domestici, sono altamente inquinanti per l’atmosfera e il mare.
10 – Celebra il Natale ma quando fai un brindisi, non lasciare nulla nell’ambiente: smaltisci secondo le indicazioni della raccolta differenziata bottiglie, tappi, gabbiette metalliche, bicchieri, etc…
A seguito della candidatura delle proposte progettuali elaborate dalla struttura tecnica dell’Ente parco nazionale del Gargano e presentate lo scorso ottobre in risposta all’avviso pubblico del MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), al Parco è stato finanziato l’importo massimo ammissibile pari ad € 3.018.762,00.
L’Ente parco ha candidato al bando del MASE “Siti Naturali Unesco per il Clima 2023”, la proposta denominata “Parco Gargano per il Clima 2023” che si compone di sei interventi in alcuni comuni dell’area protetta. Il bando finanzia progetti per svolgere azioni di ripristino ambientale volte a favorire la resilienza degli ecosistemi.
“Ringrazio il Ministero per aver ancora una volta riconosciuto l’impegno dell’Ente parco nazionale del Gargano assegnando il massimo importo disponibile che consente di realizzare tutte le proposte da noi elaborate. Un doveroso ringraziamento va anche alla tecnostruttura dell’Ente che, nonostante le gravi carenze di organico e il blocco del turn-over, si adopera con ogni sforzo possibile – così come dimostrato in occasione di numerosi altri bandi aggiudicati – per recuperare utilità a beneficio degli interessi territoriali. Si tratta di importanti interventi nei comuni dell’area protetta che non sarebbero mai stati realizzati in assenza dei fondi ministeriali”, ha commentato il Presidente Pazienza.
Di seguito l’elenco degli interventi che dovranno chiudersi nell’arco dei prossimi cinque anni.
Comune di Cagnano Varano. Interventi di miglioramento del patrimonio forestale a favore di un maggior assorbimento di CO2 e per la prevenzione da disturbi naturali connessi ai cambiamenti climatici in agro di Cagnano (località “Postofitto”, “Poggio Formicoso”, “Coppa Ferrata”, “Costa Solagna di Valle Sbaccio”).
Lesina. Progetto di miglioramento dei popolamenti forestali di Bosco Isola in agro di Lesina e di recupero funzionale delle fantine insistenti nell’area.
I Comuni di Peschici, San Giovanni Rotondo e San Nicandro invece saranno interessati da importanti progetti di miglioramento boschivo finalizzati alla prevenzione degli incendi e, nel caso di latifoglie, al miglioramento della funzionalità ecologica e della capacità di assorbimento e stoccaggio della CO2.
Sempre a San Nicandro Garganico è prevista la realizzazione del progetto “Parco in rete”, per il monitoraggio e il contrasto agli incendi.
Saranno oltre 323 milioni di euro i fondi UE per rendere ancora più efficiente la gestione dell’acqua e contribuire all’investimento senza precedenti sulle risorse idriche che impegna Italia e Unione europea, anche per fronteggiare la crisi climatica. È il portafogli di cui è dotato il nuovo Programma Regionale Puglia FESR-FSE+ 2021-2027 e per cui la Giunta regionale ha stanziato 259 milioni di euro a valere sull’Asse II “Economia verde” e circa 65 milioni di euro quale quota di co-finanziamento nazionale e regionale, per un importo complessivo di 323 milioni e 750 mila euro.
“Diamo continuità e nuova forza a un programma che vede la Puglia leader in Italia per interventi sulle risorse idriche, avendo realizzato, lo scorso anno, investimenti pari a circa 80 euro per abitante, dato che ci avvicina alla media europea e ci qualifica rispetto a una media nazionale che non supera i 56 euro per abitante”, ha detto il presidente Michele Emiliano, sottolineando “le crescenti capacità di intercettare e utilizzare tutti i finanziamenti pubblici a disposizione, per migliorare giorno per giorno la qualità del servizio e rispondere ai bisogni dei pugliesi”.
“È un primato di buon governo molto importante da sottolineare e rilanciare – ha aggiunto l’assessore alle Risorse idriche, Raffaele Piemontese – perché ci siamo prefissi il compito di recuperare circa 44 milioni di metri cubi d’acqua entro i prossimi tre anni superando il problema storico delle perdite nelle reti, vogliamo perfezionare la gestione delle risorse idriche per fini potabili, agroalimentari e industriali, puntiamo ad avere un moderno apparato di infrastrutture che consenta al sistema sociale ed economico pugliese di assorbire e superare gli effetti della crisi climatica”.
La maggior parte delle risorse del nuovo ciclo di programmazione 2021-2027 destinate all’acqua si concentrano proprio sulla riduzione e sul controllo delle perdite di rete, con interventi di controllo attivo delle perdite e connessi al telecontrollo delle reti di adduzione, di riabilitazione e risanamento delle reti interne degli abitati, di implementazione di nuovi metodi di gestione delle reti e di sperimentazione di sistemi innovativi di ricerca delle perdite o di contabilizzazione dei consumi: a questo obiettivo, il programma pugliese destina 136 milioni di euro, più del 42% dell’intero budget.
Altro fronte importante è quello della depurazione, “rispetto al quale abbiamo già raggiunto importanti risultati, con Acquedotto Pugliese che guida un sistema di 184 depuratori, soprattutto con standard di depurazione che ci garantiscono il mare più pulito d’Italia”, osserva Piemontese, rimarcando i 75 milioni di euro che, nel ciclo 2021-2027, finanziano interventi di potenziamento e adeguamento del sistema idrico integrato per elevarne la sostenibilità ambientale e migliorare la qualità degli scarichi.
È di 62 milioni e mezzo di euro il contributo dei fondi europei 2021-2027 per finanziare interventi sulle infrastrutture per l’approvvigionamento, l’adduzione e la distribuzione idrica per uso esclusivamente potabile, compresa la rifunzionalizzazione delle reti di distribuzione idrica.
Di oltre 38 milioni di euro quello per finanziare interventi su infrastrutture per il pretrattamento, stoccaggio e il riutilizzo delle acque reflue depurate: tema centrale nell’ambito dell’economia circolare e della transizione ecologica.
A questo proposito, un budget di 12 milioni di euro è dedicato al finanziamento di interventi per l’introduzione di misure innovative per l’adeguamento della linea fanghi degli impianti di depurazione, un “giacimento” di circa 195 mila tonnellate attualmente trasportate in altre regioni.
Si è concluso il primo anno di interventi per l’eradicazione dell’ailanto nell’ambito di Life Diomedee, la progettualità candidata dall’Ente parco e ammessa al finanziamento del programma LIFE Natura (Commissione Ambiente dell’UE)
L’Ente parco nazionale del Gargano è capofila di Life Diomedee un progetto a sostegno della salvaguardia di specie e habitat, finanziato dal programma LIFE Natura dell’Unione Europea.
Nel 2019 l’Ente parco dopo la strutturazione di una propria proposta presentò con esito positivo la candidatura utile all’aggiudicazione del bando europeo per questo importante progetto - che ha un budget complessivo di 1 milione e 400mila euro – e che mira alla salvaguardia degli habitat e all’eradicazione delle specie aliene.
La maggior parte delle azioni di progetto sono state portate a termine con esiti estremamente positivi, riscontrati dai diversi report di tutti i livelli di controllo della Commissione Europea.
Nel mese di ottobre si è concluso il primo anno di interventi di taglio delle piante di ailanto (Ailanthus altissima) presenti sulle isole di San Domino e San Nicola nell’arcipelago delle Tremiti il cui territorio rientra completamente nell’area del parco.
L’intervento si pone l’obiettivo di eradicare questa specie vegetale alloctona, di provenienza del sud-est asiatico e fortemente infestante in tutti gli ambienti mediterranei.
Dopo l’eradicazione del ratto, in corso di completamento sempre nell’ambito dello stesso progetto Life Diomedee, questo intervento è di grande importanza perché va a contrastare questa specie invasiva che costituisce un grave problema per la biodiversità dell’arcipelago. Infatti, a partire da singole piante localizzate all’interno dei giardini o in vicinanza delle abitazioni, l’ailanto ha presto colonizzato ampie superfici e iniziato ad entrare anche all’interno delle pinete nelle zone più naturali dell’isola.
Nel complesso le aree con presenza di ailanto assommano a circa 6 ettari a San Domino e circa mezzo ettaro a San Nicola.
“Gli interventi di eradicazione svolti nell’ambito di questo progetto sono volti a mitigare il più possibile la presenza di specie aliene, considerando che queste modificano gli ambienti danneggiando la biodiversità autoctona e rappresentano una minaccia per l’ambiente dei territori. Esprimiamo grande soddisfazione per i risultati del progetto - riscontrati peraltro in maniera estremamente positiva da parte della Commissione Europea – che ci ha consentito di mappare il fenomeno e ci ha fornito un modello per declinare la programmazione delle azioni di contrasto alle specie aliene in altre zone dell’area protetta”, ha dichiarato il Presidente Pazienza.
L’ailanto è una pianta che ha la proprietà di ricacciare fortemente da polloni radicali e moltiplicarsi in modo estremamente potente a partire anche soltanto da un singolo esemplare.
Nei popolamenti giovani si è fatto ricorso, dopo lo sfalcio, all’utilizzo di teli pacciamanti che una volta fissati a terra permetteranno di contenere la ricrescita degli esemplari nella prossima primavera-estate. Alla fine dell’estate 2024 verranno poi rimossi.
Nel mentre e per tutto il prossimo anno saranno effettuati nuovi interventi di controllo delle eventuali ricrescite e messe a dimora alcune nuove piante appartenenti a specie autoctone e tipiche dell’arcipelago all’interno delle proprietà private che ne hanno fatto richiesta, in sostituzione degli esemplari di ailanto rimossi.
Il 2 dicembre 2023, in mattinata, in occasione dell'Open Day il plesso San Lorenzo dell’ICS da Feltre – Zingarelli, a Foggia, ospiterà gli operatori di Ecol Forest (Daunia Avventura) per inaugurare la nascita della Botanic Zone.
Sarà un’area dedicata alla cura del verde. Qui gli alunni impareranno a curare l'ambiente e in particolare le piante, una tecnica che migliora proprie prestazioni di apprendimento, ristabilendo un contatto con il proprio mondo interiore, aiutando a vivere meglio.
L'outdoor education scolastico diventa finalmente realtà!
Gli spazi interni del plesso si ampliano dando vita ad un dialogo con la natura che amplia occasioni e possibilità di apprendimento.
«Ci si preoccupa troppo spesso della salute dei più piccoli, messa in pericolo dalle basse temperature... ma le ricerche scientifiche mostrano che sono proprio i raggruppamenti in luoghi chiusi a mettere a repentaglio la salute dei più piccoli», la dichiarazione dei docenti.
La Giunta regionale della Puglia, su proposta dell’assessora all’Ambiente Anna Grazia Maraschio, ha stanziato 855mila euro per fornire sostegno ai Comuni pugliesi per le spese di decontaminazione, smaltimento e bonifica dell’amianto. I fondi concessi ai Comuni dovranno essere poi distribuiti ai cittadini che ne faranno richiesta per la bonifica.
“È una misura molto importante per i nostri territori – ha dichiarato l’assessora Anna Grazia Maraschio – in cui sono spesso disseminate vecchie rimesse, pollai, magazzini con tettoie in amianto. Un mosaico fittissimo, anche di piccole strutture, che però possono provocare danni molto seri alla salute delle persone. L’amianto è stato riconosciuto come un cancerogeno certo per l’essere umano e i rischi maggiori, in seguito a frantumazione del materiale, sono legati alla presenza delle fibre nell’aria. Una volta inalate, le fibre si possono depositare all’interno delle vie aeree e sulle cellule polmonari, dove possono rimanere anche per tutta la vita, provocando serissime malattie, anche tumorali. Consapevole della pericolosità di questo materiale, ancora troppo presente sul territorio, ho fortemente voluto questa misura a sostegno dei Comuni, che ora possono adoperarsi per le bonifiche”.
Con la misura in questione si concedono quindi, con procedura a sportello, contributi finanziari per la salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica, prevedendo di concedere dei fondi ai Comuni pugliesi per incentivare e agevolare i cittadini negli interventi di eliminazione, in via definitiva, dei pericoli derivanti dalla presenza di manufatti in amianto negli immobili di proprietà privata ubicati sul territorio regionale. L’entità del contributo massimo concedibile ai Comuni è commisurata all’entità demografica comunale.
I contributi regionali saranno destinati alle sole attività rivolte all’eliminazione dei pericoli derivanti dalla presenza di amianto e non finanzieranno le spese di ricostruzione e di sostituzione delle parti e manufatti in amianto e/o contenenti amianto.
La Giunta ha deliberato di demandare al Dirigente della Sezione Ciclo Rifiuti e Bonifiche l’adozione e la pubblicazione dell’Avviso pubblico per l’acquisizione e la selezione delle candidature da ammettere a contributo finanziario e di adottare tutti gli atti consequenziali al provvedimento.
“Esprimo la mia solidarietà alle Comunità e ai sindaci di Celenza Valfortore e Carlantino, Massimo Venditti e Graziano Coscia, impegnati nella battaglia per impedire che i loro territorio vengano deturpati da un parco eolico il cui progetto prevede ben 17 torri per una potenza di 98 megawatt”.
Lo afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giannicola De Leonardis, che prosegue: “Ancora una volta si vuole deturpare il nostro territorio, baipassando completamente le comunità di cittadini che vi abitano e senza che vi siano poi ricadute positive tangibili per quel che concerne le cosiddette “royalties” o comunque benefici e compensazioni per quei territori dove le opere vengono realizzate. I Monti Dauni hanno invece necessità di essere tutelati nell’ambito di una piena valorizzazione ambientale e posti costantemente al centro di ogni azione al fine di fermare il processo di desertificazione demografica che li sta attanagliando da tempo. I Monti Dauni hanno bisogno di essere salvaguardati nelle loro specificità anziché diventare terreno di conquista e di essere stravolti in nome di strategie di sviluppo presunto che niente hanno a che fare con le vocazioni di quei meravigliosi territori”, conclude De Leonardis.
Un ulteriore sostegno ai comuni pugliesi per la pulizia straordinaria dei territori dai rifiuti abbandonati. “Oggi su mia proposta la giunta regionale ha approvato lo stanziamento di ulteriori 2 milioni e 600mila euro alle amministrazioni comunali, ulteriori risorse al fine di poter scorrere la graduatoria dei Comuni che hanno presentato istanza all’avviso pubblico di luglio scorso, in cui si destinavano 2 milioni di euro”. Lo annuncia Anna Grazia Maraschio, assessora all’ambiente. Così in pochi mesi la Regione Puglia, tramite l’assessorato all’ambiente, ha stanziato 4 milioni e 600mila euro per restituire decoro ai nostri territori. “Lo abbiamo fatto per risanare l’ambiente, ripristinare la bellezza dei nostri paesaggi, eliminare il rischio sanitario causato dallo smaltimento illecito di rifiuti - prosegue Maraschio - abbiamo così finanziato tutti i Comuni, lo abbiamo fatto per non lasciare indietro nessuno e soddisfare tutte le richieste delle amministrazioni e dar loro un supporto finanziario aggiuntivo, considerato che spesso non hanno le dotazioni finanziarie adeguate per bonificare le aree in cui si abbandonano rifiuti”.
Si terrà il 18 Novembre 2023, dalle ore 10:00 alle 12:00, presso il viale Lungomare Vittorio Emanuele III del Comune di Taranto, l’iniziativa “Clean-up day” nell'ambito dell'Attività LEPRE del progetto "AETHER" (Alliance for the Effective Transnational Handling of Environmental Resources), finanziato dal Programma INTERREG V-A Grecia Italia 2014/2020.
L’iniziativa è promossa dalla SEZIONE PROTEZIONE CIVILE DELLA REGIONE PUGLIA, partner del progetto, in collaborazione con il Comune di Taranto, il presidio territoriale dell’Associazione Plastic Free e le Associazioni di Volontariato di protezione civile locali.
Per partecipare all’evento è necessario iscriversi tramite il seguente link: https://www.plasticfreeonlus.it/eventi/5701/18-nov-taranto
La piattaforma LEPRE mette a disposizione dell’utente tre servizi principali: un sistema di reporting, il quale permette agli utenti di caricare la propria segnalazione, la creazione di campagne di clen-up ed una sezione Edu-Game, un trivia game composto da semplici domande scelte casualmente da un database precaricato sulla piattaforma. LEPRE è raggiungibile al seguente link: https://lepreapp.org/it/
Il progetto "AETHER" è cofinanziato dall'Unione Europea attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e da fondi nazionali della Grecia e dell’Italia.
L’obiettivo generale del progetto AETHER è quello di rafforzare la cooperazione istituzionale e scientifica a livello trasfrontaliero, attraverso la definizione e la gestione di piani d’intervento che integrino misure di protezione civile e di protezione ambientale in aree costiere caratterizzate dalla presenza di ecosistemi marini e rurali, rafforzando al contempo la sostenibilità ambientale, sociale ed economica dei territori coinvolti.