Notice: Undefined property: stdClass::$imageXLarge in /web/htdocs/www.newsgargano.com/home/modules/mod_vina_camera_slider_k2/tmpl/default.php on line 45

Notice: Undefined property: stdClass::$imageXLarge in /web/htdocs/www.newsgargano.com/home/modules/mod_vina_camera_slider_k2/tmpl/default.php on line 45

Notice: Undefined property: stdClass::$imageXLarge in /web/htdocs/www.newsgargano.com/home/modules/mod_vina_camera_slider_k2/tmpl/default.php on line 45

Notice: Undefined property: stdClass::$imageXLarge in /web/htdocs/www.newsgargano.com/home/modules/mod_vina_camera_slider_k2/tmpl/default.php on line 45

Notice: Undefined property: stdClass::$imageXLarge in /web/htdocs/www.newsgargano.com/home/modules/mod_vina_camera_slider_k2/tmpl/default.php on line 45

Notice: Undefined property: stdClass::$imageXLarge in /web/htdocs/www.newsgargano.com/home/modules/mod_vina_camera_slider_k2/tmpl/default.php on line 45

Notice: Undefined property: stdClass::$imageXLarge in /web/htdocs/www.newsgargano.com/home/modules/mod_vina_camera_slider_k2/tmpl/default.php on line 45

Notice: Undefined property: stdClass::$imageXLarge in /web/htdocs/www.newsgargano.com/home/modules/mod_vina_camera_slider_k2/tmpl/default.php on line 45

Notice: Undefined property: stdClass::$imageXLarge in /web/htdocs/www.newsgargano.com/home/modules/mod_vina_camera_slider_k2/tmpl/default.php on line 45

Notice: Undefined property: stdClass::$imageXLarge in /web/htdocs/www.newsgargano.com/home/modules/mod_vina_camera_slider_k2/tmpl/default.php on line 45

A partire dal prossimo 22 maggio si apre, all’interno del Complesso monumentale del Duomo di Siena, la mostra dedicata alla committenza del cardinal Antonio Casini, vescovo di Siena tra il 1408 e il 1426, un principe della Chiesa al centro della politica religiosa del suo tempo, tanto da essere definito ‘l’altro papa’ da un diplomatico senese. Fra le opere appartenute all’insigne umanista e teologo si segnala la Madonna col Bambino, detta ‘del solletico’, di Masaccio, tangibile segno del legame intenso del Casini con la Vergine Maria, prestito generosamente concesso dal direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike D. Schmidt, alla Fabbriceria senese.

Il Rettore dell’Opera della Metropolitana, Guido Pratesi, è lieto di “presentare alla città e ai suoi visitatori un approfondimento culturale all’interno del suo Complesso e dell’Acropoli che acquisisce una valenza significativa e amplia l’offerta di visita per un turismo di qualità in questo momento di ripartenza”.

L’esposizione promossa dall’Opera della Metropolitana, è ideata e organizzata da Opera Laboratori, con la collaborazione dell’Arcidiocesi di Siena – Colle di val d’Elsa – Montalcino, della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto, Arezzo, della Biblioteca comunale degli Intronati.

Alla realizzazione della mostra ha contribuito un comitato scientifico internazionale costituito da insigni studiosi italiani e stranieri, le cui ricerche sono confluite in un prezioso catalogo edito dalla casa editrice Sillabe, curato da Marilena Caciorgna e Cristina Gnoni Mavarelli, introdotto da Sua Eminenza Reverendissima Cardinale Augusto Paolo Lojudice, Arcivescovo Metropolita di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino, dal Rettore dell’Opera della Metropolitana Guido Pratesi, da Don Enrico Grassini, direttore Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici Arcidiocesi di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino e dallo stesso Eike D. Schmidt. I saggi sono di Antonio Paolucci, Cristina Gnoni Mavarelli, Machtelt Brüggen Israëls, Marilena Caciorgna, Wolfgang Loseries, Francesca Fumi Cambi Gado, Barbara Tavolari, Annalisa Pezzo, Marta Fabbrini.

Antonio Casini nacque, per via paterna, da una eminente famiglia di archiatri pontifici, mentre la madre era imparentata con la famiglia Colonna, la medesima di Martino V, il papa dal quale fu creato prete cardinale del titolo di San Marcello nel 1426. Come osserva Antonio Paolucci, che ha offerto il suo prestigioso contributo alla realizzazione della mostra, “è ragionevole pensare che la Madonna del solletico sia stata dipinta in quella occasione o poco dopo.

In quel dipinto si incontrano due destini. Da una parte il potente prelato, ricco e sagace protagonista del suo tempo, già vescovo di Siena che con la nomina cardinalizia tocca il culmine della sua fortuna politica. Dall’altra Masaccio, un giovanissimo artista che sta affermandosi faticosamente sulle piazze artistiche di Firenze e della Toscana. Due uomini, Masaccio e Antonio Casini, divisi da rango sociale e dal censo e tuttavia arrivati fino a noi grazie a un piccolo dipinto che racconta di una mamma che gioca con il suo bambino”.

All’interno del Complesso del Duomo di Siena il Casini ha lasciato un’eredità artistica significativa, come il rilievo di Jacopo della Quercia nella Galleria delle Statue del Museo dell’Opera, la copia del suo testamento nell’Archivio dell’Opera della Metropolitana o l’elegante pastorale con il Battesimo della Sala del Tesoro.

Questo straordinario manufatto, documentato negli inventari pressoché contemporanei, fu donato alla Cattedrale dal cardinal Casini quale insegna più significativa del suo mandato: “quando fu vescovo qui”. Il baculo, a imitazione di quello utilizzato dai pastori, simboleggia l’autorità episcopale e rinvia direttamente al Vangelo di san Giovanni nel quale Cristo è il buon pastore che guida il suo gregge. Corredano l’itinerario espositivo alcuni manoscritti, fra i quali il Cerimoniale dei vescovi miniato da Martino di Bartolomeo, concesso in prestito dalla Biblioteca Laurenziana di Firenze e il Messale romano della Biblioteca Comunale degli Intronati di Siena con carte decorate da un miniatore attivo a Siena intorno al 1428-30.

Ma il suo prezioso lascito non riguarda soltanto la città natale giacché egli aprì percorsi di comunicazione tra Siena, Firenze, Grosseto, Roma, ecc., di cui recano testimonianza alcuni prestiti come la Madonna delle ciliegie del Museo d’Arte Sacra della Diocesi di Grosseto. Nella città eterna, il cardinale dedicò le proprie cure alla chiesa titolare di San Marcello al Corso e, in particolare, alla Basilica di Santa Maria Maggiore, per la quale commissionò la grande pala dipinta su due lati, dove Masaccio e Masolino ebbero a confrontarsi. Nella medesima chiesa il Casini predispose di essere sepolto, legando se stesso alla basilica esquilina in vita e dopo la morte sopraggiunta nel 1439.

Questa mostra, curata da Joe Hansen, è stata pensata come un articolato segmento di opere di artisti internazionali attualmente in esposizione in varie mostre europee, una finestra sulla molteplicità della produzione artistica odierna che vanta svariati spunti contenutistici e formali che si prefiggono di proporre una serie di messaggi da interpretare, vivere e codificare.

Dalla pittura alla scultura, alla fotografia, all’incisione sono diversi i linguaggi e gli indirizzi di sperimentazione rintracciabili in questo progetto espositivo che, attraverso gli artisti invitati, intende presentare una proposta ragionata e condivisa sull'arte in circolazione attualmente in Europa.

In mostra: Cecilia Álvarez, Brian Avadka Colez, Heike Baltruweit, Naqiba Bergefurt, Oleg Bregman, Roderick Camilleri, Joy Caloc, Aleksandra Ciążyńska, Nathanael Cox, Marie-Pierre de Gottrau, Kyna De Schouël, Onno Dröge, Earnest, Gabi Simon Artworks Concept, Juliet Hillbrand, Jauhiainen Hanna Maarit, Michael Jiliak, Monika Blanka Katterwe, Alexandra Kordas, Riikka Korpela, Caroline Kusters, Constanza Laguna Roldán, Angelika Lialios Freitag, Fiona Livingstone, Marcia Lorente Howell, Judith Minks, Fanou Montel, Susan Nalaboff Brilliant, Roanne O'Donnell, Ann Palmer, Sal Ponce Enrile, Renée Rauchalles, Michaela Resch,  Erwin Rios, Belle Roth, Toril Sæterbakken, Soha Jeong,  Nina Stopar, Maria Tsormpatzoglou, Stéphane Vereecken, Victoria V, Karl Weiming Lu.

Rossocinabro, Roma, Via Raffaele Cadorna 28

Luca Mercuri: “Orgoglioso dell’incarico. Puglia, regione dal patrimonio straordinario. Ora al lavoro per la riapertura dei Musei”.

La Direzione Regionale Musei Puglia ha un nuovo Direttore, Luca Mercuri. Nato nel 1980, è laureato sia in Archeologia sia in Storia dell’Arte, specializzato in Archeologia alla Scuola Archeologica Italiana di Atene e Dottore di Ricerca in Storia, archeologia e antropologia del mondo antico. È in forze al Ministero della Cultura, dal 2010, come funzionario archeologo e ha lavorato in diversi uffici territoriali e centrali, con incarichi di direzione e coordinamento. È stato Direttore del Pantheon, Direttore del Museo Archeologico Nazionale e Area Archeologica di Sperlonga, Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Formia.

“Sono orgoglioso di questo incarico - dichiara il nuovo direttore - e di poter lavorare al servizio di una regione dalle straordinarie risorse, un crocevia di popoli, una terra modellata da millenni di stratificazioni culturali. Sarà una meravigliosa sfida valorizzare, raccogliendo il lavoro dei colleghi che mi hanno preceduto, un patrimonio di musei, aree archeologiche e monumenti dal grande potenziale, parte integrante della nostra storia e della nostra identità.”

La Puglia - continua il nuovo direttore - come il resto del Paese, si sta finalmente avviando verso una nuova normalità responsabile. In questo contesto di progressive riaperture delle attività, anche i musei e i luoghi della cultura meritano di tornare quanto prima fruibili. Come richiesto dai lavoratori e dalle parti sociali, ciò potrà avvenire a breve, al termine del percorso che, attraverso il Comitato per la gestione della riapertura e aggiornamento del Piano di Emergenza, consentirà il ritorno del pubblico nella massima sicurezza dei visitatori e del personale. Nel rispetto dei principi di gradualità e sostenibilità indicati nelle linee guida nazionali, lavoreremo fin da subito, per consentire le riaperture già entro il weekend del 22 maggio”.

Il 30 Maggio Press Tour per visitare un Eco – Museo città laboratorio della Rinascenza: Ferentino!! A due passi da Roma entreremo in una Domus Romana

I 26 siti archeologici di Ferentino di più epoche: il circuito murario di 2,4 Km risalente ai Pelasgi, civiltà fiorita quasi 1000 anni prima di Roma o Ciclopi per le enormi dimensioni dei massi, ma anche il Mercato Romano, il Teatro Romano, affreschi e mosaici nelle antiche Chiese e ancora la Domus Romana

Ribezzo (Pres. Archeoclub Ferentino) : “Entreremo nel Teatro Romano. Vedremo il programma alimentare messo in campo dall’Imperatore Traiano per tutelare il futuro dei bambini e la cui importanza è testimoniata da un’epigrafe a Ferentino. Entreremo nella Domus Romana di epoca Repubblicana ed ancora nel Mercato Romano, ma anche nel Teatro Romano oggetto di uno dei 5 progetti di restauro nazionali”.

"Il 30 Maggio a Ferentino, città dai 26 siti archeologici, laboratorio della rinascenza, entreremo nell’Acropoli, opera prettamente romana che si presenta come una spianata rettangolare sorretta da possenti mura. Sul lato sud-ovest sporge un avancorpo, notevole, nonché singolare opera di ingegneria ed architettura romana. Essa, oltre ad essere un luogo di osservazione militare, era anche un luogo di difesa. Questa Acropoli risale all’età sillana tra il 100 e l’80 a.C ed è contemporanea alla costruzione del Mercato Romano coperto che visiteremo”. Lo ha annunciato Antonio Ribezzo, Presidente di Archeoclub d’Italia sede di Ferentino. Tutto pronto per il Press Tour che il 30 darà la possibilità alla stampa accreditata di vedere, entrare, filmare, siti risalenti a molteplici epoche ed in particolare all’epoca romana. Il Press Tour partirà da Roma. E ci saranno prestigiose testate giornalistiche internazionali e nazionali.

“Vedremo le Mura Poligonali quella della prima cinta e quelle a sostegno dell’acropoli. Esse sono tra le più importanti testimonianze archeologiche di Ferentino. E’da notare il possente circuito murario che si snoda lungo un percorso di circa 2,4 Km. ed è da sempre legato alla terminologia dei mitici Pelasgi (civiltà fiorita quasi 1000 anni prima di Roma) .

Imponenti nel loro avvincente aspetto, le mura pelasgiche in opera poligonale destano meraviglia e perplessità riguardo la loro origine. Costruite con una pietra chiamata calcare dell’Appennino, biancastra, scabrosa, poco duttile allo scalpello, nota agli antichi con il nome di silex, le mura sono addossate al taglio del colle e presentano massi squadrati poco rifiniti in superficie e legati tra loro mediante tasselli di schegge usati per riempire gli interstizi. Nella suddetta cinta muraria si possono distinguere tecniche varie: poligonale di differenti maniere ed opera pseudo-isodoma (impiego di blocchi parallelepipedi di dimensioni non costanti, cosicché il loro assestamento avviene sempre per linee orizzontali, ma secondo piani spezzati); nella parte inferiore i massi sono incastrati tra loro senza malta (IV sec. a.C); nella fascia mediana i massi sono più regolari (opera quadrata del II sec. a.C); la terza fascia, invece, risale al periodo medievale”.

Ferentino è un laboratorio che abbraccia epoche e culture diverse. Vedremo il Palazzo dei Cavalieri, residenza di frati cavalieri detti Gaudenti, il cui ordine fu istituito da Papa Urbano IV (1261-1264) per la difesa della religione e del buon vivere civile.

L’Ordine Militiae Marie Gloriosae è stato chiamato negli anni in molti modi:

Frati Gaudenti, Frati della Beta Gloriosa Vergine Maria, Cavalieri della Milizia della Beata Vergine Maria Gloriosa e Cavalieri di Santa Maria . Il nome “gaudenti” sembra derivasse dei “sette Gaudi di Maria” che erano anche alla base del rosario francescano, detti anche “Misteri Gaudiosi.

La città dei ponti e delle porte: “A Ferentino vedremo il  Ponte Sereno del  260 d.C o forse di origine ancora più antica. È costituito da otto archi a tutto sesto con raggio di curvatura molto ampio. Le basi dei pilastri sono in opera poligonale. Probabile ponte di collegamento tra Ferentino – ha affermato Ribezzo - Fumone e Alatri. Si può vedere e varcare Porta Casamari.

Sembra che la realizzazione di questa porta si debba far risalire al tempo di Silla (II-I sec. a.C.), quando vennero effettuate altre opere di difesa sull’Acropoli e di abbellimento della città. Il nome di Porta Casamari (in quanto conduce verso l’Abbazia di Casamari), insieme a quello dell’omonima via, sostituì quello di Porta Maggiore certamente in occasione della venuta a Ferentino dei Cistercensi di Casamari e della costruzione, da parte dei medesimi, di una Grangia e della vicina chiesa di Santa Maria Maggiore. Essa è la tipica porta di difesa romana, come Porta Sanguinaria e  non presenta traccia di ornamentazione e di decorazione, come si nota nelle altre due porte: Montana e Sant’Agata che, sorte anch’esse con intento difensivo, furono trasformate, in seguito, e arricchite dal sistema a bugnato.

La porta è costruita in opera quadrata con due archi a tutto sesto in conci radiali disposti a doppia ghiera che si innestano perpendicolarmente al muro di cinta secondo il sistema difensivo delle omeriche Porte Scee o Sinistre. Le porte sinistre facilitavano la difesa della città da parte dei militi arroccati sulle mura che costeggiavano la strada di accesso alla porta: i difensori potevano in questo modo, ostacolare efficacemente la salita degli assalitori che offrivano il braccio destro, privo della difesa dello scudo. Detta porta, essendo costituita da due fornici paralleli, assicurava un’ulteriore possibilità di difesa in caso di sfondamento della porta esterna. Ed ancora Porta Pentagonale che si apre nella parete sud di Ferentino, tra porta Sanguinaria e porta Stupa.

E’ priva di arco e di epistilio, come quella di Civita Vecchia di Arpino e come la Porta di S. Pietro o Porta Santi di Segni, e richiama alla mente le antichissime porte di Argo, Micene e Tirinto.

Incerti sono i pareri su detta apertura; non manca chi asserisce che essa fosse, all’origine, una nicchia creata per accogliere il simulacro del dio “Averrunco” della città, opinione che difficilmente può essere accolta, in quanto non spiega lo sbarramento interno della medesima apertura; più verosimilmente può essere considerata come rifugio per i soldati romani”.

Ed ecco Porta Sanguinaria, la più importante di Ferentino.

“Si trova a sud della città e guarda verso est. In origine aveva un architrave sostituito al tempo dei Romani da un arco a tutto sesto costituito da 13 conci radiali. Probabilmente detto architrave – ha continuato Ribezzo -  fu sostituito con un arco a tutto sesto nel periodo sillano quando vennero attuate altre opere di difesa sull’Acropoli.

Le mura laterali mostrano i segni di 3 differenti epoche: preromana, romana e medievale. Nella parte inferiore le poligonali attestano l’età preromana – IV secolo a.C; al di sopra dell’arco l’opera quadrata di travertino con 2 vuoti lasciati forse appositamente per alleggerire il peso dell’arco stesso, denota la romana – II sec. a.C. Su questa zona di travertino, il muro continua divenendo costruzione incerta denotando l’ambito cronologico medievale.

Nel muro di età medievale sono visibili fori rettangolari disposti a distanze regolari: forse sono gli appoggi per le incastellature lignee, posto di guardia o offesa (caditoie), che nelle fortificazioni medievali venivano innestate sulla parete esterna del muro a difesa degli ingressi. La finestra aperta nel muro, quindi, potrebbe giustificarsi come passaggio dal ballatoio interno a quello esterno.

Nel nome ci sarebbe l’eco di cruente battaglie, avvenute nei pressi della porta o il ricordo del percorso dei condannati a morte, che dalla porta uscivano per essere giustiziati nella sottostante Aia del Monticchio. Ma anche porta Santa Croce situata nella prima cerchia delle mura e risale al I secolo a.C. ed infine Porta Stupa”.  

A Ferentino la stampa vedrà l’Epigrafe del Senato romano di Ferentino del 101 d.C. con il Programma Alimentare dell’Imperatore Traiano.

“Da poco è ritornata in città la copia dell’EPIGRAFE del Senato di Ferentino del 101 d.C. dedicata al Magistrato Romano Tito Pomponio BASSO.  Il Senato di Ferentino inviò nel 101 d.C. al Magistrato Tito Pomponio Basso il “Bronzo” per essere custodito nella sua abitazione romana sul colle Quirinale. Nell’anno 1558 – ha proseguito Ribezzo -  venne rinvenuto il “bronzo” ancora fissato su un pilastro.

L’iscrizione ha fatto parte successivamente della collezione dei Capranica e quindi acquistata dalla famiglia dei Medici di Firenze.

Acquisita dallo Stato Italiano, l’originale e significativa epigrafe si trova al Museo Archeologico di Firenze.  La copia di questa importante testimonianza ora ritorna a Ferentino.

Archeoclub Ferentino ha voluto effettuare un’ampia ricerca sull’epigrafe al fine di approfondirne i contenuti.

Essa  è infatti portatrice di un più ampio significato a testimonianza di un evento che è alla base di una  delle attività che l’Imperatore Traiano pose in essere subito dopo il suo insediamento: laeternitas italie ed i pueri alimentari.

Traiano portò avanti un complesso programma alimentare a favore delle città dell’Italia con il preciso fine di incentivare l’attenzione su due aspetti : coinvolgere i proprietari dei fondi, intervenire in modo  assistenziale verso i “fanciulli “ dei municipi italici. L’ambizioso programma aveva anche lo scopo di mettere a fuoco altre questioni connesse come: i meccanismi di funzionamento dell’erogazione dei fondi ai proprietari terrieri, l’organizzazione burocratica degli “alimenta”, l’estensione del programma alimentare, la sorte dello stesso sotto gli imperatori successivi.

Uno dei documenti più importanti  a questo riguardo , e da sempre al centro dell’attenzione degli studiosi, è il decreto con il quale il Senato di Ferentino ha voluto onorare nel corso della seduta tenutasi il 19 ottobre del 101 d.C. Tito Pomponio Basso uno, se non il primo con tutta probabilità, dei committenti preposti da Traiano all’organizzazione degli “alimenta” (ciò è anche menzionato nella Tabula di Veleia”).

Tito Pomponio Basso ha dato attuazione in modo brillante al provvedimento di Traiano relativo agli  alimenta  ed il testo dell’epigrafe indica il motivo di tanto onore espresso al magistrato sottolineando che l’imperatore indulgentissimo “ha provveduto (a salvaguardare , o a garantire) l’eternità dell’Italia sua”.

Siamo dinanzi ad un documento unico, importante.

Con il programma alimentare, l’Imperatore ha provveduto a dare un futuro ai bambini che saranno gli uomini di domani, ha voluto garantire il continuo succedersi delle generazioni ha dato stabilità demografica, ed in definitiva ha fornito “aeternitas” all’Italia.

Gli “alimenta” di Traiano, è questo il messaggio finale, intervengono quindi a ripristinare un circuito virtuoso che garantisce la stabiltà    demografica   dell’Italia assicurando alla stessa  il regolare cammino verso il futuro. A Ferentino vedremo anche l’epoca imperiale di Traiano ma in un unico Press Tour saranno concentrate più epoche storiche”.

E il 30 Maggio con un meraviglioso Press Tour, la stampa entrerà nella DOMUS ROMANA di Ferentino, la città – laboratorio della rinascenza alla quale è stata riconosciuta l’approvazione di uno dei più importanti ed imponenti progetti di restauro Post – Covid: il Teatro Romano che la stampa vedrà durante l’Educational. Il progetto di restauro del Teatro Romano di Ferentino è tra i 5 progetti approvati a livello nazionale.

“Il 30 Maggio entreremo nella Domus Romana – ha continuato Ribezzo – e si tratterà di un’esperienza unica. Rinvenuta tra il piano terra e le fondamenta del medioevale Palazzo Comunale; con la sua struttura rimaneggiata nel corso dei secoli, la Domus Romana si affaccia oggi sulla Via Consolare di fronte la vasta e panoramica Piazza Mazzini. Alla luce pavimenti musivi bianco-neri, resti di muri divisori degli ambienti domestici, l’impluvium di un atrio, lacerti di intonaci affrescati. E’ dunque una Domus Romana di epoca repubblicana. Resti di pavimento in mosaico bianco con tessere minute sono visibili a circa un metro di profondità rispetto al livello del pavimento attuale.

In questa Domus privata, datata II sec. d. C., sono state individuate anche fasi edilizie più antiche di epoca sia repubblicana che arcaica (VI sec. a.C.). Così il Palazzo Consolare si presenta come esempio unitario di continuità insediativa nell’ambito del tessuto storico ed urbanistico della città. Ammieremo l’Atrio con tracce di mosaico pavimentale – tessere bianche e nere; due vasche per l’impluvium.

A Ferentino, con la stampa entreremo in un vero laboratorio della rinascenza post covid, in grado di trasformare in realtà quanto stabilito dal Recovery plann per i Beni Culturali.  Un luogo periferico che ridiventa rinascenza”.

C’è il XII sec. con la Grangia Urbana da vedere e sulla quale Archeoclub d’Italia ha avviato un’accurata ricerca.

C’ è a Ferentino un raro e significativo esempio di grangia urbana cistercense, unico in Europa!

“L’analisi storico-artistica che abbiamo fatto della chiesa di Santa Maria Maggiore a Ferentino, ha messo in rilievo alcuni episodi che costituiscono il punto d’avvio di questa parte della ricerca.

Lo stanziamento dell’ordine cistercense in Ferentino è strettamente collegato alla storia dell’Abbazia di Casamari – ha dichiarato Antonio Ribezzo -  che, secondo alcuni documenti, vi possedeva una grangia.

Il carattere dell’edilizia pubblica e privata ferentinate, nel corso del Duecento, appare infatti profondamente improntato da quello straordinario fenomeno culturale che segnò tutta l’Europa tra XII e XIII secolo ramificandosi velocemente, ma con singolare unità stilistica, dai centri della Borgogna, dove, alle soglie del XII secolo, aveva avuto origine.

La grangia propriamente detta era costituita in genere da un edificio a pianta rettangolare o suddiviso in vari ambienti quadrangolari, spesso coperti da volte a crociera su pilastri. come avviene a Fontenay, Jouy e Preuillyt Oppure scandito in tre navate da pilastri come è il caso, ad esempio, della grangia di Vaulerent dipendente dall’abbazia di Châalis”.

Ben 26 siti archeologici ed il grande restauro del Teatro Romano. La ripartenza post – Covid passa per la Roma Imperiale!!

Il progetto di restauro del Teatro Romano di Ferentino è tra i 5 finanziati a livello nazionale!!

“Dobbiamo apprezzare le nostre bellezze ed è fondamentale farle conoscere.  Stiamo condividendo un percorso di valorizzazione e riqualificazione del nostro patrimonio. Siamo riusciti a centrare un obiettivo importante: un finanziamento che ci darà la possibilità di arrivare alla fase esecutiva e riportare agli antichi splendori i siti di Ferentino come il Teatro Romano. Questo progetto è motivo di vanto – ha affermato Antonio Pompeo, sindaco di Ferentino e Presidente della Provincia di Frosinone - solo 5 progetti sono stati finanziati in tutta Italia e Ferentino c’è! Si tratta di un grande lavoro fatto con la Soprintendenza: rigenerare dal punto di vista urbanistico il quartiere più antico della nostra città.  Avremo l’opportunità di mettere in campo una sinergia culturale con lo straordinario associazionismo della nostra città, collaborativo, importante che permette di centrare gli obiettivi.

Siamo dinanzi ad un progetto internazionale e ci siamo arrivati grazie all’associazionismo che quotidianamente ha aiutato a mantenere anche pulito il sito.

Ferentino è un museo diffuso che non ha bisogno di tetti e coperture è un eco – museo intero, completo”.

Dunque un Museo diffuso, un eco – museo da vedere, filmare, amare! Un punto di ripartenza per l’Italia!

“A Ferentino sono concentrati oltre 26 siti archeologici e noi vogliamo mettere a disposizione un luogo, un monumento, la storia, pianificare informazioni adeguate attraverso canali nazionali e regionali. Per questo Archeocloub desidera raccontare chi siamo - ha affermato Antonio Ribezzo, Presidente di Archeoclub d’Italia sede di Ferentino - l’impegno per la salvaguardia della memoria storica, dei paesaggi, dell’arte, vuole anche narrare sia le tante conquiste ottenute che le difficoltà che ancora dobbiamo superare per educare le nuove generazioni, per riconoscere la bellezza, per costruire un futuro possibile, per coltivare la felicità, per migliorare l’economia. Archeoclub vuole dare voce alla conoscenza dei beni culturali presenti in ogni periferia italiana. Ferentino è un museo all’aperto, un eco – museo, un luogo della collettività che può essere anche portatore di lavoro quanto a promozione turistico – culturale. Il 30 Maggio Press Tour con partenza da Roma per la stampa nazionale ed estera. Un grande lavoro voluto dalla Presidenza Nazionale, guidata da Rosario Santanastasio. Illustreremo il progetto di restauro del Teatro Romano approvato dall’Ufficio tecnico”.

Nel laboratorio della rinascenza il Teatro Romano oggetto di restauro.  Ben 5 progetti nazionali finanziati e c’è Ferentino la città – laboratorio della rinascenza con il totale recupero del Teatro Romano e non solo!

“Il progetto ha come obiettivo il recupero dell’intera area, lo scavo e la messa in luce della rimanente parte del Teatro attualmente interrata ed il suo conseguente restauro; Le case gravitanti sull’area della “scena” verranno demolite nella zona compresa tra l’attuale area archeologica i resti della scena ed il vicolo Odeo, sino al vicolo cieco che si conclude con la grata che affaccia sul teatro. Gli edifici oggetto della demolizione sono attualmente in uno stato di precarietà dovuta alle infiltrazioni delle acque meteoriche – ha affermato l’architetto Paolo Culla -  e hanno i tetti sfondati nella quasi totalità, risalenti al dopoguerra, danneggiati dai bombardamenti e successivamente ricostruiti. Un edificio situato sul fondo del vicolo cieco sul lato sinistro e con il tetto sfondato verrà in parte demolito sul lato adiacente al teatro. L’edificio immediatamente posto ad ovest sarà lasciato integro relativamente alle murature perimetrali, mentre verranno demoliti i solai in latero cemento realizzati recentemente. Essi verranno sostituiti con struttura orizzontale in putrelle d’acciaio con rete calpestabile tipo Orsogril. In particolare al primo impalcato la demolizione del solaio permetterà la visione dell’arco dell’aditus. La copertura verrà realizzata in legno massiccio portante, travicelli in castagno e tavole. Uno strato di coibentazione e successiva impermeabilizzazione completeranno il pacchetto di copertura prima di apporre il manto di coppi e contro coppi in cotto. La parte terminale dell’aditus di sinistra accoglierà un ambiente lasciato senza copertura dove potranno essere visibili i resti sulle pareti perimetrali della muratura originaria del Teatro Romano.

L’intervento progettuale consisterà nel recupero dell’Ima cavea ben individuabile per i resti delle gradinate originarie e nelle parti mancanti si potranno ricostruire le gradinate in quanto il centro geometrico delle stesse è perfettamente individuabile. La scelta di una sistemazione naturalistica ha lo scopo di valorizzare l’inserimento ambientale del nuovo intervento, creare una barriera naturalistica e perfettamente drenante alla spinta del versante a monte, e soprattutto proteggere un breve tratto di mura poligonali. La disponibilità dei residui murari delle abitazioni abbandonate consentirà la messa in luce ed una nuova ambientazione del muro dell’aditus maximus della parte occidentale il cui corrispettivo è parte delle strutture messe in luce dai lavori di sterro eseguiti negli anni Ottanta. Il m u ro, in buona parte oggi visibile nella zona in f e rio r e delle pareti di confine esterno, ha la sua prosecuzione nell’antico arco presente in una parete trasversale di una delle cantine. L’ emersione ed il restauro di questi due elementi, parete ed arco, consentirà il recupero dell’ intera asse trasversale giacente sugli ingressi e la predisposizione di un percorso di accesso coerente con i modi d’uso dell ’antico teatro. E ’ probabile che la prosecuzione degli scavi possa consenti r e una maggio re messa in luce delle murature rimanenti della Scenae frons con l’ampliamento di parte della zona della Parascaenium e della Porta Hospitalium orientale. Tutte queste murature, opportunamente restaurate e messe in ordine secondo i modelli d’intervento già qui praticati, saranno tuttavia indispensabili pe r l ’individuazione più completa dell’antico edificio ed il suo più corretto discernimento”.

E’ possibile partecipare al Press Tour inviando richiesta a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo." target="_blank">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  

Il 30 Maggio entreremo in un vero laboratorio della rinascenza tra scoperte archeologiche viaggiando nel fascino delle epoche millenarie.

“A Ferentino, con la stampa entreremo in un vero laboratorio della rinascenza post covid, in grado di trasformare in realtà quanto stabilito dal Recovery plann per i Beni Culturali.  Un luogo periferico che ridiventa rinascenza. Il Teatro Romano, portato alla luce, grazie ad una grande opera di restauro, appena finanziata – ha affermato l’architetto Claudio Lo Monaco, Consigliere Nazionale di Archeclub d’Italia, Delegato ai Beni Ecclesiastici e Liturgici - vedrà il recupero di tutti gli elementi. Siamo dinanzi ad un modello innovativo su scala nazionale, una vera, reale città – laboratorio della rinascenza per l’Italia, a pochi chilometri da Roma.

La stampa, il 30 Maggio, entrerà in questa citta - laboratorio dove ci sono ben 26 siti archeologici. Abbiamo scelto Ferentino come primo esempio di questa modalità che definirei prosopografica, cercare il volto delle realtà culturali indagare esattamente situazioni in cui in maniera manifesta ci rendiamo conto di possibilità eccezionali che sono ascrivibili a realtà ben precise in cui ogni pietra parla.

A Ferentino riemerge il bene culturale e addirittura il territorio si ripropone in nuova veste come centro propulsore di sviluppo. Mostreremo e avremo modo di raccontare come una cava è diventata e diventerà cavea  e si innesterà un processo che potremmo definire renovatio Urbis e quindi la rinascita di un centro e di una realtà. Ferentino è exemplum nell’ambito regionale e nazionale.

A Ferentino abbiamo una città – laboratorio che partecipa alla rinascita del bene culturale. Ricostruiremo elementi che attualmente non sono più presenti, per rifunzionalizzare tutto il complesso archeologico. Non siamo per una situazione di ruderismo”. 

Dunque un Museo diffuso, un eco – museo da vedere, filmare, amare! Un punto di ripartenza per l’Italia!

Nel laboratorio della rinascenza: più di 150 epigrafi, Teatro Romano con progetto di restauro, la Domus Romana, il Mercato Romano, il Testamento di Aulo Quintilio Prisco, situato in un contesto suburbano, rarissimo e fatto erigere nel II secolo d.C, è ricavato su una viva roccia ed è costituito da un’edicola impostata su un basamento con pilastrini angolari. Al centro dell’edicola è inserita l’iscrizione, di carattere onorario e di notevole interesse giuridico. Essa fa memoria di un magistrato locale, appartenente alla tribù Palatina, vissuto nella prima metà del II sec. d.C di nome Aulo Quintilio Prisco.

Il laboratorio della rinascenza post – Covid con il restauro del Teatro Romano.

E anche Orazio ci accompagnerà durante l’Educational per la stampa con archeologi, architetti e guide che condurranno nella Roma Imperiale attraversando epoche e monumenti diversi come ad esempio Palazzo dei Cavalieri residenza di frati cavalieri detti Gaudenti, il cui ordine fu istituito da Papa Urbano IV (1261-1264) per la difesa della religione e del buon vivere civile.

Ed è a Ferentino lo storico verso di Orazio: SI TE GRATA QVIES ET PRIMAM SOMNVS IN HORAM DELECTAT, SI TE PVLVIS STREPITVSQUE ROTARVM, SI LAEDIT CAVPONA, FERENTINVM IRE IVBEBO; NAM NEQVE DIVITIBVS CONTINGVNT GAVDIA SOLIS …

Vedremo questa ed altre scritte, ma soprattutto la città – laboratorio della rinascenza post – Covid con il grande progetto di restauro del Teatro Romano.

Il Teatro Romano tra orti ed edifici antichi! Ma anche tra versi, cibi e banchetti!

C’è un teatro romano in mezzo agli orti! E’ a Ferentino e lo si vedrà nel Press Tour del 30 Maggio!

 “I resti del teatro, costruzione di una certa importanza nel tessuto urbano di età imperiale, nonché di una certa estensione, si sono conservati nei secoli negli orti delle famiglie Lolli e De Andreis e nelle fondazioni degli edifici circostanti.

L’edificio teatrale ha un emiciclo di 54 m di diametro con un’altezza di almeno m.12, realizzato in opera mista di specchiature di calcare in blocchetti rettangolari. Il muro di fondo a nord è arricchito con l’inserimento di nicchie alternate a pianta semicircolare e rettangolare. L’edificio sfrutta il pendio naturale del banco di travertino. Il meniano superiore invece – ha affermato Rachele Frasca, importante archeologa -  è edificato su camere di sostruzione in muratura. La scaenae frons e lo spazio dell’orchestra sono attualmente occupati da edifici post antichi, ormai fatiscenti nei cui scantinati sono ancora visibili le strutture pertinenti all’aditus, mentre l’altro simmetrico, a oriente, è visibile l’altro corridoio liberato dalle strutture moderne durante l’ultima guerra.

Generalmente il teatro è datato, in base alla tecnica costruttiva, tra la fine del I e gli inizi del II sec. d.C. tra Traiano e Adriano.

E’ stato scoperto un settore delle gradinate tagliate nel banco di travertino e, nonostante la roccia appaia sgretolata e fessurata, è percepibile in modo chiaro il lavoro per regolarizzarne il profilo in gradinate. Nelle prime quattro gradinate sono infatti presenti blocchi ancora in posto.

Nei lavori di pulizia sono stati individuati, in situ, 11 bolli laterizi finora inediti, pertinenti alla stessa officina e che offrono interessanti spunti di ricerca e che confermano l’orizzonte cronologico. Sette di questi bolli sono impressi sui bipedali sul muro di fondo e gli altri quattro sono visibili sul fondo del canale in laterizi.

A Ferentino è comprovata la presenza di 25 bolli laterizi.

Sulla base di queste premesse e in base all’importanza che riveste il monumento anche in relazione alle altre monumentali evidenze cittadine, lo spazio del teatro di Ferentino potrebbe diventare, da semplice area visitabile, un interessante laboratorio di recupero e rigenerazione urbana”.

Dunque un Museo diffuso, un eco – museo da vedere, filmare, amare! Un punto di ripartenza per l’Italia! Ben 26 siti archeologici di epoche diverse!!

Ma Ferentino sarà un viaggio continuo in più epoche. Entreremo in questi ambienti unici risalenti al XII sec. e sulla Grangia Urbana, Archeoclub d’Italia ha avviato un’accurata ricerca.

E’ possibile partecipare al Press Tour inviando richiesta a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo." target="_blank">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. posti in esaurimento ma stiamo valutando di ampliare la disponibilità.

Il 15 e 16 maggio 2021 ritornano le Giornate FAI di primavera.

Si tratta del maggiore evento culturale di piazza, che l’anno scorso non si è potuto svolgere e che quest’anno avrà luogo con le dovute prescrizioni anti COVID-19.

Anche il Comune di Torremaggiore ha aderito all’iniziativa culturale "Le Giornate FAI di Primavera”, grazie alla delegazione FAI di Foggia, e con la collaborazione delle Associazioni locali e le guide turistiche convenzionate. Nello specifico a Torremaggiore sarà possibile visitare, con guida specializzata, il sito archeologico di Fiorentino, il Castello Ducale e il suo Museo Civico.

A questo link è possibile prenotare la visita guidata al sito archeologico:

https://faiprenotazioni.fondoambiente.it/evento/castel-fiorentino-38870/?_ga=2.223570395.1747501520.1620638788-371139142.1590566314

La visita al sito archeologico trova il suo naturale completamento al Museo Civico di Torremaggiore, all’interno del Castello Ducale  De‘ Sangro, dove sono conservati i reperti degli scavi del sito. Anche qui è possibile fare visita guidata unitamente ad una degustazione di prodotti tipici.

Come da prassi e come tutti ormai sanno le delegazioni FAI –Fondo Ambiente Italiano- sono in grado di aprire 600 luoghi in 300 città. Il 50% dei luoghi sono all’aperto. È sicuramente un numero inferiore dei luoghi rispetto a quello del 2019, ma è purtuttavia un primo passo verso quella normalità a cui tutti anelano.

Sul sito del FAI, a questo link (https://faiprenotazioni.fondoambiente.it/) sarà possibile trovare tutte le indicazioni con l’elenco di tutte le mete possibili da visitare e con le dovute raccomandazioni per la sicurezza sanitaria.

«Nell’immaginario collettivo il giro d’Italia è un evento che inevitabilmente richiama appassionati di ciclismo e non, spettatori festanti che a bordo pista si accalcano  manifestando entusiasmo e offrendo supporto con calorosa claque. A causa dell’emergenza covid però foggia ospiterà il passaggio del giro d’Italia ma non potrà permettere la presenza fisica degli spettatori per questo il giovane designer Maurizio Sorbo della Living Project e Presidente della sezione UCAI di Foggia, grazie alla fiducia dimostrata dall’assessora Anna Paola Giuliani, ha realizzato iClaque un’installazione artistico sociale temporanea che adornerà Corso Garibaldi durante il passaggio dei ciclisti.
L’installazione, in fase di ultimazione, darà l’illusione di una folta presenza di spettatori che anziché fisica sarà sostituita dagli alberi già presenti sul viale che per l’occasione saranno personificati e addobbati con installazioni di colore rosa, il colore simbolo del giro d’italia ma anche evocativo di temi quali la speranza, l’espansione, lo sviluppo, e la crescita. Temi così cari alla città di Foggia.
Tre sono gli elementi caratterizzanti: il colore, la dinamicità visiva e la differenziazione.
  • Sono partito dall'analisi dei colori e di far predominare il colore rosa non solo perchè è il colore simbolico del giro d'italia, perchè avremmo potuto realizzarlo con il tricolore, ma anche perchè il Rosa è simbolo di speranza, è un colore positivo, di integrazione, che allevia i sentimenti più negativi (anche se per alcuni potrebbe comunque non funzionare). Per tanto ho scelto di dare varie gradazioni del rosa sia per una questione tecnica e non rendere l'installazione "flat" ma anche per una questione sociale per identificare la diversità di ognuno di noi. Ricordiamo che questa installazione  nasce come opera che utilizza gli alberi presenti nel viale per sostituire i tifosi che non potranno essere peresenti per via delle restrizioni COVID. Rappresenterò la diversità degi spettatori non presenti partendo proprio dalla naturale diversità degli alberi del viale, chi ha il tronco più stretto, chi più largo, chi curvo ecc... in questa integrazione naturale abbiamo voluto personificarli con colorazioni diverse come saremmo stati noi a bordo pista. 
  • La trama a spirale alle fasce di tessuto sono state pensate, in una visione dinamica dell'installazione, sia per ricordare il Trofeo del Giro d'Italia sia per una questione significativa che riprende il tema della speranza come il Rosa, di espansione, di sviluppo, di crescita...quella che si augura per la nostra città. 
  • Con la differenzianzione ho continuato a tracciare il solco unico della integrazione lasciando che le strisce di tessuto non fossero perfettamente applicate come opera industriale, ma che fossero appositamente diverse e quasi "approssimate". E' uno dei temi sociali che ci tocca molto da vicino quello del pensiero unico, dell'omologazione sociale del disprezzo del diverso, del meno bello, ma se guarderemo bene l'installazione da un punto lontano e in assenza di distrazioni ottiche trova il suo giusto fascino e tutto diventa armonico grazie ad un ottica d'insieme.

    E' l'invito che faccio ad ognuno di noi che possiamo approcciarci alla nostra società con un ottica di integrazione e non di emarginazione e di discriminazione come sono certo susciterà questa opera.
    Buon Giro d'Italia a tutti e un grazie specialissimo all'Assessore Anna Paola Giuliani, per la fiducia dimostrata, per la sensibilità artistico-sociale e la pazienza profusa nonostante i mille problemi personali e impegni istituzionali». 

Il Prof. Giuliano Volpe ha voluto condividere con noi un suo articolo pubblicato sul suo blog dell'huffingtonpost.it, cui è la fonte.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dovrebbe rappresentare una grande occasione di sviluppo sostenibile, di transizione ecologica, di cambiamento reale per il nostro Paese. Non è sufficiente investire molte risorse per ottenere risultati positivi, se non si modificano procedure, modelli e soprattutto mentalità. Il Piano dovrebbe soprattutto evitare di compiere gli stessi errori del passato.

Un grave errore si rischia di farlo, stando alle bozze di un DL del Ministero Transizione Ecologica, per un paradosso, in nome dell’ecologia e delle energie pulite e rinnovabili, un articolo, denominato “Norme di semplificazione in materia di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”. Questo prevede, infatti, sia il ricorso al silenzio-assenso (vecchio vizio l’uso di questo strumento rozzo in nome della velocizzazione delle procedure) sia, soprattutto, il parere delle Soprintendenze solo ed esclusivamente in riferimento ad aree già sottoposte al vincolo o, al massimo, nel caso in cui la Soprintendenza “verifichi che l’impianto ricade in aree interessate da procedimenti di tutela ovvero da procedure di accertamento della sussistenza di beni archeologici in itinere alla data di presentazione dell’istanza di autorizzazione unica”.

Inoltre, prevede che la Soprintendenza non intervenga nei “procedimenti di autorizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili da realizzare in aree contermini a quelle sottoposte a tutela” ai sensi del Codice dei beni culturali e paesaggistici. Che significa tutto ciò, spogliato dal linguaggio tecnico e burocratico? Significa che si potrà proteggere solo ciò che già si conosce grazie a indagini già effettuate in passato, tanto che le procedure di tutela sono in corso, oltre ovviamente ai siti già ‘vincolati’: bella concessione! Si pensava addirittura di presentare richieste per impianti eolici o fotovoltaici in un’area archeologica già nota (magari anche nell’area del foro di Pompei o davanti al Colosseo)?

Si ignora forse che il territorio italiano è costellato da migliaia di siti archeologici ancora del tutto sconosciuti e inediti? Per questo motivo è stata introdotta da vari anni l’archeologia preventiva, necessaria per acquisire informazioni prima ancora di elaborare un progetto e di effettuare lavori pubblici, grazie alle indagini diagnostiche preliminari effettuate proprio per evitare o limitare al massimo il rischio di un doppio danno: il blocco dei lavori, con inevitabili ritardi e aggravio di costi, e/o la distruzione di patrimonio archeologico.

In Francia da decenni opera un Istituto Nazionale per l’Archeologia Preventiva (INRAP), che impiega migliaia di archeologi e tecnici (molti anche italiani) e sviluppa un’azione eccellente di conoscenza e tutela del patrimonio e di supporto alla realizzazione delle opere pubbliche e private. In Italia invece di dotarci di strutture analoghe, che, tra l’altro, darebbero lavoro a tanti ottimi professionisti dei beni culturali, si pensa di prendere la scorciatoia (ma sarà tale?) del silenzio assenso e della riduzione delle misure di tutela, della conoscenza e della valorizzazione del patrimonio culturale.

Cosa succederebbe se durante i lavori per impiantare una pala eolica si dovessero intercettare resti archeologici? Ovviamente ci sarebbe il blocco dei lavori con ritardi del cantiere e interventi di scavo condotti in emergenza: chi ci guadagna? Non il patrimonio che sarebbe irrimediabilmente danneggiato e nemmeno l’impianto di energia rinnovabile che subirebbe ritardi maggiori rispetto a quelli che si teme ci siano effettuando le ricerche prima. Anche in archeologia, come nella salute, prevenire è meglio che intervenire a posteriori.

Sia ben chiaro: gli archeologi non sono da confondere con i ‘signor no’ a prescindere, non sono talebani di una malintesa tutela intesa come immobilizzazione. Gli archeologi vorrebbero contribuire alla modernizzazione del Paese, alla sua vera svolta ecologica (spogliata però dai rischi di interessi speculativi che possono nascondersi anche dietro il green), alla creazione di economia sana e pulita, alla realizzazione di migliori infrastrutture pubbliche: ma non a scapito del patrimonio, della storia, della memoria, della cultura. È un grande errore porre in conflitto energie rinnovabili e patrimonio, ecologia e cultura!

Si dotino le strutture di tutela e di ricerca di personale e di mezzi adeguati, si dia vita a carte del potenziale archeologico e a sistemi informativi territoriali integrati nei quali riversare tutte le informazioni da mettere a disposizione di chi opera nella trasformazione del territorio (enti locali, professionisti, imprese, ecc.), si creino, inoltre, le condizioni per il lavoro di molti archeologi professionisti dotati di notevoli competenze, si favoriscano, infine, le forme di collaborazione tra soprintendenze e università, le cui ricerche sul campo rappresentano un prezioso patrimonio di conoscenza da mettere a disposizione, oltre che per la formazione e la ricerca, anche della tutela e della valorizzazione.

Il Ministero della Cultura non potrà certamente far approvare queste procedure che ci auguriamo siano rapidamente modificate. L’archeologia preventiva è una risorsa non un fastidioso intralcio.

“E’ come se un filo indissolubile unisse i vertici della Puglia, creando un polo dell’arte che deflagherà nel panorama nazionale: la Contemporanea d’Arte di Giuseppe Benvenuto porterà a Bari una ricca retrospettiva del Maestro Renato Guttuso».

E' l'inizio della valutazione che il Prof. Vittorio Sgarbi, critico internazionale di arte, ha cementato nell'Olimpo delle mostre la "Contemporanea Galleria d’Arte" di Giuseppe Benvenuto.

"Quaranta opere visitabili dal 13 aprile al 13 giugno : l’esposizione proporrà percorsi che toccheranno l’intera produzione artistica di Guttuso, spaziando da chine a tempere, a olii nei quali la potenza del colore e la padronanza dello strumento pittorico, tipici del Maestro, evidenzieranno il suo eclettismo e la sua unicità.

Sarà un viaggio a diverse velocità, che porterà il fruitore finanche in Egitto per degli appunti di viaggio nei quali si scorgerà la dinamicità, l’innovatività del grande artista.

Con un’attenzione particolare all’inquietudine Guttusiana di un comunista che ha abitato in un voluttuario palazzo settecentesco, basculando tra le lusinghe di una moglie e le vampate di una amante. Sarà proprio quel flusso che animerà il confronto sulla religione che ci condurrà inevitabilmente a riflettere sul mistero inspiegabile di una conversione inaspettata ed inattesa.

Una vita teatrale, come i suoi ridondanti bozzetti nei quali trasfigurare quello che si vorrebbe essere e che, purtroppo, non si è; in un gioco di onirici mutamenti che appariranno nella vita come quella tigre che solca i passi dinanzi una delle mitiche scalinate delle sontuose ville di Bagheria, care al Maestro.

Sensazioni che verranno trasferite in ognuno degli spettatori dai volti colmi di sentimento e di emozione, catturati nelle loro storture e nelle loro inimitabili visioni quasi in pose di picassiana memoria. Soggetti che inevitabilmente si legheranno ai luoghi tanto cari al Maestro quasi da costituire la sua cifra stilistica: i tetti che portano l’arte a toccare il cielo della perfezione perchè, come diceva Renato Guttuso nel 1980, “la pittura è una lunga fatica di imitazione di ciò che si ama” ha concluso Sgarbi, dopo aver confermato il suo interesse verso chi da anni si prodiga per la cultura e l'arte a Foggia, in Puglia e in tutta Italia.

 

Il Nucleo Carabinieri TPC di Bari, nell'ambito delle numerosissime attività investigative avviate sui territori di Puglia e Basilicata e spesso conclusesi in altre regioni italiane o all’estero, ha restituito nel 2020, al patrimonio culturale nazionale, beni archeologici, antiquariali e di arte contemporanea che rischiavano di essere definitivamente dispersi. Le attività delinquenziali connesse ai beni culturali, infatti, hanno sì risentito della crisi pandemica, ma hanno trovato un florido sbocco nel commercio illecito a mezzo e-commerce.

Sotto l’aspetto repressivo, le investigazioni a contrasto delle aggressioni al patrimonio culturale pugliese e lucano concluse lo scorso anno, hanno consentito il deferimento all’Autorità Giudiziaria di 90 persone per i reati di ricettazione, violazioni in materia di ricerche archeologiche, detenzione di materiale archeologico, contraffazione di opere d’arte, violazioni in danno del paesaggio ed altre tipologie di reati previste dal Codice dei beni Culturali e del paesaggio e dal Codice Penale.
28 sono state le perquisizioni domiciliari e locali eseguite a seguito degli esiti investigativi delle indagini.

Nell’arco dei dodici mesi sono stati complessivamente sequestrati 1.329 beni (contro i 531 del 2019), di cui 126 di tipo antiquariale, archivistico e librario, 19 reperti paleontologici, 1.181 reperti archeologici e 3 opere d’arte contraffatte, per un valore economico stimato in € 1.530.000 per i beni autentici e di € 7.000 per quelli contraffatti, qualora immessi sul mercato come originali.
Particolare impulso è stato dato alla tutela delle aree archeologiche. Infatti, il fenomeno che ancora oggi minaccia maggiormente il patrimonio culturale in Puglia e in Basilicata è sicuramente lo scavo clandestino che alimenta un traffico di importanti proporzioni, intorno al quale ruotano enormi interessi economici e commerciali. E’ da queste due regioni, del resto, che gran parte dei reperti archeologici nazionali (spesso di inestimabile valore storico-culturale) vengono illecitamente trasferiti e venduti all’estero. In tale quadro, nel 2020, sono state adottate misure tese all’identificazione sia dei diretti responsabili degli scavi clandestini che dei fruitori dei beni archeologici estirpati dal territorio. Le molteplici iniziative investigative hanno consentito il deferimento all’Autorità Giudiziaria di 6 persone per lo specifico reato di scavo clandestino. L’attento monitoraggio di siti e-commerce ormai divenuti, come detto, canale preferenziale per la compravendita di arte, ha permesso il recupero di 1.181 reperti archeologici databili IV- II sec. a.C. dei quali 871 monete di natura archeologica e il contestuale deferimento all’Autorità Giudiziaria di 66 persone per impossessamento e detenzione illecita di beni culturali appartenenti allo Stato.

Nell’ambito del settore antiquariale ed in particolare di quello archivistico e librario, sono stati rinvenuti e sequestrati 240 documenti antichi (databili nel periodo tra il XVI e il XIX sec.), trafugati dall’Archivio Diocesano di Bisceglie. Le indagini hanno consentito di deferire all’A.G. il responsabile per ricettazione. Beni archivistici e bibliografici, di rilevantissimo valore storico e culturale, del valore commerciale stimato in 400.000 (quattrocentomila) euro, saranno presto restituiti alla comunità.

Di particolare rilevanza, per importanza storico-culturale, è anche il recupero di uno stemma araldico in marmo, bianco risalente al XVIII secolo, trafugato in data antecedente al 1992 da un palazzo del centro storico di Bisceglie (BT) e rinvenuto, a seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani, in vendita presso un antiquario di Riva del Garda (TN).

In materia di tutela del paesaggio sono state incrementate le attività finalizzate a perseguire la realizzazione di opere edilizie abusive o realizzate in difformità rispetto ai progetti approvati in centri storici o comunque in aree sottoposte a vincolo. In tale contesto sono state denunciate 21 persone.

Il costante impegno profuso dai militari del Nucleo TPC di Bari ha permesso, altresì, di esprimere un’efficace e coordinata azione preventiva e di controllo in Puglia e Basilicata, così riepilogata:

  • 108 controlli a esercizi commerciali, mercati e fiere di oggetti antiquariali;
  • 5 verifiche alla sicurezza anticrimine di musei, biblioteche ed archivi congiuntamente agli organi periferici del Ministero della Cultura (MiC) con la finalità di individuare eventuali punti di criticità sui sistemi di difesa passiva;
  • 86 controlli nelle aree archeologiche ritenute potenzialmente più esposte alle aggressioni criminali, svolti congiuntamente al personale delle Soprintendenze, del 6° Nucleo Elicotteri di Bari e dell'Arma Territoriale e dei Carabinieri Forestali;
  • 109 controlli su aree tutelate da vincoli paesaggistici;
  • 1.066 controlli di beni culturali nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti.
    Nel 2020, sono stati consumati appena 8 furti su beni culturali (13 l’anno precedente), di cui 2 ai danni di istituti religiosi (come l’anno precedente).

In anteprima la notizia della mostra a Siena "Masaccio, Madonna del solletico. L’eredità del Cardinal Antonio Casini principe senese della Chiesa".

A partire dal prossimo 22 maggio si apre all’interno del Complesso monumentale del Duomo di Siena, la mostra dedicata alla committenza del cardinal Antonio Casini, vescovo di Siena tra il 1408 e il 1426, un principe della Chiesa al centro della politica religiosa del suo tempo, tanto da essere definito ‘l’altro papa’ da un diplomatico senese. Fra le opere appartenute all’insigne umanista e teologo si segnala la Madonna col Bambino, detta ‘del solletico’, di Masaccio, tangibile segno del legame intenso del Casini con la Vergine Maria, prestito generosamente concesso dal direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike D. Schmidt, alla Fabbriceria senese. L’esposizione è stata promossa dall’Opera della Metropolitana, Rettore Guido Pratesi, con la collaborazione dell’Arcidiocesi di Siena – Colle di val d’Elsa – Montalcino, della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto, Arezzo, della Biblioteca comunale degli Intronati e organizzata da Opera Laboratori.

Pagina 24 di 31
Dicembre 27, 2023 1238

Una notte tutta rock a Monte Sant’Angelo

in Attualità by Redazione
Musica per tutti i giovani e simpatizzanti del rock, quella proposta nella "Notte dei rocker viventi" il 30 dicembre 2023,…
Dicembre 27, 2023 964

Incidenti stradali 2023 in Puglia. Per la prima volta non…

in Attualità by Redazione
Il punto semestrale del Cremss-Asset: nei primi sei mesi del 2023 dati in linea con quelli del 2022. In totale 4.344 sinistri con…
Dicembre 27, 2023 829

La pace con un concerto natalizio ad Andria

in Attualità by Redazione
La consigliera delegata alle Politiche Culturali Grazia Di Bari invita al Concerto di Natale per la Pace dell’Orchestra da Camera…
Dicembre 27, 2023 765

La lunga attesa dei minori negli hotspot del sud Italia.…

in Attualità by Redazione
Novantasei giorni, tanto è passato dal momento in cui J., minore straniero non accompagnato di 16 anni, di origini camerunensi,…
Dicembre 27, 2023 941

“Un’opera strategica per lo sviluppo del Gargano”.…

in Notizie Gargano by Redazione
Aggiudicato da Anas l’appalto denominato “S.S. 89 Garganica – Lavori di realizzazione della viabilità di San Giovanni Rotondo e…
Dicembre 27, 2023 803

Foggia. Dopo l’era commissariale la prima seduta cittadina…

in Politica by Redazione
Erano due anni che al Comune di Foggia non si celebrava il Consiglio comunale. Il primo, del tutto dovuto per ufficializzare la…
Dicembre 27, 2023 1117

Al Giordano riparte la cultura. Stagione teatrale colma di…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
«Una stagione teatrale allestita in tempi strettissimi, grazie all'impegno dell'ufficio cultura, alla collaborazione del Teatro…
Dicembre 27, 2023 850

Derby Taranto- Foggia e incendio allo Iacovone. Domiciliari…

in Notizie Capitanata by Redazione
Era il 03 settembre 2023, quando il Foggia nella sua prima partita di campionato di Lega Pro, girone C, allo stadio Iacovone uscì…
Dicembre 27, 2023 921

Comune di Foggia, sede via Gramsci. Contenzioso chiuso e lo…

in Notizie Capitanata by Redazione
fonte: Comune di Foggia. De Santis ed Emanuele: “Accogliamo questa sentenza con grande soddisfazione”. Vittoria del Comune di…
Dicembre 27, 2023 716

Sanità pediatrica. Crisi al Giovanni XXIII di Bari. Azione:…

in Attualità by Redazione
“L’ospedale pediatrico Giovanni XXIII è in grave crisi, per cui è l’ora di una vigorosa iniziativa riformatrice, per agganciarlo…
Dicembre 26, 2023 1076

Monte Sant’Angelo splende con Madame Opera, regina degli…

in Notizie Gargano by Redazione
Saranno due serate all’insegna di colori e luci, musica e spettacolo, e tanto divertimento, con un evento eccezionale che a…
Dicembre 26, 2023 1112

Una “prima fotografica” molto solidale. “Diversa-mente…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
Quella del 06 dicembre 2023 è stata la prima serata di “Diversa-mente Insieme”, corso dedicato alla fotografia con obiettivo…
Dicembre 26, 2023 1111

La Sindaca abbellisce, il cittadino sfregia. I fiori…

in Notizie Capitanata by Redazione
Due casi similari di estirpazione di fiori natalizi nel centro cittadino. E tutte e due per mano di cittadini, contravvenendo sia…
Dicembre 24, 2023 1212

Da Foggia al Gargano passando per gli States. Le opere di…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
Lo avevamo già conosciuto su questa testata giornalistica, e continueremo a farlo perché l’arte “Made in Capitanata” va diffusa,…
Dicembre 23, 2023 1148

Foggia, Natale 2023. Viabilità urbana del 24 dicembre

in Notizie Capitanata by Redazione
I provvedimenti riguardano la circolazione per il 24 dicembre 2023 dalle ore 09:00 alle ore 21:00. Nella Città di Foggia, come da…
Dicembre 23, 2023 1047

Rispetta la natura. Il decalogo natalizio di Plastic Free

in Attualità by Redazione
Luci, decorazioni, riunioni di famiglia con pranzi e cene di rito ma soprattutto regali. Le festività natalizie oltre ai nobili…
Dicembre 23, 2023 951

Oltre 2000 ordinanze questorili in Capitanata. Il…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
La Polizia di Stato di Foggia nell’anno 2023, nell’ambito della pianificazione e predisposizione di specifici servizi volti alla…
Dicembre 23, 2023 763

Fuochi d’artificio illegali e merce varia sequestrati a…

in Notizie Gargano by Redazione
Sono oltre 50.000 gli articoli natalizi pericolosi sequestrati, unitamente a circa 5.500 fuochi d’artificio, dai finanzieri della…
Dicembre 23, 2023 1029

Rocambolesco inseguimento a Pesaro di un corriere della…

in Attualità by Redazione
fonte: NOCPress. Si ferma all’ALT della Polizia, fugge e dopo un rocambolesco inseguimento di circa 2 km si schianta contro…
Dicembre 22, 2023 764

"Gli Amici di San Pio" a Natale all'Angelo Blu, al fianco…

in Attualità by Redazione
Un abbraccio per trasferire calore ed emozioni anche se non si saprà mai cosa provocherà in chi lo riceverà… Natale è vicino, ma…
Dic 22, 2023 818

Tony di Corcia e il mito di Mina, le sue canzoni per dire la vita

in Attualità by Redazione
Mercoledì 27 dicembre, ore 18, nella Sala Fedora del Teatro U. Giordano di Foggia.…
Dic 22, 2023 750

“Spinnaker”, l’operazione contro l’attività illegale della pesca della Guardia…

in Notizie Gargano by Redazione
La Guardia Costiera conferma il proprio impegno - in dipendenza funzionale dal Ministero…
Dic 22, 2023 1142

Vito Rubino, il triatleta che esalta il Gargano

in Attualità by a cura di Matteo Simone, Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
L'estate sembra essere un buon periodo per trascorrere alcuni giorni in Puglia,…
Dic 22, 2023 972

Foggia. Al Gino Lisa stanziati 10 milioni di euro a sostegno del regime SIEG

in Politica by Redazione
Sull’aeroporto “Gino Lisa” di Foggia la Regione Puglia moltiplica i suoi impegni,…
Dic 22, 2023 1052

Foggia, concittadini emigrati che rientrano. Accolti da Italia del Meridione…

in Politica by Redazione
Le segreterie cittadine e provinciali di IdM, unitamente alla rappresentanza consiliare…
Dic 22, 2023 926

A Roseto Valfortore il Centro territoriale di prima accoglienza della fauna…

in Notizie Capitanata by Redazione
Con l’approvazione della convenzione tra la Regione Puglia e il comune di Roseto…
Dic 22, 2023 800

Viabilità Capitanata. Traffico alternato sulla SP5 al km 1+095 per lavori

in Notizie Capitanata by Redazione
Il Dirigente del Settore Viabilità della Provincia, ing. Luciano Follieri con Ordinanza…
Dic 22, 2023 1021

Da Caravaggio a José de Ribera. Monte urge di una Pinacoteca o un Museo d’Arte

in Cultura by a cura del prof. Giuseppe Piemontese, storico locale della “Società di Storia Patria per la Puglia
La presentazione dell’ultima edizione del libro di Michele Cuppone su “Caravaggio, la…
Dic 22, 2023 805

San Severo è Capitale Italiana della Gentilezza 2024

in Notizie Capitanata by Redazione
E’ avvenuto il 17 dicembre 2023 a Novara, in Piemonte, in maniera ufficiale, il passaggio…
Dic 22, 2023 825

Di che pasta siamo fatti? Dagli spaghetti ai fusilli l’Unione Italiana Food…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
Un'indagine Nielsen rivela le preferenze degli italiani in fatto di pasta. Nella…
Dic 22, 2023 938

Donatori sangue, la Regione Puglia firma convenzione con associazioni e…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
Nella giornata odierna il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha…
Dic 22, 2023 764

Puglia, Servizio Civile. Ammessi i progetti Anci per 446 giovani volontari…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
Con la pubblicazione odierna da parte del Dipartimento Politiche giovanili e SCU del…

BANNER 2   News Gargano 1150x290

FABS2022 long animate

 

 

Top
Этот шаблон Joomla был скачан с сайта ДжуМикс.