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"La messa in rete per usi liberi ed anche commerciali dell'insieme del patrimonio delle immagini, del patrimonio culturale pubblico, farebbe si che queste verrebbero di fatto sottratte al mercato. Nel momento in cui che sono a disposizione di tutti, nessuno se ne può appropriare, tutti possono liberamente usarle. Se si entra in questa ottica si capisce che la battaglia per la liberalizzazione delle immagini diventa una battaglia di democrazia della cultura". Con questo bell'intervento del Prof. Daniele Manacorda, che il Prof. Giuliano Volpe ha segnalato a questa Testata Giornalistica, proponiamo la sua intervista a cura di Wikimedia Italia “ A tu per tu con la conoscenza libera: il libero riuso delle immagini del patrimonio culturale”.

Quali conseguenze avrebbe la messa in rete delle immagini del patrimonio culturale pubblico in relazione al mercato e al loro libero utilizzo?
In questa intervista, il prof. Daniele Manacorda, esperto di politiche del patrimonio culturale, sottolinea come la battaglia per la liberalizzazione delle immagini è una battaglia per la democrazia della cultura, che a sua volta produce cultura, creatività e ricchezza.

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Con largo anticipo, ma non è mai troppo tardi e fa bene, che il gallerista Giuseppe Benvenuto, della Contemporanea Galleria d’Arte a Foggia, annuncia un evento che ha dello straordinario nello scenario artistico e culturale di tutta la Capitanata.
Dal 03 ottobre al 29 novembre 2020 la Contemporanea Galleria d’Arte ospiterà la mostra “Mario Schifano e la Pop Art in Italia”. Quadri del grande maestro Schifano con i componenti del gruppo di Piazza del Popolo in esposizione, da ammirare, da osservare nei particolari.
Organizzata da Giuseppe Benvenuto, con il patrocinio dei Lion Club Giordano di Foggia, interverranno istituzioni, critici d’arte, accademici delle Belle Arti.
L’appuntamento è per il 03 ottobre 2020, alle ore 18:30, presso la galleria a Foggia, in viale Michelangelo n° 65, per l'inaugurazione.

Biografia (fonte Wikipedia)
Mario Schifano (Homs, 20 settembre 1934 – Roma, 26 gennaio 1998) è stato un artista, pittore e regista italiano. Insieme a Franco Angeli e Tano Festa rappresentò un punto fondamentale della Pop Art italiana ed europea. Perfettamente inserito nel panorama culturale internazionale degli anni sessanta, era reputato un artista prolifico, esuberante ed amante della mondanità. L'abitudine alle droghe che durò per tutta la sua vita, gli valse l'etichetta di artista maledetto. Appassionato studioso di nuove tecniche pittoriche, fu tra i primi ad usare il computer per creare opere e riuscì a elaborare immagini dal computer e riportarle su tele emulsionate (le "tele computerizzate"). La prolificità dell'autore e l'apparente semplicità delle sue opere hanno portato alla diffusione di un grande numero di falsi, soprattutto dopo la sua scomparsa.

Il Maestro sarà presente sabato 12 e domenica 13 settembre per incontrare i suoi collezionisti.

Ancora una personale di pittura del Maestro Athos Faccincani. Dopo quella presente a Foggia con “Il Gargano e la luce”, e a Trani e Vieste con “Il Mediterraneo e la sua luce”, Taranto sarà la nuova location per i magici vivi e lucenti colori del Maestro.

Dal 12 al 27 settembre 2020, presso la Galleria Comunale del Castello Aragonese, con il Patrocinio del Comune di Taranto, Athos Faccincani sarà presente con circa 30 dipinti ad olio tra i più rappresentativi del nostro territorio.

Athos Faccincani regalerà a Taranto, nella Galleria Comunale del Castello Aragonese, una “personale” molto particolare: “Il Mediterraneo e la sua luce”. L’artista veronese presenterà circa 30 dipinti ad olio tra i più rappresentativi del nostro territorio. C’è chi l’ha definito maestro della natura, maestro del colore, della bellezza e chi ne ha parlato come il pittore che ha portato il turismo nel quadro. Tutti appellativi che limitano l’opera inconfondibile di Faccincani.
“Oggi la vivacità cromatica delle opere del maestro Faccincani è fortemente legata al Sud della nostra Italia e la Mostra costituisce un appuntamento importantissimo per apprezzare attraverso i paesaggi la cifra espressiva e pittorica che ne fa un tutt’uno con il territorio, con i suoi colori e il profumo del nostro Mediterraneo” Nella dichiarazione di Giuseppe Marrone, filosofo a critico d’arte, facilmente si intuisce lo strettissimo legame del maestro con Il Sud Italia.
Il maestro Faccincani afferma che: “Dipingere è avere la voglia di dare un’anima al luogo, di infondergli la gioia, la luce, il sole, i colori; perché debba parlare di sé a chi lo guarda esprimendo, attraverso la mia fantasia, il suo sogno”. È per questo forse che i quadri del Maestro, e la sua pittura impressionista, sono conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo. “Io amo particolarmente il nostro Sud, terra di cultura e di grandi paesaggi naturali. E sono molto legato al Mediterraneo per le sue bellezze autentiche, come ne ho viste in poche parti del mondo. Ma anche per la sua luce, per l’ottima cucina, e per la particolare cordialità".
“Il Faccincani nell’estensione del suo animo che è l’atto pittorico abbraccia con forza e carica espressiva il paesaggio che pone il fatto di un innamoramento, di una dedizione a questo soggetto che tramuta spinte emotive sospingendole verso l’alto cielo dell’atto pittorico stesso. Un cielo di costellazioni fatte di sogni e proiezioni di movimenti mnemonici che segnano una storicità, la vita del maestro, fatta di narrazioni concretamente volte ai fatti esistenziali del senso della vita stessa. Un moto che possiede la solidità espressiva di imprimere alla pennellata l’evocatività del ricordo, lo stigma di un sogno del passato, l’onirico che incontra se stesso e si fa forma”. Così suggerisce ancora Giuseppe Marrone.

BIOGRAFIA
Athos Faccincani nasce a Peschiera del Garda il 29 gennaio 1951. Negli anni 70 il giovane artista comincia a farsi notare per l’intensità espressiva delle sue figure. Gli viene così commissionata una mostra sulla Resistenza presso la Gran Guardia di Verona che gli frutterà la Medaglia di Cavaliere della Repubblica, consegnatagli dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Nel 1980, dopo un profondo cambiamento interiore, Faccincani decide di lasciarsi ispirare dalla Natura, che diventa la protagonista indiscussa della sua pittura. Da allora l’ascesa del Maestro del Colore si è estesa ben oltre i confini nazionali; tra le sue esposizioni internazionali più importanti quelle di New York, Boston, S. Antonio, Miami, San Francisco, Chicago, Los Angeles, Londra, Vienna, Tokyo, Madrid, Zurigo, Amburgo, Monaco, Sofia e Montecarlo. Innumerevoli anche i premi di cui è stato insignito durante la sua quarantennale carriera; fra gli ultimi, il premio Personalità Europea consegnatogli a Roma nel 2008.

La Direzione Regionale Musei Puglia comunica che, sabato 26 settembre, in coincidenza con le Giornate Europee del Patrimonio 2020, il Museo Archeologico di Egnazia sarà riaperto al pubblico.

Dopo 202 giorni di chiusura dall’8 marzo scorso, Egnazia riaprirà le porte del Museo, presentando un completo restyling degli spazi interni e dei servizi, nonché una esposizione rinnovata e ampliata. Alla visita del Parco archeologico, riaperto al pubblico già dal 2 giugno scorso, si aggiungerà, quindi, il nuovo percorso espositivo museale, parte di un intervento complesso e articolato finanziato con Fondi Strutturali Europei (PON Cultura e Sviluppo FESR 2014-2020). L’intervento prevede altre fasi di prossima realizzazione e ultimazione: il centro di prima accoglienza, la ristrutturazione degli spazi esterni e delle aree parcheggio, il nuovo itinerario archeologico di visita “Egnazia sotterranea”, l’illuminazione rinnovata e completa del Parco, nonché una nuova sezione di tipo “immersivo” della esposizione museale.

Al termine dei lavori di restauro, entro breve, anche il Museo Nazionale Archeologico di Manfredonia ed il Castello svevo di Trani apriranno le loro porte al pubblico, arricchiti di nuovi percorsi ed ambienti che daranno ai visitatori la possibilità di fruire di nuovi spazi, ampliando così l’offerta culturale proposta.

Al Castello di Trani, i lavori del PON “Cultura e Sviluppo FESR 2014/2020- Valorizzazione culturale per l’attrattività turistica del Castello di Trani”, oltre ai nuovi apparati tecnologici, permetteranno la fruizione di ambienti mai aperti prima, quali i camminamenti di ronda e le terrazze: elementi che riassegneranno all’architettura fortificata la possibilità di un nuovo sguardo all’ambiente urbano e al paesaggio, prima preclusi al pubblico.

A Manfredonia, invece, gli interventi, finanziati con il PON FESR 2014-2020 e i fondi rinvenienti POin 2007-2013 gestiti dal Segretariato regionale Mibact, consentiranno il completamento museografico, l’adeguamento impiantistico e il superamento delle barriere architettoniche.

Per entrambi i Monumenti prevediamo la riapertura entro l'autunno prossimo. Seguiranno successive comunicazioni relative alle date precise.

Doppio appuntamento in questa seconda metà di agosto 2020 per il MAT Museo dell'Alto Tavoliere, con il suo centro di documentazione SPLASH Archivio 'Andrea Pazienza'.

Il primo sarà in trasferta, domenica 23 agosto alle ore 21.00, a Viterbo, dove, nell'ambito dell'iniziativa ' UN'AVVENTURA ESTIVA A FUMETTI', organizzata dal Vitercomix, il dott. Antonello Vigliaroli, operatore culturale del MAT di San Severo FG, terrà una narrazione dal titolo ' IN PRINCIPIO ANDREA PAZIENZA', soffermandosi sulla vita artistica (e non) di Paz, nella sua terra d'origine, fra San Severo e il Gargano.A seguire dibattito con Puca Jeronimo Rojas Beccaglia, storico dell'arte e amico dell'archivio SPLASH. Coordina Marco Cannavò, direttore artistico di Vitercomix. La serata si svolgerà in piazza san Lorenzo a Viterbo.
L'accesso è gratuito con prenotazione obbligatoria, scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure tramite Whatsapp al 349 5774971.

Il secondo appuntamento è previsto giovedì 27 agosto, alle ore 11.30, con un live drawing del fumettista SUDARIO BRANDO all'interno della neonata area espositiva SPAZIO FUMETTO, durante il quale realizzerà un omaggio al mondo di Paz, che si andrà ad aggiungere agli oltre 70 già conservati ed esposti al MAT. Nel rispetto delle norme anti-COVID il live painting sarà trasmesso in diretta sulla pagina facebook del MAT Museo dell'Alto Tavoliere, al link https://www.facebook.com/museoaltotavoliere.

Francesco Sudario Brando Siena è uno tra i fumettisti più particolari e talentuosi in circolazione al momento, le cui opere da qualche anno riempiono la rete e fanno innamorare (e confondono) i fan per la loro particolarità e indecifrabilità. Dotato di uno stile personalissimo, una tecnica ineffabile, e un metodo di lavoro che rinuncia spesso e volentieri alla programmazione per affidarsi solamente all’istinto, Sudario rappresenta un personaggio atipico nel mondo dei comics nostrani, in quanto – per sua natura – tenta il più possibile di distaccarsi dalla figura dell’autore modaiolo, onnipresente, popolare, impegnato, compiacente verso i fans e verso gli editori: i suoi fumetti, infatti, riprendendo un concetto che fece storia qualche decina di anni fa, non sono meditati, non sono progettati a puntino per essere pubblicati o amati, non seguono le tendenze del momento, non sono colossali progetti di grande complessità, ma sono spessissimo brevi storie quanto più possibile frutto dell’ispirazione del momento, rivelandosi tanto geniali quanto privi di mezzi termini, incisivi quanto inetichettabili, personali e surreali.

Vita professionale:
-2015 “Crom, il Segreto dell'Acciaio”, edizioni Play Seven.
-2016 “I Tarocchi di Sudario Brando”, una personale reinterpretazione degli Arcani Maggiori.
-2017 “Chi è Sudario Brando?”, saggio illustrato sulle gesta web di Sudario Brando, per l'editore “Le PiccolePagine”.
Di recente ha collaborato con Sergio Bonelli Editore su “Dragonero Adventures”e con Bugs Comics, sulla rivista horror “Mostri”. Esordisce come autore completo nel 2018, con “FGIUS!”, edizioni Vitercomix”. Nel 2019 collabora con Alias Comics (il manifesto), con il personaggio di SUPERMARX.

Vi aspettiamo numerosi ai due eventi, invitandovi a partecipare numerosi di persona e virtualmente. Passate parola!!!

Da domani 17 agosto al 7 ottobre l’Opera della Metropolitana di Siena scopre il magnifico pavimento marmoreo della Cattedrale di Siena.

Un “cammino sicuro” anche per i visitatori che potranno ammirare il pavimento nel rispetto dei protocolli di sicurezza. Tra i servizi offerti saranno inoltre disponibili visite guidate durante le quali professionisti del settore, in varie lingue, condurranno i visitatori alla scoperta di questo straordinario capolavoro. La scopertura che si accompagna ai numerosi servizi è stata promossa dall’Opera della Metropolitana.

L’itinerario completo OpaSiPass consente, oltre la visita del Pavimento in Cattedrale, quella al Museo dell’Opera in cui si potranno ammirare, nella Sala delle Statue, i mosaici e le tarsie originali di Antonio Federighi con le Sette età dell’Uomo. Nella Sala dei Cartoni, il cui ingresso fiancheggia la magnifica Maestà di Duccio, è visibile la celebre pianta del Pavimento del Duomo delineata da Giovanni Paciarelli nel 1884, che permette di avere un quadro d’insieme delle tarsie e del percorso che, dall’ingresso, conduce fino all’altar maggiore. Il biglietto integrato prevede anche l’accesso alla cosiddetta “Cripta”, sotto il Pavimento del Duomo e al Battistero.

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Ulteriori informazioni:

In occasione della scopertura sarà possibile ammirare le tarsie lignee di Fra Giovanni da Verona, eseguite con una tecnica simile a quella del commesso marmoreo, con legni di diversi colori, raffiguranti vedute urbane, paesaggi e nature morte, armadi che mostrano gli scaffali interni con oggetti liturgici.

Il catalogo e la guida:

Il “catalogo” relativo alla scopertura del Pavimento della Cattedrale, alla Porta del Cielo, dal titolo Virginis Templum (Siena, Cattedrale, Cripta, Battistero), pubblicato in cinque lingue, guiderà il visitatore all’interno del Complesso monumentale del Duomo.

Percorso artistico:

Un viaggio simbolico alla ricerca dei più alti valori dello spirito umano: come in cielo, così in terra. Il prezioso tappeto di marmi è unico, non solo per la tecnica utilizzata, ma anche per il messaggio delle figurazioni, un invito costante alla sapienza, a partire dalle navate con i protagonisti del mondo antico, scarmigliate sibille e filosofi, fino ai soggetti biblici sotto la cupola, nel presbiterio e nel transetto.

Il pavimento è il risultato di un complesso programma iconografico realizzato attraverso i secoli, a partire dal Trecento fino all’Ottocento, oltre cinquanta in tutto, i cui cartoni preparatori furono disegnati da artisti, quasi tutti “senesi”, fra cui il Sassetta, Domenico di Bartolo, Matteo di Giovanni, Domenico Beccafumi, oltre che dal pittore umbro Pinturicchio, autore del celebre riquadro con il Monte della Sapienza, raffigurazione simbolica della via verso la Virtù come raggiungimento della serenità interiore, “un sentiero sicuro anche fra le onde” (Sap. 14,3).

Il percorso si apre con l’iscrizione d’ingresso, davanti al portale centrale, un invito a entrare “castamente” nel Virginis templum, la casa di Maria, testimonianza del forte legame che i cittadini senesi hanno da secoli con la loro ‘patrona’: Sena vetus civitas Virginis.

La Madonna si definisce anche come Sedes Sapientiae, sede di Sapienza e, subito dopo, la scritta è seguita dalla celebre tarsia con l’Ermete Trismegisto, il sapiente egiziano, il primo grande teologo dell’antichità.

Seguono filosofi come Socrate e Cratete nella tarsia del Pinturicchio, Epitteto, Aristotele, Seneca ed Euripide che corredano la Ruota della Fortuna e invitano al distacco dai beni terreni, futili, anzi ingombranti per dedicarsi al pensiero filosofico.

Si passa dunque all’itinerario biblico in cui Domenico Beccafumi, rispetto agli artisti delle precedenti generazioni, si avvale di nuovi modi stilistici rinnovando la tecnica del commesso marmoreo. L’artista invece di utilizzare pietre di vario colore accosta marmi di sfumature diverse rispetto alla tinta di base. Attraverso le gradazioni tonali del grigio-verde, Beccafumi riesce così a ottenere risultati sorprendenti di chiaro-scuro, in cui luci e ombre delineano le figure con una tale abilità artistica, da sembrare capolavori realizzati con la tecnica silografica o pitture monocrome.

Beccafumi compie tale rivoluzione nel fregio con Mosè fa scaturire l’acqua dalla roccia che si inserisce tra i due pilastri che sorreggono la cupola, verso il presbiterio. La fonte principale del soggetto è un passo dell’Esodo (17,1-7, ma si veda anche Numeri 20,1-13), in cui il popolo d’Israele, dopo la traversata del Mar Rosso, in marcia verso la terra promessa, è costretto a sopportare la mancanza d’acqua, fino al miracolo in cui Mosè percuoterà la roccia in Horeb, alla presenza degli anziani: «da essa sgorgherà acqua e il popolo berrà». Secondo l’interpretazione di san Paolo, nella prima lettera ai Corinti (10, 4), la pietra rappresenta il Cristo, dalla quale sgorga la salvezza per quegli uomini che attingono acqua dalla sua sorgente: «tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo».

Per prenotare la visita o per ulteriori informazioni +39 0577 286300 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Torna Alimentart, l'evento organizzato dalla CNA Confederazione Nazionale Artigianato Commercio PMI di Foggia in collaborazione con la Proloco di Vico del Gargano per promuovere i prodotti tipici, l’arte e l’artigiano del territorio.
Una versione rivisitata che vedrà mostre fotografiche, laboratori esperienziali legati alle produzioni agroalimentari locali, musica, convegni, videoproiezioni, un piccolo mercatino dei produttori e una passeggiata a senso unico nel percorso degli innamorati, tra i vicoli del centro storico di Vico del Gargano, uno dei borghi più belli d'Italia e paese dell'amemore e di San Valentino.
Venerdì 7 alle ore 18.00 il fotografo Pasquale d'Apolito accompagnerà i visitatori in una passeggiata fotografica, svelando i trucchi della fotografia per catturare al meglio gli scorci più caratteristici del borgo.
Numerose le attività che si svolgeranno in piazzetta Terra:
si partirà giovedì 6 agosto alle ore 21.00 con la presentazione del libro “Viconemi, storia e storie di un borgo garganico”.
Seguirà venerdì 7 alle ore 19.00 la presentazione del progetto “I laghi garganici e i centri storici”, che vedrà la presenza dell'associazione Puglia Autentica, al quale seguirà uno show cooking su “La cucina dei laghi del Gargano” a cura dello chef Mario Falco dell'associazione Cuochi Gargano e Capitanata.
Sabato 8 alle ore 20.00 la tecnologa alimentare e assagiatrice di oli Sabrina Pupillo accompagnerà i partecipanti al laboratorio sensoriale in un “Viaggio tra gli oli extra vergini di oliva monocultivar di Gargano e Capitanata”. A seguire, alle ore 21.30, il produttore ed enologo Manuel Di Nunzio effettuerà una degustazione guidata di vini.
Domenica 9 alle ore 18.00 ci sarà un laboratorio sull'extra vergine dedicato ai più piccoli a cura dell'agronomo Cosimo Damiano Guarini, autore del libro per bambini “La grande storia dell'ulivo”.
Alle 20.00 avrà luogo un convegno sull'agroalimentare con la partecipazione dell'ITS Agroalimentare Puglia, convegno in cui verrà presentato il corso ITS Agroalimentare in “Local Food Digital Marketing” di prossima attivazione a Vico del Gargano.
Al termine del convegno, a partire dalle 21.30, si terrà una Masterclass di Mixology a cura del bartender Riccardo Santovito che illustrerà ai presenti come preparare degli ottimi cocktails con i prodotti del Gargano. La mastercalss sarà svolta in collaborazione con il Consorzio di Tutela dell'Arancia del Gargano IGP e del Limone Femminello del Gargano IGP.

Per i laboratori sulle produzioni agroalimentari i posti sono limitati. Per info e prenotazioni: 320 3869243 (Sabrina Pupillo), anche whatsapp.

L'evento ha il patrocinio dell'assessorato alle attività produttive della Regione Puglia, del Comune di Vico del Gargano, del Parco Nazionale del Gargano, del GAL Gargano, del Consorzio di Tutela dell'Arancia del Gargano IGP e del Limone Femminello del Gargano IGP e dell'Associazione Puglia Autentica.

Da martedì 4 agosto il Museo Nazionale del Bargello riaprirà al pubblico: cittadini, turisti e amanti dell’arte in genere potranno nuovamente godere delle opere straordinarie custodite nel più antico edificio pubblico di Firenze.

Il piano di riapertura progressiva dei Musei del Bargello, avviato lo scorso due giugno con Palazzo Palazzo Davanzati e Cappelle Medicee e continuato nel mese di luglio con la Chiesa e il Museo di Orsanmichele, giunge ad agosto al suo punto culminante, aprendo al pubblico anche il museo più rinomato del complesso: il Museo Nazionale del Bargello.

Il Bargello è un vero e proprio pantheon della scultura rinascimentale fiorentina dove è possibile muoversi tra i capolavori di Michelangelo, lasciarsi sedurre dalle sculture di Donatello e del Verrocchio, ammirare l’ingegno die Della Robbia e la maestria di Cellini e Giambologna. È poi una magnifica cornucopia di smalti, avori, gioielli, tessuti e di innumerevoli oggetti d’arte decorativa. Ma è, soprattutto, uno dei luoghi più amati e affascinanti di Firenze.

Il Museo, istituito nel 1865, ha sede nel centro antico della città gigliata, all’interno di uno dei più antichi palazzi edificati, nella metà del XIII secolo, dalla florida e dinamica società comunale. È stato la sede delle principali magistrature cittadine, il podestà in primis, per poi diventare il palazzo del capo delle forze di polizia (il Bargello) e quindi luogo di detenzione. Una veste, quella carceraria, dismessa solo nell’Ottocento quando, a seguito della scoperta del più antico ritratto dedicato a Dante Alighieri dalla bottega di Giotto, venne completamente restaurato e trasformato nel primo museo nazionale del neonato stato italiano.

Dal 4 Agosto il Museo Nazionale del Bargello tornerà visitabile tutti giorni dalle 8.45 alle 13.30 osservando il turno di chiusura settimanale il martedì (ad eccezione della prima giornata di riapertura) e nella terza e quinta domenica di agosto (il 16 e il 30).

Per garantire la visita in sicurezza dovranno essere rispettate alcune semplici regole come il contingentamento degli ingressi (controllo della temperatura e massimo 150 visitatori per ora), le prescrizioni sanitarie rivolte ai visitatori (uso obbligatorio di mascherine).

La chiusura prolungata del Bargello al termine della prima fase del lock-down è stata determinata dalle nuove procedure di visita in sicurezza definite nel corso dell'emergenza sanitaria: per poter aprire al pubblico occorreva infatti realizzare un urgente intervento di rifacimento dei servizi igienici destinati al pubblico per garantirne la salubrità degli ambienti. Conclusi i primi lavori indifferibili nei bagni è stato quindi possibile programmare la riapertura delle porte ai visitatori che, però, troveranno sicuramente un Bargello diverso ad attenderli.

Mentre le sale espositive con i capolavori di Donatello, dei Della Robbia, di Verrocchio, di Michelangelo, di Cellini e di Giambologna presenteranno inalterato il loro charme originale, la visuale del cortile interno del palazzo sorprenderà sicuramente molti visitatori che, di fronte a un ampio ponteggio velato che cela parte delle pareti dell’edificio, potrebbero anche pensare a una sorta di omaggio postumo all’artista Christo e alle sue opere.

In realtà si tratta, più prosaicamente, del segno tangibile di un importante e delicato lavoro di restauro e manutenzione dell’edificio avviato nelle scorse settimane: al fine di ottimizzare il prolungato periodo di chiusura al pubblico, contemporaneamente al rifacimento dei bagni, la Direzione ha infatti avviato un’importante revisione conservativa del cortile interno del museo, delle facciate esterne e della torre medievale.

Sono fondamentali lavori di tutela e di messa in sicurezza di uno degli edifici più antichi e importanti di Firenze, finanziati dal Ministero per i beni, le attività culturali e per il turismo (MiBACT) e programmati per svolgersi garantendo comunque l’apertura al pubblico del museo. Si è iniziato dal Cortile, sfruttando al meglio la chiusura al pubblico per allestire tutti i ponteggi interni, poi si interverrà anche sulle facciate esterne del palazzo e sull’antica torre – in modo da operare, nel corso del prossimo anno, un ampio lavoro di restauro complessivo e di manutenzione di tutte le facciate del palazzo.

Tutti questi lavori, cui si accompagna la recente acquisizione degli ambienti della chiesa di San Procolo destinati a diventare un’ulteriore sede espositiva del museo, testimoniano la volontà di potenziare il ruolo centrale del Bargello all’interno dell’offerta culturale della città di Firenze.

Una centralità che deve partire proprio dal senso di appartenenza alla comunità cittadina e che il direttore dei Musei del Bargello, Paola D’Agostino, sottolinea con queste parole: «Il Bargello non è solo uno dei musei più belli di Firenze: è parte imprescindibile della sua storia e vuole consolidare la sua centralità anche nella vita cittadina contemporanea. È importante rafforzare, specie in questo delicato momento storico, il rapporto del museo con la filiera culturale, produttiva e commerciale di Firenze. Per questo stiamo organizzando una serie di incontri con quanti operatori nel settore della ricerca storico-artistica, nel turismo ma anche con gli esercenti commerciali che operano intorno al museo. Partiremo proprio da questi ultimi, che sono tra quanti hanno sofferto maggiormente gli effetti dell’emergenza e la drastica riduzione dei flussi turistici, organizzando per l’inizio settembre uno specifico incontro in cui vorrei invitare al museo tutti i commercianti di via del Proconsolo, via Ghibellina e dell’area intorno alla Piazza San Firenze, per raccontare loro i prossimi progetti del Bargello e accompagnarli in una visita alla riscoperta dei suoi tanti capolavori e tesori, a volte poco noti. Ma, soprattutto, credo che questo tipo di incontri sia essenziale anche per noi: un modo per ascoltare le loro proposte e i loro suggerimenti».

Ma, prima ancora di incontrare i commercianti e i professionisti della cultura e del turismo, Paola D’Agostino accoglierà al Bargello, martedì 4 agosto alle 10.30, i visitatori e i giornalisti interessati (sempre graditi ospiti), per rispondere alle domande sui progetti in corso e raccontare, percorrendo insieme le sale del museo, le bellezze senza tempo del Bargello.

Ancora una personale di pittura del Maestro Athos Faccincani. Dopo quella presente a Foggia con “Il Gargano e la luce”, e a Trani con “Il Mediterraneo e la sua luce”, Vieste sarà la nuova location per i magici vivi e lucenti colori del Maestro.

Dall'1 al 31 agosto 2020, presso “Marina Piccola”, Piazza Kennedy 14, con il Patrocinio del Comune di Vieste, Athos Faccincani sarà presente con circa 30 dipinti ad olio tra i più rappresentativi del nostro territorio e in particolare del Gargano.

Athos Faccincani regalerà a Vieste una “personale” molto particolare: “Il Mediterraneo e la sua luce”. L’artista veronese presenterà circa 30 dipinti ad olio tra i più rappresentativi. C’è chi l’ha definito maestro della natura, maestro del colore, della bellezza e chi ne ha parlato come il pittore che ha portato il turismo nel quadro. Tutti appellativi che limitano l’opera inconfondibile di Faccincani.
“Oggi la vivacità cromatica delle opere del maestro Faccincani è fortemente legata al Sud della nostra Italia e la Mostra costituisce un appuntamento importantissimo per apprezzare attraverso i paesaggi la cifra espressiva e pittorica che ne fa un tutt’uno con il territorio, con i suoi colori e il profumo del nostro Mediterraneo” Nella dichiarazione di Giuseppe Marrone, filosofo a critico d’arte, facilmente si intuisce lo strettissimo legame del maestro con Il Sud Italia.
Il maestro Faccincani afferma che: “Dipingere è avere la voglia di dare un’anima al luogo, di infondergli la gioia, la luce, il sole, i colori; perché debba parlare di sé a chi lo guarda esprimendo, attraverso la mia fantasia, il suo sogno”. È per questo forse che i quadri del Maestro, e la sua pittura impressionista, sono conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo. “Io amo particolarmente il nostro Sud, terra di cultura e di grandi paesaggi naturali. E sono molto legato al Mediterraneo per le sue bellezze autentiche, come ne ho viste in poche parti del mondo. Ma anche per la sua luce, per l’ottima cucina, e per la particolare cordialità".
“Il Faccincani nell’estensione del suo animo che è l’atto pittorico abbraccia con forza e carica espressiva il paesaggio che pone il fatto di un innamoramento, di una dedizione a questo soggetto che tramuta spinte emotive sospingendole verso l’alto cielo dell’atto pittorico stesso. Un cielo di costellazioni fatte di sogni e proiezioni di movimenti mnemonici che segnano una storicità, la vita del maestro, fatta di narrazioni concretamente volte ai fatti esistenziali del senso della vita stessa. Un moto che possiede la solidità espressiva di imprimere alla pennellata l’evocatività del ricordo, lo stigma di un sogno del passato, l’onirico che incontra se stesso e si fa forma”. Così suggerisce ancora Giuseppe Marrone.

BIOGRAFIA
Athos Faccincani nasce a Peschiera del Garda il 29 Gennaio 1951. Negli anni 70 il giovane artista comincia a farsi notare per l’intensità espressiva delle sue figure. Gli viene così commissionata una mostra sulla Resistenza presso la Gran Guardia di Verona che gli frutterà la Medaglia di Cavaliere della Repubblica, consegnatagli dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Nel 1980, dopo un profondo cambiamento interiore, Faccincani decide di lasciarsi ispirare dalla Natura, che diventa la protagonista indiscussa della sua pittura. Da allora l’ascesa del Maestro del Colore si è estesa ben oltre i confini nazionali; tra le sue esposizioni internazionali più importanti quelle di New York, Boston, S. Antonio, Miami, San Francisco, Chicago, Los Angeles, Londra, Vienna, Tokyo, Madrid, Zurigo, Amburgo, Monaco, Sofia e Montecarlo. Innumerevoli anche i premi di cui è stato insignito durante la sua quarantennale carriera; fra gli ultimi, il premio Personalità Europea consegnatogli a Roma nel 2008.

Ieri, martedì 28 luglio 2020, presso il MAT Museo dell’Alto Tavoliere di San Severo (FG) è stato inaugurato un nuovo spazio permanente, dedicato al mondo del fumetto e, in particolar modo, al geniale Andrea Pazienza. Da oggi SPAZIO FUMETTO è regolarmente visitabile, sempre SU PRENOTAZIONE, nel rispetto delle norme di sicurezza prescritte per i musei, finalizzate al contenimento ed al contrasto del virus Covid-19.

“Spazio Fumetto” nasce con l’intento di creare un’area espositiva all’interno del museo, strettamente legata alle attività del centro di documentazione SPLASH Archivio “Andrea Pazienza”, sezione del MAT attiva dal 2015 nella promozione e nella divulgazione del medium fumetto attraverso visite guidate, approfondimenti tematici, laboratori didattici, corsi di disegno, incontri e workshop con autori, mostre, collaborazioni con fiere del fumetto e manifestazioni culturali, su tutto il territorio nazionale.

Il nuovo spazio espositivo è destinato sia a ospitare in modo permanente i disegni donati al MAT dagli autori partecipanti alla mostra collettiva “Buon Compleanno Paz!” (MAT, San Severo, 22 maggio - 20 novembre 2016), sia come area per mostre temporanee personali e collettive legate al mondo del fumetto e dell’illustrazione.

Nel neonato “Spazio Fumetto” sono visibili ben sessantasei opere dedicate a Paz da parte di svariati autori del mondo del fumetto, della satira e dell’illustrazione italiana: Simone Angelini, Stefano Antonucci, Alessio Atrei, Stefano Babini, Luca Bertelè, Vincenzo Bizzarri, Pino Borselli, Andrea Buongiorno, Dario Campagna, Giancarlo Caracuzzo, Marco Careddu, Onofrio Catacchio, Marco Cazzato, Alberto Corradi, Paolo Cossi, Marco Dambrosio Makkox, Manuel De Carli, Gian Marco De Francisco, Giulio De Vita, Andrea Dentuto, Stefano Disegni, Francesca Follini, Alessio Fortunato, Alessandro Fusari, Luca Genovese, Sergio Gerasi, Beppe Giacobbe, Alessandro Gottardo, Giuseppe Guida, Davide La Rosa, Giulio Laurenzi, Fabio Magnasciutti, Fabrizio Malerba, Milo Manara, Nicola Mari, Germano Massenzio, Federico Mele, Anna Merli, Mario Milano, Stefano Misesti, Andrea Mossa, Mario Natangelo, Massimo Pasca, Alberto Ponticelli, Pasquale Qualano, Umberto Romaniello, Valentina Rosset, Alberto Ruggieri, Roberta Sacchi Sakka, Giuseppe Sansone, Giorgio Santucci, Domenico Sicolo, Guido Silvestri Silver, Marco Soldi, Sergio Staino, Kezia Terracciano Keziat, Pasquale Squaz Todisco, Davide Toffolo, Walter Trono, Lele Vianello, Sebastiano Vilella, Vincino, Fabio Visintin, Virginio Vona, Stefano Zattera, Silvia Ziche.

L’allestimento di “Spazio Fumetto” è stato curato dalla ditta specializzata SistemaLab di Altamura, e l’impianto di illuminazione, in parte sponsorizzato da Elettrolamp Srl di San Severo.

Nel mese di settembre sarà presentato anche un catalogo dello spazio espositivo, edito da LineArte, con contributi del fumettista e autore televisivo Makkox, dello storico dell’arte Puca Jeronimo Rojas Beccaglia, di Francesco Miglio, Sindaco del Comune di San Severo con delega ai Servizi Museali, e con scritti dei curatori della mostra del 2016, Antonello Vigliaroli, operatore culturale, ed Elena Antonacci, direttrice del MAT. Nel catalogo saranno presenti anche le illustrazioni di Max Frezzato, Vittorio Giardino, Corrado Mastantuono, Sergio Ponchione, presenti solo nella fortunata esposizione del 2016.

Per visitare il neonato spazio espositivo del MAT è obbligatorio effettuare una prenotazione al numero telefonico 0882.339611 o via email all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

L’accesso è gratuito e contingentato, nel rispetto delle norme anti-Covid previste per i musei, per garantire la sicurezza e la tranquillità dei visitatori.

Norme e modalità di accesso al MAT

· L’accesso sarà consentito a un numero contingentato di visitatori finalizzato a garantire un’adeguata distanza interpersonale
· All’ingresso sarà misurata la temperatura corporea. Nel caso la temperatura fosse di 37,5°C o superiore, i visitatori saranno invitati a lasciare il museo con gli eventuali accompagnatori
· I visitatori saranno invitati ad indossare la mascherina durante tutta la permanenza all’interno del museo
· Durante la visita, i visitatori saranno invitati a mantenere la distanza di 1,5 metri dagli altri visitatori e dal personale del museo
· Lungo il percorso di visita al pubblico sarà chiesto di attenersi alle indicazioni del personale preposto e alla segnaletica
· Sono stati previsti erogatori di gel disinfettante a disposizione del pubblico

PER INFO E PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA ALLO SPAZIO FUMETTO ED A “SPLASH! ARCHIVIO ANDREA PAZIENZA”:
MAT Museo dell’Alto Tavoliere
Piazza San Francesco, 48
San Severo (FG)
Tel. 0882.339611
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Facebook: Mat Museo dell'Alto Tavoliere
Twitter: @MATSanSevero
Instagram: mat_museo_alto_tavoliere
Orari di apertura:
Lun.-Ven. 9.00-13.30; 17.30-20.30
Sab.: 18.00-20.00
Dom.: 10.30-13.30; 18.00-21.00

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