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Da Bari, poi Foggia e ora ad Altamura, le opere di Jonathan Guaitamacchi diventano l'appuntamento fisso dell'arte moderna contemporanea in Puglia.

"Suburban" la mostra curata da Giuseppe Benvenuto, della Contemporanea Galleria d’Arte di Foggia, e Sara Maffei, inaugurata il 10 giugno, alle ore 19:00, con la presenza dell’artista, alla Galleria Art Immagine, in via Torino, 84, di  Francesco Taccognache, fino al 31 luglio 2023.

Quello di  Guaitamacchi è uno sguardo suburbano, come suggerisce il titolo stesso della personale, “SUBURBAN”, la cui cura è affidata a Sara Maffei e Francesco Taccogna in collaborazione con  l’Archivio Jonathan Guaitamacchi e Giuseppe Benvenuto.

Il corpus di circa venti opere ha per oggetto il paesaggio urbano, la cui potenza pittorica si esprime mediante una pennellata su tela forte e graffiante, accordandosi sull’incisivo e netto contrasto fra il bianco e il nero. Memore delle città che ha incontrato, vissuto e sentito profondamente, l’arte di Guaitamacchi sa essere fortemente autobiografica e si realizza - spiega Sara Maffei – assumendo le sembianze di veri e propri fotogrammi architettonici, attraverso tecniche miste monocromatiche che danno alle sue metropoli un’impronta cinematografica. Nello spazio della città, fatto di strade che intersecano edifici, palazzine e stabilimenti industriali, il tempo si ferma o si è appena fermato. Qui tutto può accadere o ha appena avuto luogo: una macchina è immediatamente sfrecciata via lungo una tangenziale della memoria e il ritmo ordinato delle architetture, slancio dinamico delle costruzioni, scandisce la scenografia metropolitana, come testimonia “Suburban 1”. I luoghi in cui l’artista si addentra sono penetrati in profondità, dunque densi di significato: essi sono al contempo tutti i luoghi e nessun luogo, progetti architettonici percorsi da strade che nel medesimo istante “stanno ferme e si muovono, vanno e vengono, rimbalzano”, evidente nel dinamismo futuristico di Suburban 3” e “Suburban 5, tutte opere visionabili in Galleria.

Guaitamacchi è tra i primi artisti dell’epoca contemporanea ad affacciarsi al contesto urbano ed è soprattutto il modo in cui lo fa a fare la differenza. Lo suggerisce bene Francesca Brambilla, dichiarando che l’artista non rappresenta l’espressione meramente architettonica della realtà, ma ne sprigiona l’essenza e il principio attivo; non racconta il luogo, bensì il suo riflesso e la sua metafora attraverso uno stile unico e inconfondibile. Come riferisce l’artista stesso in una recente intervista, il modulo ripetuto e l’astrazione prospettica non sono che il punto per ordinare e scomporre il caos, un modo per allontanarsi e riavvicinarsi, una costellazione di segni intorno alla quale gravita il suo vissuto. E ancora, una visione biografica, un testamento, il tentativo di dare un perimetro in cui rappresentare tutto quello che ha generato e ispirato il suo lavoro.

 

 

Appuntamento al buio…è un workshop patrocinato dall’Accademia di Belle Arti di Foggia, realizzato dai proff. Pietro De Scisciolo, docente di Plastica Ornamentale, e da Maria Jacomini, docente di Metodi e Tecniche dell’Arte terapia, entrambi dell’Accademia di Belle Arti di Foggia.

Ospite lo scultore non vedente Felice Tagliaferri, che terrà un laboratorio interattivo con gli studenti nei giorni 7-8-9 giugno 2023 dalla h. 9,00 alle h. 18,00 presso l'Aula di Scultura A01 dell’Accademia di Belle Arti di Foggia in Corso Giuseppe Garibaldi 35, in Foggia.

Scopo del workshop è la presa di coscienza delle potenzialità plurisensorali del lavoro plastico-scultoreo. Difatti l’“Appuntamento al buio” si prefigge lo scopo di non essere offuscati dalla vista. I giorni 7 e 8 giugno dalle ore 9,30 alle ore 18,00 si terranno i laboratori, presso l’Aula A01 Scultura, di modellazione dell'argilla guidato dallo scultore Felice Tagliaferri e successiva finitura delle opere realizzate dagli studenti, mentre il 9 giugno, a partire dalle ore 9,30, si concluderà presso l’Aula Magna con videoproiezione, dibattito e saluti finali alla presenza del Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Foggia Avv. Massimiliano Arena e del Direttore prof. Pietro Di Terlizzi, con i docenti curatori proff. Pietro De Scisciolo e Maria Jacomini e con il Maestro Felice Tagliaferri.

Per dare possibilità a più studenti di partecipare al workshop si prevede la formazione di due gruppi (A e B): - gruppo A, 07/06 /2023, massimo 20 partecipanti.

Il laboratorio inizierà alle ore 09,00 e terminerà alle ore 18,00. - gruppo B, 08/06 /2023, massimo 20 partecipanti.

L’esperienza terminerà con una restituzione e confronto a conclusione del percorso, presso l’Aula Magna a partire dalle ore 9,30 del giorno 09/06/2023. Il coordinamento delle attività è affidato alla cultrice della materia Daniela Tzvetkova.

Non è solo attrazione, proposta culturale di rilievo, evento per alzare quell’asticella di turismo e cultura di un territorio che in affanno cerca il riscatto. È anche polemica. La mostra “Banksy a Vieste che, dal 13 maggio al 17 settembre 2023, sta permettendo al pubblico di ammirare alcune tra le opere più rappresentative degli ultimi decenni, conosciute ovunque, seppur serigrafie, è al centro di una diatriba tra la MetaMorfosi Eventi e il giornalista Davide Grittani.

Di seguito la risposta di Pietro Folena, Presidente di MetaMorfosi Eventi

«Davide Grittani, sul Corriere del Mezzogiorno, in riferimento alla mostra di Banksy aperta a Vieste qualche giorno fa, si domanda chi autorizza operazioni di questa natura. Semplice: nessuno. Le mostre in democrazia non vanno autorizzate. Sono espressione di libero arbitrio, quando hanno una curatela, un catalogo, un’interpretazione di un artista o di un fenomeno culturale. Metamorfosi da tempo si muove su questa linea rigorosa. E proprio perché non intende far credere che la mostra coinvolga l’artista, in accordo con la società che lo rappresenta – Pest Control Ltd di Londra -, informa tutti che la mostra non è autorizzata. Quello che chi è titolare dei diritti d’autore può fare è chiedere i diritti sulle immagini riprodotte nel catalogo o sulla comunicazione, come fanno, per esempio, la Fondazione Picasso o quella Warhol. Nel caso di Banksy, essendo anonimo l’artista, ogni tentativo di sollevare la questione del diritto d’autore non avrebbe ovviamente alcun fondamento.

Ma veniamo alla questione più insidiosa che solleva Grittani. Quella dell’autenticità delle opere. Addirittura in un post su Instagram, Grittani scrive che “una pubblica amministrazione incoraggi un falso, fissando un biglietto di ingresso, trovo che sia la cosa più grave”. Si tratta di affermazioni assolutamente calunniose, passibili di conseguenze penali. Tutte le opere esposte, che vengono da collezioni private -poiché non esistono collezioni pubbliche di Banksy- sono autentiche, certificate da Pest Control Ltd. Si tratta di edizioni numerate fatte dall’artista fra il 2003 e il 2010, in una sua stamperia. Pest Control vigila sui falsi. Le stesse opere, come Grittani ricorda, sono state esposte a Bari, nella scorsa primavera, e nessuna obiezione né da lui né da altri è stata fatta.

Esporre dei falsi, o spacciare delle fotocopie per opere autentiche – come è stato scritto- è un reato.

Che poi ci siano o si annuncino tante -troppe- mostre di Banksy, questo è vero. Molte sono immersive, e altre di riproduzioni non autentiche. La nostra mostra, come testimonia il catalogo edito da Sagep, in vendita al bookshop del Museo Petrone, ha un carattere critico e scientifico, un apparato didattico completo e articolato, e una contestualizzazione storica delle opere. E tutto ciò va a merito del lavoro fatto da noi insieme a Giuseppe Benvenuto, gallerista foggiano stimato e apprezzato, e all’Amministrazione Comunale di Vieste, che ha fatto un’operazione lungimirante».

Già scoperto avvenuto nel 2022, il Duomo di Siena ripropone visite per scopertura del suo magnifico pavimento.

Dal 27 giugno al 31 luglio e dal 18 agosto al 18 ottobre 2023, la Cattedrale di Siena scopre il suo magnifico pavimento a commesso marmoreo, frutto di cinquecento anni di espressione artistica, un viaggio simbolico alla ricerca dei più alti valori dello spirito umano: COME STELLE IN TERRA.

Nella Lettera ai Filippesi (2, 15), San Paolo invita a splendere “come stelle in terra”, a vivere l’esperienza terrena come preludio a quella divina nella città degli eletti, descritta nell’Apocalisse: “vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra” (21, 1). Con l’auspicio di una nuova epoca di pace con la speranza che gli animi siano propensi a riscoprire la divina bellezza delle Arti e dei Monumenti, l’invito dell’Arcidiocesi di Siena - Colle di Val d’Elsa - Montalcino, dell’Opera della Metropolitana di Siena e di Opera Laboratori, costantemente impegnati nella tutela e promozione del Pavimento, è quello di proporre una visita con una maggiore consapevolezza, con un desiderio di rinascita verso la “luce” di bellezza, sapienza e spiritualità “poiché non vi sarà più notte” (Apocalisse 21, 25).

“La visione complessiva delle cinquantasei tarsie del pavimento  - afferma il Rettore dell’Opera della Metropolitana di Siena Prof. Giovanni Minnucci - può rappresentare un momento di personale e silenziosa riflessione, dimentichi, almeno momentaneamente, delle nostre corse affannose e delle nostre quotidiane preoccupazioni, alla ricerca proficua del senso che ciascuno di noi intende dare alla propria vita”.

Il prezioso tappeto di marmi è unico, non solo per la tecnica utilizzata, ma anche per il messaggio delle figurazioni, un invito costante alla sapienza, a partire dalle navate con i protagonisti del mondo antico, scarmigliate sibille e filosofi, fino ai soggetti biblici sotto la cupola, nel presbiterio e nel transetto; un viaggio simbolico alla ricerca dei più alti valori dello spirito umano.

Il pavimento è il risultato di un complesso programma iconografico realizzato attraverso i secoli, a partire dal Trecento fino all’Ottocento, oltre cinquanta in tutto, i cui cartoni preparatori furono disegnati da artisti, quasi tutti “senesi”, fra cui il Sassetta, Domenico di Bartolo, Matteo di Giovanni, Domenico Beccafumi, oltre che dal pittore umbro Pinturicchio, autore del celebre riquadro con il Monte della Sapienza, raffigurazione simbolica della via verso la Virtù come raggiungimento della serenità interiore, “un sentiero sicuro anche fra le onde” (Sap. 14,3).

Il percorso si apre con l’iscrizione d’ingresso, davanti al portale centrale, un invito a entrare “castamente” nel Virginis templum, la casa di Maria, testimonianza del forte legame che i cittadini senesi hanno da secoli con la loro ‘patrona’: Sena vetus civitas Virginis.

La Madonna si definisce anche come Sedes Sapientiae, sede di Sapienza e, subito dopo, la scritta è seguita dalla celebre tarsia con l’Ermete Trismegisto, il sapiente egiziano, il primo grande teologo dell’antichità.

Seguono filosofi come Socrate e Cratete nella tarsia del Pinturicchio, Epitteto, Aristotele, Seneca ed Euripide che corredano la Ruota della Fortuna e invitano al distacco dai beni terreni, futili, anzi ingombranti per dedicarsi al pensiero filosofico.

Si passa dunque all’itinerario biblico in cui Domenico Beccafumi, rispetto agli artisti delle precedenti generazioni, si avvale di nuovi modi stilistici rinnovando la tecnica del commesso marmoreo. L’artista invece di utilizzare pietre di vario colore accosta marmi di sfumature diverse rispetto alla tinta di base. Attraverso le gradazioni tonali del grigio-verde, Beccafumi riesce così a ottenere risultati sorprendenti di chiaro-scuro, in cui luci e ombre delineano le figure con una tale abilità artistica, da sembrare capolavori realizzati con la tecnica silografica o pitture monocrome.

Beccafumi compie tale rivoluzione nel fregio con Mosè fa scaturire l’acqua dalla roccia che si inserisce tra i due pilastri che sorreggono la cupola, verso il presbiterio. La fonte principale del soggetto è un passo dell’Esodo (17,1-7, ma si veda anche Numeri 20,1-13), in cui il popolo d’Israele, dopo la traversata del Mar Rosso, in marcia verso la terra promessa, è costretto a sopportare la mancanza d’acqua, fino al miracolo in cui Mosè percuoterà la roccia in Horeb, alla presenza degli anziani: «da essa sgorgherà acqua e il popolo berrà». Secondo l’interpretazione di san Paolo, nella prima lettera ai Corinti (10, 4), la pietra rappresenta il Cristo, dalla quale sgorga la salvezza per quegli uomini che attingono acqua dalla sua sorgente: «tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo».

In occasione della scopertura i visitatori avranno inoltre l’opportunità di “deambulare” intorno al coro e all’abside dove si conservano le tarsie lignee di Fra Giovanni da Verona, eseguite con una tecnica simile a quella del commesso marmoreo, con legni di diversi colori, raffiguranti vedute urbane, paesaggi e nature morte, armadi che mostrano gli scaffali interni con oggetti liturgici resi con abilità prospettica.

L’itinerario completo OpaSiPass consente, oltre la visita del Pavimento in Cattedrale, quella al Museo dell’Opera in cui si potranno ammirare, nella Sala delle Statue, i mosaici con i simboli delle città alleate di Siena e le tarsie originali di Antonio Federighi con le Sette età dell’Uomo. Nella Sala dei Cartoni, il cui ingresso fiancheggia la magnifica Maestà di Duccio, è visibile la celebre pianta del Pavimento del Duomo delineata da Giovanni Paciarelli nel 1884, che permette di avere un quadro d’insieme delle tarsie e del percorso che, dall’ingresso, conduce fino all’altar maggiore. Il biglietto integrato prevede anche l’accesso alla cosiddetta “Cripta”, sotto il Pavimento del Duomo e al Battistero.

Prenotando la visita al pavimento della Cattedrale è possibile avere sul proprio smartphone l’audioguida gratuita del complesso del Duomo oppure richiedere una visita guidata. Con il QR Code presente su tutto il materiale informativo sarà possibile inoltre assicurarsi l’accesso alla Cattedrale, vitando le code in biglietteria, presentandosi direttamente agli accessi dei musei.

In occasione della scopertura straordinaria 2023 verrà edito da Sillabe il nuovo catalogo ufficiale del pavimento del Duomo di Siena Un libro di marmo.

Nella storia de “La Biennale” di Venezia si annoverano migliaia di opere che nel tempo hanno scritto la cultura e l’arte mondiale. E in essa anche artisti italiani che hanno ben saputo capitalizzare il nostro patrimonio culturale.

Oggi l’attenzione è rivolta verso il mantenimento di ciò che abbiamo, semmai anche utilizzando materiali poveri per grandi opere, dal tratto ecologico e sostenibile. Una forma che ha già i suoi albori da oltre 50 anni, che muta secondo i gusti e le sensibilità delle persone. Tuttavia il grande appuntamento veneziano, che è mondiale, ha sempre focalizzato la sua mission nel capoluogo.

Ebbene, La Biennale per la prima volta si sposta nella vicinissima Mestre. Lo fa proponendo opere ecologiche, con happening, laboratori performativi, installazioni, di artisti di levatura internazionale, sessioni musicali, rassegne video e presentazioni. Il progetto è parte di “Città in Festa” del Comune di Venezia.

Con il progetto “Parco Aperto 2023: Ecologia (A)sociale”, nella Biblioteca di Carpenedo Bissuola e nelle aree esterne del Parco Albanese di Mestre, sabato 20 e domenica 21 maggio, sono state esposte opere realizzate con materiali ecologici e riuso, «articolate in un arcipelago di “5 isole”, realizzando a Mestre un laboratorio partecipato di “scultura e di ecologia sociale”, e proponendo una coreografia collettiva costituita da operazioni time e site specific», come descritto nella presentazione.

Vincenzo Astuto, classe 1975, scultore di Lucera, è stato uno dei protagonisti delle due giorni tra arte e architettura, proponendo “Cemento”, due installazioni trasformabili in cemento precompresso.

 

Cemento2 VincensoAstuto Biennale2023

["Cemento" di Vincenzo Astuto]

Vincenzo Astuto è uno scultore formato all’Accademia di Belle Arti di Brera. Fin dall’inizio ha mostrato un interesse per aspetti peculiari della scultura, presentando la sua tesi finale su Carlo Lorenzetti. A parte sviluppare lavori incredibili sull’equilibrio, anche usando oggetti comuni, la sua ricerca si è sempre svolta nel solco della Scultura Costruita, quella scultura né scolpita né modellata tanto specifica della tradizione italiana. L’orizzonte culturale della ricerca di Astuto resta in ambito geometrico/concettuale e va da Consagra a Burri a Novelli, da Carrino a Uncini a Legnaghi. Astuto è stato a lungo assistente di Luca Vitone e ha più volte collaborato con Massimo Mazzone e Massimiliano Fuksas alla costruzione delle colonne di Eindhoven Piazza Project, a quelle di Porta Palazzo a Torino. Inoltre ha collaborato con il Museo delle Periferie di Roma realizzando una scultura ispirata al logo e ha realizzato ‘una bandiera per internet di Mark Napier’ nella collezione del Guggenheim. La versione di stoffa di queste bandiere è stata esposta nel 2022 alla Sala d’Armi A dell’Arsenale della Biennale di Venezia con Vicente Todolì, David Liver e Stefania Ballone della Scala di Milano, poi alla giornata del contemporaneo a Sipicciano a cura di Antonio Arevalo. E infine quest’anno di nuovo in Biennale di Venezia Architettura in Parco Aperto Mestre, ‘Ecologia(A)Sociale’ a cura di Escuela Moderna/Fuoriposto/Marche Arte Viva con le due installazioni succitate.

 

parco aperto 2023

 

All’evento, realizzato da Escuela Moderna Ateneo Libertario, Fuoriposto Mestre e associazione Marche Arte Viva, hanno partecipato diversi artisti, che hanno potuto esprimere i loro messaggi attraverso le loro opere. Un’iniziativa non nuova per l’Escuela Moderna, già Escuela Moderna/Ateneo Libertario del Raval, oggi Centro Studi Escuela Moderna Ferrer, che nel tempo con la Fondazione La Biennale e con Biennale Sessions ha avuto numerose e preziose collaborazioni. 

Come si legge in un articolo di Massimo Mazzone “I suoi componenti sia individualmente che come ‘nome collettivo’ hanno partecipato a diverse Biennali di Venezia sia di Arte che di Architettura a partire dalla Biennale Less Aesthetics More Ethics di Fuksas del 2000, NEXT del 2002 nel Padiglione centrale ai Giardini, passando per le Biennali 2006 e 2008 nel padiglione Venezuela, fino alle ultime partecipazioni nel Padiglione Spagna del 2018 Becoming, e del 2021 nel progetto Uncertainty, senza dimenticare le due ultime ‘Sessions’ che hanno visto ospiti di Escuela figure del calibro di Vicente Todolì o Manolo Borja o Antoni Muntadas, e l’anno passato il Leone d’oro Danza Saburo Teshigawara dove per altro erano presenti artisti come Marco Fusinato, Luca Vitone, Nicoletta Braga, Norma Santi, Aladin Al Barodouni, Nicoletta Braga, Valerio Muscella, Franco Buncuga, Regina José Galindo  et al. Senza dimenticare i nostri contributi al lavoro del Padaiglione Singapore di Shubigi Rao”.

Dal 3 al 17 giugno 2023 artisti internazionali in esposizione all’Art Art Armando Xhomo Gallery, con Rossocinabro a cura di Cristina Madini, alla Firenze Contemporary II.

INGRESSO LIBERO, senza prenotazione.

Vernissage sabato 3 giugno dalle ore 18:00 alle 20:00. La mostra è visitabile  dal lunedì alla domenica, dalle ore 15:00 alle 22:00.

L’evento, alla sua seconda edizione, rappresenta un’alternativa o un arricchimento per chi è interessato alla scena emergente e meno istituzionale; un warm up organizzato da Rossocinabro non solo come anticipazione delle novità in mostra a Roma,  ma anche come assaggio delle attività off che Rossocinabro  si propone di sviluppare durante l’anno.

Le opere per questo evento provengono da tutto il Mondo. Pittura, scultura, fotografia e arte digitale vi aspettano nel centro di Firenze con una apertura straordinaria serale tutti i giorni fino alle 22 compresa la domenica.

Artisti in esposizione:

Ayuna, Rinette Andreasen, Safaa Berra, Annamaria Biagini, Taskin Butt, Tina Catino, Jean Cherouny, Huiyeon Cho, Lord Nicolaus Dinter, Lizzy Forrester, Gero Gravotta, Riitta Hellén-Vuoti, Lukas Horst, Ivan Iliev, Tamara Jare, Bojko Jerman, Sabine Kay, PhDr. Denisa Klemscheová, Kirsten Kohrt, Alexandra Kordas, Mark Krawczynski, Sybille Lampe, Simi Larisch, Gudrun Latten, Jean-Charles Neufcour, Onsil, Anne-Marie Paris-Leroy, Anna Pazdalska, Sergio Rapetti, Raphael, Giovanni Renna, Carolina Roman Riera, Maria Regina Ruiz, Masayo Sakai, Greta Schnall, Joanna Sieradzka, DoJoong Jo Soilart, Ranulf Streuff, Howard Arthur Tweedie, Janusz Tworek, Leo Viridirs, Silvia Withöft-Foremny.

Visita la mostra sul web: ROSSOCINABRO | exhibitions | Firenze Contemporary II | Firenze 3 - 17 giugno 2023

Art Art Armando Xhomo Gallery
Via Ghibellina 105 – 107 – 111
50122 Firenze

 

Giunto alla terza edizione, Teatri di Luce e di Pace torna a Mattinata nei giorni 20, 21, 22 e 23 maggio, portando con sé il valore degli spettacoli teatrali di impegno civile e delle installazioni artistiche di ispirazione civica, insieme a quel senso di comunità che poggia sui principi dell’antimafia sociale.

Anche per questo terzo anno la rassegna è promossa dal Comune di Mattinata e dal Teatro Pubblico Pugliese con il sostegno della Regione Puglia, a valere sul Piano straordinario 2022 "Custodiamo la Cultura in Puglia" Fondo Speciale Cultura e Patrimonio Culturale L.R. 40/2016, art.15, comma 3, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Foggia. La proposta artistica e la direzione tecnica è curata da AVL.

Inizialmente organizzata nel mese di luglio, la manifestazione, quest’anno, è stata anticipata a maggio con l’obiettivo di rafforzare il coinvolgimento della scuola della città. L’azione, infatti, ha l’importante scopo di scuotere le coscienze, di rappresentare e far riflettere sui temi dell’integrazione, dell’inclusione, della sostenibilità ambientale e dell’antimafia sociale. Educare al bello, quindi, attraverso l’arte, la conoscenza, la partecipazione attiva dei cittadini e di tutti coloro che hanno a cuore il territorio e il presente e il futuro delle nuove generazioni.

Teatri di Luce e di Pace in questa terza annualità poggia la sua narrazione sui flussi migratori, sullo sfruttamento del lavoro e sulla sostenibilità ambientale, declinati attraverso gli spettacoli: Caporal minore di Marcello Strinati e Pauli. Il mostro del piano di sotto, messi in scena dalla compagnia Teatro della Polvere di Foggia; e poi Storie di Zhoran di e con Giuseppe Ciciriello per Produzioni Impertinenti. Agli spettacoli si aggiungono le quattro installazioni artistiche, posizionate in luoghi simbolo della città di Mattinata, realizzate dall’artista Pasquale Oa con il supporto tecnico di AVL e la collaborazione degli ospiti del centro polivalente di Mattinata e delle ragazze e dei ragazzi della scuola (Help e Zattera), dall’Accademia di Belle Arti di Foggia (Per un mare calmo) e da Andrea Pontone di AVL con il contributo di Pasquale Oa (Marea).

Teatri di Luce e di Pace è nato nel 2021 con il chiaro obiettivo di parlare di antimafia in una città colpita da questo fenomeno, ma in fase di rinascita. Così durante la prima edizione sono state coinvolte le associazioni e la Consulta provinciale della Legalità. C’è stata la testimonianza di Leonardo Palmisano, sociologo e profondo conoscitore delle dinamiche del caporalato della Daunia, la Prima nazionale di Nero Novembre, una pièce teatrale sulla figura di Mario Nero, testimone di giustizia del delitto Panunzio; il focus della seconda edizione, nel 2022, è stato invece incentrato sulla figura di Alessandro Leogrande, giornalista e attivista prematuramente scomparso che ha parlato per anni di argomenti importanti per la nostra società, schierandosi sempre dalla parte dei più deboli, denunciando sistemi corrotti e ingiustizie sociali.

Siamo molto orgogliosi di realizzare, per il terzo anno consecutivo, la rassegna Teatri di Luce e di Pace grazie anche al contributo della Regione Puglia e del Teatro Pubblico Pugliese. Una rassegna legata ai temi dell’antimafia sociale che hanno caratterizzato fin da subito la vicenda di questa Amministrazione - ha dichiarato Michele Bisceglia, sindaco di Mattinata. Abbiamo deciso di anticipare l’evento a maggio per celebrare e ricordare la strage di Capaci, drammatico simbolo della lotta a tutte le mafie”, ha concluso il sindaco.

"Teatri di Luce e di Pace è uno degli esempi più belli di collaborazione tra Comune e Teatro Pubblico Pugliese. Infatti, attraverso le arti performative e lo spettacolo dal vivo, la rassegna diffonde un messaggio di speranza e di lotta a ogni forma di mafia. Siamo, quindi, molto contenti di essere a servizio di una realtà territoriale, come quella di Mattinata, dove si ha così cura della formazione del pubblico” commenta Paolo Ponzio, presidente del Teatro Pubblico Pugliese.

“Abbiamo puntato sulle scuole per lanciare il nostro messaggio contro ogni forma di mafia ed è per questo che Teatri di Luce e di Pace, quest’anno, si arricchisce anche di una proposta teatrale dedicata esclusivamente al pubblico del nostro istituto scolastico; la sera, poi, verranno messi in scena gli spettacoli per un pubblico adulto. L’obiettivo è quello, quindi, di coinvolgere tutto il territorio di Mattinata e di renderlo destinatario del messaggio di contrasto ai fenomeni criminali - ha aggiunto Paolo Valente, assessore all’industria turistica del Comune di Mattinata. Il tema prescelto è il mare che, talvolta, può essere pure portatore di crimini, pensiamo alla tratta degli immigrati, e che vedremo sviluppato attraverso le quattro installazioni artistiche che renderanno prezioso il centro, e non solo, di Mattinata. Vi aspettiamo numerosi dal 20 al 23 maggio”, ha concluso l’assessore.

IL PROGRAMMA

20 maggio 2023 ore 21.30 ingresso gratuito - Teatro della Scuola elementare

Installazioni presso Belvedere Monte Saraceno, Chiesa Santa Maria della Luce, Corso Matino, Faro della Legalità

Spettacolo serale: Caporal Minore - compagnia Teatro della Polvere - produzione AVL

Teresa è laureata, ha un dottorato, ha svolto un paio di tirocini importanti, ed è alla ricerca del suo primo lavoro. Dopo numerose risposte negative, ripone le sue ultime speranze in un amico di un amico di un amico, che lavora in un non precisato ufficio. Teresa si presenta senza appuntamento ed è costretta ad attendere che arrivi il suo turno: vedrà passare davanti a lei molti personaggi, e ascolterà le loro storie, partecipando al dramma di precarietà e sfruttamento che caratterizza il lavoratore e l’essere umano moderni.

Caporal minore è uno spettacolo surreale, a tratti grottesco, nel quale fa da padrone il clima di perenne attesa, attesa di un sogno, di un obiettivo, di una realizzazione che non arriva mai. Le voci presenti sul palco sono quelle delle migliaia di vittime del caporalato che, mai come oggi, urlano il bisogno di essere ascoltate.

21 maggio 2023 ore 21.30 ingresso gratuito - Teatro della Scuola elementare

Installazioni presso Belvedere Monte Saraceno, Chiesa Santa Maria della Luce, Corso Matino, Faro della Legalità

Spettacolo serale: Storie di Zhoran - di e con Giuseppe Ciciriello - Produzioni impertinenti

Zingari. Zingari. Zingari: ladri, vagabondi, bugiardi,fratelli del vento... Quante cose si dicono sugli Zingari! E quante storie, quanti miti e quante leggende ci sono sugli Zingari!

Alcuni sostengono che siano stati loro a fabbricare i chiodi della croce di Cristo e che, per questo, la loro genia è maledetta e costretta a viaggiare per l’eternità.

Ma chi maledice? Chi odia? E perché? Cos’è un uomo? La razza? Il pregiudizio? Chi ha creato il mondo? E come? Chi è nato prima, l’uovo o la gallina?

Accompagnato dalla fisarmonica del suo amico Borhat con le melodie, i ritmi e le armonie della tradizione Rom e Balcanica, Zhoran lo Zingaro cerca di rispondere a queste domande raccontando storie. Solo storie, senza pretesa di verità. E con il suo violino narra di come uno zingaro aiutò Dio a creare il mondo; di come uno zingaro vinse il violino al Diavolo; di come gli Zingari si dispersero sulla terra...

Le storie di Zhoran sono la conoscenza della cultura orale che, tramandata di generazione in generazione, è sopravvissuta al tempo e a chi ha sperato di sopprimere la radice.

Lo spettacolo è una narrazione che intreccia racconti, tratti o ispirati dalla tradizione Rom, riscritti o reinventati, come è nella natura del raccontare, intervallandoli con riflessioni filosofiche e ironiche, sulla diversità e sull’uomo. Uno spettacolo sarcastico e divertente che, con leggerezza, forse ci aiuta a chiederci chi è l’altro diverso da noi.

22 maggio 2023 ore 9.30 e 11.30 spettacolo per le scuole

Installazioni presso Belvedere Monte Saraceno, Chiesa Santa Maria della Luce, Corso Matino, Faro della Legalità

Spettacolo per le scuole: Pauli -  compagnia Teatro della Polvere - produzione AVL

2522. In una città futuristica, la vita di tre sorelle viene sconvolta dall'arrivo di una creatura mai vista prima: parla una lingua incomprensibile ed è interamente ricoperta di una strana coltre nera. Scoprono presto che è un ragazzo, sporco e mal ridotto, proveniente dai livelli bassi della città. Non avendo un nome, lo chiamano Pauli. Spinte dalla compassione, le ragazze accolgono in casa Pauli e, tra mille problemi, cercano di educarlo. Col passar del tempo e con lo scambiarsi delle reciproche esperienze, Pauli e le ragazze apprendono il funzionamento dei livelli superiori della città: vivere nel benessere vuol dire produrre scarti e inquinamento, che inevitabilmente si riversano sugli abitanti dei livelli bassi. Pauli e le tre sorelle troveranno un modo per risolvere i problemi che attanagliano la città, grazie alla loro determinazione e all'amore che nutrono verso l'ambiente.

23 maggio 2023 ore 19.30

Installazioni presso Belvedere Monte Saraceno, Chiesa Santa Maria della Luce, Corso Matino, Faro della Legalità

Commemorazione della strage di Capaci

Brevi sinossi delle altre installazioni di Teatri di luce e di pace

MATTINATA 20 21 22 23 MAGGIO 2023

#BluInclusione

HELP 

Piazza Santa Maria della Luce

HEART

  EARTH

    ART

Installazione semi-temporanea di Pasquale Oa

Occupa l’intero spazio di piazza Santa Maria della Luce.

Un enorme testo disegnato a terra. Uno spazio su cui camminare, o in cui poter entrare.

Un testo per comunicare con l’universo, con i satelliti, come un segnale guida per chi osserva dall’alto, o come, una richiesta d’aiuto

ZATTERA

Belvedere Monte Saraceno

Installazione temporanea di Pasquale Oa

in un grande quadrato blu, una zattera solitaria è ferma nel via vai della città.

Dal passeggio quotidiano del belvedere monte saraceno, incastrate sotto la zattera,

s’intravedono due suole di scarpa del colore del mare

MAREA

Corso Matino

Installazione temporanea/sensoriale di Andrea Pontone - AVL

Come passeggiare tra i fondali per immergersi nelle riflessioni più profonde.

Dei filamenti luminosi, (come alta marea) delineano il passaggio verticale dalla superficie agli abissi

Attraversando quella linea immaginaria in cui cambia l’atmosfera, l’aria,la temperatura.

L’allestimento prevede dei vaporizzatori che dall’alto sono rivolti verso il passeggio principale del centro storico.

PER UN MARE CALMO

Faro della Legalità

Video installazione a cura dell’Accademia di Belle Arti di Foggia.

“FUMETTI PER TUTTI” è un progetto nato nel novembre 2021 dalla collaborazione del MAT Museo dell’Alto Tavoliere del Comune di San Severo con il Centro Diurno Psichiatrico “Alto Tavoliere” di San Severo e l’Associazione Dauna per la Salute Mentale A.DA.SA.M. di San Severo.

Si tratta di un ciclo di incontri rivolto agli ospiti del Centro Diurno Psichiatrico durante i quali è stata approfondita la conoscenza di alcuni autori di Fumetto, italiani e non, e dei personaggi più popolari del mondo dei balloons: da Zanardi di Andrea Pazienza a Cocco Bill di Jacovitti, dai Peanuts di Charles M. Schulz a Diabolik delle sorelle Giussani, passando per il mondo dei supereroi della Marvel e della DC Comics, per un totale di più di trenta personaggi iconici del Fumetto.

“Oltre ad aumentare il bagaglio di conoscenze personali – dichiara il Sindaco Francesco Miglio che segue direttamente la delega ai Servizi Museali -  legate al mondo del disegno e dell’illustrazione e a creare momenti inclusivi, l’obiettivo principale del progetto è stato la creazione di nuovi stimoli al fine di far interagire l’individuo con la realtà circostante, per sviluppare al meglio approcci ambientali che possano colmare disturbi relazionali e interpersonali”.

A coronamento degli oltre venti incontri svolti, il MAT del Comune di San Severo ha deciso di creare un momento finale attraverso il quale gratificare gli amici del Centro Diurno Psichiatrico e, nello stesso momento, permettere ai visitatori del museo di conoscere il risultato finale: una piccola mostra collettiva di una selezione dei disegni realizzati durante il progetto che sarà visitabile, nell’area espositiva del MAT a piano terra di Palazzo San Francesco, a partire da mercoledì 17 maggio, alle ore 19.00, fino a domenica 4 giugno 2023. L’esposizione osserverà i seguenti orari di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì, ore 9.00-13.30 e 17.30-20.30, il sabato, ore 18.00-21.00, e la domenica, ore 10.30-13.30 e 18.00-21.00. Ingresso gratuito.

I ragazzi che hanno preso parte ai vari progetti realizzarti nel corso degli anni di collaborazione con il MAT hanno mostrato enormi progressi in termini di capacità di espressione delle proprie emozioni, di sviluppo della creatività, dell’autostima, oltre che una maggiore sicurezza di sé e delle proprie potenzialità artistiche. L’arte, come potente mezzo riabilitativo psichiatrico, risponde alla necessità di esprimersi permette di entrare maggiormente in empatia con il paziente e aprire un nuovo canale di comunicazione con lui; si rivela molto utile per promuovere l’autostima, incrementare la socializzazione ed entrare in contatto con il proprio mondo emotivo, che spesso risulta caotico o frammentario nei pazienti psichiatrici.

Per questi motivi l’associazione Adasam ha scelto di intraprendere questa collaborazione con il MAT del Comune di San Severo, che si protrae da oltre dieci anni, e che andrà avanti con altri interessanti progetti in cantiere legati al mondo della Storia dell’Arte, riconoscendone le potenzialità e i benefici in termini terapeutici.

I disegni in mostra sono stati realizzati da: Cataneo Grazia, D’Aries Claudia, Gioia Rita, La Piscopia Giuseppina, Leo Alessandra, Manna Alessandra, Nardella Devis, Pace Cinzia, Pallotta Savino, Perta Luigi, Pistillo Claudia, Santamaria Giovanni.

Si ringraziano gli operatori del Centro Diurno Pscichiatrico: Gerolama Milione, Paola Marino, Giancarlo Angelicchio, Concetta Adriani, Giovanna Marcucci, Oriana Ripoli per la gentile collaborazione alla buona riuscita del progetto.

Il progetto è stato curato da Antonello Vigliaroli, operatore culturale dipendente del Comune di San Severo, e Anna Friso, volontaria.

Nel nuovissimo e ospitale “Residenze Romano”, a Foggia, in via Arpi, 68, nel cuore pullulante del caratteristico centro storico, dal 23 al 29 aprile 2023, il maestro d’arte Nunzio Lobasso ha esposto “Texture2023”, le sue ultime nuove opere pittoriche.

“Nuove Tendenze”, come definita dall’artista contemporaneo, prof. Dario Agrimi, che ha curato la presentazione e la critica, accostando l’artista al mondo della moda e del linguaggio visivo.

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«Come uno stilista -scrive Agrimi-, impegnato nella ricerca di un nuovo linguaggio che possa essere precursore di nuove mode e tendenze, Lobasso cambia pelle ai capolavori della storia dell’arte. Sveste e riveste le immagini che da secoli rappresentano il bello della pittura di sempre».

Opere policrome, che riprendono quadri di grandi artisti, riprodotte con lo stile della texture, elementi ripetuti più volte che, questo caso, formano il soggetto.

“Bansky a Vieste | 13 maggio - 17 settembre 2023 | Museo Civico Archeologico Michele Petrone | Vieste.

L’artista inglese forse più conosciuto al mondo, il precursore delle visioni creative di un’intera generazione, il talento più rappresentativo della street art    internazionale sarà il protagonista della mostra Banksy a Vieste che, dal 13 maggio al 17 settembre 2023, permetterà al pubblico di ammirare alcune tra le opere più rappresentative degli ultimi decenni, conosciute ovunque per la loro carica dirompente e per i loro messaggi trasversali, politici e sociali, capaci di interpretare con i tratti veloci e intuitivi della street art la realtà complessa dei nostri tempi.

Inaugurazione istituzionale venerdì 12 maggio 2023, alle ore 11,30, alla presenza di Giuseppe Nobiletti - Sindaco di Vieste, Grazia Maria Starace - Assessore alla Cultura, Pietro Folena - Presidente Metamorfosi.

Promossa dal Comune di Vieste e prodotta e organizzata da MetaMorfosi Eventi in collaborazione con Giuseppe Benvenuto e con il Polo Culturale di Vieste, la mostra proporrà al pubblico una ricca selezione di serigrafie in esposizione per quattro mesi al Museo Civico Archeologico Michele Petrone. Tra le opere alcune vere e proprie immagini simbolo della produzione dell’artista britannico: tra queste una particolarissima versione di Love is in the Air (Flower Thrower), l’ormai famosissimo “lanciatore di fiori” che riproduce in un vero e proprio trittico di ispirazione classica un giovane che lancia un mazzo di fiori, simbolo di una rivoluzione antimilitarista che capovolge il senso comune della guerriglia urbana. Il lanciatore di fiori, che appare per la prima volta nel 2003 come stencil non commissionato a Gerusalemme sul muro costruito per separare israeliani e palestinesi nell’area della West Bank, è il protagonista dell’opera scelta come simbolo della mostra pugliese: una composizione di tre serigrafie realizzate da Banksy nel 2019, ognuna di loro esposta con la sua cornice originale. Un’opera che raramente si incontra nelle mostre dedicate all’artista inglese e che MetaMorfosi Eventi porta per la prima volta in esposizione per il pubblico pugliese.

L’esposizione tratta per la prima volta Banksy come se fosse un grande artista classico. Grazie ad una collezione di pezzi originali e autenticati gli spettatori possono addentrarsi nell’immaginario artistico di un autore che ormai da oltre un ventennio attraversa la scena culturale mondiale e che ha scelto anche gli attuali scenari di guerra come palcoscenico per i suoi messaggi artistici, mostrando ancora una volta la sua capacità di stare in mezzo al presente.

CLICCA QUI PER IL VIDEO DELLA INAUGURAZIONE

Oltre a Love is in the Air (Flower Thrower) sono esposte alcune tra le opere più iconiche dell’artista. Tra queste Girl with Balloon, la “bambina con il palloncino”, forse l’immagine più popolare di Banksy, e infatti votata in un sondaggio del 2017 come l’opera più amata dai britannici, che Banksy dipinge per la prima volta nel 2002 come stencil su un muro londinese a lato di un ponte della zona di Southbank e che l’artista “firma” con un breve testo: “C’è sempre una speranza”. Accanto Girl with balloon, in mostra anche Bomb Hugger, più conosciuta come Bomb Love cioè Colei che abbraccia la bomba, che, sebbene del 2003, è un’immagine attualissima: su uno sfondo rosa pop, infatti, una bambina abbraccia una bomba come se stesse abbracciando un orsacchiotto. L’artista realizzò l’opera pensando alla guerra in Iraq e al modo di raccontarla di governanti e media allo scopo di giustificare l’attacco, cioè una guerra per “esportare la democrazia”. Riprodotta in vari formati, l’immagine è apparsa sui muri di città europee tra cui Berlino, realizzata a stencil ma anche su cartelli distribuiti al pubblico in occasione delle proteste antimilitariste, ed è stata pubblicata in 750 copie serigrafiche da Pictures On Walls, proprio durante le manifestazioni in Gran Bretagna per criticare l’intervento congiunto con gli USA contro l’Iraq. In esposizione anche l’iconica serie composta da tre giganteschi topi: Love Rat, Get Out While You Can e Gangsta Rat, tutti del 2004. I topi, che nell’immaginario dell’artista condividono con gli street artist una condizione marginale nella società, sono tra i soggetti più rappresentati da Banksy che su di loro scrive: «Esistono senza permesso. Sono odiati, braccati e perseguitati. Vivono in una tranquilla disperazione tra la sporcizia. Eppure, sono capaci di mettere in ginocchio intere civiltà».

Commenta Graziamaria Starace, Assessore alla Cultura Città di Vieste, «Rivoluzionaria, ironica, provocatoria: l’arte di Banksy arriva a Vieste e rappresenterà il valore aggiunto dell’estate culturale del comune garganico.  Un 'fantasma', come qualcuno lo ha definito, capace di far parlare solo le opere e il suo attivismo creativo. Un’arte senza volto, che negli anni si è fatta denuncia, critica politica all’impero globale del consumismo, della discriminazione, dei conflitti, della precarietà, della fatica del vivere. Il Comune di Vieste promuove, incoraggia e sostiene convintamente eventi come questo. Crediamo che attraverso l’arte si possano piantare semi preziosi per la crescita della società e sviluppare modelli di economia intelligente. La mostra dell’artista conosciuto come Banksy, dal titolo “Banksy a Vieste”, si terrà dalla seconda settimana di maggio alla fine di settembre, presso le sale superiori del Museo Archeologico della città. In mostra saranno esposte quaranta opere originali e certificate dell’artista, con un corredo di una ventina di grandi riproduzioni di affreschi realizzati sui muri e di un’articolata didattica di mostra”.

«Da quando MetaMorfosi Eventi ha deciso di produrre e organizzare mostre su Banksy, abbiamo voluto che l’artista potesse essere scoperto, valutato e apprezzato per la sua produzione come se si trattasse di un artista classico - - spiega Pietro Folena presidente di MetaMorfosi Eventi che produce e organizza l’evento in collaborazione con Giuseppe Benvenuto. – Dopo le tante esposizioni organizzate su Michelangelo, Leonardo e Raffaello in tutto il mondo, infatti, ci sembrava doveroso contribuire all’approfondimento di un nuovo precursore dei fermenti artisti contemporanei. E come questi grandissimi e inimitabili artisti classici sono stati precursori dei loro tempi, Banksy ha mostrato in questi anni di sapersi porre come innovatore e interprete dei nostri complicatissimi anni. Per questo la mostra vuole offrire gli strumenti per capire come ogni sua opera sia il risultato di una riflessione e di un’interpretazione della realtà, oltre che una splendida realizzazione artistica».

«La mostra di Banksy a Vieste," - commenta Giuseppe Benvenuto - "nasce da una fattiva collaborazione con l’Amministrazione locale, in particolare, con l’Assessora alla Cultura Graziamaria Starace, che per la prima volta nella storia di Capitanata, realizza una mostra d’arte contemporanea di spessore internazionale. Con questo progetto, grazie alla importante ideazione e collaborazione di MetaMorfosi Eventi, si realizza l’obbiettivo di educare e sensibilizzare gli amministratori di capitanata, nello sviluppare finalmente iniziative che possano divenire uno straordinario collante turistico/culturale».

BANKSY A VIESTE
13 maggio - 17 settembre 2023
Museo Civico Archeologico Michele Petrone

Piazzetta Cappuccini
Lungomare Amerigo Vespucci
Vieste

Orari della mostra:

MAGGIO
Venerdì, sabato e domenica 17.30-20.30
Domenica anche 11.00-13.00

GIUGNO
Dal martedì alla domenica 18.00-22.00

LUGLIO - AGOSTO
Dal martedì alla domenica 18.30-23.30

SETTEMBRE
Dal martedì alla domenica 18.00-22.00

Info prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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