I ragazzi saranno distribuiti tra i vari progetti presentati negli ambiti del sociale e della cultura
La carica di 50 giovani volontari che saranno accolti nella rete di imprese Oltre a partire dal prossimo anno, grazie ai due programmi presentati a valere sul bando del Servizio Civile Universale che vedono il Comune di Cerignola in qualità di ente capofila. Un’importante opportunità di crescita e di formazione per i ragazzi tra i 18 ed i 28 anni di età che potranno quindi misurarsi in vari ambiti in cui opera la rete di imprese, in particolare quelli del sociale e della cultura. A beneficiare del supporto dei 50 volontari dello SCU saranno le cooperative sociali Medtraining ed Ortovolante, nelle quali saranno distribuiti i giovani che saranno selezionati attraverso i bandi di partecipazione.
Il primo programma denominato “In rete per l’assistenza” copre, con i suoi progetti, l’intera popolazione del territorio: anziani, minori, migranti, persone con disabilità e problematiche sociali. In particolare, i progetti ricadono in tutte le aree della provincia di Foggia, cioè Monti Dauni, Tavoliere e Gargano. I Comuni coinvolti sono quelli di: Cerignola, Foggia, Candela, Rocchetta Sant’Antonio, Orsara di Puglia, Poggio Imperiale, Apricena, Serracapriola, San Marco La Catola. Il secondo programma “Camminiamo insieme” interesserà, invece, i comuni di Cerignola e di Foggia, e consentirà ai giovani volontari di avvicinarsi ai servizi specialistici finalizzati all’orientamento, alla formazione, alla ricerca attiva del lavoro. «Si tratta di una bella opportunità per i giovani del nostro territorio per aiutarli nella loro crescita umana, sociale e professionale – dice Anna Rita Zichella, presidente di Oltre la rete di imprese - . Ma si tratta anche di una scommessa importante per la nostra rete di imprese, che grazia al lavoro dei volontari potrà intervenire con maggior forza nei vari ambiti interessati. Uno stimolo ad investire nella qualità dei servizi promossi nel nostro territorio e nelle competenze dei più giovani».
Sono 50 i posti disponibili nei due programmi per i ragazzi tra i 18 ed i 28 anni di età che vogliono diventare operatori volontari di servizio civiledel Fino alle ore 14.00 di lunedì 8 febbraio 2021 è possibile presentare domanda di partecipazione. Gli aspiranti operatori volontari devono presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on Line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it dove, attraverso un semplice sistema di ricerca con filtri, è possibile scegliere il progetto per il quale avanzare la candidatura.
Il Consiglio di Amministrazione della ASP Dr. Vincenzo Zaccagnino, consapevole del particolare momento contingente e delle notevoli difficoltà che la comunità sannicandrese tutta si trova a dover affrontare in vista delle imminenti Festività Natalizie, ha inteso intensificare le iniziative a carattere sociale già attuate negli anni precedenti, assumendo le relative deliberazioni che hanno avuto pieno adempimento già nei primi giorni del mese di dicembre.
Con la Delibera del C.d’A. n.55 del 30.11.2020 è stato disposto di modificare parzialmente il piano assistenziale 2020 approvato a gennaio 2020, destinando la somma di €.12.000,00 per l’assegnazione di derrate alimentari e generi di prima necessità, in particolare destinati ai minori in età infantile, alle famiglie fragili e vulnerabili della città, in relazione alla cosiddetta “seconda ondata” della pandemia da Covid-19 ancora in atto.
Le derrate alimentari e generi di prima necessità, prontamente acquistati (Determina del Direttore Generale n.131 del 02.12.2020), sono stati consegnati alla associazione locale di volontariato AVERS, quale partner operativo nel piano comunale di protezione civile e di cui si è già apprezzata l’efficienza in occasione della prima ondata del contagio per analoga iniziativa; la collaborazione istituzionale è stata ed è molto stretta e proficua, sia per la definizione delle tipologie e dei quantitativi delle merci, sia per la distribuzione alle famiglie bisognose, in modo che l’intervento sia coordinato a livello comunale e si evitino duplicazioni di assegnazioni a scapito della platea dei possibili beneficiari.
Affianco a questa misura di carattere straordinario, è stato dato impulso per una più immediata attivazione all’iniziativa dei Buoni Spesa del Bando Festività Natalizie 2020: venerdì 11 dicembre scorso, infatti, sono stati consegnati gli ultimi buoni ai 120 nuclei beneficiari. In merito a quest’ultima iniziativa, si ritiene utile fornire alcune indicazioni numeriche, che evitino la diffusione di convincimenti non aderenti alla realtà dei fatti ed alle implicazioni della misura assistenziale attuata. Va puntualizzato che per 120 possibili nuclei assegnatari, sono pervenute in totale 201 domande di sostegno: di queste, 45 sono state le domande provenienti da cittadini non comunitari (ma comunque residenti a San Nicandro), in misura pari al 37% del totale delle domande; beneficiari del buono spesa sono stati solo 20 su 45, vale a dire che meno di una domanda su due è stata accolta e l’incidenza sul totale dei beneficiari è del 16%. Viceversa, l’84% degli assegnatari è cittadino comunitario (100 beneficiari sul totale di 120); anche l’incidenza dell’accoglimento per i comunitari, quindi, è ben superiore, e precisamente il 64% (100 su 156); in breve, su sei beneficiari uno solo è cittadino non comunitario. Sono numeri che non hanno bisogno di ulteriori spiegazioni.
“Ogni iniziativa di carattere sociale, della ASP Dr. Vincenzo Zaccagnino, tiene al centro i bambini, senza alcun distinguo, perché i bambini appartengono a tutta la società ed il loro bene deve stare a cuore ad ogni adulto di buona volontà”, dichiara la Presidente Avv. Patrizia Lusi, ed aggiunge “in queste festività abbiamo impegnato e speso la somma di € 26.400,00 per andare incontro alle necessità materiali delle famiglie fragili e vulnerabili della Città di San Nicandro Garganico”.
L’ASP opera nel pieno rispetto dei principi dello statuto, delle norme nazionali e regionali, e soprattutto della nostra carta costituzionale, che sancisce l’uguaglianza, la solidarietà e la salvaguardia dei diritti umani quali principi fondamentali che debbono orientare l’agire della pubblica amministrazione.
L’olio “Volío” è pronto. Le olive raccolte sui terreni dell’ASP “Castriota e Corroppoli” di Chieuti si sono trasformate nell’olio extravergine d’oliva dal gusto dell’inclusione sociale e lavorativa, che ha l’obiettivo di rafforzare l’offerta di servizi rivolti a persone con disabilità psichica e contrastare lo stigma nei confronti di quanti affetti da questa forma di disagio. Dopo i giorni della raccolta e della molitura, braccianti agricoli ed operatori della cooperativa sociale Ortovolante hanno chiuso il processo di filiera corta di produzione nell’ambito del progetto “Hopeificio”, sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD, ed ora la nuova produzione dell’olio “Volío” è disponibile per l’acquisto. Un regalo utile e solidale da fare anche nel periodo di feste natalizie.
La realizzazione dell’olio è solo un “assaggio” dell’importante lavoro svolto all’interno di un progetto che va oltre la semplice acquisizione di competenze che i ragazzi con disabilità psichica hanno appresso durante il percorso di formazione teorica e pratica di questi anni. Perché in questa attività di inserimento socio-lavorativo i braccianti agricoli – assunti con regolare contratto dalla cooperativa Ortovolante – stanno riscoprendo sé stessi, i loro talenti, delle professionalità che non credevano di avere fino a poco tempo fa. Come nel caso di Paolo D’Amelio, che nel giro di due anni è passato dalla condizione di persona senza dimora a quella di bracciante agricolo. «Ho vissuto in totale povertà, toccando con mano il senso di emarginazione ed indifferenza delle persone. Mi sono ridotto in quello stato anche a causa della tanta droga che ho consumato in questi anni. Poi mi sono rivolto al Ser.T di Foggia ed ho iniziato lentamente a tornare a vivere seguendo un percorso di cure specifico al mio caso. Sono stato indicato tra coloro che potevano partecipare al progetto “Hopeificio – racconta Paolo - . Lavorare mi fa sentire meglio, mi aiuta ad essere più responsabile, ad avere cura delle mie cose. E soprattutto, mi sento rispettato».
Paolo, che oggi ha 52 anni, insieme a Luigi, Gaetano, Giuseppe e Nicola, all’operatore Francesco De Pasquale e all’agronomo Francesco Di Lucia, portano avanti questa importante iniziativa che coniuga agricoltura biologica, innovazione ed inserimento socio-lavorativo. Il progetto è promosso dalla cooperativa sociale Medtraining e sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD nell'ambito della terza edizione del “Bando Socio Sanitario”, a cui fanno parte diversi partner pubblici e privati: ASP “Castriota e Corroppoli” di Chieuti; Comuni di Chieuti e Serracapriola; Asl Foggia – Dipartimento di Salute Mentale e Servizio per le Dipendenze; cooperativa sociale Ortovolante; A.DA.SA.M – Associazione Dauna per la Salute Mentale; Associazione Tutti in Volo onlus
Chi è interessato all’acquisto dell’olio “Volío” può scrivere una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Daunia in Italy, in collaborazione con Coop alleanza 3.0, lanciano l'iniziativa "Foggia solidale". Foggia solidale si propone di raccogliere, da quanti più donatori possibili, cibo, giocattoli, telefoni cellulari e computer per le famiglie bisognose della città.
Il tutto avrà inizio sabato 12 dicembre nella sede di Foggia Solidale in Via Trento 60 dalle ore 11,30 dove sarà possibile consegnare i “doni”.
La particolarità dell’iniziativa è quella di coinvolgere le persone a donare anche vecchi pc per supportare le famiglie nella didattica a distanza, sperando di poter regalare qualcosa di utile per il Natale, soprattutto a chi quest'anno non potrà festeggiarlo come si deve.
Si dia valore al Natale perché quello che conta è di esserci.
"Siamo venuti a conoscenza del fatto che Federica Angeli, dopo poche settimane dall'inizio del suo nuovo incarico, presso il Comune di Roma, si sia trovata costretta a dover depositare due denunce penali, una per diffamazione e una per minacce.
La nostra associazione è nata intorno alla figura di Federica, come scorta mediatica per lei e per tutti i giornalisti minacciati dalla mafia. Mai avremmo immaginato, ora che il suo ruolo è cambiato, di doverla difendere da insulti e minacce, nonostante gli evidenti risultati che sta ottenendo, a tempo di record, in un territorio difficilissimo, quale è la periferia romana. Conosciamo bene Federica Angeli, che è stata nostro presidente onorario, e resta una grande amica. Conosciamo il suo impegno e la sua tenacia. Conosciamo la sua onestà e integrità. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà a Federica, sicuri che lei, come sempre, andrà avanti, con la grinta che la contraddistingue"
Così, Leonardo Cassone, presidente di Noi Associazione Antimafia, sugli attacchi subiti dalla giornalista e neodelegata alle periferie del Comune di Roma, Federica Angeli.
Associazione Antimafia #Noi
Evento l’8 dicembre come da tradizione. Funzione officiata dal Vescovo Mons. Mansi.
Come da tradizione l’8 dicembre il C.A.L.C.I.T. di Andria, da oltre 30 anni, celebra la Giornata del Malato Oncologico con una SS.Messa in Cattedrale alle ore 11.30, officiata da S.E. Mons. Luigi Mansi, Vescovo della Diocesi.
A causa delle restrizioni dovute alla pandemia da Sars-Cov2 non sarà possibile effettuare la tradizionale cerimonia esterna con la deposizione dei fiori alla statua della Madonna in piazza Duomo ed il volo delle colombe, ma è previsto un momento di omaggio all’interno della Chiesa. Sempre a causa delle limitazioni imposte per la pandemia l'accesso sarà consentito al numero di fedeli previsto dalle disposizioni e nel pieno rispetto delle norme in vigore.
Per questa ragione sarà possibile seguire la diretta della funzione religiosa sui canali social del Calcit grazie alla preziosa collaborazione con le emittenti Telesveva e News24.City su cui sarà possibile seguire la celebrazione. Sul canale 17 di Telesveva, alle 20,30 dell’8 dicembre, invece, sarà possibile seguire la differita della celebrazione.
"Gente al servizio della gente": avviato il percorso di formazione dopo la risposta dei cittadini.
Dall’appello attraverso una campagna social molto seguita, alla realtà: il territorio andriese potrà nei prossimi giorni contare su 30 nuovi volontari della Misericordia di Andria al servizio della comunità in questo periodo di grande emergenza sanitaria e sociale. “Gente al servizio della gente” era stato lo slogan lanciato in tutta Italia dai colori giallociano. Appello che ha visto subito una reazione importante dei cittadini in tutta la nazione ed in particolare in Puglia. In tanti si sono rivolti alle oltre 30 sedi attive di Misericordia per chiedere informazioni o lasciare le proprie adesioni.
Ad Andria sono stati 30 i cittadini di ogni età e di ogni professione che hanno scelto di mettersi in gioco avviando il loro percorso di accesso alle attività quotidiane della Misericordia. Il via libera a stretto giro del Magistrato della Confraternita, è subito iniziato il percorso di formazione che porterà al servizio della comunità 30 nuovi volontari. «Dall’invio delle richieste all’inizio del percorso di formazione – ci spiega Angela Vurchio, Governatrice della Misericordia di Andria – non ci sono stati abbandoni. Sostanzialmente tutti quelli che hanno deciso di inviare la propria candidatura hanno deciso di proseguire con l’associazione. E’ un bellissimo risultato che ci riempie d’orgoglio e che ci permetterà di assicurare tanti altri servizi in un momento così delicato. Sono molteplici le novità che stanno interessando la nostra realtà e che stiamo man mano presentando alla comunità. Ma sono davvero tante le richieste di aiuto. Noi ce la stiamo mettendo tutta e con 30 nuovi volontari che si aggiungono ai circa 100 già impegnati quotidianamente – ha concluso Angela Vurchio – potremo fare ancora di più».
Negli ultimi giorni della settimana è partito il corso di formazione per i nuovi volontari. Un percorso piuttosto articolato che permetterà di assicurare una buona preparazione per affrontare alcune tipologie di servizi dell’associazione.
«Dopo le gravi intimidazioni ricevute, l'associazione antimafia #Noi esprime piena solidarietà e vicinanza al giornalista Sigfrido Ranucci e a tutta la redazione di Report. La libera informazione è alla base di ogni sistema democratico e i giornalisti di Report, con le loro inchieste, rappresentano il buon giornalismo come baluardo della democrazia. #Noi è sempre dalla parte di chi combatte per la libertà di stampa e di chi informa liberamente i cittadini».
Associazione Antimafia #Noi
Per la cronaca, il fatto si riferisce all'evento accaduto il giorno scorso "nella redazione del programma" come riporta ilfattoquotidiano.it, che prosegue "è stato trovato il foglio con una polvere bianca definita "antrace", in alto in pennarello la sigla N B R (presumibilmente Nuove Brigate Rosse). Sul posto sono intervenuti inquirenti e Vigili del fuoco, che hanno disposto il sequestro della lettera. Solidarietà di Rai, Usigrai e Fnsi".
ilfattoquotidiano.it: Minacce a Report, sulla lettera indaga la Digos. Ranucci: “Atti di imbecilli, non ci fermeremo”
(fonte: ilfattoquotidiano.it) Una lettera anonima con una polvere bianca definita “antrace” sul foglio che l’accompagnava è stata recapitata nella redazione di Report, il programma di inchiesta condotto da Sigfrido Ranucci su Rai3. Nella carta a quadretti si leggono frasi farneticanti – incluso “Voi il marcio del sistema corrotto” – scritte apparentemente con un normografo: “Solo falsa informazione per potere e poltrone. Cercate meglio negli armadi, oltre agli scheletri avete le bombe”, e in alto in pennarello la sigla N B R (presumibilmente Nuove Brigate Rosse), con la stella a cinque punte. “La Rai ha messo in atto tutti i sistemi di sicurezza nella maniera più idonea, ho avuto la redazione dimezzata per questo motivo in settimana ma, seppur con molte difficoltà, lunedì sera andremo in onda come sempre alle 21.20 con una puntata molto forte”, ha detto Ranucci.
Subito avvertiti dai responsabili della Security aziendale, sono intervenuti sul posto inquirenti e Vigili del fuoco, che hanno disposto il sequestro della lettera e del campione di polvere: materiale inerte, secondo quanto emerso dai primi esami sul campione, mandato ad analizzare prima allo Spallanzani e poi all’istituto zooprofilattico di Foggia. Sulla lettera indagano gli agenti del Commissariato Rai e la Digos. “Non ci fermeremo di fronte a degli atti di imbecilli – ha assicurato Ranucci – Personalmente poco tempo fa ho ricevuto minacce di morte da un sedicente gruppo SS, addirittura. Ci hanno rallentato, non certo bloccato.”
Messaggi di solidarietà sono arrivati dalla Rai, che ha ribadito di supportare “il giornalismo come attività tutelata dalla Carta Costituzionale, in particolare il giornalismo di inchiesta portato avanti con serietà e professionalità”. Anche Federazione nazionale della Stampa italiana e Usigrai si schierano “dalla parte di Sigfrido Ranucci e della redazione di Report, minacciata da chi vorrebbe impedire ai cittadini di essere informati su malaffare, truffe, minacce alla loro salute e alla Costituzione. Sentir riecheggiare la sigla Nuove Br ci riporta ad anni bui e dolorosi per il nostro Paese. Siamo certi – conclude la nota – della massima attenzione delle autorità per verificare l’attendibilità della minaccia. Come siamo consapevoli che non basteranno deliranti intimidazioni a fermare il lavoro dei colleghi”.
Voluta dalle Nazioni Unite, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne non deve essere una semplice ricorrenza. Sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della violenza contro le donne deve invece essere un impegno quotidiano, di civiltà e di umanità. Come indicato dall’ONU, il 25 novembre, poi, deve dare inizio ai “16 giorni di attivismo contro la violenza di genere” che precedono la Giornata mondiale dei diritti umani, stabilita al 10 dicembre di ogni anno.
La violenza contro le donne è, infatti, una delle più esecrabili forme di violazione dei diritti umani: atti che provocano danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche alle donne, come anche il minacciare tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà delle donne, nella vita pubblica o in quella privata, costituiscono dei “meccanismi sociali cruciali” di dominio e discriminazione, manifestazioni delle “relazioni di potere storicamente ineguali” fra i sessi, che non possono essere più accettati o tollerati.
Ma quali i rimedi? “L’educazione alla gentilezza è fondamentale. Introdurre corsi di educazione alla gentilezza sin dalle prime classi, potrebbe porre un argine ai modelli sbagliati di uomini che non conoscono altro che la violenza come modalità di approccio verso l’altro. Modelli che imperversano sulle nostre strade, nei nostri quartieri e che i social amplificano. E il lavoro. L’indipendenza economica delle donne è fondamentale per garantire loro una via d’uscita, è garanzia di libertà di scegliere. Più donne nei ruoli pubblici che possano essere d’ispirazione per tutte. Più donne solidali tra loro pronte ad aiutarsi e a fare lobby. E pene severe, severissime per chi si macchia del crimine più brutto del mondo: colpire chi ti dona la vita”. Così si esprime l’avv. Patrizia Lusi, Presidente dell’ASP Zaccagnino, nel sottolineare quali possono essere le direzioni da seguire per combattere tali fenomeni. Senza dimenticare che dalla violenza sulle donne derivano molto frequentemente le fragilità e le condizioni di pesante disagio per i minori, vittime anch’essi ma inconsapevoli, di questi gesti di disumana barbarie.
L’ASP Zaccagnino è attrice determinata in questa lotta, con i suoi interventi a favore dei bambini in condizioni di vulnerabilità e di fragilità, a partire dalla Comunità “don Tonino Bello” che, tra i suoi ospiti, accoglie proprio minori che purtroppo hanno vissuto esperienze tragiche di violenze familiari contro le donne e spesso anche contro loro stessi.
Viva le donne e viva gli uomini, dunque, può essere l’incitamento a superare gli ostacoli che ancora si frappongono alla pari dignità, alle pari opportunità, in una parola a quell’uguaglianza dei sessi che la nostra Carta Costituzionale ha inscritto tra i principi fondamentali della Repubblica Italiana e che è incisa a chiare lettere nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
L’iniziativa delle beneficiarie accolte nel progetto “La Puglia non tratta”.
Hanno listato di rosso una panchina ed adagiato un paio di scarpe con il colore simbolo della violenza contro le donne. Lo hanno fatto in un centro della Capitanata occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità in cui vivono a riflettere su questo tema, alle varie forme che questo fenomeno si porta dietro. Violenza fisica, psicologica, verbale. Un’azione – simbolica – nata al termine di un confronto che le donne vittime di tratta oggi accolte nel progetto “La Puglia non tratta - Insieme per le vittime”, hanno avuto con le operatrici della cooperativa sociale Medtraining che in provincia di Foggia è ente gestore dell’iniziativa che punta ad assicurare alle persone vittime di tratta adeguate condizioni di alloggio, vitto, assistenza, protezione ed integrazione socio - lavorativa.
Durante l’incontro hanno parlato del problema, di come può manifestarsi la violenza, ragionato sul valore di questa Giornata ed alla fine hanno deciso di fare qualcosa. Di lasciare un segno che possa andare al di là dell’effetto visivo, ma che in qualche modo possa contribuire seriamente a riflettere sul fenomeno, che loro hanno drammaticamente vissuto sulla loro pelle in quanto vittime di tratta e di sfruttamento lavorativo. Il progetto "La Puglia non tratta - Insieme per le vittime", finanziato dal Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è promosso dalla Regione Puglia - Sezione Sicurezza del Cittadino, Politiche per le Migrazioni ed Antimafia Sociale - in collaborazione con sette enti anti tratta del territorio regionale: le cooperative sociali Medtraining (Foggia), Comunità Oasi2 San Francesco onlus (Trani), Atuttotenda (Maglie-Lecce), CAPS (Bari); le associazioni Giraffah! (Bari), Micaela (Adelfia-Bari), Comunità Papa Giovanni XXIII.
L’attività in provincia di Foggia
Nell'area territoriale della Capitanata - che comprende Monti Dauni, Tavoliere delle Puglie e promontorio del Gargano - l'intervento è realizzato dalla cooperativa sociale Medtraining. Dall'1 marzo 2019 al 31 maggio 2020 gli operatori del progetto, soprattutto attraverso il lavoro dell'unità mobile di strada, hanno effettuato 741 contatti, percorrendo in modo particolare i tratti della SS 16 dell'Alto Tavoliere e del Basso Tavoliere, della SS 89 che porta a Manfredonia, della SS 673 Circonvallazione di Foggia. Le beneficiarie incontrate durante il lavoro dell'unità di strada sono soprattutto donne, provenienti per la maggior parte da Paesi quali Bulgaria, Romania, Nigeria, che rappresentano l'80,6% delle beneficiarie contattate. Ma è stata registrata anche la presenza di donne di nazionalità Ucraina (1,9%), Colombia (1,6%), Albania (1,2%) e persino della Repubblica Dominicana. Oltre all'attività di primo contatto, il progetto prevede una serie di interventi finalizzati ad una presa in carico globale e all'accompagnamento verso un percorso di autonomia e di inserimento socio-lavorativo. Interventi, quindi, che spaziano dall'accoglienza abitativa ai servizi sanitari di base, dal disbrigo delle pratiche amministrative-burocratiche per la regolarizzazione all'integrazione linguistica, fino all'attivazione di tirocini lavorativi.