Un servizio fondamentale che coinvolge pazienti ricoverati ma anche caregiver e che permette di migliorare decisamente l’approccio alla malattia ematologica. Sono stati presentati ad Andria i primi dati di circa un anno di attività del servizio di psiconcologia attivato all’interno del reparto di Ematologia del “Dimiccoli” di Barletta grazie ad una borsa di studio messa a disposizione del Calcit, associazione che il prossimo anno celebrerà i 40 anni al servizio dei malati oncologici.
«E’ un servizio fondamentale e noi siamo grati al Calcit che ha fornito alla ASL BT la borsa di studio affinchè la stessa Azienda Sanitaria ci permettesse di avvalerci della professionalità della psicologa, la dott.ssa Angela Quacquarelli, che è parte integrante della nostra equipe assieme ai medici ed a tutte le figure professionali – ha spiegato ieri pomeriggio il Dott. Giuseppe Tarantini direttore dell’UOC di Ematologia del “Dimiccoli” - La centralità della figura dello psicologo si intuisce facilmente se si pensa al tipo di patologie del quale noi ci occupiamo e che naturalmente richiedono una particolare sostegno e soprattutto una particolare capacità di interpretare i bisogni del paziente. Capacità anche di spiegare esattamente al paziente che cosa sta attraversando e cosa noi possiamo fare per aiutarlo al massimo delle possibilità. Anche come società scientifiche internazionali di ematologia – ha concluso il Dott. Tarantini - proponiamo a livello legislativo che sia istituzionalizzata la figura dello psicologo nell’equipe di ematologia».
L’attività posta in essere dalla Dott.ssa Angela Quacquarelli a cui è stata assegnata la borsa di studio del Calcit, ha riguardato un’attività giornaliera sui pazienti del reparto e dell’area sterile dell’Ematologia di Barletta con centinaia di ore di ascolto e confronto. Importante, anche l’attività nella parte ambulatoriale che dall’inizio di servizio ha permesso di seguire settimanalmente una trentina di pazienti in modo costante.
«Tendenzialmente sono due i fronti su cui lavoriamo – ha spiegato la Dott.ssa Angela Quacquarelli - Ci sono i pazienti ed i caregiver. Il lavoro sul paziente, infatti, non può prescindere dal lavoro su chi sostiene il paziente stesso. Serve aiutare a comprendere lo stato di salute psichico dopo la diagnosi e tutto quello che si vive ma allo stesso tempo deve cercare di capire anche quale è lo stesso stato di salute per i caregiver. Le patologie oncologiche ed ematologiche sono sistemiche in cui vari sistemi vengono messi in atto». Il lavoro della Dott.ssa Quacquarelli, in realtà, prosegue nel Calcit anche nel Gruppo Fenice nato ormai diversi anni fa e che segue oltre una decina di donne che vivono o hanno vissuto la malattia. L’associazione, nel frattempo, nel primo trimestre del 2023 sta già seguendo 59 pazienti a domicilio mentre sono stati una decina i trasporti effettuati in collaborazione con la Misericordia di Andria nell’ambito del progetto La Grande C: «Il Calcit con il progetto La Grande C, ideato già da qualche anno, sta realizzando i suoi propositi in favore dei pazienti oncologici di cui si sta facendo carico in tutte le sue sfaccettature operando come ponte civico tra l’utenza e chi si prende cura di lui – ha spiegato il Presidente Dott. Nicola Mariano - Con tutta una serie di professionalità di cui abbiamo bisogno ed a cui abbiamo chiesto di esser presenti e di far pare di questo grande progetto».
Nell’occasione è stata anche presentata l’iniziativa di raccolta fondi dedicata alla Festa della Mamma che nel prossimo weekend colorerà il centro cittadino di Andria: «La nostra iniziativa cardine durante l’anno è proprio la Festa della Mamma, con le piantine fiorite e le strenne del sorriso – ha concluso il Dott. Nicola Mariano - ed in questi giorni stiamo distribuendo già le piantine all’interno delle scuole mentre nel prossimo fine settimana saremo in viale Crispi per la popolazione».
Nonni, genitori e piccoli si raccontano storie. È quello che accadrà nello spazio più accogliente e significativo di Foggia, la Biblioteca “La Magna Capitana” il 25 maggio, alle ore 17,30 con “Raccontami una storia”.
Nella Biblioteca dei Ragazzi, luogo dove le storie sono più vive che mai, un gruppo di adulti si è messo d’accordo perché l’appuntamento del 25 maggio abbia un suo specifico significato.
Ha promosso l’incontro il Comitato cittadini per i bambini di Foggia, che si adopera perché la nostra città diventi realmente a misura di bambino. La portavoce del Comitato, Rachele Occhionero, ha connesso competenze, progetti ed entusiasmo di adulti-nonni che dalla pandemia in poi hanno fatto letture in diretta social, hanno incontrato bambini e distribuito libri e adulti-nonni che hanno una esperienza pluridecennale di animazione ludica e culturale con grandi e piccini.
Leggeranno storie e fiabe Anna Paola Improta di ASD Runners Parco San Felice “Correre Donna” di Foggia e Giuseppe Messina, responsabile del Presidio del Libro di Foggia con Anna Maria Balletti.
Giuseppe Messina anche il 25 maggio continuerà nella sua “titanica” opera (già consegnati durante incontri di lettura più di 3200 volumi) di distribuzione gratuita di libri di fiabe che raccoglie come Presidio del Libro dalle giacenze delle case editrici.
Michele dell’Anno alla fisarmonica e Giustina Ruggiero faranno divertire i bambini con filastrocche e fiabe della nostra terra, di quando i nonni a loro volta erano bambini.
Rachele Occhionero nella sua veste di artista e la piccola collaboratrice Ada Crucinio illustreranno una fiaba, con l’aiuto di alcuni bambini presenti.
Farà gli onori di casa la responsabile della Biblioteca dei Ragazzi Milena Tancredi.
Per partecipare all’incontro è necessario prenotarsi al numero: 320 7919243.
Continua l’impegno dell’Associazione Agata nel supporto delle donne operate al seno.
Questa mattina, venerdì 12 maggio alle ore 10.30, presso il Punto associativo adiacente l’ingresso dell’Ambulatorio di Chirurgia Senologica, è stato presentato un nuovo servizio che l’Associazione offrirà gratuitamente alle pazienti del Policlinico di Foggia. Si tratta dell’applicazione di protesi esterne del complesso areola-capezzolo attraverso una tecnica innovativa e indolore. Le protesi sono personalizzate ed estremamente realistiche, così come previsto dal Progetto Xtrude, e sono un aiuto importante per migliorare la qualità di vita delle donne operate al seno.
Questa nuova opportunità arriva esattamente dopo un anno dalla donazione di un dermografo per la dermopigmentazione sempre del complesso areola-capezzolo, che ha già consentito di attivare questo servizio all’interno dell’Ambulatorio di Chirurgia Senologica.
Entrambe le iniziative rientrano nel lavoro che l’Associazione Agata porta avanti dal 2016 per accompagnare le donne nel percorso di malattia, migliorando il loro benessere psico-fisico.
Durante la conferenza stampa sarà anche presentato il nuovo opuscolo informativo dell’Associazione, ulteriore momento di diffusione e informazione sulle attività di Agata.
L’Associazione Agata è presente con un punto associativo, finalizzato all’informazione, orientamento e supporto alle donne e ai caregiver, all’interno della Breast Unit dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Riuniti” di Foggia, come da convenzione n. 246 del 7/12/2021. Agata fa parte della rete di Europa Donna Italia, movimento sovranazionale cui aderiscono centinaia di associazioni per la tutela dei diritti alla prevenzione e alla cura del tumore al seno.
a cura dell’Associazione politico-culturale “Armonia” di Monte Sant’Angelo.
Comunicato stampa pervenuto presso la nostra redazione.
Nota - Questo comunicato stampa è stato pubblicato integralmente come contributo esterno del mittente. Pertanto questo contenuto non è un articolo prodotto dalla redazione. È divulgato come Diritto di Cronaca sancito nell’art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana, in quanto libera manifestazione del pensiero [ndr.].
«Il 4 e il 5 maggio scorsi si è svolto a Monte Sant’Angelo in provincia di Foggia il Convegno sulle mafie, organizzato dalla Associazione dei Comuni “AVVISO PUBBLICO”.
Non vi hanno partecipato il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il Procuratore Capo e il Prefetto di Foggia, diversamente da quanto era stato annunciato.
Quasi inesistente è stata la partecipazione dei cittadini e del mondo delle Associazioni a questa iniziativa inserita, stranamente, nel “Michael Festival”.
Signor Presidente di “AVVISO PUBBLICO”,
gran parte dei cittadini della Città dell’arcangelo Michele Le chiede scusa, se il 4 maggio è stato posto di fronte agli alunni della scuola media inferiore e non agli studenti degli Istituti Superiori con i quali avrebbe potuto dialogare.
Le chiede scusa, se in quella condizione ha dovuto ricorrere a una lezione frontale a ragazzi di dodici-tredici anni, annoiati e disinteressati, e non a una lezione partecipata, possibile soprattutto con gli studenti degli Istituti Superiori.
Le chiede scusa, se il 5 maggio ha dovuto esprimere il suo pensiero soprattutto ai componenti dell’Associazione dei Comuni che Lei presiede, in quanto non c’erano neanche i Consiglieri comunali di maggioranza della nostra Città e le autorità scolastiche. Purtroppo, vi erano 5 o 6 cittadini e il rappresentante di una sola Associazione culturale delle più di 30 operanti in Monte S. Angelo.
Signor Presidente,
Lei avrà, perciò, percepito una certa indifferenza della popolazione montanara verso i valori della legalità e del contrasto alle mafie e al familismo istituzionale.
Le assicuriamo che non è così. Questa Comunità, nel passato, è stata sempre caratterizzata da una straordinaria vivacità culturale e dal valore del bene comune.
La verità è che da alcuni anni c’è “un’aria” particolare, ma non nuova. C’è un “potere” arroccato nel Palazzo, che utilizza i ragazzini delle scuole medie inferiori per “riempire” le sale. Molti diritti sono trasfigurati in favori. Chi amministra non ricerca e stimola la partecipazione, anzi la ostacola e determina le condizioni politiche e sociali per indurre al silenzio i cittadini.
Signor Presidente,
abbiamo molto apprezzato i Suoi interventi e il Suo impegno. Siamo certi che, dopo questa nostra modesta riflessione, approfondirà la Sua conoscenza della attuale, vera realtà di questa Comunità e della sua Amministrazione comunale attraverso gli strumenti che riterrà più opportuni.
La ringraziamo per essere stato tra noi e per aver apprezzato la bellezza della nostra Città e del nostro territorio».
L'Apulia Felix fa sul serio, incermentando la sua azione cultura per rigenerare il tessuto sociale di Foggia attraverso la riqualificazione dell’antico complesso conventuale di Santa Chiara, nel pieno centro storico diella città. Più che un simbolo, uno scrigno culturale da preservare, ampliandone la frubilità per tutti. Il tutto arricchendo il plesso con ulteriori interessanti iniziativee tutte nel segno del rapporto con il territorio e della inclusione sociale.
CLICCA, VEDI, LEGGI E SCARICA IL PDF DEL PROGETTO ARPINARTS IN BREVE
a cura di Gianluigi Cutillo (www.insidecapitanata.it)
Si è svolta oggi la conferenza stampa di presentazione del progetto «ArpinArts – Arti per la Rigenerazione territoriale e Sociale», ideato e promosso dalla Fondazione Apulia Felix, risultato vincitore del bando «Radici e Ali».
Previsti un milione e mezzo di euro di investimenti regionali e privati per valorizzare il complesso monumentale di Santa Chiara.
L’idea di fondo di “ArpinArts” è quella di utilizzare diverse forme di espressione artistica come fattore di valorizzazione del centro storico di Foggia, promuovendo l'inclusione sociale in un quartiere con diverse problematiche da risolvere.
Si tratta sicuramente di un progetto dalla grande importanza sociale e culturale, che prevede non solo un investimento notevole da parte della Regione Puglia, ma anche il contributo fattivo di 5 imprenditori della Capitanata.
Un intervento che restituirà alla città di Foggia un bene architettonico completamente rinnovato sotto il profilo strutturale e dei contenuti culturali proposti alla cittadinanza.
Tra le presenze più rilevanti si segnalano il Prof. Giuliano Volpe, promotore del progetto e Presidente della Fondazione Apulia Felix, la nota artista Gianna Fratta, la responsabile Fabrizia Tucci e l'architetto Cesare Corfone.
La presentazione di ApuliaFelix
Già nei prossimi giorni ci sarà l'apertura del cantiere e a seguire l'inizio delle attività culturali.
È uno dei più rilevanti finanziamenti della Regione Puglia nella città di Foggia. Parliamo di € 1.123.799,71 assegnati al progetto «ArpinArts – Arti per la Rigenerazione territoriale e Sociale» risultato vincitore del bando «Radici e Ali». Il progetto, ideato e promosso dalla Fondazione Apulia Felix, si avvale anche dei contributi privati di cinque imprenditori della Capitanata e soci della Fondazione, per un ammontare di € 320.000.
Personalmente o tramite le loro aziende, hanno contribuito a coprire la quota di autofinanziamento richiesta dalla Regione, rendendo di fatto possibile l’attuazione del progetto, in rigoroso ordine alfabetico, Tullio Capobianco e Licia Centola (azienda Vincenzo Capobianco e Figli), Giacomo Mescia (Daunia Work), Gerardo Ramundo (Gruppo Ramundo), Antonio Salandra (Fortore Energia) e Potito Salatto (Gruppo Salatto).
Oggetto dell’imponente intervento è uno dei beni architettonici più rilevanti della città di Foggia, il complesso Santa Chiara, posto sull’antica via Arpi. Di proprietà dell’Arcidiocesi di Foggia-Bovino, che lo ha dato in comodato al Comune di Foggia, il complesso, che comprende l’Auditorium, ossia la ex chiesa, gli ipogei sottostanti, i matronei e molti altri spazi, è attualmente gestito dalla Fondazione Apulia felix a seguito della stipula di una convenzione ventennale col Comune di Foggia.
Questo bene pubblico, nel quale da circa 10 anni la Fondazione organizza attività culturali e musicali a beneficio di tutta la città, necessitava di un ulteriore intervento strutturale e di fondi che potessero dare ulteriore impulso alle attività culturali. Ecco che la Fondazione ha colto al volo l’opportunità del bando “Radici e Ali”, presentando nel dicembre del 2019 il progetto “ArpinArts”, il cui iter è stato caratterizzato da vicissitudini di varia natura, e che permetterà, proprio come nelle finalità del bando, la piena valorizzazione di tutti gli ambienti della parte del complesso monumentale non occupati dalla Scuola elementare “Santa Chiara”.
Gli interventi, che saranno di duplice natura, strutturale e culturale, consentiranno il pieno utilizzo degli ipogei e del tetto. L’Auditorium, che vanta già oggi una ricca attività convegnistica e di spettacolo dal vivo, sarà potenziato e ampliato nella sua capienza, nei matronei ci saranno spazi espositivi per le arti visive e altri spazi saranno dedicati ad aule multimediali per laboratori e altre attività di lettura e studio.
L’idea di fondo di “ArpinArts” è quella di utilizzare le diverse forme di espressione artistica come fattore di valorizzazione e di attrattiva del centro storico, nonché come strumento di inclusione sociale in un quartiere non privo di criticità. Alla prima finalità è dedicato il progetto di visite guidate, che si avvarranno di sofisticate tecnologie di videomapping, incentrate sulla storia dell’antico edificio e della città circostante. Tutte le iniziative che si svolgeranno nella rinata Santa Chiara saranno costruite in modo da essere aperte ai residenti del quartiere e in generale fruibili da tutti. La più ambiziosa e interessante fra esse è la costituzione di un’orchestra giovanile di quartiere, che permetterà alle ragazze e ai ragazzi della città che lo desiderino di imparare a suonare e di fare pratica sugli strumenti messi a disposizione dal progetto, per i quali non sempre le famiglie potrebbero sostenere la spesa necessaria all’acquisto. Ancora più innovativo e suggestivo il meccanismo con il quale si finanzierà la didattica di cui le ragazze e i ragazzi dell’orchestra avranno bisogno. L’idea è quella di organizzare delle masterclass con musicisti di fama, importantissime per quanti abbiano bisogno di perfezionarsi. I partecipanti, però, anziché pagare le somme non piccole normalmente richieste, prenderanno l’impegno di svolgere lezioni ai componenti dell’orchestra. Una “catena del dono” che è insita nel genius loci di Santa Chiara e che pensiamo possa suscitare ulteriori fermenti di fraternità. Cogliendo questo risultato non sarà fuori luogo dire che la «testa di cavallo», come viene tradizionalmente chiamato il nucleo più antico della città di Foggia, ha ritrovato i suoi occhi.
Quando succederà? Il cronoprogramma presentato dalla responsabile del progetto Fabrizia Trucci prevede la fine delle attività edili entro gli ultimi mesi del 2023. Il team di progetto, relativamente agli interventi strutturali, è capitanato dall’architetto Cesare Corfone ed è composto da Angela Pia Russo, Marco Vincenzo Manduzio, Raffaele Vitale, Michele Stasolla (che avrà il fondamentale ruolo di direttore dei lavori), Paola D’Avvocati, Marco Cagnano, Antonio Capobianco, Francesco Bava, Modestino Mancini, Giuseppe Marzano.
Al termine dei lavori si darà il via, sotto la direzione artistica di due noti artisti e operatori culturali del territorio come (ordine alfabetico) Dino De Palma e Gianna Fratta, al progetto culturale, vero fulcro di “ArpinArts”, con l’avvio di azioni specifiche di natura musicale e artistica per rigenerare e valorizzare il substrato culturale della città.
Questo piccolo miracolo non sarebbe stato possibile senza l’appoggio e il sostegno del Comune di Foggia, ed in particolare del suo dirigente Carlo Dicesare, dell’Arcidiocesi Foggia-Bovino, della Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio di Foggia, dei Vigili del Fuoco, di diversi efficienti funzionari della Regione Puglia, e soprattutto senza la capacità di visione e il pungolo costante del presidente della Fondazione Apulia Felix Giuliano Volpe.
Venerdì prossimo, 5 maggio 2023, nell’Auditorium Santa Chiara, sito a Foggia nell’omonima piazzetta, alle ore 10, si svolgerà la presentazione del progetto «ArpinArts Arti per la Rigenerazione Territoriale e Sociale» della Fondazione Apulia Felix.
Il progetto, che ha vinto il bando regionale «Radici e ali», è finanziato in modo molto consistente dalla Regione Puglia con un rilevante contributo privato a fondo perduto da parte di benemeriti soci della Fondazione. Interverrà su una parte rilevante dell’antico complesso conventuale di Santa Chiara, nel pieno centro storico di Foggia, e lo renderà fruibile sia per l’ampliamento quantitativo e qualitativo dell’attività culturale portata avanti dalla Fondazione nei settori dello spettacolo dal vivo e della convegnistica, sia di arricchirlo con ulteriori interessanti iniziative nel segno del rapporto con il territorio e della inclusione sociale in un quartiere che presenta, accanto a un’indubbia bellezza e ricchezza di memorie, alcune non trascurabili criticità.
Intrecciano fili, storie, vissuti. Intrecciano anche relazioni, conoscenze, bagagli culturali, amicizie. Intrecciano un sogno, quello di realizzare una serie di abiti, partendo da capi usati e cestinati, modificati con la tecnica del macramè. E’ il loro modo per accendere un riflettore sul consumismo, legato in questo caso a capi d’abbigliamento prodotti e destinati alla grande distribuzione low cost, dove si sfruttano persone, si inquina, si calpestano i diritti. Per questo, il “Laboratorio Migramah – Body experience” è qualcosa che va oltre un semplice progetto. E’ un percorso umano e sociale che dà modo d un gruppo di donne di trascorrere delle ore insieme, di conoscersi, di produrre una serie di abiti in macramè, antica tecnica di ricamo, completamente manuale, i cui nodi diventano metafora di un intreccio culturale.
L’iniziativa è frutto della collaborazione tra Rapsovive collettivo che nasce dall’intesa di tre artiste foggiane Wanda Giannini, Gaia Scervini e Marta Crucinio - e le beneficiarie accolte nel progetto SAI – Sistema di Accoglienza ed Integrazione - promosso dal Comune di Candela “Vulnerabili” e gestito dalla cooperativa sociale Medtraining del consorzio Oltre in un’area di Villa Torre Bianca. L’iniziativa dà continuità e si intreccia col percorso di sartoria solidale che le beneficiarie seguono con Pina Suriano per imparare tutte le tecniche di filato utili alla produzione di borse, tappeti ed altri piccoli lavori. «Si è creata una bella atmosfera con le beneficiarie che seguono il progetto – spiegano dal collettivo - . C’è tanta collaborazione ed entusiasmo e si nota che l’iniziativa sta producendo benessere soprattutto nelle donne che partecipano in questo percorso». Del resto, lavorare il filo diventa la metafora ideale per chi cerca di riannodare i fili della propria vita, specialmente perché costretta a lasciare il proprio Paese a causa di violenze, guerre, miserie, persecuzioni. Un modo per sfoderare creatività, fantasia ed abilità manuali. Tutte competenze che possono essere utili anche nel mercato del lavoro. Una bella occasione per imparare tecniche nuove e per favorire piccoli momenti di socialità.
Al termine del progetto, dunque, le opere realizzate da Rapsovive in collaborazione con le beneficiarie del progetto SAI di Medtraining diventeranno oggetto di esposizione per far conoscere quanto fatto. Intanto si intrecciano fili, relazioni, storie. Ed è la parte del viaggio che rende speciale questo progetto
Mercoledì 26 aprile alle ore 18,30 l'inaugurazione nella sede di Solidaunia.
Uno studio medico solidale, per garantire assistenza sanitaria gratuita ai cittadini meno abbienti e ai più vulnerabili della città. A Foggia nasce "Conoscere e curare", un servizio promosso dalla onlus Solidaunia e assicurato dall'impegno di decine di medici e infermieri volontari.
LO STUDIO MEDICO SOLIDALE. La struttura è a disposizione per fornire servizi di medicina generale, consulenze specialistiche, farmacoterapia ed educazione sanitaria. Il servizio è gratuito ed è rivolto principalmente a indigenti, senza fissa dimora, migranti ed è già operativo nei pomeriggi di lunedì e mercoledì (Info 3407663401 e 3474487307).
LA CERIMONIA. L'inaugurazione dello studio medico solidale è in programma mercoledì 26 aprile (ore 18.30) in via Fiorello La Guardia 22. Alla cerimonia, durante la quale saranno illustrati i dettagli del progetto, parteciperanno il vescovo della Diocesi di Foggia - Bovino, monsignor Vincenzo Pelvi, l'assessore regionale al Welfare, Rosa Barone, la mediatrice culturale Aneliya Genova e una nutrita rappresentanza di medici e infermieri volontari.
L’ASSOCIAZIONE. L'occasione rappresenta anche l'apertura al pubblico della nuova sede di Solidaunia, che oltre a ospitare lo studio medico solidale propone riunioni, eventi, incontri e manifestazioni in uno spazio comune aperto alle varie associazioni. Attiva dal 2005 nella cooperazione internazionale, Solidaunia è impegnata in vari progetti nel Sud del mondo - in particolare in Guinea Bissau - ed è stata recentemente inserita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità tra le "best practice" in tema di tutela della salute della popolazione migrante e rifugiata per l'impegno nelle campagne del Foggiano per le attività svolte nel progetto SU.PR.EME.
IL PROGETTO. Lo studio medico solidale rientra nel progetto “Conoscere e curare”, finanziato nell'ambito dell'Avviso Pubblico “Puglia Capitale sociale 3.0” per i programmi locali a valere sui Fondi per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel Terzo settore previsti dal D.Lgs. 117/2017. Oltre allo studio medico solidale, le attività che saranno realizzate da Solidaunia prevedono corsi sulla sicurezza e sull'igiene alimentare e attività laboratoriali e di socializzazione per indigenti, senza fissa dimora e migranti.
Un concerto solo piano, la possibilità di contribuire alle attività di Admo Puglia, l’opportunità di celebrare il centesimo anniversario dell’Aeronautica Militare, il fascino del meraviglioso tramonto dall’Aeroporto Militare di Gioia del Colle e il gusto di ottimi calici di vino da sorseggiare sotto le stelle: tante emozioni, una sola serata con Maurizio Bignone e il suo live Inner Reflections - piano solo concert.
Venerdì 19 maggio 2023, presso l’Aeroporto Militare 36° Stormo Caccia di Gioia del Colle (Ba), il noto pianista e compositore italiano la cui scrittura spazia tra la musica classica contemporanea, la musica ambient e le sonorità soundtrack senza tralasciare la sperimentazione utilizzando elementi della musica etnica, jazz e pop, si esibirà in favore di Admo Puglia Odv. L’evento rientra tra le iniziative celebrative per il Centenario dell’Aeronautica Militare.
Ingresso all’Aeroporto Militare previsto per le ore 18,30, cerimonia di benvenuto con aperitivo al tramonto in programma alle ore 19,45, inizio del concerto in calendario alle ore 20,30, a seguire Calici di vino sotto le stelle in collaborazione con la cantina pugliese Terrecarsiche.
“Abbiamo voluto coniugare in un solo evento tanti aspetti interessanti e imperdibili - ha commentato il presidente di Admo Puglia Odv, Maria Stea - Da una parte l’arte e la musica di un maestro come Maurizio Bignone, dall’altra il fascino di un ambiente unico come l’Aeroporto Militare, al centro l’opportunità imperdibile di contribuire alle attività svolte quotidianamente da Admo Puglia Odv e dai suoi volontari in direzione della sensibilizzazione alla donazione di midollo osseo e cellule staminali e all’iscrizione al Registro Donatori Midollo Osseo. Siamo certi di aver preparato un appuntamento che lascerà soddisfatti i nostri ospiti, con l’invito a partecipare numerosi per sostenere la nostra associazione. Devo ringraziare l’artista, Maurizio Bignone, per la sensibilità e il Comandante del 36° Stormo Caccia, Massimiliano Pomiato, per la disponibilità”.
Già possibile acquistare i biglietti sulla piattaforma online diyticket.it all’indirizzo web bit.ly/MaurizioBignoneBA
Maggiori informazioni sul sito www.admopuglia.it e sui canali social ufficiali di Admo Puglia Odv.
ADMO PUGLIA
L’Associazione Donatori Midollo Osseo è nata per volontà di un gruppo di persone fortemente motivate a creare, anche in Italia, una valida banca dati di donatori volontari ed ha come scopo principale quello di informare la popolazione italiana sulla possibilità di combattere la leucemia e altre neoplasie del sangue attraverso la donazione del midollo osseo e del trapianto.
La sede Admo Puglia è stata fondata nel 1992 e da 30 anni ha lo scopo di promuovere la donazione di midollo osseo e CSE, volontaria, gratuita, anonima, responsabile e consapevole, intesa come valore umanitario universale ed espressione di solidarietà e di civismo, che configura il donatore quale promotore di un primario servizio socio-sanitario ed operatore della salute, anche al fine di diffondere nella comunità nazionale ed internazionale i valori della solidarietà, della gratuità, della partecipazione sociale e civile e della tutela del diritto alla salute.
nota Ufficio Stampa MEDU.
Medici per i Diritti Umani (MEDU) considera sciagurata la decisione del Governo di eliminare la protezione speciale. Tra le ragioni addotte per l’emanazione decreto Cutro (Ddl 591/2023) - approvato dal Governo in seguito al drammatico naufragio sulle coste della Calabria costato la vita ad oltre 90 migranti e ora all’esame del Senato – il fatto che tale tipologia di permesso di soggiorno rappresenterebbe “un’anomalia” rispetto agli altri paesi europei, nonché un pull factor di immigrazione. È invece vero che 18 Paesi Ue su 27 prevedono forme di protezione analoghe, complementari rispetto alla protezione internazionale. È inoltre fondamentale rammentare che questa forma di protezione è stata introdotta con lo stesso Decreto Salvini (Legge 32/2018) e poi modificata nel 2020 (Legge 173/2020) ampliandone i requisiti per l’ottenimento, per arginare le conseguenze disastrose dell’eliminazione della protezione umanitaria. In seguito alle modifiche, la protezione speciale infatti esclude la possibilità di allontanamento dal territorio nazionale del cittadino straniero, quando ciò implichi una violazione del diritto al rispetto della propria vita privata e familiare. La conseguenza immediata e inevitabile dell’abolizione della protezione speciale non sembra poter essere quella di ridurre le morti in mare, dal momento che le cause delle partenze non vengono in alcun modo affrontate e le possibilità di accesso sicuro e in regola ai Paesi Ue restano residuali. La vera e preoccupante conseguenza sarà un esponenziale aumento del tasso di irregolarità, se si pensa che solo nel 2022 la protezione speciale è stata riconosciuta a 10 mila persone.
Come MEDU ha modo di osservare quotidianamente attraverso le sue cliniche mobili che prestano assistenza medica in alcuni degli insediamenti e delle aree più emarginate d’Italia, la precarizzazione delle condizioni giuridiche determina l’aumento della marginalità, dei fenomeni di sfruttamento e un drastico peggioramento delle condizioni di salute psico-fisica delle persone migranti che la subiscono. Sono le stesse criticità rilevate dai progetti di salute mentale transculturale che MEDU porta avanti da quasi dieci anni dalla Sicilia, a Roma, a Firenze. I team di medici, psicologi, operatori psico-sociali e mediatori culturali di MEDU hanno assistito oltre mille persone, provenienti da più di ottanta paesi sopravvissute a torture, abusi e violenze gravissime. Tantissime di queste persone si sono viste riconoscere in questi anni un permesso di soggiorno per protezione speciale in ragione della loro altissima vulnerabilità. L’abolizione della protezione speciale porrà tante persone migranti che soffrono di forme di grave disagio psichico post-traumatico, dal PTSD alla depressione, o che sono a rischio di svilupparle, in condizioni di maggiore fragilità aggravandone la sofferenza e compromettendone la capacità di recupero con conseguenze estremamente negative anche per la società che le accoglie.
A chi giova questa scelta? Non alle persone migranti e richiedenti asilo, che continueranno a raggiungere il nostro Paese dal momento che le condizioni di instabilità politica, povertà, disuguaglianza, crisi ambientale non vengono in alcun modo affrontate. Non alla popolazione dei paesi di destino, dal momento che l’irregolarità produce illegalità ed esclusione, fenomeni questi che contribuiscono ad aumentare le tensioni e la conflittualità sociale.
Appare piuttosto il risultato di un’ennesima scelta miope di mera propaganda politica, dettata dall’incapacità o mancanza di volontà politica di individuare e affrontare in modo lungimirante e pragmatico le cause e gli effetti di un fenomeno epocale, quello delle migrazioni, destinato a caratterizzare in modo sempre più significativo la nostra epoca e i nostri spazi di convivenza.
MEDU insieme alle numerose organizzazioni che aderiscono alla mobilitazione nazionale di oggi contro la conversione in legge del Decreto Cutro, chiede al Parlamento di bocciare una norma iniqua e dannosa e al Governo un cambiamento radicale nelle scelte politiche, fino ad ora nefaste, riguardanti l’immigrazione e il diritto d’asilo.