La Polizia di Stato in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza e la Polizia Locale di Foggia, continua incessantemente le attività nell’ambito dei servizi interforze di controllo straordinario del territorio, finalizzati alla prevenzione e repressione di attività delittuose e a contrastare ogni forma di illegalità. L’attività in argomento, ha interessato nella serata dello scorso 23.06.2023, il quadrilatero di Piazza Mercato, caratterizzato dalla presenza di numerose attività commerciali nonché uno dei principali luoghi di aggregazione sociale delle vie del centro storico cittadino.
Il risultato della suddetta iniziativa operativa ha condotto ai seguenti risultati:
- 16 Attività commerciali di somministrazione di alimenti e bevande sottoposte a controlli di Polizia Amministrativa;
- 1 Sanzioni Amministrative elevata per occupazione abusiva di suolo pubblico;
- 150 Persone identificate;
- 70 Veicoli controllati;
- 1 persona segnalata alla locale Prefettura per detenzione di sostanza stupefacente con contestuale sequestro di gr. 0,2 di sostanza stupefacente del tipo hashish.
Anche nella giornata odierna, sabato 24.06.2023, a cura delle Forze di Polizia saranno assicurati attentissimi servizi di controllo del territorio.
Nel 2022 e nei primi cinque mesi del 2023, la Guardia di finanza del Comando Provinciale di Foggia ha eseguito oltre 5.000 interventi ispettivi e 1.800 indagini per contrastare gli illeciti economico-finanziari e le infiltrazioni della criminalità nell'economia: un impegno "a tutto campo" a tutela di famiglie e imprese, destinato ad intensificarsi ulteriormente per garantire il corretto utilizzo delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
CONTRASTO DELLE FRODI SUI CREDITI D’IMPOSTA E DELL’EVASIONE FISCALE
Le attività investigative e di analisi sui crediti d'imposta agevolativi in materia edilizia ed energetica, svolte in collaborazione con l'Agenzia delle entrate, hanno permesso di accertare frodi per oltre 1,3 miliardi euro ed individuare centinaia di responsabili.
Sono stati scoperti 68 evasori totali, ossia esercenti attività d'impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti al fisco, e 367 lavoratori in "nero".
I denunciati per reati tributari sono oltre 150. Il valore dei beni sequestrati quali profitto dell'evasione e delle frodi fiscali è di 641 milioni di euro.
Sono state avanzate 55 proposte di cessazione della partita IVA e di cancellazione dalla banca dati degli operatori comunitari nei confronti di soggetti economici connotati da profili di pericolosità fiscale.
- 79 interventi in materia di accise e a tutela del mercato dei carburanti hanno permesso di sequestrare oltre 100 mila litri di prodotti energetici e di contestare il consumo in frode di ulteriori 7,5 milioni di litri.
- 30 sono le persone denunciate ed 11 quelle tratte in arresto in seguito alla scoperta di distributori e depositi di carburante clandestini tra cui figurano i componenti di un’associazione a delinquere con base nel sud della povincia.
- 74 sono gli interventi ed i controlli a contrasto del gioco illegale che hanno permesso di scoprire 43 punti clandestini di raccolta scommesse e di verbalizzare 140 persone, di cui 7 denunciate all'Autorità giudiziaria. 43 sono gli apparecchi da gioco illegali sequestrati.
TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA
L’attività della Guardia di Finanza nel comparto della tutela della spesa pubblica è orientata a vigilare sul corretto utilizzo delle risorse nazionali e dell’Unione europea per la realizzazione di interventi a sostegno di imprese e famiglie.
Le direttive impartite per il corrente anno mirano, in particolare, al presidio dei progetti e degli investimenti finanziati con risorse del PNRR. Ciò anche in ragione del ruolo affidato al Corpo nell’ambito del sistema di governance del Piano.
Un impegno importante è stato dedicato al controllo degli appalti, anche in ragione del ruolo che rivestiranno tali procedure nell'ambito del PNRR, in vista del quale la Guardia di Finanza sta affinando strumenti di analisi e moduli operativi, in collaborazione con tutte le Amministrazioni responsabili della gestione e dell'attuazione dei progetti e degli investimenti.
Le persone denunciate per reati in materia di appalti, corruzione e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione sono state 62.
- valore delle procedure contrattuali risultate irregolari, in quanto interessate da condotte penalmente rilevanti, è stato di 86 milioni.
L’azione del Corpo nel contrasto ai fenomeni corruttivi e ad altri delitti contro la Pubblica Amministrazione è stata svolta facendo leva sulle peculiari potestà investigative che connotano la polizia-economico-finanziaria e sviluppando indagini strutturate, di natura tecnica e patrimoniale, volte a ricostruire le regie criminali e il ruolo dei soggetti coinvolti.
Complessivamente, gli interventi in materia di spesa pubblica sono stati 835, cui si aggiungono 514 indagini delegate dalla magistratura: 1.403 persone sono state denunciate.
Le frodi scoperte ai danni delle risorse dell’Unione europea ammontano ad oltre 6 milioni mentre quelle relative ai finanziamenti nazionali, alla spesa previdenziale e assistenziale sono pari a 106 milioni.
- controlli sul reddito di cittadinanza, svolti in collaborazione con l'INPS, hanno riguardato, in maniera selettiva, soggetti connotati da concreti elementi di Nel complesso, sono stati scoperti illeciti per 3,1 milioni di euro e sono state denunciate 446 persone.
Inoltre sono stati segnalati più di 550 falsi braccianti agricoli che hanno truffato gli enti previdenziali ed assistenziali per false indennità di disoccupazione, malattia e maternità per oltre 3 milioni di euro.
CONTRASTO DELLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA ED ECONOMICO-FINANZIARIA
In materia di riciclaggio ed autoriciclaggio sono state eseguite 16 indagini, che hanno portato alla denuncia di 99 persone, di cui 3 tratte in arresto, e al sequestro di beni per un valore di oltre 4,2 milioni.
Sono state inoltre analizzate 442 segnalazioni di operazioni sospette ossia caratterizzate dal pericolo di riciclaggio, finanziamento al terrorismo ed altre violazioni finanziarie.
In materia di reati fallimentari sono stati eseguiti 11 interventi, denunciate 48 persone e proposti per il sequestro beni per un valore di oltre 10 milioni di euro.
In applicazione della normativa antimafia, sono state sottoposte ad accertamenti patrimoniali 130 persone, con l'applicazione di provvedimenti di sequestro e confisca per più di 6,2 milioni di euro.
Oltre 2.200 sono invece gli accertamenti svolti su richiesta dell’Autorità prefettizia, finalizzati a verificare i presupposti per il rilascio della certificazione antimafia.
- contrasto al narcotraffico ha portato all'arresto di 54 persone, alla denuncia di 130 persone e al sequestro di oltre 128 Kg di sostanze stupefacenti.
Oltre 384 assuntori di sostanze stupefacenti sono stati segnalati all’Autorità prefettizia degli oltre 300 interventi computi dalle unità cinofile del Corpo in tutta la Provincia.
Il contrasto ai traffici illeciti, in generale, viene assicurato anche nell’ambito del Servizio “117”, oggetto di recenti interventi in campo operativo, addestrativo e tecnico-logistico, finalizzati ad incrementarne la prontezza operativa e l’efficacia di intervento.
In particolare, sono state impiegate 11.413 pattuglie, oltre 22 al giorno, anche congiuntamente alle altre forze di polizia in numerose operazioni straordinarie di controllo del territorio e contrasto alle attività illegali.
Sul versante della contraffazione sono stati eseguiti 179 interventi e 56 indagini, sottoponendo a sequestro oltre
250.000 prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy e non sicuri nonché ingenti quantitativi di prodotti alimentari recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere. Denunciate 73 persone.
Per quanto riguarda il settore agroalimentare, sono stati sequestrati oltre 3 milioni di litri (essenzialmente vini e spumanti) oggetto di contraffazione e frode commerciale che recavano false attestazioni DOP e IGP.
I Finanzieri del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza di Roma hanno dato esecuzione a un decreto di perquisizione personale, informatica e locale emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano nei confronti di 13 persone, – dodici di nazionalità italiana e una di origini albanesi, residenti in diverse regioni della penisola e in Germania – indiziate di essere, in concorso tra loro, gli amministratori di canali social che vendevano abusivamente abbonamenti ai palinsesti TV protetti dal diritto d’autore, diffondendo i flussi IPTV “pirata” attraverso reti telematiche.
In Germania, a Francoforte sul Meno, le operazioni sono state condotte nei confronti di 2 soggetti italiani, attraverso i canali di cooperazione giudiziaria internazionale coordinati da Eurojust – Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale, con la collaborazione della Hessischen Polizei – Polizeipräsidium Frankfurt am Main (Polizia di Stato dell’Assia – Questura di Francoforte sul Meno) attraverso l’emissione di un Ordine di Indagine Europeo emesso dall’Autorità giudiziaria di Milano.
Nell’occasione, è stato eseguito anche un decreto di sequestro di 60 risorse della piattaforma di messaggistica Telegram e di un sito web utilizzati per l’attività illecita, in violazione delle norme sul diritto d’autore (c.d. IPTV “pirata”), nonché dei proventi illeciti per oltre 620.000 euro, tratti dal business illegale, ricostruiti grazie alle indagini finanziarie svolte sui conti aperti dagli indagati su piattaforme di servizi di pagamento digitale e di trasferimento di denaro tramite internet e su account detenuti presso exchange gestori di criptovalute.
Gli organizzatori del sistema illegale, il cui principale luogo di incontro virtuale era costituito da un canale Telegram denominato “Impero IPTV”, dopo aver creato il bouquet di canali, provvedevano, infatti, ad abilitare i clienti privati dietro pagamento di “abbonamenti” illeciti a prezzi fortemente concorrenziali (tra i 10 euro di canone mensile e i 90 euro annuali), che venivano dirottati su carte di credito prepagate o piattaforme web di pagamento.
Le investigazioni tecniche e lo studio della piattaforma di messaggistica Telegram, oltre a far emergere la presenza di un consolidato sistema di condivisione e diffusione non autorizzata di palinsesti televisivi, serie TV e altri contenuti d’intrattenimento a pagamento distribuiti via internet dalle maggiori piattaforme di streaming, hanno permesso alle Fiamme Gialle delle Unità Speciali di ricostruire, in particolare, l’architettura organizzativa del network illecito, che aveva una struttura “piramidale”.
Lo schema di vendita internazionale dei servizi IPTV illegali scoperti era articolato su tre livelli ben definiti:
- al primo veniva proposta la vendita di abbonamenti mensili/annuali, tramite i quali il cliente finale aveva accesso a un pacchetto di contenuti normalmente protetti da copyright;
- al secondo veniva proposta la vendita di pannelli per rivenditori (c.d. reseller), ovvero soggetti che, attraverso l’acquisto di crediti per i predetti pannelli, potevano rivendere pacchetti di contenuti ai clienti finali;
- al terzo veniva proposta la vendita di pannelli per Master, in Germania da parte di due soggetti, ovvero soggetti abilitati a creare una propria rete di vendita e gestione, oltre dei propri clienti (coloro che si connettono per la fruizione del servizio IPTV), anche dei propri rivenditori del servizio IPTV.
L’attività costituisce l’esito di un secondo filone investigativo scaturito da una precedente operazione condotta da questo Nucleo Speciale in materia di protezione del diritto d’autore, avviata sotto il coordinamento della Magistratura inquirente di Milano a seguito di una denuncia presentata dall’Ordine dei giornalisti della Lombardia e che, già nell’ottobre 2022, aveva portato al sequestro di 545 canali Telegram e alla denuncia di 8 responsabili, per l’illegale diffusione online di copie di quotidiani e riviste di rilievo nazionale.
Il dispositivo di contrasto alla pirateria digitale attuato dal Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche, pertanto, si inquadra nella più ampia strategia di presidio che la Guardia di Finanza assicura quotidianamente in tale segmento operativo accanto a quello della “pirateria fisica”.
La violazione dei diritti di proprietà intellettuale costituisce, infatti, un’attività illecita estremamente lucrativa per le organizzazioni criminali e genera notevoli danni per le industrie cinematografiche e per l’economia legale, in termini di perdita di fatturato diretto e nell’indotto, di posti di lavoro, di mancate entrate fiscali, oltreché di future capacità e opportunità di investimento.
Si evidenzia che il procedimento penale verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.
La diffusione del presente comunicato stampa è stata autorizzata dalla Procura della Repubblica di Milano in ottemperanza alle disposizioni del D.Lgs. n. 188/2021.
I Baschi Verdi della Compagnia di Manfredonia hanno sequestrato 25 kg di hashish e tratto in arresto il conducente sorpreso alla guida dell’autovettura che trasportava la droga.
Il rinvenimento della sostanza stupefacente è avvenuto nel corso di uno dei numerosi posti di controllo che ogni giorno le fiamme gialle effettuano per il controllo del territorio ed il contrasto ai traffici illeciti lungo la SS. 89, la principale arteria stradale garganica.
I finanzieri, insospettiti dal comportamento del conducente alla vista della pattuglia, intimavano l’alt e nel corso del controllo rinvenivano, nel porta-bagagli, una voluminosa busta contenente oltre 240 “panetti” di hashish, per un totale di 25 kg. circa.
La sostanza stupefacente, confezionata in cellophane avente segni distintivi diversi, “Gorilla” e “Porsche”, avrebbe consentito di ricavare oltre 200 mila dosi.
Il conducente del veicolo, residente in provincia di Verona, è stato arrestato e condotto presso la Casa circondariale di Foggia. All’esito del quadro indiziario raccolto, il Giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica di Foggia, ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere.
Il procedimento penale si trova nella fase delle indagini preliminari, la posizione dell’indagato è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria ed il medesimo non può essere considerato colpevole fino ad eventuale pronuncia di una sentenza di condanna definitiva.
Il Comandante Regionale Puglia della Guardia di Finanza, Generale di Divisione Fabrizio Toscano, ha visitato il Comando Provinciale di Foggia.
Il Generale, questa mattina, 09 giugno 023, giunto presso la caserma “M.A.V.M. Cap. Antonio Smalto”, è stato ricevuto dal Comandante Provinciale, Colonnello Leonardo Ricci e, dopo gli onori di rito, ha incontrato una rappresentanza del personale in servizio presso tutti i reparti del Comando Provinciale ed i militari in congedo dell’Associazione Nazionale Finanzieri – Sezione di Foggia; sono stati inoltre premiati i finanzieri che si sono distinti nell’esecuzione di importanti attività di servizio.
A seguire è stato tenuto un briefing nel corso del quale il Colonnello Ricci ha illustrato la situazione socio - economica del territorio unitamente ai principali aspetti relativi alla gestione, al personale, alla logistica ed alle operazioni della Guardia di Finanza nella provincia.
Uno specifico approfondimento è stato dedicato alle principali attività operative in corso in un territorio che vede il Corpo particolarmente impegnato nel contrasto alla criminalità economico-finanziaria ed organizzata, all’evasione fiscale ed agli sprechi in materia di spesa pubblica.
Il focus è stato incentrato sulle attività di controllo in materia di P.N.R.R. e sulle indagini patrimoniali a contrasto della criminalità organizzata.
Al termine della visita, il Generale Toscano ha espresso parole di apprezzamento ai militari del Reparto, invitando il personale a continuare al massimo livello di impegno e professionalità nell’azione di servizio a tutela delle persone e delle imprese.
Sono 57 le violazioni contestate a seguito dei controlli effettuati dalle Fiamme Gialle in provincia di Foggia nell’ambito di un piano coordinato di interventi a contrasto del gioco illegale ed irregolare eseguito congiuntamente all’Agenzia delle dogane e monopoli.
In particolare, i controlli hanno riguardato 13 centri scommesse e sale giochi di San Severo, Manfredonia, San Giovanni Rotondo, Chieuti, Stornara, Cagnano Varano, Carpino e Vieste.
Ad Orta Nova i Baschi Verdi del Gruppo della Guardia di Finanza di Foggia hanno individuato una sala slot clandestina all’interno di un circolo ricreativo. L’accesso alla stanza era occultato da una rastrelliera portastecche da biliardo azionata da un comando nascosto che sbloccava il meccanismo di apertura.
La porta non era in alcun modo visibile ed all’interno della stanza erano collocate 7 slot irregolari non connesse alla rete. Oltre 2.500 euro contenuti negli apparecchi sono stati sequestrati.
Una particolare attenzione, come di consueto, è stata riservata alla tutela delle fasce più deboli, privilegiando i controlli nei luoghi e negli orari esposti a maggior rischio di gioco minorile.
In totale sono state contestate violazioni per oltre 220.000 euro.
Il comparto del gioco pubblico, in considerazione delle significative prospettive di guadagno offerte, costituisce uno dei settori di grande interesse per la criminalità economica. Da ciò discende il costante impegno della Guardia di Finanza, in collaborazione con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, a presidio della legalità ed a salvaguardia degli operatori regolari della filiera legale e dei giocatori.
La Questura di Foggia in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza e la Polizia Locale, sin dalla primavera dello scorso anno, ogni giorno nelle ore diurne e notturne, predispone specifici servizi interforze di controllo straordinario del territorio al fine di prevenire e contrastare fenomeni di illegalità che si possono verificare nelle zone del centro cittadino foggiano.
In particolare, i servizi vengono concentrati soprattutto nelle aree a maggiore vocazione aggregativa e in quelle ove i cittadini segnalano particolari fenomeni di criminalità diffusa e abusivismo commerciale:
- Zona “Centro Storico” che ricomprende Piazza Cesare Battisti, Piazza Mercato, Piazza Cattedrale, Via Arpi e Piazza XX settembre;
- Zona “Quartiere Ferrovia” meglio individuato nell’area ricomprendente il nodo-intermodale “RUSSO” (snodo di arrivo e partenza di autobus diretti sia in Italia che in paesi esteri) la stazione ferroviaria, piazza Vittorio Veneto, viale Manfredi, Viale XXIV maggio, via Bainsizza, via Monfalcone, via Montegrappa, via Monte Sabotino, via Piave, via Isonzo, via Podgora;
Oltre alle aree insistenti nel centro cittadino, i servizi vengono predisposti anche nelle zone più decentrate quali “Quartiere Candelaro”, “Parco San Felice”, “Città del Cinema” e “Macchia Gialla”.
Le attività operative sopracitate hanno portato al conseguimento di importanti risultati:
Gennaio – maggio 2023:
- Persone identificate n. 9.457
- Veicoli controllati n. 4.560
- Perquisizioni effettuate n. 49
- Sanzioni al CdS elevate n. 482
- Veicoli sequestrati n. 3
- Locali commerciali controllati n. 117
- Sostanza stupefacente sequestrata gr. 265,4
Negli ultimi giorni l’area di Piazza Mercato è stata particolarmente attenzionata e ciò ha consentito di segnalare giovani in possesso di modiche quantità di sostanza stupefacente oltre ad una persona in possesso di un coltello.
I servizi di controllo del territorio effettuati dalle Forze di Polizia continueranno senza soluzione di continuità.
I finanzieri della Compagnia di Cerignola, a seguito di una verifica fiscale, hanno scoperto un presunto commercialista con numerosi clienti nella città del Tavoliere e nei comuni circostanti che avrebbe esercitato abusivamente l’attività.
Il professionista, infatti, non è risultato iscritto all’albo dei dottori commercialisti e dei revisori contabili e per tale ragione è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Foggia.
Il predetto è stato citato in giudizio, la sua posizione è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e non può essere considerato colpevole sino ad eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva.
Inoltre, durante gli accertamenti di carattere tributario, è emerso che il professionista non avrebbe dichiarato al fisco i ricavi della propria attività svolta tra il 2017 ed il 2020 e non avrebbe presentato le dichiarazioni dei suoi clienti per gli anni 2019 e 2020.
Si tratta, in questi casi, di violazioni di carattere amministrativo che, in mancanza di superamento delle soglie di rilevanza penale, sono state rapportate all’Agenzia delle Entrate.
Al riguardo la normativa fiscale prevede la non punibilità per le sanzioni quando è dimostrato che il pagamento del tributo non è stato eseguito per fatto denunciato all'Autorità Giudiziaria ed addebitabile esclusivamente a terzi.
Per tale ragione, i clienti che hanno ricevuto avvisi e cartelle di pagamento per imposte e contributi previdenziali non pagati possono recarsi presso il comando della Guardia di Finanza di Cerignola per segnalare il fatto.
L’attività svolta si inquadra nel più ampio dispositivo di polizia economico-finanziaria attuato dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Foggia
a contrasto delle frodi fiscali e previdenziali ed a tutela dei contribuenti onesti.
Sin dalle prime ore del mattino, oltre 160 militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna sono impegnati, con il supporto del Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata (S.C.I.C.O.) e di altri Reparti, nell’esecuzione di 41 ordinanze di custodia cautelare (37 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e un obbligo di dimora) - nelle province di Bologna, Reggio Emilia, Modena, Parma, Milano, Cremona, Brescia, Pavia, Livorno, Roma, Foggia, Potenza, Crotone e Reggio Calabria - a carico di soggetti appartenenti a un’associazione a delinquere composta da italiani appartenenti o contigui alla ‘ndrangheta reggina e crotonese, dedita al traffico internazionale di cocaina, hashish e marijuana.
Le misure cautelari, disposte dal G.I.P. del Tribunale di Bologna - Dott. Alberto GAMBERINI, costituiscono l’epilogo di complesse indagini di polizia giudiziaria dirette dal Dott. Roberto CERONI della locale Direzione Distrettuale Antimafia, coordinate dalla Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo - alla luce di convergenze emerse con altri filoni investigativi delle Procure della Repubblica di Firenze, Potenza e Trento - e condotte, per quasi 2 anni, dagli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Bologna.
Grazie all’acquisizione delle chat criptate intrattenute tramite la piattaforma Sky ECC, smantellata nel 2021 a seguito di un’operazione di un Joint Investigation Team sotto l’egida di Europol, i Finanzieri hanno ricostruito la struttura del sodalizio criminale e l’intera filiera dell’approvvigionamento dello stupefacente. Il leader dell’associazione è stato identificato in un soggetto, già noto alle cronache, ai vertici della ‘ndrina “Staccu” di San Luca (RC), latitante in Spagna dal 2018 e tratto in arresto a marzo 2021.
Nel periodo di latitanza, il boss ha tirato le fila di una vastissima rete di narcotraffico internazionale in grado di gestire carichi di stupefacente nell’ordine delle centinaia di chilogrammi al mese, in affari con i potentissimi cartelli Sudamericani (fra cui il Primeiro Comando da Capital brasiliano e organizzazioni criminali colombiane, peruviane, messicane e boliviane) e alcuni dei più noti e pericolosi latitanti italiani.
Grazie all’incessante brokeraggio del boss, lo stupefacente, proveniente dai Paesi di produzione Sud-Americani, giungeva nei porti dell’Europa settentrionale (in particolare Anversa e Rotterdam) per essere subito dopo distribuito in tutto il vecchio Continente. Il boss aveva affidato la gestione del mercato italiano ai promotori dell’associazione, soggetti calabresi da anni residenti nel Parmense e nel Reggiano che, avvalendosi di basi logistiche dislocate in varie regioni (Calabria, Lazio e Lombardia), di corrieri e di imprese compiacenti, erano in grado di occuparsi, con indiscussa professionalità e disinvoltura, dei traffici illeciti della Cosca in tutta la Penisola.
Nel corso delle indagini, sono stati ricostruiti approvvigionamenti e cessioni per quantitativi che sfiorano i 1.200 kg di cocaina, i 450 kg di hashish e i 95 kg di marijuana. Tali ingenti quantitativi di stupefacente hanno fruttato all’associazione decine di milioni di euro, parzialmente reimpiegati in 14 società intestate a prestanome e utilizzate anche per “mascherare”, in pieno periodo di lockdown pandemico, i trasporti di droga attraverso false bolle di accompagnamento.
Un ruolo attivo e assolutamente prezioso nella sistematica opera di riciclaggio dei proventi illeciti del sodalizio criminale è stato ricoperto da una vera e propria rete di soggetti di nazionalità cinese attraverso il fei ch’ien (sistema “informale” di trasferimento di denaro). In particolare, dopo aver prelevato ingenti somme di contanti, i cittadini sinici provvedevano a inviarlo, attraverso una lunga catena di bonifici, ad aziende commerciali ubicate in Cina e Hong Kong. Queste ultime, attraverso articolati meccanismi di “compensazione”, erano in grado di recapitare il denaro ai broker del narcotraffico e agli stessi cartelli sudamericani attraverso “agenti” residenti all’estero. Dalle indagini è emerso che, grazie al meccanismo dei fei ch’ien, l’associazione è stata in grado di ripulire più di 5 milioni di euro; due “riciclatori” cinesi sono stati colpiti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Durante le indagini sono stati inoltre arrestati, in flagranza di reato, 3 cittadini italiani e sequestrati 43 kg di cocaina, 44 kg di hashish, sostanze da taglio e frullatori utilizzati per preparare il narcotico, poco meno di 140 mila euro in contanti (trovati nella disponibilità di uno dei “riciclatori” cinesi) e 10.000 prodotti contraffatti (di cui 3.200 articoli di abbigliamento recanti i marchi di famosi brand e svariate confezioni di farmaci contro la disfunzione erettile per un totale di 6.800 blister).
Di assoluta utilità per la riuscita delle indagini si è rivelata la collaborazione instaurata con l’Attaché presso l’Ambasciata statunitense a Roma dell’Homeland Security Investigations (HSI), principale branch investigativo dell’U.S. Department of Homeland Security. Il Dipartimento è responsabile delle indagini sulla criminalità transnazionale, con particolare riguardo alle organizzazioni terroristiche e malavitose che sfruttano il sistema normativo ed economico-finanziario internazionale per commettere reati. L’HSI, le cui competenze sono sovrapponibili a quelle della Guardia di Finanza, ha più volte fornito supporto di natura tecnico - investigativa e di intelligence ai militari, contribuendo a disarticolare efficacemente il sodalizio criminale.
Oltre alle 41 ordinanze di custodia cautelare, le Fiamme Gialle bolognesi hanno eseguito il sequestro di 44 immobili e terreni, n. 17 autoveicoli/motocicli, n. 354 rapporti bancari e 80 fra società, attività commerciali e partecipazioni sociali, per un valore complessivo stimato di oltre 50 milioni di euro; sono state altresì effettuate numerose perquisizioni personali e locali, tuttora in corso.
L’attività, che si aggiunge ad altre recentemente concluse, testimonia ancora una volta il costante e fattivo impegno della Guardia di Finanza nel contrasto alle organizzazioni criminali mafiose che, da sempre, identificano nel traffico internazionale di sostanze stupefacenti uno dei canali più proficui e celeri di accumulazione illecita di capitali.
Ieri, 11 maggio 2023, i finanzieri della Compagnia di San Severo hanno tratto in arresto D. R. E., di anni 64, di Torremaggiore in esecuzione di un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Foggia sulla base del quadro indiziario ricostruito all’esito delle attività investigative svolte.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Foggia, hanno ad oggetto ipotesi di reato di usura ed estorsione aggravata e continuata in relazione a prestiti in denaro ad un tasso annuo superiore al 240% ed alle minacce prospettate alle persone offese ed ai prossimi congiunti per ottenere la corresponsione del capitale prestato e degli interessi richiesti.
Contestualmente sono in corso perquisizioni presso abitazioni, sedi di società e veicoli nella disponibilità della persona tratta in arresto e di altri 2 indagati, D. R. A., di anni 36 e F. I., di anni 48, entrambi di Torremaggiore.
Le attività investigative hanno tratto origine dalla denuncia presentata da una delle vittime che, trovatasi in difficoltà economiche, si era rivolta a D. R. E. per un prestito di 1.000 € che lo stesso concedeva in contanti richiedendo interessi di 200 € al mese. Nei mesi successivi il denunciante non riusciva più ad estinguere il proprio debito e veniva fatto oggetto della richiesta di interessi sempre più alti, arrivando, in pochi mesi, a triplicare la somma iniziale. Nel giro di 5 anni, dietro pressanti e minacciose richieste, la vittima ha corrisposto oltre 13.000 €.
Elementi indiziari relativi ad altri episodi usurari ed estorsivi sono emersi nel corso delle indagini; in alcuni casi le somme sono raddoppiate nell’arco di pochi giorni, sino a pretendere l’utilizzo e la consegna dell’autovettura da parte della vittima di usura.
Va precisato che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e, indipendentemente dal quadro indiziario emerso dalle indagini e che ha dato luogo al provvedimento cautelare eseguito in data odierna, tutte le posizioni degli indagati sono ancora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e gli stessi non possono essere considerati colpevoli fino al definitivo accertamento con sentenza irrevocabile.
L’usura è una pratica criminale che, sfruttando lo stato di bisogno di soggetti in difficoltà economiche, mira ad ottenere ingenti guadagni. Per tale ragione è fondamentale la collaborazione delle persone offese che possono liberarsi dall’assoggettamento denunciando il reato di cui sono rimaste vittime.