Le Fiamme Gialle del capoluogo pugliese, coordinate dal I Gruppo Bari, hanno intensificato nei primi mesi del corrente anno l’azione ispettiva nei confronti degli operatori economici operanti nella Città Metropolitana di Bari, al fine di individuare e reprimere i fenomeni illeciti connessi all’impiego di manodopera irregolare e/o in nero.
In particolare, il Nucleo Operativo Metropolitano Bari, le Compagnie di Altamura, Molfetta, Monopoli e le Tenenze di Bitonto, Gioia del Colle, Mola di Bari e Putignano, hanno orientato i propri sforzi operativi in tutti i settori economici, dalle attività commerciali (gestite da soggetti italiani e stranieri), ai liberi professionisti e, nel fine settimana e nelle fasce orarie serali e/o notturne, ai locali della “movida”.
I Finanzieri hanno effettuato i controlli all’esito di specifici approfondimenti, eseguiti sulla base delle risultanze emerse nel corso del quotidiano controllo economico del territorio e da specifiche analisi di rischio.
I controlli hanno interessato complessivamente n. 85 operatori economici, con la contestazione di violazioni per 48 lavoratori “in nero” e 10 lavoratori irregolari nei confronti di 22 datori di lavoro.
Nel corso delle operazioni di servizio, 295 sono stati i dipendenti complessivamente identificati, la cui posizione, per la maggior parte dei casi, è ancora in corso di approfondimento.
I 22 imprenditori verbalizzati dovranno provvedere alla liquidazione delle contribuzioni previdenziali ed assicurative evase e alla regolarizzazione dei rapporti di lavoro irregolari.
Le attività di servizio sopra segnalate costituiscono un’ulteriore testimonianza della costante azione di vigilanza posta in essere dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bari a tutela dei lavoratori, volta al contrasto del “lavoro nero” che risulta essere una piaga per l’intero sistema economico perché sottrae risorse all’erario, mina gli interessi dei lavoratori, spesso sfruttati, e consente una competizione sleale con le imprese oneste.
I finanzieri del Comando Provinciale di Lecce, nell’ambito dei servizi di contrasto al fenomeno del bagarinaggio (anche ‘digitale’), hanno riscontrato numerose irregolarità su alcuni ticket di accesso per assistere alle partite dell’U.S. Lecce giocate in casa.
Nel dettaglio, durante l’esecuzione dei servizi di controllo, in occasione della partita “Lecce Inter”, i militari hanno constatato l’impossibilità di alcuni spettatori di accedere allo stadio in quanto, al momento della vidimazione del biglietto, il lettore ottico non consentiva l’ingresso.
Le immediate indagini avviate dai finanzieri, con la collaborazione dell’U.S. Lecce e della società VIVATICKET, che fornisce il software di biglietteria elettronica per i principali e più importanti eventi sportivi, hanno consentito di disvelare anomalie sui ticket cartacei ed in particolare sui codici QR impressi su questi ultimi.
Il prosieguo delle attività investigative ha permesso di ipotizzare un sistema di “truffa” e di “contraffazione” dei tagliandi di accesso, realizzato da un cittadino leccese, in danno di ignari acquirenti che, spesso, si sono imbattuti nel “sold out” al botteghino.
In sintesi, il presunto responsabile, attraverso nomi di fantasia e la creazione di un account di posta elettronica, riusciva a stabilire contatti sulla piattaforma “market place di facebook” con i potenziali acquirenti per la compravendita di biglietti clonati relativi alle più importanti partite del “Lecce”. Il pagamento avveniva rigorosamente tramite sistemi atti a dissimulare la tracciabilità diretta del denaro, ovvero attraverso l’emissione di buoni regalo “non nominativi” emessi sulla piattaforma AMAZON. Al termine della transazione l’account facebook del venditore veniva di volta in volta disattivato.
Le meticolose analisi investigative, eseguite anche attraverso l’apporto qualificato del personale informatico specializzato del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Lecce, ha quindi consentito di identificare e segnalare il presunto responsabile dell’illecita attività alla locale Procura della Repubblica, per le ipotesi delittuose di “truffa e contraffazione”.
Dalle indagini sinora condotte, è stato possibile tracciare almeno 23 episodi, posti in essere nella stagione calcistica 2022-2023 (con particolare riguardo ai più importanti eventi disputati in casa contro Inter, Milan e Juventus), in danno di altrettanti tifosi che si erano assicurati i “ticket”, ricorrendo al citato “canale” di vendita non ufficiale.
Ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito, e nel rispetto dei diritti degli indagati (che, in considerazione dell’attuale fase di indagini preliminari, sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti la colpevolezza), si rende noto che i finanzieri del Comando Provinciale di Treviso, nell’ambito di un’indagine sul corretto utilizzo dei crediti fiscali relativi al c.d. “Bonus Facciate” - agevolazione fiscale correlata agli interventi di recupero o restauro della facciata esterna degli edifici, che consentiva il riconoscimento di un credito d’imposta pari al 90% dell’importo dei lavori realizzati - hanno dato esecuzione a una serie di perquisizioni e sequestri, delegati dall’Autorità Giudiziaria di Treviso, su 49 milioni di euro di crediti d’imposta e oltre 2 milioni di euro fra somme di denaro e altri beni nella disponibilità di venti indagati.
Nell’ambito dello stesso fascicolo processuale, nel mese di gennaio del 2022 il Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria di Treviso aveva già sequestrato agli indagati crediti fiscali per 31,5 milioni di euro e disponibilità liquide per 2,5 milioni di euro. Nel complesso, quindi, le indagini hanno permesso finora di assicurare al patrimonio pubblico circa 85 milioni di euro in crediti fiscali, disponibilità finanziarie e altri beni illecitamente detenuti.
I reati per cui si procede riguardano ipotesi di truffa e indebite percezioni a danno dello Stato nonché riciclaggio, reimpiego in attività economiche e autoriciclaggio dei proventi illeciti da parte di venti indagati, perlopiù giovani originari di paesi dell’Est-Europa, residenti tra le province di Bolzano, Venezia, Catania, Treviso, Rovigo, Padova, Bari e Pesaro Urbino che, per realizzare il meccanismo di frode, nel 2021 avevano strumentalmente attivato partite Iva per ditte edili, attestando falsamente di aver compiuto i lavori che davano diritto a generare questa particolare tipologia di crediti.
Fra gli indagati figura poi il titolare di uno studio di consulenza fiscale di San Biagio di Callalta, che ha curato la costituzione delle aziende intestate agli stranieri e che, dai riscontri investigativi, emerge quale ideatore dell’intero disegno criminoso.
I crediti d’imposta, ottenuti fraudolentemente e all’insaputa dei proprietari degli immobili – che hanno negato di aver intrattenuto qualsiasi rapporto con gli indagati – sono stati in parte monetizzati mediante cessione a istituti di credito, in parte ceduti a ditte individuali create ad hoc ovvero a società terze.
Le indagini proseguono, anche per ricostruire compiutamente tutti i passaggi di denaro successivi alla monetizzazione dei crediti fittizi e, a tale scopo, sono già stati attivati i canali di cooperazione internazionale per tracciare e sequestrare i proventi dei reati commessi, inviati all’estero per eludere od ostacolare gli accertamenti.
L’intervento testimonia, ancora una volta, l’impegno profuso dalla Guardia di Finanza di Treviso nell’attività di contrasto alle condotte che pregiudicano il corretto impiego delle ingenti risorse pubbliche, stanziate per sostenere la ripresa a seguito della crisi economica collegata all’insorgere dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.
I sequestri eseguiti, inoltre, sono un segno tangibile della capacità della Magistratura e delle Fiamme Gialle di assicurare concreta e immediata efficacia all’attività repressiva, scongiurando ulteriori circolazioni di crediti fittizi e, conseguentemente, più gravi danni per le casse dello Stato e il corretto funzionamento dei mercati.
La diffusione del presente comunicato stampa è stata autorizzata dalla Procura della Repubblica di Treviso (art. 5, comma 1, D.Lgs. n. 106/2006, come introdotto dall’art. 3 del D.Lgs. n. 188/2021).
È indetto per l'anno accademico 2023/2024 il concorso, per titoli ed esami, per l'ammissione di 1.230 allievi marescialli al 95° corso presso la Scuola Ispettori e Sovrintendenti della Guardia di Finanza.
I posti disponibili sono così ripartiti:
- 1.135 sono destinati al contingente ordinario di cui:
- 21 sono riservati ai candidati in possesso dell’attestato di cui all’articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 26 luglio 1976, n. 752, riferito al diploma di istituto di istruzione secondaria di secondo grado o superiore;
- 8 sono riservati al coniuge e ai figli superstiti, ovvero ai parenti in linea collaterale di secondo grado se unici superstiti, del personale delle Forze armate e delle Forze di polizia deceduto in servizio e per causa di servizio;
- 95 sono destinati al contingente di mare di cui:
- 25 per la specializzazione “nocchiere abilitato al comando”;
- 20 per la specializzazione “nocchiere” (NCH);
- 40 per la specializzazione “tecnico macchine” (TDM);
- 10 per la specializzazione “tecnico dei sistemi dei sistemi di comunicazione e scoperta” (TSC).
Possono partecipare al concorso i cittadini italiani, anche se già alle armi, che abbiano, alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda (entro le ore 12:00 del 23 marzo 2023) compiuto il 17° anno di età e non superato il giorno di compimento del 26° anno di età.
La domanda di partecipazione al concorso deve essere compilata esclusivamente mediante la procedura telematica disponibile sul portale attivo all’indirizzo https://concorsi.gdf.gov.it, seguendo le istruzioni del sistema automatizzato.
Ai fini della presentazione della domanda di partecipazione al concorso, i concorrenti devono munirsi di uno dei seguenti strumenti di autenticazione:
- Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID);
- Sistema di identificazione digitale “Entra con CIE” con l’impiego della carta di identità elettronica (CIE) rilasciata dal Comune di residenza.
Ultimata la registrazione al portale, i candidati possono compilare il form della domanda di partecipazione – raggiungibile tramite la propria area riservata – e concluderne la presentazione seguendo la relativa procedura automatizzata.
Ulteriori informazioni sul concorso e relativi esiti possono essere reperiti sul portale attivo all’indirizzo https://concorsi.gdf.gov.it e tramite l’APP Mobile “GdF Concorsi”, disponibile sui servizi di distribuzione digitale Google Play e App Store oppure scansionando con il proprio dispositivo mobile il QR code presente sul citato portale.
Reddito di Cittadinanza. In Capitanata la Guardia di Finanza scopre 192 sospetti percettori indebiti
Sono 192 le persone sospettate di aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza individuate dai Finanzieri del Comando Provinciale di Foggia nel corso di recenti attività ispettive condotte sotto la direzione della locale Procura della Repubblica negli ultimi mesi.
Partendo dalle informazioni contenute nelle banche dati messe a disposizione dall’INPS sulla base dell’intesa stipulata con il Corpo a livello centrale ed all’esito di specifiche analisi di rischio sono stati individuati diversi nuclei familiari al cui interno sono risultate presenti persone che percepivano il beneficio seppur risultando contemporaneamente proprietari di beni immobili o valori mobiliari ovvero percettori di redditi, non dichiarati, oltre le soglie previste dalla legge.
Analizzando le istanze presentate, sono emerse numerose posizioni apparentemente irregolari prevalentemente a Manfredonia, San Severo, Lucera, Vieste, Rodi Garganico, Cagnano Varano e Carpino.
Tra questi 2 nuclei familiari con persone sottoposte a misure cautelari personali in quanto ritenute affiliati alla locale criminalità e 2 cittadini stranieri che avevano dichiarato falsamente di essere residenti in Italia.
Altri casi sono stati scoperti a seguito di controlli in materia di lavoro sommerso presso esercizi commerciali, bar e ristoranti delle località sopracitate nonché in una R.S.A. di Cerignola, con richiesta dei dipendenti di essere pagati in nero per non perdere i requisiti per la concessione del beneficio.
Oltre 150 posizioni sono emerse, invece, da un’attività ispettiva della Tenenza di Lucera che ha individuato persone che avevano riscosso vincite derivanti da giochi on-line, anche superiori a 100.000 euro, omettendo di comunicare tali circostanze, in tal modo conservando il beneficio.
L’ammontare delle presunte frodi riferite ai casi sopradescritti supera 1,2 mln di euro, di questi gran parte sono stati recuperati con sequestri. Tutte le posizioni sono al vaglio della Procura della Repubblica di Foggia, che ha delegato puntuali approfondimenti e disposto il sequestro delle somme ritenute indebitamente percepite. Va precisato che le persone indagate non possono essere considerate colpevoli fino al definitivo accertamento con sentenza irrevocabile.
L’azione del Corpo è indirizzata al contrasto dei fenomeni che, come nel caso dell’accesso a benefici assistenziali da parte di chi non ne ha titolo, presentano un elevato disvalore sociale ed economico in quanto generano un danno immediato alle casse pubbliche distraendo risorse destinate a coloro che ne hanno realmente necessità.
Militari della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Manfredonia, coordinati dal Reparto Operativo Aeronavale di Bari, nell’ambito di specifici servizi di polizia economico-finanziaria, hanno svolto mirati controlli ispettivi in materia di lavoro sommerso nei confronti delle attività esercitate in mare.
In particolare, i finanzieri aeronavali, in due recenti distinte operazioni, hanno individuato quattro soggetti, che svolgevano, a bordo di motopescherecci della locale marineria, attività lavorativa in nero ed un soggetto che era imbarcato in modo irregolare.
I datori di lavoro avevano commesso varie omissioni connesse all’assunzione di parte del personale imbarcato. Nei tempi previsti non avevano, infatti, né effettuato la prescritta comunicazione preventiva al Centro per l’Impiego, né stipulato la “convenzione di arruolamento”; inoltre, non erano stati posti in essere tutti gli adempimenti di natura contributiva secondo quanto previsto dalla vigente legislazione in materia di lavoro e previdenza sociale. Infine, veniva riscontrata la mancata iscrizione degli imbarcati al ruolo di equipaggio in violazione al Codice della Navigazione.
Il lavoro nero è piaga per l’intero sistema economico perché sottrae risorse all’erario, mina gli interessi dei lavoratori, spesso sfruttati, e consente una competizione sleale con le imprese oneste.
Sono 60 i controlli sulla regolare registrazione dei corrispettivi effettuati dai finanzieri del Comando Provinciale di Foggia in occasione dei festeggiamenti per il carnevale tenutisi in varie località della provincia nella scorsa settimana.
37 sono le irregolarità contestate per la mancata documentazione dei corrispettivi a carico di venditori ambulanti, bar, ristoranti e negozi di giocattoli.
Inoltre, gli interventi di contrasto all’abusivismo commerciale ed alla vendita di merci contraffatte e pericolose, hanno permesso di sequestrare oltre 9.000 maschere, decorazioni ed articoli di bigiotteria, 660 giocattoli pericolosi e 41 capi di abbigliamento contraffatti.
In concomitanza con i festeggiamenti del carnevale, che richiamano migliaia di persone in particolare a Manfredonia ed Apricena, il Comando Provinciale ha disposto un mirato dispositivo di controllo economico del territorio, con pattuglie di rinforzo provenienti anche dai reparti limitrofi per assicurare, in concorso con le altre forze di polizia, il regolare svolgimento delle manifestazioni tanto per contrastare la presenza di venditori abusivi e di merci contraffatte e pericolose quanto per assicurare il controllo sul regolare assolvimento degli obblighi fiscali.
L’evasione fiscale costituisce ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la concorrenza. Da qui l’importanza dell’azione mirata svolta dalla Guardia di Finanza a tutela degli operatori onesti e che rispettano le regole. Nello stesso contesto l’azione a tutela dei consumatori è indirizzata a garantire la sicurezza e la genuinità dei prodotti messi in vendita.
Sono 5 i sequestri di gasolio agevolato per uso agricolo detenuto illecitamente e 8 i presunti responsabili denunciati alla Procura della Repubblica di Foggia dai finanzieri della Compagnia di Cerignola nel corso delle attività operative a contrasto delle frodi nel settore dei carburanti condotte nell’ultimo periodo.
Nel complesso, sono stati sequestrati oltre 26.000 litri di gasolio agricolo, 20 cisterne, 1 autobotte utilizzata per il trasporto del prodotto petrolifero e più di 1.200 litri di G.P.L. detenuti illecitamente.
Due impianti completamente abusivi, nascosti nelle campagne di Cerignola, sono stati scoperti grazie alle attività di osservazione condotte sul territorio.
I finanzieri, insospettiti dal traffico rilevato in una zona agricola solitamente poco frequentata, hanno monitorato i movimenti di numerose auto che si recavano all’interno di un capannone anonimo, sostando per pochi minuti. A quel punto i militari sono intervenuti trovando delle autovetture collegate alle cisterne contenenti il gasolio ad uso agricolo, che, nell’occasione veniva venduto a 1,40 euro al litro. Un altro distributore che operava con analoghe modalità è stato scoperto a distanza di pochi giorni sempre nella zona.
Nei giorni successivi, i finanzieri della Compagnia di Cerignola e della Tenenza di Lucera sono intervenuti presso un autoparco di Orta Nova ove era in corso lo scarico di gasolio agevolato ad uso agricolo da un’autocisterna.
Il prodotto, che sarebbe stato utilizzato illecitamente in attività di autotrasporto, era giustificato contabilmente con falsi documenti di trasporto. L’intervento ha consentito di sequestrare anche 10.000 litri di gasolio, un’autobotte e 9 cisterne con pompe di erogazione. L’indagine era partita da un deposito di Troia, che pure è stato sottoposto a sequestro per gli ulteriori approfondimenti, anche in ragione della mancanza di licenza prevenzione incendi.
In un altro intervento, eseguito in un autoparco di Cerignola, i militari hanno scoperto la detenzione illecita di 1.350 litri di gasolio agevolato da parte del rappresentante legale di una società di bevande. La contestuale perquisizione ha permesso di rinvenire altresì bevande alcoliche (champagne, rhum, vodka e gin) detenute in regime di contrabbando e di presunta provenienza furtiva. L’ultimo intervento è stato eseguito ieri rinvenendo una cisterna con oltre 1.000 litri di gasolio agevolato detenuto illecitamente.
Durante le operazioni sono state ricostruite anche le presunte cessioni in frode di decine di migliaia di litri di gasolio agricolo, gravato da imposte (c.d. accise) in misura inferiore rispetto ai carburanti destinati ad autotrazione.
Tutte le posizioni degli indagati sono al vaglio dell’autorità giudiziaria e gli stessi non possono essere ritenuti colpevoli fino al definitivo accertamento dei fatti con sentenza irrevocabile. Le frodi alle accise arrecano, infatti, danni alle entrate dello Stato ed effetti distorsivi alle regole della libera concorrenza.
Visita d’élite a Foggia al Comando prov.le della Guardia di Finanza con il Gen. C.A. Michele Carbone
Il Comandante Interregionale dell’Italia Meridionale, Generale di Corpo d’Armata Michele Carbone, ha visitato il Comando Provinciale di Foggia.
Il Generale Carbone, accompagnato dal Comandante Regionale Puglia, Generale di Divisione Fabrizio Toscano e dal Comandante Provinciale, Colonnello Leonardo Ricci, dopo gli onori militari, ha incontrato una numerosa rappresentanza del personale in servizio presso tutti i reparti della provincia e dei finanzieri in congedo.
Il Comandante ha ricordato l’importanza del lavoro svolto dalle fiamme gialle in un territorio caratterizzato da complesse dinamiche criminali. anche di tipo economico - finanziario, esortando tutti i militari a tenere alto i livelli di impegno e professionalità profusi nella quotidiana azione di contrasto ad ogni forma di illegalità, non dimenticando di svolgere la propria missione con umanità e rispetto per il contribuente e le persone indagate.
A seguire, il Comandante Interregionale ha presieduto un briefing istituzionale in cui il Colonnello Ricci ha illustrato la situazione socio - economica del territorio unitamente ai principali aspetti relativi alla gestione del personale, alla logistica ed alle attività operative svolte dai reparti del Corpo nella provincia.
Uno specifico approfondimento è stato dedicato alle principali investigazioni in corso e che vedono la Guardia di Finanza particolarmente impegnata nel contrasto alla criminalità economico-finanziaria ed organizzata, all’evasione fiscale ed agli sprechi di denaro pubblico, con indagini di altissimo spessore.
Nel sottolineare la qualità del lavoro svolto e l’importanza delle attività in corso, l’Autorità ha rivolto parole di apprezzamento nei confronti di tutti i comandanti di reparto, invitandoli ad essere anche sempre attenti e vicini alle necessità ed alle problematiche del personale dipendente.
Il Generale Carbone ha, quindi, visitato i locali della Caserma che ospita il Comando Provinciale, il Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria ed il Gruppo di Foggia, oggetto di recenti lavori di ammodernamento.
Nella stessa giornata il Comandante Interregionale ha anche tenuto incontri istituzionali con il Prefetto e con il Procuratore della Repubblica di Foggia.
La visita è proseguita in data odierna presso la Compagnia di Cerignola, ove il Comandante ha incontrato i militari, presieduto il briefing operativo, tenuto dal Comandante del reparto, Cap. Stefano De Robbio e visionato i locali della caserma.
Dopo l’attività di sensibilizzazione sul tema della donazione di midollo osseo promossa da Admo Puglia Odv, a metà gennaio scorso, presso l’Auditorium della Legione Allievi della Guardia di Finanza di Bari, con gli allievi finanzieri della Scuola diretta dal Col. Andrea Di Cagno, l’Associazione Donatori Midollo Osseo pugliese raccoglie i frutti di uno straordinario lavoro con quasi 90 tipizzati tra gli stessi allievi finanzieri.
Nella mattinata di sabato, sempre presso la Scuola Allievi Finanzieri della GdF, infatti, si sono svolte le operazioni di prelievo propedeutiche alla tipizzazione e all’iscrizione al Registro Donatori Midollo Osseo: sono stati 87 gli allievi finanzieri che hanno risposto positivamente all’appello e all’invito di Admo Puglia Odv.
“Si tratta di un risultato notevole, ben oltre le più rosee aspettative - ha commentato Maria Stea, presidente di Admo Puglia Odv - Non avevamo dubbi sulla sensibilità mostrata dai vertici della Scuola diretta dal Col. Andrea Di Cagno e avevamo avuto subito ottimi riscontri sul piano della partecipazione e del trasporto in occasione della giornata di sensibilizzazione. Ma riuscire a coinvolgere direttamente quasi 90 allievi in questa attività rappresenta il raggiungimento di un obiettivo significativo e, ci auguriamo, possa rappresentare il punto di partenza per un legame da sviluppare negli anni. Con la Scuola Allievi Finanzieri della Guardia di Finanzia di Bari - ha ribadito la presidente Stea - ci auguriamo di instaurare un rapporto che possa proseguire nel tempo. Il target ricercato da Admo Puglia, ragazze e ragazzi tra i 18 e i 35 anni, in buono stato di salute e oltre i 50 kg, è perfettamente collimante con gli allievi della stessa GdF, istituzione che si è dimostrata fin da subito particolarmente attenta alla tematica della donazione di midollo osseo e cellule staminali, dimostrando grande apertura verso il mondo del terzo settore e della solidarietà”.
Ulteriori informazioni, gli aggiornamenti sulle iniziative delle singole sedi e altri approfondimenti sono disponibili sul sito www.admopuglia.it e sui canali social di Admo Puglia.