Aria di Natale… e si pensa subito alle tante melodie e bellissime musiche in tema natalizio, ma l’aria di Natale è anche quella che si respira con gli occhi, con la mente nei giorni che precedono questa importante ricorrenza!
Infatti, proprio nelle settimane di dicembre, prima delle festività natalizie, ecco che una magica atmosfera si impadroniscono delle nostre emozioni.
E’ davvero una magia!
realizzata da una serie di circostanze, anzi, per meglio dire, da atmosfere, sensazioni ed emozioni che ci catturano in questi giorni particolari.
Le luci, i profumi, le immagini, le musiche e i luoghi rappresentano gli attori protagonisti di questo splendido scenario.
Fra tutti emergono soprattutto alcuni luoghi più in particolare, che ricreano e alimentano nella nostra mente le atmosfere del Natale di una volta. si tratta più in particolare dei centri storici.
A Foggia, nella Puglia, il borgo antico della città è uno di questi posti che affascinano il visitatore.
Tra le viuzze, gli archi, i piccoli e più grandi slarghi e piazze, la cui scena è dominata da antiche chiese dalle facciate barocche e vecchi palazzi gentilizi, qualcosa di arcano, di misterioso, ci attrae più che altrove.
In particolare è forse la condizione di abbandono di molti di questi angoli della città vecchia, il suo spopolamento graduale, che facilità una solitudine silenziosa.
Ma è proprio questo silenzio che contribuisce a creare un’atmosfera magica che aiuta il raro passante a viaggiare con la fantasia nel tempo che fu.
Tra le vecchie stradine un tempo tutte ciottolate, gli archi e le caratteristiche scalinate che salgono verso la città vecchia superando l’antico terrapieno delle mura cittadine, si coglie quasi il lento passo cadenzato dei pastori abruzzesi, che un tempo affollavano Foggia nei mesi invernali durante transumanza.
Ecco, nel silenzio di queste viuzze, ci pare di ascoltare ancora, fermi davanti ad una piccola edicola della Madonna addobbata a festa, una coppia di pastori con i loro caratteristici costumi, che suonano dolci nenie con le loro zampogne e piccoli pifferi artigianali.
E’ l’amico vento che ci ripropone queste musiche del cuore, dopo averle conservate misteriosamente per tanti secoli chissà dove!
Chiudiamo gli occhi ed ecco innanzi a noi i due caratteristici zampognari, riviviamo con emozione questo viaggio immaginario nel Natale di un tempo.
Eccoli con i loro vestiti di pelle di pecora, con i cappellacci e i calzari che suonano le loro dolci melodie natalizie con i loro antichi strumenti.
Dolci? si, ma non solo le melodie!
Anche questi non mancano ed ecco che svoltato un vicolo si apre davanti a noi una piccola piazza dominata dalle vetusta mura di un convento e qui ben presto le nostre narici sono invase da squisiti profumi, cosa sarà, da dove provengono?
In un attimo la nostra memoria ci ricorda come in questi monasteri, nei giorni che precedono il Natale, veniva aumentata la normale produzione di prelibati dolcetti tipici: cartellate, calzoncelli, struffoli, dolci realizzati con pasta di mandorle, mostaccioli ed altri.
Tra le severe mura dei loro monasteri, alle povere suore, l’unico peccato concesso, era quello della gola!
Famosi erano a Foggia i conventi di Santa Chiara e gli scomparsi conservatorio di Santa Teresa e monastero delle monache Redentoriste della beata suor Maria Celeste Crostarosa.
Proprio quest’ultima suora, nata a Napoli nel Seicento e vissuta per vari anni a Foggia, ove il suo corpo si conserva ancora miracolosamente intatto, fu tentata dal diavolo con una profumata guantiera di gustosissime sfogliatelle a infrangere il digiuno.
Le brave monache nelle settimane prima del Natale aumentavano notevolmente la loro produzione di pasta e soprattutto di dolci, destinati alla vendita per finanziare i loro monasteri.
Ma continuiamo la nostra passeggiata nel caratteristico centro storico ed ecco che nelle vecchie chiese incontriamo vari presepi, che alla luce fioca di piccole lampade colorate ci fanno rivivere la nascita del Santo Bambinello!
E’ il piccolo Gesù, che protagonista di tante storie vere e fantasiose collegate ai presepi, una volta molto più diffusi nelle vecchia dimore del centro storico, pare che ci saluti con una sua manina augurandoci buon Natale!
Le Festività natalizie sono giorni in cui l’Arma dei Carabinieri di Cerignola, oltre a garantire gli standard di sicurezza necessari per il particolare periodo dell’anno, svolgendo servizi antirapina, cerca di avvicinarsi alle future generazioni in particolare ai bambini e ai giovanissimi, ritenendo che anche così si costruisce passo dopo passo la legalità. Il Carabiniere, ma in generale l’appartenente alle FF.OO., non deve essere visto solo come colui che arresta o sanziona, ma come una persona fidata alla quale rivolgersi per qualsiasi necessità. Questo è il messaggio che si vuole far passare nei giovani. Troppe volte in famiglia si dice ai bambini “non fare il cattivo altrimenti ti faccio arrestare dai Carabinieri”. Il Carabiniere è quello che arresta i cattivi, ma non solo.
Già il 16 dicembre sono state aperte le porte della caserma della Compagnia di Cerignola ai giovani della parrocchia SS Crocifisso di Cerignola. I ragazzi hanno potuto vedere gli ambienti di lavoro dei Carabinieri e i mezzi di servizio. In particolare la Centrale Operativa, luogo ove ogni giorno arrivano migliaia di chiamate di cittadini bisognosi e dove si gestiscono le varie emergenze sul territorio, oltre gli uffici e i mezzi della Sezione Radiomobile che garantisce il pronto intervento su tutto il territorio di competenza della Compagnia Carabinieri di Cerignola.
Oggi, 24 dicembre, vigilia di Natale i Carabinieri la dedicano ai bambini del reparto pediatrico di Cerignola dell’ospedale “G. Tatarella” a cui sono stati donati vari giochi, per varie fasce di età e tra tutti non potevano mancare, anche la gettonata macchina dei Carabinieri. Un gesto di vicinanza ai piccoli pazienti dell’ospedale e delle rispettive famiglie a cui sono indirizzati i più calorosi auguri. I Carabinieri ringraziano il negozio “Bimbo mania” dove hanno proceduto all’acquisto dei doni.
Si rinnova la collaborazione tra Polizia Postale e delle Comunicazioni e Subito, che promuovono “5 consigli per gli acquisti” online tra privati, per informare i cittadini e offrire strumenti concreti per un uso sicuro di web e app.
Negli ultimi due anni le abitudini dei cittadini italiani si sono modificate profondamente, con una decisa evoluzione della digitalizzazione del Paese. Dopo la necessità pratica di usufruire di servizi online che supplissero a quelli fisici durante le fasi di lockdown, il ricorso al web è diventato un’abitudine per le famiglie italiane, che ne hanno apprezzato semplicità, velocità e comodità. Poter gestire gli acquisti e le compravendite, anche tra privati, comodamente da casa propria è diventata la nuova normalità per il 44% degli italiani*, che hanno scelto l’online anche per i beni second hand.
Questa abitudine, anche in vista del boom di acquisti che si registra in questi ultimi giorni a ridosso del Natale, riporta l’attenzione sull’importanza di utilizzare in sicurezza i servizi offerti dal web e dalle app, in particolare per quanto riguarda la compravendita tra privati; un tema su cui da anni Polizia Postale e delle Comunicazioni e Subito fanno informazione. Per questo Polizia Postale vuole essere accanto ai cittadini ancora una volta con un’azione congiunta con Subito, piattaforma n.1 in Italia per vendere e comprare in modo sostenibile con oltre 13 milioni di utenti unici mensili**, promuovendo un’esperienza di acquisto serena e sicura in ogni fase grazie a “5 consigli per gli acquisti” online tra privati, per fare acquisti online a distanza e in sicurezza. Poche e semplici regole da seguire e che coprono tutto il processo di acquisto, dal momento della ricerca e scelta dell’articolo che si intende acquistare, al contatto con il venditore e fino alla ricezione dell’oggetto desiderato.
Polizia Postale è in prima linea per assistere i cittadini sulla sicurezza in rete, aiutandoli a individuare possibili rischi e ad acquistare maggiore dimestichezza con il canale, sviluppando degli strumenti di difesa. L’informazione e la prevenzione sono strategiche: per questo è parte della sua missione fornire ai consumatori consigli pratici, perché siano loro i primi a riconoscere quando c’è qualcosa di sospetto, ma anche e soprattutto per aiutarli a vivere questa esperienza d’acquisto con tutta la serenità che merita.
“Facciamo tanto per rendere Subito un posto sicuro, ma da leader della compravendita tra privati in Italia abbiamo anche la responsabilità di aiutare i nostri utenti a prendere decisioni informate. In questo la collaborazione con Polizia Postale è per noi decisiva, soprattutto in chiave di prevenzione e informazione” dichiara Massimiliano Dotti, Customer Experience Director di Subito. “Ogni giorno 2,7 milioni di italiani ci usano per i loro acquisti ed è fondamentale fornire loro una piattaforma dove comprare e vendere in sicurezza. Per questo abbiamo introdotto il nuovo servizio TuttoSubito, che integra in piattaforma pagamento e spedizione, per un servizio door-to-door che accorcia le distanze aumentando sicurezza, tutelando venditore e compratore”.
Ed ecco i “5 consigli per gli acquisti” online tra privati, a distanza e in sicurezza realizzati da Polizia Postale e delle Comunicazioni e Subito:
1. INFORMARSI
Informati sempre su ciò che vuoi acquistare basandoti sulle tre caratteristiche fondamentali di un annuncio:
Prezzo →Confronta sempre diversi annunci per farti un'idea più precisa del prezzo senza farti allettare da un importo troppo basso.
Foto → Prediligi annunci con foto chiare e dettagliate e, quando possibile, con video o tour virtuali.
Descrizione → Orientati sempre su annunci ben strutturati e scritti correttamente, in grado di fornirti tutte le informazioni di cui hai bisogno.
2. CONTATTARE L’INSERZIONISTA CON LA CHAT UFFICIALE
Usa sempre la chat ufficiale della piattaforma che stai utilizzando, integrata nell’App.
Per qualsiasi tipo di comunicazione rimanere all'interno della piattaforma ufficiale ti garantisce sempre una maggiore sicurezza e protezione.
Per evitare brutte sorprese, diffida da chi ti chiede con insistenza di esser contattato su email o chat alternative.
3. PROTEGGERE DATI PERSONALI E SENSIBILI
Proteggi sempre i tuoi dati personali e sensibili. Valuta sempre attentamente quali dati fornire pensando se siano davvero necessari per quello che stai facendo.
Presta sempre attenzione a rimanere all’interno della piattaforma ufficiale, seguendo passo dopo passo le indicazioni per completare la compravendita in modo sicuro e garantito.
Non utilizzare mai link esterni o non sicuri in cui ti vengono richiesti dati di pagamento o sensibili.
Per qualsiasi dubbio contatta sempre il centro assistenza ufficiale della piattaforma.
4. SCEGLIERE SEMPRE SISTEMI DI PAGAMENTO E SPEDIZIONE UFFICIALI
Scegli sempre i sistemi di pagamento e spedizioni ufficiali, integrati nel processo di acquisto in App.
Con questi sistemi ogni fase della compravendita sarà interamente gestita e garantita dalla piattaforma.
Grazie alla protezione acquisti il denaro sarà trattenuto dalla piattaforma e inviato al venditore solo dopo che avrai confermato la ricezione dell’oggetto.
Scegli sempre la spedizione integrata per concludere un affare in sicurezza, potendo monitorare lo stato della spedizione e seguire l’intero processo di compravendita.
5. DARE LA PROPRIA OPINIONE
Prediligi gli affari con utenti valutati positivamente e collabora anche tu a rendere la tua piattaforma di compravendita preferita più sicura e connessa.
Valuta sempre gli utenti con cui concludi gli affari. La tua recensione è importante perché permette agli altri utenti di conoscersi tra loro, di fidarsi e di creare un ambiente più sicuro.
Con l’obiettivo di raggiungere il maggior numero di italiani possibili, i “5 consigli per gli acquisti” online tra privati sono disponibili su Subito Magazine (www.subito.it/magazine) e Polizia Postale e delle Comunicazioni (www.commissariatodips.it e www.poliziadistato.it) e verranno promosse anche attraverso i social network e attività di comunicazione dedicate.
Si è svolta, lo scorso 18 dicembre, la conferenza di presentazione del calendario 2022 dell’Avis di Lucera, realizzato con le opere inedite del dott. Costantino Postiglione, e che ha visto la partecipazione, oltre all’autore delle opere, anche del presidente del sodalizio associativo lucerino Antonio Colatruglio, del dott. Michele Centra, responsabile del SIMT di Foggia e del dott. Pietro Fania, coordinatore del reparto di Medicina Trasfusionale di Casa Sollievo della Sofferenza.
L’incontro, moderato dal prof. Raffaele De Vivo, e allietato dagli intermezzi musicali dei giovanissimi concertisti dell’Associazione Risonanza, Chiara Maglia al violoncello e Michele Augelli al pianoforte, è stata l’occasione per tracciare le linee di indirizzo per il prossimo anno che l’attività associativa dell’Avis di Lucera percorrerà nel 2022.
L’incontro si è aperto con il saluto del “padrone di casa”, il Presidente del Circolo Unione dott. Silvio Di Pasqua, che oltre a dare il benvenuto ai presenti, ha esortato la cittadinanza e le associazioni a vivere il Circolo Unione di Lucera, che da oltre 160 anni rappresenta un fiore all’occhiello della città.
Il Presidente Colatruglio, dopo aver ringraziato, il dott. Di Pasqua per l’ospitalità, il direttivo dell’Avis Comunale di Lucera, i soci e gli amici presenti, oltre alle Istituzioni che con la loro partecipazione alla serata hanno dato un forte segnale di vicinanza ed apprezzamento per le attività dei soci avisini, ha tracciato un breve bilancio dell’anno che sta per chiudersi, che vede l’Avis di Lucera sfiorare le cinquecento sacche di sangue raccolte. Durante l’anno 2021, caratterizzato purtroppo ancora da incertezze e paure dovute alla pandemia, la generosità degli avisini di Lucera e dei Monti Dauni non si è fermata. I donatori, infatti, hanno sfruttato appieno le occasioni date dalle donazioni straordinarie organizzate durante l’anno appena trascorso, rispondendo prontamente alle chiamate alla donazione effettuate dai volontari dell’Avis di Lucera.
Con la presentazione del Calendario 2022 dell’Avis di Lucera, il Presidente Colatruglio ha tracciato anche le linee guida del prossimo anno, che vedrà l’Avis di Lucera impegnata in ben 16 raccolte straordinarie, oltre all’attività di “reclutamento” di donatori per la giornata del mercoledì all’Ospedale Lastaria. Le 16 giornate straordinarie di raccolta, già programmate con le equipe del Policlinico Riuniti di Foggia e di Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, andranno a coprire non solo la città di Lucera, ma anche i comuni di Casalvecchio di Puglia, dove è già presente un nutrito gruppo di donatori, Alberona e Motta Montecorvino. Quest’ultima località, come ha ricordato il Presidente Colatruglio durante la serata, è legata ad una donazione che l’associazione ha ricevuto nelle scorse settimane da parte di una famiglia di Motta Montecorvino a ricordo di una congiunta. Questo gesto di generosità sarà la scintilla che farà esplodere di generosità la comunità di Motta Montecorvino, visto che, grazie alla donazione ricevuta, l’Avis di Lucera organizzerà la prossima primavera una donazione straordinaria, in autoemoteca, nel piccolo borgo dei Monti Dauni.
Dopo l’intervento del presidente, la parola è passata al dott. Costantino Postiglione, il quale prima di illustrare singolarmente le singole opere del “Sonno di Lucera” che compongono il calendario 2022 dell’Avis di Lucera, si è detto onorato di essere stato contattato e coinvolto per la realizzazione di una vera e propria opera d’arte, e si è detto orgoglioso di omaggiare, con le sue opere e attraverso il calendario, i tanti donatori lucerini, molti dei quali hanno iniziato a compiere il tanto importante gesto solidale, proprio affidandosi alla sua professionalità, messa a disposizione della comunità in tantissimi anni di servizio.
A conclusione della serata, gli interventi dei dottori Centra e Fania, i quali con la loro presenza hanno dimostrato vicinanza e stima nei confronti dell’Associazione, oltreché vicinanza all’intera comunità lucerina. Come ha ricordato il dott. Michele Centra, che con il SIMT di Foggia è subentrato nella gestione delle attività di raccolta presso il Lastaria di Lucera, la risposta della città di Lucera si stà rivelando soddisfacente, visto il discreto numero di donatori che le associazioni del territorio convogliano presso l’unità di raccolta del Lastaria. Il dott. Pietro Fania, coordinatore delle attività di raccolta di Casa Sollievo della Sofferenza ha poi aggiunto che il rapporto tra la struttura sanitaria della città di San Pio e la comunità di Lucera è cresciuto molto nell’anno che stà per concludersi, e ci sono tutti i presupposti, vista la meritoria attività dell’associazione e la fattiva risposta dei lucerini, per crescere ancora di più.
In ultimo, prima dello scambio degli auguri, il presidente Colatruglio ha auspicato un maggiore coinvolgimento di tutte le associazioni operanti in città, al fine ampliare la platea di donatori, che è, da sempre, l’obiettivo dell’Avis Comunale di Lucera.
L'associazione "Amici dei Bambini" di Peschici dal 2011, in maniera encomiabile, opera intono ad unico obiettivo, uno solo fine, uno scopo: portare sorrisi a che ne abbia veramente bisogno.
nota dl dott. Giuseppe Mainiero, ex Consigliere comunale Foggia dal 2014 al 2019.
«In tempo di pandemia la sicurezza è un principio fondamentale. Su questo siamo tutti d’accordo. Ma si tratta di un obiettivo che va perseguito e raggiunto dimostrando capacità di organizzazione e di controllo del territorio, non con soluzioni che vietano in modo molto discutibile il diritto alla socialità e quello degli operatori economici a poter lavorare, soprattutto in un periodo dell’anno che per tantissimi di loro equivale ad una boccata d’ossigeno fondamentale dopo essere stati messi in ginocchio dal Covid.
L’Ordinanza firmata dalla Commissione Straordinaria, invece, è una decisione assurda, e destituita di ogni fondamento. Un po’ come se si impedisse la circolazione stradale in ragione della incapacità di far rispettare i limiti di velocità.
Beninteso, nessuno intende sostenere la legittimità di assembramenti e pericoli. Ma non è obbligando i cittadini ad indossare la mascherina anche all’aperto – e paradossalmente anche senza situazioni di pericolo – con la minaccia di multe da 400 a 1000 euro e vietando agli esercizi commerciali di fare il loro lavoro, descrivendo in modo vago il concetto di “pertinenza” delle loro attività all’interno della quale sarebbe possibile consumare cibo o bevande, che si raggiungerà questo obiettivo.
Se si vuole combattere il rischio di un’esplosione dei contagi durante le festività natalizie non serve a nulla vietare la diffusione di melodie che non siano natalizie (senza chiarire peraltro cosa si intenda con questa bizzarra categoria) né imporre una specie di lockdown in zona bianca.
Cioè che serve, se la Commissione ne è capace, è far rispettare le regole che già esistono, organizzando un serio presidio del territorio, evitando gli assembramenti con modalità di ingresso contingentato nelle zone più frequentate, verificando che l’uso della mascherina avvenga laddove esiste un fondato pericolo di contagio in ragione di copiosi affollamenti.
L’ordinanza nulla dispone invece di alcuni luoghi certamente più insidiosi (penso ai tanti circoli privati presenti anche nelle zone periferiche, ed in determinate periferie che restano “zone franche”) spesso terra di nessuno, in cui non è dato sapere se le regole siano rispettate o meno.
La Commissione è in grado di fare il suo dovere? È in grado di fare in modo che gli agenti della Polizia Locale – oltre centotrenta unità - siano per strada e non negli uffici durante il periodo in cui serve più personale operativo? È capace di coniugare il diritto alla salute con quello al lavoro e alla socialità in una città attualmente in zona bianca?
Se lo è lo faccia. Diversamente eviti di spacciare per premura quella che è un’implicita ammissione di incapacità organizzativa ed una resa senza condizioni.
Il tema è tutto qui. Con buona pace di chi, in preda ad una sorta di vocazione al masochismo, o affetto dalla sindrome di Stoccolma plaude ad una decisione senza alcuna logica.
Personalmente non sono un nostalgico dei Natali landelliani. Anzi, ho sempre sostenuto che fossero sopra le righe. Ma da qui a gioire per la cancellazione di ogni forma di socialità e di possibilità per il commercio di recuperare il terreno perso lo scorso anno ce ne corre.
Foggia ha bisogno di vivere la normalità, che merita!
Amministrare una città è un’attività complessa e di grande responsabilità. Un impegno gravoso, che però può essere svolto solo conoscendo la realtà che si governa e usando il buon senso.
Francamente mi pare che finora i segnali raccontino l’assenza di entrambe le cose.
Foggia, dopo il baratro in cui Landella - ed i suoi “commilitoni” - l’hanno fatta sprofondare, ha bisogno di essere amministrata con serietà, non di punizioni scriteriate.
Si riscriva quell’Ordinanza col buon senso, utilizzando parole dal significato univoco, e soprattutto ci si metta a lavorare organizzando presidi e controlli, troppo facile ordinare il “coprifuoco”!
Ci si assuma la responsabilità e l’onere dell’Amministrazione, per fare questo il Governo ha riconosciuto alla Città di Foggia circa un milione e mezzo di euro, di cui duecento mila già destinati al compenso dei membri della Commissione straordinaria».
In vista delle imminenti festività, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Taranto hanno intensificato gli interventi a contrasto dell’illecita commercializzazione di prodotti non conformi e potenzialmente dannosi per la salute.
In particolare, i Finanzieri della Compagnia di Martina Franca, hanno eseguito una serie di controlli nei confronti di esercizi commerciali gestiti da extracomunitari, all’esito dei quali sono stati complessivamente sottoposti a sequestro 15.000 giocattoli e 8.000 catene luminose natalizie, tutti privi delle indicazioni in lingua italiana e dell’etichettatura riportante le informazioni minime riguardanti la denominazione merceologica del prodotto, il produttore, il Paese di origine, l’eventuale presenza di materiali o sostanze pericolose, i materiali impiegati e le istruzioni per l’uso.
Ai fini della commercializzazione, infatti, il Codice del consumo e la normativa in materia di sicurezza dei prodotti prevedono l’obbligo di riportare le predette indicazioni, atteso che queste, oltre a tracciare l’intera filiera di produzione, consentono anche di assicurare un adeguato standard qualitativo della merce, escludendo così che nella sua fabbricazione possano essere stati utilizzati materiali e sostanze potenzialmente nocive per la salute dei consumatori finali.
Tra i provvedimenti adottati, oltre alla segnalazione alla Camera di Commercio di Taranto dei titolari delle attività commerciali suindicate per l’avvio del procedimento di irrogazione della sanzione amministrativa, vi è anche quello della confisca e della distruzione del materiale sequestrato.
Gli interventi delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Taranto testimoniano ancora una volta l’impegno profuso dal Corpo sia nella tutela della sicurezza e della salute dei consumatori che nel contrasto di qualsiasi fenomeno distorsivo della concorrenza, al fine di garantire il corretto funzionamento del mercato dei beni e dei servizi in un momento di grande ripartenza per il Paese.
Organizzata dalla Cinofila Ortese, con il patrocinio del comune di Orta Nova, insieme all’associazione “New Fightgym – team Baldassarre- di Foggia, domenica 19 dicembre 2021, nel comune dei Cinque Reali Siti si è svolta l’iniziativa “Un Natale speciale con amici speciali”.
Un appuntamento tanto voluto quando desiderato dai bambini e ragazzi che con lo sport fanno amicizia, si formano, si educano, imparano a vivere meglio e nel rispetto reciproco.
Hanno partecipato anche l’associazione Bassa Musica Armonia Molfettese, Il filo del sorriso, l’associazione nazionale Carabinieri, l’associazione nazionale Sottoufficiali d’Italia, i bambini dell'Asilo nido di Orta Nova Pirandello, l’associazione Nuovo Mezzogiorno di Foggia.
Durante l’evento gli atleti del team Baldassare della New Fightgym di Foggia hanno inscenato dimostrazioni di autodifesa con tecniche di arti marziali, coinvolgendo attivamente i partecipanti.
«Pregiatissime Autorità civili e militari e rappresentanti delle Istituzioni,
sono contento di poter salutarvi nuovamente in presenza e di poterci scambiare gli auguri natalizi guardandoci in volto e stringendoci la mano. Le relazioni costruttive sono fatte di “fisicità”. E’ la “fisicità” che è capace di dare contenuto allo sguardo che si fa critico sulla situazione storica che viviamo, è la “fisicità” che dà calore ai sentimenti che nascono dal cuore e sollecitano la mente a cercare cammini di bene per tutti. Grazie allora di esserci e di poterci animare insieme e promettere che il nostro impegno e dovere è essere persone per gli altri, persone per il nostro popolo. Si tratta di un popolo che ha una sua geografia, storia e cultura propria: unica per ricchezza e possibilità. E’ a questo popolo, che è in Gargano e Capitanata, da cui abbiamo ricevuto la chiamata al servizio dell’Autorità ed ottenuto la fiducia, è a questo popolo a cui dobbiamo mettere a disposizione, senza riservarci nulla per noi, i talenti e doni professionali di cui siamo portatori, per cui ci siamo preparati e su cui saremo giudicati dallo stesso popolo.
L’anno scorso non potemmo incontrarci a motivo delle misure strette di contrasto alla pandemia, che ancora preoccupa, ed allora ho cercato di raggiungervi facendovi dono del testo dell’enciclica di Papa Francesco Fratelli Tutti. Si tratta di un testo nato nella situazione di lockdown, di chiusura forzata, ma con l’intenzione di aprire all’autentica cultura della globalizzazione come fraternità ed amicizia sociale. E’ un testo prezioso per chi svolge un servizio pubblico in questo particolare tempo di cambiamento d’epoca e sconvolgimenti ambientali, sociali e di visione del mondo.
Un capitolo ci riguarda in modo particolare, il quinto, dal titolo La Migliore Politica. E’ un capitolo complesso quanto all’analisi, di provocazione nel linguaggio e propositivo nel contenuto: perché la politica non può essere solo marketing o peggio maquillage mediatico (FT 197), ma possedere uno sguardo ampio, realistico e pragmatico perché le Istituzioni siano veramente efficaci, creino inclusione ed abbattano ogni forma di esclusione o peggio di scarto.
Vi leggo il n. 154 che apre il capitolo citato: “Per rendere possibile lo sviluppo di una comunità mondiale, capace di realizzare la fraternità a partire dai popoli e nazioni che vivano l’amicizia sociale, è necessaria la migliore politica, posta al servizio del vero bene comune. Purtroppo invece, la politica oggi spesso assume forme che ostacolano il cammino verso un mondo diverso”. Sono parole dallo sguardo universale, ma la loro applicazione può avvenire solamente nelle porzioni di territorio, cultura, società affidata ad ogni legittima Autorità. Per noi si tratta del territorio, società e cultura del nostro Gargano e Capitanata: è servendo questi con professionalità, cura, passione ed anche “devozione” che ci collabora a formare la globalizzazione del bene comune. Ho utilizzato “devozione”, perché è importante, per chi è chiamato al servizio dell’autorità, riconoscere che gli viene dato da altri un impegno, gli viene assegnata una responsabilità, gli viene garantita una stima e che quindi la deve onorare come qualcosa di “sacro”.
La Migliore Politica, a cui fa appello il Papa, può essere sostenuta solo se i politici si impegnano ad essere i migliori servi della “cosa pubblica”. Vi trascrivo parte dell’appello che don Tonino Bello rivolse ai politici del suo tempo rispondendo alla domanda quale dovrebbe essere la migliore definizione dei politici, e dando come immediata risposta: Operatori di pace. Il testo, scritto in linguaggio poetico, solo come lui sapeva fare, risale al 1986, ma mantiene tutta la sua modernità e stimolo, ve lo ripropongo perché la profezia, non ha tempo, ma dà sostanza al tempo e lo orienta al meglio, ne illumina passo dopo passo il cammino. Ecco l’appello di don Tonino lanciato il 19 gennaio 1986:
Ed eccoci al ruolo degli operatori di pace, cioè i politici: PORTARE OVUNQUE L’ACQUA DELLA PACE.
Sono i tecnici delle condutture, gli impiantisti delle reti idrauliche; gli esperti delle rubinetterie. E’ bene sottolineare una cosa: L’acqua è una: quella della pace. Le tecniche di conduzione, invece, cioè le mediazioni politiche, sono diverse. E diverse sono anche le ditte appaltatrici delle condutture. Ed è giusto che sia così. L’importante è che queste tecniche siano serie, intendano servire l’uomo e facciano giungere l’acqua agli utenti.
Senza inquinarla. Se lungo il percorso si introduce del veleno, non si serve la causa della pace.
Senza manipolarla. Se nell’acqua si inseriscono additivi chimici, magari a fin di bene, ma derivanti dalle proprie impostazioni ideologiche, non si serve la causa della pace.
Senza disperderla. Se lungo le tubature si aprono falle, per imperizia o per superficialità o per mancanza di studio o per difetti tecnici di fondo, non si serve la causa della pace.
Senza trattenerla. Se nei tecnici prevale il calcolo e si costruiscono le condutture in modo tale che vengano interessi di parte, e l’acqua, invece che diventare bene di tutti, viene fatta ristagnare per l’irrigazione dei propri appezzamenti, non si serve la causa della pace.
Senza accaparrarsela. Se gli esperti delle condutture si ritengono loro i padroni dell’acqua e non i ministri, i depositari incensurabili di questo bene di cui essi devono sentirsi solo i canalizzatori, non si serve la causa della pace.
Senza farsela pagare. Se i titolari della rete idrica si servono delle loro strumentazioni per razionare astutamente le dosi e schiavizzare la gente prendendola per sete, non si serve la causa della pace.
Si serve la causa della pace quando l’impegno appassionato dei politici sarà rivolto a che le città vengano allagate di giustizia, le case siano sommerse da fiumi di rettitudine e le strade cedano sotto una alluvione di solidarietà, secondo quello splendido versetto del profeta Amos (Am 5, 24): ‘fate in modo che il diritto scorra come acqua di sorgente, e la giustizia come un torrente sempre in piena’.
Le parole del Venerabile servo di Dio Vescovo di Molfetta sono un forte monito per tutti noi chiamati al servizio dell’autorità ed a costruire la polis oggi in una società globalizzata ed in un mondo sfregiato dai cambiamenti climatici, indotti a sbagliate ed egoistiche scelte politiche, e flagellato dal dramma della pandemia. E’ un monito che tocca le nostre persone, certi che renderemo il servizio alla migliore politica all’unica condizione di migliorare noi stessi, il nostro modo di pensare ed argomentare, il nostro sentire e costruire alleanze, le nostre scelte rispettose del territorio e del suo popolo.
Permettetemi solo di aggiungere, continuando con l’immagine dell’acqua della pace, come metafora dell’impegno politico, un’osservazione. L’acqua per essere trasportata e distribuita in modo eguale, democratico, a tutti deve provenire da falde e pozzi non inquinati, ma rispettati, custoditi e continuamente mantenuti in efficienza. Ebbene, a mio vedere, tre sono i pozzi che alimentano il nostro Gargano.
Il primo è, per così dire, a cielo aperto: è l’ambiente naturale e culturale in cui viviamo e di cui siamo coltivatori e custodi. Si tratta della prima ricchezza, splendente, percepibile con evidenza immediata, invidiata da chi ci fa visita. La materia prima della nostra politica economica è il nostro ambiente, patrimonio diventato universale, riconosciuto come un tesoro di inestimabile ricchezza. Ogni ferita che gli si infligge è un inquinarne le acque, è un atto di violenza alla natura ed alla gente, è una forma di guerra non dichiarata ma combattuta da fazioni criminali, è un minare le basi per il futuro delle giovani generazioni rendendo difficilissimo e costosissimo lo “sminamento”.
Il secondo pozzo, questa volta da scavare con ingegno e generosità, è il lavoro. Il lavoro non arriva a caso o per semplice ricaduta di azioni pseudo produttive. Il lavoro va pensato, programmato con efficienza e scienza, va favorito da scelte che investono rispettando e costruendo armonia col territorio e la sua storia. Il primo compito della politica è scavare pozzi di lavoro autentico creando le condizioni perché crescano e si moltiplichino imprese serie, creative amanti della città.
Il terzo pozzo sono le periferie. Potrebbe sembrare strano, ma credo sia proprio così. Le falde sane e ricche d’acque pure non stanno al centro, dove la popolazione si ammassa, ma lontano, nelle periferie. Rivalutare le periferie e chi in periferia ci vive, magari con stenti e difficoltà, significa sanare e produrre futuro, impedire fughe e desertificazione, portare bellezza e rispetto dove sembra regnare il degrado e l’ingiustizia.
Irrighiamo dunque attingendo dai tre pozzi ricchi d’acque fresche e generanti pace, ricordandoci che come la monocultura rovina l’ambiente ed impoverisce l’ecosistema biologico, così la mono-economia e la politica-desueta rovinano ed impoveriscono la società di riferimento, appiattiscono la vita sociale allargando la forbice tra ricchi e poveri, tra chi esercita l’autorità e chi la subisce, distruggono il “ceto medio” e bloccano quello che si chiama “ascensore sociale”. Il Gargano ha bisogno di rispetto della bio-diversità, di promozione di una multi-economia, della Migliore Politica capaci di sviluppare tutte le sue potenzialità che gli offrono il mare, la terra e la millenaria cultura. Il Gargano ha bisogno che si combatta la tendenza a omologare tutto, confondendo uniformità con libertà, ha bisogno di cultura della legalità che educa a relazioni responsabili ed educanti, ha bisogno di ridare ai suoi giovani la certezza che qui, non altrove, c’è possibilità di futuro e sviluppo sostenibile.
Concludo con una citazione di un altro profeta del secolo passato, slogan per ogni buon servitore della cosa-pubblica: “ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia” (Don Milani).
Buon Natale!»
Ieri, domenica 19 dicembre 2021, dalle ore 10:00, per ben 3 ore, le emozionanti note del Santo Natale hanno riscaldato gli Animi della Comunità peschiciana e degli Ospiti presenti, con lo spettacolo musicale itinerante,"Aria di Natal", pianificato da 2 attivisti del sociale: Francesco D'arenzo e Pierpaolo Olivieri.