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A seguito della candidatura delle proposte progettuali elaborate dalla struttura tecnica dell’Ente parco nazionale del Gargano e presentate lo scorso ottobre in risposta all’avviso pubblico del MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), al Parco è stato finanziato l’importo massimo ammissibile pari ad € 3.018.762,00.

L’Ente parco ha candidato al bando del MASE “Siti Naturali Unesco per il Clima 2023”, la proposta denominata “Parco Gargano per il Clima 2023” che si compone di sei interventi in alcuni comuni dell’area protetta. Il bando finanzia progetti per svolgere azioni di ripristino ambientale volte a favorire la resilienza degli ecosistemi.

“Ringrazio il Ministero per aver ancora una volta riconosciuto l’impegno dell’Ente parco nazionale del Gargano assegnando il massimo importo disponibile che consente di realizzare tutte le proposte da noi elaborate. Un doveroso ringraziamento va anche alla tecnostruttura dell’Ente che, nonostante le gravi carenze di organico e il blocco del turn-over, si adopera con ogni sforzo possibile – così come dimostrato in occasione di numerosi altri bandi aggiudicati – per recuperare utilità a beneficio degli interessi territoriali. Si tratta di importanti interventi nei comuni dell’area protetta che non sarebbero mai stati realizzati in assenza dei fondi ministeriali”, ha commentato il Presidente Pazienza.

Di seguito l’elenco degli interventi che dovranno chiudersi nell’arco dei prossimi cinque anni.

Comune di Cagnano Varano. Interventi di miglioramento del patrimonio forestale a favore di un maggior assorbimento di CO2 e per la prevenzione da disturbi naturali connessi ai cambiamenti climatici in agro di Cagnano (località “Postofitto”, “Poggio Formicoso”, “Coppa Ferrata”, “Costa Solagna di Valle Sbaccio”).

Lesina. Progetto di miglioramento dei popolamenti forestali di Bosco Isola in agro di Lesina e di recupero funzionale delle fantine insistenti nell’area.

I Comuni di Peschici, San Giovanni Rotondo e San Nicandro invece saranno interessati da importanti progetti di miglioramento boschivo finalizzati alla prevenzione degli incendi e, nel caso di latifoglie, al miglioramento della funzionalità ecologica e della capacità di assorbimento e stoccaggio della CO2.

Sempre a San Nicandro Garganico è prevista la realizzazione del progetto “Parco in rete”, per il monitoraggio e il contrasto agli incendi.

Si è concluso il primo anno di interventi per l’eradicazione dell’ailanto nell’ambito di Life Diomedee, la progettualità candidata dall’Ente parco e ammessa al finanziamento del programma LIFE Natura (Commissione Ambiente dell’UE)

L’Ente parco nazionale del Gargano è capofila di Life Diomedee un progetto a sostegno della salvaguardia di specie e habitat, finanziato dal programma LIFE Natura dell’Unione Europea.

Nel 2019 l’Ente parco dopo la strutturazione di una propria proposta presentò con esito positivo la candidatura utile all’aggiudicazione del bando europeo per questo importante progetto - che ha un budget complessivo di 1 milione e 400mila euro – e che mira alla salvaguardia degli habitat e all’eradicazione delle specie aliene.

La maggior parte delle azioni di progetto sono state portate a termine con esiti estremamente positivi, riscontrati dai diversi report di tutti i livelli di controllo della Commissione Europea.

Nel mese di ottobre si è concluso il primo anno di interventi di taglio delle piante di ailanto (Ailanthus altissima) presenti sulle isole di San Domino e San Nicola nell’arcipelago delle Tremiti il cui territorio rientra completamente nell’area del parco.

L’intervento si pone l’obiettivo di eradicare questa specie vegetale alloctona, di provenienza del sud-est asiatico e fortemente infestante in tutti gli ambienti mediterranei.

Dopo l’eradicazione del ratto, in corso di completamento sempre nell’ambito dello stesso progetto Life Diomedee, questo intervento è di grande importanza perché va a contrastare questa specie invasiva che costituisce un grave problema per la biodiversità dell’arcipelago. Infatti, a partire da singole piante localizzate all’interno dei giardini o in vicinanza delle abitazioni, l’ailanto ha presto colonizzato ampie superfici e iniziato ad entrare anche all’interno delle pinete nelle zone più naturali dell’isola.

Nel complesso le aree con presenza di ailanto assommano a circa 6 ettari a San Domino e circa mezzo ettaro a San Nicola.

“Gli interventi di eradicazione svolti nell’ambito di questo progetto sono volti a mitigare il più possibile la presenza di specie aliene, considerando che queste modificano gli ambienti danneggiando la biodiversità autoctona e rappresentano una minaccia per l’ambiente dei territori. Esprimiamo grande soddisfazione per i risultati del progetto - riscontrati peraltro in maniera estremamente positiva da parte della Commissione Europea – che ci ha consentito di mappare il fenomeno e ci ha fornito un modello per declinare la programmazione delle azioni di contrasto alle specie aliene in altre zone dell’area protetta”, ha dichiarato il Presidente Pazienza.

L’ailanto è una pianta che ha la proprietà di ricacciare fortemente da polloni radicali e moltiplicarsi in modo estremamente potente a partire anche soltanto da un singolo esemplare.

Nei popolamenti giovani si è fatto ricorso, dopo lo sfalcio, all’utilizzo di teli pacciamanti che una volta fissati a terra permetteranno di contenere la ricrescita degli esemplari nella prossima primavera-estate. Alla fine dell’estate 2024 verranno poi rimossi.

Nel mentre e per tutto il prossimo anno saranno effettuati nuovi interventi di controllo delle eventuali ricrescite e messe a dimora alcune nuove piante appartenenti a specie autoctone e tipiche dell’arcipelago all’interno delle proprietà private che ne hanno fatto richiesta, in sostituzione degli esemplari di ailanto rimossi.

L’Ente parco nazionale del Gargano ha affidato i servizi di progettazione, direzione lavori e coordinamento della sicurezza relativi ai lavori di ricostruzione e messa in sicurezza dei Trabucchi ubicati nel comune di Peschici.

L’azione rientra nell’ambito del Protocollo di intesa con cui l’Ente parco nazionale del Gargano e la Regione Puglia hanno cofinanziato gli interventi per l’attuazione delle iniziative di recupero e valorizzazione dei Trabucchi storici del Gargano (nei comuni di Peschici, Vieste e Rodi Garganico).

Si tratta di una progettualità rimasta bloccata per lungo tempo e resa operativa grazie all’impegno dell’attuale governance dell’Ente parco.

In esecuzione del protocollo d’intesa tra l’Ente parco nazionale del Gargano e la Regione Puglia, sono già stati realizzati importanti interventi di recupero dei trabucchi di Rodi Garganico e di Vieste. Grazie anche alla programmazione strategica di iniziative di comunicazione e di animazione, ovvero di visite guidate, messe in campo attraverso il coinvolgimento delle locali organizzazioni e associazioni di trabucchisti e trabuccolanti che, raccontando la storia di queste semplici – ma nel contempo complesse – macchine da pesca e mostrando il loro funzionamento, si sono impegnate per incrementarne l’attrattività e la fruizione da parte di visitatori e turisti già nel corso dell’appena conclusa stagione estiva.  

E grazie ancora a queste azioni di recupero e promozione messe in atto attraverso l’impegno diretto dell’Ente parco nazionale del Gargano è stato anche possibile candidare i Trabucchi al riconoscimento UNESCO.

 

Trabucco Peschici 01 

“L’obiettivo del Parco, in stretta sinergia con la Regione Puglia, è quello di sottrarre all’incuria e al degrado i trabucchi del Gargano, quale aspetto fortemente identitario della cultura peschereccia delle Comunità che si affacciano sul mare e di promuovere – congiuntamente ai Comuni e agli stakeholders interessati – un piano di azioni finalizzato alla loro valorizzazione in una logica di “sistema dei trabucchi garganici” che va inserito e annoverato anche nella proposta territoriale dei percorsi di mobilità lenta al fine di integrare in un insieme i vari aspetti che riguardano la natura, la  cultura, il mare, la storia e – più in generale – l’identità del nostro Gargano”, ha dichiarato il Presidente Pasquale Pazienza.

“Ringraziamo il Parco per aver accolto il nostro invito e partecipato nelle settimane precedenti al tavolo tecnico per l’avvio degli interventi di manutenzione e valorizzazione dei Trabucchi di Peschici e per la condivisione delle strategie di promozione e rilancio della rete di Trabucchi garganici. Una sinergia istituzionale efficace che ci permetterà di mettere in campo numerose iniziative per la nostra comunità”, il commento del Sindaco Luigi D’Arenzo.

Gli interventi sui trabucchi – per i quali un recente tavolo di coordinamento tecnico-operativo è stato svolto lo scorso 26 settembre presso la sede Comunale di Peschici – hanno richiesto tempi più lunghi perché, a differenza dei trabucchi di Vieste, le cui concessioni demaniali risultano interamente pubbliche, quelli di Peschici oggetto di recupero risultano in capo a soggetti privati. Per questo motivo si è reso necessario sottoscrivere un’intesa formale tra il Comune di Peschici e i concessionari privati al fine di regolamentare una serie di aspetti – principalmente riguardanti la pubblica fruibilità e la sicurezza – propedeutici all’impiego di risorse pubbliche in quei siti, ovvero all’avvio delle operazioni tecniche necessarie (progettazione, direzione lavori, ecc.) volte all’implementazione degli interventi di recupero previsti.

I trabucchi peschiciani che saranno oggetto degli interventi di recupero e adeguamento funzionale sono i due presenti a “Punta San Nicola (Levante)”, e quelli di “Punta Forcichella”, di “Punta Usmai”, di “Punta Ponticella”, di “Punta Monte Pucci”, e di “Punta Manaccora”.

Area Marina Protetta di Isole Tremiti: da Ispra € 1.597.085,56 per la proposta progettuale presentata dal Parco nazionale del Gargano. L’Ente parco, inoltre, nella stagione estiva appena conclusa, ha reso operative nel trasbordo degli utenti del campo boe le barche elettriche acquistate grazie all’aggiudicazione delle risorse (€ 141.040,43) derivanti da un bando del MASE.

L’Ente parco nazionale del Gargano ha sottoscritto l’accordo con ISPRA (Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale) per la realizzazione di una proposta progettuale elaborata dagli uffici dell’Ente parco e candidata a finanziamento lo scorso febbraio.

La proposta, oggetto di successiva istruttoria da parte di ISPRA con esito estremamente positivo, ha consentito di ottenere un importante finanziamento - tra i più alti assegnati alle Aree Marine Protette - pari a € 1.597.085,56.

Il progetto elaborato dall’Ente parco riguarda l’installazione di due nuovi campi ormeggi alle Isole Tremiti, la cui realizzazione è finalizzata a ridurre gli impatti negativi dell’ancoraggio delle unità da diporto sugli habitat sensibili (praterie di Posidonia oceanica, coralligeno, etc.) oltre che ad assicurare una più ordinata fruizione dell’Area marina protetta Isole Tremiti.

I due campi saranno realizzati uno di fronte alla costa ad Est dell’Isola di Capraia e l’altro, di dimensioni più ridotte, nei pressi della spiaggia dei Pagliai.

L’Ente parco nazionale del Gargano inoltre, rispondendo utilmente all’invito della Direzione Generale per il Mare e le Coste a presentare proposte progettuali per la realizzazione di interventi finalizzati alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici, ha ottenuto per l’Area marina protetta di Isole Tremiti un finanziamento pari a € 141.040,43 vincolato all’acquisto di mezzi elettrici.

Dette risorse sono state utilizzate per l’acquisto di due unità da diporto a propulsione elettrica entrate in servizio alle Isole Tremiti, nel campo boe dell’Ente parco nazionale del Gargano, a supporto delle attività di assistenza e trasbordo degli utenti che consentono l’azzeramento di emissioni di CO2 e chiudono il cerchio dei servizi ai diportisti.

Sin dal suo insediamento, il Presidente Pasquale Pazienza ha proceduto a riorganizzare completamente la gestione del Campo boe nell’AMP di Isole Tremiti, fino a quel momento svolta in assenza del pieno rispetto delle regole e che determinava una costante e significativa perdita economica.

La riorganizzazione del Campo boe ha permesso di introitare utili per circa 60mila euro l’anno, trasformando quello che era un costo secco e costante per il Parco nazionale del Gargano in una fonte di guadagno per le casse dell’Ente.

“La riorganizzazione del campo boe era un obiettivo necessario, oltre che per migliorare il contrasto agli ancoraggi irregolari tanto dannosi al fondale marino, per affermare il rispetto delle regole nella sua gestione. Il finanziamento ottenuto da ISPRA con fondi PNRR ci consentirà di ampliare significativamente il Campo boe, di migliorarne gli aspetti organizzativo-gestionali e di meglio tutelare il fondale marino. Non a caso, questo intervento rappresenta uno dei principali tasselli delle progettualità che questo Ente sta portando avanti a Tremiti. Inoltre, grazie all’aggiudicazione di un finanziamento del MASE, vincolato all’acquisto di mezzi elettrici, il Parco ha reso operative nell’AMP, già da questa stagione estiva appena conclusa, due barche elettriche che permettono di assicurare un servizio di trasbordo a terra dell’utenza del campo boe mentre si assicura un minore impatto ambientale di questo specifico tipo di operatività”, ha affermato il Presidente Pazienza.

Il finanziamento ISPRA rientra nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) Missione 2 che riguarda la rivoluzione verde e la transizione ecologica nello specifico l’Investimento 3.5 “Ripristino e la tutela dei fondali e degli habitat marini” e prevede azioni su vasta scala per il ripristino e la tutela dei fondali e degli habitat marini, finalizzate al tentativo di invertire l’attuale tendenza al degrado di tali ecosistemi.

nota stampa dell'Ente Parco nazionale del Gargano.

«In riferimento a quanto affermato in varie comunicazioni dal Consigliere comunale di Isole Tremiti Arturo Santoro (che tra l’altro si auto-attribuisce il ruolo di delegato del Comune ai rapporti con l’Ente parco nazionale del Gargano) e alla lettera da questo inviata al Ministro dell'ambiente – veicolata su vari organi di stampa – per chiedere il commissariamento dell’Ente parco nazionale del Gargano perché incapace di promuovere adeguate forme di tutela e sviluppo dell’area Marina Protetta (AMP) di cui è – per Legge – soggetto gestore, il Presidente Pasquale Pazienza risponde e chiarisce quanto segue.

Sin dal suo insediamento nell’agosto del 2019, il prof. Pazienza ha orientato l’Ente parco a impegnarsi in una profonda riorganizzazione di attività e di relazioni per affermare un basamento di trasparenza e di legalità in tutto ciò che riguarda la sua operatività nel territorio. Così è stato anche per quanto riguarda l’attività dell’Ente nelle Isole Tremiti dove purtroppo – nonostante la presenza di una consistente quota nella Comunità locale di persone volenterose e desiderose di vivere in un contesto ordinato e rispettoso di leggi e regole – l’esistenza di situazioni di irregolarità non è certo cosa desueta e non raramente si sono registrati comportamenti ritorsivi e diffamatori quando si sono toccati interessi illegittimamente precostituiti.

Uno dei tasselli più importanti di questa spinta operativa è il lavoro portato avanti da qualche tempo a questa parte dalla Presidenza del parco per dotare l’AMP di un Regolamento d’uso. L’AMP delle Isole Tremiti, istituita ben 34 anni fa, non è mai stata dotata di questo fondamentale strumento utile a disciplinare le attività in essa esercitabili definendone limiti e divieti. È solo grazie all’impegno profuso da questa presidenza dell’Ente parco – in sinergia con l’attuale Amministrazione Comunale – che l’AMP avrà a breve il suo Regolamento d’uso dal quale discenderanno inevitabili implicazioni sul miglioramento dell’attività di controllo del territorio da parte delle Forze dell’Ordine.

Nell’alveo della stessa logica operativa, l’Ente parco ha anche provveduto qualche anno fa a completamente riorganizzare la gestione del campo boe (il campo di ormeggi strutturato con 69 gavitelli a servizio di residenti, diportisti e attività di diving) precedentemente caratterizzata da non poche irregolarità (sia nelle procedure di affidamento operate dallo stesso Ente che in alcuni ambiti d’esercizio dell’attività in campo) e dal fatto di essere sempre stata una voce  di significativa perdita nel suo bilancio. Detta riorganizzazione, non solo ha consentito di riportare l’attività sul piano del rispetto delle norme, ma ha anche permesso di assicurare alle casse dell'Ente introiti per circa 60 mila Euro l’anno trasformando ciò che era un costo secco in una fonte di guadagno da reinvestire in qualità ambientale del luogo e nel miglioramento di servizi. Nella stessa ottica di miglioramento dei servizi, l’attuale governance dell’Ente parco è riuscita ad ottenere circa 1 milione e 600mila euro di fondi PNRR con cui procedere, nell’arco del prossimo biennio, a un significativo ampliamento del campo boe. Il Parco ha anche finanziato, appaltando lavori per circa 400 mila Euro, il ripristino di segnalamenti marittimi – da troppo lungo tempo mancanti e ora in fase di completamento – necessari alla identificazione del perimetro dell’AMP.

Il Parco, inoltre, e non per ultimo, rispondendo utilmente a un bando del Ministero dell’ambiente, specificamente dedicato alla infrastrutturazione delle aree marine protette in maniera sempre più green e sostenibile, è riuscito ad aggiudicarsi i fondi vincolati all’acquisto di mezzi elettrici dotandosi di due barche elettriche destinate ai servizi di monitoraggio e di presidio dell’area oltre che di assistenza e trasbordo su terraferma degli utenti degli ormeggi così chiudendo ulteriormente il cerchio per la realizzazione in AMP di un servizio sempre più efficiente e a basso impatto ambientale. Finanche l’acquisto di queste due barche, che normalmente verrebbe considerato come un valore aggiunto per il miglioramento della qualità ambientale del territorio, viene invece rese oggetto e strumento di una campagna diffamatoria e soprattutto menzognera sui social non essendo stato fatto alcuno spreco di denaro pubblico. Tutte le contro-argomentazioni prodotte, dunque, sono null'altro che becere polemiche orientate ad inquinare oltre che offendere l’operatività dell’Ente che – come già ricordato – sta profondendo grande impegno nell’affermare il rispetto di leggi e regole.

Insieme a questi progetti, il Parco ne ha sviluppati numerosi altri a beneficio del territorio delle Tremiti e dell’AMP (n.d.r. le Isole Tremiti rappresentano l'unico Comune ricadente al cento per cento nel perimetro del parco nazionale del Gargano): dal finanziamento dei lavori di efficientamento energetico della palazzina dell’Ente parco adibita a centro polifunzionale delle Isole Tremiti, ai lavori di manutenzione della pineta – di imminente avvio – e ai tanti altri progetti a tutela dell’ecosistema terrestre e marino locale (i.e. Life Diomedee per l’eradicazione di specie aliene, Mare Caldo per il monitoraggio delle temperature in mare, ecc.). Tutto ciò senza considerare il supporto che l'Ente parco ha assicurato negli ultimi anni ai fini dello svolgimento di numerosi eventi culturali.

Va peraltro detto che l’individuazione delle esigenze contemplate in una buona quota di questi progetti è stata fatta in condivisione con l'Amministrazione comunale di Tremiti a dimostrazione – differentemente da quanto sostenuto da Santoro – della più che utile sinergia istituzionale venutasi a strutturare tra i due enti soprattutto nella fase più recente, ovvero quella che fa riferimento all’impegno del compianto Sindaco Pinuccio Calabrese.

Tuttavia, è bene precisare, in questi anni non sono mancati deplorevoli episodi, finanche minacce – naturalmente riportate all'attenzione dell’Autorità Giudiziaria – che hanno riguardato direttamente o indirettamente le posizioni assunte dall’Ente Parco. Come pure non sono stati pochi gli episodi di “vandalismo” se non addirittura di “sabotaggio” del campo boe da esso realizzato come, per esempio, furti di boe, recisione di cime di ancoraggio di gavitelli di ormeggio ai jumper installati nel fondale marino e altro ancora. Si assiste dunque a un costante e grave quanto distopico attacco che tenta di inibire la positiva collaborazione con il Comune di Tremiti e la possibilità di continuare a produrre risultati positivi per il territorio e la sua Comunità.

In riferimento a tutto quanto sin qui riportato, l’Ente parco ribadisce la propria apertura e disponibilità al confronto con i vari attori territoriali nel fermo convincimento che il saper fare rete – soprattutto in una logica di sinergie istituzionali – rappresenta un importante presupposto per il raggiungimento degli obiettivi di crescita e sviluppo territoriale. Tuttavia, è il caso di tornare ad evidenziare, l’Ente non ha mai dialogato e mai dialogherà con soggetti che fanno della mistificazione e della strumentalizzazione la ragion d’essere del loro operato.

Ciò è ancor più vero per chi, pur rivestendo ruoli istituzionalicome nel caso del Presidente del Consiglio Comunale di Tremiti Arturo Santoro – assume nella quotidianità comportamenti abusivi e lesivi del perseguimento di un interesse generale rappresentando così una disdicevole vetrina del territorio oltre che un esempio gravemente negativo per gli altri componenti della stessa Comunità di appartenenza e non solo.

Ci si riferisce nello specifico al fatto – puntualmente segnalato alle Autorità competenti – che il Presidente del Consiglio comunale di Tremiti, Arturo Santoro, utilizza come punto di ormeggio del proprio natante una boa ancorata a un “corpo morto” (n.d.r. un masso sul fondale) abusivo posto all’interno del campo boe dell’AMP forzatamente inibendo in tal modo l’utilizzo di un gavitello regolare la cui cima di ancoraggio al jumper è stata inspiegabilmente recisa per ben due volte nonostante un primo ripristino.

Questi sono tutti aspetti che si ritiene utile evidenziare per creare un basamento di consapevolezza in tutti coloro (e particolarmente in quelli investiti di responsabilità istituzionali) che a vario titolo di interesse – personale o politico – inneggiano a battaglie contro il Parco e/o appoggiano posizioni del tutto prive di ogni fondamento.

Nell’apprendere con favore che l’Amministrazione comunale di Tremiti ha diffuso un comunicato con cui prende le distanze dalle infondate dichiarazioni e dalle richieste di Santoro l’Ente parco ribadisce il suo fermo impegno a lavorare nel solco della legalità e a seguire ogni percorso utile ad affermarla oltre che a tutelare la validità e l’onorabilità del suo operato».

L’Ente Parco Nazionale del Gargano, nell’ambito delle azioni di valorizzazione e tutela dei siti di interesse archeologico presenti nell’area protetta del parco nazionale del Gargano, ha finanziato totalmente il progetto dal titolo “Parco archeologico del Gargano. Verso un sistema integrato dei siti archeologici del parco nazionale del Gargano – Studio e analisi per una strategia di valorizzazione dei paesaggi storici del Gargano” (approvato con D.D. n. 6 del 13.01.2023).

Il progetto che, oltre alla Summer School vedrà diverse attività di valorizzazione dei paesaggi storici, è l’affermazione di un’idea operativa della governance dell’Ente parco frutto di vari confronti con studiosi ed esperti del settore da sempre attivi nel territorio del Gargano.

“La creazione di reti è la base del metodo con cui il Parco opera nel territorio. Questa iniziativa vuole essere il tentativo di realizzazione di una rete dei siti archeologici e, più in generale, storico-culturali da poter avviare a una vera e propria attività di fruizione e  valorizzazione economica. Con lo strumento della Summer School, che ci consente di aprire un consistente fronte di dialogo e di sinergia con i vari attori del settore, intendiamo strutturare una mappatura dei vari assets esistenti nel territorio per poi arrivare a una selezione dei siti da rendere oggetto di valorizzazione economica attraverso la promozione di attività di miglioramento dello stato di conservazione, al completamento degli attuali strumenti urbanistici e all’attivazione di progetti di riqualificazione. Tutto ciò in una logica di affermazione dell’identità territoriale anche utile al miglioramento della sua attrattività turistica. Il Parco ha a cuore la rete e ha lavorato per mettere insieme i Comuni e i vari soggetti operanti nel campo della ricerca, del restauro e del recupero del patrimonio culturale”, ha commentato il Presidente Pazienza.

Obiettivo della Summer School è studiare le dinamiche insediative del territorio ricostruendo il paesaggio storico in tutta la sua evoluzione territoriale. Le attività “pilota” svolte su aree campione e le strategie adottate potranno essere ripetute ed il progetto allargato a tutto il paesaggio del Parco Nazionale del Gargano.

Un progetto sul recupero del Paesaggio storico che mira, quindi, a costituire una relazione territoriale per la ripresa della nostra identità culturale, ponendosi come obiettivi sia il rafforzamento dell’identità culturale attraverso una maggiore visibilità e partecipazione degli abitanti all’azione di promozione del proprio territorio di appartenenza e sia favorire e mettere in evidenza gli aspetti ad elevata potenzialità turistica e di grandi contenuti paesaggistici.

Le aree tematiche sono: comunità di patrimonio, paesaggi rurali storici, geositi e patrimonio paleontologico, tutela del patrimonio, strumenti e tecnologie per i beni culturali, digitalizzazione dei beni archeologici, diagnostica per i beni archeologici, restauro e conservazione dei beni culturali, sistemi informativi geografici, fruizione e salvaguardia dei siti archeologici, comunicazione dei beni culturali, strategie di gestione dei parchi archeologici, archeologia partecipata, archeologia pubblica, rigenerazione territoriale, economia civile e beni comuni.

L’iniziativa è patrocinata da vari soggetti tra questi l’Università di Foggia che attraverso il DISTUM riconoscerà 1 CFU agli studenti partecipanti.

Il programma completo è disponibile a questo link: https://www.parcogargano.it/archeosummerschool2023/

Sottoscritto e trasmesso al Ministero il protocollo d’intesa tra l’Ente parco e gli Istituti scolastici vincitori del bando.

#IosonoAmbiente è il programma promosso dal Ministero dell’Istruzione - di concerto con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e il Ministero dell’Università e della Ricerca - rivolto alle Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, in forma singola o associata, per la realizzazione di progetti finalizzati alla diffusione dei valori della tutela dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile.

L’obiettivo è di strutturare nelle scuole iniziative formative per l’educazione e la consapevolezza ambientale e lo sviluppo sostenibile, quale condizione indispensabile per sostenere la transizione ecologica.

La procedura del bando prevedeva la presentazione di proposte progettuali da parte delle scuole d’intesa con gli Enti parco nazionali e i soggetti gestori delle Aree marine protette.

L’Ente parco nazionale del Gargano, su proposta delle varie istituzioni scolastiche che hanno inteso partecipare al Bando, ha sottoscritto dapprima una lettera di intenti e poi, per le istituzioni scolastiche ammesse a finanziamento, si è formalizzato uno specifico protocollo di intesa ai fini della buona riuscita del progetto.

L’Ente parco ha supportato la candidatura di 7 progetti, a conferma dell’impegno già profuso negli ultimi anni in numerose attività di sensibilizzazioni e educazione ambientale con le scuole.

Dei 7 progetti proposti, quattro sono risultati in posizione utile per l’ammissione a finanziamento, per un totale di circa 120.000 euro.

Le istituzioni scolastiche, supportate dall’Ente parco, e ammesse a finanziamento sono: l’I.C. Perotto – Orsini in rete con l’I.C. “Giordani – De Sanctis” di Manfredonia; il Liceo Scientifico “G. Marconi” di Foggia; l’I.C. Statale “Ammirato Falcone” di Lecce; l Scuola Secondaria Statale di Primo Grado “Gen. E. Baldassarre” di Trani.

I progetti prevedono attività di conoscenza diretta del territorio da parte dei ragazzi attraverso visite formative durante le quali si svolgeranno attività di divulgazione dei valori ambientali, di promozione di buone pratiche e di nuovi stili di vita orientati all’assunzione di comportamenti eco-sostenibili e all’educazione ambientale, in tutte le sue espressioni, quali strumenti di inclusione e di sviluppo delle competenze sociali e della cittadinanza attiva.

 

Nell’ambito del programma “Siti naturali UNESCO per il Clima 2023” del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), l’Ente parco nazionale del Gargano ha ottenuto € 3.018.762,00 - risultando tra i primi tre Parchi italiani ad aver ottenuto il maggior finanziamento – per la realizzazione di interventi finalizzati all’adattamento ai cambiamenti climatici a favore dei Comuni ricadenti in tutto o in parte nei siti UNESCO d’interesse naturalistico.

Il finanziamento ottenuto – che si aggiunge ai circa 22 milioni di euro già aggiudicati dall’Ente parco per progetti candidati, nel periodo compreso tra agosto 2019 e il 2022, a vari programmi del MASE e particolarmente al programma “Parchi per il Clima” – è frutto di un lavoro di progettazione degli uffici del Parco e di partecipazione della governance dell’Ente ai tavoli d’interesse oltre che di riscontri estremamente positivi rispetto alle attività di verifica e monitoraggio multilivello del Ministero sui progetti in essere e conclusi.

“Accogliamo con piacere la notizia dell’assegnazione del finanziamento in argomento e ringraziamo il MASE per questa ulteriore opportunità che ci consentirà di attuare azioni in grado di favorire la resilienza degli ecosistemi e di coniugare i benefici ambientali a quelli sociali ed economici. Nello specifico, queste risorse ci consentiranno anche di lavorare ad azioni di promozione di un importante elemento del patrimonio immateriale UNESCO tipico del Gargano qual è la Transumanza”, ha dichiarato il Presidente Pazienza.

Il programma “Siti naturali Unesco per il Clima 2023” finanzia proposte progettuali per diverse tipologie di intervento riguardanti l’adattamento ai cambiamenti climatici, l’efficientamento energetico, la realizzazione di infrastrutture e gestione forestale sostenibile, l’innovazione tecnologica per il supporto alla prevenzione e al governo degli incendi boschivi.  Per i Parchi nazionali, in particolar modo, l’Avviso favorisce la pianificazione di azioni che riguardano 3 dei 16 Elementi italiani del Patrimonio Culturale Immateriale UNESCO ricadenti nei perimetri dei Parchi tra cui per il Gargano vi è la Transumanza.

L’Ente parco nazionale del Gargano ha finanziato con 170mila euro i lavori di realizzazione di un percorso didattico e escursionistico nella grotta di Montenero, ubicata nel Comune di San Marco in Lamis.

“Questa attività rientra tra le varie azioni messe in campo dall’attuale governance dell’Ente parco per promuovere il territorio attraverso la strutturazione di attrattori turistici capaci di valorizzare dal punto di vista socio-economico l’immenso patrimonio naturalistico-ambientale del nostro territorio. Le grotte rappresentano un importante elemento naturale del paesaggio garganico e la grotta di Montenero è uno degli esempi più importanti. Per questo caso specifico, d’intesa con l’Amministrazione comunale di San Marco in Lamis, abbiamo ritenuto necessario sviluppare una progettualità prioritariamente orientata ad assicurare una fruizione in sicurezza sostenibile dell’intero sito per poterlo così destinare non soltanto ad attività di visita da parte dei numerosi turisti che raggiungono il nostro territorio ma anche di educazione ambientale, di formazione e di ricerca scientifica interdisciplinare” ha dichiarato il Presidente Pasquale Pazienza.

Tra le tante grotte presenti nel territorio garganico, la grotta di Montenero (ubicata nel comune di San Marco in Lamis, nella Località Difesa di San Matteo) è quella che più di tutte si presta a una fruizione turistica sostenibile sia per le possibilità di un’adeguata messa in sicurezza che per la breve distanza che la separa dalla strada provinciale 22.

“Siamo orgogliosi di avere nel nostro territorio questo importante bene naturale e d’intesa con l’Ente parco, che ringraziamo, stiamo dando il via a questo intervento di recupero, di messa in sicurezza e di valorizzazione che, sono certo, avrà importanti e positive ripercussioni per la Comunità che rappresento e per quella dell’intero promontorio del Gargano. L’apertura della grotta di Montenero rappresenterà un ulteriore elemento attrattivo in un territorio già dotato di altri importanti presidi ambientali e culturali tra cui i percorsi sentieristici di bosco Difesa e Fajarama, il bosco didattico, il Convento di San Matteo, il complesso abbaziale di Stignano e il museo paleontologico di Borgo Celano. Si tratta di luoghi straordinari che oltre a simboleggiare la storia della nostra Comunità rappresentano anche un importante veicolo per contribuire a definire un’offerta turistica più articolata e competitiva” ha dichiarato il Sindaco Michele Merla

La grotta di Montenero ha uno sviluppo prevalentemente sub-orizzontale, con passaggi ampi e non angusti nei tratti dove potranno essere accompagnati i visitatori, rendendo possibile il percorso in questo straordinario sito ipogeo che affascina per la maestosità dei suoi ambienti, riccamente concrezionati.

Attualmente la grotta di Montenero non è attrezzata in sicurezza. Al suo interno infatti si accede attraverso una rudimentale scalinata scavata nel terreno e accompagnata da ringhiere malferme che, seppure in qualche modo agevolano il cammino, risultano comunque pericolose a causa dell’abbondante presenza di limo che rende particolarmente scivoloso il percorso.

I rilievi d’indagine necessari ai lavori (geoelettrici, georadar, sismici, etc), affidati a una ditta specializzata in indagini geologiche, sono quasi ultimati e a breve si partirà con la messa in sicurezza del sito quale azione propedeutica a una futura apertura.

L’Ente parco ringrazia per la gentile messa a disposizione del repertorio video e fotografico il Gruppo SpeleoTeam di San Marco in Lamis e la Società Green Solutions, attuale gestore del Centro Visite “Museo Paleontologico” di Borgo Celano.

In risposta ad alcune note recentemente apparse su alcuni organi di stampa, che tendono ad evidenziare una situazione di inerzia dell’Ente parco sulla questione delle lagune del Gargano, si precisa quanto segue.

Il Presidente Pasquale Pazienza ha partecipato l’altro ieri pomeriggio alla riunione in Prefettura sull’emergenza del lago di Varano durante la quale ha avuto modo di rappresentare l’attività che i riguarda i due laghi costieri di Lesina e Varano messa in campo dal Parco negli ultimi mesi orientata ad accompagnare quei processi necessari al superamento delle criticità in una logica di stretta sinergia inter-istituzionale e di programmazione degli interventi che non possono essere affidati ad azioni occasionali e in solo regime emergenziale.

L’Ente parco – a seguito di quanto deciso durante la riunione svolta il 16 marzo presso l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia – si è immediatamente attivato per organizzare un ulteriore incontro – svolto il 5 aprile presso la sede di Manfredonia della Guardia Costiera – in cui sono state dettagliatamente individuate le prime criticità da affrontare e le modalità per la strutturazione di un tavolo permanente sulle lagune di Lesina e di Varano per il quale ha predisposto una proposta di protocollo d’intesa e una proposta alla Regione di progetto attraverso cui realizzare alcuni primi interventi necessari ad affrontare le problematiche del caso.

Non solo la proposta di progetto non ha ricevuto riscontro alcuno dai competenti uffici regionali, ma anche il protocollo d’intesa – pur accolto favorevolmente dai vari Comuni dell’area interessata – oltre che da altri attori istituzionali intervenuti nei suddetti incontri, non è stato portato ad operatività soprattutto per il mancato riscontro delle funzioni regionali competenti ma anche della Provincia di Foggia pur avendo questa partecipato all’incontro del 5 aprile su invito dell’Ente parco. Ne consegue l’assenza di un tavolo di confronto inter-istituzionale che avrebbe dovuto anche avere la valenza di incidere sulla programmazione delle risorse di derivazione europea capaci di assicurare una portata operativa ben più ampia delle attività da realizzare, andando ben oltre le esigue e insufficienti consistenze di bilancio dei singoli enti territoriali.   

In occasione dell’emergenza ambientale occorsa lo scorso anno, l’Ente parco si attivò con immediatezza per accompagnare i Comuni nell’azione urgente di rimozione delle paratie dei canali necessaria a consentire lo scambio d’acqua tra mare e laghi fondamentale per una loro seppur minima rifunzionalizzazione e per la salvaguardia degli ecosistemi esistenti.

“Il Parco è a disposizione del territorio e degli enti sovra-territoriali per organizzare ogni percorso utile e attuare ogni iniziativa necessaria al superamento strutturato e definitivo delle ripetute criticità che caratterizzano le due lagune del Gargano che, ricordiamo, sono due importanti zone umide in cui vivono numerose specie vegetali e animali. Nell’assenza di adeguati interventi, questi due importanti laghi costieri – unici esempi nel nostro Paese – rischiano di andare definitivamente perduti con conseguenti detrazioni socio-economiche alle Comunità rivierasche. Per intervenire sulla problematica in maniera effettiva, strutturata e probabilmente risolutiva, sarebbe auspicabile che il legislatore regionale intervenisse sul tema delle lagune del Gargano con strumenti normativi ad hoc, prevedendo una specifica dotazione annuale di bilancio con cui assicurare il superamento di interventi spot ed emergenziali ed approcciare a una sistematica programmazione e attuazione di interventi utili a preservare lo stato di salute dei laghi. Per affermare questo importante obiettivo, l’Ente parco non si è sottratto e non si sottrarrà a un corretto confronto inter-istituzionale per l’individuazione delle iniziative più utili da intraprendere né a impegnare – limitatamente alla propria dotazione di bilancio – risorse proprie per conseguirle” ha dichiarato Pazienza.

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