“Ho deciso di iscrivermi al Partito Democratico. La mia è la naturale scelta politica dopo un percorso che mi ha visto aderire al progetto politico di Articolo Uno, condividere la scelta di partecipare al percorso costituente, sostenere con convinzione la mozione Schlein e contribuire, con la comunità di Articolo Uno, alla sua vittoria”. È quanto dichiara il consigliere regionale Pier Luigi Lopalco che sabato sarà a Bari per l’Assemblea regionale del Pd.
“Le primarie aperte – prosegue Lopalco – non hanno rappresentato solo un grande momento di democrazia, ma hanno fatto registrare un entusiasmo e una voglia di partecipazione da parte di tante e tanti simpatizzanti che da tempo si erano allontanati e che oggi chiedono un cambio di passo. A loro dobbiamo dare voce e lo dobbiamo fare con senso di responsabilità e con unità”.
“Di fronte al momento storico che stiamo vivendo e a una destra di Governo che non perde occasione per mostrare tutta la sua distanza dalle istanze delle regioni meridionali, è nostro dovere trovare strade nuove per riaffermare le ragioni della sinistra, la difesa dei più deboli e batterci in tutte le sedi opportune per far arrivare alla Puglia le risorse che le spettano, a partire dai fondi per la sanità”.
“In queste ore ho chiesto di aderire al Gruppo consiliare del Partito Democratico per rafforzarne la sua azione politica. Lo farò mettendo a disposizione la mia esperienza e il mio bagaglio tecnico, come ho sempre fatto nel corso di questi ultimi anni, nell’interesse esclusivo dei cittadini e delle cittadine pugliesi”.
“Da domani – conclude Lopalco – inizia una nuova sfida, una nuova storia che affronterò con la consapevolezza che l’entusiasmo che ha portato nuova linfa nel Pd possa tradursi in azioni ancora più efficaci per affrontare la complessità delle sfide che abbiamo davanti e noi e che dovranno accompagnare la maggioranza che sostiene il Governo regionale in questa seconda parte della legislatura. Andiamo avanti, uniti!”
Premessa della Redazione. Di solito non interveniamo sui comunicati stampa, ma l’argomento ci tocca da vicino. Siamo giornalisti e la censura è la forma più vergognosa che possa essere svolta nei confronti di chi esprime liberamente il proprio pensiero, assumendosi responsabilità, naturalmente. L’art. 21 della Costituzione Italiana lo stabilisce e lo ha impresso in calce nella nostra vita quotidiana. Ora, viviamo in un mondo, in un Paese e anche in un’era non molto lontana da quelle inquisitrici dove in molti media si celebrano processi sommari, dove la parola altrui è regolamentata da altre, spesso da autorità pubbliche. In altre parole viviamo in quel limbo (mica tanto…) dove la CENSURA prevale sulla LIBERTA’ DI ESPRESSIONE. E ciò accade, nel merito, laddove politicamente si predica per la libertà di espressione ma poi si razzola al contrario, specie se si “confonde” un libero pensiero con “spamming” (servirebbe un corso di comunicazione a chi lo ha scritto, sich… e un controllo della Autorità competenti in materia di vigilanza delle P.A., perchè la pagina è di una P.A.) “È la caratteristica delle censure più rigide quella di dare credibilità alle opinioni che attacca.” Lo scrisse Voltaire, uno dei più celebri autori e filosofi dell'Illuminismo, non proprio una persona che riportandolo alla nostra era poteva definirsi di destra, tutt'altro, sarebbe stato di sinistra, o al massimo di centrosinistra, un Dem insomma. Chissà cosa ne penserebbe la neo segretaria Elly Schlein di tutto questo teatrino "stigmatizzante", che quest’oggi nell’Assemblea nazionale del Partito Demeocratico ha detto: «Il nuovo PD sarà umile nell’ascolto, utile alle persone». Ricordiamo a chi esercita poteri, conscio che a qualche migliaio di chilometri c’è chi la applica a prescindere, anche guerreggiando, che la Censura è quella forma di controllo esercitato dai poteri pubblici e che ha il compito di esaminare opere letterarie, teatrali o cinematografiche, o il testo delle radio e delle trasmissioni televisive ed oggi anche nel web, per consentirne o no la pubblicazione, la rappresentanza o la trasmissione. A noi pare che nel testo inquisito non vi sia nulla di censurabile. Come del resto in quegli atti pubblici di Dossier per candidature e Relazione tecnica rev.3 di progetti infrastrutturali fino a ora mai divulgati, ma che i giornalisti sanno cercarle e trovarle per pubblicarle. Concludiamo con un aforisma di Nino Manfredi, attore e oltretutto persona libera, che interpretando Pasquino disse: “De teste ne poi taja' quante te ne pare... so' le lingue che contano!”. La censura impedisce che qualcosa venga letto, ascoltato o visto, per chi non l’avesse compreso. [ndr.]
nota del Gruppo A MONTE – Monte Sant’Angelo.
«Abbiamo appena letto questo intervento sul profilo Facebook del Comune di Monte Sant’Angelo: adesso basta!
Già in altre occasioni, proprio durante un Consiglio Comunale, il Gruppo “A Monte” ha sottolineato all’Amministrazione che non era assolutamente tollerabile il fatto che qualche dipendente comunale, che gestisce il profilo Facebook dell’Ente, o qualche amministratore comunale censurasse gli interventi o rispondesse in malo modo ai cittadini proprio dal profilo del Comune. Ebbene, è successo di nuovo.
Questa volta la gravità sta anche nel fatto che ad esprimere il proprio pensiero sia stato un Consigliere Comunale, che, come è noto a tutti, non fa parte del Gruppo “A Monte” ed è distante da noi nelle sue scelte politiche. La cosa, però, non ci esonera dal difendere la libertà di espressione di chiunque, sia egli/ella un Consigliere Comunale o un cittadino/a: abbiamo il dovere di tutelare chi vuole esprimere con garbo la propria idea!
Non deve accadere mai più che il curatore del profilo Facebook del Comune di Monte Sant’Angelo si permetta di scrivere una risposta del genere, risposta che, a nostro avviso, è una minaccia ad un cittadino che esprime il proprio pensiero. Non passa inosservata anche l’arroganza con cui la risposta è stata data, perché il gestore del profilo sapeva bene che a scrivere era un Consigliere Comunale, eppure lo ha appellato con la parola Gent.mo e non con la parola Consigliere.
Il dipendente comunale/amministratore, che gestisce il profilo e di cui non conosciamo le generalità, deve capire una cosa: è dipendente del Comune di Monte Sant’Angelo e non dell’Amministrazione d’Arienzo. Se anche fosse stato dipendente di una possibile amministrazione di altro colore politico noi non avremmo accettato un atteggiamento del genere e avremmo scritto queste stesse cose!
Un’Amministrazione, se anche eletta come gruppo politico di parte, appena si insedia diventa amministrazione di tutti e non solo della parte che l’ha votata: può ricevere lodi, ma può ricevere anche critiche; le critiche fanno male, molte volte sono sbagliate, ma chi le riceve deve accettarle perché fanno crescere.
La censura non è mai accettabile, a meno che non si usino parole volgari, minacce, violenza verbale, accuse che fanno riferimento a reati: in questo caso si informa chi lo fa che saranno seguite le vie legali a difesa non del gestore del profilo o dell’amministrazione ma dell’immagine dell’Ente, a difesa cioè degli interessi dell’intera comunità di Monte Sant’Angelo.
Per l’ultima volta invitiamo il Sindaco, l’Amministrazione e la Segretaria Comunale ad intervenire perchè nessuno deve permettersi di minacciare i cittadini, a meno che questo dipendente non abbia il placet dell’Amministrazione, cosa che noi non pensiamo.
Se dovesse accadere ancora una volta, siamo costretti a rivolgerci agli Organismi competenti per la tutela non soltanto dei diritti di un Consigliere Comunale, ma per la tutela dei diritti di tutti i cittadini».
[ndr.] Per dover di cronaca e correttezza per le parti in causa, si riportano integralmente i testi, pubblicati sul profilo facebook del Comune di Monte Sant’Angelo, del Consigliere comunale indipendente Matteo Notarangelo e la risposta del Comune. [ndr.]
Matteo Notarangelo: “SCRIVO SU QUESTA PAGINA DA CONSIGLIERE COMUNALE
AVVERTO IL CENSORE CHE MONTE SANT'ANGELO È UNA CITTÀ DEMOCRATICA E RICONOSCE L'ART. 21 DELLA Costituzione ITALIANA.
"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure."
LA MIA CITTÀ È BELLISSIMA, MA C'È CHI LA RENDE INVIVIBILE
A che serve riconoscere la bellezza di una città se è invivibile?
Serve a poco il titolo di capitale della cultura se in quella città ingannano e manipolano i cittadini disinformandoli.
Il principio dell'umana bellezza è la civiltà di un popolo.
Io chiederei prima una città libera e democratica e poi il titolo di capitale della cultura, che fatico a vedere.
La bellezza salva il mondo se viene condivisa, altrimenti quella bellezza diventa strumento per manipolare, ingannare e sottomettere un popolo.
Nella mia città, il dossier della candidatura a capitale della cultura non è conosciuto neanche dal consiglio comunale.
Allora, cerchiamo insieme il "Santo Graal", nella speranza che ci renda persone libere e democratiche”.
Comune di Monte Sant'Angelo: Gent.mo Matteo Notarangelo, sulla pagina istituzionale non si può fare spamming. Sono le regole basilari del web e valgono per chiunque. Al prossimo commento simile saremo costretti a bloccarla. Grazie
“È un onore essere stato chiamato ad avere responsabilità nella Direzione Nazionale del Partito Democratico: ringrazio la nostra segretaria Elly Schlein e il presidente Stefano Bonaccini per la fiducia”. Lo ha detto Raffaele Piemontese eletto, oggi pomeriggio, nell’organo di indirizzo politico del partito, votato dall''Assemblea nazionale riunita, stamattina, per proclamare la segretaria nazionale Elly Schlein e eleggere, su proposta di Schlein stessa, Stefano Bonaccini presidente.
“Mi riconosco nelle parole con cui Elly Schlein ha descritto il nuovo PD: umile nell’ascolto, utile alle persone, un partito che cambia in una società che cambia; disuguaglianze, lavoro e clima sono i fronti su cui abbiamo riacceso e dobbiamo rafforzare le speranze degli italiani”, ha sottolineato il vicepresidente della Regione Puglia, presente oggi a Roma, al Centro Congressi “La Nuvola” dove si è riunita l’Assemblea scaturita dalle primarie aperte di domenica 26 febbraio.
“Farò con convinzione la mia parte, in particolare, a difesa di politiche per il Sud che il nuovo PD ha posto al centro della lotta contro gli squilibri e le diseguaglianze territoriali alimentati dalla destra al governo, uno dei passaggi più applauditi del discorso di Elly Shlein all’assemblea nazionale di stamattina”, ha aggiunto Piemontese, concludendo formulando i suoi “auguri anche alla mia amica e collega Loredana Capone, eletta vicepresidente dell’Assemblea”.
Appena annunciata la candidatura di Gianni Cuperlo i Giovani Dem della Federazione Provinciale hanno avuto sin da subito le idee chiare su chi sostenere al Congresso Nazionale del Partito Democratico.
“Una scelta politica e ideologica”, afferma il Segretario Provinciale Stefano Pastucci. “Ciò che ha spinto la nostra giovanile a sostenere Cuperlo sono soprattutto l’esigenza di un Partito che guardi al popolo della sinistra e ai giovani”.
“Con Gianni Cuperlo avremmo la combo perfetta di esperienza e idee”, continua il Segretario, dando in questo modo, finalmente, spazio ai Giovani; riportando le battaglie ideologiche ad essere le vere protagoniste del PD e non i personalismi di correnti o singoli emergenti che hanno drasticamente segnato il nostro partito.
La nostra è una posizione fuori dagli schemi ma radicata in un terreno solido che è coerente con le nostre battaglie di sempre e con le nostre posizioni assunte già su molti temi come l’emergenza energetica e la guerra in Ucraina. Una posizione che vede non pochi Circoli e soprattutto dirigenti del Pd aderire alla mozione Cuperlo. Con orgoglio possiamo dire che non siamo gli unici a sostenere Gianni Cuperlo nel nostro territorio e molti stanno seguendo le nostre orme. Oggi non serve un nuovo segretario ma un nuovo Partito; come sempre noi ci siamo!
Il Partito Democratico di Foggia ha chiesto e ottenuto un incontro con il presidente di Amiu Puglia Sabino Persichella per approfondire le ragioni delle evidenti e diffuse criticità del servizio di raccolta ordinaria e differenziata, di cui la stessa società ci pare consapevole.
Foggia ha i cassonetti dell’immondizia strapieni, che diventano anche ricettacolo di animali e parassiti, è punteggiata da rifiuti ingombranti abbandonati su strade e marciapiedi per giorni, si moltiplicano i cassonetti danneggiati e inutilizzabili.
Il PD di Foggia si è fatto portavoce del crescente disagio della cittadinanza e ritiene di fondamentale importanza esaminare con chi gestisce il servizio quali siano i fattori che stanno ostacolando una corretta e puntuale raccolta dei rifiuti, così distante dagli standard qualitativi e organizzativi stabiliti dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA).
Abbiamo chiesto un confronto su quali siano le eventuali progettualità, elaborate e attuate, per incrementare la raccolta differenziata, e quale sia lo stato dell’arte relativo alla stipula del contratto di servizio di servizio tra la Società e il Comune di Foggia.
L’insostenibilità ambientale e sociale dell’attuale servizio di raccolta è del tutto evidente, lo è meno il danno ambientale e finanziario arrecato ai cittadini dalla ridotta raccolta differenziata.
Dopo 9 anni di proroghe contrattuali – che abbiamo smesso di contare ormai da tempo – è urgente sapere quali siano i termini e le prospettive degli accordi tra Amiu Puglia e Comune Di Foggia, che dovrebbero essere sottoscritti a breve. Abbiamo letto dell’assunzione in azienda di 30 giovani, certamente utile a migliorare le condizioni igieniche della città, e vorremmo anche conoscere i programmi di gestione degli impianti integrati, la cui efficienza riverbera inevitabilmente sul servizio di raccolta.
«Non sono stato eletto alla Camera dei Deputati, il Partito Democratico ha perso le elezioni.
Ringrazio i 63mila e 16 elettori che hanno scelto di sostenere il PD, il mio partito che ha raggiunto il 15,36 per cento dei voti nel collegio plurinominale che comprendeva tutta la provincia di Foggia e della provincia di Barletta, Andria e Trani. Ringrazio anche gli elettori dei partiti della coalizione Italia Democratica e Progressista che mi hanno sostenuto nel collegio uninominale.
Il ringraziamento più sentito va ai militanti, ai volontari, ai tanti amministratori comunali, alle ragazze e ai ragazzi che in queste scarse quattro settimane hanno affrontato una campagna elettorale anche contro vento, dove le dinamiche nazionali hanno prevalso sui territori.
Ho fatto una campagna elettorale al massimo delle mie possibilità, facendo incontri e comizi nei tanti luoghi e nelle piazze delle nostre città. Mi sono nutrito del calore e dell’affetto di tanti cittadini e da questo traggo forza per continuare il mio lavoro di vicepresidente della Regione Puglia.
Rivolgo i miei migliori auguri ai neoeletti deputati e senatori che hanno radici nel territorio perché ne avremo bisogno, a prescindere dagli schieramenti politici.
Ringrazio il segretario nazionale del PD, Enrico Letta, per la fiducia che ha riposto in me.
Trarrò insegnamento da questa sconfitta politica per ripartire con maggiore consapevolezza e determinazione, e per continuare a contribuire alla crescita del nostro territorio»
Lia Azzarone: “Abbiamo perso e non è bastato lo straordinario impegno delle candidate e dei candidati”
Dichiarazione Lia Azzarone, segretario provinciale Partito Democratico Capitanata
«Il Partito Democratico ha perso le elezioni. Questo è il primo dato evidente, il punto di partenza di ogni riflessione che da qui in poi sarà fatta per analizzare cosa non abbiamo compreso delle tensioni sociali che animano la nostra comunità, quali bisogni emergono e quali risposte necessitano, quali aspirazioni e ambizioni non abbiamo saputo interpretare e sostenere.
Ancora, quali errori abbiamo commesso nella composizione delle alleanze imposte da una legge elettorale disegnata con il preciso intento di rafforzare l’autoreferenzialità dei partiti a scapito della connessione con i cittadini. Errori che certamente non potevano essere corretti dallo straordinario impegno dei nostri candidati – Raffale Piemontese, Teresa Cicolella e Valentina Lucianetti che ringrazio di cuore – e delle migliaia di militanti ed elettori che credono nel Partito Democratico.
Non siamo riusciti ad andare controvento pur avendo messo in campo esperienza, competenza, energia, identità. Non ci siamo riusciti perché, e torno alla legge elettorale, questo sistema premia o penalizza le leadership nazionali e non il lavoro quotidiano, costante, produttivo che i nostri amministratori svolgono nei paesi, nelle città e in tutta la Puglia.
Da qui dobbiamo ripartire, da questo patrimonio politico e umano che in Capitanata non ha eguali nelle altre forze politiche. Dobbiamo valorizzarne davvero ruolo e funzione nel rinnovamento necessario dell’organizzazione e della rappresentanza del PD, consapevoli della necessità di costruire un campo largo alternativo al centrodestra con il fine di offrire soluzioni concrete e coerenti con i nostri valori e le nostre idee.
La stagione della responsabilità ad ogni costo, quella che ha spinto il Partito Democratico a governare il Paese anche con chi è totalmente diverso da noi, è terminata. Noi abbiamo perso, il centrodestra ha vinto. A loro il compito di governare, a noi il compito di svolgere con dignità, credibilità e radicalità la funzione propria delle minoranze e, a partire da questa, ottenere il sostegno e il consenso dei cittadini per essere pronti a cogliere le sfide che verranno».
Militanti, amministratori pubblici, dirigenti politici hanno partecipato all’intitolazione a David Sassoli del nuovo Circolo del Partito Democratico di Foggia.
Con loro a ricordare un grande uomo, un europeo autentico e un servitore delle istituzioni esemplare c’erano la vice presidente del Parlamento europeo Pina Picierno, il vice presidente della Regione Puglia Raffaele Piemontese, il responsabile Mezzogiorno del Partito Democratico e deputato Michele Bordo, la segretaria provinciale del PD foggiano Lia Azzarone e il segretario cittadino del PD del capoluogo Davide Emanuele.
In perfetta sintonia i loro interventi dedicati al ricordo, a tratti commosso e sempre orgoglioso, del compianto presidente dell’Assemblea di Strasburgo e alla necessità di aprire sempre più luoghi come il Circolo di via Matteotti (al civico 32), dedicati alla discussione politica e alla socializzazione, alla relazione proficua tra partito e cittadini per la definizione di azioni concrete per le comunità.
A Foggia, poi, la scelta del Partito Democratico ha un senso ancora più profondo: contribuire a ricostruire la fiducia tra i cittadini e chi li rappresenta in Consiglio comunale e nell’Amministrazione della città, smarrita a causa dello scioglimento dell’Assemblea di Palazzo di Città conseguente all’infiltrazione della mafia nella gestione della cosa pubblica.
Come fatto durante gli anni dell’opposizione alle Giunte Landella, sorrette dal centrodestra, il Partito Democratico non avrà alcun tentennamento a proseguire l’azione di denuncia del malaffare, di sostegno alle forze sane della città, di vicinanza alle istituzioni impegnate sul fronte della legalità e della lotta al crimine organizzato. Anche con l’ambizione di costruire un progetto politico e un programma di governo capaci di provocare entusiasmo nei foggiani ed impegno per il futuro della nostra città.
A Foggia serve voltare pagina, serve una profonda discontinuità rispetto al passato ponendo alla base i valori che David Sassoli incarnava, quali la competenza e la solidarietà, per portare Foggia da ultima città italiana per la qualità della vita ad una dimensione europea.
Il PD di Puglia ha partorito il suo futuro Segretario. Verrà affidato a Raffaele Piemontese. Dopo estenuanti incontri, batti e ribatti, pesi e contrappesi politici, la quadra si è chiusa sull’attuale Vice presidente e assessore piddino della Regione Puglia. Resta solo l’ufficialità al congresso, che presumibilmente avverrà dopo le vacanze estive, o al massimo prima dell’autunno, ultima data utile per iniziare, perciò fronteggiare, l’imminente campagna elettorale per Politiche 2023.
Nulla è per caso. Raffaele Piemontese prima vince e poi convince.
Il nome di Piemontese già circolava da qualche tempo nei corridoi romani e baresi del Partito Democratico. Forte della sua ultima elezione, con oltre 21mila preferenze e secondo in Puglia, che lo ha portato a ricoprire le suddette cariche, forte di quel carisma ed età che lo ha reso preferibile ad altri, forte soprattutto delle ultime amministrative dove in Capitanata è riuscito a far eleggere undici sindaci su dodici, energico combattente politico che nelle varie segreterie locali ha messo d’accordo più correnti, Raffaele Piemontese agli occhi dei massimi vertici capitolini è risultato la sintesi perfetta per guidare in Puglia il partito, anche verso le prossime elezioni politiche.
Tutto è iniziato l’indomani del commissariamento del PD, con la fuoriuscita di Marco Lacarra e l’ingresso pro tempore di Francesco Boccia come commissario ad acta, scelta quest’ultima che ha creato mal di pancia tra i vari massimi esponenti piddini pugliesi. Un malessere tuttora vissuto e che poteva diventare sine die qualora non si fosse deciso il nome. E il nome è uscito, seppur con qualche disappunto, poi rientrato per il bene politico del PD e perciò per le cariche e quelle future. Non tutti degli attuali portatori di consensi, dalla Capitanata al Salento, passando obbligatoriamente dal nord barese, erano convinti del nome, a fronte anche di scelte più vicine alla sede regionale. Ma i risultati che ha portato a casa Piemontese con la sua sempre attiva presenza su tutta la lunga regione Puglia, hanno convinto anche i più ostili, anche chi nel suo vicinato avrebbe preferito tenerselo lontano nei prossimi mesi, dove i numeri montecitorini saranno ridotti e chissà se saranno favorevoli a coloro che oggi sono in Transatlantico. Meglio tenerselo amico e buono il caro Raffaele, il futuro è dalla sua parte, avranno pensato i colleghi.
Un lavoro certosino quello messo a punto dal “montanaro” piddino, fatto di incontri con i vertici romani e intese con i suoi colleghi regionali. Giorno dopo giorno, pur con mille impegni, Piemontese ha saputo imbastire quel vestito nuovo che indosserà il PD di Puglia l’indomani della sua investitura al congresso. Un abito cucito finemente sartoriale, indosso a lui e soprattutto a chi lo affiancherà nella sua nuova veste, mostrandolo in anteprima a chi lo candiderà al congresso, tale da convincerlo. Ora tutto è nelle mani del Segretario nazionale che, oltre a mantener saldo il Governo, deve tenere la barra dritta tra correnti, rivoli e cordate che nel PD sono l’ordinaria amministrazione di un partito aperto e variegato, e da qualche anno accogliente di anime perse e pentite.
Comunque sia, Raffaele Piemontese non sarà il solito traghettatore di anime pentite e perse, benché qualcuno voglia sia tale. Sarà il Segretario del PD di Puglia, che avrà il compito di conferirgli più forza, fermezza e slancio, anche nelle cariche e mandati. E sicuramente nel 2023 lo chiameremo onorevole. O Presidente nel 2025?
Si attende, ora, il congresso, unico appuntamento per dar conferma a quanto scritto.
nota di Davide Emanuele, segretario del Circolo del PD foggiano, e Lia Azzarone, segretaria provinciale del PD.
«Partiti, sindacati e associazioni hanno esercitato un’azione positiva.
Finalmente una buona notizia per i foggiani: la Commissione straordinaria ha deciso di far proseguire le attività socio-educative garantite dall’asilo Tommy Onofri e dalle scuole dell’infanzia Fresu, Don Milani e Tagore.
Il giusto ripensamento è frutto anche della positiva azione esercitata dalle forze politiche, dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni civiche unitariamente e coerentemente impegnate nella tutela e valorizzazione di questi presidi educativi, sociali e di legalità come dell’occupazione garantita dalle strutture.
Il Partito Democratico di Foggia ha sostenuto con forza e convinzione quanto fosse profondamente sbagliato sottovalutare il ruolo di educazione alla legalità garantito dalle scuole comunali, particolarmente in alcune aree della nostra città; quindi, quanto fosse contraddittorio che a determinarne la chiusura fosse l’organismo chiamato ad amministrare il Comune dopo lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose.
Qualche giorno fa, se non bastasse, l’indagine sulla qualità della vita del Sole 24 Ore ha collocato Foggia e la Capitanata all’ultimo posto della classifica proprio in relazione ai servizi offerti ai bambini da 0 a 10 anni. Un dato significativo del gap esistente rispetto alle realtà più avanzate e della necessità di rafforzare la rete dei servizi destinati a questa fascia di età.
Ci auguriamo, allora, che possa essere ulteriormente ripensata quella scelta e promossa l’apertura di altre scuole comunali e una più ampia diversificazione dell’offerta formativa, integrando quella garantita dallo Stato».