segretariosNella giornata di ieri, 12 febbraio 2022, i Giovani Democratici di Puglia hanno celebrato il loro congresso, eleggendo come nuovo Segretario Matteo Birtolo, ventottenne d Torre Santa Susanna (Br). La più grande organizzazione politica giovanile pugliese rinnova i suoi organismi dopo una forzata pausa imposta dalla pandemia.
Il congresso ha visto la partecipazione di tantissimi giovani pugliesi e numerose figure istituzionali e dirigenti del Pd Puglia.
Già da subito Birtolo, ha chiesto a tutti di "rimettersi in cammino, guardando nella stessa direzione".
Centrale per il neo segretario il dialogo continuo e costante con "tutte le realtà associative giovanili e le parti sociali" ritenute fondamentali assieme "a tutte quelle associazioni che operano in favore dei diritti civili".
Netto anche sui rapporti con il Partito Democratico quando afferma che "nelle ultime settimane vi è stato uno scollamento tra la nostra base e il governo regionale. Va ricucito senza se e senza ma per rafforzare il patto di fiducia sul quale si basa il buon governo della Puglia del Presidente Emiliano". Sempre sull'amministrazione regionale rivendica il lavoro svolto in questi anni con "i rappresentanti eletti dal Partito Democratico nel settembre 2020 che sin da subito hanno interpretato al meglio le istanze della comunità pugliese e della nostra generazione. Lo dimostrano le proposte molte delle quali scritte o pensate anche assieme ai giovani democratici" conclude con un appello ai militanti e dirigenti locali "noi abbiamo bisogno di voi".
Approvato l’ampliamento del Distretto della Puglia Federiciana con Foggia, la Capitanata e l’intera provincia BAT. “Un progetto sostenuto in maniera convinta con il supporto dell’assessore Alessandro Delli Noci, che ringrazio” A dichiararlo è il presidente del Gruppo PD in Regione, Filippo Caracciolo che aggiunge: “Iniziative come questa valorizzano le peculiarità specifiche dell’agroalimentare della macro-area con l’obiettivo di svilupparne al meglio le potenzialità”.
L’allargamento del Distretto rappresenta 35 mila aziende di produzione e commercializzazione dei principali settori dell’agroalimentare, dal grano all’olio, al vino al latte.
Aziende che, grazie alla rappresentazione del Distretto, potranno affrontare le sfide del futuro cogliendo e utilizzando le opportunità offerte dalle risorse e benefici nazionali destinati proprio ai Distretti.
“Rafforzare la competitività delle aziende con l’innovazione, ed offrire lorio strumenti di promozione, accompagnarli nel processo di internazionalizzazione per dare nuovi sbocchi commerciali – conclude Caracciolo – significa non solo lavorare per lo sviluppo del nostro territorio ma soprattutto per il futuro dei nostri giovani, creando occupazione e contenendo la fuga delle nostre risorse migliori".
Non è un passo indietro ma due in avanti quello di Lia Azzarone, Segretario provinciale del Partito Democratico di Capitanata. «Non attacchi ma comprensione per quello che è accaduto» le parole della Azzarone dopo il vertice che l’ha riconfermata al vertice del PD provinciale.
Il 20 gennaio 2022, con un comunicato stampa, dichiarò le sue dimissioni dalla carica, maturate dopo il flop istituzionale sulla presentazione delle liste per le elezioni di secondo livello all’Ente Provincia Foggia. «Scelta dolorosa e inevitabile dopo la ricusazione della lista per le Provinciali» la sintesi di quella decisione, che per i componenti del PD non sarebbe motivo di abbandono.
Un inciampo che la Segretaria ha ammesso la sua responsabilità e che, per deontologia politica, andava superato con le dimissioni. Invece, tutto il PD l’ha compresa, anche dopo il riesame dell’esito della sentenza del TAR Puglia, peraltro a firma di un giudice conosciuto negli ambiti politici piddini, il dott. Orazio Ciliberti, ex sindaco di Foggia in quota PD, e dopo l'esito del Consiglio di Stato.
Il partito gode di ottima salute, la voce unanime per conto della Azzarone. In altre parole è stato solo un incidente di un percorso che ha molte insidie e che va affrontato giorno per giorno, con programmazione e senso di responsabilità, ciò che ha fatto intendere dopo il summit. Promossa, anche riabilitata, a pieni voti, con l’indicazione dei vertici locali, regionali e nazionali, di essere la persona giusta al posto giusto.
Ovviamente i riflettori, ora, sono puntati sul futuro del PD di Capitanata, per le decisioni da assumere e le azioni da intraprendere. Quelle in merito alla non presenza nel Consiglio provinciale e soprattutto fino al prossimo congresso, compito arduo che la Segretaria deve affrontare per continuare a mantenere stabili e lineari le correnti che compongono il PD, quelle che la stessa Azzarone, ma anche gli altri membri, affermano non esserci, rivendicando unità, coesione e compattezza. Un particolare che da sempre ha contraddistinto il Partito Democratico a tutti i livelli, dove anime e aree si avvicendano ma che alla fine, anche obtorto collo, quadrano nella sintesi decisionale.
Dichiarazione di Lia Azzarone, segretaria provinciale del PD di Capitanata.
«Rappresentare la comunità politica del Partito Democratico della Capitanata è un grande onore da cui derivano grandi responsabilità, che avverto tutte e per intero all’indomani della ricusazione della lista dei candidati alle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale a causa di un “cavillo” formale nell’autenticazione delle firme di consiglieri comunali candidati al consiglio provinciale.
Per tale motivo ho deciso di assumermi personalmente tutte le responsabilità dell’errore formale che pregiudica un lavoro politico di qualità nella composizione della lista, che sarebbe sfociato in un risultato elettorale sicuramente vincente e di rilievo.
Quella di Foggia era l’unica federazione pugliese che aveva deciso, forte dell’ampio numero di amministratori locali di area democratica, di presentare una lista con il simbolo del Partito Democratico.
Inevitabile, perciò, per me, rassegnare le dimissioni dalla funzione di segretario provinciale per responsabilità oggettiva di quanto accaduto, volontà che, a seguito della pronuncia del TAR, ho già comunicato ieri sera al segretario regionale Marco Lacarra e ai vertici nazionali.
È una scelta dolorosa compiuta per rispetto della più grande comunità politica della provincia di Foggia, di tanti militanti e dirigenti, amministratori e rappresentanti istituzionali che ogni giorno mettono il loro impegno per il miglioramento delle nostre comunità.
Ringrazio di cuore tutti loro per il sostegno politico accordatomi in questi anni e per la vicinanza umana manifestatami in questi ultimi, burrascosi giorni».
nota di Lia Azzarone, segretaria provinciale del PD di Capitanata.
«La Federazione provinciale del Partito Democratico presenterà ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale avverso l’esclusione della lista dei candidati alle elezioni provinciali, decisa dall’Ufficio elettorale provinciale guidato dal segretario generale della Provincia di Foggia.
Tale esclusione è frutto di un’interpretazione eccessivamente formalistica della normativa sulla titolarità della legittimazione ad autenticare le firme dei sottoscrittori della lista stessa che contestiamo radicalmente.
A nostro parere, infatti, i consiglieri comunali sono pienamente legittimati ad autenticare le sottoscrizioni in relazione a tutte le operazioni che si svolgono nell’ambito della circoscrizione territoriale dell’ente cui appartengono, pertanto anche per le elezioni della Provincia nella quale lo stesso consigliere comunale esercita il proprio mandato.
Più ampiamente, l’interpretazione restrittiva adottata dal segretario generale della Provincia, assurdamente fondata sul luogo in cui è avvenuta l’autenticazione delle firme, contraddice lo spirito delle norme in materia elettorale che, dalla Costituzione in giù, tendono a favorire la partecipazione e non certo a restringerla.
Se davvero dovesse prevalere questa tesi, sarebbe esclusa dalla competizione elettorale, seppure di secondo livello, la più importante e grande comunità politica e di amministratori locali della Capitanata, che con ogni probabilità avrebbe avuto il maggior numero di voti ed avrebbe 4 o 5 consiglieri provinciali, perché l’autenticazione delle firme è fisicamente avvenuta nel capoluogo e non in un comune della provincia».
Una giornata ricca di sorprese, di emozioni quella della mattinata di oggi, 28 dicembre 2021, che hanno tenuto col fiato sospeso tutta l'assise Consiliare di Palazzo Dogana, all'annuncio della mancata partecipazione alla seduta del Consiglio provinciale del gruppo del Partito Democratico. E così è stato. Ad annunciarlo è il Consigliere provinciale Generoso Rignanese che, con un comunicato inviato alla stampa, elenca le ragioni, paventando finanche lo scioglimento per inadempienze.
La nota del Consigliere Generoso Rignanese.
«Cosa accade a palazzo Dogana?
Come previsto, con oltre 8 mesi di ritardo, il 28 dicembre a pochi giorni dal 2022 si terrà il consiglio provinciale per ľapprovazione del rendiconto 2020.
In genere nei comuni sarebbe stato nominato da tempo un commissario per la gestione dell'ente.
Mai era accaduto nella storia della Provincia di Foggia!
Il consiglio si terrà in modalità telematica e senza alcuna diretta per consentire la partecipazione del pubblico. Nonostante i grandi spazi disponibili a Palazzo Dogana, Gatta continua imperterrito a convocare i consigli in via telematica. Qual è il motivo di questa scelta? Un consiglio provinciale formato da appena 12 consiglieri non ha spazio per riunirsi in presenza da 2 anni mentre per gli auguri di natale è possibile la presenza di decine e decine di persone a palazzo Dogana?
Il gruppo consiliare del PD, unica forza di minoranza, in questi anni ha tenuto un atteggiamento sempre responsabile, ma di fronte alla gravità della situazione non si può tacere.
Il gruppo annucia la propria assenza al consiglio provinciale per diverse ragioni, se ne elencano solo alcune:
1. Il rendiconto di gestione viene presentato in consiglio provinciale con 8 mesi di ritardo e con il parere NON favorevole del collegio dei revisori dei conti. Cosa gravissima!
Chi si assumerà tra i consiglieri di maggioranza la responsabilità di approvare ľatto con possibili conseguenze da parte della corte dei Conti per giunta alla scadenza del mandato?
2. Il riaccertamento ordinario dei residui (atto propedeutico all'approvazione del rendiconto) è stato approvato anch'esso con il parere NON favorevole del collegio dei revisori dei conti e con 10 mesi di ritardo.
3. l’Ente nel 2021 non ha effettuato i seguenti adempimenti prescritti dalla legge:
➢ verifica degli equilibri e ricognizione dei debiti fuori bilancio, termine scaduto al 31.07.2021;
➢ DUP (DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMAMZIONE 2022-24) termine scaduto al 31.07.2021;
➢ Nota di aggiornamento al DUP, termine scaduto al 15.11.2021;
➢ Assestamento di bilancio, termine scaduto al 30.11.2021.
➢ Approvazione del bilancio consolidato, termine scaduto al 30.09.2021.
Non solo, si pensi ai 15.000.000 di euro del fondo COVID-19 che erroneamente sono stati utilizzati per le strade. Si veda la determina n. 810 del 2021 che revoca la procedura di gara a seguito di gara ed aggiudicazione.
Le stesse somme, nonostante ľerrore corretto in extremis, si sarebbero potute iscrivere in bilancio, essendo avanzo vincolato, per far fronte alle tante richieste di messa in sicurezza degli edifici da parte dei dirigenti scolastici dei 61 comuni della capitanata (in questo caso la norma consentiva tale utilizzo). Richieste rimaste tutte inevase ed i ragazzi continuano a fare lezione in classi pollaio nonostante il dilagare dei contagi.
L'avanzo libero da vincoli: circa 3 milioni di euro si sarebbero potuti spendere nel 2021 per le strade, mentre giacciono nelle casse perché non si è stati in grado di approvare in tempo il rendiconto di gestione.
A causa di questi orrori la programmazione di un anno intero è saltata completamente.
"L’omesso adempimento è sintomatico di una carente programmazione dell’attività amministrativa dell’Ente che ne costituisce una seria ipoteca per il raggiungimento degli obiettivi e ciò anche in vista della scadenza al 31.12.2021, salvo proroghe dei termini per l’approvazione del bilancio di previsione per il triennio 2022-2024. Si rammenta che la mancata approvazione del DUP e adozione del provvedimento di riequilibrio finanziario previsti agli artt. 151 e 163 del Tuel, equivale a tutti gli effetti alla mancata approvazione del bilancio di previsione di cui all’art. 141 del tuel, con applicazione della procedura prevista dal comma 2 del medesimo articolo." In questo passaggio si paventa lo scioglimento del consiglio provinciale per inadempienze, come la legge prevede.
Ľanalisi tecnica del collegio dei revisori è difatti anche ľanalisi politica della gestione della Provincia di Foggia, ma questi sono temi che attraggono poche attenzioni rispetto alle luminarie della facciata provincia, eppure segnano il destino di un territorio.
Il gruppo consiliare del Partito Democratico di Capitanata in virtù di queste ed altre note motivazioni non parteciperà alla seduta del consiglio provinciale del 28 dicembre».
Documento promosso da parlamentari, consiglieri regionali e dirigenti territoriali del Partito Democratico pugliese.
La commissione nazionale di garanzia del Partito Democratico ha, come noto, stabilito il rinvio del congresso regionale della Puglia rilevando l'inosservanza delle procedure previste dalle norme statutarie.
La scelta di celebrare l’assise in autunno limitando la platea dei partecipanti e la volontà di procedere in assenza di un confronto vero all’interno del gruppo dirigente del partito ne hanno di fatto compromesso lo svolgimento. L’idea che il tutto potesse risolversi attraverso la conferma rituale del segretario uscente senza avviare una discussione franca sullo stato del Partito Democratico in Puglia non può essere condivisa. L’assenza di un'elaborazione critica che tenga conto dei cambiamenti socio economici derivati dalla emergenza pandemica e della evoluzione del quadro politico succeduto alla nascita del Governo Draghi non consentirebbe l’auspicato rilancio dell’azione del Pd.
L’attuazione del PNRR, le sfide imposte dall’emergenza sanitaria, la transizione ecologica, la riconversione e la valorizzazione dei sistemi produttivi locali, la lotta alle crescenti diseguaglianze sociali, l'ingresso effettivo di donne e giovani nel mercato del lavoro, l'innovazione del sistema formativo fondato su scuola e università, l’invecchiamento della popolazione sono alcune tra le grandi sfide che il Governo regionale dovrà affrontare nei prossimi quattro anni.
C’è bisogno di una grande capacità riformatrice, che incida profondamente sull’efficienza dell’apparato burocratico a tutti i livelli, e che esalti in un dialogo costante con i territori i nuovi protagonismi economici e sociali che gli anni di buon governo del centrosinistra hanno innescato in Puglia.
Vi è, dunque, bisogno che il maggior partito della coalizione definisca una sua proposta che accompagni e orienti lo sforzo della Giunta regionale e, soprattutto, è necessario che si apra una riflessione “vera” su come il PD si riconette alla società dopo gli anni del populismo e del rifiuto della politica, su come rimotiva i giovani all’impegno civile e su come ridefinisce ed amplia le basi del suo insediamento sociale.
In questo quadro non può sfuggire la necessità di definire il rapporto con l’arcipelago “civico” che assieme al PD costituisce il nerbo della coalizione di governo pugliese. Il rischio che essa smarrisca la sua carica innovativa e svapori in un cartello elettorale che acquisisca forma e sostanza ad ogni appuntamento con le urne è sempre più evidente come confermano i “fatti” di Taranto e le innumerevoli fibrillazioni locali.
Tutto ciò pone al PD la necessità di un confronto franco e approfondito, utile a sciogliere alcuni nodi politici che al momento condizionano la qualità della nostra iniziativa e rendono all’esterno l’idea di un partito imbrigliato dalla necessità di salvaguardare equilibri precostituiti.
L’incertezza derivata sul quadro politico generale dall’imminente elezione del presidente della Repubblica e dal rischio di una fine anticipata della legislatura, contribuiscono a complicare l’attuale fase.
Riteniamo quindi utile che si apra un confronto immediato all’interno del PD pugliese, anche con il contributo della segreteria nazionale del partito, in maniera tale che si affrontino seriamente queste ed altre questioni e che l’esito congressuale sia il frutto di questa discussione larga, partecipata, democratica ed approdi ad una soluzione condivisa, senza il ricorso ad una sterile conta che al momento è quanto di peggio potremmo augurarci noi e i pugliesi tutti.
“Abbiamo il dovere di assicurare lo sviluppo dell’aeroporto ‘Gino Lisa’ di Foggia e dob-biamo perseguire questo obiettivo con la stessa forza ed efficacia che abbiamo dimostrato passando da oltre dieci anni di chiacchiere, con un aeroporto diventato un cadavere, ai fatti di uno scalo potenziato con una pista più lunga circa 2.000 metri che consente l’operatività di aerei fino a 150 posti”.
Lo ha detto la segretaria provinciale del Partito Democratico della Capitanata, Lia Azza-rone, informando di avere avuto un confronto vigoroso con il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, giudicando “incoerenti le dichiarazioni rilasciate dal presidente sulla prospettiva dei voli dal ‘Gino Lisa’ rispetto agli sforzi che lo stesso Emiliano e tutto il governo regionale hanno profuso per sbloccare e concretizzare un investimento di 14 mi-lioni di euro per il prolungamento della pista di volo, a cui la Regione Puglia ha aggiunto dal bilancio proprio 7 milioni di euro per rafforzare l’attrattività dello dello scalo”.
“Un anno fa — continua Azzarone — consegnammo ai foggiani un risultato storico dicen-do, sull’asfalto della nuova pista, che eravamo non a un punto di arrivo, ma sulla linea di partenza. Sappiamo tutti che c’è una crisi mondiale che con la pandemia ha travolto il trasporto aereo, ma sappiamo anche che la Regione Puglia e Aeroporti di Puglia hanno le risorse, materiali e intellettuali, per assicurare la fase di start-up dello scalo foggiano, elaborando programmi compatibili con tutto il sistema delle regole vigenti affinché siano disposti incentivi per volare da Foggia”.
“Chiediamo al presidente della Regione — conclude la segretaria provinciale del PD di Capitanata — di recuperare la forza e la concentrazione dimostrate dal 2015 al 2020 per potenziare l’aeroporto di Foggia, accelerando l’attivazione delle funzioni di protezione civile nello scalo foggiano, in modo che sia tutto pronto quando sarà completata la selezione del personale per la Centrale Unica Regionale del servizio Numero Unico d'Emergenza 112, di cui ieri è partito il concorso, promuovendo un volo Foggia-Milano operativo a partire dal 2022 e valutando l’opportunità di chiamare espressioni del territorio di Capitanata a assumere responsabilità dirette nella governance della società Aeroporti di Puglia all’interno del consiglio di amministrazione”.
FOCUS:
- “Gino Lisa”, Gatta: “Emiliano brucia i ponti con la comunità foggiana, basta bluff!”
Nota stampa del PD di Monte Sant’Angelo circolo Giacomo Stuppiello
«Non riuscendo ad incalzare questa Amministrazione sui temi, Donato Troiano e i suoi pochi seguaci (una preistoria triste) sin dal 2017 hanno optato per un tipo di opposizione meschina: colpire la persona sotto ľ aspetto umano, privato e professionale attraverso forme molto spesso discutibili. Durante le campagne elettorali di tanti anni fa c’era un candidato che lo sognava spesso; oggi noi abbiamo sognato che scriveva centinaia di esposti anonimi ai vari organi dello Stato su svariati argomenti, accompagnato da qualche suo sodale felice di aiutarlo: dai morti per la Guerra di Troia fino ad oggi saremmo responsabili di quasi tutto.
Perché tutto questo livore? Cosa gli è stato tolto di così importante da un gruppo di ragazzi che si è messo in gioco in maniera genuina per cercare di dare il proprio contributo a questa città da loro umiliata e martoriata? È evidente che non si tratta solo di politica ma c'è dell'altro.
In fondo si tratta di un uomo che da oltre 45 anni continua a cercare di mettere il naso in ogni elezione, nonostante la gente lo abbia cacciato letteralmente dalle Istituzioni (e fortunatamente non gli riesce da almeno 30 anni). Addirittura nelle ultime elezioni amministrative pretendeva di fare il Sindaco della nostra lista! Nel 2017 ha ricevuto un secco No dalla Città.
Cambiano i simboli, cambiano i partiti, cambiano le generazioni, ma Troiano e il reggente di Forza Italia ci sono sempre. Comunista degli anni ‘70/80, ora passato al centrodestra a trazione Lega Nord, oggi si inventa un nuovo simbolo dove parla di futuro. Futuro? Quale futuro? Ci piacerebbe dimenticare il passato (la preistoria), figuriamoci se vogliamo affidargli il futuro. Dopo le batoste elettorali recentissime è evidente che Troiano e il suo “Jurassic park” hanno capito di non avere seguito ed usano vicende estranee all'Amministrazione per raccattare qualche consenso. Ma dovrebbero guardarsi in casa loro e nella coalizione prima di pontificare, i cittadini di Monte Sant’Angelo conoscono bene la storia di ognuno di noi e di ognuno di loro.
A differenza di quanto accaduto nel recente passato, su questa Amministrazione non ci sono procedimenti giudiziari in corso e soprattutto la fedina ed i casellari sono immacolati. Se ne avessero il coraggio, anziché cercare di confondere la gente, affronterebbero i problemi che hanno ignorato per anni lasciando indietro Monte Sant’Angelo rispetto ad altre realtà. Problemi che adesso finalmente stanno vedendo la luce.
A brevissimo prenderanno forma dei progetti che la città aspetta da decenni, sappiamo che questo da fastidio a Troiano & co.; se loro pensassero al bene della Città e non al proprio, sarebbero felici insieme.
Saranno i cittadini, come sempre, a scegliere tra preistoria e storia, tra trapassato remoto e futuro.
P.S. nemmeno in matematica sono bravi: la coalizione CambiaMonte nel 2017 ha vinto con 4.383 voti, la coalizione degli ex sciolti e Troiano ha ottenuto 773 voti. Che il reggente di Forza Italia parli di legalità è la fine».