Il punto semestrale del Cremss-Asset: nei primi sei mesi del 2023 dati in linea con quelli del 2022. In totale 4.344 sinistri con lesione di cui 82 mortali; 95 persone decedute e altre 6.579 ferite.
Per la prima volta rispetto agli anni del Covid (2021-22) gli incidenti stradali in Puglia non registrano aumenti. La tendenza emerge dai dati provvisori trasmessi all’Asset - Servizio Cremss - dalle Forze dell’ordine relativi al primo semestre 2023, in cui si sono registrati 4.344 sinistri con lesione di cui 82 mortali (di cui 8 plurimortali) che hanno provocato il decesso di 95 persone e il ferimento di altre 6.579.
Rispetto al primo semestre 2022 si tratta in pratica dello stesso numero di incidenti (1 in più) con un incremento del 3,9% per il numero di feriti. Il numero degli incidenti mortali è diminuito del 3,5% mentre il numero di morti è aumentato di una unità.
Sul tema resta confermato l’impegno dell’Asset e della Regione Puglia verso le iniziative finalizzate a ridurre il più possibile le cause degli incidenti stradali, a cominciare dalla distrazione - causata in primis dall’uso degli smartphone - e dall’eccesso di velocità. Se da un lato si è da poco conclusa la campagna di comunicazione sulla sicurezza stradale “Al volante il cellulare può aspettare”, dall’altro a gennaio riparte il progetto di educazione alla sicurezza stradale “La strada non è una giungla”, rivolto a studenti e insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado, che vede la partecipazione di oltre 50 scuole e più di 5mila studenti.
È «Invariato il numero di incidenti stradali nel primo semestre 2023 ma ancora troppi morti. Continua l’impegno di Regione e Asset per la sicurezza stradale», quanto ha dichiarato l’assessore ai Trasporti e alla Mobilità sostenibile della Regione Puglia, Anita Maurodinoia, sui dati degli incidenti stradali del primo semestre 2023 diffusi dal Cremss-Asset.
I dettagli del primo semestre
In questo primo semestre il 73% dei sinistri ha coinvolto due o più veicoli che hanno causato il 54% dei decessi e il 78% dei feriti; il 17% degli incidenti ha coinvolto un solo veicolo (fuoriuscita) provocando il 40% dei morti e il 15% dei feriti; il 10% dei sinistri ha coinvolto i pedoni registrando il 6% dei morti e il 7% dei feriti.
Il maggior numero di morti si è registrato nella Città metropolitana di Bari con il 29%, seguita dalla provincia di Foggia e dalla provincia di Taranto con il 22%.
Rispetto allo stesso periodo del 2022, si è registrato un incremento dei sinistri pari al 3,0% nella città metropolitana di Bari, del 2,6% nella provincia di Taranto e dello 0,9% nella provincia di Foggia; si registrano decrementi di incidentalità stradale nella provincia di BAT (-8,8%), Lecce (-3,6%) e Brindisi (-0,4%).
Per quanto riguarda la distribuzione dei sinistri stradali nei comuni della Puglia, nel corso del primo semestre 2023 è emerso che in 41 comuni dei 257 della regione non sono stati rilevati sinistri stradali con morti e feriti e in 132 comuni sono stati registrati da 1 a 10 sinistri. I comuni che hanno rilevato da 11 a 30 sinistri sono stati 55 mentre in 16 comuni sono stati registrati da 31 a 60 incidenti. Nei restanti 13 comuni si è concentrato il 50% dell’incidentalità registrata su tutta la regione. In particolare il comune di Bari ha registrato 732 sinistri, Taranto 293, Lecce 235, Foggia 186, Brindisi 144, Barletta 133, Cerignola 74, San Severo 73, Monopoli 69, Trani 68, Bitonto 64, Andria 63 e Altamura 61. Il maggior numero di sinistri mortali è stato registrato nel comune di Taranto con 5 sinistri e 5 morti, seguita da Laterza con 4 sinistri e 6 morti, Cerignola e Nardò 4 sinistri e 4 morti, Bari e Foggia con 3 sinistri e 3 morti.
Il 71% dei sinistri è avvenuto all’interno dei centri abitati e sono stati registrati il 25% dei decessi e il 67% dei feriti; in ambito extraurbano è avvenuto il 29% dei sinistri, il 75% dei decessi e il 33% dei feriti.
Le strade provinciali sono la tipologia più a rischio: hanno registrato il 43% dei sinistri mortali e il 46% dei decessi (solo qui 5 incidenti plurimortali hanno causato la perdita di 14 persone); le strade statali hanno registrato il 23% dei sinistri mortali e il 22% dei decessi; sulle strade urbane si sono concentrati il 26% degli incidenti mortali ed il 22% dei morti.
Quanto alle provinciali più pericolose, nella città metropolitana di Bari la SP 231 ha registrato 17 incidenti di cui 2 con esito mortale che ha provocato 5 morti, seguita dalla SP 236 con 16 sinistri, dalla SP 240 con 12 sinistri di cui uno mortale e dalla SP 235 con 10 sinistri di cui uno mortale. Tra le strade provinciali ricadenti nel territorio di Foggia la SP 109 e la SP 107 hanno registrato 7 incidenti seguite dalla SP 95 con 4 incidenti di cui un mortale e la SP 115 con 3 incidenti di cui un mortale. Nella provincia di Taranto la SP ex580 ha registrato 3 sinistri di cui un mortale. Per la provincia di Lecce la SP 359 ha registrato il maggior numero di sinistri (8) di cui due mortali. Per la provincia di Barletta Andria e Trani si segnala la SP 2 con 11 sinistri e nessun incidente mortale.
Per quel che riguarda invece le statali, nella provincia di Foggia la SS 16 ha registrato 25 sinistri di cui 2 incidenti mortali, la SS 89 ha registrato 10 sinistri di cui 1 mortale, la SS 673 ha visto 6 incidenti, e 5 sinistri di cui 2 mortali la SS 90; nella città metropolitana è la SS 16 ad aver segnalato il maggior numero di incidenti con 100 sinistri, 1 morto e 180 feriti seguita dalla SS 96 (21 sinistri, 1 morto e 62 feriti), la SS 100 (20 sinistri, 1 morto e 43 feriti) e la SS 172 (14 sinistri). Nella provincia di Taranto si è segnalata la SS 7 con 48 sinistri di cui 4 mortali che hanno provocato 6 morti e 62 feriti e la 106 con 11 incidenti e 15 feriti. Nella provincia di Brindisi si è registrato un incidente mortale sulla SS379 mentre nella provincia di Lecce la SS 16 ha registrato 11 incidenti di cui un mortale avvenuto nel tratto del territorio del comune di Lecce.
Un ultimo focus sulla cosidetta utenza debole: nei primi sei mesi dell’anno non sono stati registrati incidenti stradali mortali che hanno coinvolto monopattini e bici elettriche. Sono invece tre i sinistri mortali che hanno coinvolto i ciclisti. La fascia d’età dei conducenti di monopattini maggiormente coinvolta in sinistri stradali è risultata quella compresa tra i 30-44 anni (28%), seguita dalla fascia 45-64 anni (22%); i conducenti minorenni coinvolti rappresentano il 13%. I minorenni, invece, sono la categoria dei conducenti più esposta negli incidenti che riguardano i ciclomotori (48,6%).
La categoria dei conducenti compresi nella fascia d’età 45-64 (27%) è maggiormente coinvolta negli incidenti con i motocicli, seguita dalla fascia d’età 18-24; tra i ciclisti spicca la categoria dei conducenti compresi nella fascia d’età 45-64 (29%) seguita dai conducenti in età compresa tra i 30-44 anni (27%).
Ulteriori informazioni nella sezione sicurezza stradale del sito Asset: http://Asset.regione.puglia.it
Aggiudicato da Anas l’appalto denominato “S.S. 89 Garganica – Lavori di realizzazione della viabilità di San Giovanni Rotondo e Realizzazione dell’asta di collegamento da San Giovanni Rotondo al capoluogo dauno. - 4° Stralcio - S.S. 693 SVV del Gargano - S.S. 89 Garganica - Collegamento Vico del Gargano – Mattinata. Tratto Vico del Gargano – Vieste” per un importo offerto per lavori e servizi di € 246.193.334,71, cui aggiungere € 10.695.211,65 per oneri relativi alla sicurezza non assoggettati a ribasso.
“Questo intervento è strategico per lo sviluppo di un territorio dalle tante bellezze e potenzialità – ha dichiarato il presidente Michele Emiliano -. Oltre a migliorare l’accessibilità ai centri abitati e alle aree turistiche della zona, riducendo i tempi di percorrenza, e a garantire maggiore sicurezza stradale, questa nuova infrastruttura potrà aiutare a contrastare lo spopolamento del territorio, perché migliori collegamenti significano maggiori servizi e maggiore attrattività anche economica. Il tutto preservando il prezioso ambiente naturale del Gargano.”
"In due anni siamo riusciti a vedere aggiudicati i lavori di una grande opera di rilevanza nazionale, un'infrastruttura che centra l'obiettivo storico di una migliore accessibilità al Gargano per i residenti che si spostano giornalmente per lavoro, studio o per curarsi e per i tanti italiani e stranieri che entrano in Puglia dal casello autostradale di Lesina-Poggio Imperiale sull’A14”, dice il vicepresidente e assessore alle Infrastrutture, Raffaele Piemontese, che ricorda fosse il "20 dicembre del 2021 quando, insieme al presidente Michele Emiliano e alla collega assessore ai Trasporti Anita Maurodinoia, incontrammo l'allora ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, per convenire sulla strategicità di molte opere per la Puglia e questa era tra le più importanti”.
Sull’aeroporto “Gino Lisa” di Foggia la Regione Puglia moltiplica i suoi impegni, stanziando 10 milioni di euro a copertura dei costi operativi relativi ai servizi antincendio, di sicurezza, di personale, dell'ENAV e della quota del primo anno di operazioni di volo.
È uno dei risultati della lunga e complessa sessione di bilancio che ha impegnato la Giunta e il Consiglio regionale pugliese, la nona gestita dal vicepresidente e assessore al Bilancio, Raffaele Piemontese, che, nell’ultimo mese, ha indirizzato e finalizzato il lavoro sulla manovra di assestamento e di variazione al bilancio 2023 per oltre 100 milioni di euro, approvata il 30 novembre scorso, e sulla Legge di Stabilità regionale 2024 per 1 miliardo e 200 milioni di euro, approvata nella tarda notte scorsa, dopo una maratona di 12 ore di discussione.
“Sono il segno più tangibile dell’interesse continuo dell’Amministrazione regionale presieduta da Michele Emiliano a sviluppare l’aeroporto foggiano”, ha osservato Piemontese, sottolineando che “si tratta di un importante volume di risorse che impegniamo per sostenere il regime del SIEG, i Servizi d'interesse economico generale in base al quale l’aeroporto foggiano ha recuperato operatività dopo l’investimento infrastrutturale da 14 milioni di euro che ne ha allungate la pista di volo”.
Nella giornata odierna il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha sottoscritto una convenzione con i rappresentanti delle associazioni e delle federazioni territoriali di donatori di sangue.
La firma è avvenuta al termine di una conferenza stampa alla quale, oltre al presidente Emiliano, hanno partecipato l’assessore regionale alla Salute Rocco Palese, il direttore del Dipartimento Promozione della Salute e del Benessere Animale Vito Montanaro e la dirigente del Servizio SGAT – Rap. Istit. e Capitale Umano S.S.R. Antonella Caroli.
A rappresentare il mondo dell’associazionismo sono intervenuti rappresentanti regionali di Croce Rossa Italiana, AVIS, FIDAS, Fratres, l’Associazione Donatori Sangue "Nicola Scarnera" e l’Associazione Salentina Donatori Sangue.
La nuova convenzione si basa sulla deliberazione n° 1559 del 13/11/2023 della Giunta regionale, che recepisce quanto stabilito dall’Accordo concernente la definizione di criteri e principi generali per la regolamentazione delle convenzioni tra regioni, province autonome e associazioni e federazioni di donatori di sangue, stipulato in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato- Regioni l’8 luglio 2021.
“Volevo cogliere l'occasione per ringraziare le migliaia e migliaia di volontari che all'interno delle associazioni che raccolgono sangue in Puglia” ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano “ perché ci danno un contributo essenziale, decisivo per la gestione di alcune malattie croniche, soprattutto per la gestione dell'emergenza. Senza le adeguate coperture di sacche di sangue non sarebbero possibili una serie di attività chirurgiche che vengono assicurate da questo lavoro quotidiano, che non va mai in vacanza perché purtroppo le malattie e le necessità di sangue non hanno tregua neanche d'estate o durante le feste di Natale”. “Da parte della Regione di tutti i pugliesi c’è gratitudine verso chi ha impegnato la propria vita nella raccolta di sangue” ha aggiunto il presidente Emiliano, “questo ulteriore protocollo migliorerà l'organizzazione dei servizi, invito tutte le ASL della Puglia nel dare alle associazioni quel sostegno che poi si trasforma in risultati migliori nella raccolta del sangue. Bisogna incoraggiare con una cura particolare, che mi auguro si riesca sempre a dare ad ogni volontario e ad ogni associazione".
L’assessore regionale alla Salute Rocco Palese ha commentato: "È importante attuare questa sottoscrizione con tutte le associazioni di volontariato della regione perché la donazione di sangue significa donare vita ad altre persone che hanno estremo bisogno. Penso che ci sia anche un grande messaggio di cultura della donazione in un contesto di solidarietà in tema con la festa natalizia. Il mio ringraziamento va al costante impegno dei volontari delle associazioni, sempre in prima linea quando vengono chiamati nelle emergenze. Fa piacere che la Regione oggi dia questo segnale istituzionale molto importante, intendiamo valorizzare al massimo questo impegno e questo accordo".
Concorde il direttore del Dipartimento Promozione della Salute e del Benessere Animale Vito Montanaro: "Oggi è una giornata in cui celebriamo un ennesimo passo verso l'umanizzazione del rapporto con i nostri cittadini e con i nostri ammalati. Sottoscrivere una convenzione con le associazioni di donatori di sangue per noi è un motivo di grande orgoglio perché consente di poter raccontare a tutti che continua la tradizione del rapporto eccellente con queste organizzazioni. Dobbiamo continuare su questa linea, dobbiamo incrementare il numero delle donazioni soprattutto di plasma. La Regione Puglia, come tante altre regioni, ha una convenzione con un'azienda che ha il compito di lavorare le sacche di plasma dall'intero territorio regionale per ottenere dei plasmaderivati che, comprati sul mercato, determinerebbero una spesa davvero molto rilevante per il bilancio. Per noi è un motivo di grande soddisfazione, anche perché i derivati del plasma consentono di curare patologie molto problematiche e in alcuni casi rare, così come spesso è anche molto problematico reperire il farmaco plasmaderivato sul mercato".
Approvato dal Consiglio regionale della Puglia nel Bilancio di previsione 2024 lo stanziamento di 400 mila euro per il “Rafforzamento delle azioni per contrastare la violenza di genere”.
“Ho ritenuto che fosse assolutamente necessario ed essenziale inserire nel Bilancio di previsione queste ulteriori risorse per il contrasto alla violenza sulle donne. Si tratta di 400mila euro che serviranno per finanziare attività di prevenzione attraverso anche corsi di formazione per tutti i soggetti che entrano in contratto con le vittime, e a dare sostegno ai centri antiviolenza e ai centri per gli uomini maltrattanti. Azioni volte ad evitare che siano sottovalutate le denunce da parte delle donne. Troppe volte si è arrivati tardi. La formazione servirà quindi a dare il giusto peso ad ogni possibile sentinella e a gestire processi giudiziari in maniera tale che si eviti che le vittime si sentano ancora più penalizzate attraverso approcci e linguaggi. Nello stesso tempo è necessario intervenire sugli uomini violenti”, afferma la Presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone.
In particolar modo con questo stanziamento saranno promossi specifici corsi di formazione e specializzazione per le forze dell’ordine, giudici, avvocati, medici, docenti e studenti, nonché saranno incrementate le azioni di informazione e sensibilizzazione della popolazione pugliese, promuovendo una cultura di contrasto agli stereotipi di genere, anche attraverso contributi ai centri anti violenza pugliesi, ai CAM (centri antiviolenza uomini maltrattanti) e ad enti del terzo settore specializzati.
“Nelle scorse ore è stata approvata, all’interno della legge di bilancio, la norma per aggiungere allo screening neonatale il diabete di tipo 1 e la celiachia. Si tratta di un nuovo primato italiano, portando a 63 il numero complessivo di malattie diagnosticabili nei primi giorni di vita a tutti i bambini nati in Puglia”.
Lo dichiarano il consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati e i Consiglieri regionali Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, capogruppo.
“Ringraziano tutti i colleghi che all’unanimità hanno votato la proposta e i colleghi sottoscrittori Filippo Caracciolo, Cristian Casili, Marco Galante, Francesco Ventola, Paride Mazzotta, Mauro Vizzino, Paolo Pagliaro e Francesco La Notte.
Una recente legge statale ha introdotto il Programma di screening nazionale per il diabete di tipo 1 e la celiachia. La finalità del programma consiste nel prevenire l'insorgenza di chetoacidosi in soggetti affetti da diabete di tipo 1 e di rallentare la progressione della malattia mediante l'impiego delle terapie disponibili, nonché di effettuare la diagnosi precoce della celiachia.
Sia pur in ambito di programma pluriennale e non già come screening continuativo, la legge statale ha inteso utilizzare lo stato attuale di conoscenza clinico-diagnostica per meglio effettuare tutte le iniziative di prevenzione, comprese quelle di genetica, in grado di poter rassegnare un quadro indiziario di malattia per il caso del diabete di tipo 1, oppure un quadro predisponente per la celiachia. Ciò significa, in buona sostanza, che il legislatore statale ha stabilito con legge livello di prevenzione, sia pur con valore temporale allo stato limitato e utilizzando risorse dedicate.
Nel dettaglio, la legge suddivide il programma di screening in fase genetica preliminare e fase ordinaria. La fase ordinaria è gestita sulla base di programmi afferenti all’età pediatrica, anche differenziati per tipologia di malattia.
Sul test genetico preliminare alla nascita va premesso che esso s’innesta su un procedimento addirittura sovrapponibile con quello ben collaudato per la SMA e ciò può rappresentare un contenimento a monte della popolazione pediatrica interessata e quindi una maggiore facilità (con minori costi) di realizzare per davvero l’ambizioso programma deciso dal legislatore statale.
In concreto, il programma consiste nell’esame dei geni DQ2 e DQ8, o altri geni ritenuti utili, al fine di verificare l’indizio di malattia per il diabete di tipo 1 e la predisposizione per la celiachia. L’esito negativo del test comporterà l’esclusione del bambino dalla fase ordinaria e periodica del programma di screening, fatta salva la decisone dei rispettivi specialisti di branca, comunicata al Dipartimento di prevenzione della Azienda sanitaria territoriale di riferimento.
Lo spot ematico per il test genetico preliminare sarà prelevato ai neonati dal Punto nascita interessato, contestualmente a quello per lo screening neonatale super-esteso e l’atrofia muscolare spinale (SMA), raccolto su un cartoncino dedicato (Dried Blood Spot, DBS) entro e non oltre l’arco temporale di 48-72 ore di vita del neonato. Al prelievo è preliminare l’informativa sulla facoltà di rinuncia al test, formulata agli esercenti la responsabilità genitoriale.
I cartoncini devono essere raccolti assieme a quelli degli screening obbligatori ed inviati presso il Centro Regionale dello Screening neonatale dove verranno raccolti ed inviati al Laboratorio di Genomica della Asl Bari, Presidio Ospedaliero Di Venere, “Dipartimento per la gestione avanzata del rischio riproduttivo e delle gravidanze a rischio”, accompagnati da un modulo sottoscritto, rispettivamente, dagli operatori addetti alla preparazione, alla consegna e alla recezione.
In caso di neonato con fattori di predisposizione alle malattie, il risultato dovrà essere comunicato al Punto nascita di riferimento e da questo alla famiglia, che verrà indirizzato presso un’unità di endocrinologia o gastroenterologia dell’età pediatrica, ovvero unità di pediatria con ambulatori dedicati e specifica competenza, attivi presso le strutture pubbliche di tipo ospedaliero o territoriali della Regione, per l’effettuazione di una completa consulenza specialistica e l’avvio delle procedure alla fase ordinaria dello screening, attraverso una comunicazione al Dipartimento di prevenzione delle Azienda sanitaria territoriale di riferimento.
Per quanto riguarda la fase ordinaria del programma di screening, invece, essa è avviata e gestita, sino al compimento del quattordicesimo anno d’età, dal Dipartimento di prevenzione della ASL competente, oppure sulla base della decisione assunta e comunicata dagli specialisti di branca”.
Un premio e la previsione di premialità per le imprese antimafia. Lo ha appena approvato il Consiglio regionale pugliese nell’ambito della Legge di Bilancio 2024 in corso di discussione nell’Aula di Via Gentile.
La norma è contenuta all’articolo 63 ed è stata proposta da un emendamento presentato dallo stesso vicepresidente della Regione Puglia e assessore al Bilancio, Raffaele Piemontese.
“È un modo di rompere l’isolamento sociale ed economico degli imprenditori che si ribellano al racket o ad altre attività intimidatorie della criminalità — spiega Piemontese — che realizziamo premiando e avviando uno studio su meccanismi premiali per loro e per i loro fornitori che continuano ad avere relazioni economiche con chi ha denunciato, tenendo unita la catena dell’economia libera”.
La norma prevede l’istituzione di un premio annuale denominato “Filiera del coraggio" e consisterà anche in adesivi che potranno esseee usati sulle vetrine dei negozi o in altra comunicazione d'impresa dagli imprenditori che hanno scelto di opporsi alle mafie.
«Gli imprenditori a cui è conferito il premio "Filiera del coraggio" — si legge nell’articolo approvato – sono inseriti in un apposito elenco e, da tale inserimento, traggono elementi premiali nell'ambito delle procedure di evidenza pubblica, gestite dagli uffici della Regione Puglia e da enti, aziende, organismi strumentali, società controllate e partecipate dalla stessa Regione Puglia».
I criteri per il riconoscimento del premio e delle premialità saranno individuati dalla Giunta regionale, sentite le Prefetture, le forze dell'ordine, le associazioni antiracket, le fondazioni antiusura e le più rappresentative associazioni di categoria, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore delle norme contenute nella Legge di Bilancio 2024.
nota di Paolo Campo, presidente della V Commissione Ambiente del Consiglio regionale.
La Regione Puglia investe nella piena valorizzazione del Corso di Laurea Magistrale in “Diritto e gestione dei servizi sanitari”, attivato dall’Università di Foggia in quest'anno accademico.
Grazie ad un mio emendamento, nella legge di Bilancio per il 2024 è stata inserita l’assegnazione di un contributo di 40.000 euro a favore del Dipartimento di Giurisprudenza, nella cui offerta formativa è incluso il corso.
L’obiettivo della laurea magistrale è trasferire ai corsisti conoscenze specifiche nell’ambito della gestione dei servizi sanitari con l’obiettivo di migliorare l’organizzazione, promuovere la sostenibilità finanziaria e ambientale, garantire il corretto trattamento dei dati personali sanitari e quant’altro necessario e utile a favorire l’accesso alle cure come delineato nella nostra Costituzione.
Di simili professionalità c’è un gran bisogno, anche in Puglia, e lo verifichiamo quotidianamente quando approcciamo il complesso tema della relazione tra la crescente domanda di servizi sanitari e l’ineludibile problema dell’equlibrio finanziario.
Il contributo finanziario della Regione, dunque, è un investimento sull’acquisizione di competenze che potrebbero essere impiegate proprio nel sistema sanitario regionale.
nota di Paolo Campo, presidente della V Commissione Ambiente del Consiglio regionale.
I Carnevali storici della Puglia, a partire da quelli di Manfredonia e Putignano, beneficeranno di un contributo finanziario pari a 500mila euro per i prossimi tre anni.
È quanto prevede l’articolo 31 della Legge di bilancio per il 2024 con cui, finalmente, si garantisce ai Comuni la possibilità di programmare per tempo e con continuità le attività da svolgere.
Sarà la Giunta a definire quali siano gli eventi definibili ‘storici’, a quanto ammonteranno i contribuiti e quali saranno le procedure da seguire per l’erogazione e la rendicontazione.
L’obiettivo della misura finanziaria, che ho sostenuto e votato, è fare in modo che i carnevali storici possano svolgersi con sempre maggiore qualità e innovazione, così da diventare un vero e proprio attrattore turistico a vantaggio del sistema economico territoriale.
Approvato il rifinanziamento, proposto da me e dal vice presidente Raffaele Piemontese, del collegamento via mare tra Manfredonia e le Isole Tremiti per la prossima estate. Sarà, così, il terzo anno consecutivo che questo servizio utile e apprezzato da residenti e turisti sarà attivato tra giugno e settembre con lo stanziamento di 450.000 euro nella legge di bilancio per il 2024.
Come già per gli altri anni, la gestione delle procedure burocratiche e delle attività propedeutiche sarà affidata alla Provincia di Foggia, cui spetterà il compito di selezionare, con avviso pubblico, il soggetto gestore.
I dati di traffico dello scorso anno sono stati ancora più positivi del 2022, segno che il servizio di collegamento marittimo Manfredonia-Isole Tremiti è in fase di consolidamento e sviluppo, anche a vantaggio degli operatori turistici manfredoniani.
Bocciato l’articolo del disegno di legge delle disposizioni del bilancio di previsione della Regione Puglia per l’esercizio finanziario 2024, divenuto articolo aggiuntivo nella seduta d’esame del provvedimento in sede referente della Commissione bilancio, a seguito di un emendamento proposto dal consigliere regionale Francesco Ventola (FdI), con cui si disponeva l’esclusione dell’erogazione del vitalizio per i consiglieri regionali condannati in via definitiva per delitti contro la pubblica amministrazione anche in caso di pena condonata per effetto dell’indulto.