Si intitola “Fuori perché…fuori per chi? - I francescani secolari chiamati ad avviare processi” l’Assemblea nazionale dell’Ofs d’Italia, che prende il via domani, venerdì 25 novembre 2022 nella significativa cornice di S. Giovanni Rotondo (FG), presso il Centro di Spiritualità “Padre Pio”.
I partecipanti saranno chiamati a riflettere sul tema delle relazioni, “che non possono essere casuali, ma richiedono occhi attenti, cuore disponibile e mani operose”, così come sottolineato nella circolare di convocazione dell’assemblea.
I francescani secolari si ritroveranno nella serata di venerdì per uno speciale momento di preghiera nella cripta presso la tomba di S. Pio da Pietralcina. Nella mattinata di sabato, si terrà una tavola rotonda - sul tema dell’assemblea - a cui prenderanno parte don Marco Pagniello (direttore nazionale di Caritas Italiana) e fr. Luciano Lotti (OfmCap, Segretario generale dei Gruppi di preghiera di Padre Pio). Nel pomeriggio, poi, la tematica delle relazioni sarà resa concreta nei “Cantieri di Francesco”, gruppi di lavoro guidati da suor Vittoria Sechi (clarissa missionaria del Santissimo Sacramento) ed Emidia Piccinni (insegnante e psicologa).
“Dopo l’importante assemblea di Assisi, in cui abbiamo detto con forza che non è più tempo di nasconderci, ma è importante essere ‘tutti fuori’ - spiega il ministro nazionale Luca Piras - nella prossima assemblea proveremo a dirci ancora una volta l’importanza dell’incontro e delle relazioni in tutti gli ambiti della vita. Sarà una nuova occasione per fare nuova esperienza di ciò che possiamo rendere concreto ogni giorno”.
L’appuntamento si concluderà nella mattinata di domenica 27 novembre, con un un momento assembleare presso l’Auditorium della chiesa di S. Pio.
“La Banca Cordonale di Casa Sollievo della Sofferenza a San Giovanni Rotondo è l’esempio di ciò che significa eccellenza. Tuttavia è necessario porre in essere azioni concrete per implementare e rilanciare un potenziale eccezionale, imprescindibile per salvare vite e per migliorare la salute di tante persone che, altrimenti, sarebbero costrette a non avere speranze”. Lo affermano i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Luigi Caroli e Giannicola De Leonardis, a margine dell’audizione svoltasi stamane in Prima Commissione a Bari, alla quale hanno preso parte il direttore medico della Banca Cordonale, Michele Santodirocco e il responsabile di Medicina trasfusionale di Casa Sollievo, Giuseppe Fania. “Abbiamo avuto modo di ascoltare con grande attenzione le precise e puntuali informazioni che ci sono state fornite circa questo fondamentale servizio, cogliendo quelle che potrebbero essere le soluzioni strategiche che la Regione Puglia può e deve trovare per rilanciare le attività della Banca Cordonale – proseguono Caroli e De Leonardis che spiegano – Istituita nel 2007 ed entrata a regime nel 2009, la Banca si occupa del bancaggio, previa raccolta dagli attuali 16 punti nascita sul territorio regionale (su più di 40 presenti), del sangue cordonale. Punti nascita che andrebbero decisamente implementati, superando i limiti freddamente statistici del numero di nascite annuali che stabiliscono se una determinata struttura può o non può essere un punto di raccolta. Si dovrebbe poter avere la possibilità di donare il proprio cordone ombelicale in qualsiasi struttura ospedaliera avvenga il parto”.
I due esponenti meloniani si soffermano sui dati: “La Banca di San Giovanni Rotondo è una delle 18 realtà presenti nel panorama nazionale, la maggior parte delle quali, peraltro, presenti nel Centro-Nord. Dal 2008 al 2021 ha raccolto ben 19mila sacche e ne ha bancate 1800 con 290 raccolte dedicate. Le unità non bancate vengono utilizzate con scopi alternativi: la creazione di gel piastrinico, la creazione di collirio oftalmico e la trasfusione con emazie cordonali. La Banca può contare su una sala criogenica che conta ben 13 criocontenitori di azoto liquido per la conservazione. Grazie all’attività della banca, ma soprattutto grazie alle donazioni della mamme pugliesi, la Banca è stata in grado di cedere ben 23 unità di cellule staminali da cordone in varie parti del mondo. Un numero non risibile perché per trovare una compatibilità tra un paziente in attesa di trapianto e un donatore c’è una probabilità di 1 a centomila. E più del 50% dei pazienti trapiantati sono viventi e non avevano quasi nessuna possibilità di farcela. Di tutta evidenza che ci troviamo di fronte a un autentico fiore all’occhiello nell’ambito della sanità pugliese e italiana”.
De Leonardis e Caroli evidenziano: “In Italia non è consentita la conservazione per uso unicamente autologo, cioè personale del sangue del cordone ombelicale, tranne quando, tra i consanguinei del nascituro, vi sia una patologia per la quale è riconosciuto clinicamente valido ed appropriato l'utilizzo terapeutico delle cellule staminali del sangue da cordone ombelicale. Tuttavia è possibile la conservazione in una banca estera, a pagamento. Un dato che, negli ultimi anni, ha fatto perdere colpi alla raccolta tradizionale in non pochi punti nascita. Mancata formazione di nuovo personale ostetrico deputato a questa tipologia di attività, maggiore attività di sensibilizzazione da parte dei ginecologi nei confronti delle coppie ad optare per l’autologa verso banche private estere, assieme a maggiori risorse economiche che la Regione Puglia potrebbe stanziare per le attività della Banca, sono tra i maggiori problemi che l’assessorato regionale alla Sanità è chiamato a risolvere. Sarebbe stata estremamente utile la presenza dell’assessore Palese e del direttore di dipartimento all’audizione di questa mattina – concludono Caroli e De Leonardis – Ci aspettiamo che questa ci sia nell’audizione di lunedì prossimo, dove si tornerà a parlare di questo delicato tema. Rispetto al quale, oltre che la presenza fisica, ci aspettiamo interventi strutturali e di rapida operatività”.
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messaggio di + P. Franco Moscone crs.
«Carissimi e carissime
La guerra è pura follia, ed è nemica sia della ragione che della fede. Al contrario, la PACE nasce da cuori pensanti e menti illuminate. Certo, il più grande nemico della PACE è lo scoraggiamento, la rassegnazione, peggio ancora l’indifferenza: subdola convinzione che la PACE sia solo il prodotto di accordi tra potenti della terra, mentre è interesse vitale di ogni persona. Per questo, coloro che domani si metteranno in marcia nelle piazze d’Italia compiono un’azione propositiva, di alto valore politico e di autentica cittadinanza attiva: a questo unisono grido di PACE mi unisco anche io, impossibilitato a partecipare per motivi di salute. Come persone che credono nei valori della Costituzione, e a maggior ragione come credenti in Cristo, principe della Pace, non possiamo rimanere neutrali: ci indigniamo e gridiamo un secco no all’uso delle armi e a ogni forma di violenza perpetrata in nome di ideologie e imperialismi economici e politici. Se la guerra ci ha resi spettatori, la PACE ci chiede invece di diventare protagonisti, per ritessere relazioni umane e internazionali che promuovono la vita e la dignità di ogni uomo e donna insieme al rispetto del Pianeta. Per questo nessuno dovrebbe domani chiudersi a difesa delle proprie comodità, o preferire rimanere appartato in sacrestie o anonimi luoghi che si definiscono “religiosi”: la PACE non riguarda solo chi è in situazione di guerra, ma riguarda tutti, nessuno escluso. Che le manifestazioni di domani siano un segno di rottura e di rifiuto della logica della strapotenza, e non per paura, ma per convinzione, e per noi cristiani annuncio di Vangelo. Come diceva don Tonino Bello, “la PACE non è un bene di consumo, ma il prodotto di un impegno. Non un nastro di partenza, ma uno striscione di arrivo. La pace prima che traguardo, è cammino. E, per giunta, cammino in salita”. E, allora, domani invito tutti, piccoli e grandi, a schierarsi per la PACE, in modo da realizzare un radicale cambio di direzione e dare una svolta a questa nostra storia».
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Giovanni Rotondo, nella giornata del 22 ott. u.s., hanno proceduto alla chiusura temporanea di un circolo ubicato nel centro cittadino della città di San Pio, a seguito di una ordinanza emessa dal Questore di Foggia, che ne dispone appunto la sospensione immediata, sulla base delle plurime attività di controllo poste in essere dai militari dell’Arma.
I Carabinieri, quotidianamente impegnati nella capillare attività di controllo del territorio tesa a garantire sicurezza e rispetto della legalità, segnalavano in particolare all’Autorità Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e chiedevano l’immediata chiusura di un circolo ricreativo a seguito di diversi controlli effettuati e dai quali si evinceva la costante presenza di molti avventori, per lo più stranieri, alcuni dei quali gravati da precedenti di polizia e penali, dediti al consumo ed abuso di alcolici.
Il Circolo in questione, nello specifico, nel mese di giugno 2022, è stato teatro di una violenta rissa che ha coinvolto complessivamente sei persone. Grazie alle immagini di video- sorveglianza presenti nel locale, opportunamente acquisite dai Carabinieri, si è accertato che quattro soggetti, due dei quali gravati da precedenti di polizia, percuotevano, con delle bottiglie, bicchieri ed una sedia presenti nel locale, uno degli avventori, nonostante i tentativi dello stesso e di una donna di fermare l’escalation di violenza in quel momento in essere. L’aggredito, a seguito delle ferite riportate, veniva curato presso il locale Pronto Soccorso, ottenendo una prognosi di otto giorni, mentre i quattro aggressori venivano denunciati in stato di libertà alla competente A.G. per il reato di rissa aggravata e lesioni personali aggravate. Inoltre, tre dei quattro autori di tale violenta rissa non risultavano neanche iscritti nel registro dei soci dell’associazione.
A seguito di un ulteriore controllo sviluppato dai Carabinieri e dalla Polizia Municipale, eseguito specificatamente i primi giorni del mese di ottobre e scaturito dalle urla che provenivano dall’interno del circolo, si aveva modo di constatare la presenza di alcuni avventori, alcuni dei quali non iscritti nel registro dei soci, che al momento dell’identificazione si mostravano palesemente insofferenti della presenza delle Forze dell’Ordine, assumendo infatti atteggiamenti minatori e provocatori nei confronti dei militari operanti.
Il Questore di Foggia, per la gravità dei fatti segnalati e condividendo appieno i presupposti e le risultanze raccolte in modo analitico e minuzioso dai militari dell’Arma, ha quindi disposto la chiusura immediata del circolo in questione per giorni 20, a norma dell’art. 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.
In particolare, l’Autorità Provinciale di P.S. ha stigmatizzato che l’attività ricreativa condotta dalla titolare dell’associazione in questione, oltre ad essere un luogo di aggregazione di persone ad elevata pericolosità sociale, costituisce anche una seria minaccia per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, in quanto induce una giustificata preoccupazione nella popolazione del paese di San Giovanni Rotondo.
Il provvedimento è stato già notificato alla titolare del circolo a cura degli stessi Carabinieri.
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La stagione autunnale ha fatto il suo ingresso, con un mese di settembre che giorno per giorno non finisce di sorprendere la comunità. Tra politica nazionale, geopolitica in fase di svilluppo, purtroppo con azioni belliche che minano la sopravvivenza delle popolazioni, crisi energetiche che stanno letteralmente mettendo in ginocchio persone e aziende, la Chiesa affronta i problemi succitati, ananlizzandoli nei vari argomenti che la rigurdano, cecando di conferire speranze e invitando i potenti e riflettere e porre rimedi.
In questo numero, Il n.119, Anno XIII, di “Voci e Volti”, si parla di Assemblea Diocesana esperenziale, della presentazione della nota pastorale dell’Arcivescovo p. Franco Moscone per l’anno pastorale 2022/2023, del 23 settembre Giornata Missionaria Mondiale, di riflessioni sullo stato attuale belligerante e responsabilità del nuovo Governo, invitando a ricostruire la partecipazione, con un interessante articolo di Francesco Occhetta, gesuita e scrittore, "Mancano le riforme e una legge elettorale garantisce l’oligopolio a partiti rimasti orfani di iscritti".
Si parla anche di Vescovi pugliesi e 60 anni di rinnovamento della chiesa con il Vaticano II. Una lettura molto interessanate è l'intervento del Cardinale O’Malley, arcivescovo di Boston, alla festa di San Pio da Pietrelcina nel ventennale della canonizzazione. C'è la consueta nota pastorale di p. Franco Moscone sulla Chiesa che abita il Gargano, invitandola ad ascoltare.
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Questa mattina, 08 ottobre 2022, a San Giovanni Rotondo, si è svolto il convegno “I beni ambientali e naturalistici da tutelare il focus del convegno del Parco Nazionale del Gargano”.
Si è parlato sulla tutela ambientale, lotta all’abusivismo, mitigazione dei cambiamenti climatici, analisi dei fenomeni degli incendi - in particolar modo quelli fuori scala -, nuove tecniche scientifiche applicate alla salvaguardia degli ecosistemi e le prossime sfide legate all’agenda 2030 che attendono i Parchi nella relazione presentata dal MiTE. Sono i temi del convegno organizzato dal Comando Carabinieri Forestali Puglia unitamente all’Ente parco nazionale del Gargano che ha visto l’ampia partecipazione dei sindaci della comunità del Parco e di diverse istituzioni. Un’occasione di confronto partito dall’esperienza del prezioso lavoro dei Carabinieri Forestali che da duecento anni presidiano il territorio di Umbra e del parco del Gargano.
“Non è più tempo di indugiare. Occorre pianificare la proiezione delle nostre comunità verso il futuro, e lo sviluppo di questo futuro passa dalla tutela dell’ambiente che può garantire alle comunità e alle nuove generazioni benessere e sviluppo economico”, queste le parole di Michele Crisetti sindaco di San Giovanni Rotondo che ha aperto i lavori.
Dopo i saluti istituzionali del Generale Antonio Marzo, Comandante Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari, del viceprefetto di Foggia Angela Barbato, del presidente della Comunità del Parco del Gargano Rocco di Brina, di Anna Landi sostituta procuratore della Repubblica del Tribunale di Foggia e del Presidente della provincia di Foggia Nicola Gatta, la parola è passata a Pasquale Pazienza, presidente dell’Ente parco nazionale del Gargano che ha evidenziato l’importanza di azioni di sistema e sinergiche tra le diverse istituzioni.
“La tutela dell’ambiente deve passare attraverso la valorizzazione economica dei beni ambientali che devono essere recuperati in un percorso sinergico che tenga conto della dimensione sociale e dell’equità intergenerazionale”, ha spiegato Pasquale Pazienza.
Ad aprire la prima sessione di lavori, Marco Di Fonzo, Colonnello Arma Carabinieri del Comando Tutela Forestale e Parchi – Nucleo Informativo AIB. Partendo dall’analisi dei numeri degli incendi degli ultimi anni in particolar modo dai fenomeni degli incendi fuori scala (mega fire), il Colonnello ha illustrato le attività svolte a tutela dei beni naturali, basate sull’utilizzo delle nuove tecnologie e sullo sviluppo di competenze professionali specifiche illustrando il lavoro della più grande rete di analisti specialisti (NIAB) degli incendi boschivi. Si tratta di specialisti che intervengono a fiamme spente che interpretano i segni e svolgono a ritroso il cammino delle fiamme comprendendo il percorso degli incendi boschivi e sfruttando le opportunità offerte dagli assetti satellitari in particola modo il satellite radar Sentinel 2 e il PuG SAT 120 .
“E’ un tipo di controllo che - attraverso il potenziamento straordinario di investimento, circa 2 miliardi euro - cambierà totalmente il modo di operare nella protezione ambientale grazie al potenziamento degli assetti satellitari”, ha commentato il Colonnello.
Per la Regione Puglia è intervenuto Gianluca Nardone Direttore del Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale e Ambientale che ha dedicato un passaggio del suo intervento alla nuova programmazione Psr che comprende anche contributi ai boschi e alle foreste e alle nuove proposte di leggi forestali ed altri strumenti che porteranno la Regione Puglia a distinguersi per la capacità di costruire strumenti di supporto.
Il prof. Giovanni Sanesi, Direttore del Dipartimento di Scienze agro-ambientali e territoriali dell’Università di Bari, ha incentrato il suo intervento sull’aspetto selvicolturale preventivo per gli incendi boschivi portando ad esempio le buone pratiche adottate in numerosi paesi extra europei e che riguardano le scelte di pianificazione paesaggistica anche rispetto ai cambiamenti della stagionalità.
Antonio Maturani, Direttore della Divisione PNA del Ministero della Transizione Ecologica ha parlato a lungo della conservazione della natura in Italia e del ruolo strategico delle Aree Protette.
“La politica di rete della Aree Protette è una politica che funziona. I numeri ci dicono che nelle Aree Protette c’è stata un’attività di conservazione non volta solo all’eccellenza ma ampliata in un sistema di valorizzazione delle biodiversità. In un’ottica di sistema, i dati ci dicono che le Aree Protette Nazionali sono un successo in termini di conservazione e pianificazione”, ha concluso il Direttore.
Di abusivismo edilizio ha parlato Anna Landi, Sostituta Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Foggia che ha illustrato gli importanti risultati ottenuti grazie al protocollo di intesa sottoscritto con l’Ente Parco nazionale del Gargano e che ha permesso la demolizione di oltre 60 manufatti abusivi. Un protocollo divenuto best practice nazionale e che è stato preso a modello in altri comuni.
“L’Ente parco è sempre presente e grazie alla collaborazione con l’Ente siamo riusciti a dare applicazione a molte sentenze. Cerchiamo attraverso le demolizioni di tutelare il territorio ripristinando la legalità.” Landi ha mostrato le foto di alcune recenti demolizioni. La più clamorosa, a Vieste, ha riguardato un intero residence abusivo composto da numerosi appartamenti affittati ai turisti.
“La demolizione delle opere abusive nelle aree sottoposte a vincoli è un’attività che la Procura svolge attraverso un ufficio ad hoc che si occupa di dare esecuzione alle sentenze di condanna definitiva in materia di edilizia. L’ordine di demolizione prevede anche il ripristino dei luoghi. Il protocollo con il Parco del Gargano ha un’importanza notevole in questo senso ed è bello vedere la collaborazione di questo Ente che ha aiutato molti Comuni in questo percorso. Questo ci insegna che è fondamentale collaborare se si vogliono ottenere risultati”, ha concluso Landi.
Giovanni Cannata, Presidente del Parco Nazionale Abruzzo Molise e Lazio, ha posto l’accento sulla necessità di affiancare alla capacità progettuale e alla forza dei Parchi anche dei quadri normativi più snelli nel perseguimento della missione primaria che è la conservazione, la valorizzazione e la tutela delle aree protette.
Il Generale D. Nazario Palmieri Comandante Carabinieri Tutela Forestale e Parchi Nazionali ha ripercorso la storia di Umbra soffermandosi sulle eccezionali caratteristiche del territorio del Parco del Gargano e delle specie presenti dalle Faggete Vetuste alle decine di varietà di orchidee. Il Generale ha inoltre sottolineando l’importanza della cultura della tutela ambientale come valore da preservare per le nuove generazioni.
A chiusura del convegno è giunto Mons. Francesco Moscone Arcivescovo Manfredonia Vieste San Giovanni Rotondo che ha rilanciato il messaggio di Papa Francesco come monito per tutti i presenti. “Questo mondo noi abbiamo cercato di cambiarlo, di adeguarlo ai nostri bisogni e ora ci sta dicendo che è giunto il momento in cui questo mondo noi dobbiamo curarlo. Prenderci cura della natura e dell’ambiente”.
È stato inoltre conferito il “Premio Orchidea” del Parco Nazionale del Gargano, un riconoscimento di pubblica stima per chi si è distinto nei campi della tutela e della valorizzazione dell’ambiente e della promozione territoriale in attività sia pubbliche che private che ha premiato la Procura della Repubblica, il MiTE – Ministero per la Transizione Ecologica e il Generale Nazario Palmieri Comandante Carabinieri Tutela Forestale e Parchi Nazionali
Di seguito le motivazioni.
Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia
Per l’incessante e perseverante lavoro svolto nell’affermazione della legalità, della tutela dell’ambiente e nella promozione, tra le Comunità locali, di una sempre maggiore consapevolezza sul tema della lotta all’illegalità.
Per tutta l’attività di contrasto all’abusivismo edilizio che inficia le possibilità di sviluppo socio economico del territorio e per la quale l’Ente parco si pregia di essere al servizio.
Al Ministero della Transizione Ecologica
Direzione Generale Patrimonio Naturalistico e Mare
Per l’importante lavoro svolto a favore dei Parchi nell’affermare la tutela delle risorse naturalistiche e ambientali nelle aree protette anche attraverso la programmazione e l’implementazione di interventi di sistema orientati alle sfide dell’agenda europea 2030. Per la costante apertura a un virtuoso e fruttuoso dialogo tecnico e scientifico ancorché amministrativo con il nostro Ente parco nazionale del Gargano utile e necessario alla realizzazione di comuni percorsi per la tutela dell’ambiente, degli ecosistemi e per la salvaguardia del nostro futuro.
Generale D. Nazario Palmieri Comandante Carabinieri Tutela Forestale e Parchi Nazionali
Per aver contribuito, nella veste di Ufficiale del Corpo forestale dello Stato e dell’Arma dei Carabinieri, alla tutela dei valori ambientali, naturalistici e paesaggistici dell’area territoriale del Parco nazionale del Gargano con una meritoria attività di gestione e miglioramento del demanio della Foresta Umbra e salvaguardia dei boschi dagli incendi boschivi non disgiunta dall’ opera di divulgazione delle peculiarità ecosistemiche e naturalistiche della Montagna del sole attraverso libri e pubblicazioni tecnico-scientifiche.
L'asse della Via Francigena diventa sempre più una direttrice di sentieri e cammini che connettono tra loro le comunità, ed è così che la recente inaugurazione del nuovo sentiero che collega i Santuari di San Matteo e San Pio diventa occasione per un’iniziativa di cammino, collettivo e aperto a tutti, in concomitanza dei festeggiamenti di San Pio in programma 22 e 23 settembre a San Giovanni Rotondo.
L’iniziativa, alla quale sono invitate associazioni, camminatori e pellegrini, è prevista il 22 settembre alle 15.30 ed è organizzata dalle associazioni Senza Cemento Nordik Walking, Monte Sant'Angelo Francigena e San Giovanni Rotondo Francigena che, con il supporto delle amministrazioni comunali di San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo e Monte Sant’Angelo, hanno stretto una nuova sinergia tra territori con l’intento di rafforzare la valorizzazione del percorso della Via Francigena Micaelica attraverso attività di animazione, sensibilizzazione delle comunità locali e promozione.
Il cammino, di circa 9km, avverrà sul nuovo sentiero finanziato dal GAL Gargano e realizzato dal Consorzio di Bonifica del Gargano; il Sentiero dei due Conventi parte dalla frazione di Borgo Celano toccando il prezioso vivaio di Borgo Celano, che raccoglie semi e piante della flora garganica, e risalendo il versante sud di Montenero fino al punto panoramico di Coppa l’Arena, dal quale si gode di una magnifica vista sul Golfo di Manfredonia e la Puglia meridionale. Qui, nel brullo paesaggio dell’altopiano carsico, il sentiero si innesta sul tratto della Via Francigena che scende verso il centro abitato di San Giovanni Rotondo, proprio in prossimità del Santuario di San Pio. Insomma, un sentiero che permette di apprezzare, ancora una volta, la diversità biologica, di paesaggi e storico-culturale del Gargano.
La camminata si terrà il 22 settembre, con partenza alle 15.30 dal Santuario di San Matteo Apostolo e arrivo alle 18.00 circa al Santuario di San Pio, orario di inizio della veglia di San Pio.
La partecipazione è libera e gratuita, basta presentarsi alle 15.30 all’appuntamento al Santuario di San Matteo (San Marco in Lamis) con abbigliamento e attrezzatura adatti al trekking (acqua, cappellino, impermeabile, scarpe da trail/trekking). Il ritorno al punto di partenza sarà autogestito.
L’iniziativa gode del patrocinio gratuito dei Comuni di San Marco in Lamis, di San Giovanni Rotondo, del Consorzio di Bonifica Montana del Gargano, del Santuario di San Matteo Apostolo e del Santuario di San Pio.
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Dopo un’estate intensa, tra caldo soffocante, feste patronali che hanno ridato vita a piazze gremite, tra bollettini sanitari e di guerra, e tra quelli economici che stanno impoverendo popolazioni e depauperando attività e territori, settembre è il mese per analizzare i fenomeni elencati che la diocesi fermamente sta affrontando con le comunità.
In questo numero, Il n.118, Anno XIII, di “Voci e Volti”, si parla di Sinodo e Chiesa sinodale, dei Cantieri di Betania, attività pastorali nelle aree interne garganiche. Il periodico include il messaggio per la “Giornata del Creato 2022” sia di papa Francesco, sia dell’arcivescovo p. Franco Moscone.
L’attenzione, come giusto che sia, è rivolta ai fabbisogni della comunità, affrontando i temi del viver quotidiano. Non poteva mancare una nota sull’importanza delle prossime elezioni politiche, affrontata con spirito cattolico e senza alcun riferimento diretto, solo nell’interesse delle comunità.
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