fonte: www.statigeneralidelledonne.com
E’ noto che il Turismo rappresenta un importante comparto dell’economia nazionale, in grado di contribuire efficacemente, ed a volte in modo determinante, allo sviluppo complessivo dei territori.
Nella sua ultima pubblicazione del 24-01-22 “IL CONTO SATELLITE DEL TURISMO IN ITALIA – ANNO 2019”, l’ISTAT evidenzia un valore aggiunto di settore pari a circa 100 miliardi pari al 6,2% del PIL, con una incidenza complessiva sino al 13,1%.
Questi dati sono stati significativamente ridimensionati dalla pandemia Covid-10 per il 2020 ed il 2021 che, tuttavia, ha evidenziato segni importanti di ripresa. Proprio la pandemia ha proposto sfide complesse per il settore del turismo ma, per altro verso, ha anche aperto nuove prospettive, soprattutto nella direzione della sostenibilità come paradigma di riferimento per la costruzione della nuova prospettiva “new normal” o, per meglio dire, “next normal”.
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L’Agenda 2030 delle Nazioni Unite con i suoi obiettivi, la risoluzione del Parlamento UE sulla “Strategia UE per il turismo sostenibile”, il documento del Consiglio UE “Il Turismo in Europa nel prossimo decennio: sostenibile, resiliente, digitale, globale e sociale”, il parere del Comitato delle Regioni “Verso un turismo più sostenibile per le città e le regioni dell’UE”, costituiscono importanti riferimenti per orientare le strategie e le politiche di sviluppo utili per recuperare il valore aggiunto perduto attraverso un modello di sviluppo sostenibile sotto il profilo ambientale, sociale ed economico.
Ecco, quindi, che gli Stati Generali sono stati immaginati come un momento, partecipato e aperto, per riflettere sulle criticità indotte dalla pandemia e definire le necessità del turismo italiano, per disegnare possibili prospettive di sviluppo e proporre soluzioni che tengano conto dei principali trend che, si ritiene, possano caratterizzare i prossimi 5 anni.
L’evento si pone l’obiettivo di promuovere lo sviluppo locale secondo i modelli dell’ecologia integrale con alla base i principi e le pratiche della sostenibilità sociale, economica, ambientale, amministrativa e culturale attraverso momenti di riflessione partecipata degli attori dei territori e delle Istituzioni locali e nazionali.
Altro obiettivo è quello di avviare un momento di co-progettazione e di co-creazione di interventi sul territorio attraverso il coinvolgimento di stakeholders del settore del turismo, della cultura, dell’enogastronomia e del made in Italy, quali amministrazioni pubbliche e reti di amministrazioni, imprese e loro consorzi, cittadini ed associazioni che, insieme, si propongano di disegnare uno sviluppo sostenibile ed accogliente dei territori e dove le comunità assumano un ruolo centrale.
Erano pronti ad assaltare il caveau di un istituto privato di vigilanza in provincia di Brescia in cui erano custoditi gli incassi raccolti dagli esercizi commerciali della zona per circa 80 milioni di euro.
Sono finiti in manette 31 persone specializzate in assalti a furgoni blindati e caveau, in gran parte provenienti da Cerignola (Foggia). Fra coloro finiti in carcere figurano anche due guardie giurate “infedeli”, dipendenti dell’istituto di vigilanza obiettivo della rapina, accusati di aver svolto il ruolo di basisti.
Durante l’operazione sono stati inoltre sequestrati 4 kalashnikov, 1 fucile a pompa, una mitraglietta UZI, una pistola (con svariate munizioni), 21 bottiglie Molotov e chiodi a quattro punte (Four Pointed Stars).
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Gli arrestati che si erano radunati ed erano pronti ad entrare in azione nella tarda serata di ieri, erano ignari di essere monitorati dalla Squadra mobile di Brescia, dal Servizio centrale operativo e dal Raggruppamento speciale operativo Carabinieri, con il coordinamento operativo della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato.
Gli investigatori hanno seguito i movimenti degli arrestati dallo scorso ottobre, documentando tutte le fasi della pianificazione del colpo, tra cui i sopralluoghi e i viaggi dalla Puglia verso il bresciano dei vari componenti del gruppo criminale; attraverso le intercettazioni telefoniche ed ambientali, poi, è stato possibile monitorare la cura maniacale degli aspetti logistici, tra cui il reperimento degli alloggi presso strutture ricettive che omettevano la comunicazione dei dati dei clienti, per evitare i consueti controlli della Questura.
Gli indagati, con precedenti penali, alcuni ritenuti collegati a clan del foggiano e cosche di 'ndrangheta, nei mesi precedenti avevano rubato circa venti autovetture, furgoni e camion destinati ad essere dati alle fiamme allo scopo di isolare l’area d’interesse ed impedire l’intervento delle Forze di Polizia; nella loro disponibilità anche una ruspa che sarebbe servita per sfondare la parete blindata del caveau.
La strategia dei rapinatori era quella di intervenire contemporaneamente partendo da luoghi diversi, comunicando con telefoni dedicati ed apparati radio. Un primo gruppo era pronto a muoversi da un capannone industriale a Cazzago S. Martino (dove erano stati nascosti i mezzi rubati) mentre altri due gruppi erano pronti a partire da due “covi” di cui uno a Gardone Val Trompia e l’altro a Ospitaletto.
L’operazione anticrimine è stata condotta contestualmente su tutti e tre questi obiettivi, impiegando oltre 300 uomini e mezzi speciali, con il determinante intervento dei poliziotti del Nucleo Centrale Operativo di Sicurezza (NOCS).
Le indagini sono il frutto di un lavoro sinergico e di stretto raccordo operativo tra il personale della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, in cui sono state coinvolte anche le Squadre mobili di Foggia, Milano, Venezia, Padova, Monza, Bergamo, Reggio Emilia, Verona, Piacenza, Parma, Cremona ei militari del Comando Provinciale Carabinieri di Brescia.
I Carabinieri della Stazione San Marco in Lamis, coordinati dalla Compagnia di San Giovanni Rotondo, hanno dato esecuzione ad una ordinanza cautelare, emessa da Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Foggia – su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di due persone gravemente indiziate di aver consumato una truffa ai danni di due anziani nella cittadina di San Marco in Lamis.
Le indagini sono state avviate nel dicembre 2021, in seguito alla presentazione di una querela per il reato di truffa sporta da due anziani coniugi, residenti in San Marco in Lamis. Le vittime, nello specifico, erano state contattate da una utenza telefonica tramite cui si millantava la urgente ed impellente necessità del nipote di ritirare un pacco presso l’ufficio postale del posto. L’anziano signore, ignaro dell’intento truffaldino e preoccupato del proprio familiare, si recava quindi al centro postale. Nel frattempo, uno dei due soggetti, dopo aver carpito con astuzia la fiducia dell’anziana donna rimasta sola a casa, guadagnata definitivamente la sua fiducia, si introduceva nell’abitazione delle vittime, facendosi consegnare la somma di 5000 euro, oltre ad oro e preziosi di un valore equivalente. Nel contempo l’anziano marito, che si trovava ancora presso l’ufficio postale, veniva trattenuto telefonicamente dall’altro truffatore. Analogo reato, con modalità pressoché identiche, veniva tentato sempre nella fine del mese di dicembre, ai danni di una ottantaseienne, la quale, pero, riusciva contattare ed informare tempestivamente suo figlio. Questi prontamente ne dava avviso alla caserma dei Carabinieri del posto, che, dopo aver predisposto un servizio immediato, procedevano al controllo dei due soggetti ed avviavano le indagini.
Le indagini condotte dai Carabinieri della Stazione, la massiccia campagna informativa dell’Arma rivolte a tutela degli anziani, sia nelle comunità religiose che nei centri di ritrovo, oltre al tempestivo intervento dei militari, hanno permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico dei due soggetti tratti in arresto.
I Carabinieri raccomandano, in caso di necessità reale o presunta, di chiamare il 112.
POSSIAMO AIUTARVI
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E’ doveroso precisare che il procedimento e attualmente nella fase delle indagini preliminari per cui gli indagati devono per legge considerarsi non colpevoli sino a condanna definitiva.
Parallelamente all’attività investigativa, da tempo e sull’intero territorio di capitanata, il Comando Provinciale Carabinieri di Foggia sta attuando molteplici iniziative informative rivolte verso gli anziani, potenziali vittime delle truffe. Protagoniste di questa “campagna informativa” le 57 Stazioni Carabinieri, espressione tangibile di quella polizia di prossimità che l’Arma pratica fin dalla sua fondazione. In particolare:
- a decorrere da giugno dello scorso anno tutte le Stazioni del Comando Provinciale, nel rispetto della normativa anticovid, hanno organizzato almeno un incontro nei rispettivi territori, prevalentemente al termine delle funzioni religiose, allo scopo di fornire “consigli utili” per prevenire tali reati.
- da gennaio scorso, in molti comuni, i Comandanti di Stazione stanno attuando una campagna informativa all’esterno degli Uffici Postali presenti nei rispettivi territori. Il servizio ha la finalità di avvicinare un cospicuo numero di persone anziane che ivi si recano per ritirare la pensione. Nella circostanza i militari dell’Arma forniscono informazioni sul fenomeno delittuoso in esame e sono a disposizione per rispondere a tutte le domande che spesso vengono loro poste.
- il decorso 19 febbraio, i Carabinieri della Compagnia di Manfredonia insieme all’Associazione Nazionale Carabinieri in Congedo, presso il palazzo Celestini di Manfredonia, hanno tenuto una conferenza sul tema “Truffe in danno di anziani” che ha riscosso particolare interesse nella popolazione locale.
- il 10 marzo scorso, in Manfredonia, presso la locale Sala Mons. Valentino Vailati, Padre Franco Moscone, Arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, Don Luciano Vergura, Direttore Caritas ed il Comandante della Compagnia di Manfredonia hanno presentato il progetto dal titolo “Insieme per un analisi del fenomeno e strategie di prevenzione”. Il fine dell’iniziativa è quello di “intercettare”, al termine delle funzioni religiose e in occasione di mirate conferenze, il maggior numero di persone anziane, con il proposito di fornire loro degli strumenti utili a prevenire tali reati.
Personale della Squadra Mobile della Questura di Foggia ha tratto in arresto un trentenne foggiano, in esecuzione di una misura coercitiva emessa dal GIP presso il Tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura. L’uomo, che vanta plurimi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, è ritenuto gravemente indiziato di aver realizzato due furti aggravati a danno di due esercizi commerciali a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro.
Più in particolare, la sera del 29 dicembre del 2021, alle ore 22:05, un giovane è entrato, con un cappuccio calzato ma il volto scoperto, in un panificio, in via Gioberti, e, nonostante la presenza dei commessi e di alcuni avventori, si è diretto verso il registratore di cassa strappandolo con la forza per poi, una volta impossessatosene, dileguarsi di fretta dall’esercizio.
Solo appena 10 minuti dopo il furto al panificio, l’uomo si è portato in una pizzeria distante circa 350 metri dal panificio con la medesima intenzione, questa volta, però, non riuscendovi per cause indipendenti dalla sua volontà.
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Gli immediati approfondimenti investigativi sono partiti dall’acquisizione e visione delle immagini di videosorveglianza del panificio; lo stesso, tuttavia, non è stato possibile con la pizzeria, sprovvista di telecamere. Ad ogni modo, le prime immagini, unite alle dichiarazioni testimoniali, già offrivano un primo identikit dell’autore del furto nel panificio: un uomo intorno ai trent’anni, magro, con un accenno di barba. Per quanto, invece, concerne il tentato furto alla pizzeria, non potevano passare inosservate agli investigatori le circostanze di luogo e di tempo: un esercizio commerciale a pochi passi da quello oggetto del precedente furto e un lasso di tempo tra un delitto e l’altro perfettamente compatibile con le distanze. Oltre a questo, anche il modus operandi non poteva che far concludere che l’autore dei furti fosse la stessa persona.
A completare il quadro indiziario è sopraggiunto l’arresto in flagranza effettuato da personale della Squadra Volanti della Questura di Foggia che, il 07 gennaio successivo, a 9 giorni di distanza dagli eventi descritti, ha colto un giovane con le stesse caratteristiche somatiche mentre tentava di rapinare, avvalendosi di un coltello, proprio il panificio in cui il precedente 29 dicembre era stato asportato il registratore di cassa.
La comparazione tra il fotosegnalamento successivo all’arresto ed i fotogrammi acquisiti in occasione del primo furto ha permesso di individuare una presunta identità fisiognomica tra l’autore della rapina del 9 gennaio e quello dei furti perpetrati il precedente 29 dicembre.
L’arrestato, come anticipato in premessa, vanta innumerevoli precedenti di polizia. Ha precedenti per estorsione, rapina, furto e stalking. Tornato in libertà nel mese di novembre dello scorso anno, è gravemente indiziato di aver commesso i due furti avvenuti il 29 dicembre 2021, la rapina commessa il 9 gennaio 2022 per la quale è stato tratto in arresto in flagranza di reato e un’altra rapina commessa il 16 dicembre 2021 presso un altro esercizio commerciale di Foggia per la quale è stato destinatario di un’altra ordinanza di custodia cautelare in carcere.
E’ doveroso rappresentare che l’odierno arrestato risulta solo indagato e la sua eventuale colpevolezza sarà decisa nel contraddittorio tra le parti dinanzi all’Autorità Giudiziaria con le forme e le garanzie previste dalla legge.
Sembra utopico ma è tutto vero. Il mare respira e lo fa manifestando la sua forza contro gli scogli. È un respiro artatamente prodotto dalla natura in determinate condizioni.
Ecco come Federico Secondo spiega “Il respiro…del mare”
«Baia di Pugnochiuso, che meraviglia poter ascoltare il respiro del mare... come se fosse il soffio di una balena?
È una specie di "gayser di acqua fredda" che viene spruzzato da una fessura presente sulla scogliera, ad una quota di 15-20 m rispetto al livello del mare.
Si tratta di un fenomeno singolare, piuttosto raro, causato dalla forza delle onde che evidentemente si spingono all'interno di una grotta marina che ha l'ingresso a pelo d'acqua, ed è collegata alla fessura presente sulla scogliera attraverso dei cunicoli interni. E così la forza del mare, come uno stantuffo, crea una pressione all'interno della grotta che non trova sfogo verso il mare, poiché l'ingresso della grotta viene chiuso dal moto delle stesse onde, per cui la sovrappressione che si crea all'interno della grotta trova sfogo solo attraverso i cunicoli e la fessura presente sulla scogliera, generando questi "gayser di acqua fredda" composti di aria e acqua marina con getti fino a 10-12 metri d'altezza. E si sente il respiro del mare».
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riprese e testo a cura di Federico Secondo concesse a newsGargano
copyright ©FedericoSecondo All rights reserved
Nel progetto di Pianeta Sindacale Carabinieri centrale il ruolo delle donne in divisa: fondamentale il loro apporto nella lotta alle violenze contro le donne.
Pianeta Sindacale Carabinieri PSC Assieme, nella giornata internazionale della donna, ringraziando tutte le donne dell’Arma dei Carabinieri pone al centro del progetto il ruolo delle uniformi in rosa fondamentale nella lotta alle violenze contro le donne. Negli ultimi anni, complice anche il periodo pandemico di lock down, si è registrato un dato allarmante quale quello dell’aumento esponenziale delle condotte maltrattanti consumate ai danni delle donne e soprattutto di quelle che avvengono nel “silenzio” delle mura di casa.
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L’Arma dei Carabinieri al riguardo, grazie al protocollo siglato con Soroptimist, ha realizzato “una stanza tutta per sé”, dove sono stati dedicati ambienti destinati all’accoglienza e all'audizione delle donne vittime di violenza. Nell’importante ricorrenza dell’8 marzo, Pianeta Sindacale Carabinieri PSC Assieme coglie l’occasione per ribadire di porre al centro delle attività di contrasto le 6.300 donne in forza nelle file dell’Arma dei Carabinieri per aiutare le vittime di maltrattamenti a denunciare le violenze subite e a vincere la paura di subire ritorsioni. Un’interlocutrice professionista pensata dall’Associazione per comunicare serenità facilitando il contatto e l'audizione nel difficile percorso di “liberazione”.
L’Associazione PSC Assieme conta tra i Carabinieri associati un’importante quota rosa che si attesta in 150 colleghe su 2640 carabinieri associati in poco piu’ di 4 mesi dalla nascita di PSC ASSIEME, di cui 18 impegnate nel funzionamento dell’associazione professionale a carattere sindacale tra cariche direttive e nomine nei coordinamenti regionali. PIANETA SINDACALE CARABINIERI ringrazia tutte le donne dell’Arma dei Carabinieri e rivolge gli auguri alle allieve frequentatrici del corso di formazione nelle scuole Ufficiali, nelle scuole allievo maresciallo, nelle scuole allievo Carabiniere e nella scuola di formazione dei carabinieri forestali. Grazie alle colleghe, alle mogli carabiniere e un grazie ancor più sentito alle madri carabiniere. Alle donne che rivestono ruoli di Comando di Unità Speciali, Comando di Regione e di Gruppo Carabinieri Forestale, Comando di Unità investigative, Comando di Compagnia Carabinieri, Comando di Nuclei Operativi e radiomobili, Comando di aliquota radiomobile, Comando di Stazione Carabinieri, Comando di tenenza, Capo equipaggio della pattuglia radiomobile di pronto intervento 112, Capo pattuglia alla Stazione Carabinieri. In questo anno 2022 anche impiegate per la prima volta nei reggimenti e nei battaglioni, nei reparti della prima brigata mobile per i servizi a tutela dell’ordine pubblico.
A tutte loro il nostro grazie per esserci sempre come colleghe senza risparmio di energie, esaltando tra noi quella tenacia, quella fermezza, quel coraggio e soprattutto quell’affidabilità che è l’essere Carabiniere.
Donna è valore aggiunto per PSC ASSIEME, anche in quel riferimento in divisa per la prevenzione e la repressione dei reati sulle violenze di genere. Grazie alle nostre donne, buon 8 marzo a tutte le donne.
Una commedia teatrale che ha fatto scuola oggi interpretata da una compagnia che ha saputo esprimere la modernità attoriale con personaggi artisticamente riadattati dal regista.
È questo il prodotto della Compagnia teatrale “Il Baffo Odv” di Torremaggiore, che con la commedia partenopea del grande maestro Eduardo De Filippo, “Uomo e Galantuomo”, domenica 20 febbraio 2022 ha regalato emozioni al pubblico del Teatro del Fuoco, a Foggia.
Un’associazione culturale teatrale che da anni si cimenta nei vari teatri locali, composta da gente comune con un altro lavoro ma con la grande e amorevole passione del teatro.
Paolo Di Capua, il regista, ha saputo cogliere l’essenza dell’interpretazione, mostrando eccellenti capacità nel saper scegliere gli attori per i personaggi interpretati.
La serata è stata presentata dalla giornalista Elisabetta Ciavarella, che ha avuto anche come ospite il cantautore Maurizio Tancredi. Durante la serata sul palco Elisabetta Ciavarella si è prestata a un divertente sketch con…. Beh, guardate il video e divertitevi.
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Con questo spettacolo è stato il tanto atteso ritorno in presenza al teatro, segno di una normalità che stava svanendo, conferendo leggerezza e regalando tante risate. È stata una serata allegra, indimenticabile, dove l’arte degli equivoci riesce a far pensare, a far sorridere, a staccarsi dal quotidiano immergendosi in quel mondo romanzesco fatto di piacevoli avventure.
In “Uomo e Galantuomo” la povertà, gli intrighi, i tradimenti, sono l’ingrediente principale di una commedia che mai si dovrebbe disertare. E nel caso i lunghi applausi finali sono stati il giusto riconoscimento.
Lo spettacolo è stato sostenuto dal CSV Foggia, nell’ambito dell’Avviso Promozione del Volontariato ed è stato realizzato con il patrocinio ENAC e della Regione Puglia.
Preziosa è stata la collaborazione de “Il Teatro Pubblico Pugliese”, dell’Associazione “Sacco e Vanzetti” di Torremaggiore, rappresentata dal Vicepresidente, Avv. Antonella Montanaro, dell’Associazione “San Giuseppe” e dell’Associazione “Mirko Valerio Emanuele”, rappresentata dal Presidente Carmen Riccio.
“Uomo e Galantuomo” di Eduardo De Filippo, con la regia di Paolo Di Capua, e aiuto Pasqualina Celozzi, è stata realizzata grazie a:
Gli attori, in ordine alfabetico:
Concetta Angeloro; Loreta Cappucci; Maria De Vito; Giovanna De Vivo; Salvatore Di Ianni (capocomico); Matteo Di Capua; Elvira Di Gennaro; Giuseppe Farino; Cinzia Iarrapino; Miriam Insogna; Giuseppe Larocca; Michele Leccisotti; Andrea Maiorano; Vincenzo Mastrogiacomo; Luigia Mollica; Giuseppe Russo; Massimo Spaccavento; Arcangela Spinelli e Giuseppe Volgarino.
La Scenografia è stata curata da Miriam Insogna con l’aiutante scenografo Emilio Liemonte.
I costumi sono stati realizzati da Maria De Vito.
Le acconciature e il trucco sono state curate da Loreta Cappucci.
La grafica realizzata da Cinzia Iarrapino.
Service in aiuto a cura di Sergio Spaccavento e Ciro Saragnese.
La logistica è stata gestita da Salvatore Di Ianni e Concetta Angeloro.
Che sul Gargano c’erano i lupi, non molti, non è una notizia. La fitta vegetazione li ospita e li tiene al riparo dalle barbarie umane che li vedono ostili piuttosto che spaventati. Ma che un lupo stia sul ciglio della strada, zoppicante, impaurito, forse anche affamato ma timoroso della presenza dell’uomo, è una notizia poiché spinge l’animale verso confini che non dovrebbe valicare per la sua sicurezza.
È di questi giorni l’avvistamento di un lupo dapprima a Vico del Gargano e poi lungo la SS. 272, precisamente tra Monte Sant’Angelo e San Giovanni Rotondo, all’altezza del bivio per “la montagna”.
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Il video testimonia inequivocabilmente che il lupo è impaurito e zoppicante, e potrebbe essere lo stesso dei due avvistamenti.
L’appello a chi ne avvista uno, è di non infastidirlo e tantomeno offrirgli aiuto. Il lupo è un animale selvatico e sa come cavarsela. L’unico aiuto, per chi lo avvista, è informare immediatamente le autorità preposte, anche i Carabinieri della locale stazione, che sapranno come intervenire.
Il 19 febbraio 2022, nell’armeria del Palazzo Ducale di Torremaggiore si è svolto il vernissage della mostra “Opere Scelte” dell’artista Giuseppe Trentacoste.
Varie opere realizzate con una tecnica unica, con il fondamentale utilizzo di sacchi di juta.
Giuseppe Trentacoste, arriva da Pistoia, è il pronipote di Domenico Trentacoste, maestro d'arte di Giacomo Negri (1900 - 1973), autore del "Vittorioso", il monumento ai Caduti di Torremaggiore.
Un legame di sangue artistico che lo ha portato a esporre laddove proprio il suo avo ha lasciato una traccia indelebile.
Nell’armeria l’artista ha mostrato come realizza un’opera, spiegando minuziosamente la tecnica e i materiali utilizzati.
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Sono stati momenti intensi, dove si respirava arte, cultura, storia, territorio e usanze di terre lontane, legate con quel filo artistico di popoli che con materiali poveri realizzano ciò che usano nel quotidiano.
Arte povera? Anche se consideriamo dinamiche di realizzazione e materiali comuni. Ma può essere anche arte minimale, dove l’essenziale prende forma e diventa un’opera artistica. Del resto è ciò che l’arte ha sempre espresso attraverso l’estro, bravura e grandezza dell’artista, della sua genialità, della sua capacità di comunicare con ciò che ha.
È l’Arte ed è tale perché è frutto di unicità personale.
All’inaugurazione della mostra, curata da Giorgio Barassi e Roberto Sparaci, erano presenti le massime cariche istituzionali del comune di Torremaggiore, con un folto numero di persone, che hanno ammirato opere uniche mai osservate in Terra di Capitanata.
«Per me l'opera d'arte è il sacco, non l'opera che è un'identità» ha affermato il maestro Giuseppe Trantacoste, visibilmente emozionato dal successo testimoniato dai presenti.
La mostra sarà visitabile dal 19 al 26 febbraio 2022 ed patrocinata dal Comune di Torremaggiore, assessorato alla Cultura, Turismo e Promozione del territorio.