È stata una serata passata in compagnia di amici, che hanno messo a disposizione il loro talento e il loro tempo per una serata che voleva celebrare l’amore nelle sue molteplici forme e dove si sono alternati momenti vari di spettacolo.
Nella cornice de “Il Giardino degli Angeli”, a Torremaggiore, nei giorni scorsi è andato in scena “Lo spettacolo dell’amore”. Organizzato e curato dell’associazione Mirko Valerio Emanuele, l’evento è stato aperto dai ragazzi del gruppo degli Sbandieratori e Musici “Florentinum Città di Torremaggiore APS”, facendo volare le loro bandiere verso quel cielo cui spesso ci rivolgiamo quando il pensiero dei propri cari, che non sono più accanto a noi, ci pervade, lo stesso cielo dal quale speriamo essi possano vederci.
Durante la serata si sono alternati momenti di canti e balli, di poesia e riflessioni.
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Gli attori del gruppo teatrale” IL BAFFO ODV”, diretti dal Regista Paolo DI CAPUA, ha dato vita a letture e a un balletto stile varietà per raccontare l’amore come amicizia, come stima, come divertirsi insieme.
Poi è stato il momento della poesia “L’ammor nu ben ca’ nun more”, di Andrea Maiorano, che ha parlato in versi di un amore che parte da due ragazzi che si innamorano e insieme affrontano le gioie e i dolori. Momenti di pathos in una serata che voleva solo parlare di amore.
Nura Ciardiello ha regalato la sua arte, con la danza, volteggiando sul palcoscenico sulle note di una canzone senza tempo “Tu sì 'na cosa grande”, del grande indimenticabile e immenso Domenico Modugno, dedicandola alla sua mamma, un amore che ci appartiene a tutti.
La serata si è terminata con il gruppo dei maestri Giuseppe IUSO (flauto traverso), Sergio PETTA (sax soprano), Luigi MORMONE (Voce & Chitarra) ed Michele Iuso (percussioni), che hanno cantato e suonato poesie d’amore della canzone classica napoletana.
Tra il pubblico era presente la senatrice Gisella Naturale, sempre presente in queste occasioni, vicina alla popolazione.
Come anticipato su questa testata giornalistica, presso la sala del sindaco, al Palazzo di Città di Torremaggiore, il 17 febbraio 2022, alle ore 11:00, si è svolta la conferenza stampa per la presentazione della mostra “Opere scelte” dell’artista Giuseppe Trentacoste.
È stata una mostra sofferta, pensata tre anni fa ma posticipata per causa COVID-19, che finalmente e grazie alla volontà del Comune, nella persona del sindaco Emilio Di Pumpo e dell’ Assessorato alla Cultura, Turismo e Promozione del territorio, con il loro patrocinio, dal 19 al 26 febbraio 2022 sarà visitabile all’interno del Castello Ducale di Torremaggiore e precisamente nell’armeria.
La mostra sarà curata Giorgio Barassi e Roberto Sparaci.
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Giuseppe Trentacoste, che arriva da Pistoia, è il pronipote di Domenico Trentacoste, maestro d'arte di Giacomo Negri (1900 - 1973), autore del "Vittorioso", il monumento ai Caduti di Torremaggiore.
La caratteristica particolare delle opere di Giuseppe Trentacoste sono i sacchi di juta, lavorati e trasformati in opere d'arte, che ricordano il lavoro agricolo da sempre primaria fonte locale. Opere di arte povera comunicano il vissuto, di chi ha lavorato nei campi, che ricorda la pelle e i suoi solchi presenti sul volto.
«Per me l'opera d'arte è il sacco, non l'opera che è un'identità» ha affermato il maestro Trantacoste.
Un atto vile, quello consumato l’11 febbraio 2022 ai danni del monumento che ricorda i “67 Angeli di Viale Giotto”, tragicamente morti l’11 novembre 1999 sotto le macerie del crollo di un palazzo, ora ricostruito con il suo gemello.
Ignoti, e si spera che le Autorità competenti diano nomi e volti agli autori, hanno deturpato con scritte di vernice nera e rossa la base del grande cuore e aree della piazza.
Piangono i 67 Angeli e con loro un’intera comunità.
Il resto è SENZA PAROLE!
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Il soccorso dei due escursionisti è avvenuto in collaborazione con i tecnici del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Un elicottero HH-139B dell'83° Centro Combat Search&Rescue del 15° Stormo dell'Aeronautica Militare è intervenuto nella serata di ieri, giovedì 10 febbraio, per la ricerca e il soccorso di due escursionisti rimasti bloccati sul Monte Murano, in località Serra San Quirico (AN) sull’appennino marchigiano.
L'elicottero militare, uno degli assetti della Forza Armata sempre pronti al decollo sul territorio nazionale anche per questo genere di interventi, attivato dal Rescue Coordination Center del Comando Operazioni Aeree di Poggio Renatico (FE), si è immediatamente alzato in volo dall'aeroporto militare di Cervia, sede del 15° Stormo dell'Aeronautica Militare, e si è diretto nell'area di operazioni per iniziare le ricerche.
Una volta individuati gli escursionisti, l'equipaggio militare, avendo constatato l’impossibilità di effettuare un recupero con verricello per le critiche condizioni del vento, ha supportato i tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico delle Marche e quello del nucleo SAF (Speleo Alpino Fluviale) del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco a terra.
In particolare, grazie all’impiego di alcuni fari e l'utilizzo di particolari apparati di cui è dotato l’elicottero militare HH-139B è stato possibile supportare e dirigere i soccorritori verso i due escursionisti in difficoltà.
Il 15° Stormo con i suoi elicotteri HH-139 (nelle versioni A e B) ha la missione di recuperare gli equipaggi in difficoltà sia in tempo di pace (S.A.R. – Search & Rescue, ossia Ricerca e soccorso) che in tempo di crisi ed in operazioni fuori dai confini nazionali (C.S.A.R. - Combat S.A.R.). Lo Stormo concorre in caso di gravi calamità ad attività di pubblica utilità, quali la ricerca di dispersi in mare o in montagna, il trasporto sanitario d'urgenza di ammalati in pericolo di vita ed il soccorso di traumatizzati gravi. Da alcuni anni il 15° Stormo fornisce anche un prezioso supporto all'attività di antincendio boschivo.
La qualità dell'addestramento degli equipaggi, le caratteristiche tecnologiche degli elicotteri in dotazione nonché l'impiego di apparecchiature e tecniche speciali, quali l'utilizzo di visori notturni (Night Vision Goggle), fanno spesso del 15° Stormo l'unica componente elicotteristica in grado di gestire con successo le situazioni di emergenza più complesse.
Instancabile e costante è l'impegno degli uomini e delle donne del 15° Stormo nel salvare vite umane. Dalla sua costituzione ad oggi, gli equipaggi del 15° Stormo hanno salvato oltre 7300 persone in pericolo di vita.
Nella notte, nei comuni di Bari, Adelfia, Capurso, Casamassima, Cellamare, Mola di Bari, Sannicandro di Bari, Triggiano e Valenzano, circa 100 Carabinieri del Comando Provinciale di Bari hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica del luogo, nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza nel procedimento a carico di 19 soggetti indagati, a vario titolo, per “associazione per delinquere, rapina, sequestro di persona, furto, porto abusivo di arma da fuoco, ricettazione, resistenza a p.u., incendio doloso”.
Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip (fatta salva la valutazione nella fasi successive con il contributo della difesa), 9 degli indagati si sarebbero associati tra loro allo scopo di commettere, anche disgiuntamente ma ognuno consapevole dell’altrui condotta, un numero indeterminato di delitti contro il patrimonio, quali rapine ai TIR, furti aggravati su sportelli automatici di Istituti di Credito e di Uffici Postali, furti di auto, furti in abitazione, ricettazione ed altro, avvalendosi dell’uso delle armi. Gli altri indagati rispondono poi, a vario titolo, di singoli episodi di rapina, furto e ricettazione.
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I provvedimenti scaturiscono da un’indagine (avviata all’indomani di un tentato furto in danno di un ATM avvenuto a Valenzano, nel mese di settembre del 2020 con l’utilizzo di esplosivo, c.d. marmotta), condotta, mediante articolate e complesse attività tecniche e dinamiche, dalla Compagnia Carabinieri di Triggiano e coordinata dalla Procura della Repubblica di Bari.
In particolare, gli inquirenti sono riusciti a fare luce su 4 rapine, di cui 3 in danno di autotrasportatori con sequestro di persona, un tentativo di rapina in danno di due anziani, 4 furti aggravati, due assalti a sportelli automatici di istituto di credito/ufficio postale, svariati episodi di ricettazione di materiale compendio di rapine, un incendio doloso che ha coinvolto 5 autoveicoli e un episodio di resistenza a p.u..
Sono state ricostruite anche le modalità operative, sempre simili tra loro, nel caso sia delle rapine ai mezzi pesanti sia dei furti. Esemplificativo, per il primo caso, è un episodio del dicembre 2020, contestato a sette indagati, allorquando i rapinatori, in tre equipaggi su altrettante automobili con compiti specifici, uno d’intervento e due di appoggio, dopo aver bloccato entrambi i lati del tratto di carreggiata della S.P. Rutigliano-Adelfia, avevano rapinato un TIR in transito. Nella circostanza, gli autori minacciarono con una pistola il conducente del mezzo pesante, colpendolo anche con il manico dell’arma al volto, e lo costrinsero a sdraiarsi all’interno della cabina del veicolo, per poi rilasciarlo dopo un considerevole lasso di tempo in Mola di Bari, non prima di aver svuotato il camion del carico di prodotti alimentari. In altre occasioni, sono state utilizzate anche autovetture con lampeggianti di colore blu simili a quelli in dotazione alla Forze di Polizia e palette d’ordinanza per bloccare per strada le vittime.
Nel novembre del 2020, due degli indagati sono stati ritenuti responsabili di due tentati assalti, commessi lo stesso giorno, a due distinti ATM, uno di un bancomat di Fasano, sventato da personale di vigilanza e l’altro di un postamat di Adelfia, dove i Carabinieri misero in fuga gli autori. In entrambi gli episodi, furono scassinati gli sportelli, nel tentativo di inserirvi all’interno congegni esplosivi rudimentali, chiamate marmotte.
Altro grave episodio sventato dagli inquirenti riguarda il tentativo di rapina, contestato a 6 degli indagati, da commettere nella casa di una coppia anziani di Cellamare. Il progetto delittuoso non ebbe luogo grazie all’imprevisto transito di una pattuglia dei Carabinieri del locale Comando Stazione.
L’attività ha consentito, inoltre, di recuperare 113 climatizzatori, oggetto di rapina ai danni di un autotrasportatore, avvenuta in località Mola di Bari nell’ottobre 2020, svariati generi alimentari, compendio della sopra descritta rapina al TIR e 2 autocarri oggetto di furto, avvenuto a Noicattaro (BA) nel mese di gennaio 2021.
Con l’operazione odierna Magistratura e Carabinieri sono riusciti a smantellare un sodalizio criminale attivo in rapine e furti, operante su una grossa porzione della provincia di Bari, come testimoniano sia i luoghi dove sono stati commessi i reati sia i domicili dei consorziati.
11 sono gli indagati associati in carcere, mentre per gli altri sono stati disposti gli arresti domiciliari.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare odierna, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.
Il 3 febbraio nella cornice della sala del Museo Civico, nel Castello ducale di Torremaggiore, è stata presentata la Società Cooperativa Agricola "La Peranzana Alta Daunia".
Nata nell'ottobre del 2019 e grazie ai primi 20 soci che hanno creduto nell'idea che si stava concretizzando, dopo due anni la cooperativa conta 46 soci e si sta facendo conoscere sul territorio per la serietà e per la voglia di costruire un percorso che miri a chiudere la filiera, riuscendo a portare sul mercato non semplicemente olio, ma un prodotto che evochi una terra, il lavoro di chi ogni giorno coltiva questi ulivi.
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L'obiettivo è rivolto anche ai mercati internazionali dove si cerca di far conoscere il prodotto, un’eccellenza nostrana che negli anni ha acquisito un mercato territoriale molto apprezzato e ricercato.
Nella mission per la comunicazione del territorio, la presente ha incontrato i soci della cooperativa, ascoltando Orazio Pavento e Leonardo De Vita, nell’ordine presidente e segretario della Società Cooperativa Agricola "La Peranzana Alta Daunia".
Una ex guardia giurata, Pantaleo Varallo, 42enne, già noto alle Forze dell’ordine, è stato arrestato dopo aver sparato e ferito due poliziotti che lo avevano fermato per un contenzioso in atto. Circa una decina i colpi sparati, che hanno ferito non gravemente i due poliziotti e solo grazie alla blindatura del mezzo i proiettili non hanno sortito eventi più gravi.
Dalla ricostruzione svolta dalla Scientifica, l’ex guardia giurata si sarebbe avvicinato all’auto su cui erano in servizio i due agenti, che nel frattempo circolavano contromano per evitare la fuga dell’uomo. Improvvisamente ha iniziato a sparare, colpendo il parabrezza e il finestrino lato guida dell'auto di servizio. I due agenti subito sono intervenuti, scendendo dal mezzo per arrestare l’uomo, ma son stati raggiunti da alcuni proiettili. L’attentatore poi è fuggito tra le vie cittadine, per poi essere riacciuffato dai colleghi dei due poliziotti feriti a circa cento metri dall’agguato, precisamente ai Giardini Virgilio.
video credit NOCPress - visione solo pubblico adulto
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Dal Viminale
“Esprimo la mia solidarietà e vicinanza agli agenti della Polizia di Stato feriti oggi a Taranto durante un controllo”, ha dichiarato il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, manifestando la soddisfazione per l'immediata cattura dell'autore del ferimento. “Nell'augurare la pronta guarigione ai due operatori di polizia, ringrazio ancora una volta tutte le donne e gli uomini della Forze di polizia per la dedizione e la professionalità con cui svolgono la loro attività quotidianamente per garantire l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini, anche mettendo a rischio la loro incolumità personale”, ha aggiunto la titolare del Viminale.
«Servono giubbotti antiproiettili”» tuona il sindacato di Polizia
«Siamo stati informati su un evento increscioso e gravissimo, accaduto nella tarda mattinata di oggi –a subito replicato Stefano Paoloni, Segretario Generale del SAP, il Sindacato Autonomo di Polizia-. Due poliziotti, due colleghi, durante lo svolgimento delle loro mansioni, sono rimasti feriti in un conflitto a fuoco in viale Magna Grecia a Taranto. Sembrerebbe che gli agenti fossero sulle tracce di un uomo che aveva rubato un porche e sul quale era stata fatta una segnalazione. Durante la richiesta di riconoscimento del soggetto, quest'ultimo avrebbe impugnato una pistola, prendendo di sorpresa i colleghi e sparando alcuni colpi. Subito dopo aver premuto il grilletto, l'uomo sarebbe fuggito, dileguandosi. Ma la prontezza degli operatori ha permesso l'arresto dello stesso subito dopo l'accaduto. Entrambi gli agenti sono rimasti feriti. Uno è stato colpito alla mano e l'altro trasportato in ospedale è stato ferito al torace. Dalle notizie fino ad ora ricevute, sembrerebbe che sia fuori pericolo. Auguriamo ai colleghi una pronta guarigione e auspichiamo che chi ha operato per colpire gli agenti venga prontamente punito senza sconti. Questo episodio evidenzia ancora la necessità e l'urgenza di avere in dotazione, i nuovi giubbetti antiproiettile indossabili dagli agenti durante il servizio, come quelli attualmente in fase di sperimentazione. Pertanto –conclude Paoloni-, ci sembra chiaro, che sia necessario che vengano superate le lungaggini burocratiche e che al più presto possano essere utilizzati dai colleghi che operano di pattuglia nelle strade».
È un minore di 11 anni l’autore di due incendi, in due giorni consecutivi, di cassonetti dell’immondizia a Foggia, nel Piazzale San Giuseppe Artigiano, zona stadio.
I fatti sono accaduti il 6 e il 7 gennaio 2022, nel tardo pomeriggio. Ne diamo testimonianza video solo ora, dopo aver acquisito le immagini e rispettando la privacy richiesta.
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I residenti, stanchi e arrabbiati, immediatamente hanno chiamato i Vigili del Fuoco per far spegnere le fiamme e la Polizia, poi hanno redarguito i ragazzi presenti durante gli incendi che son stati oggetto di attenzione della Polizia. Dopo intensi colloqui tra i presenti, gli agenti sono riusciti a scovare l’artefice, che è stato segnalato e ricondotto dai genitori, cui uno era in regime carcerario.
Si fa sempre più alto il “grido” pacifico per ottenere più sicurezza, infrastrutture, mezzi, strumenti e risorse, per fronteggiare la criminalità organizzata, meglio conosciuta come mafia, a Foggia e provincia.
Ultimo, cronologicamente, ma non per numero, è quello del senatore del MoVimento 5 Stelle, Marco Pellegrini, che al Senato, ancora una volta, ha chiesto ai Ministri della Giustizia e dell’Interno, più Tribunali.
Un dato è certo: bene la sezione di Foggia, distaccata da Bari, dapprima della DIA ora della DDA. È giunta l’ora anche di riavere, perciò riaprire, tribunali che processino e che diano segnale di certa presenza dello Stato. La mafia a Foggia e provincia è un’emergenza nazionale. Non siamo solo noi a dirlo, bensì il Procuratore Nazionale Antimafia, dott. Federico Cafiero de Raho.
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«Abbiamo fatto richieste precise. Alcune, a mia prima firma –dichiara il senatore Marco Pellegrini-, le facciamo dal 2018! Se la politica tutta (e il potere giudiziario) ci avessero dato ascolto per tempo, non saremmo in questa situazione. La soppressione del tribunale di Lucera è stato un disastro. Una prima apertura dalla Ministra Cartabia è arrivata oggi, in replica al mio intervento in Senato: lo spostamento a Foggia del pool della DDA si può fare! Non ci accontentiamo. Vogliamo altri tribunali in provincia, sez. dist. Corte d'Appello e DDA "definitiva"».
Perchè“Tamagotchi”? Convenzionalmente è l'appellativo del bilancino per la preparazione delle dosi di stupefacenti.
I Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Rotondo, coadiuvati da militari del Comando Provinciale di Foggia, dall’11° Reggimento Carabinieri “Puglia”, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori “Puglia” e dal Nucleo Cinofili di Modugno, all’alba di oggi, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Foggia e tratto in arresto dieci persone residenti nei comuni di San Marco in Lamis, San Severo ed Apricena.
La vasta operazione che ha interessato i tre comuni è il frutto di una articolata attività di indagine svolta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Giovanni Rotondo, coadiuvati da quelli della Stazione di San Marco in Lamis, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Foggia.
Le indagini hanno avuto inizio nel mese di novembre del 2020 e si sono concluse nel mese di maggio del 2021.
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L’operazione ha preso vita da una costola dell’indagine “Terminal”, eseguita nel mese di aprile del 2020, allorquando veniva eseguita una ordinanza di custodia cautelare a carico di tredici persone, gravemente indiziate dei reati di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti. Approfondendo i contatti di uno dei soggetti arrestati nell’ambito dell’operazione “Terminal” venivano monitorati alcuni soggetti di San Marco in Lamis e si ricostruivano (in termini indiziari) diversi episodi di spaccio di sostanze stupefacenti, del tipo cocaina, hashish e marijuana.
Le attività investigative svolte - caratterizzate da controlli, pedinamenti e attività di intercettazione telefonica e ambientale, consentivano di acquisire elementi indiziari in ordine alla commissione dei reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in varie zone del comune di San Marco in Lamis, anche in prossimità delle abitazioni delle persone tratte in arresto oltre che nelle vicinanze di un bar dello stesso comune.
I soggetti coinvolti nelle indagini – secondo la ricostruzione investigativa sposata dal GIP di Foggia nel disporre i provvedimenti cautelari – si avvicendavano nella preparazione delle dosi, si scambiavano il bilancino, convenzionalmente appellato con il termine “Tamagotchi”, da cui il nome dell’operazione. I militari, nelle attività di indagine, riuscivano anche ad individuare i luoghi in cui avveniva il confezionamento in dosi delle sostanze stupefacenti pronte per essere immesse sul mercato per la vendita.
I numerosi episodi di spaccio inducevano gli investigatori ad approfondire ogni attività illecita fino ad arrivare ai fornitori, proprio alla luce dell’ingente quantitativo di sostanze spacciate ogni giorno. Tali approfondimenti consentivano di identificare i principali fornitori delle sostanze stupefacenti, che agivano nel Comune di San Severo. Nel corso delle indagini, uno di essi si trasferiva nel Comune di Apricena, ove poneva in essere ulteriori condotte di spaccio.
Dai tracciati GPS, posti su alcune delle auto oggetto di monitoraggio veniva rilevato lo svolgimento di un “summit” in un locale di San Severo, tra alcuni soggetti sottoposti alle indagini preliminari. L’incontro, secondo la ricostruzione investigativa, aveva la duplice finalità di rimodulare le attività di spaccio ed acquisto di sostanze stupefacenti, nonché di individuare sistemi e strategie volte ad eludere le attività di controllo da parte dei carabinieri.
Numerosi sono stati i sequestri di piccole quantità delle varie sostanze stupefacenti a carico dei vari assuntori, tutti segnalati alla Prefettura di Foggia; mentre la perquisizione eseguita dai Carabinieri della Stazione di San Marco in Lamis in un locale in uso agli indagati, consentiva di recuperare e sottoporre a sequestro quasi due chili di marijuana.
Va precisato che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che gli arrestati, seppur attinti da gravi indizi di colpevolezza in relazione ai reati per i quali è stata applicata la misura detentiva, non possono essere considerati colpevoli fino alla condanna definitiva.
L’odierna operazione di polizia giudiziaria segue, a qualche settimana di distanza e in parte sul medesimo territorio, quello di San Severo, l’operazione “Fortino”, così denominata poiché i luoghi in cui si svolgeva l’attività di spaccio venivano individuati in un complesso abitativo di difficile permeabilità ed accesso per la presenza di cancelli, videocamere, videocitofoni e vedette.
L’indagine “Fortino”, eseguita dai Carabinieri della Compagnia di San Severo con l’esecuzione di 13 ordinanze di custodia cautelare, assieme all’odierna operazione “Tamagotchi” rappresentano un ulteriore risultato della Procura della Repubblica di Foggia e dell’Arma dei Carabinieri nel contrasto alla delittuosità nell’area dell’Alto Tavoliere.