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La Polizia di Stato, all’esito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bari, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip presso il Tribunale di Foggia, nei confronti di 3 giovani, poco più che maggiorenni, e un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale per i Minorenni di Bari, nei confronti di altri 2 minorenni, sottoposti alle indagini preliminari in relazione ai reati di tentato omicidio e rapina aggravata.

In particolare, il personale della Squadra Mobile della Questura di Foggia avviava l’attività d’indagine a seguito della violenta aggressione avvenuta alle ore 02.00 circa del 24 giugno 2023 in questa Piazza Mercato, luogo della movida foggiana, ove già in passato si sono verificati episodi criminosi perpetrati da giovani.

{youtube}KAGCWjfYcQc{/youtube}

Dalla ricostruzione dei fatti, emergeva che quella notte la vittima era intenta a consumare una bevanda davanti ad un locale, quando sarebbe stata accerchiata dai cinque soggetti che, verosimilmente per futili motivi, dapprima lo avrebbero percosso violentemente e poi, quando la vittima era ormai esanime a terra, l’avrebbero colpita violentemente con plurimi calci al capo. Un particolare che esprime la crudeltà del violento gesto e che, ad aggressione terminata, mentre la vittima era già svenuta a terra, uno degli aggressori si sarebbe  avvicinato alla persona offesa e gli avrebbe spento una sigaretta sul costato.

Nel corso dell’aggressione, alla vittima sarebbe stata asportata anche una collana che indossava al collo.

Uno degli aggressori, inoltre, avrebbe anche ripreso la vittima mentre era a terra priva di conoscenze, verosimilmente per postare il video sui social.

Si precisa che alcune immagini dell’aggressione sono già state pubblicate on line da alcune testate giornalistiche.

La vittima, trasportata in codice rosso presso il locale Pronto Soccorso, veniva sottoposta a un delicato intervento chirurgico.

Al  termine della redazione degli atti di rito, i soggetti maggiorenni sono stati associati presso la Casa Circondariale di Foggia, mentre i minorenni sono stati affidati all’IPM di Bari.

Il procedimento pende nella fase delle indagini preliminari;

E’ doveroso rappresentare che gli arrestati, per questa vicenda, non possono essere considerati colpevoli sino a passaggio in giudicato della sentenza di condanna e che la loro posizione giuridica sarà oggetto di vaglio dell’Autorità Giudiziaria nel contradditorio tra le parti.

Basta con le distrazioni. Basta con l’uso del cellulare. Basta con l’uso di alcol e droghe. Mettersi alla guida dell’auto è un atto di responsabilità e di rispetto delle regole. Il viaggio su strada non può rappresentare un rischio per la propria vita e quella degli altri.

Nel nuovo spot sulla sicurezza stradale, presentato oggi, Anas (Società del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane) rilancia questi messaggi che dal 2015 sta divulgando nella sua campagna con uno slogan diretto e chiaro: “Quando guidi, Guida e Basta”

Il video è stato realizzato da Anas in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Polizia di Stato, in versione televisiva e radiofonica.

{youtube}2OfMzA_2Pks{/youtube}

 “L'impegno di Anas per garantire sicurezza sulle nostre strade è costante e quotidiano – ha dichiarato l’AD Aldo Isi – attraverso la manutenzione, il controllo e il monitoraggio delle infrastrutture. Ma si deve affiancare il comportamento corretto alla guida. Rispettare il codice della strada e guidare senza distrazioni non può essere un optional, ma un dovere di tutti. Solo così possiamo raggiungere l'obiettivo, in linea con le strategie della Capogruppo FS, di riduzione degli incidenti del 50% entro il 2030 e zero vittime entro il 2050. Ricordiamo che oltre il 93% degli incidenti stradali deriva dal comportamento del guidatore: distrazione, velocità eccessiva, guida in stato di alterazione. E’ responsabilità e priorità di tutti noi – sottolinea l’ad di Anas - sensibilizzare soprattutto le nuove generazioni e diffondere in ogni settore sociale una nuova cultura della sicurezza stradale. La campagna “Guida e Basta” nata nel 2015 – ha proseguito Isi - è dedicata proprio ai rischi che derivano dalle cattive abitudini alla guida. Siamo impegnati anche in numerosi progetti educativi realizzati con il supporto di testimonial del mondo dello spettacolo e dello sport, finalizzati alla prevenzione e al contrasto dell’incidentalità”

“Purtroppo, quest’anno stiamo registrando, nell’incidentalità stradale, un trend lineare con dati che devono far riflettere seriamente sulle strategie da adottare per aggredire l’obiettivo europeo del 2030 del dimezzamento del numero di vittime sulle nostre strade.” Dichiara Filiberto Mastrapasqua, direttore del Servizio Polizia Stradale – “Fra le altre, la prevenzione realizzata attraverso la comunicazione è senza dubbio la chiave di volta per affrontare efficacemente il fenomeno dell’incidentalità che vede, quale prima causa, la distrazione seguita dalla velocità. Telefonare, chattare o riprendersi mentre si guida, sono comportamenti azzardati e pericolosi che devono essere evitati. Guidare con prudenza deve entrare a far parte del bagaglio culturale di ciascuno di noi.”

Il nuovo spot di Anas, diventato un appuntamento annuale, è stato realizzato nelle due versioni da 30 e 15 secondi e sarà trasmesso, a partire da domenica 16 luglio, sui principali circuiti radio-televisivi nazionali.

Lo spot sarà presente anche sui profili social di Anas: Facebook, Twitter, Instagram e sul canale Youtube e tutte le informazioni sulla campagna “GUIDAeBASTA” sono disponibili alla pagina guidaebasta.it 

L’impianto della narrazione dello spot è incentrato su due gruppi di giovani, il target principale a cui destinato il messaggio, che stanno andando in discoteca su due diverse vetture. Con un montaggio alternato e l’uso di inquadrature verticali, che richiamano il linguaggio dei social network, si notano i comportamenti contrapposti: la condotta scorretta degli uni (uso del cellulare, realizzazione di video e foto, cintura di sicurezza non indossata) contro quella corretta degli altri.

 Solo questi ultimi giungeranno a destinazione. Il messaggio è chiaro: la distrazione, l’uso smodato del telefono e dei social durante la guida sono comportamenti pericolosi per sé e per gli altri.

Molto spesso risultano fatali. Oltre alla distrazione, anche l’eccessiva sicurezza nel comportamento alla guida è un dato significativo che contribuisce all’aumento degli incidenti stradali…

Si è svolta il 7 luglio 2023, a Torremaggiore, presso la villa comunale, la 5 tappa della Milano-Taranto, la rievocazione storica per moto d'epoca, organizzata dall'associazione Torremaggiore in Vespa, con il patrocinio del Comune di Torremaggiore e con la partecipazione di alcune associazioni del territorio che si sono occupate della sosta-ristoro insieme ad aziende agricole locali.

Presente alla manifestazione Natalina Sabatini, figlia di Franco Sabatini, a cui si deve la moderna Milano-Taranto nata nel 1987.

Se prima era una gara di velocità, oggi la Milano-Taranto per le nuove regole di sicurezza stradale è diventata una corsa a tappe riservata a moto d'epoca condotte da amatori, perdendo quel fascino competitivo.

{youtube}oR2KnZdYBuo{/youtube}

Ma l’attrazione è stata compensata dai vari eventi che le fanno da corollario, enogastronomia locale, visita alle bellezze storiche e naturali del luogo, ammirazione dei borghi cui è ospitata, rievocazioni folkloristiche colme di cultura e storia.

La manifestazione torremaggiorese ha visto la partecipazione di circa 200 motociclette d'epoca provenienti da tutta Italia e parti dell’estero, come l’Olanda, la Francia, la Svizzera, dal Regno Unito, dalla Germania, dall’Ungheria e perfino dalla California, che hanno preso il via dalla villa comunale.

È stata l’occasione per scambiare opinioni sull’evento con i vari partecipanti, che hanno avuto la possibilità di visitare il Castello Ducale e il Museo Civico, la Chiesa di Sant'Anna e la Cappella dove si trova il Cristo Bruciato.

L'evento, molto partecipato dalla cittadinanza, ha avuto il prezioso contributo volontario del Gruppo "Arcieri Storici Turris Maior", dell'associazione "Avis di Torremaggiore", dell'associazione "Borgo Antico", del Centro Attività Culturali "Don Tommaso Leccisotti", della Arciconfraternita del Rosario, dell'Associazione Tutela Ambientale, e di alcune aziende agricole locali che hanno messo a disposizione le loro prelibatezze.

Una pedalata lunga migliaia di chilometri per sensibilizzare sulla donazione degli organi.

È la mission, volontaria, che sta compiendo Michail Speciale, volontario AIDO, l’Associazione Italiana per la Donazione di Organi Tessuti e Cellule, che il 05 luglio scorso, assieme ai volontari di Foggia, ha percorso le vie cittadine, in occasione del 50esimo anniversario dalla fondazione associativa.

Un viaggio nato anche da una esperienza personale per un grave lutto, ha perso il padre, rimasto in vana attesa per oltre dieci anni di un trapianto di rene mai arrivato.

Dal primo luglio Michail è in sella alla sua bici, partendo da Bergamo per arrivare a Partinico, nella lontana Sicilia e città di famiglia.

Organizzata dall’AIDO Foggia, promosso in collaborazione con Cicloamici Foggia Fiab e FUNNY BIKE – Foggia, mercoledì 05 luglio 2023 a Foggia si è svolta la ciclopasseggiata, una “macchia rossa” in giro per la città con arrivo nella sede AIDO Provinciale Foggia, in via Nazzario Sauro.

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Qui, dopo un breve ristoro rinfrescante assieme ai soci e volontari, Michail Speciale ha raccontato la sua esperienza, tra commoventi testimonianze, esortando i presenti al continuo impegno sociale.

La cultura del dono e la condivisione hanno vinto anche oggi, sconfiggendo la morte e fornendo esempio per le comunità.

È trascorso più di un anno (era il 07 maggio 2022) da quando il prof. Giuliano Volpe ha intrapreso la pacifica battaglia, tra l'altro sostentuta mediaticamente anche da questa testata giornalistica indipendente,  per liberalizzare le immagini per uso non commerciale del nostro patrimonio dei Beni Culturali. Una legge proposta dall’attuale Ministro Sangiuliano. Nel frattempo il “grido di dolore” si fa sempre più forte, a margine anche della non discussione delle due richieste fatte da un folto gruppo di docenti universitari nell’ambito artistico-storico-culturale.

«Un consiglio impossibilitato ad affrontare le questioni importanti come il pagamento delle immagini dei beni culturali: così il ministro Sangiuliano ha ridotto il principale organò consultivo del ministero» ha esordito il prof. Volpe che congiuntamente ad altri suoi colleghi ha inviato una “lettera Aperta” al Presidente del Consiglio Superiore per i beni culturali e paesaggistici.

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LETTERA APERTA

al Presidente del Consiglio Superiore per i beni culturali e paesaggistici prof. Gerardo Villanacci

e.p.c.    All’On. Ministro della Cultura dott. Gennaro Sangiuliano

Al Capo di Gabinetto Cons. Francesco Gilioli

Al Segretario Generale Dott. Mario Turetta

Alla Vice Presidente del Consiglio Superiore per i beni culturali e paesaggistici Arch. Carla Di Francesco

Ai Componenti il Consiglio Superiore per i beni culturali e paesaggistici

«Egregio Presidente,

dobbiamo prendere atto con dispiacere che anche nella convocazione del giorno 6 luglio non sono previsti all’ordine del giorno i due argomenti che avevamo da tempo chiesto di discutere, ovvero il DM 161 dell’11.04.2023 e il prestito dell’originale della Costituzione conservato all’Archivio Centrale dello Stato, concesso nonostante il parere negativo del Comitato Tecnico Scientifico per gli Archivi. Si tratta di questioni di carattere generale e di rilievo particolare afferenti la materia dei beni Culturali, sulle quali il Consiglio Superiore può elaborare proposte e osservazioni. Purtroppo constatiamo che, nonostante la richiesta avanzata da tutti i presidenti dei CTS, dai rappresentanti designati dalla Conferenza Unificata e dai Rappresentanti del personale, non si è ritenuto di inserirli all’ordine del giorno.

Eppure, come Lei ben sa, il decreto che ha emanato le Linee guida per la determinazione degli importi minimi dei canoni e dei corrispettivi per la concessione d’uso dei beni in consegna agli istituti e luoghi della cultura statali ha provocato un dibattito articolato e diffuso che ha visto gli interventi, in gran parte critici e preoccupati, di moltissime associazioni e personalità del mondo della cultura, oltre ad essere stato oggetto di interrogazione nella commissione cultura della Camera dei Deputati il 7 giugno ’23.

Il DM 161 tocca infatti temi centrali connessi allo studio e alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale e alla più ampia circolazione delle conoscenze, come abbiamo avuto modo di osservare nel documento a Lei inviato il 23 maggio 2023, con cui chiedevamo di poter discutere questo tema collegialmente per poter trasmettere al Ministro alcune nostre riflessioni e proposte – alcune delle quali già avanzate nel documento sopra citato - in attuazione positiva dei compiti del Consiglio.

Con la presente confermiamo la preoccupazione che l’introduzione di tariffe nel campo del riuso e della riproduzione delle immagini, lungi dal portare i risultati attesi, produca invece strettoie in un ambito – quello della nostra eredità culturale e dell’editoria di qualità - che non soffre certo di eccesso di investimenti, ma, al contrario, di una debolezza strutturale che solo la creatività, la ricchezza della produzione culturale e un allargamento dell’accesso alle fonti della conoscenza potrebbero ridurre.

Avevamo sottolineato che nelle Riproduzioni a scopo di lucro sono state incluse anche l’“Editoria e riviste scientifiche di settore in canali commerciali online/cartacea”, penalizzando così fortemente la pubblicazione dei risultati della ricerca scientifica nei diversi campi in cui si articola il patrimonio culturale, in un momento in cui l’open access viene fortemente incentivato in tutte le comunità scientifiche.

Avevamo evidenziato le presumibili difficoltà di attuazione delle linee guida nella gestione ordinaria delle istituzioni culturali statali, dove la complessità e il costo di procedure efficaci supera di solito i limitati introiti, come esperienze precedenti hanno dimostrato (vedi l’introduzione di tariffe per le fotocopie dei libri nelle biblioteche). Ugualmente di difficile attuazione sembra anche il controllo e la verifica dei risultati, che rischia di rallentare significati vamente ogni processo, se non bloccarlo del tutto.

Analoga preoccupazione avevamo espresso sull’ Uso degli spazi, per i quali il tariffario contenuto nelle linee guida indica prezzi identici per tutta Italia tenendo conto unicamente di due fattori: 1) la classe dimensionale e 2) la classe di pregio e trascurando completamente le ben più articolate differenze fra le varie realtà locali dal nord al sud per la concessione di spazi

Nel documento avevamo proposto una modifica del DM suggerendo una interpretazione sostanziale del concetto di “scopo di lucro”, variamente interpretato nell’ordinamento giuridico italiano. Ferma restando l’opportunità di stabilire un tariffario, va restituita la discrezionalità ai dirigenti nel considerare “scopo di lucro” solo quelle iniziative rivolte a conseguire un significativo profitto o effettuate da organizzazioni con rilevanti disponibilità finanziarie. Verrebbero escluse così le riviste specialisti che, le piccole case editrici, i progetti di ricerca, i documentariartistici etc.

Altro argomento che purtroppo non sarà possibile discutere a breve riguarda il prestito dell’originale della Costituzione alla Presidenza del Senato, nonostante il parere negativo del Comitato Tecnico Scientifico per gli Archivi, alle cui argomentazioni peraltro non è stato dato alcun riscontro, malgrado una esplicita richiesta in tal senso, avanzata dal Comitato in data 5 maggio 2023. Il CTS richiamava infatti la natura del tutto speciale dell’originale conservato in ACS, di cui mai è stata prima autorizzata l’esposizione per essere l’unico originale in serito nella raccolta ufficiale delle Leggi e dei Decreti, e  quindi  una  testimonianza  giuridica  e  storica  non  destinata  alla  fruizione estemporanea, contrariamente ai due esemplari conservati presso l’Archivio storico della Camera e presso l'Archivio storico della Presidenza della Repubblica, a cui si poteva ricorrere, come già accaduto in passato. A ciò si aggiungeva la mancanza di adeguati parametri conservativi in merito agli standard espositivi.

La questione ci sembra grave sia nel merito che nel metodo: il parere e le motivazioni addotte dal massimo organo consultivo in materia, Il Comitato Tecnico Scientifico Archivi, non vengono tenute in alcuna considerazione e il dispositivo con il quale il MiC autorizza il prestito si limita a dare “atto dell’avvenuto esame della richiesta di autorizzazione al prestito da parte del Comitato tecnico scientifico per gli archivi” sottacendo il parere negativo del CTS e senza motivare il provvedimento,  in violazione dell’art.3 della legge 241/90 e della consolidata giurisprudenza in merito che ritiene che la motivazione possa non essere espressa solo quando l’iter logico che ha portato al provvedimento finale sia agevolmente desumibile dall’istruttoria amministrativa. Mette appena conto rilevare che, nel caso in questione la decisione non solo non è desumibile ma è difforme dalle risultanze dell’istruttoria.

Inoltre è stato successivamente richiesta, in data 9.6.2023 una proroga del prestito, autorizzata senza consultare in proposito il Comitato tecnico scientifico e senza tener conto della tabella dei valori igrometrici riscontrati negli ambienti dove è stata esposta la Costituzione, non corrispondenti a quelli previsti nel contratto sottoscritto con l’ACS, ma sistematicamente superiori. Nei fatti si mettono così in discussione le prerogative degli organismi di consulenza del Ministero della Cultura negando l’efficacia di pareri così autorevolmente espressi e si mettono a rischio beni culturali di altissimo valore civile e simbolico.

Animati da spirito costruttivo e dalla comune responsabilità di essere componenti del massimo organo di consulenza del Ministero, esprimiamo la nostra preoccupazione per un differimento dei tempi della discussione collegiale di questi argomenti, che rischia di rendere ininfluente il nostro apporto in materie così importanti e, più in generale, il nostro ruolo istituzionale».

Roma, 3 luglio ’23

  • Rappresentanti del personale dott.ssa Valentina Di Stefano sig. Matteo Scagliarini
  • dott. Federico Trastulli
  • dott.ssa Caterina Bon di Valsassina e Madrisio - Presidente del CTS per le belle arti prof.ssa Daniela Esposito - Presidente del CTS per il paesaggio
  • prof. Claudio Varagnoli - Presidente del CTS per l'arte e l'architettura contemporanee
  • dott.ssa Giovanna Alberta Campitelli - Presidente del CTS per i musei e l'economia della cultura dott.ssa Diana Marta Toccafondi - Presidente del CTS per gli archivi
  • dott.ssa Madel Crasta - Presidente del CTS per le biblioteche e gli istituti culturali
  • Personalità del mondo della cultura designate dalla Conferenza Unificata prof. Luigi Canetti
  • prof. arch. Nicola Martinelli

Di seguito, e cliccando sul titolo, l’intervista di Archeo Reporter al prof. Giuliano Volpe.

Mentre c’è chi lotta per un ambiente senza i “colpi di coda” dell’uomo, lasciando intatta la natura, c’è chi la sfrutta per coprire scorie radioattive. Un controsenso che da decenni si porta avanti in Basilicata, terra già di per sé sfruttata da estrazioni petrolifere e inquinamenti vari, termodistruttori allo sbando e politiche ambientali che lasciano il tempo che trovano. Nella prima parte c’è il sintetico, ma altamente significativo, intervento di Maurizio Bolognetti, sempre in prima linea a difesa del territorio, che denuncia l’ennesima bruttura dell’uomo in un territorio che merita di esser lasciato intatto. Una pala eolica può cambiare scenari.

Bolognetti: «Qui il mio servizio su eolico a Latronico. Verrebbe da chiedere al sindaco di Episcopia perché una bella pala non l'ha installata a ridosso della sua abitazione?»

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Nella seconda parte, come anticipato, si parla di scorie nucleari radioattive che, purtroppo ma erano anni che se ne discuteva contro voleri ambientali e di cittadinanze attive non solo locali, hanno trovato location a Rotondella, nel materano.

Qui il comunicato della Sogin: «Lo scorso 20 giugno Sogin ha aggiudicato la gara per realizzare l’edificio di processo dell’Impianto di Cementazione Prodotto Finito (ICPF) nel sito Itrec di Rotondella (Matera). Si tratta di uno dei principali progetti strategici per l’avanzamento complessivo delle attività di decommissioning nucleare in Italia.

L’appalto è stato aggiudicato al Raggruppamento temporaneo di imprese formato dal Consorzio stabile Ansaldo New Clear (mandataria) e Monsud SpA (mandante) per un valore di 43 milioni di euro comprensivo, tra l'altro, dell'importo di 1,5 milioni di euro legato al premio di accelerazione. Sogin, infatti, superando l'impostazione delle infruttuose procedure del passato, in questa occasione ha valutato le proposte anche in riferimento agli elementi ritenuti adeguati agli obiettivi acceleratori della realizzazione dell'opera.

Dall’avvio dell’iter di selezione del nuovo contraente, la Società ha impiegato circa tre mesi per ultimare il raffronto concorrenziale tra gli operatori economici che hanno presentato la propria offerta in seguito all’ampia consultazione del mercato nazionale ed estero che Sogin aveva lanciato il 30 dicembre 2022.

Nel complesso, l’iter si è concluso in meno di sei mesi, grazie ai poteri di deroga al Codice degli Appalti attribuiti all’Organo commissariale di Sogin dal Decreto-legge n. 73 del 21 giugno 2022. In particolare, la gara è stata bandita ai sensi dell’art. 50 della Direttiva 2014/25/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26 febbraio 2014. All'avviso pubblico di induzione della gara hanno risposto sette operatori economici.

Il progetto ICPF prevede la realizzazione di due strutture. L’edificio di processo, dove saranno svolte in maniera remotizzata le attività di cementazione dei circa 3 metri cubi di soluzione liquida radioattiva denominata “Prodotto Finito”, e l’annesso deposito temporaneo DMC3/DTC3, già realizzato e dove oggi si stanno installando gli impianti. All’interno di quest’ultimo verranno sistemati in sicurezza i manufatti contenenti i rifiuti cementati e una sua area dedicata ospiterà i due speciali contenitori, denominati cask, con i 64 elementi di combustibile attualmente stoccati nella piscina dell’impianto, in attesa del loro conferimento nel Deposito Nazionale.

Attualmente i rifiuti radioattivi liquidi presenti nel sito sono stoccati in sicurezza in un serbatoio d’acciaio contenuto, a sua volta, in una struttura in cemento armato di elevato spessore, e sono monitorati regolarmente. Tali controlli hanno confermato sempre il buono stato di conservazione delle strutture di stoccaggio, che non hanno mai evidenziato criticità per la sicurezza dei cittadini e dell’ambiente.

L’entrata in esercizio dell’Impianto alzerà i livelli di sicurezza e consentirà un incremento significativo delle attività di dismissione del sito lucano. Nel 2023, le operazioni di smantellamento cresceranno nell’insieme di oltre il 4% con un avanzamento complessivo del 35%».

Il Comune di San Severo, attraverso l’Assessorato alle Politiche Sociali e alla Persona, la cui delega è seguita dall’Assessore Simona Venditti, il Dirigente della II Area Servizi Sociali e alla Persona Antonella Tortorella e l’Ufficio di Piano Sociale di Zona, informa che sono stati approvati e sono operativi dal 15 giugno 2023 due nuovi avvisi pubblici per l'accesso alla misura “Sostegno familiare” e alla misura “Patto di Cura 2023-24”, entrambe destinate a persone in condizioni di gravissima disabilità non autosufficienza, come definita e censita dall’art. 3 del D.M. 26/09/2016 (ART 3 DM 26 29 2016).

SOSTEGNO FAMILIARE

La misura "SOSTEGNO FAMILIARE" prevede l'erogazione di un contributo mensile di € 700,00 per un massimo di 20 mesi, in favore di disabili assistiti da un caregiver familiare, così come individuato dall’art. 1 comma 255 della L. 30 dicembre 2017 n. 205, proprio per valorizzare il suo ruolo di cura. Per il finanziamento della misura sono stati stanziati in totale € 95.760.000, di cui 76.083.520,04 a valersi sul FNA - Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza ed € 19.257.159,96 sul FRA - Fondo Regionale per la non autosufficienza.

E’ possibile consultare l’Avviso Pubblico: LINK AVVISO "SOSTEGNO FAMILIARE": https://www.regione.puglia.it/web/welfare-diritti-e-cittadinanza/-/avviso-pubblico-per-l-accesso-alla-misura-sostegno-familiare-destinata-a-persone-in-condizioni-di-gravissima-disabilit%C3%A0-non-autosufficienza?redirect=%2Fweb%2Fwelfare-diritti-e-cittadinanza

PATTO DI CURA

La misura "PATTO DI CURA 2023-24" prevede l’erogazione di una sovvenzione mensile di € 1.200,00, per un massimo 20 mesi, in favore dei disabili che abbiano sottoscritto un regolare contratto di lavoro con un assistente familiare formato o non formato, o un educatore/istitutore convivente o non convivente. La misura è finanziata sul nuovo PR FESR-FSE+ 2021 2027, azione 8.12 per un importo totale di € 40.000.000.

E’ possibile consultare l’Avviso Pubblico: https://www.regione.puglia.it/web/welfare-diritti-e-cittadinanza/-/avviso-pubblico-per-l-accesso-alla-misura-patto-di-cura-destinata-a-persone-in-condizioni-di-gravissima-disabilit%C3%A0-non-autosufficienza-assistite-da-persona-con-regolare-contratto-di-lavoro?redirect=%2Fweb%2Fwelfare-diritti-e-cittadinanza

MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DELL’ISTANZA

La compilazione e l’invio della domanda sono effettuati esclusivamente on-line, accedendo all’indirizzo web PIATTAFORMA BANDI PUGLIA SOCIALE

È possibile presentare fino alle ore 12:00 del 11 luglio 2023. Le famiglie dovranno provvedere alla generazione dei CODICI FAMIGLIA, direttamente o per delega. La generazione dei nuovi Codici famiglia, che può essere effettuata sin da subito, è indispensabile per la presentazione delle domande di accesso alla misura “Sostegno familiare” e “Patto di cura”.

Tre video tutorial facilitano la compilazione della domanda on line.

Video Come creare il codice famiglia

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Video Patto di cura 

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Video Sostegno familiare

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IMPORTANTE: Le misure sono alternative e non cumulabili. Conseguentemente nel caso in cui venga presentata domanda per una sarà inibita dalla piattaforma la possibilità di richiedere l’altra. Ogni ulteriore informazione potrà essere richiesta presso l’Ufficio di Piano dell’Ambito Territoriale “Alto Tavoliere” alla Dott.ssa Anna Bonabitacola. Contatto telefonico 0882/339302 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo." target="_blank">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.severo.fg.itQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo." target="_blank">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.severo

La denuncia parte non solo dai residenti, bensì da tutti i cittadini di Foggia che amano la città.

Passeggiare su una parte di corso Giannone è diventato impossibile, particolarmente in prossimità dell’inizio di Piazza Cavour. Si proprio la piazza simbolo di Foggia, con la sua Fontana del Sele, il pronao della villa comunale, il palazzo dell’Acquedotto Pugliese e degli Uffici Statali, dove si affaccia l’Università, oltretutto.

Le immagini non hanno bisogno di commenti.

Siamo su Corso Giannone, una delle arterie cittadine più passeggiate e il degrado fa da cornice. Uno scempio che dura da anni, da quando il Comune ha deciso di interdire il passaggio pedonale per una parte dello stabile diventato pericolante.

 {youtube}tVvz_Y4Dsqc {/youtube}

Tutto giusto sennonché i tempi si son protratti fino a rendere il marciapiede una giungla cittadina a cielo aperto. È palese che il Comune non è mai intervenuto per la pulizia, il decoro urbano, e soprattutto per la sicurezza sanitaria giacché quel tratto pedonale è meta di ratti, insetti e scarafaggi.

E dire che siamo circa dieci metri dal comando provinciale della Guardia di Finanza, che potrebbe sollecitare l’Ente a ripristinare l’area. E forse lo ha già fatto.

Ma a nessuno dei commissari straordinari seduti in quel palazzo, che ricordiamo è commissariato per infiltrazioni mafiose, interessa il decoro e la sicurezza urbana.

Ad Maiora!

♨️ #freethinker  #Foggia

Dopo che l'ISTAT ha ufficializzato che la Puglia è la regione dove è cresciuta di più l’occupazione in Italia, dove in 4 anni  si è avuto un aumento di 100.000 occupati in più e un aumento netto dell’8,6%, registrandola come prima regione italiana in termini assoluti e percentuali, l' ARPAL, l'’Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro, lancia la nuova campagna di comunicazione multipiattaforma con un video che prova a spazzare via pregiudizi e diffidenza sulle attività dei CPI.

Far conoscere le attività svolte da ARPAL Puglia e dai Centri per l’Impiego (Cpi) diffusi su tutto il territorio regionale, e i relativi risultati raggiunti a livello di occupazione anche attraverso i progetti, le iniziative e i servizi quotidianamente offerti all’utenza. Questo l’obiettivo del nuovo spot lanciato da ARPAL Puglia. Il video fa parte della nuova campagna di comunicazione dell’Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro, presentata durante l’evento “Tuning Conference”.

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La campagna multipiattaforma si sviluppa su vari media. Dalla tv alla radio, passando per la stampa (cartacea e online) e i principali social network (Instagram, Facebook, LinkedIn, Tiktok) senza dimenticare le tradizionali affissioni (banner).

In questo contesto si inserisce lo spot, in onda su tv, radio e tramite social, che vede il protagonista trasformarsi da hater a testimonial di ARPAL Puglia. L'iniziale diffidenza si trasforma una volta entrati a contatto con gli operatori che curano i diversi servizi, e le molteplici attività svolte dai Centri per l’Impiego pugliesi. L’atteggiamento critico del personaggio principale diventa prima titubante e poi muta completamente fino a convincersi dell’efficienza dei Cpi per diventare un vero e proprio testimonial dell’Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro.

«I nostri nuovi spot - spiega Francesca Serpino, Dirigente UO Coordinamento di Staff ARPAL Puglia - si inseriscono in un piano di attività che porteremo avanti per il 2023 e il 2024, per trasferire alla cittadinanza il rinnovato ruolo dei centri per l’impiego, illustrare i servizi erogati e promuoverli attraverso eventi, comunicazione e promozione in rete».

Sono molte le segnalazioni che giungono in redazione, e non solo da noi, riguardanti lo stato pietoso e soprattutto pericoloso delle strade di Foggia.

Un luogo comune, purtroppo, diffuso in tutto il fu Belpaese, specchio della mal gestione amministrativa dei comuni.

Da tempo, e tanto, che giornali e tv denunciano lo status quo della pericolosa viabilità per autovetture, motocicli, pedoni, biker, diversamente abili su carrozzella. Finora nulla è stato fatto, senonché laddove o è passato l’ultimo Giro d’Italia di ciclismo o dove è stato rispolverato qualche intervento già appaltato e in procinto di scadenza.

Ma gran parte della superficie stradale foggiana, marciapiedi compresi, è un cratere a cielo aperto. Ad onor di cronaca qualche intervento è stato svolto, lo è ancora in essere, con il progetto “Strada X Strada”, ma son soldi pubblici che andavano spesi prima della scadenza, con interventi in aree che non erano disastrate come le numerosissime segnalazioni.

Oggi è il 17 giugno 2023 e in Via di Motta della Regina, in pieno villaggio Artigiani, nei pressi del centro commerciale Eurospin, da molto tempo la strada è un pericolo pubblico. Le auto che circolano debbono forzatamente viaggiare a 5 km/h per non rompere semiassi, cerchioni, e soprattutto l’osso del collo di che è dentro o sopra il mezzo, che sia a quattro o due ruote. Buche pericolosissime e profonde del manto stradale che insistono e si moltiplicano, senza che l’Amministrazione comunale, anche se commissariata, ponga rimedio. Neanche una “pezza” per ovviare al problema e adempiere alla sicurezza stradale e pedonale.

StradeBucate Via di Motta della Regina 02

Altre voragini in Via di Motta della Regina

StradeBucate Via di Motta della Regina 03

Stessi problemi denunciati un anno fa per altre vie cittadine, tra l’altro notificati a mezzo email PEC ai Commissari straordinari del Comune presso il Gabinetto del Sindaco, al dirigente dei Lavori Pubblici e a quello della Polizia Locale, perfino all’URP, senza mai aver ricevuto risposte, seppur la PEC è un documento ufficiale con tanto di ricevute e riscontri.

Nel merito, delle segnalazioni con email PEC si parla di via Goffredo Mameli e via Daniele Manin, nei pressi dello stadio, in data 28 marzo 2022.

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Ed anche in via Nazzareno Strampelli, adiacente la Caserma del Comando prov.le dei Carabinieri, per il marciapiede che confina con due istituti scolastici superiori, in data 29 aprile 2022.

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Commissari straordinari, Dirigenti comunali e della Polizia Locale, a che gioco giocate? Siete consapevoli dei pericoli presenti? Attendete che qualcuno si fratturi qualche osso o l’osso del collo?

Per chi volesse comunicare una strada bucata, inviasse una email PEC ai seguenti indirizzi:

Inondateli di email PEC, inviate le segnalazioni corredate da foto e video a tutti i giornali, radio e tv locali, e chissà qualcuno in Comune smette di essere assopito.

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