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Tutto accadde il 09 marzo 2020. Presso la Casa Circondariale di Foggia si scatenò una maxi rivolta e successivamente l’evasione in massa di numerosi detenuti, presumibilmente poi protagonisti di vere e proprie azioni di devastazione e saccheggio all’interno del carcere. Vi furono anche danni all'esterno, ad autovetture, recinti e strutture private. In quella circostanza, vennero appiccati incendi all’interno della struttura carceraria, con atti di violenza contro appartenenti della Polizia Penitenziaria, gravi danneggiamenti e comunque, come contestato nelle ordinanze in riferimento, un vero e proprio turbamento dell’ordine pubblico.

Immediatamente da parte delle Forze dell’ordine sono iniziate le azioni di controllo dell’area e cattura dei fuggitivi, con arresti nelle prime ore della fuga. Successivamente, nei giorni a seguire, con azioni mirate da parte delle Forze Speciali di Carabinieri e Polizia nella città di Foggia e provincia, si è proceduto alla cattura di altri detenuti fuggiti dal carcere.

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A distanza di tre anni, nella giornata del 20.03.2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia hanno dato esecuzione a quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dalla Sezione del Riesame misure cautelari del Tribunale Penale di Bari a carico di altrettante persone, tre dei quali già detenute in vari carceri del territorio nazionale per motivazioni diverse. Si tratta dei primi provvedimenti cautelari personali divenuti esecutivi dopo il motivato appello della Procura della Repubblica di Foggia al rigetto della richiesta di misura cautelare da parte del GIP del Tribunale dauno dopo la richiesta di cattura avanzata dalla Magistratura requirente nei confronti delle decine di detenuti che hanno preso parte alle vicende del 09 marzo 2020.

Da precisare che alcuni detenuti, tra l’altro, sono stati già condannati – a seguito di giudizio abbreviato – davanti al GUP del Tribunale di Foggia, sempre per i medesimi fatti. Il reato di devastazione e saccheggio di cui all’articolo 419 del codice penale, in questa fase del giudizio e non ancora quindi divenuto definitivo, costituisce una grave violazione di Legge prevista dal nostro ordinamento, poche volte oggetto di imputazione a livello nazionale data la particolare configurazione di tale ipotesi delittuosa.

Questi ennesimi arresti ad opera del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia, su coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia, si aggiungono quindi ai numerosi precedenti arresti, sia in flagranza che su provvedimento cautelare o definitivo, riguardanti sempre la questione dell’eccezionale evasione dal carcere di Foggia di circa 3 anni fa, concernenti – come si ricorderà – oltre alle evasioni in quanto tali, anche le rapine e le violenze commesse all’esterno dell’Istituto di Pena ai danni di cittadini e attività commerciali.

In particolare, sono stati determinanti ai fini dell’emissione dei provvedimenti restrittivi in questione, l’acquisizione e l’elaborazione delle immagini dei diversi sistemi di video sorveglianza individuati nell’immediatezza dagli investigatori dell’Arma dei Carabinieri, nonché le numerose annotazioni di servizio redatte in quella drammatica circostanza anche da parte dello stesso personale della Polizia Penitenziaria di Foggia.

Anche con gli ultimi arresti, è stata data l’ennesima testimonianza istituzionale dell’efficace risposta della Magistratura e dell’Arma dei Carabinieri a gravi fenomeni di illegalità verificatisi in provincia di Foggia, anche di natura violenta, che mettono in pericolo l’ordine e la sicurezza pubblica ai danni dei cittadini ed in questo caso che hanno anche coinvolto un’Istituzione importante del territorio quale la Casa Circondariale della città.

In ultima analisi va precisato che la posizione delle persone arrestate è al momento al vaglio  dell’Autorità Giudiziaria e che le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale  pronuncia di una sentenza di condanna definitiva.

Dalle prime luci dell’alba del 16 marzo 2023, personale del Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Foggia nonché dello S.C.I.C.O. Roma e del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria di Bari della Guardia di Finanza - supportati altresì da personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Puglia”, da militari della Compagnia di Intervento Operativo del 8° Regimento Carabinieri Lazio, nonché dagli specialisti del Nucleo Cinofili CC di Modugno e del 6° Nucleo Elicotteri Carabinieri - sta dando esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei confronti di 24 soggetti (di cui 22 in carcere, 1 agli arresti domiciliari e 1 sottoposto a interdittiva). Con tale provvedimento - emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bari, su richiesta di questa Procura della Repubblica Direzione Distrettuale Antimafia - sono stati riconosciuti gravi indizi di colpevolezza (accertamenti compiuti nella fase delle indagini preliminari che necessitano della successiva verifica processuale in sede di contraddittorio) nei confronti dei destinatari delle misure cautelari, indagati a vario titolo per una pluralità di delitti.

I soggetti attinti dal provvedimento sono prevalentemente di Cerignola, ma vi sono anche un albanese residente in quel comune, due di San Pietro Vernotico (BR) ed altri, tra cui un noto pregiudicato di Terlizzi (BA), indagati principalmente di associazione dedita al traffico e allo smercio di sostanze stupefacenti (cocaina, marjuana e hashish), detenzione e porto in luogo pubblico di armi da sparo, sia comuni che da guerra, anche clandestine, estorsione, ricettazione e tentato omicidio aggravato.

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L’attività investigativa condotta dalla Compagnia dei Carabinieri di Cerignola - con la  direzione e il coordinamento della D.D.A. di Bari, in collaborazione con la Direzione Nazionale Antimafia (che ha applicato all’indagine un suo magistrato) - ha tratto avvio dalle indagini precedentemente svolte nell’ambito di altro procedimento penale, che aveva portato, nel dicembre 2018, alla ben nota operazione antimafia denominata “Decima azione” contro le tre batterie della c.d. “Società foggiana”, svolta dal Nucleo Investigativo Carabinieri di Foggia e della Squadra Mobile di Foggia.

L’odierno procedimento costituisce “una costola” di quell’indagine, nella parte in cui ha rivelato il ruolo egemone di soggetti cerignolani nel traffico di sostanze stupefacenti ed i collegamenti sia con la criminalità organizzata foggiana che con quella di altri contesti territoriali. Le investigazioni affidate ai Carabinieri di Cerignola si sono sviluppate con numerose  attività  tecniche,  più  di  50,  tra  intercettazioni  telefoniche,  telematiche  e ambientali, ma anche attraverso servizi di osservazione, controllo e pedinamento, sia diretta

- con servizi su strada da parte di personale operante in abiti borghesi - che attraverso l’ausilio di strumentazioni tecniche all’avanguardia, come videocamere e sistemi GPS.

In sintesi, la complessa attività investigativa diretta e coordinata da questa D.D.A. in collaborazione con la Direzione Nazionale Antimafia - secondo l’impostazione accusatoria accolta dal G.I.P. (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa) - avrebbe consentito di:

  • documentare tre distinte, ma contigue associazioni dedite al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti con base operativa e logistica a Cerignola ed in rapporti di affari tra loro;
  • indagare per tentato omicidio uno dei presunti autori di una violentissima aggressione personale nei confronti di un soggetto cerignolano, a seguito di una lite scaturita per futili motivi di circolazione La vittima all’epoca riportò gravi ferite, ma non denunciò gli autori, a lui noti, probabilmente per il timore di ulteriori ritorsioni;
  • arrestare un catturando attinto da fermo, perché indiziato di tentato omicidio ai danni di un cittadino ghanese, avvenuto nel 2017, a Policoro (MT), un’aggressione dettata da motivi di gelosia;
  • far emergere un’attività estorsiva nei confronti di un commerciante di carburanti, non denunciata;
  • accertare reati predatori in riferimento ai quali un appartenente all’Arma dei Carabinieri, oggi destinatario della misura cautelare della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio, avrebbe rivelato notizie sullo stato delle indagini, ricevendo in cambio 500 Euro;
  • sventare l’assalto a un caveau della società Loomis International AG, con sede in Svizzera, a Chiasso, dando luogo alle due operazioni denominate “Ocean eleven” e “Ocean Twelve”, che portarono poi alla cattura di tutti gli autori - 18 persone - del tentato furto I 18 soggetti furono attinti da mandato di arresto europeo, 5 dei quali furono arrestati in flagranza in Svizzera dalla polizia cantonale e 4 ad Abbiategrasso nella quasi flagranza. Il clamoroso furto fu sventato proprio grazie alle informazioni che i Carabinieri avevano acquisito durante l’investigazione e che furono tempestivamente fornite alla Polizia Cantonale.

A riscontro delle indagini, i Carabinieri della Compagnia di Cerignola hanno:

  • arrestato in flagranza di reato per spaccio 6 persone;
  • sequestrato sostanze stupefacenti (hashish, cocaina e marijuana) per oltre 23 ,
  • sequestrato la somma contante di 200.000 Euro circa;
  • sequestrato 3 pistole, di cui 2 clandestine, 3 fucili 12 e circa duecento munizioni di vario tipo e calibro;
  • recuperato 8 JEEP Renegade e 3 FIAT 500 X rubate a Melfi;
  • rinvenuto, durante una perquisizione, in una cassaforte murata - nella disponibilità di uno dei soggetti indagati - una pistola e oltre 000 euro. L’indagato era stato, pertanto, arrestato in flagranza per la detenzione illegale dell’arma. I conseguenti accertamenti bancari hanno permesso di verificare la presenza sul suo conto corrente anche di ulteriori 700.000 euro di presunta provenienza illecita.

Le  indagini  si  sono  successivamente  intersecate  con  altre  investigazioni  svolte  dallo S.C.I.C.O. e dal G.I.C.O. Bari della Guardia di Finanza, che hanno consentito di acquisire rilevanti elementi di presunta colpevolezza nei confronti dei medesimi indagati. I citati Reparti - in ragione delle peculiari competenze specialistiche della Guardia di Finanza - sono stati, altresì, delegati a effettuare articolati accertamenti patrimoniali nei confronti di 7 soggetti oggi attinti da misura cautelare personale.

Nello specifico, le Fiamme Gialle hanno proceduto ad acquisire - con riferimento al periodo oggetto d’indagine - copiosa documentazione, tra cui i contratti di compravendita dei beni, nonché numerosi altri atti pubblici che hanno interessato nel tempo gli interi nuclei familiari dei soggetti investigati, verificando poi, per ogni transazione, le connesse movimentazioni finanziarie sottostanti alla creazione della necessaria provvista economica. Il materiale così raccolto è stato oggetto, dunque, di circostanziati approfondimenti investigativi che avrebbero fatto emergere una ingiustificata sproporzione tra il reddito dichiarato e i beni nella disponibilità degli indagati.

Quindi, il competente G.I.P. del Tribunale di Bari – condividendo la proposta avanzata dall’A.G. inquirente, basata sul compendio indiziario acquisito dalla Guardia di Finanza (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa) - ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca c.d. “allargata”, nei confronti dei predetti indagati, avente per oggetto disponibilità finanziarie, beni mobili e immobili, quote societarie e compendi aziendali, per un valore di oltre 5 milioni di euro.

È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare odierna, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine alle ipotesi di reato contestate, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.

Puglia, “terra di Cammini” in cui si incrociano la vocazione storica del territorio e la progettazione turistica contemporanea in materia di turismo sostenibile. L’inesauribile bellezza dei numerosi “Cammini di Puglia” continua il suo viaggio virtuale con il trailer dei video documentari della Regione Puglia e di Pugliapromozione che saranno on line da oggi.

Presentato in anteprima alla Bit di Milano, con la partecipazione dell’autore Lorenzo Scaraggi, esperto reporter di viaggio e camminatore che condivide attraverso i social le emozioni di chi esplora a piedi, questo progetto dedicato ai Cammini fa parte delle azioni intraprese per promuovere la Puglia tutto l’anno.

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Dopo il video sulla Via Francigena nel Sud, prodotto in occasione dell’evento Road to Rome, quello sulla Rotta dei Due Mari finanziato sul Fondo Cultura, saranno presentati quattro nuovi video documentari, di 10 minuti ciascuno, dedicati a: Cammino del Salento, Cammino di Don Tonino Bello, Cammino dei Due Mari, Via Peuceta e Via Ellenica del Cammino Materano. Ogni sentiero contiene gemme, della natura e create dal lavoro millenario dell’uomo, da scoprire e questo trailer è un assaggio di scenari pugliesi mozzafiato.

“Una Puglia straordinaria, terra di autenticità paesaggistiche, storiche e artistiche che meravigliano di più se esplorate a passo lento o in bicicletta – dice Gianfranco Lopane, assessore al Turismo della Regione Puglia - . Oltre 2.200 chilometri di cammini e itinerari culturali censiti dall’Atlante regionale: scenari mozzafiato che promuoviamo ora col racconto di Lorenzo Scaraggi e che valorizziamo attraverso azioni improntate alla sostenibilità.

“La rete dei ‘Cammini di Puglia’ ha un ruolo chiave per incentivare un turismo lento e sostenibile, grazie a spostamenti più brevi, un minore utilizzo dei mezzi e un’esplorazione più capillare dei territori e degli attrattori culturali – prosegue l’assessore Lopane - . Un modello di turismo outdoor in stretta relazione con sport e spiritualità e in continua crescita negli ultimi anni: basta pensare che un italiano su due è interessato a provare esperienze di questo tipo e che il numero di ‘credenziali’ per viandanti sui cammini regionali si sono quasi triplicate dal 2017 al 2021.  Numeri che supportano la scelta di alcuni mesi fa di destinare 3,2millioni di euro allo sviluppo della segnaletica e di altri servizi sulla nostra rete dei cammini. Presto presenteremo l’Atlante aggiornato, insieme a quello del cicloturismo, alla fiera ‘Fa’ la cosa giusta’, che si terrà a Milano dal 24 al 26 marzo. Iniziative a cui stiamo lavorando come Regione Puglia accanto ai comuni pugliesi - in ultimo il protocollo di collaborazione con ANCI per il coordinamento delle attività - e che vanno nella direzione della piena fruibilità del prodotto turistico. Tutto ciò ci permette di perseguire gli obiettivi strategici di diversificazione dell’offerta e di ampliamento della stagione turistica, quindi di essere competitivi con altre realtà grazie alla qualificazione dei percorsi”.

“L’obiettivo è far continuare a far conoscere al grande pubblico i cammini riconosciuti nell’Atlante Regionale dei Cammini. Al contempo, serve a fornire ai soggetti gestori uno strumento utile di promozione in Italia e all’estero – dichiara Luca Scandale - . Insomma, i video documentari non saranno una semplice presentazione tecnica dei percorsi, ma un approfondimento sui territori, il patrimonio culturale e ambientale, le comunità e i volontari che si impegnano ogni giorno per rendere la nostra terra ospitale”.

Di certo il patrimonio custodito dai Cammini può essere raccontato in modo eccellente dalle immagini qui allegate, che riguardano cinque di essi solo come esempio. La foto gallery completa è disponibile qui di seguito, in allegato intanto uno scatto per ogni percorso e le immagini brandizzate.

Venerdì 15 febbraio il vernissage che ha riempito la Creo Gallery di persone rimaste ipnotizzate dalla fattezza delle opere e dai colori, con giochi surreali e innovativi in una tecnica pittorica che a Foggia non s’era ancora vista.

Con #lobassoteksture in via Lustro 3 la mostra è aperta nel pomeriggio gratuitamente al pubblico, e vedrà il finissage, il 28 febbraio, con altrettante unicità pittoriche tutte da svelare.

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Il video è un sunto di quello che la personale di Nunzio Lobasso mostra, poiché le emozioni si possono solo sentire osservando le opere dal vivo, scrutando i particolari svelati dalla tecnica pittorica. E poi, i colori caleidoscopici, vividi, armoniosi con il luogo e il linguaggio visuale dei messaggi delle opere, si possono cogliere ammirando i quadri nella vastità dei candidi muri che li ospitano. Opere di grandi autori, rivisti in chiave contemporanea, ritratti nella modernità delle abitudini oggettive dell’odierno linguaggio globale.

L’invito è, pertanto, visitate la mostra e il 28 non mancate. Rimarrete a bocca aperta.

INGRESSO LIBERO.

Il caso esposto è nient’altro la sintesi di ciò che molti cittadini foggiani hanno lamentato in questi giorni.

Riguarda i lavori di ristrutturazione di Piazza Cavour, nello specifico dei marciapiedi, delle aiuole, di tutta l’area pedonale.

I lavori fanno parte del progetto “Da periferia a periferia”, per una Foggia Smart City, che migliorerà la pedonalità, rendendola sicura, agevole, in simbiosi con l’urbanizzazione e l’ambiente.

Fin qui tutto bene. Il problema nasce, appunto, sulla pedonalità emergenziale durante i lavori.

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Difatti, sulla strada non vi sono, almeno da un alto, i marciapiedi di fortuna fatti con pedane in legno, costringendo i pedoni o a circumnavigare l’area interessata dalla ristrutturazione o pericolosamente circolare sulla strada trafficata da autoveicoli. E qui il traffico è molto intenso.

Venendo o andando su corso Giannone il pedone è costretto a camminare tra il traffico, con tutti i pericoli annessi.

Ovviamente sa che esiste la via alternativa, allungando il passeggio.

Ma sa anche che il Comune di Foggia, responsabile dei lavori in corso, poteva strutturare, come anzidetto, un lato con marciapiedi di fortuna in legno, come avviene sui cantieri edili durante la costruzione dei palazzi.

Tuttavia, ed è un suggerimento della popolazione, il Comune fa ancora in tempo a rivedere la situazione, semmai installando, almeno e sempre su un lato, un marciapiede in legno, cosicché da non costringere il pedone a circumnavigare l’area, rendendo molto più sicura la pedonalità.

 

PiazzaCavour LLPP FG05feb2023 cartellone

Polizia di Stato e Rai Documentari presentano “Senza rete”. Un docufilm che racconta il cyberbullismo per sensibilizzare all’uso consapevole del web. Proiezione in anteprima il 2 febbraio all’Auditorium Parco della Musica di Roma in onda il 4 febbraio alle 23:00 su Rai Due.

“È un incubo e non so come uscirne, vorrei solo sparire per sempre”, con queste parole inizia “Senza Rete”, un docufilm che racconta il cyberbullismo provando a svelarne la natura: un mostro da guardare in faccia per poterlo riconoscere e affrontare.

L'idea di questo documentario nasce dall'intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell'inaugurazione dell'Anno scolastico lo scorso 16 settembre a Grugliasco (TO), che, ricordando il dramma di Alessandro Cascone - il giovane di Gragnano suicida a 13 anni vittima di bullismo – ha sollecitato un maggior impegno al contrasto del cyberbullismo da parte dell’intera società e ricordato il valore della scuola, centrale per la nostra Repubblica.

Un’iniziativa rivolta ai più giovani, promossa con la collaborazione del Ministero dell’istruzione e del merito per sensibilizzare i minori all’uso consapevole del web e prevenire il diffondersi del fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie.

QUI IL PROLOGO DI "SENZA RETE"

Parallelamente alla crescita di diverse forme di disagio giovanile, oggi sono triplicate le richieste di aiuto di ragazzi e ragazze vittime di cyberbullismo. Chi perseguita si nasconde dietro la rete dei social sminuendo la gravità delle proprie azioni, chi è perseguitato, invece, in quella rete rimane impigliato, al punto da correre il rischio di soffocare. "Senza Rete" intende rimuovere quella rete, che può essere alibi o allo stesso tempo strumento di tortura. E lo fa ponendo al centro della narrazione le storie di alcuni ragazzi e ragazze vittime di cyberbullismo, attraverso la loro testimonianza diretta e quella delle persone a loro più vicine, degli Operatori della Polizia Postale che, con la loro umanità, si sono trovati ad affiancarli e soccorrerli. Come la storia di Andrea, che non ce l’ha fatta a sconfiggere quel mostro, o quella di Francesco e Valeria che invece la spuntano e lo mettono al tappeto, lasciandosi alle spalle la paura e la vergogna.

Attraverso i loro racconti e con l’aiuto di psicologi, docenti e esperti della Polizia Postale, “Senza Rete” mostra le pieghe oscure del cyberbullismo ma anche e soprattutto la luce in fondo al tunnel che può rischiarare quel buio.

Proprio ad Alessandro Cascone è stata dedicata la proiezione in anteprima del docufilm all’Auditorium Parco della Musica di Roma con la partecipazione di oltre 2500 studenti delle scuole romane insieme ai genitori di Alessandro, al Capo della Polizia, Lamberto Giannini, al Presidente della Rai Marilena Soldi e al direttore di Rai Documentari, Fabrizio Zappi.

L’evento è stato presentato dalla giornalista e conduttrice televisiva Francesca Fialdini.

Prodotto da Silvio Ricci per la SiriVideo in collaborazione con Polizia di Stato e Rai Documentari, scritto da Giovanni Capetta, Riccardo Mazza e Marco Speroni, che ne cura anche la regia, il docufilm sarà trasmesso da Rai Documentari sabato 4 febbraio in seconda serata su Rai Due e sarà proiettato in tutte le scuole d'italia.

Ancora maltrattamenti su persone indifese e bisognose di attenzioni e cure. Non solo a danno di anziani nelle RSA come le cronache hanno ben evidenziato in questi mesi, ora bensì a pazienti, tra l’altro, psichiatrici.

Accade a Foggia, nella struttura Don Uva in via Lucera, dove a partire dalle prime ore di questa notte, tra il 23 e 24 gennaio 2023, i Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia e del Gruppo Tutela della Salute di Napoli, con l’operazione “New Life”, hanno eseguito una misura cautelare a carico di 30 persone, tra OSS, Infermieri e addetti Ausiliari, per i reati di maltrattamenti aggravati, sequestro di persona, violenza sessuale, favoreggiamento personale ed altro ancora, in danno di 25 pazienti psichiatrici. Un'indagine partita, nel mese di giugno del 2022, da un'intercettazione telefonica per un altro procedimento penale, avvenuta tra due soggetti dei trenta fermati.

La complessa ed articolata attività di indagine in questione, diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia, è stata sviluppata in particolare dai militari del Nucleo Investigativo di Foggia e del NAS del capoluogo ed è iniziata la scorsa estate. Le investigazioni condotte dai militari dell’Arma, consistite sia in indagini tradizionali che tecniche, quest’ultime indispensabili per l’accertamento dei fatti oggetto di contestazione, hanno consentito quindi di riscontrare – sotto un profilo allo stato gravemente indiziario – numerosi episodi di violenze ed abusi ai danni complessivamente di 25 persone in condizioni di incapacità e/o di inferiorità fisica o psichica, ricoverate presso una struttura sociosanitaria-riabilitativa della città.

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A seguito degli elementi raccolti dagli investigatori dell’Arma, la Procura della Repubblica di Foggia, condividendo il quadro gravemente indiziario raccolto, ha così richiesto ed ottenuto dal GIP del locale Tribunale le misure cautelari coercitive personali eseguite a carico degli indagati, che nei prossimi giorni saranno sottoposti ad interrogatorio di garanzia.

Perquisiti su delega dell’A.G. di Foggia, oltre ai domicili dei 30 indagati, anche gli uffici ed i locali della struttura sanitaria oggetto di indagini.

Nel frattempo l’A.D. di Universo Salute, il dott. Luca Vigilante, condanna quanto accaduto, offrendo massima la collaborazione agli inquirenti, e anticipa che l'Azienda si "costituirà parte civile per chiedere i danni e metterli a disposizione delle famiglie delle vittime, che avranno l’opportunità di procedere anche singolarmente”.

In ultima analisi va precisato che la posizione delle persone arrestate o comunque colpite dalle altre misure coercitive eseguite è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale pronuncia di una sentenza di condanna definitiva.

La storia ha fatto il giro delle cronache locali e nazionali. Un gesto che si commenta da solo, o come lo ha definito Francesco Pio Paoletti, agricoltore di un uliveto, “azione schifosa e ignobile”.

Il malfatto è accaduto a Lucera e il sig. Paoletti non tace, anzi denuncia e esorta la comunità a dar valore a un simbolo che va oltre la semplice panchina.

Ecco il testo della sua Lettera Aperta.

«Mi trovo a raccontare una storia non so se definirla brutta o ignobile.

Mi presento, sono Francesco Pio Paoletti e vivo a Lucera (FG).

Per hobby ho un canale Youtube dove racconto l’agricoltura, la natura e quant’altro.

Per la giornata contro la violenza sulle donne, ho voluto dare un segnale, utilizzando il mio canale Youtube, come “megafono”, allestendo il mio uliveto per dire No alla Violenza sulle Donne, facendo varie cose come visibile all’interno del video e in particolare installando una panchina acquistata presso una ferramenta locale e dopo averla pitturata di rosso e scritto una frase, l’ho portata in campagna per poter allestire il mio uliveto per sensibilizzare attraverso questa iniziativa e attraverso il video realizzato.

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Qualche giorno dopo Natale, però, la brutta notizia, ovvero ho subito il furto della panchina.

Questa per me è la cosa più schifosa e ignobile.

Posso capire un furto di qualche ortaggio perché si ha fame, probabilmente “voglio” capire il furto di una panchina, la classica panchina anonima che vediamo spesso nelle nostre città, ma non concepisco il gesto di “Rubare” una panchina rossa con una scritta, segno per sensibilizzare contro la violenza sulle donne.

Questo no, non lo ammetto… 

Lo so, può sembrare una cosa da niente il furto di una panchina per il suo valore economico, ma a mio avviso ha un valore morale molto alto.

Per me è stato un gesto SCHIFOSO. Quindi racconto quanto mi è accaduto in modo da sensibilizzare contro la violenza sulle donne e magari, chissà, che possa scuotere e illuminare chi ha asportato via la panchina rossa, sperando che mi venga riconsegnata o per lo meno far capire la grande “Caxxxta” fatta per il valore morale di quella panchina.

 

No violenza su donne gif animated

 

Ad oggi le domande che mi pongo sono tante!

Come si fa a rubare una panchina simbolo della lotta alla violenza sulle donne?

In particolare mi chiedo se questa persona, che mi ha portato via la panchina dal mio uliveto dedicato per sensibilizzare contro la violenza sulle donne, avesse una figlia morta ammazzata dal genero, come si sentirebbe se subisse un furto in casa e gli facessero sparire SOLO le foto della figlia morta? Ecco questo è il senso!

Non lasciano in pace nemmeno i simboli di una lotta senza confine, ma una cosa è certa, oggi la panchina sarà ancora Rossa ma sicuramente dalla vergogna!!!»

Legalità, ancora un riconoscimento per il Liceo “A. Volta” di Foggia. L'iniziativa è stata promosso dal Consiglio regionale della Puglia e dalla Commissione  di studio e d'inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata.

Ancora un successo per il Liceo scientifico “A. Volta” di Foggia. Grazie all’impegno dei ragazzi delle classi IV e V C, il Liceo foggiano si è aggiudicato il premio “Mi impegno per la legalità”, promosso dal Consiglio Regionale e dalla Commissione di studio e d'inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia. I ragazzi, guidati dai docenti Damiano Bordasco e Michele Chinni, hanno realizzato un documentario, dal titolo “Lo Stato siamo noi”, sulla figura di Francesco Marcone, Direttore dell’Ufficio del Registro, ucciso la sera del 31 marzo del 1995. Il lavoro di ricerca si è arricchito grazie ai contributi dell’avvocato di Parte Civile della famiglia Marcone e di Daniela Marcone, figlia di Francesco e Vicepresidente nazionale di “Libera”.

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“La nostra scuola – ha affermato la Dirigente scolastica, Gabriella Grilli – da anni  promuove attività volte alla promozione della cultura della legalità. Un tema, questo, assolutamente urgente in una realta complessa come quella di Foggia e della Capitanata. I ragazzi, supportati dai docenti, hanno saputo raccontare in maniera impeccabile la storia di Francesco Marcone, un uomo dello Stato che ha fatto degli ideali di legalità, rispetto delle regole e partecipazione, il fine ultimo della propria esistenza”.

Il documentario è stato presentato nei giorni scorsi presso la Scuola secondaria di primo grado “G. Bovio” e il prossimo 16 gennaio sarà condiviso con gli studenti dell'Istituto comprensivo “De Amicis – Pio XII” e del Circolo didattico “San Ciro”.

“Il nostro intento – ha concluso la Dirigente – è quello di condividerlo il più possibile con le comunità scolastiche del territorio. Far conoscere ai ragazzi figure come quella di Francesco Marcone è il miglior modo per ispirare nelle nuove generazioni modelli di vita eticamente fondati”.

Sabato 3 dicembre 2022 a Stornara, alle ore 10,30 presso il Centro Polifunzionale, e a Foggia, alle ore 16,00 nell’auditorium dell’istituto dell’ICS Vittorino Da Feltre –Zingarelli, si sono svolti degli incontri per discutere e approfondire la tematica dell’autismo, con particolare attenzione nel mondo scolastico.

“Chiedimi se sono felice” il tema posto in essere, cui Federico De Rosa ha esposto le sue esperienze, i suoi trascorsi, le sue idee, rispondendo ai presenti.

Eccone un saggio, a cura della prof.ssa Mary Semeraro. [QUI IL VIDEO]

D: Cosa deve fare un insegnante di sostegno?

R: Abbiate una speranza eroica ed una perseveranza inarrestabile nel credere nelle capacità nascoste dei vostri alunni. Avete scelto un lavoro da eroi.

D: Ci illustri l’autismo.

R: Molto bene. L’autismo è meraviglioso, si è come interiormente indifesi di fronte alla propria percezione sensoriale che è maestosa, imponente. Mi dispiace che non vi sia possibile provare per un giorno. Non credo che vorreste tornare indietro. L’handicap è solo nella paura che facciamo a voi. Attraversate le vostre paure di noi ed oltre ci scopriremo fratelli. Sarà difficile reggere la gioia.

D: Cosa le piaceva dei suoi insegnanti di sostegno?

R: Mi piaceva quando credevano nelle mie capacità che loro non vedevano. Questa inarrestabile fede in me, sempre mi stanava.

D: Cosa è l’amicizia per una persona autistica?

R: Il silenzio sacro e assoluto del medesimo sentire.

D: Principale pregio e difetto dell’insegnante di sostegno.

R: Pregio è la fede inarrestabile nel valore dell’alunno che ancora non si vede. Lavoro da eroi. Difetto è credere nella menzogna nazista della normalità e quindi costruire campi di sterminio per disabili.

D: Per essere un bravo insegnante di sostegno, di cosa ha di bisogno?

R: Avete bisogno, secondo me, di sviluppare il coraggio di attraversare a fronte alta le vostre paure profonde per l’handicap e la frustrazione per i vostri fallimenti didattici. Solo chi resiste al proprio dolore vince. Insegnante di sostegno è lavoro da eroi ma tutti potete arrivarci se lo volete veramente, se siete disposti a soffrire e perseverare. Ma quando il vostro alunno riuscirà, nulla potrà descrivere la vostra gioia.

D: Cosa desidera dagli altri?

R: Nulla. Io voglio essere trattato come tutti.

D: Che relazione ha avuto con la sua insegnante di sostegno?

R: Io ci provavo a fare il malato di mente inquietante ma Federica non aveva paura di me. Non c’era modo di smontarla. Lì capii che lei era la mia insegnante di sostegno e non una delle tante maschere che assediano noi persone rotte. Oggi che sono diventato un handicappato famoso, ogni tanto la invito a cena e siamo diversamente felici.

D: Cosa le piace fare nel tempo libero?

R: Stare in silenzio, fermare il mondo, fermare il flusso dei miei pensieri e contemplare il nulla di me che è meraviglioso e stupefacente. Più scendo nel profondo del nulla di me, più il mio io si riunifica e risana. Non credo si possa vivere fuori di sé più di tanto. Poi preme il bisogno di tornare a casa.

D: Secondo la sua opinione, cosa non va nella scuola italiana?

R: Che voi siete la norma e noi diversi dobbiamo adeguarci al vostro modo di fare le cose. Si pensa che il sostegno debba formattare alunni fuori standard. Più il sostegno normalizza l’alunno più è bravo. È la cultura della scimmia ammaestrata. Voi siete la scuola, non il circo. Quindi il diktat rivoluzionario è: dalla scuola per tutti ad una scuola su misura per ciascuno. Misuratevi sull’alunno più estremo.

D: Un suo messaggio finale prima di chiudere.

R: Molto è stato bello scoprire che anche io potevo essere utile e non solo ricevere aiuto. Grazie a chi fermamente ha creduto in questo quando tutti dicevano che era impossibile. Voi fate cose impossibili. Chi vi dice che è impossibile non vi sta parlando del vostro limite ma di quello che lui ha scelto per sé ed in cui vorrebbe essere rassicurato dalla vostra sottomissione. Siate affettuosi con lui ma andate avanti.

DiversaMENTE Felice Stornara03dic2022

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