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Maurizio Bolognetti ritorna sul Reddito di Cittadinanza, proprio in questi giorni molto caldi, non solo per le condizioni atmosferiche, bensì per i fuochi incrociati sulle varie indagini che hanno svelato brogli sulle erogazioni e su chi ne aveva diritto.

Le cronache raccontano anche di boss della criminalità organizzata che ricevevano il RdC, che hanno fatto giustamente indignare gli italiani, ma hanno alimentato i cori di molti politici che lo vorrebbero abolire.

Non è della stessa opinione Bolognetti, giornalista e membro dei Radicali Lucani, che definisce il RdC “una misura di giustizia sociale, di welfare”, che aiuta chi non riesce a trovare lavoro ma anche chi non vuole sottostare a condizioni lavorative disumane, sottopagato e sfruttato pe ore e ore.

È ovvio che la “rabbia” sociale che esprime Bolognetti nel suo messaggio video è rivolta verso chi si sta accanendo verso tutti i fruitori del Reddito di Cittadinanza che non distinguono tra veri e farsi beneficiari. Punta il dito contro chi doveva controllare, contrariamente a chi oggi lo fa verso chi ne beneficia, senza distinzioni. E tra queste, aggiunge Bolognetti, ci sono tante famiglie in crisi, che non riescono a garantire il piatto in tavola ai propri cari. Il problema sta a monte, dai controllori  e non tra gli erogatori.

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Durante la Prima Assemblea “Rivoluzionaria”, ovviamente pacifica, del “Popolo in Rivoluzione”, è intervenuto anche l’economista prof. Nino Galloni, al secolo Antonino classe 1953, già direttore generale al ministero del Bilancio (Ministero dell'Economia), poi a quello del Lavoro. Il prof.re è autore di numerosissimi saggi, studi di economia e relatore di numerosissime conferenze internazionali. Dal 1987 al 1999 è stato docente presso la Cattolica di Milano, la Luiss di Roma e le Università di Napoli e Modena. Drante l’assemblea, tenuta il 25 giugno 2022, a Milano in Piazza Affari, non ha usato mezzi termini per informare i presenti e chi lo ha ascoltato sul web, sullo stato economico italiano. “Lo Stato sta distruggendo la nostra economia, il vero Made in Italy, la creatività e l’artigianato” definendolo un “colpo di Stato”. E lo dice con convinzione per la sua pluridecennale esperienza e attiva collaborazione con le istituzioni, cui sta combattendo dall’interno per far cambiare l’attuale modus operandi. Nino Galloni è presidente del Centro Studi Monetari, un'associazione per lo studio dei mercati finanziari e delle forme di moneta emettibili senza creare debito pubblico.

Di seguito il video del suo intervento.

Nino Galloni economista PopoloinRivoluzione 25giu2022

 

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IL POPOLO PUO' DAVVERO CONTROLLARE LO STATO ITALIANO. SIAMO UNITI E CE LA FAREMO.

 

Nelle scorse ore un video pubblicato su TikTok è diventato virale. Rappresenta in modo molto simpatico il rispetto dell'Ordinanza n° 46 del 08.07.2022 a firma e emanata dal sindaco di Monte Sant'Angelo, Pierpaolo d'Arienzo. "POV: il sindaco ha vietato di bere, stazionare ed intrattenersi, ma tu sei un cittadino responsabile" recita il video, con un ecclettico montanaro.

nota stampa di Matteo Notarangelo del gruppo consiliare d'opposizione Movimento politico "A Monte" di Monte Sant'Angelo.

«A proposito dell'ordinanza repressiva del Sindaco di Monte Sant'Angelo n. 46 del 08.07.2022, ognuno può leggere nell'atto amministrativo il fallimento dell'amministrazione D'Arienzo.
Anche se le Autorità dello Stato restano distanti, non possono ignorare le gravi carenze strutturali e organizzative del comune di Monte Sant'Angelo.
L'ordinanza sindacale evidenzia l'assenza del controllo del territorio, privo di servizi, utili e necessari, alla comunità.
Nella Città, manca quasi tutto.
Negli spazi pubblici del centro storico, è difficilissimo notare raccoglitori di carta e di vetro, nonostante siano frequentati da giovani ragazzi.
Non solo.
In qualsiasi luogo del Mondo, non è pensabile, non è civile lasciare la città - e questi luoghi - senza un bagno pubblico.
E' vano dire che durante le ore notturne estive non è possibile incontrare la Polizia Municipale.
In questo contesto di degrado e di abbandono amministrativo, definire i cittadini e i nostri ragazzi "incivili" non serve a nascondere le vergogne della loro inadeguatezza a governare una storica e spopolata città.
A rendere insopportabile la vita quotidiana in questo paese infeudato, non mancano i lavori pubblici interminabili, che fanno pensare ad altro.
Per tale ragione, abbiamo chiesto di conoscere la storia amministrativa dei lavori dell'ex villa comunale, distrutta, e di poter leggere a quanto ammontano i costi dei lavori.
Le loro risposte, chiaramente, verranno rese pubbliche».
 

no spazi per giovani a MSA TikTok POV lug2022

nota dell’Associazione politico-culturale “Armonia” di Monte Sant’Angelo.

«Fatte poche eccezioni, i giovani montanari non sono incivili come, invece, sono descritti nell'ordinanza sindacale.
La verità è che a loro sono stati sottratti gli spazi all'aperto.
Infatti, se il Sindaco D'Arienzo avesse fatto rispettare i tempi di esecuzione e conclusione dei lavori della Villa comunale (19.09.2021), oggi i giovani avrebbero a disposizione quel luogo emblematico dello svago e dell'intrattenimento.
Non è costituzionale comprimere così severamente il diritto alla libertà e alla felicità.
L' intelligenza di un Sindaco sta nel contemperare i diritti di tutti, nel consultare in via preventiva le organizzazioni economiche e sociali.
Il Comune non è un feudo personale e i cittadini non sono dei sudditi.
Pertanto, il Consiglio Comunale faccia sentire la sua voce con estrema urgenza».
 

Non solo impegno costante, lavoro certosino, professionalità ai massimi livelli riconosciuta a livello mondiale, nella sua professione di light artist, lighting designer and climatic designer. Romano Baratta è in prima linea per i diritti del Popolo Italiano, uno dei fondatori del "Popolo in Rivoluzione". La politica è una “brutta bestia” che ti contagia: lo fa con chi vuol potere e chi quel potere lo vuol rendere aperto, per tutti, dove ogni singolo italiano abbia voce, forza e libera scelta di come vivere con il patrimonio che lo Stato accumula. Lo stesso che oggi i massimi vertici governativi ci dicono che non abbiamo, che non riescono a far fronte a crisi energetiche, alimentari, sociali e lavorative, oltre che formative, pur vivendo loro in agiate condizioni. E tutto grazie alle nostre tasse, loro compendi multi mila euro, che a detta loro non bastano a ricucire fratture economiche che ci stanno regredendo nella più assoluta povertà. Questo è uno dei temi affrontati dal “Popolo in Rivoluzione”, gruppo di italiani pacifici che con il sostantivo “rivoluzione” intendono il rovesciamento radicale ma pacifico di un ordine politico-istituzionale costituito. (la Redazione)

Il 25 giugno 2022 a Piazza Affari, a Milano, si è tenuta la prima assemblea nazionale del “Popolo in Rivoluzione”. Qui hanno avuto libera parola molti cittadini che hanno spiegato i loro disagi, hanno manifestato le loro intenzioni, hanno indicato la via per uscire da questo baratro economico-finanziario.

Ecco ciò che ha detto e scritto Romano Baratta.

Romano Baratta Popolo in Rivoluzione Piazza Affari Mi25giu2022

«Mare calmo. Sereno. Tavola piatta. Tutto tace. L’Italia è questa. Nonostante tutto ciò che abbiamo passato e che passiamo l’Italia resta un mare calmo. Un mare facile da navigare per chiunque voglia pescarci qualcosa e soprattutto per chi ha degli incrociatori o navi da crociera per usarla a proprio piacimento e poi gettarla via, come carta straccia. L’Italia per questa gente è come Venezia quando nei suoi canali viene invasa dalla dimensione enorme di una nave da crociera. È inerme. Attonita e spesso anche compiaciuta innanzi a tanto contrasto e prevaricazione. L’Italia, come Venezia, è sfregiata, invasa, calpestata ogni giorno sia da connazionali collusi col potere che da stranieri che la vedono come un souvenir da apporre sulle pareti.

Ma i mari non sono sempre calmi. Anche quelli più assopiti possono ad un tratto volgere in burrasca. Bisogna porre attenzione, come ai molti vulcani dormienti, perché possono esplodere e irrompere.

Il mare calmo, con un vento nuovo, può trasformarsi in un uragano. Il mare calmo con un tumulto della terra può generare uno Tsunami indomabile che travolge e devasta tutto e tutti. Uno Tsunami gigantesco che prima risucchia e poi inonda.

L’Italia è ancora calma. In alcuni momenti e luoghi abbiamo visto il mare mosso. Niente di devastante. Niente di travolgente. Ora siamo nel momento calmo, dove l’aria è tersa e tutto sembra essere normale. Proprio come prima di una tempesta devastante. All’orizzonte si intravede solo un po’ di nero ma non sembra preludere a nulla di catastrofico. Sembra essere il solito temporale che è lontano. Che non ci riguarda.

Ma non sarà così. Il temporale sta arrivando, ancora più distruttivo di prima. Il nubifragio governativo si sta abbattendo sull’Italia e toccherà tutti, se ancora non vi è bastato quello precedente.

Ma c’è sempre un ma.

Nelle alte sfere dovrebbero sapere che quando c’è una tempesta si possono creare depressioni anomale non controllabili. Depressioni che volgono a creare anomalie ma soprattutto “venti diversi” rispetto a quelli preventivati. Venti non controllabili.

Il nostro vento è già attivo. Il vento della rivoluzione è in moto e non si arresta. Ora sta iniziando ad aleggiare sull’Italia per contrastare quella tempesta che si abbatterà nuovamente più forte di prima.

Questo vento soffia già e non si placherà. Il vento della rinascita che annullerà i poteri inutili e negativi per il nostro paese è gelido e mortale per chi lo contrasta.

È il vento della Rivoluzione.

Un vento mai visto prima.

Questo vento è attivo mentre la terra volgerà in tumulto dalle fondamenta.

La terra inizia a sibilare come preludio del terremoto che darà sfogo ad uno Tsunami inarrestabile contro chi ci governa! Un’onda anomala mai vista! Un maremoto che tutto inghiotte.

Gente d’Italia, siate previdenti. Prendete parte sin da ora al vento del cambiamento, perché questo avverrà comunque, con o senza di voi. Lo Tsunami arriverà ed è meglio esserne a bordo che trovarselo innanzi! Peggio ancora trovarsi inetti tra una tempesta governativa ed uno Tsunami del popolo, aspettando come ignavi, di vedere chi vince per salire sul carro del vincitore; perché è evidente che sarete i primi a perdere. Non ci sono scuse. Il futuro ce lo giochiamo ora, ed è ora che bisogna muoversi senza se e senza ma. Ora è il momento di tirare fuori le palle per gli uomini e di tirare fuori la combattività femminile di chi teme per i propri figli. Sappiate che i nostri figli sono in pericolo e il loro futuro compromesso.

Decidetevi con chi stare! Ma lo rammentiamo: ad uno Tsunami è difficile resistere!»

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IL POPOLO PUO' DAVVERO CONTROLLARE LO STATO ITALIANO. SIAMO UNITI E CE LA FAREMO.

Dopo la prima assemblea nazionale di Popolo in Rivoluzione, svolta a Milano, in Piazza Affari il 25 giugno 2022, come un fiume in piena, lo tsunami di italiani che rivorrebbero che l’Italia sia degli italiani, di quel popolo che vuol decidere e non subire ciò che altri hanno eletto a nome loro, ritornano a informare sulle loro azioni pacifiche.

Questa volta si son riuniti, sempre in piazza, a Padova, il 02 luglio 2022, a Prato della Valle.

CLICCANDO QUI POTRAI VEDERE E ASCOLTARE IL MANIFESTO PUBBLICO DI PADOVA "ALZIAMO LA TESTA"

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A Piazza Affari, a Milano, il 25 giugno 2022 si è svola la prima assemblea nazionale del gruppo “Popolo in Rivoluzione”, nato per la giusta Democrazia, ovvero potere al popolo, che ritornerà padrone dello Stato.

Con questa giornata, la prima assemblea nazionale, si è aperto un nuovo capitolo della lotta per la libertà del popolo dove tutti, tra gli aderenti, è stato chiamato ad attivarsi in modo univoco  e definitivo.

Spesso la parola “Rivoluzione” è intesa come lotta tra persone, quella cruenta. Qui, invece è precipuamente intesa come il rovesciamento radicale ma pacifico di un ordine politico-istituzionale costituito.

«Noi siamo il Popolo e stiamo arrivando! Scenderemo nelle piazze, nelle strade, entreremo nei palazzi del potere e cacceremo questa classe politica. Li andremo a prendere casa per casa, faremo dei Tribunali del Popolo per condannarli. Non è più possibile accettare supinamente il volere di una élite e di pochi uomini che senza il consenso del popolo decide delle vite di milioni di italiani. I tempi sono maturi per cambiare le cose e rendere l’Italia una nazione libera da qualsiasi potere straniero o elitario che per molti decenni ha invaso e comandato a casa nostra» come recita lo slogan del gruppo in una nota stampa.

La sede dell’assemblea nazionale non è stata scelta per caso, è il centro economico italiano, Piazza Affari.

All’assemblea sono stati convocati tutti i Responsabili territoriali, tutti i Portavoce di Categoria, tutti i gli aderenti al Coordinamento Nazionale Rivoluzionario, invitando tutti i Rivoluzionari d’Italia, non quelli cruenti, ma pacifici accolti come Ospiti d’Onore che si sono distinti nella lotta contro le ingiustizie tutti i cittadini, tutti coloro che si sono stancati dei partiti, delle lobby e delle mafie di potere, delle storture, delle ingiustizie, dei partiti, dei politici, di questo regime che crea ingiustizie, disparità e sofferenze.

Clicca sulla foto e guarda il video della Prima Assemblea Nazionale

PopoloinRivoluzione prima assemblea nazionale MI25giu2022

Nella nota stampa si legge anche:

«Noi siamo la Rivoluzione del Popolo che porterà il Lavoro nello Stato per farlo diventare colonna portante di una Società Nazionale basata sull’Uomo e sulle vere necessità che fanno parte della vita.

Noi siamo POPULISTI perché siamo del Popolo e non ci vergogniamo di essere proletari, lavoratori, disoccupati, disagiati, offesi e martoriati, perché la parola populista non è un’offesa ma è la Libertà.

Noi Siamo determinati, uniti, onesti e sinceri. Andiamo diritti alla finalità: la libertà!

Noi non saremo in piazza per piangerci addosso e supplicare ai politici ed ai governanti favori e giustizia, ma saremo in piazza per proclamare la Rivoluzione.

Noi saremo in piazza non a parlare di partiti o di fazioni, ma parleremo della Sovranità tradita che è stata dimenticata, offuscata, offesa e delegittimata!

Noi saremo Cittadini di una Repubblica nuova con un ruolo di predominio sullo Stato e non vittime dello stesso.

Noi porteremo, sulle ali della rivolta, questa finta democrazia verso la POPOLOCRAZIA, l’unica vera democrazia, la democrazia del Popolo. Viva il Popolo libero!»

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Con la chiusura dell’anno scolastico 2021-2022 è terminato anche il progetto “Scuole Sicure”.

Realizzato dalla Polizia Locale di Foggia con l’indispensabile contributo del cane ELLIOT, in esecuzione del protocollo d’intesa sottoscritto dal Comune di Foggia e dalla Prefettura U.T.G. di Foggia, il progetto è finalizzato alla prevenzione e al contrasto dello spaccio e consumo di sostanze stupefacenti nei pressi delle scuole.

L’attività della Polizia Locale di Foggia, volta anche alla sensibilizzazione dei più giovani sugli effetti nocivi delle droghe sull’organismo umano, ha previsto anche un Convegno dedicato agli studenti degli Istituti Secondari di II Grado della Città di Foggia.

Il Convegno, sul tema relativo agli effetti dell’uso delle sostanze stupefacenti in età evolutiva, si è tenuto luogo presso la Sala Rosa del Palazzetto dell’Arte, Via Galliani – Foggia in data 16 dicembre 2021.

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L’evento è stato realizzato in stretto coordinamento con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia – Ufficio V – Ambito Territoriale per la provincia di Foggia e grazie alla collaborazione della Dirigente Dott.ssa Episcopo, hanno aderito all’iniziativa sei Istituti della città, inviando ciascuno una propria rappresentanza di studenti.

Durante il convegno sono intervenuti La Dott.ssa Rachele Grandolfo, componente della Commissione Straordinaria del Comune di Foggia, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, Dott. Ludovico Vaccaro, S.E. L’Arcivescovo Mons. Vincenzo Pelvi, Il Prorettore dell’Università degli Studi di Foggia, Prof. Agostino Sevi, la Dirigente dell’Ufficio Territoriale Scolastico Dott.ssa Maria Aida Episcopo.

Hanno trattato in maniera autorevole, puntuale ed incisiva, evidenziando l’importanza della prevenzione circa l’uso di sostanze stupefacenti in età scolare e ponendo in evidenza gli effetti negativi che ne derivano, i seguenti relatori:

– la Dott.ssa Anna Polito – Direttore del Reparto di Neuropsichiatria Infantile del Policlinico Riuniti di Foggia sulla tematica: Gli effetti negativi dell’uso di sostanze stupefacenti e psicotrope nell’età evolutiva;

– la Dott.ssa Maria Grazia Morgese – Ricercatrice in farmacologia del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università degli Studi di Foggia, sulla tematica: Aspetti tossicologici dell’assunzione di sostanze stupefacenti e psicotrope;

– il Dott. Silvio Marco Guarriello – Procuratore della Repubblica Aggiunto della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, sulla tematica: Effetti giuridici conseguenti alla detenzione, all’uso ed allo spaccio di sostanze stupefacenti.

I controlli espletati nei pressi degli Istituti Scolastici della città capoluogo dauno da parte della Polizia Locale di Foggia, grazie al fiuto infallibile del pastore belga antidroga ELLIOT, hanno sortito i risultati auspicati. Sono stati infatti 5 i sequestri di sostanze stupefacenti, per lo più modeste quantità di hashish e marijuana, sequestrati e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Durante tutto il corso dei controlli, la Polizia Locale di Foggia ha riscontrato una notevole partecipazione delle Istituzioni Scolastiche e degli alunni stessi, rapidamente abituati alla frequente e piacevole presenza di ELLIOT all’ingresso e all’uscita da scuola.

Mancava poco alla mezzanotte del 20 giungo 2022 e un incendio a Foggia ha interessato la pineta vicino il parco dell’Iconavetere, tra via Ciano e via Faccolli, nella parte nord-ovest della città.

La notizia, con foto e video, è stata divulgata dalla pagina social facebook “Voce di Foggia”.

Un‘automobile, una Lancia Y, era in fiamme al centro della pineta vicino ill parco. Immediatamente son stati allertati i Vigili del fuoco e le Forze dell’ordine, che hanno messo subito in sicurezza l’area.

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Unità dei VV.FF. hanno subito domato le fiamme che hanno distrutto l’auto, mentre altre si adoperavano per spegnere il fuoco che ha interessato vari alberi presenti nella pineta. Un incendio che poteva avere conseguenze più drammatiche, anche per le vicine abitazioni a ridosso della pineta.

Alcuni residenti si sono impauriti per le fiamme sulle cime alte degli alberi in prossimità dei balconi delle proprie abitazioni, mentre il fumo si propagava per tutta l’area.

Sul posto son giunte alcune volanti della Polizia di Stato che hanno fatto i rilevamenti del caso, senza escludere il dolo.

Dalle prime ore di ieri, 17 giugno 2022, 150 uomini della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Foggia, Servizio Centrale I.C.O. di Roma, Gruppo Investigativo C.O. di Bari e Gruppo Pronto Impiego di Bari, supportati dall’alto da un elicottero del Reparto Operativo Aeronavale di Bari, con l’operazione “Doppio Zero” hanno dato esecuzione a n. 17 ordinanze di custodia cautelare (15 in carcere e 2 ai domiciliari) disposte dal G.I.P. del Tribunale di Foggia nei confronti di soggetti, anche pregiudicati, attivi tra i Comuni di San Nicandro Garganico e altri dell’area nord garganica, indiziati per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti e per violazioni della normativa in materia di armi.

Il provvedimento del Tribunale giunge all’esito di indagini preliminari svolte, sotto il coordinamento e la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, dalla Tenenza di San Nicandro Garganico con la collaborazione dei reparti speciali del Corpo (S.C.I.C.O. Roma e G.I.C.O. Bari) che, a seguito del sequestro nell’agosto 2020, in agro di San Marco in Lamis, di una maxi piantagione di marijuana di 5.100 piante, hanno messo sotto osservazione e ricostruito la mappa e filiera dello spaccio di sostanze stupefacenti a San Nicandro Garganico, dal rifornimento alla cessione al dettaglio, quest’ultima spesso estesa ad altri Comuni dell’area nord garganica.

In occasione della scoperta della maxi piantagione fu arrestato in flagranza di reato un pregiudicato armato di pistola con matricola abrasa trovato nel fondo a curare la coltivazione delle 5.100 piante di canapa indiana, e denunciati a piede libero altri tre soggetti che avevano collaborato alla cura della piantagione.

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Sin dalle prime battute dell’indagine – diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia - emergeva che i suddetti soggetti denunciati, gestivano due circoli ricreativi privati della città, interessati da un anomalo e quanto mai sospetto viavai di gente, soprattutto ragazzi di giovane età che si intrattenevano all’interno del locale per pochi minuti.

I finanzieri, insospettiti anche dal fatto che il perimetro esterno dei circoli fosse eccessivamente “sorvegliato” con sofisticati sistemi di videoripresa, che gli ingressi fossero assicurati da doppie porte blindate e grate in ferro alle finestre, mettevano in atto alcuni servizi di controllo del territorio al fine di riscontrare – come effettivamente accadeva – che la maggior parte dei soggetti che accedevano ai circoli per uscirne dopo pochi istanti, venivano trovati in possesso di dosi di stupefacente di vario tipo (marijuana, hashish e soprattutto cocaina).

La Procura di Foggia, informata delle prime evidenze investigative raccolte dai finanzieri di San Nicandro, rilevando gravi indizi di reità, ha disposto specifiche attività investigative che, per l’ubicazione dei circoli, il modo in cui erano sorvegliati e per le accortezze “antipolizia” dei gestori, sono state svolte con sofisticate attrezzature messe a disposizione dalle strutture tecniche del Servizio Centrale I.C.O. di Roma per l’intercettazione ambientale, veicolare, telefonica e telematica, e di geo-localizzazione.

Le immagini delle telecamere installate e le conversazioni intercettate nei circoli privati hanno permesso di appurare che gli stessi erano tutt’altro che “luoghi di ritrovo o ricreativi”, organizzati e gestiti come veri e propri “supermercati della droga” aperti a qualsiasi ora per permettere ai numerosi avventori di acquistare stupefacente anche a notte fonda.

Le indagini hanno permesso anche di accertare che, in concomitanza di una maggiore presenza sul territorio delle forze di polizia con controlli in strada più serrati, soprattutto nel periodo di limitazione alla circolazione imposta dall’emergenza sanitaria da COVID-19, gli indagati spostavano il centro di spaccio presso locali “meno in vista” o presso le proprie dimore abituali.

Le attività investigative, che si sono concluse nel giugno 2021, hanno permesso di raccogliere concreti indizi a carico degli indagati per più di 2.500 episodi di spaccio di sostanze stupefacenti tipo hashish, marijuana e soprattutto cocaina, cedute anche a minorenni o in luoghi pubblici alla presenza di bambini che giocavano ignari e indifesi.

Nel corso delle indagini è stato possibile rinvenire e sequestrare altre due piantagioni di marijuana, impiantate in località Schiapparo di Lesina (FG) e curate da pluri-pregiudicati del posto. All’esito delle analisi di laboratorio, si è accertato che dalle infiorescenze potevano essere ricavate circa 1,35 milioni di dosi di stupefacente per un ritorno economico in favore del gruppo criminale stimato in circa 6,8 milioni di euro.

Ulteriore riscontro di polizia della qualità e quantità dello stupefacente ceduto, nonché del modus operandi dei soggetti arrestati, è stato effettuato nel mese di giugno 2021, quando i militari della Tenenza di San Nicandro hanno arrestato in flagranza di reato un commerciante incensurato, oggi considerato “il magazziniere dello stupefacente”, intento a cedere un pacco di cocaina ad uno degli odierni arrestati. Il soggetto, a seguito di perquisizione, è stato trovato in possesso di circa 100 grammi di cocaina e marijuana, nonché di diverse strumentazioni tecniche per ricercare e bonificare gli ambienti da eventuali apparecchiature di polizia e di indagine, nonché di Jammer per disturbare le comunicazioni delle forze di polizia.

In quel frangente, l’acquirente, oggi arrestato, pregiudicato per specifici reati in materia di stupefacenti, inseguito da una pattuglia in pieno giorno, con manovre in auto azzardate che hanno messo in pericolo passanti e utenti della strada, ha fatto perdere le proprie tracce, sottraendosi all’arresto in flagranza ma non alla segnalazione in Procura per il reato di detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

A margine si segnala che alcuni degli arrestati odierni avrebbero percepito indebitamente il reddito di cittadinanza, per cui sono stati deferiti alla competente A.G. per il reato specifico e all’INPS per il recupero di quanto sottratto con l’inganno al bilancio dello Stato.

Va precisato che la posizione delle persone arrestate e di tutti gli indagati è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che le stesse non possono essere considerate colpevoli sino ad eventuale pronunzia di sentenza definitiva di condanna.

L’attività di servizio odierna testimonia il costante impegno operativo dei reparti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Foggia, in perfetta sinergia con l'Autorità Giudiziaria, nella lotta ad ogni forma di illecito, tra cui la produzione, il commercio e lo spaccio di sostanze stupefacenti che negli ultimi anni ha visto, nell’ampio territorio della Provincia di Foggia, e in particolare nell’area garganica, un consolidamento della strategia della criminalità locale nel coltivare sul proprio territorio le piante di cannabis, potendo contare su un terreno vastissimo coltivabile, vario nella morfologia e nella vegetazione che certamente ne favorisce l’occultamento.

Alle prime luci dell’alba, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di cinque soggetti, uno agli arresti domiciliari e 4 in carcere, già noti alle forze dell’ordine, emessa dall’Ufficio GIP del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, sulla base di gravi indizi di colpevolezza (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) in ordine ai reati di estorsione, tentata estorsione, furto, detenzione e porto di pistola, tutti aggravati dal metodo mafioso.

Più in particolare, i capi accusatori sottoposti dalla Procura al GIP riguardano due episodi estorsivi, uno tentato e uno consumato, e un assalto ad uno sportello automatico di una banca.

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La vicenda ha avuto origine in Stornara a seguito di una serie di gravi atti intimidatori perpetrati ai danni di un imprenditore locale a cui è stata richiesta una somma di denaro, a titolo estorsivo,  accompagnata dall’invito a prendere contatti con “gli amici” di Stornara. Nel corso della telefonata, con cui è stata perpetrata la richiesta estorsiva, sono stati esplosi dei colpi d’arma da fuoco, percepiti dalla vittima, così accrescendo la valenza intimidatoria della minaccia espressa. Per vincere le resistenze dell’imprenditore e costringerlo a pagare, gli odierni indagati  avrebbero posto in essere ulteriori e più gravi atti intimidatori. Prima, all’interno dell’autovettura utilizzata dalla vittima, è stata fatta trovare una testa di maiale mozzata, poi la stessa auto è stata data alle fiamme e, infine, nella buca delle lettere della famiglia della vittima è stata depositata una busta contenente tre proiettili.

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Foggia, hanno fin da subito orientato i sospetti verso un noto clan locale, già in passato oggetto di condanne per reati quali estorsione ed usura, aggravati dal metodo mafioso. Il monitoraggio di alcuni appartenenti al clan, nonché di alcuni soggetti vicini, ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza (da sottoporre a successiva verifica nel contraddittorio delle parti) anche per una estorsione, questa volta consumata, ai danni di un agente di commercio. Lo stesso, secondo la ricostruzione accusatoria, dopo aver installato delle slot machines in un bar di Stornara, è stato avvicinato da un emissario del clan che lo avrebbe costretto a versare una somma di denaro per poter mantenere gli apparecchi da gioco.

Sono emersi, inoltre, gravi indizi del coinvolgimento del gruppo criminale in un assalto  allo sportello automatico della filiale di Casalvecchio di Puglia(FG) della Banca Popolare di Bari, avvenuto in data 4 settembre 2019,  che fruttò agli assalitori la somma di 15.000 euro e fu realizzato  attraverso l’utilizzo di un ordigno esplosivo dirompente applicato con la tecnica c.d. della “marmotta”.

La gravità degli indizi raccolti dovrà essere sottoposta alla successiva valutazione degli organi giudicanti,  nel contraddittorio e con in contributo della difesa.

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