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Due caricatori per AK 47 Kalashnikov, riforniti con munizioni perforanti e traccianti da guerra, sono stati sequestrati dai finanzieri del Gruppo di Foggia presso la stazione ferroviaria della città.

I caricatori, riforniti con 27 proiettili, erano custoditi all’interno di uno zaino portato sulle spalle da un giovane foggiano che, mentre andava a prendere il treno, è stato segnalato da Horst e Jackson due pastori tedeschi di 11 e 3 anni in forza alla Compagnia di Manfredonia che in quel momento perlustravano lo scalo unitamente ai loro conduttori.

Il detentore è stato tratto in arresto e condotto presso la Casa Circondariale di Foggia, a disposizione della Procura della Repubblica.

Va precisato che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, indipendentemente dal quadro indiziario emerso, la posizione dell’indagato è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e non può essere considerato colpevole fino al definitivo accertamento con sentenza irrevocabile.

Il presidio dei cani antidroga, indirizzato alle principali arterie stradali e ferroviarie della provincia nonché ai centri di maggior afflusso turistico e di movida, ha portato al controllo, unitamente ai Baschi Verdi della Guardia di Finanza, di migliaia di persone e veicoli in transito dall’inizio dell’anno ed al sequestro di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti.

I Carabinieri della Stazione di San Marco in Lamis hanno arrestato in flagranza di reato un cittadino italiano per reati di detenzione e porto in luogo pubblico di esplosivi, nonché porto ingiustificato di armi ed oggetti atti ad offendere.

La vicenda nasce nel corso della quotidiana attività di controllo del territorio svolta dall’Arma dei Carabinieri su tutto il territorio nazionale. Nello specifico i militari della locale Stazione, grazie alla conoscenza della zona e della popolazione, sono stati insospettiti dall’insolito movimento di un’autovettura nei pressi di un’area rurale del comune di San Marco in Lamis. Prontamente raggiunta l’autovettura ed identificato il conducente, veniva dato corso a perquisizione personale e veicolare, a seguito della quale venivano sequestrati: diversi ordigni esplosivi dalla carica pirica particolarmente elevata e dunque potenzialmente micidiali, coltelli e armi bianche, bastoni con punte acuminate in metallo, ferri rudimentali appuntiti, giraviti alterati trasformati in punteruoli, una fiocina e due mazze da golf.

Gli elementi raccolti sono stati ritenuti validi dal GIP che ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari.

Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari. Al momento l’Autorità Giudiziaria ha ritenuto la sussistenza di un quadro indiziario grave, relativo alla commissione dei summenzionati reati, tale da ritenere necessaria l’applicazione della misura. Tuttavia, va precisato che gli indagati non possono essere considerati colpevoli fino alla sentenza di condanna definitiva.

Durante la serata del 29 marzo scorso, in Monte Sant’Angelo (FG), i Carabinieri della Compagnia di Manfredonia hanno arrestato un 20enne del posto, in quanto trovato in possesso di un fucile a pompa, calibro 12, con matricola abrasa, illecitamente detenuto all’interno di un domicilio di cui aveva la materiale disponibilità. Il blitz dei militari dell’Arma ha quindi consentito il recupero di un’arma da fuoco altamente micidiale, sulla quale gli esperti del RIS Carabinieri di Roma effettueranno nei prossimi giorni mirati approfondimenti tecnico-scientifici, anche al fine di riscontrare eventuali collegamenti con altri fatti delittuosi.

Dopo l’arresto, il 20enne, su disposizione del PM di turno della Procura della Repubblica di Foggia, è stato associato presso la Casa Circondariale di Foggia ed in questi giorni verrà sottoposto ad interrogatorio di convalida davanti al GIP competente.

In ultima analisi va precisato che la posizione della persona arrestata è al momento al vaglio dell’Autorità Giudiziaria nella fase delle indagini preliminari e che la stessa non può essere considerata colpevole sino alla eventuale pronuncia di una sentenza di condanna definitiva.

In questi giorni la Polizia di Stato ha dato particolare impulso ad una serie di verifiche e controlli in materia di Polizia Amministrativa che hanno riguardato diversi settori sottoposti a licenza o autorizzazione da parte del Questore.

Un focus particolare è stato dedicato alle licenze di porto d’arma, materia particolarmente delicata, in cui è fondamentale operare costantemente controlli sia preventivi che successivi al rilascio delle autorizzazioni.

Diversi i provvedimenti adottati in tutta la provincia. In particolare, sono state respinte 21 istanze di rilascio o di rinnovo di porti d’arma da fuoco, sia per uso caccia che per uso sportivo, nei confronti di persone risultate prive del requisito della buona condotta o comunque ritenute inaffidabili. Eclatante il caso di un soggetto che aveva chiesto il rilascio della licenza pur essendo stato condannato per estorsione, così come quello di un giovane segnalato per uso di stupefacenti e controllato spesso in compagnia di persone indagate per spaccio di droga. In un altro caso, le autorizzazioni sono state revocate ad un uomo denunciato per maltrattamenti dalla moglie.

Nei casi più gravi, oltre che alla revoca della licenza, si è  proceduto anche al ritiro cautelare delle armi per evitare rischi di abuso.

I finanzieri del Gruppo di Foggia, in collaborazione con il Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata di Bari ed i baschi verdi del Gruppo Pronto Impiego e con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, hanno tratto in arresto nel capoluogo dauno 9 indagati ritenuti responsabili di estorsione, furto, ricettazione e detenzione illecita di armi.   

Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Foggia, sono iniziate a seguito di un’estorsione perpetrata con le modalità del “cavallo di ritorno” ossia la sottrazione di beni e conseguente richiesta del pagamento di una somma di denaro per ottenerne la restituzione.

Nel corso delle attività investigative i finanzieri hanno ricostruito più episodi di estorsione e furto ai danni di commercianti, sequestrando anche armi e munizioni nella disponibilità di alcuni degli indagati ritenuti vicini alla “società foggiana”.

 

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Oltre agli arresti sono state eseguite anche 11 perquisizioni, con l’ausilio di unità cinofile, nel rione Candelaro, nel palazzo ex O.N.P.I. ed in altri quartieri della città.

Su disposizione del G.I.P. presso il Tribunale di Foggia, 4 indagati sono finiti in carcere ed altri 5 agli arresti domiciliari. La loro posizione è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e non possono essere considerati colpevoli sino ad eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva.

L’attività svolta si inquadra nel dispositivo di contrasto alla criminalità economico – finanziaria ed organizzata attuato dal Comando Provinciale di Foggia in collaborazione con la componente speciale della Guardia di Finanza.

La Polizia di Stato di Foggia, ha tratto in arresto un uomo di 42 anni che transitava armato di pistola per le vie del centro storico cittadino. Segnalato al numero di emergenza 113, il personale della “Squadra Volanti” si portava immediatamente presso il luogo interessato e riusciva ad intercettarlo. L’uomo alla vista degli operatori, tentava di estrarre l’arma occultata dietro la schiena e ne nasceva una colluttazione, terminata con l’immobilizzazione e la messa in sicurezza del 42enne. Le verifiche di rito hanno consentito di appurare che il soggetto era in possesso di 5 proiettili inseriti all’interno del caricatore.

Va precisato che la posizione della persona coinvolta nella predetta operazione di polizia è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che la stessa non può essere considerata colpevole sino alla eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva.

Con il Decreto Legislativo nr. 104/2018, in attuazione di specifica direttiva comunitaria, sono state apportate alcune modifiche alle norme in materia di armi. Tra le novità, è stato previsto l’obbligo di presentare ogni cinque anni un certificato medico attestante i prescritti requisiti per coloro che detengono armi, anche in collezione. Tale certificato deve essere rilasciato dal settore medico legale delle Aziende sanitarie locali, o da un medico militare, della Polizia di Stato o del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, e deve attestare che il richiedente non è affetto da malattie mentali oppure da vizi che ne diminuiscono, anche temporaneamente, la capacità di intendere e di volere.

Nella fase di prima applicazione della nuova normativa – entrata in vigore il 14 settembre 2018 – ai suddetti detentori di armi, era stato concesso un anno di tempo per produrre tale certificato medico, e dunque fino al 14 settembre 2019.

A seguito della dichiarazione dello stato di emergenza pandemica, è stata prorogata la validità delle suddette certificazioni fino al 30 giugno 2022.

Con la cessazione dello stato di emergenza tutti coloro che detengono armi e che sono in possesso di certificazione medica rilasciata da più di cinque anni dovranno produrre un nuovo certificato.

In caso di inottemperanza, le forze dell’ordine avvieranno la procedura volta al ritiro cautelare delle armi detenute con conseguente emissione di un provvedimento di divieto di detenzione.

Tale obbligo, per espressa previsione normativa, non si applica:

-         ai detentori che siano anche titolari di licenza di porto d’armi in corso di validità. In caso di licenza non più rinnovata, i cinque anni decorrono dalla scadenza dell’ultimo rinnovo;

-         ai collezionisti di armi antiche.

Dalle prime ore di ieri, 17 giugno 2022, 150 uomini della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Foggia, Servizio Centrale I.C.O. di Roma, Gruppo Investigativo C.O. di Bari e Gruppo Pronto Impiego di Bari, supportati dall’alto da un elicottero del Reparto Operativo Aeronavale di Bari, con l’operazione “Doppio Zero” hanno dato esecuzione a n. 17 ordinanze di custodia cautelare (15 in carcere e 2 ai domiciliari) disposte dal G.I.P. del Tribunale di Foggia nei confronti di soggetti, anche pregiudicati, attivi tra i Comuni di San Nicandro Garganico e altri dell’area nord garganica, indiziati per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti e per violazioni della normativa in materia di armi.

Il provvedimento del Tribunale giunge all’esito di indagini preliminari svolte, sotto il coordinamento e la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, dalla Tenenza di San Nicandro Garganico con la collaborazione dei reparti speciali del Corpo (S.C.I.C.O. Roma e G.I.C.O. Bari) che, a seguito del sequestro nell’agosto 2020, in agro di San Marco in Lamis, di una maxi piantagione di marijuana di 5.100 piante, hanno messo sotto osservazione e ricostruito la mappa e filiera dello spaccio di sostanze stupefacenti a San Nicandro Garganico, dal rifornimento alla cessione al dettaglio, quest’ultima spesso estesa ad altri Comuni dell’area nord garganica.

In occasione della scoperta della maxi piantagione fu arrestato in flagranza di reato un pregiudicato armato di pistola con matricola abrasa trovato nel fondo a curare la coltivazione delle 5.100 piante di canapa indiana, e denunciati a piede libero altri tre soggetti che avevano collaborato alla cura della piantagione.

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Sin dalle prime battute dell’indagine – diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia - emergeva che i suddetti soggetti denunciati, gestivano due circoli ricreativi privati della città, interessati da un anomalo e quanto mai sospetto viavai di gente, soprattutto ragazzi di giovane età che si intrattenevano all’interno del locale per pochi minuti.

I finanzieri, insospettiti anche dal fatto che il perimetro esterno dei circoli fosse eccessivamente “sorvegliato” con sofisticati sistemi di videoripresa, che gli ingressi fossero assicurati da doppie porte blindate e grate in ferro alle finestre, mettevano in atto alcuni servizi di controllo del territorio al fine di riscontrare – come effettivamente accadeva – che la maggior parte dei soggetti che accedevano ai circoli per uscirne dopo pochi istanti, venivano trovati in possesso di dosi di stupefacente di vario tipo (marijuana, hashish e soprattutto cocaina).

La Procura di Foggia, informata delle prime evidenze investigative raccolte dai finanzieri di San Nicandro, rilevando gravi indizi di reità, ha disposto specifiche attività investigative che, per l’ubicazione dei circoli, il modo in cui erano sorvegliati e per le accortezze “antipolizia” dei gestori, sono state svolte con sofisticate attrezzature messe a disposizione dalle strutture tecniche del Servizio Centrale I.C.O. di Roma per l’intercettazione ambientale, veicolare, telefonica e telematica, e di geo-localizzazione.

Le immagini delle telecamere installate e le conversazioni intercettate nei circoli privati hanno permesso di appurare che gli stessi erano tutt’altro che “luoghi di ritrovo o ricreativi”, organizzati e gestiti come veri e propri “supermercati della droga” aperti a qualsiasi ora per permettere ai numerosi avventori di acquistare stupefacente anche a notte fonda.

Le indagini hanno permesso anche di accertare che, in concomitanza di una maggiore presenza sul territorio delle forze di polizia con controlli in strada più serrati, soprattutto nel periodo di limitazione alla circolazione imposta dall’emergenza sanitaria da COVID-19, gli indagati spostavano il centro di spaccio presso locali “meno in vista” o presso le proprie dimore abituali.

Le attività investigative, che si sono concluse nel giugno 2021, hanno permesso di raccogliere concreti indizi a carico degli indagati per più di 2.500 episodi di spaccio di sostanze stupefacenti tipo hashish, marijuana e soprattutto cocaina, cedute anche a minorenni o in luoghi pubblici alla presenza di bambini che giocavano ignari e indifesi.

Nel corso delle indagini è stato possibile rinvenire e sequestrare altre due piantagioni di marijuana, impiantate in località Schiapparo di Lesina (FG) e curate da pluri-pregiudicati del posto. All’esito delle analisi di laboratorio, si è accertato che dalle infiorescenze potevano essere ricavate circa 1,35 milioni di dosi di stupefacente per un ritorno economico in favore del gruppo criminale stimato in circa 6,8 milioni di euro.

Ulteriore riscontro di polizia della qualità e quantità dello stupefacente ceduto, nonché del modus operandi dei soggetti arrestati, è stato effettuato nel mese di giugno 2021, quando i militari della Tenenza di San Nicandro hanno arrestato in flagranza di reato un commerciante incensurato, oggi considerato “il magazziniere dello stupefacente”, intento a cedere un pacco di cocaina ad uno degli odierni arrestati. Il soggetto, a seguito di perquisizione, è stato trovato in possesso di circa 100 grammi di cocaina e marijuana, nonché di diverse strumentazioni tecniche per ricercare e bonificare gli ambienti da eventuali apparecchiature di polizia e di indagine, nonché di Jammer per disturbare le comunicazioni delle forze di polizia.

In quel frangente, l’acquirente, oggi arrestato, pregiudicato per specifici reati in materia di stupefacenti, inseguito da una pattuglia in pieno giorno, con manovre in auto azzardate che hanno messo in pericolo passanti e utenti della strada, ha fatto perdere le proprie tracce, sottraendosi all’arresto in flagranza ma non alla segnalazione in Procura per il reato di detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

A margine si segnala che alcuni degli arrestati odierni avrebbero percepito indebitamente il reddito di cittadinanza, per cui sono stati deferiti alla competente A.G. per il reato specifico e all’INPS per il recupero di quanto sottratto con l’inganno al bilancio dello Stato.

Va precisato che la posizione delle persone arrestate e di tutti gli indagati è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che le stesse non possono essere considerate colpevoli sino ad eventuale pronunzia di sentenza definitiva di condanna.

L’attività di servizio odierna testimonia il costante impegno operativo dei reparti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Foggia, in perfetta sinergia con l'Autorità Giudiziaria, nella lotta ad ogni forma di illecito, tra cui la produzione, il commercio e lo spaccio di sostanze stupefacenti che negli ultimi anni ha visto, nell’ampio territorio della Provincia di Foggia, e in particolare nell’area garganica, un consolidamento della strategia della criminalità locale nel coltivare sul proprio territorio le piante di cannabis, potendo contare su un terreno vastissimo coltivabile, vario nella morfologia e nella vegetazione che certamente ne favorisce l’occultamento.

Questa mattina, 03 giugno 2022, i Carabinieri della Compagnia di San Severo (FG), militari del Comando ProvincialeCarabinieridiFoggia,SAT11°RgtCCPugliaeunitàcinofile,hannodato esecuzione,inSanNicandroGarganico, ad una misura cautelare personale a carico di 5 persone (2 custodia in carcere e 3 arresti domiciliari), emessa dal Tribunale del Riesame di Bari in accoglimento dell’appello proposto dalla Procura della Repubblica di Foggia, avverso decisione rigetto del G.I.P. del locale Tribunale.

L’indagine ha coinvolto 8 persone di San Nicandro Garganico, di cui 3 già arrestate nel corso del corrente anno, sempre a seguito dell’accoglimento dell’appello proposto dall’A.G. Tutti i soggetti sono ritenuti responsabili, in concorso e a vario titolo, dei reati di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, in particolare Cocaina e Marijuana, nonché di reati contro il patrimonio (furto aggravato) e in materia diarmi.

Gli indagati, in San Nicandro Garganico, si sarebbero approvvigionati di cocaina da alcuni soggetti di San Severo, non identificati, per poi cederla prevalentemente a giovani. Cessioni che sarebbero avvenute per lo più in strada nel periodo compreso tra maggio 2020 e luglio 2020.

L’operazione odierna costituisce una costola dell’attività d’indagine culminata nel mese di Ottobre 2020 con l’arresto di quattro persone tutte di San Nicandro Garganico (Operazione El Barrio). Gli indagati avrebbero spacciato a qualsiasi ora del giorno, cercando di fare sempre attenzione al passaggio delle Forze dell’Ordine, incontrandosi con gli acquirenti in luoghi sempre diversi e stabiliti all’ultimo momento per evadere i controlli; particolarmente accorti con gli acquirenti, ricorrendo frequentemente all’uso di un linguaggio “criptico”. I pagamenti inoltre, avvenivano non solo in contanti, ma in alcuni casi anche mediante ricarica su carta prepagata (in un caso un acquirente, a riprova del pagamento effettuato, avrebbe inviato la ricevuta come prova di avvenuto bonifico effettuato). Gli acquirenti provenivano in parte dall’hinterland sannicandrese in parte da Termoli. Proprio in tale ultima cittadina esisteva una stretta cerchia di clienti abituali che spesso avrebbe acquistato stupefacente a credito, pagando in un momento successivo. Gli indagati erano ritenuti dagli acquirenti affidabili ed in possesso di buona sostanza stupefacente “bianca come la perla e morbida”, particolarmente a loro gradita.

Le indagini, svolte nei mesi da Maggio-Luglio 2020, si sono articolate in servizi di osservazione, pedinamento e controllo, in attività di intercettazione (telefoniche e ambientali) e di nattività di riscontro alle stesse,conconseguenti arresti in flagranza e sequestri di sostanze stupefacenti. Nel corso della stessa sono statisequestrati circa 28 grammi di cocaina, 12 grammi di marijuana, nonché, a ulteriore riscontro di quanto emerso nel corso dell’attività, sonostati effettuati 2 arresti in flagranza e 4 deferimenti in stato dilibertà per detenzione fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Segnalati 4 assuntori di stupefacente al Prefetto.

Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari; dunque si precisa che, al momento, a carico degli indagati arrestati sono stati acquisiti unicamente granitici indizi di colpevolezza, ritenuti di tale gravità da legittimare l’applicazione delle misure cautelari. La posizione delle persone arrestate è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva.

La Polizia di Stato di Foggia, nell’ambito dell’intensificazione dei controlli del territorio finalizzati a prevenire i fenomeni delittuosi, ha tratto in arresto un 57enne originario di Manfredonia in quanto presumibilmente possessore di un’arma da fuoco con relativo munizionamento.

Il provvedimento scaturisce dalla vigile attività dei poliziotti del Commissariato di Manfredonia che ha consentito, all’esito di una perquisizione domiciliare effettuata d’iniziativa, di individuare un’arma che sarebbe stata abilmente occultata all’interno del bagno, più precisamente nello sciacquone e che, unitamente a 100 cartucce, sarebbe stata avvolta da una busta nera in cellophane.

Sempre la Polizia di Stato, in particolare il Commissariato di San Severo, ha tratto in arresto due persone, rispettivamente di 36 e di 66 anni, una delle quali con precedenti di polizia,  in quanto presumibilmente possessori di sostanza stupefacente.

La misura si è resa necessaria a seguito dell’attività dei poliziotti del locale Commissariato che, unitamente a quelli del Reparto Prevenzione Crimine e dell’unità cinofila, dopo aver intimato l’alt ai predetti mentre erano a bordo di un’autovettura, procedevano ad effettuare una perquisizione veicolare all’esito della quale, occultata all’interno della cuffia del cambio, avrebbero rinvenuto diversi involucri di sostanza stupefacente che sarebbe stata già confezionata per la presumibile cessione, del tipo “hashish”, “marijuana” e “cocaina”.

Dopo aver esteso gli accertamenti all’interno di una masseria, è stata recuperata ulteriore sostanza stupefacente che sarebbe stata celata all’interno di un casolare e nelle intercapedini degli alberi d’ulivo.

L’attività si è conclusa con il sequestro di circa 750 gr di “hashish”, 165 gr di “cocaina” e 2 gr di “marijuana” per un totale complessivo di circa 900 gr di sostanza stupefacente di cui, solo all’esito delle verifiche dibattimentali, si riuscirà a stabilire, al di fuori di ogni ragionevole dubbio, il possessore.

Le attività operative di cui sopra si inquadrano nell’ambito della implementazione di mirati controlli del territorio effettuati dalla Polizia di Stato in ambito provinciale.

Va precisato che la posizione delle persone coinvolte nelle predette operazioni di polizia è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva.

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Il Dirigente del Settore Viabilità della Provincia, ing. Luciano Follieri con Ordinanza…
Dic 22, 2023 752

Da Caravaggio a José de Ribera. Monte urge di una Pinacoteca o un Museo d’Arte

in Cultura by a cura del prof. Giuseppe Piemontese, storico locale della “Società di Storia Patria per la Puglia
La presentazione dell’ultima edizione del libro di Michele Cuppone su “Caravaggio, la…
Dic 22, 2023 581

San Severo è Capitale Italiana della Gentilezza 2024

in Notizie Capitanata by Redazione
E’ avvenuto il 17 dicembre 2023 a Novara, in Piemonte, in maniera ufficiale, il passaggio…
Dic 22, 2023 591

Di che pasta siamo fatti? Dagli spaghetti ai fusilli l’Unione Italiana Food…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
Un'indagine Nielsen rivela le preferenze degli italiani in fatto di pasta. Nella…
Dic 22, 2023 645

Donatori sangue, la Regione Puglia firma convenzione con associazioni e…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
Nella giornata odierna il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha…
Dic 22, 2023 497

Puglia, Servizio Civile. Ammessi i progetti Anci per 446 giovani volontari…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
Con la pubblicazione odierna da parte del Dipartimento Politiche giovanili e SCU del…

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