Con ingresso libero dal 14 maggio al 02 luglio 2023.
Domenica 14 maggio, alle ore 16:30, presso il centro espositivo ‘Antiquarium’ del Comune di Centuripe è stata inaugurata la mostra fotografica Centuripe Street Photography.
L’esposizione, promossa dall’Amministrazione Comunale di Centuripe in collaborazione con l’associazione SiciliAntica Centuripe e il supporto di Salvo La Spina, ideatore dell’iniziativa, resterà aperta al pubblico fino al 2 luglio 2023 e sarà ad ingresso libero.
Il progetto nasce a seguito dell'evento svoltosi lo scorso 22 e 23 ottobre che ha visto molti fotografi, professionisti e amatoriali, provenienti anche da tutta la Sicilia, radunarsi a Centuripe per scattare delle foto lungo le vie, le piazze, i monumenti e i quartieri del paese. Di tutte le fotografie sono state selezioni 76 scatti in bianco e nero e a colori, suddivise in quattro ambienti, una per ogni stanza del centro espositivo.
I fotografi presenti alla mostra sono Alessandra Cartillone, Carla Russo, Corinne Cataldo, Davis Longhitano, Federica Calà, Francesca Di Marco, Giuseppe Arangio, Ivana Politi, Laura Schilirò, Loriana Scalisi, Lucia Rosano, Marcella Scravaglieri, Marco Stancampiano, Maria Lucia Guarneri, Mario Longhitano, Mario Rinarldi, Mattia Longhitano, Miriam Scalisi, Riccardo Pelleriti, Rosanna Mannino, Rossella Viccica, Salvatore Geraci, Salvo La Spina, Tommaso Marino.
Gli scatti realizzati rispettano i canoni della street photography, genere fotografico che vuole riprendere i soggetti in situazioni reali e spontanee in luoghi pubblici al fine di evidenziare aspetti della società nella vita di tutti i giorni.
Centuripe con i suoi personaggi, le sue vie, le sue piazze, i suoi monumenti mostra con questo progetto tutta la sua bellezza intrisa di storia e autenticità e si conferma essere uno dei borghi più interessanti della Sicilia.
INGRESSO LIBERO
Info
Centuripe, Centro espositivo Antiquarium – Piazza lanuvio, 28
Apertura:
Martedì – Venerdì - 08:30 - 14:00
Lunedì, sabato, domenica - 8.30 -18.30
tel 0935919480
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Nel nuovissimo e ospitale “Residenze Romano”, a Foggia, in via Arpi, 68, nel cuore pullulante del caratteristico centro storico, dal 23 al 29 aprile 2023, il maestro d’arte Nunzio Lobasso ha esposto “Texture2023”, le sue ultime nuove opere pittoriche.
“Nuove Tendenze”, come definita dall’artista contemporaneo, prof. Dario Agrimi, che ha curato la presentazione e la critica, accostando l’artista al mondo della moda e del linguaggio visivo.
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«Come uno stilista -scrive Agrimi-, impegnato nella ricerca di un nuovo linguaggio che possa essere precursore di nuove mode e tendenze, Lobasso cambia pelle ai capolavori della storia dell’arte. Sveste e riveste le immagini che da secoli rappresentano il bello della pittura di sempre».
Opere policrome, che riprendono quadri di grandi artisti, riprodotte con lo stile della texture, elementi ripetuti più volte che, questo caso, formano il soggetto.
“Bansky a Vieste | 13 maggio - 17 settembre 2023 | Museo Civico Archeologico Michele Petrone | Vieste.
L’artista inglese forse più conosciuto al mondo, il precursore delle visioni creative di un’intera generazione, il talento più rappresentativo della street art internazionale sarà il protagonista della mostra Banksy a Vieste che, dal 13 maggio al 17 settembre 2023, permetterà al pubblico di ammirare alcune tra le opere più rappresentative degli ultimi decenni, conosciute ovunque per la loro carica dirompente e per i loro messaggi trasversali, politici e sociali, capaci di interpretare con i tratti veloci e intuitivi della street art la realtà complessa dei nostri tempi.
Inaugurazione istituzionale venerdì 12 maggio 2023, alle ore 11,30, alla presenza di Giuseppe Nobiletti - Sindaco di Vieste, Grazia Maria Starace - Assessore alla Cultura, Pietro Folena - Presidente Metamorfosi.
Promossa dal Comune di Vieste e prodotta e organizzata da MetaMorfosi Eventi in collaborazione con Giuseppe Benvenuto e con il Polo Culturale di Vieste, la mostra proporrà al pubblico una ricca selezione di serigrafie in esposizione per quattro mesi al Museo Civico Archeologico Michele Petrone. Tra le opere alcune vere e proprie immagini simbolo della produzione dell’artista britannico: tra queste una particolarissima versione di Love is in the Air (Flower Thrower), l’ormai famosissimo “lanciatore di fiori” che riproduce in un vero e proprio trittico di ispirazione classica un giovane che lancia un mazzo di fiori, simbolo di una rivoluzione antimilitarista che capovolge il senso comune della guerriglia urbana. Il lanciatore di fiori, che appare per la prima volta nel 2003 come stencil non commissionato a Gerusalemme sul muro costruito per separare israeliani e palestinesi nell’area della West Bank, è il protagonista dell’opera scelta come simbolo della mostra pugliese: una composizione di tre serigrafie realizzate da Banksy nel 2019, ognuna di loro esposta con la sua cornice originale. Un’opera che raramente si incontra nelle mostre dedicate all’artista inglese e che MetaMorfosi Eventi porta per la prima volta in esposizione per il pubblico pugliese.
L’esposizione tratta per la prima volta Banksy come se fosse un grande artista classico. Grazie ad una collezione di pezzi originali e autenticati gli spettatori possono addentrarsi nell’immaginario artistico di un autore che ormai da oltre un ventennio attraversa la scena culturale mondiale e che ha scelto anche gli attuali scenari di guerra come palcoscenico per i suoi messaggi artistici, mostrando ancora una volta la sua capacità di stare in mezzo al presente.
CLICCA QUI PER IL VIDEO DELLA INAUGURAZIONE
Oltre a Love is in the Air (Flower Thrower) sono esposte alcune tra le opere più iconiche dell’artista. Tra queste Girl with Balloon, la “bambina con il palloncino”, forse l’immagine più popolare di Banksy, e infatti votata in un sondaggio del 2017 come l’opera più amata dai britannici, che Banksy dipinge per la prima volta nel 2002 come stencil su un muro londinese a lato di un ponte della zona di Southbank e che l’artista “firma” con un breve testo: “C’è sempre una speranza”. Accanto Girl with balloon, in mostra anche Bomb Hugger, più conosciuta come Bomb Love cioè Colei che abbraccia la bomba, che, sebbene del 2003, è un’immagine attualissima: su uno sfondo rosa pop, infatti, una bambina abbraccia una bomba come se stesse abbracciando un orsacchiotto. L’artista realizzò l’opera pensando alla guerra in Iraq e al modo di raccontarla di governanti e media allo scopo di giustificare l’attacco, cioè una guerra per “esportare la democrazia”. Riprodotta in vari formati, l’immagine è apparsa sui muri di città europee tra cui Berlino, realizzata a stencil ma anche su cartelli distribuiti al pubblico in occasione delle proteste antimilitariste, ed è stata pubblicata in 750 copie serigrafiche da Pictures On Walls, proprio durante le manifestazioni in Gran Bretagna per criticare l’intervento congiunto con gli USA contro l’Iraq. In esposizione anche l’iconica serie composta da tre giganteschi topi: Love Rat, Get Out While You Can e Gangsta Rat, tutti del 2004. I topi, che nell’immaginario dell’artista condividono con gli street artist una condizione marginale nella società, sono tra i soggetti più rappresentati da Banksy che su di loro scrive: «Esistono senza permesso. Sono odiati, braccati e perseguitati. Vivono in una tranquilla disperazione tra la sporcizia. Eppure, sono capaci di mettere in ginocchio intere civiltà».
Commenta Graziamaria Starace, Assessore alla Cultura Città di Vieste, «Rivoluzionaria, ironica, provocatoria: l’arte di Banksy arriva a Vieste e rappresenterà il valore aggiunto dell’estate culturale del comune garganico. Un 'fantasma', come qualcuno lo ha definito, capace di far parlare solo le opere e il suo attivismo creativo. Un’arte senza volto, che negli anni si è fatta denuncia, critica politica all’impero globale del consumismo, della discriminazione, dei conflitti, della precarietà, della fatica del vivere. Il Comune di Vieste promuove, incoraggia e sostiene convintamente eventi come questo. Crediamo che attraverso l’arte si possano piantare semi preziosi per la crescita della società e sviluppare modelli di economia intelligente. La mostra dell’artista conosciuto come Banksy, dal titolo “Banksy a Vieste”, si terrà dalla seconda settimana di maggio alla fine di settembre, presso le sale superiori del Museo Archeologico della città. In mostra saranno esposte quaranta opere originali e certificate dell’artista, con un corredo di una ventina di grandi riproduzioni di affreschi realizzati sui muri e di un’articolata didattica di mostra”.
«Da quando MetaMorfosi Eventi ha deciso di produrre e organizzare mostre su Banksy, abbiamo voluto che l’artista potesse essere scoperto, valutato e apprezzato per la sua produzione come se si trattasse di un artista classico - - spiega Pietro Folena presidente di MetaMorfosi Eventi che produce e organizza l’evento in collaborazione con Giuseppe Benvenuto. – Dopo le tante esposizioni organizzate su Michelangelo, Leonardo e Raffaello in tutto il mondo, infatti, ci sembrava doveroso contribuire all’approfondimento di un nuovo precursore dei fermenti artisti contemporanei. E come questi grandissimi e inimitabili artisti classici sono stati precursori dei loro tempi, Banksy ha mostrato in questi anni di sapersi porre come innovatore e interprete dei nostri complicatissimi anni. Per questo la mostra vuole offrire gli strumenti per capire come ogni sua opera sia il risultato di una riflessione e di un’interpretazione della realtà, oltre che una splendida realizzazione artistica».
«La mostra di Banksy a Vieste," - commenta Giuseppe Benvenuto - "nasce da una fattiva collaborazione con l’Amministrazione locale, in particolare, con l’Assessora alla Cultura Graziamaria Starace, che per la prima volta nella storia di Capitanata, realizza una mostra d’arte contemporanea di spessore internazionale. Con questo progetto, grazie alla importante ideazione e collaborazione di MetaMorfosi Eventi, si realizza l’obbiettivo di educare e sensibilizzare gli amministratori di capitanata, nello sviluppare finalmente iniziative che possano divenire uno straordinario collante turistico/culturale».
BANKSY A VIESTE
13 maggio - 17 settembre 2023
Museo Civico Archeologico Michele Petrone
Piazzetta Cappuccini
Lungomare Amerigo Vespucci
Vieste
Orari della mostra:
MAGGIO
Venerdì, sabato e domenica 17.30-20.30
Domenica anche 11.00-13.00
GIUGNO
Dal martedì alla domenica 18.00-22.00
LUGLIO - AGOSTO
Dal martedì alla domenica 18.30-23.30
SETTEMBRE
Dal martedì alla domenica 18.00-22.00
Info prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Lo scorso 27 aprile si è conclusa la prima parte del progetto espositivo presso lo studio d’arte di Katia Berlantini, con gli artisti e le artiste del collettivo foggiano che hanno dato vita all’iniziativa.
“Dove sono-Dove sei” così giunge al secondo appuntamento e vedrà ora come protagonisti gli artisti Michele Lella, Nelly Maffia, Michele Carmellino, Guido Pensato, Rosalba Casmiro, Piero Ricucci e Salvatore Lovaglio.
Gli interventi e le installazioni si potranno visitare dal 6 al 10 maggio 2023, dalle ore 18:30 alle 20:30, presso lo studio d’Arte di Michele Lella, in piazza F. Turati 5, a Foggia.
Un progetto, nato da un’idea di Katia Berlantini, che invita a riflettere: “Dove sono-Dove sei. Il Dove rimanda ad un luogo simbolico più che a un luogo fisico. Quel luogo nel quale, qui e ora, attraverso la nostra arte, ritroviamo noi stesse-i ma anche l’altro. Un luogo del sentire e un luogo di pensiero”. Tra le attestazioni di plauso all’iniziativa ci piace altresì condividere le riflessioni dello scrittore Antonio Scotellaro il quale, a proposito dell’incontro con l’altro, scrive: ”Luoghi di alienazione. Luoghi di irrazionalità. Luoghi di socialità al limite della patologica inerzia del vivere tra pensiero unico e l’io egoicobellico. Tornare in presenza. Essere presenti e riconoscersi. Preferendo i terremoti dell’anima ai rapporti remoti in formaldeide”.
“Artmosphere” , la seconda edizione targata Rossocinabro, a cura di Cristina Madini, con opere recenti di 43 artisti internazionali.
INGRESSO LIBERO, senza prenotazione.
La mostra è visitabile dal 21 aprile 2023 al 12 maggio 2023, dal lunedì al venerdì, dalle ore 11:00 alle 17:00.
Sono quasi tutte tele sia di grandi che di piccole dimensioni, fotografie, qualche piccola scultura e degli oggetti di design veramente particolari. Un’immersione nelle opere emotivamente coinvolgente e suggestiva, realizzata solo attraverso una consapevole ricerca artistica ed estetica. L’arte contemporanea è raffinata, è colta e non elitaria, è capace di giocare e stupire. E’ tradizione e innovazione, un lusso accessibile. E’ memoria, ironia, etica e tecnica. Uno specchio del futuro.
Opere di:
Kimberly Adamis (USA), Regina Affonso (Portugal), Elaine Ashburn (USA), Brian Avadka Colez (USA), Teresa Bellini (Italia), Antonella Caponio (Italia), André Colinet (Belgium), Alessio Costantini (Italia), Nathanael Cox (USA), Begoña Cubero Marcos (Spain), Durlindana (Italia), John Dobson (Australia), Durlindana (Italia), Johanna Elbe (Sweden), Ulf Enhörning (Sweden), Maria Evseeva (Russia/Spain), GusColors (USA), Cosme Herrera (USA), Chantal Hulshoff (The Netherlands), Carina Evelina Johnsrud (Sweden), Corina Karstenberg (The Netherlands), Monika Katterwe (Germany), Giorgi Kavelashvili (Georgia), Bulgan Khatanbaatar (Germany), Rebeccah Klodt (USA), Kirsten Kohrt (Germany), Chikara Komura (Japan), Gil Lachapelle (France), Simi Larisch (Germany), Megan Lee (The Netherlands), Fiona Livingstone (Australia), Jean Charles Neufcour (France), Pawel Opalinski (Poland), Yuri Okada (Japan), Sal Ponce Enrile (Philippines), Théodora Sebestyén - ArtByTheo (Hungary), Sou (Japan), Luana Stebule (UK), Christophe Szkudlarek (France), Taka & Megu (Japan), Josefina Temin (México), Nadia Turato (Italia), Janusz Tworek (Poland).
Il lavoro di ciascuno sarà presentato all’interno del sito di Rossocinabro in uno spazio proprio, permettendo così, pur all’interno del contesto unitario della mostra, di mantenere le specificità delle rispettive ricerche.
Rossocinabro
Via Raffaele Cadorna 28
00187 Roma Italia
www.rossocinabro.com
indicazioni stradali
Metro A fermata Repubblica
Metro B fermata Castro Pretorio
Dall'1 aprile 2023 al 6 gennaio 2024, a Volterra in mostra "I tesori dell'alabastro", Never Say Die, al Centro Studi Espositivo Santa Maria Maddalena in Piazza San Giovanni.
Dopo il successo dello scorso anno, si riapre a Volterra il percorso espositivo I TESORI DELL’ALABASTRO di Nico Löpez Bruchi a cura di Nicolas Ballario.
Nuove opere in esposizione, nuovi “tesori” da scoprire grazie all’allestimento di un’aggiuntiva estensione espositiva. Un’avventura per tutte le età, adattaa anche alle famiglie.
Vivere lavorando l’alabastro è uno stile di vita che in pochi nel mondo hanno potuto vedere e sperimentare. A Volterra ci sono riusciti, lo hanno esportato nel mondo, valorizzandolo, facendo splendere la sua trasparente corposità venata, scolpendolo nelle più differenti forme. Parlare d’alabastro oggi, significa dunque raccontare una storia che si sta evolvendo, che sta continuando, che ha avuto periodi di difficoltà, ma che non ha mai cessato di esistere, sviluppandosi in nuove vie.
"I Tesori dell'alabastro" non è una celebrazione ma un evento emozionale, che racconta il passato, scopre il presente e prospetta il futuro di questa pietra e della sua lavorazione - spiega Roberto Pepi presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra - per esprimere queste visioni ci siamo affidati alla capacità e all'inventiva di Nico Löpez Bruchi, che ha creato un vero e proprio percorso esperienziale nel mondo dell'alabastro".
“Lavorando a questo progetto – dice Nico Löpez Bruchi, curatore della mostra - sono tornato un bambino, quel bambino che esplorava le botteghe dell’alabastro dalle finestre, senza mai entrare; quei rumori, quei macchinari, tutta quella polvere, mi incuriosivano e affascinavano.
Ricordo – continua Nico Löpez Bruchi - che era usanza chiedere gli scarti di pietra agli alabastrai per scrivere in terra, sulla strada, creando porte per giocare a pallone, disegnando le caselle del gioco della “Campana”. Io ho iniziato la mia carriera da graffitista così, scrivendo sui muri con dell'alabastro. Sono passati molti anni da quei momenti scalfiti nella memoria, ma mai ho smesso di sentire questa pietra come significativa compagna di vita. Ho deciso di raccontare la mia avventura, condivisa da buona parte dei cittadini volterrani, ampliata all’evoluzione del mondo della lavorazione dell’alabastro contemporaneo, sotto forma di caccia al tesoro, un po’ con gli occhi e l’entusiasmo di un bambino, un po’ con lo sguardo e la sensibilità di un uomo, ormai adulto, che ha sempre approfondito il legame con questa arte e questa città”.
L’esposizione temporanea “I Tesori dell’alabastro” sarà allestita presso il Centro Studi Espositivo Santa Maria Maddalena di Volterra, dal 1° APRILE 2023 al 6 GENNAIO 2024, e sarà costruita come un percorso nella storia, ma con un’apertura totale verso il futuro. Il sottotitolo “Never say die”.
[foto: Opera Laboratori]
(Mai dire morte) è lo slogan di Goonies (che tradotto significa appunto “scarti”), un CULT dove si svolgono le avventure di un gruppo di giovani amici che, per lottare contro il destino delle loro famiglie, si mettono alla ricerca del tesoro di Willy l’Orbo, un leggendario Pirata. Quella che si genera è un'avventura nel mondo dell’alabastro: i fruitori della mostra riceveranno una mappa del tesoro con due percorsi, uno interno al centro espositivo e uno esterno, venendo così guidati verso la scoperta del passato, presente e futuro dei ‘tesori dell’alabastro’. Un viaggio con tanti sentieri alternativi, nell’evoluzione secolare di questa tradizione artistica e culturale che è sempre rimasta un punto fermo per la città di Volterra.
Esattamente come nel film “Jurassic Park” di Steven Spielberg, dove prima della visita al parco, i protagonisti dell’avventura partecipano al video introduttivo che ne racconta la storia.”
La mostra di Nico Löpez Bruchi curata con Nicolas Ballario è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra e dalla Parrocchia della Cattedrale di Volterra con l’organizzazione di Opera Laboratori.
L’esposizione temporanea rientra all’interno del progetto Anima di Volterra che, inaugurato nel 2021, si presenta al visitatore come un percorso di valorizzazione del cuore della Città, la Piazza San Giovanni dove si affacciano i tre luoghi simbolo della spiritualità volterrana: la Cattedrale, il Battistero e l’Antico Ospedale Santa Maria Maddalena.
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La notte tra sabato 8 e domenica 9 Aprile nella Chiesa Madre di Centuripe, durante la messa “In Resurrezione Domini”, come ogni anno, da secoli, cade la Tiledda (telero quaresimale) e svela il simulacro di Cristo risorto.
La caduta della “Tiledda” è l’ultimo suggestivo evento dei riti della Settimana Santa di Centuripe, riti che hanno inizio con l’esposizione dei Sepolcri in diverse chiese del paese, con la processione dei simulacri dell’Ecce Homo, del Cristo alla colonna e di Maria Addolorata durante il Giovedì Santo, e con quella del Cristo nel “tambuletto” (bara in legno dorato e vetro) e di Maria Addolorata il Venerdì Santo accompagnate da tutte le confraternite religiose del paese e dalla banda musicale che esegue marche funebri della tradizione centuripina.
“La Tiledda” che resta esposta ogni anno per tutti i 40 giorni, è un antico telero di seta dipinta, alto sette metri e largo tredici di colore blu, completato alla fine dell’ottocento dal pittore centuripino Giacomo Di Lorenzo, e realizzata cucendo tra loro dodici strisce di tessuto, raffigurante al suo centro la deposizione di Cristo, mentre ai lati è ricca di rappresentazioni simboliche. La sua funzione è quella di nascondere l’altare maggiore dall’inizio della quaresima fino al Sabato Santo, quando, durante la celebrazione della Santa Messa, viene lasciata cadere per scoprire la statua del Cristo Risorto.
Per il secondo anno consecutivo i balconi del centro storico sono abbelliti da striscioni coloratissimi che altro non sono che delle trasposizioni di opere d’arte di artisti provenienti da tutto il mondo che dialogano con la Tiledda di Centuripe reinterpretandola in modo personale e con linguaggi contemporanei. Di enorme stimolo è il confronto che si viene a creare fra il linguaggio visivo dell'opera antica e le tecniche moderne che sono utilizzate dagli artisti contemporanei per comporre i loro messaggi di amore e pace nel rispetto pieno e nella certa valorizzazione di questo capolavoro raro nel suo genere.
La Mostra “OMAGGIO ALLA TILEDDA 2023” che resterà visibile fino al 4 luglio 2023, è organizzata dal Comune di Centuripe con il contributo generoso dell’Assessorato delle autonomie locali e della funzione pubblica della Sicilia ed è curata da Silvio Cattani in collaborazione con KN Academy, ospita quest’anno, oltre ai 19 artisti della passata edizione (Giorgio Antinori, Silvio Cattani, Paolo Fraternali, Margareta Langer, Anna Lorenzetti, Mauro Lovi, Roberta Lozzi, Bruno Marcucci, Leonardo Nobili, Udo Rein, Antonio Sammartano, Francesca Scalisi, Angela Trapani ed Andrey Volkov altri due artisti italiani come Giuseppe Provenzano e Francesco Bruscia e 5 artisti di nazionalità cinese come Li Zhanyang, Shen Gubo, Mao Yanyang, Gong Miko, Wang Yitong.
“Il tema delle pitture è un omaggio libero di questi artisti alla Tiledda che rappresenta un punto di riferimento per l’intera comunità”, Dice Silvio Cattani, curatore della mostra “Essa, attraverso il tempo, con il suo ammaliante potere elargisce, commozione, pietà, emozione e rispetto per una pratica religiosa che ancora oggi ci appare stupefacente. Per gli uomini dell'età barocca stupire era un imperativo ineludibile, certo, ma nella Tiledda c'è qualcosa di più poiché la fascinazione travalica lo sguardo e il rimando alla Fede è palpabile. Così molto stimolante è il confronto fra il linguaggio visivo di quell'opera antica e nuovi modi e le ultime tecniche che sono utilizzate dagli artisti contemporanei per comporre i loro messaggi di amore e pace nel rispetto pieno e nella certa valorizzazione di questo capolavoro unico nel suo genere che è la Tiledda di Centuripe”.
Per diversi mesi il centro storico sarà quindi una bellissima vetrina dove i 21 striscioni di 4 x 1,2 m si potranno ammirare nei balconi adiacenti alla chiesa dell’Immacolata Concezione (Chiesa Madre) in via Garibaldi, in via Umberto e in Piazza Sciacca.
Per l’Assessore Andrea Messina: “sostenere il progetto OMAGGIO ALLA TILEDDA 2023 è in linea con l’Assessorato che ho l’onore di rappresentare, l'Assessorato regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica è infatti autorizzato a concedere contributi per iniziative di carattere sociale, economico e culturale svolte dagli enti locali nel territorio regionale, anche in collaborazione con associazioni, comitati legalmente riconosciuti, fondazioni nonché altri enti di diritto privato senza scopo di lucro, finalizzate a valorizzare le tradizioni locali, a rafforzare la coesione sociale e lo sviluppo dell'economia locale. Ben vengano quindi iniziative come questa che legano riti religiosi antichi con progetti che mirano a valorizzare i territori e dare un impulso al turismo e all’economia ad esso connesso”.
Anche quest’anno come per la prima edizione della mostra gli artisti presenti doneranno il proprio lavoro al Comune di Centuripe che sta acquisendo così un pregevole patrimonio d'arte per il futuro centro d’arte contemporanea comunale.
”La caduta della “tiledda” è un evento che mi ha sempre affascinato” dice il Sindaco di Centuripe Salvatore La Spina, “non solo per il rito che si svolge la notte di Pasqua, ma anche per l’opera è un’immensa tela di seta che viene esposta una volta l’anno durante il periodo quaresimale, e che ricopre l’altare maggiore della Chiesa Madre da secoli. Quale miglior modo per valorizzare un rito così antico e ricco di fascino se non con un dialogo e una reinterpretazione in chiave contemporanea da parte di artisti provenienti da tutto il mondo, mi auguro quindi che tale progetto possa continuare anche in futuro”.
La presentazione della mostra si è tenuta martedì 4 aprile presso il salone Parrocchiale della Chiesa Madre alla presenza di Don Pietro Scardilli, Parroco della Chiesa Madre; di Salvatore Giuffrida, Commissario del Governo; di Salvatore La Spina, Sindaco di Centuripe; di Giuseppe Ingaglio, storico dell’arte e dell’artista Gong Miko in concomitanza con altri due eventi: la presentazione del restauro dell’Ecce Homo, opera del XVIII secolo restituita al suo antico splendore grazie ai restauratori Antonio Gulisano e Gaetano Caruso; alla sorveglianza di Paolo Russo della Soprintendenza di Enna; di Graziano Pittalà, Priore della Confraternita del Purgatorio e ad una raccolta fondi lanciata dal Sindaco di Centuripe e la presentazione del volume della prima edizione della mostra realizzato grazie al contributo dell’Assessorato Reginale per i Beni Culturali e l’Identità Siciliana.
Sabato 25 marzo 2023, alle ore 18:30, alla presenza dell’artista, l’inaugurazione della personale.
Dopo il grande successo ottenuto presso la Contemporanea Galleria d’Arte di Bari, la personale dell’artista italo-britannico Jonathan Guaitamacchi, intitolata “MOVING FORWARD BEYOND”, proseguirà il suo tour negli spazi della Contemporanea Galleria d’Arte di Foggia.
La mostra, curata da Giuseppe Benvenuto e Sara Maffei, verrà inaugurata il 25 marzo, con la presenza dell’artista, e si protrarrà fino al 27 aprile. Sarà possibile ammirare un corpus di circa venti opere, incentrate sul tema del paesaggio urbano, la cui potenza pittorica si esprime mediante una pennellata su tela forte e graffiante, accordandosi sull’incisivo e netto contrasto fra il bianco e il nero.
Nato a Londra nel 1961, Guaitamacchi è un artista di fama internazionale che vive tra Milano, Torino, Londra e Città del Capo e si diploma presso l’Accademia di Belle arti di Brera. Dopo le prime collaborazioni come disegnatore per alcuni quotidiani fra cui "Il Giornale" e "La Repubblica" e come consulente artistico per diversi studi di architettura e design milanesi, negli anni Novanta realizza grandi progetti in cui racconta le città globali, rivolgendo il suo sguardo a una periferia urbana, immortalata tramite suggestive vedute a volo d'uccello.
Alla fine degli anni Novanta, l’AEM (Azienda Energetica Municipale del Gas) gli offre una residenza artistica negli impianti dismessi di Milano Bovisa, nell’area gasometri. In seguito, all’interno delle Officine della Pressione, presenta la sua prima personale, intitolata “Le macchine della luce”, con cui si fa conoscere nel mondo dell'arte contemporanea. Nel 1997 vince il Premio Suzzara ex-aequo con Kyung Kim Hwal, Wolfango, Martinelli e Petrus. Realizza mostre personali in Italia e all’estero, da Pechino a New York, fino in Sud Africa, dove espone per la prima volta il suo lavoro alla Christiaan Barnard Gallery di Città del Capo, prende parte alla Johannesburg Art Fair e tiene una mostra personale, “Locations”, alla Smac Gallery Cape Town. Espone in numerose Gallerie d’arte italiane tra cui Cà di Frà (Milano, 2003), Bagnai (Firenze, 2003), Rubin (Milano, 2000-2002) e Jannone (Milano, 1998 – 1999). Le sue opere sono presenti in diverse collezioni pubbliche e private presso Farnesina di Roma, la Fondazione Stelline di Milano, la Fondazione A2A di Milano, la Collezione d’Arte CGIL di Roma e di Milano e il CAMeC di La Spezia. Nel 2002 è tra i finalisti del Premio Cairo, nel 2004 è presente alla XIV Quadriennale di Roma e i suoi lavori sono selezionati per la Biennale di Pechino del 2005. Nel 2010, Accenture Milano inaugura il suo nuovo edificio con la personale “Nella città che cambia”, esponendo opere dell’artista che, in bilico tra pittura e architettura, fanno della città un luogo della memoria e dell’evoluzione. Nel 2012, presso la Galleria torinese d’Arte Moderna e Contemporanea G. Biasutti, espone la mostra “British Black Sinapsi”. Nel 2014, a Palazzo Mantegazza a Lugano, organizza una personale, “My Home Glacier”, un lavoro a base fotografica, attraversato dalla pittura e dal disegno, sul tema dei ghiacciai in territorio elvetico, in collaborazione con BPS (SUISSE). Parte del medesimo lavoro è presentato in una mostra presso il Palazzo Serbelloni di Milano, sede di AZIMUT. Nel 2018 il Politecnico di Milano gli dedica una mostra, “Bovisa, from ‘97 to ‘17”, che racchiude tutto il suo lavoro.
Dando voce a un’arte che è anche autobiografica, memore delle città che ha incontrato - spiega Sara Maffei - Guaitamacchi realizza dei veri e propri fotogrammi architettonici, attraverso tecniche miste monocromatiche che danno alle sue metropoli un’impronta cinematografica. Nello spazio della città, fatto di strade che intersecano edifici, palazzine e stabilimenti industriali, il tempo si ferma o si è appena fermato. Qui tutto può accadere o è accaduto all’istante, una macchina è appena sfrecciata via lungo una tangenziale della memoria e il ritmo ordinato delle architetture, simbolo di uno slancio dinamico delle costruzioni, scandisce la scenografia metropolitana, come testimoniano “Down Town” (mix media on canvas on board, cm 50 x 65) e “Metropoli” (mix media on canvas, cm 150 x 230). L’artista si addentra e penetra in profondità luoghi che si fanno densi di significato, divenendo al contempo tutti i luoghi e nessun luogo, progetti architettonici percorsi da strade che nel medesimo istante “stanno ferme e si muovono, vanno e vengono, rimbalzano”, evidente nel dinamismo futuristico di “Expo” (mix media on canvas on board, cm 50 x 65) e “Centralmente” (mix media on canvas on board, cm 80 x 120).
Guaitamacchi è un artista che fa la differenza in quanto, afferma Francesca Brambilla “tra i primi nell’epoca contemporanea ad affacciarsi al contesto urbano, sulla tela non rappresenta l’espressione totale o meramente architettonica della realtà, ne sprigiona l’essenza, il principio attivo, non racconta il luogo, ma il suo riflesso, la sua metafora attraverso il suo stile unico e inconfondibile”. Come dichiarato dall’artista in una recente intervista, il modulo ripetuto e l’astrazione prospettica sono il punto per ordinare e scomporre il caos, un modo per allontanarsi e riavvicinarsi, una costellazione di segni intorno alla quale gravita il suo vissuto; una sorta di visione biografica o testamento, il tentativo di dare un perimetro in cui rappresentare tutto quello che ha generato e ispirato il suo lavoro.
Info e orari
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phone: 3467334054
Dopo l'esposizione nella Sala XVII della Pinacoteca dei Musei Vaticani, dal 7 dicembre 2022 al 18 febbraio 2023, "Dalla Spada alla Croce. Il reliquiario di San Galgano restaurato” sarà in mostra a Siena nella Cripta del Duomo dal 2 marzo al 5 novembre 2023.
Prodotta grazie alla collaborazione tra Musei Vaticani, Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino e Opera della Metropolitana di Siena, con il contributo di Opera Laboratori, Sillabe e Giovanni Raspini, l'esposizione ha già ricontrato grande successo ma non poteva mancare una sua testimonianza in terra senese.
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L’Associazione di Foggia “Donne in rete” presenta l’appuntamento finale delle attività legate al progetto “Immaginare l’azione”, nell’ambito del bando regionale “Futura- la Puglia per la parità”, finanziato dal Consiglio regionale della Puglia, con la mostra dei lavori realizzati dalle e dagli studenti durante i laboratori didattici e grafici curati dall’illustratrice Viola Gesmundo.
I ragazzi e le ragazze del Liceo artistico Perugini e dell’I.I.S.S. Einaudi di Foggia durante i tre laboratori tenuti nel mese di febbraio hanno realizzato alcuni manifesti pubblicitari, intervenendo direttamente sulle grafiche di campagne sessiste e stereotipate: la tecnica, pensata e coordinata da Viola Gesmundo, è finalizzata a ribaltare i messaggi discriminanti e fuorvianti e ricostruire, attraverso dei layers, dei contenuti consapevolmente elaborati, con competenza e creatività, dalle ragazze e dai ragazzi.
L’inaugurazione della mostra si terrà presso la Sala Narrativa della Biblioteca La Magna Capitana venerdì 3 marzo, ore 17:30, con ila presenza della direttrice Gabriella Berardi e gli interventi di Gemma Pacella e alcune ragazze delle scuole che hanno preso parte attiva ai laboratori.
Il progetto è dedicato a Palma Gasperi, socia di Donne in rete, che ha portato la sua pratica femminista e la sua energia nelle attività che l’hanno appassionata nella comunità di Foggia.
La mostra è allestita presso l’apposito spazio espositivo della Biblioteca dal 3 al 15 marzo. Le scuole o gruppi che volessero visitare la mostra collettiva con la guida delle coordinatrici del progetto, per un percorso descrittivo e di approfondimento dei temi trattati, possono prenotarsi, inviando una mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo." target="_blank">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..