
Redazione
Martedì 26 settembre con inizio alle ore 18,00 presso la sala Mazza del Museo Civico di Foggia a cura dell’associazione Amici del Museo Civico di Foggia e dell’Università delle Tre Età di Foggia si terrà il gemellaggio fra Museo Civico di Foggia e il Museo della Tessitura di Carpino.
La cerimonia vedrà varie relazioni sulla storia e la diffusione in antico dell’uso dei telai a Foggia ed in Capitanata da parte di Carmine de Leo, presidente degli Amici del Museo e autore del volume “Telai e panni del Gargano”, edito dall’Ente Parco del Gargano, che tratterrà della documentazione storica relativa all’uso dei telai ed alla loro diffusione a Foggia ed in Capitanata e Giovanna Fidanza, presidente dell’Università delle Tre Età, che parlerà dell’importanza della tessitura nella memoria storica e nel folklore del nostro territorio.
Seguiranno altre due relazioni, una a cura della direttrice del Museo della Tessitura di Carpino sulla storia di questa istituzione ed altra di Paola Niro e Michela Mezzanotte dal titolo “Il segno di Aracne” che tratterranno sempre dell’arte della tessitura, un’arte patrimonio delle nostre tradizioni e del suo recupero, concluderà la serata il presidente della Proloco di Carpino Michele Simone.
Tutte le relazioni saranno supportate da decine di immagini raffiguranti documenti storici, contratti matrimoniali, statistiche e mostre della produzione tessile nell’Ottocento, ecc. oltre a numerose fotografie d’epoca ed anche più recenti, che illustrano compiutamente la diffusione e l’evoluzione dell’uso dei telai nella nostra provincia, dai Monti Dauni fino al Gargano.
In ogni casa vi era un telaio per produrre panni e abiti d’uso quotidiano e realizzare i corredi delle fanciulle da marito; una produzione più elevata dei prodotti tessili era invece sviluppata presso alcuni grandi orfanotrofi di Foggia, Cerignola e San Severo, ove venivano realizzati i corredi per le stesse orfane e la produzione in eccesso veniva venduta ai privati a beneficio economico degli stessi orfanotrofi.
Convenzione di Palermo, 20 anni dopo. Nel ventesimo anniversario dall’entrata in vigore di uno dei principali trattati delle Nazioni Unite contro il crimine organizzato transnazionale - siglato nel capoluogo siciliano - il Governo italiano organizza una Conferenza internazionale.
Venerdì 29 settembre, i ministri e le delegazioni di 34 Paesi si confronteranno nell’aula bunker - intitolata a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino - su “La Convenzione di Palermo e i suoi protocolli sulla tratta di persone e sul traffico di migranti: strumenti giuridici e operativi per affrontare le attività criminose nel contesto del Mediterraneo”.
Sono previsti gli interventi – tra gli altri – del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio e del Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. A concludere i lavori, nel pomeriggio, saranno il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e il Direttore esecutivo Unodc, Ghada Waly.
Di seguito la nota stampa della presa di posizione della federazione delle consulte universitarie di archeologia (FCdA) a proposito del Museo Egizio.
«La Federazione delle Consulte Universitarie di Archeologia, organismo unitario che raccoglie la quasi totalità dei professori universitari di archeologia (Consulte universitarie di: Preistoria e protostoria; Archeologia del mondo classico; Archeologia dell’Italia preromana; Archeologie Postclassiche; Numismatica; Studi sull'Asia e sull'Africa; Antropologia), esprime viva preoccupazione a proposito delle recenti prese di posizione di un esponente politico tese a screditare l’azione dell’ottimo direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco, auspicandone la sostituzione. Auspici non sostenuti da valutazioni di ordine scientifico e/o gestionale, che certamente non spettano a esponenti politici, peraltro privi di specifiche competenze nell’amministrazione di enti culturali e museali, ma fatti esclusivamente sulla base di considerazioni politiche.
Christian Greco, a suo tempo selezionato a livello internazionale, anche sulla base della sua lunga esperienza all’estero, ha contribuito non poco, nel corso degli anni della sua direzione, a innovare profondamente una gloriosa e prestigiosa istituzione museale, facendone una realtà attiva, viva e dinamica, investendo fortemente anche nella ricerca e nella formazione, sviluppando collaborazioni con università e centri di ricerca, e sperimentando nuove forme di allestimento e di comunicazione museale, fortemente apprezzate da diversi pubblici, come dimostra anche lo straordinario incremento di presenze. Greco ha anche il merito di aver legato fortemente il museo alla realtà cittadina e regionale, pur sempre nell’ambito di una dimensione nazionale e internazionale.
Nell’esprimere vivo apprezzamento per la sua direzione e piena solidarietà di fronte a tali rozzi tentativi di delegittimazione e di ingerenza politica, la FCdA auspica che, evitando malintese forme di spoil system, le future scelte relative alla direzione sia del Museo Egizio sia di ogni altro Museo e luogo della cultura italiani vengano effettuate esclusivamente sulla base di un’attenta e libera valutazione delle competenze scientifiche e gestionali, individuando personalità di alto profilo, al di là di appartenenze e afferenze di vario genere»
Sette corsi di laurea e una ricca offerta formativa post laurea per il 2023-2024.
Sono aperte le iscrizioni per l’anno accademico 2023-2024 dell’Università Telematica degli Studi IUL. L’ateneo conferma un’offerta formativa online consolidata negli anni con tante nuove proposte post laurea tra master e corsi di formazione e perfezionamento.
Le iscrizioni ai corsi sono attive per tutto l’anno accademico. È possibile richiedere il riconoscimento di crediti formativi in ingresso nel caso di esami svolti in altri atenei.
Il modello di studio dell’Università IUL prevede lezioni fruibili interamente online per permettere agli iscritti di conciliare studio, lavoro e altri impegni quotidiani. Lo studente può accedere alle video-lezioni attraverso la piattaforma di formazione IUL, in ogni momento e da qualsiasi postazione, ed è supportato da personale docente di alta qualità e da una continua assistenza di tutor specializzati. Gli esami sono in presenza e possono essere svolti in una delle numerose sedi dell’Università sul territorio nazionale.
In quest’anno accademico sono attivi i corsi di laurea triennale in: Scienze e tecniche dell’educazione e dei servizi per l’infanzia (classe L-19), con un percorso dedicato alla fascia 0-3 anni; Scienze Motorie, pratica e gestione delle attività sportive (classe L-22); Scienze psicologiche delle risorse umane, delle organizzazioni e delle imprese (classe L-24); Economia, Management e Mercati Internazionali (classe L-33); Comunicazione innovativa, multimediale e digitale (classe L-20) e il corso di laurea magistrale in Innovazione educativa e apprendimento permanente nella formazione degli adulti in contesti nazionali e internazionali (classe LM-57). Presente nel catalogo dell’offerta formativa anche il corso di laurea magistrale in Innovazione digitale e comunicazione (classe LM-91), realizzato in collaborazione con l’Università di Foggia.
Ampio il catalogo dei corsi post laurea offerti. Tra i tanti, il master Esperto in servizi e politiche del lavoro e il master per diventare esperto di programmazione del software Odoo (On Demand Open Object). Non mancano i corsi di perfezionamento della durata di sei mesi, come quello in Neuroscienze per l’educazione: conoscere il corpo-mente per comprendere i bambini.
Per informazioni sull’offerta formativa: www.iuline.it - Tel. 055 0380900 – 1
Un webinar già svolto per informare e formare. Il Metodo Analogico può rivoluzionare la scuola? Questa la domanda lanciata da un gruppo di pedagogisti e psicologi dell’Università di Foggia, primo team di ricerca educativa in Italia ad avviare una sperimentazione sul metodo di Camillo Bortolato. La metodologia verrà applicata in cinque scuole del territorio foggiano, monitorandone gli effetti sull’apprendimento delle materie.
Il Metodo Analogico di Camillo Bortolato, MAB in breve, da anni riscuote successo ed entusiasmo tra i banchi di scuola. Lo dimostra la miriade di commenti di genitori, insegnanti ed educatori che applicano questo metodo o ne hanno potuto constatare l’effetto, pubblicati sul sito ufficiale del metodo. Scorrendo le testimonianze pubblicate online, ci imbattiamo in una casistica variegata: da insegnanti di sostegno che lo presentano come “facile, intuitivo, inclusivo e adatto a tutti”, a docenti dell’infanzia e della primaria che lo ritengono una “sicurezza” per ottenere risultati di apprendimento con i più piccoli, a genitori che lo mettono in pratica tra le mura domestiche, anche in caso di plusdotazione. Sempre più persone in Italia si interessano al MAB, siano esse genitori curiosi - alcuni dei quali lo impiegano per l’homeschooling - o insegnanti con il desiderio di scoprire il MAB e applicarlo nelle scuole; proprio lo scorso mese, a Roma, si è tenuta una Summer School di portata nazionale sul Metodo Analogico (23, 24 e 25 agosto), alla presenza dello stesso Camillo Bortolato e del suo staff. Ad oggi, sono oltre 2 milioni i bambini e le bambine che lo hanno seguito per l’apprendimento della matematica, dell’italiano o delle scienze, come dichiarato dal Centro Studi Erickson di Trento. In questa sede, il Metodo ha trovato già da tempo ospitalità e accoglienza: la nota Casa Editrice trentina, fondata nel 1984 da Dario Ianes e Fabio Folgheraiter, ha abbracciato le idee del maestro Bortolato e ne ha realizzato applicativi digitali, libri di testo e kit di apprendimento. Dal Magnifico Rettore dell’Università di Foggia, il professor Lorenzo Lo Muzio, arriva un commento fiducioso: “Inserire il Metodo Analogico di Bortolato nell’agenda scientifica dell’Ateneo è una chance per scrivere una nuova pagina della ricerca sociale, qui nel nostro territorio, orientata all'innovazione e alle buone pratiche. Le sperimentazioni su questo metodo, collaudato in tantissime scuole negli anni ma troppo poco sottoposto a vaglio scientifico, possono rappresentare un vero e proprio primato per l’Università di Foggia, prima Università “amica” del MAB in Italia”. Sperimentazioni, quelle progettate dall’Unifg, che hanno intenzione di abbracciare l’intero anno scolastico in apertura, dal 1 ottobre 2023 al 30 maggio 2024.
“L’apprendimento è una porta che ha una maniglia solo dall’interno. Ogni bambino decide quando e quanto aprirla. Tanti bambini resistono ad impegnarsi. Non sono distratti, ma aspettano che l’insegnante finisca il suo argomento. Ci penseranno poi loro a rifare il percorso partendo dalla fine. Sono fatti così. E se qualcuno insiste che rispondano passo per passo con la gradualità, sono problemi loro” scrive Bortolato nel suo Diario Aperto, una sorta di zibaldone online che restituisce la logica secondo cui questo metodo innovativo è nato e si è sviluppato, in oltre quarant’anni di carriera svolti dal docente e pedagogista veneto. Il Metodo Analogico viene descritto come il “modo più naturale di apprendere”, per mezzo di metafore e analogie con il mondo reale, che dovrebbero portare studenti e studentesse a sperimentare e conoscere le cose concretamente, e in maniera operativa. Per Giusi Antonia Toto, professoressa ordinaria di Didattica e Pedagogia speciale all’Università di Foggia, la metodologia e gli strumenti promossi dal centro trentino possono rappresentare un’opportunità per le scuole del territorio foggiano. “Da ricercatrice sono portata continuamente ad interrogarmi sulle potenzialità di nuovi metodi e strumenti per la didattica, in maniera rigorosamente oggettiva” dichiara la docente, che da circa un anno coordina il centro di ricerca universitario Learning Science hub. “Abbiamo rilevato il successo del Metodo incontrando direttamente docenti, dirigenti scolastici e genitori che lo hanno utilizzato, nel corso di un evento tematico organizzato in primavera. Oltre a sperimentare scientificamente il MAB nelle scuole, abbiamo in programma la pubblicazione di un libro sulla nostra esperienza con Camillo e con gli esperti del metodo. Il prossimo 12 ottobre, inoltre, organizzeremo un bootcamp (ndr. evento di formazione della durata di ventiquattr’ore) con formatori MAB provenienti da tutta Italia. Obiettivo della ricerca è quello di capire se il metodo è efficace non solo per l’apprendimento nella primissima fase della formazione, ma anche e soprattutto se può essere utile a studenti e studentesse con bisogni educativi speciali”. La professoressa Toto illustrerà nel dettaglio i prossimi step della sua ricerca nel corso di un webinar gratuito, intitolato “Metodo analogico e Università”: all’interno della lezione, ospitata dal Centro Studi Erickson, la docente dialogherà con il maestro Bortolato, il professor Ianes e la formatrice MAB Maria Semeraro, mettendo in risalto il contributo scientifico che l’Università di Foggia intende apportare rispetto alla conoscenza complessiva che possediamo, ad oggi, del Metodo Analogico. “Innovare le pratiche d’insegnamento è una delle sfide più complesse della contemporaneità” dichiara Giorgio Mori, delegato rettorale per la Didattica in Unifg “la comunicazione e il modo di apprendere cambiano velocemente: nuovi strumenti e mezzi didattici sono messi a disposizione degli insegnanti di ogni ordine e grado. La comunità accademica, in qualità di volano per il territorio, ha senza dubbio il compito di guidare l'esplorazione di nuove frontiere, favorendo l’apertura di strade inedite in campo sociale ed formativo”.
Al fine di condurre le sperimentazioni nelle scuole, il Dipartimento di Studi Umanistici di Foggia ha ratificato la partnership con il team di Camillo Bortolato e con il Centro Studi Erickson, che hanno deciso di patrocinare il “Bootcamp Mab.lab” di Ottobre: come ospiti del Dipartimento, oltre al maestro Bortolato, vi saranno Dario Ianes, co-fondatore del Centro Erickson e professore ordinario di Pedagogia dell’inclusione alla Libera Università di Bolzano-Bozen; Giuseppe Degara, editor della Erickson e coordinatore di progetti editoriali sul Metodo Analogico; Benedetta Zagni, psicologa e formatrice Erickson; professionisti e professioniste più volte coinvolti nelle formazioni sul MAB, come Laura Bordignon e Mariarosa Fornasier.
Grande fermento anche tra i docenti di sostegno in formazione presso l’Università di Foggia: in centinaia sono accorsi a iscriversi al “Bootcamp Mab.lab”. Ce lo conferma Luigi Traetta, Presidente del Corso di specializzazione sul Sostegno (TFA) in Unifg: “Non ci aspettavamo un’affluenza così prorompente. A poche ore dall’apertura delle iscrizioni, abbiamo raggiunto oltre 700 iscrizioni, gran parte delle quali provenienti proprio dai nostri corsisti del TFA. A monte delle sperimentazioni sul Metodo che verranno condotte nelle scuole della Provincia, stiamo preparando il terreno per far conoscere gli strumenti MAB ai futuri docenti di sostegno. I primi dati qualitativi raccolti a marzo promettono bene: per verificare se effettivamente Metodo possa essere d’aiuto anche per gli alunni con disabilità e difficoltà di apprendimento, tuttavia, bisognerà attendere i risultati della sperimentazione in fase d’avvio”. Per avviare la ricerca, dal 4 al 14 settembre, presso il Dipartimento, le formatrici Maria Semeraro, Lucia Melchiorre e Rosanna Di Francesco stanno preparando un team di docenti e tirocinanti del TFA che applicherà il Metodo Analogico in classe, consentendo la raccolta di dati. Cinque le scuole coinvolte: la “Da Feltre-Zingarelli” di Foggia, diretta dalla professoressa Lucia Gaeta; l’Istituto Comprensivo “Santa Chiara-Pascoli-Altamura” di Foggia, diretta dalla professoressa Mariolina Goduto; l’”Aldo Moro” di Stornarella-Ordona (FG), diretta dalla professoressa Anna Maria Valvano; la “Nicholas Green” di Ascoli Satriano (FG), diretta dalla professoressa Anna Chiara Chiauzzi e l’Istituto Comprensivo “Giovanni Paolo I” diretto dalla professoressa Matilde Iaccarino. I primi risultati delle sperimentazioni sul MAB saranno oggetto di divulgazione in occasione di un “festival dell’inclusione” (Inclusion Fest), previsto per le giornate del 21, 22 e 23 novembre 2023. Maggiori dettagli sull’evento saranno divulgati sui canali ufficiali dell’Università di Foggia e del Learning Science hub.
nota del gruppo Consiliare "A Monte" - Monte Sant'Angelo.
«Durante la seduta di Consiglio Comunale “Question Time” tenutosi venerdì 15 settembre, richiesto dal Gruppo Consiliare “A Monte”, abbiamo presentato diverse interrogazioni circa le intenzioni dell’Amministrazione nell’affrontare i tanti problemi che affliggono la nostra città.
Tra gli altri abbiamo posto il tema della sicurezza in città e delle situazioni di degrado sociale e di frequente violenza specie tra i ragazzini. In più occasioni, infatti, sono stati segnalati eventi violenti tra ragazzi anche di giovane età che sarebbero potuti sfociare in tragedia. Abbiamo chiesto all’Amministrazione cosa intenda fare per arginare questi accadimenti ma soprattutto abbiamo dato suggerimenti che, a nostro avviso, sono importanti e che auspichiamo l’Amministrazione prenda in considerazione.
Pur apprezzando il lavoro fatto dalla Polizia Locale e dai Carabinieri, riteniamo che il servizio di controllo del territorio vada ulteriormente potenziato, specie in quelle zone – Villa comunale rotonda, Zona case popolari ecc. – nelle quali si sono verificati fatti incresciosi.
Inoltre, abbiamo chiesto che ci siano interventi di riqualificazione delle zone sopracitate perché, se ben illuminate, ben tenute e curate saranno sì luogo di ritrovo ma non di ritrovo per fare violenza o atti illegali, ma per socializzare positivamente!
Riteniamo che oggi dobbiamo tutti remare in un’unica direzione: educare i giovani al rispetto degli altri, della città, educarli al vivere civile è un obbligo non solo delle famiglie e della scuola, ma di tutti coloro che si riconoscono nelle regole della convivenza democratica.
Poiché fino ad oggi non si può negare che poche sono state le azioni dell’Amministrazione, abbiamo fatto appello – nella speranza di essere ascoltati – perché venga convocato un incontro pubblico durante il quale discutere insieme sugli interventi da attuare ma anche per coinvolgere quante più persone possibili in questo percorso di crescita sociale per la nostra città: ne va del futuro di tutti, ma soprattutto dei nostri giovani e della nostra città».
Il brand Oliva Peranzana rappresenta un riferimento per il territorio nazionale e grazie alle sue rinomate e riconosciute qualità merceologico-sensoriali fa registrare una progressiva crescita nel trend delle vendite.
L’oliva presenta peculiarità distintive grazie alla forte emanazione del suo territorio, storicamente vocato, a cui il Consorzio sta lavorando per rafforzare un’immagine e un’idea imprenditoriale vincente. Una “vision integrata” intesa come costruzione di un’identità territoriale-branding da consolidare soprattutto attraverso la crescita della competitività delle imprese dei mercati internazionali. I prossimi obiettivi da raggiungere sono migliorarne la qualità, comunicare i caratteri distintivi delle produzioni, potenziare il ricorso alle certificazioni internazionali, alle protezioni di origine e all’analisi sensoriale. Strumenti questi da applicare e condividere anche con le istituzioni per offrire una ulteriore opportunità di crescita al sistema produttivo del territorio e alla sua rete d’imprese.
Di questo e altro ancora si parlerà nel convegno di presentazione del progetto della DOP Oliva Alta Daunia in programma venerdì 29 settembre 2023, alle ore 18.30. nella sede del Gal Daunia Rurale di San Severo. L’incontro è organizzato dal Consorzio Peranzana Alta Daunia, Università degli Studi di Foggia con il patrocinio della Regione Puglia e del Gal Daunia Rurale. Media partner Like Rivista Enogastronomica.
L’apertura dei lavori è affidata a Paki Attanasio, presidente Gal Daunia Rurale 2020, Dante de Lallo, direttore Gal Daunia Rurale 2020, e a Giuseppe Lipartiti, presidente Consorzio Alta Daunia Peranzana. La presentazione del progetto è a cura di Nazzario D’Errico, direttore Consorzio Alta Daunia Peranzana; Milena Sinigaglia e Antonio Bevilacqua del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimenti, Risorse Naturali e Ingegneria dell’Università di Foggia. Previsti gli interventi delle organizzazioni di categoria provinciale: Confagricoltura, Coldiretti, CIA, Copagri e delle OP Peranzana Alta Daunia, Parco della Peranzana, Terre d’Ulivo, Oliveti Dauni in Confagricoltura Foggia e APO Foggia. Presente anche Massimo Lombardi, dirigente medico oncologo SSD di Rete Oncologica Ospedale Territorio. Le conclusioni del convegno sono affidate alla senatrice Gisella Naturale, Vicepresidente 9ᵃ Commissione Agricoltura, Attività Produttive e Turismo.
È stata inaugurata oggi pomeriggio la nuova biblioteca dei Dipartimenti di Area Economica dell’Università di Foggia, realizzata negli spazi regionali di via Romolo Caggese all’angolo con via Marina Mazzei, un’ex palestra dismessa, completamente restaurata con un finanziamento regionale di 1 milione e 600 mila euro nell’ambito della misura “Community Library”.
La nuova struttura sarà destinata non solo ai Dipartimenti di Area Economica ma, per la sua posizione centrale in città, a tutti gli studenti che vogliano utilizzare gli spazi per attività di studio e ricerca.
La sede al suo interno conserva, grazie al progetto di musealizzazione, lo scavo di una tomba risalente al periodo neolitico, visibile nella sala lettura.
“È un’emozione - dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano - pensare a questa nuova Biblioteca che nasce moderna e inclusiva, con un ricco patrimonio librario, al servizio della didattica universitaria e dell’intera comunità foggiana. Costituisce un vero e proprio presidio di cultura, luogo di incontro e di crescita anche civica, soprattutto aperto ai giovani, alle loro attività di studio e alle mille occasioni di scambio culturale che certamente animeranno questi spazi. La Regione Puglia, nell’ambito della programmazione dei fondi UE del ciclo 2014-2020, ha investito circa 125 milioni di euro per la realizzazione di 123 nuove Biblioteche di comunità che hanno interessato 115 Comuni grandi e piccoli di Puglia, ed i principali Atenei. Sono particolarmente orgoglioso dei risultati che con questa linea di investimento abbiamo raggiunto”.
“Sono molto orgoglioso di inaugurare una nuova struttura dell’Università di Foggia che diventerà un prezioso epicentro culturale per l’intera Città – ha dichiarato il Magnifico Rettore dell’Università di Foggia Lorenzo Lo Muzio -. La realizzazione della nuova Biblioteca di Area economica è stata possibile grazie al fondamentale sostegno della Regione Puglia che ha finanziato il progetto di recupero di una struttura in completo stato di abbandono e che consegniamo alla Comunità universitaria, ma anche alla cittadinanza. Nel segno della coralità che sta rappresentando il mio mandato, la Cerimonia inaugurale della nuova Biblioteca rappresenta un momento simbolico, significativo e di festa, in particolare, per i nostri studenti e studentesse e per tutte le istituzioni, per il personale e per tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto”.
“Oggi a Foggia si realizza un’altra trasformazione urbana provocata dai complessivi 15 milioni di euro che la Regione Puglia ha investito sulla città e sul futuro delle nuove generazioni di foggiani che si formano nell’Università e nelle biblioteche cittadine - ha detto il vicepresidente della Regione Puglia, Raffaele Piemontese, che è intervenuto alla cerimonia - Questo spazio data la sua posizione centrale, si apre a tutti gli studenti che vogliano utilizzarlo per attività di studio e ricerca. Grazie alla Regione Puglia rinasce un manufatto storico e un fattore di degrado e abbandono diventa un motore di nuova vitalità in cui l’università ha pensato bene di rendere visibile, nella sala lettura, lo scavo di una tomba risalente al periodo neolitico”. Il vicepresidente ha ricordato che la nuova biblioteca di ateneo sta dentro i circa 28 milioni di euro investiti per 27 biblioteche di comunità diffuse in tutta la provincia di Foggia, dai Monti Dauni al Gargano, finanziate in questi anni.
A Foggia ne sono stati finanziati ben tre, di progetti di Community Library, per più di 5 milioni e 250 mila euro complessivi. Oltre a quella inaugurata oggi, è stata finanziata una al Comune di Foggia, destinando circa 1 milione e 200 mila alla biblioteca “la 9cento - Libri ad arte”; una nel Liceo Psicopedagogico “Carolina Poerio” finanziata con più di 450 mila euro; mentre per “La Magna Capitana Community Library” sono stati investiti 2 milioni di euro. Piemontese ha ricordato anche i 7 milioni e mezzo di euro con cui la Regione ha favorito l’acquisto dell’ex Scuola di Polizia “Caserma Miale” e così ravvivare il centro di Foggia con la nuova sede universitaria insieme a spazi per la magistratura e le forze dell’ordine specializzate nella lotta antimafia. E gli ulteriori investimenti pubblici maturati sempre sotto l’egida regionale. Come quello su via Ammiraglio Da Zara dove, oggi, c’è il Polo della Facoltà di Economia, nato riqualificando la vecchia palestra e piscina, sempre dopo la cessione gratuita degli spazi da parte della Regione Puglia all’Università. O come il circostante Parco urbano e archeologico “Campi Diomedei”, su cui la Regione ha investito 2 milioni e 400 mila euro, e che in queste ultime e settimane è stato parzialmente aperto alla fruizione dei cittadini. Nel centro storico, lungo l’asse di Via Arpi, con il Polo di Lettere o con il polo ospedaliero e di Agraria, si stanno registrando altre significative trasformazioni urbane.
“Siamo felici che da oggi a Foggia ci sia una nuova biblioteca - ha dichiarato la consigliera regionale delegata alle Politiche Culturali, Grazia di Bari - la Community Library, realizzata grazie ad un bando che ha permesso di finanziare questi progetti in tutta la Regione, sarà un riferimento non solo per gli universitari, ma per tutta la città. Aumentare gli spazi di cultura è una missione per tutti noi, perché diventano grandi opportunità per il territorio. La biblioteca sarà un punto di aggregazione, uno spazio in cui non solo parlare di cultura, ma sviluppare idee innovative, in grado di far crescere l’intera comunità. Quando parliamo di cambiamento dobbiamo partire dalla cultura e luoghi come questo sono indispensabili. Investire in cultura e in istruzione è la ricetta migliore per le nostre città”.
Sabato 23 e domenica 24 settembre, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio (GEP), Musei, Castelli e Parchi archeologici offriranno al pubblico un ampio mosaico di espressioni artistiche e creative, per celebrare il “Patrimonio InVita” tema delle Gep 2023; un viaggio alla scoperta del sistema di valori, conoscenze e pratiche eredità delle generazioni precedenti, lascito per quelle future.
Numerose le opportunità per rendere omaggio all’evento partecipativo per eccellenza, azione congiunta del Consiglio d’Europa e della Commissione Europea: si comincia nelle ore diurne di sabato 23 settembre al consueto costo del biglietto di ingresso; si prosegue sabato sera con le aperture straordinarie al calar del sole, al prezzo eccezionale di 2 Euro; ultimo appuntamento domenica 24 settembre al costo ordinario del ticket di accesso.
Ampia e variegata l’offerta culturale che attende il pubblico:
Per il Museo Nazionale Archeologico di Altamura le Gep diventano occasione per dare avvio al ricco cartellone di eventi pensato per celebrare il trentennale della scoperta dell'Uomo di Altamura, il Neanderthal più antico d'Italia, il cui scheletro è stato ritrovato nel 1993 nella grotta di Lamalunga.
Sabato, in mattinata, lo staff del Museo guiderà ragazzi e famiglie nella caccia al tesoro dal titolo "Archeo-detective per un giorno: alla scoperta dei tesori del Museo Nazionale Archeologico di Altamura”.
Si prosegue sabato sera con l'apertura straordinaria del Museo dalle 18.00 alle 21.00. La serata sarà impreziosita dall'iniziativa "Cinema ad occhi chiusi: un percorso immersivo tra i suoni della Murgia". L’ambiente che riproduce la grotta carsica dell’Uomo di Lamalunga, al secondo piano del museo, si trasformerà in sala immersiva, puramente sonora; il visitatore potrà ascoltare composizioni acusmatiche realizzate a partire dai suoni della Murgia dal Maestro Franco Degrassi, compositore e improvvisatore elettroacustico.
Si bissa domenica mattina.
- Il Castello Svevo di Bari presenterà al pubblico i nuovi allestimenti multimediali, nell’ambito dell’evento dal titolo “Alla Corte del Tempo”: un nuovo percorso di visita nel quale l’ausilio delle tecnologie digitali amplierà l’accesso alle informazioni attraverso il miglioramento della narrazione della storia, dell’architettura e dei personaggi legati al maniero.
- Al Parco archeologico e Antiquarium di Canne della Battaglia, sia durante le aperture diurne che durante la serata straordinaria di sabato dalle 18.30 alle 21.30, i visitatori potranno fruire della visione 3D del video “Apud Cannas: verso un modello di fruizione culturale immersivo per i Musei”, dedicato alla narrazione della Battaglia di Canne. Nel filmato, lo studio diretto delle fonti viene coniugato con l’uso delle tecnologie per la rappresentazione e la comunicazione, nell’ottica di offrire la possibilità di musealizzare gli eventi, i protagonisti, le condizioni politiche e sociali del contesto.
Domenica 24 settembre, inoltre, nel pomeriggio dalle 15.00 alle 18.00 il consueto percorso disponibile per i visitatori sarà ampliato con il tour guidato lungo l'itinerario extramurario della Cittadella, alla scoperta della complessa stratificazione delle mura di cinta.
- Nel Museo e Parco Archeologico di Egnazia, sabato dalle 19.00 alle 22.30, in collaborazione con la Società Astronomica Pugliese il pubblico potrà partecipare a "Ri-conquistati dalla luna", un incontro con l'astrofisica Patrizia Caraveo che illustrerà i dettagli delle future missioni spaziali sulla luna.
- Al Castello di Gioia del Colle, sabato dalle 20.00 alle 22.30, i visitatori assisteranno al recital federiciano tratto dal romanzo storico “Il tramonto delle Aquile” – Parole, musiche ed emozione. Il volume mette in luce la complessa trama di rapporti tra Federico II, suo figlio Manfredi e la sua famiglia: un viaggio nella storia e nei vissuti profondamente umani di un uomo che ha donato eredità letterarie, artistiche, musicali al nostro paese.
- Presso il Parco archeologico di Monte Sannace, sabato mattina nell’ambito dell’evento dal titolo “Tra i primi cristiani. Nuovi dati dall’acropoli”, saranno esposti, durante una breve presentazione presso il Visitor Center, i dati emersi nel corso della campagna di scavo condotta dal team della prof.ssa Nuzzo sull’acropoli di Monte Sannace. In particolare, sono stati messi in luce i resti di un fonte battesimale che testimoniano una nuova fase di vita dell’altura successiva e ben distinta da quella di epoca precedente. A seguire, una visita accompagnata condotta dai membri dell’equipe dell’Università di Bari consentirà di vedere da vicino il fonte battesimale in via eccezionale, prima di essere coperto sino al prossimo anno per questioni conservative.
Domenica mattina, invece, spazio a “Cosa c’è sotto!?” Il contributo della geofisica alla ricerca archeologica a Monte Sannace: in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università di Bari, il prof. G. Romano racconterà di come l’applicazione delle indagini geofisiche abbiano contribuito allo sviluppo della ricerca archeologica sul campo. Con il direttore del Parco, dott. Savino Gallo, saranno presentati a margine i primi dati e i futuri progetti di applicazione estensiva di queste tecniche all’interno del Parco.
Sabato sera, dalle 20.00 alle 23.00, visite accompagnate nel Parco.
- Al Castello di Copertino spazio all’evento “Dal Castello al Museo”: i visitatori, sia durante le aperture diurne che in occasione della serata di sabato dalle 18.00 alle 21.00, saranno accompagnati lungo le sale del Castello per un tour guidato alla scoperta della sua storia e di come si sia trasformato da fortezza rinascimentale a museo nei nostri giorni.
Inoltre, durante l’apertura di domenica mattina sono previste delle visite al vigneto sopra le mura del Castello, con il racconto della tradizione vinicola del territorio salentino e di come il castello vi sia inserito fino ai nostri giorni. Le visite saranno accessibili solo su prenotazione.
Domenica mattina al Museo Archeologico Nazionale e Castello di Manfredonia laboratorio didattico per bambini e famiglie “In mare con i Dauni”: un viaggio tra le raffigurazioni schematiche di navi sulle stele daunie. Partendo dagli esemplari in esposizione, dopo la visita guidata alla scoperta delle imbarcazioni utilizzate dai Dauni per attraversare i mari dell’Adriatico, su rotte di piccolo e medio cabotaggio, i partecipanti potranno realizzare una porzione di scafo secondo la tecnica detta “cucita” utilizzata in antico per assemblare il fasciame ligneo con corde in fibra vegetale. Sarà possibile caratterizzare anche dei modelli di vela quadra, con simboli e decorazioni tipiche del popolo dei Dauni. L’attività sarà arricchita dalla presenza del maestro d’ascia, Antonio Berardinetti, di Manfredonia, che racconterà la tradizione della cantieristica navale del territorio.
Al Parco archeologico di Siponto in occasione della serata di sabato dalle 19.00 alle 22.00 e durante l’apertura straordinaria di domenica mattina, visite accompagnate alla scoperta della complessa e stratificata storia del sito, a partire dall’età romana fino all’età contemporanea. Un viaggio nella storia ricostruita e resa tangibile dalla evocativa opera di Edoardo Tresoldi.
E non solo. Aperture straordinarie e/o visite accompagnate dal personale anche a Castel del Monte, Museo Archeologico Nazionale di Canosa (aperto straordinariamente sia sabato sera che domenica pomeriggio), Galleria Nazionale “Devanna” di Bitonto (con possibilità il sabato sera di visitare il Loggiato), al Castello di Trani, e al Grottone di Palazzo Jatta a Ruvo.
Sono, inoltre, numerose le iniziative proposte anche dai musei non statali della Puglia. Per ogni dettaglio è possibile consultare le pagine web dedicate: cultura.gov.it/evento/
Un'esperienza educativa che unisce il mondo dell'arte e della lettura per i più giovani.
Nel cuore della nostra città, in un luogo simbolo dell’antica Foggia, la BiblioCep con la collaborazione della Biblioteca la Magna Capitana e Lions Club Foggia Arpi ha organizzato per i suoi piccoli lettori l’iniziativa “La Bibliocep...a spasso nell’arte”, con l’intento di regalare loro un'esperienza unica che fonde la bellezza di un bene storico/artistico come la Chiesa delle Croci con il potere delle parole. L’antica chiesa si trasformerà in un magico mondo di creatività e immaginazione per i bambini, offrendo un'attività coinvolgente che unisce la lettura di libri e la scoperta del nostro passato.
Venerdì 22 settembre 2023la Chiesa delle Croci, alle ore 18.00, aprirà le sue porte ai giovani partecipanti, fornendo loro l'opportunità di esplorare la bellezza del luogo, visitare il museo, leggere un buon libro e condividere una simpatica e divertente merenda. I bambini, accompagnati da genitori e sotto la guida di volontari della BiblioCep vivranno avventure letterarie e artistiche.L’iniziativa si rende possibile grazie alla disponibilità della Confraternita del Monte Calvario e del suo priore Nicola Zichella.
I bambini si riuniranno in un'area appositamente preparata per le letture. Qui, un narratore esperto li coinvolgerà in storie coinvolgenti e avventurose, selezionate con cura per stimolare l'immaginazione dei giovani lettori. Le storie possono variare da racconti classici a opere contemporanee, fornendo ai bambini una gamma diversificata di esperienze letterarie.
L'evento continuerà con una visita guidata presso il museo della Chiesa, durante la quale i bambini saranno invitati a condividere le loro impressioni e i loro pensieri su alcune reliquie e ascolteranno la storia del luogo.
“In un mondo sempre più tecnologico, iniziative come questa ci ricordano l'importanza di nutrire la fantasia e l'immaginazione dei nostri bambini. La BiblioCep sta facendo proprio questo, offrire un'esperienza che rimarrà con loro per tutta la vita, alimentando l’amore per la propria città e la lettura” sostiene Don Antonio Menichella, parroco della Parrocchia di San Paolo Apostolo e responsabile della BiblioCep. La biblioteca, infatti, si impegna costantemente per essere un punto di riferimento per il quartiere e per tutta la città di Foggia.
L’iniziativa "La BiblioCep...a spasso nell’arte" è stata accolta con entusiasmo dalla comunità, con genitori e insegnanti che desiderano un aumento del desiderio di lettura e un miglioramento delle conoscenze artistiche dei bambini partecipanti. Questo appuntamento non è l’unico ma fa parte di un ciclo di incontri di lettura in location sempre differenti.