Sono trascorsi sette giorni e a Foggia è già toto nomi sul nuovo Prefetto.

Dopo la quiescenza del dott. Carmine Esposito, nel capoluogo dauno ci si interroga su chi arriverà al suo posto.

Le ipotesi le lasciamo a chi si vuol divertire a bruciare nomi di candidabili solo per posizioni governative compiacenti all’attuale maggioranza. Tutti sappiamo che la nomina di un Prefetto è di competenza del Ministero dell’Interno e, come esso, la matrice è politica, oltre che di curriculum.

Sul sito del Viminale, ma anche tra i corridoi dei palazzi e le veline interne delle comunicazioni istituzionali cui la stampa riesce a leggere per vie traverse, due sono i nomi che circolano. Il primo è quello dell’ex Questore di Foggia, dott. Mario Della Cioppa, il secondo è quello dell’attuale Prefettura della BAT, dott. Maurizio Valiante.

La “letteratura” mediatica insegna che un nome è quello di ripiego, l’altro quello papabile. Ciò vuol dire che probabilmente il nuovo Prefetto di Foggia potrebbe essere Valiante. Ipotesi, tra l’altro, accreditata da più fonti interne alla Prefettura dauna.

Sarebbe una persona dal profilo altamente istituzionale, diversamente dai suoi predecessori che erano tutti, o quasi, poliziotti, perciò conoscitori di meccanismi operativi per la sicurezza. Valiante è più un uomo gestionale, che ha polso delle criticità territoriali emergenziali.

Foggia e provincia ancora una volta al centro delle decisioni del Viminale, che in questi anni ha investito risorse, mezzi e strumenti per arginare il fenomeno criminale associativo, degli omicidi, delle baby gang, dei furti d’auto, incrementato esponenzialmente negli ultimi mesi, del traffico e spaccio di droga, del controllo politico-amministrativo che a Foggia è particolarmente surriscaldato dopo lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose.

Chi sarà il nuovo Prefetto a Foggia dovrà continuare l’opera del suo predecessore, incrementarla per non esporre il territorio a fenomeni più cruenti. Sarà questa la sua mission, o per lo meno i foggiani se lo augurano, che abbia un occhio sempre ben aperto verso la classe politica che andrà al voto per eleggere la nuova Amministrazione comunale, che si spera lontana da quella precedente.