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Stava per essere trasferito ma prima voleva vedere sua moglie. A Lucera detenuto aggredisce agente della Penitenziaria

La notizia è circolata dapprima tra gli organi interni della Polizia Penitenziaria, poi tra gli organi di stampa. A darne notizia è stato Vito Messina, Segretario regionale Puglia e Basilicata dell'Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria, denunciando l’ennesimo grave episodio a danno di un suo collega.

È accaduto questa mattina, 03 agosto 2022, nel carcere di Lucera. Un detenuto italiano stava per essere trasferito in un altro penitenziario. Dopo esser stato sottoposto  ai controlli sanitari anti-covid, come da protocollo, ha iniziato ad agitarsi perché voleva incontrare prima sua moglie. Ricondotto in cella, ha proseguito nella protesta e attraverso le sbarre ha sferrato un pugno alla spalla a uno degli agenti che era dinanzi a lui. Non essendo stato ascoltato, il detenuto ha proseguito nel ribellarsi, colpendo a calci la porta della sua cella. Il tutto è terminato dopo pochi minuti.

Non è la prima volta che un detenuto fa richiesta “in extremis”, prima di esser trasferito, di incontrare un suo familiare ma senza esser ascoltato. Il protocollo di sicurezza non prevede visite se non programmate anzitempo. E non è la prima volta che la protesta prende forme violente.

Il Segretario regionale Puglia e Basilicata dell'Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria, Vito Messina, dopo l’ennesima aggressione a un suo collega, invita lo Stato rivedere il Codice di Procedura Penale aggiornandolo con una norma maggiore che punisce i detenuti che aggrediscono gli agenti della Polizia Penitenziaria.

Il tutto accade nello stesso giorno che la parlamentare radicale Rita Bernardini è in visita al carcere di Foggia per i 4 suicidi nel 2022.

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Redazione