Concorso “Quel fresco profumo di libertà", l'istituto scolastico IC “Manicone-Fiorentino” di Vico del Gargano bacchetta le Istituzioni

Una Lettera Aperta scritta e inviata alla stampa dall'istituto scolastico IC “Manicone-Fiorentino” di Vico del Gargano per redarguire Sindaco, Assessori, Amministratori, Associazioni e Sezioni di Partito, Enti Territoriali e di Promozione culturale, per aver fatto mancare il riconoscimento istituzionale ai bambini e ai ragazzi dell’Istituto Comprensivo dopo l’eccellente risultato a livello nazionale nel concorso “Quel fresco profumo di libertà”, indetto dal Centro Studi Paolo e Rita Borsellino e dal Ministero dell’Istruzione.

«Tutta la comunità scolastica che rappresentiamo come Consiglio di Istituto dell’IC “Manicone-Fiorentino” di Vico del Gargano, anche alla luce di un anno scolastico faticoso ma straordinariamente ricco di esperienze e di opportunità colte e svolte con fervore, si pone una domanda: quanto si crede nell’azione educativa della scuola, che noi tutti rappresentiamo come genitori, docenti, personale ATA e Dirigente Scolastico?

Noi ci sentiamo parte di una comunità democratica che riconosce e promuove la dignità di “bambine e bambini, ragazze e ragazzi, uomini e donne”.

Nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa dell’IC “Manicone-Fiorentino”, fra gli innumerevoli progetti in corso, il progetto Legalità occupa un posto di rilevante importanza. Alla sua attuazione in particolare i ragazzi della Secondaria di I grado, docenti e Dirigente Scolastico dedicano energie e tempo a esperienze formative nella lotta alle mafie, aderendo a concorsi e iniziative sul territorio nazionale che celebrano la memoria delle vittime innocenti delle mafie e dei giudici Falcone e Borsellino.

La formazione sui temi della legalità è volta a educare ed educarsi, piccoli e grandi, alla legalità. Ci impegniamo ogni giorno a promuovere la conoscenza accompagnando bambini e ragazzi nell’esperienza fondamentale dell’apprendimento, mirando a formare il pensiero critico come capacità intellettuale alta. Solo il pensiero critico aiuta a distinguere quel che è apprezzabile (e perché) da ciò che non lo è. Per tutti è un’esperienza di crescita quella che aiuta a dare il meglio di se stessi in ogni circostanza nel percorso di formazione di ciascuno, educando a valutare le scelte, presenti e future.

Come scuola, siamo sempre impegnati a promuovere l’equità attraverso l’inclusione e accompagniamo bambini e ragazzi al rispetto del punto di vista altrui, al confronto attraverso il dialogo, che porta sempre alla scoperta di se stessi, degli altri e del peso che hanno le parole che si usano. È straordinario puntare ad avere piena coscienza dei pregi personali da potenziare e dei difetti da smussare, delle azioni belle che compiamo e di quelle brutte che spesso sono frutto di pregiudizi e rabbia.

L’adesione a due importantissimi concorsi nazionali sulla legalità e i riconoscimenti altissimi ottenuti ci rendono molto orgogliosi, perché il messaggio che insieme noi tutti interiorizziamo, CI EDUCA. Si impara a scuola che val sempre la pena superare il proprio personale punto di vista per riconoscere l’importanza dell’Altro. Educarsi vuol dire reciprocità e in essa c’è l’essenza dello stare al mondo.

Sappiamo che per insegnare ed educare, non solo a scuola, sono indispensabili gli esempi, perché bambini e ragazzi ci guardano, ci osservano, ci emulano. Gli esempi sono gli strumenti di educazione per eccellenza e per questo è importante la correttezza, quella delle parole e delle azioni, quella nostra di adulti nella veste di insegnanti, genitori, amministratori, educatori, ciascuno nel suo importante ruolo nella società civile dove sempre si lascia impronta.

La nostra visione di scuola “libera e pensante” rispecchia i diritti costituzionali alla libertà di opinione e di espressione in tutte le sue forme, all’identità come esseri umani e come cittadini.

All’esercizio corretto dei diritti da parte dei più piccoli dovrebbero sempre corrispondere apprezzamenti e manifestazioni di riconoscimento da parte di tutte le agenzie educative che ruotano intorno a loro.

Riconoscere ai piccoli quanto di bello e importante realizzano, esprimendosi in molteplici linguaggi, vuol dire aiutarli a esercitare il diritto di ciascuno ad autodeterminarsi.

E per questo Sindaco, Assessori, Amministratori, Associazioni e Sezioni di Partito, Enti Territoriali e di Promozione culturale, perché avete fatto mancare il vostro riconoscimento istituzionale ai bambini e ai ragazzi dell’Istituto Comprensivo dopo l’eccellente risultato a livello nazionale nel concorso “Quel fresco profumo di libertà”, indetto dal Centro Studi Paolo e Rita Borsellino e dal Ministero dell’Istruzione?

Il Consiglio di Istituto dell’IC “Manicone-Fiorentino” di Vico del Gargano»

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